Merci, professeur
“E’ stata una cattiva idea.” Fu il primo pensiero di Ino, quando sentì che l’uomo la spingeva dietro uno scaffale della biblioteca, aderendo sul suo corpo. Già, proprio pessima. Come le era potuto venire in mente di chiedere delle ripetizioni al professore più bello e dannato di tutta la scuola e credere di non riuscire a cedere, anche lei, al suo fascino?
Aveva solo bevuto un succo di frutta alla pesca quel giorno a pranzo, per non rischiare di arrivare in ritardo e arrivare impreparata all’interrogazione di francese, prevista per il giorno seguente. A contatto con le labbra di lui, poteva sentire ancora il gusto della pesca balzare da labbro a labbro, perforandole il cuore e mandandole in tilt il cervello.
Ino aveva baciato tanti ragazzi, ma lui era tutta un’altra cosa. Se non ci fosse stata una struttura di legno che le faceva da sostegno in quel momento, avrebbe anche potuto cadere a causa di quel cocktail di emozioni. Poteva percepire la pelle fredda dell’uomo adeguarsi a quella calda di lei, captare i suoi pensieri, che erano gli stessi di Ino e poteva già udire la voce di Sakura che, ammonitoria, la rimproverava per la sua ingenuità.
Tutto il resto, però, passò in secondo piano davanti alla morbidezza di quei due pezzi di carne, davanti alle mani dell’uomo che, esperte, sapevano come muoversi e che non la portavano in paradiso, dove gli angeli non hanno né sesso né passione, ma semplicemente la rendevano una ragazza normale alla sua prima cotta. Un’adolescente, insomma, che si godeva la vita nei migliori dei modi.
La stava aiutando a crescere, a maturare, dal momento che Ino sapeva bene che una volta fuori da quella polverosa biblioteca non si sarebbero più visti né sentiti, o comunque non privatamente.
Sentì la stretta dell’uomo farsi più ferrea, mentre le mani di lei vagavano attraverso i suoi capelli e le cosce si stringevano sulla sua gamba sinistra. Urtò due o tre volte dei pesanti tomi di astronomia con la testa, ma le sensazioni che provava in quel momento non le lasciavano spazio per nessun altro pensiero.
Lo baciò con passione per una buona mezz’ora, continuando a mordicchiargli e a leccargli le labbra gustose, oramai anche quelle contagiate dal succo squisito del frutto.
Quando l’uomo prese a lambirle il collo, Ino cercò di resistere e, fra carezze ed effusioni, mormorò scherzosa.
-Kakashi-sensei, eravamo venuti qui per delle ripetizioni, ricorda?- L’uomo si fermò, guardandola come se la notasse solo in quel momento. Ci pensò su, finché...
-Domani non interrogo.- proferì, prima di ributtarsi a capofitto in quella delizia al gusto di pesca.
Spiegazioni, varie ed eventuali:
Adoro questa coppia! Sia chiaro non abbandonerò mai le mosche bianche, ma questo OTP ispira molto lemon (chiederò poi a Kiki, è lei l'esperta xD!)
Questa fic si è classificata seconda a parimerito con Rota/Meg89! Sono felicissima non solo perché il contest contava ben 18 partecipanti, ma perché, come già detto, sono arrivata a parimerito con un'autrice come lei *-* Lo ripeto anche se lei arrossisce xD. Ho dimenticato di dire che, ad estrazione, mi sono capitati come luogo la biblioteca e come gusto del bacio il succo di frutta alla pesca.
Ringrazio ancora la giudice, Shurei per il bannerino favoloso e mi complimento con tutte le partecipanti, soprattutto con le podiste!^^
Posto il giudizio e il banner *O*
2^ CLASSIFICATE A PARIMERITO:
Kimly-Eden - Merci, professeur
Grammatica: 9,3/10
Stile: 9,4/10
Originalità: 9,8/10
IC e caratterizzazione dei personaggi: 9,1/10
Attinenza alle tracce date: 4,2/5
Parere personale: 4,6/5
Totale: 46,4/50
Giusto qualche imprecisione nella punteggiatura e qualche spazio doppio, ma, per il resto, la grammatica è davvero buona, come anche lo stile, dopotutto: semplice e scorrevole.
Ho alzato l’originalità, come hai potuto vedere, soprattutto per il crack-pairing da te scelto e per come hai saputo perfettamente gestirlo.
I personaggi mi sono sembrati particolarmente IC, soprattutto Ino, e mi è piaciuto molto anche come hai saputo organizzarti con il sapore “pesca”, non molto facile da gestire.
Per terminare, non posso che farti i complimenti per quest’ottimo lavoro e per questo secondo posto a pari merito largamente meritato.