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Autore: mokuren078    25/10/2009    6 recensioni
Una mia personale visione delle vicende successe al Ballo del Ceppo e le conseguenze sui protagonisti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6

                                                 CAPITOLO 6

 

Era ufficiale, Hermione Granger lo stava bellamente evitando e, in verità, ci stava riuscendo piuttosto bene.

A colazione non l’aveva nemmeno incrociata, Harry lo aveva informato che la ragazza doveva terminare dei compiti extra, ma quando Ron cercò di sapere con maggiore precisione la natura di questi sospettosi “extra” il suo amico occhialuto sollevò le spalle per far intendere che ne sapeva ben poco.

Quando entrò in classe la trovò seduta accanto a Seamus, guardò Harry negli occhi in cerca di un aiuto mentre i due amici prendevano posto nello stesso banco, come al solito. La fissò di sottecchi per tutta la durata della lezione di Storia della Magia ma non notò nulla di particolarmente diverso dal solito in lei, come se gli avvenimenti della sera precedente non fossero mai accaduti. Cercava con la mente di ritornare al fatidico bacio per stabilire se avesse fatto qualcosa per offenderla ma tutto ciò che riguardava la sera precedente era avvolto in una nebbia persistente. Ricordava solo il momento esatto in cui aveva toccato le sue labbra, dopo tutto si riduceva ad immagini sfuocate e sensazioni troppo forti per non procurargli un brivido.

Lo sguardo insistente di Ron le rendeva tutto più difficile, a stento riusciva a controllare il suo corpo, il tremore che la invadeva senza controllo non riusciva a farle seguire decentemente la lezione. Non che ne avesse realmente bisogno, le rivolte dei folletti le conosceva discretamente ma quantomeno provava a distrarre la sua mente dal pensiero del corpo di lui, dalle sue grandi mani che l’avevano accarezzata, dalle sue labbra che l’avevano assaggiata. Sentiva ancora nelle orecchie i suoi ansiti eccitati. L’aveva desiderato per troppo tempo ma ora, col senno di poi, si maledisse per aver accettato senza remore quelle effusioni senza pensare prima alle motivazioni che spingessero Ronald Weasley a comportarsi in quel modo così inusuale per lui. Aveva cercato una risposta plausibile per tutta la notte ma la situazione sembrava così assurda ed irreale da farle sospettare di averla sognata. L’immagine erotica di cosa sarebbe potuto accadere se lei la sera prima non fosse fuggita le incrinò spaventosamente la ragione. Chiuse gli occhi e riprese a respirare in maniera cadenzata.

Quei maledetti occhi azzurri che non la smettevano di fissarla! Riuscivano a farle perdere completamente il controllo. Le guance le si arrossarono mentre il respiro accelerò visibilmente.

 

“Ma che ti prende oggi?” la voce di Harry lo colse di sorpresa e sobbalzando il libro che teneva in equilibrio sul banco gli scivolò dalle mani finendo in terra. Il rumore echeggiò per tutta l’aula e in un attimo l’intera classe lo osservava. Le orecchie di Ron divennero scarlatte mentre provava a scusarsi con l’insegnante per l’interruzione non causata dalla sua volontà ma rimase quasi paralizzato dallo sguardo che Hermione gli rivolse. Occhi ardenti che lo fecero balbettare un mucchio di parole insensate. Le risate dei suoi compagni stemperarono l’atmosfera tesa che si era creata nella stanza e quasi subito l’attenzione ritornò al professore Ruf.

Il ragazzo rosso ingoiò a vuoto e aspettò nervosamente la fine di quell’interminabile lezione deciso a chiarire quella situazione insostenibile al più presto. Gli occhi della ragazza l’avevano persuaso a parlarle subito per comprendere cosa mai fosse accaduto in quei maledetti minuti in cui il loro rapporto era completamente mutato.

Terminata la lezione, Ron non ebbe nemmeno il tempo di alzarsi dalla sedia che la ragazza fuggì velocemente fuori dall’aula, apparentemente in ritardo per qualcosa. I suoi occhi la seguirono tristemente e la certezza di doverle parlare si rafforzò mentre rifletteva su come fare.   

 

Hermione sospirò stancamente avanzando nel corridoio affollato mentre velocizzava il passo guardinga. Era riuscita ad evitarlo per quasi tutto il pomeriggio. Il problema ora rimaneva solo la cena, infatti stava valutando l’idea di farsi portare un po’ di cibo da Ginny, senza dover essere costretta a scendere nella Sala Grande. Non sapeva bene per quanto tempo sarebbe durata questa situazione, le sue emozioni si facevano via via più intense e non riusciva a capacitarsene. Era consapevole dell’amore che sentiva per lui. Il sogno sembrava essersi realizzato proprio la notte precedente ed invece tutto era divenuto più complicato, tanto da farle sorgere mille dubbi ed incertezze. Era corsa via, rifugiandosi nella sicurezza della sua stanza da letto, terrorizzata e tremante al pensiero dell’accaduto.    

 

“E’ inutile che mi eviti” disse il ragazzo tranquillamente affiancandosi a lei nel corridoio e seguendola con ostinazione, dalla sera prima la sua sicurezza era stranamente aumentata di colpo.

Hermione sobbalzò spaventata, i suoi pensieri l’avevano rallentata ed ora doveva trovare un modo per scappare “Non ti sto evitando, solo che ho delle lezioni da ...”

“Non puoi far finta di nulla” la interruppe lui nervoso irrigidendo la mascella ma sorridendo lievemente, suo malgrado, per quel bellissimo e vivo ricordo che li aveva uniti ancora poche ore prima.

Hermione lo guardò strabuzzando gli occhi come se non avesse idea di cosa stesse parlando, era davvero così facile fingere? Troppo abituata a nascondere il suo sentimento.

Ronald si guardò intorno ed abbassò il tono della voce visibilmente “Ci siamo baciati” affermò lapidario avvicinandosi a lei e cercando di guardarla negli occhi, cosa abbastanza difficile perché la ragazza era decisa a scappare via da lì in tutta fretta.

A quelle parole lei si bloccò per un attimo, rimanendo impietrita per quella frase detta così tanto  spudoratamente da imbarazzarla. Non stava succedendo davvero! Quella conversione non stava avendo luogo! Come poteva Ron dichiarare una cosa tanto sconvolgente senza la benché minima inflessione nella voce, come se stesse parlando del tempo.

“No” negò lei categoricamente accelerando l’andatura con l’intenzione di seminarlo ma Ronald Weasley la sovrastava di almeno venti centimetri, non le avrebbe permesso di fuggire.

“Sì Hermione, era un dannato bacio” ripeté Ron pazientemente come se stesse parlando con una stupida, lei lo guardò con aria indignata, quel discorso proprio non voleva affrontarlo, la paura era troppa per fingere che non ne avesse, qualcosa era cambiato fra loro e l’atteggiamento di Ron glielo confermava in pieno. Questo...la spaventava letteralmente a morte. Perderlo sarebbe stata una tortura straziante.

“No” tagliò corto lei cercando di infilarsi nel bagno delle ragazze ma lui fu più veloce e le afferrò il braccio conducendola avanti, appena superato l’uscio della stanza il più piccolo dei Weasley rincarò la dose.“Sì invece! Ed il fatto che tu lo stia negando non farà cambiare le cose”ora Ron iniziava ad irritarsi, questo suo rifiutare la realtà stava iniziando ad insospettirlo. Forse Hermione non voleva baciarlo davvero,  probabilmente se n’era già pentita, magari c’entrava qualcosa Krum. Solo questo pensiero gli fece indurire la mascella e digrignare i denti.

“Tecnicamente tu mi hai bacia...” non riuscì nemmeno a terminare la frase che l’amico la interruppe bruscamente.

“Tecnicamente mi hai infilato la lingua in bocca!” ringhiò fra i denti lui completamente furibondo, non sopportava che Hermione dovesse discutere del loro bacio come se fosse un compito assegnatele, o peggio, come se fosse stato solo una sua volontà e lei l’avesse unicamente subita. La ragazza a quelle parole ebbe un singulto e lo fissò per qualche secondo arrossendo violentemente ma poi si ravvide e passando una mano fra i capelli riuscì a dire controllando la voce affinché non tremasse “Non è il caso di parlarne ora” sentenziò con ostentata noncuranza mentre varcava la soglia di un’aula deserta ma istantaneamente si accorse del suo innegabile errore, era in trappola e Ron non le avrebbe permesso di uscire.

“E ne volevi ancora” aggiunse lui con un tremolio di eccitazione nella voce ricordando il gemito che le era scappato nella sua bocca prima che tutto divenisse vago. Chiuse la porta dell’aula e si avvicinò a lei lentamente, misurando mentalmente i passi. La fissava negli occhi senza nessun falso imbarazzo e l’eccitazione lo aggredì di sorpresa.

Lei spalancò gli occhi sconvolta ed intimidita dalle sue parole, mai Ron era stato così sicuro di sé ed empatico nello stesso tempo, mai l’aveva desiderato come in quel momento. Gli fissò le labbra per un attimo ma la sensazione che la invase prepotente fu troppo forte e dovette spostare l’attenzione su qualcosa di diverso, afferrò un libro abbandonato su un banco e lo aprì di getto, con veemenza.

“Si invece” le disse strappandole il libro dalle mani “E’ proprio il caso di parlarne ora!” concluse intrappolandola fra le sue braccia.






N.D.A. Grazie ragazze per i vostri commenti, siete tutte molto carine:)
Adoro sti due anche se sono completamente sclerati (maggiormente Hermione in realtà). Mi fanno arrabbiare a volte, specialmente in questi ultimi capitoli dove Hermione fa un po' l'uccellino di bosco. Ma che c'avrà mai da scappare? Voglio proprio vedere ora come farà a fuggire tzè.
VAI RON, sei tutti noi! Conquistala, con il tuo fare da gigolò!!
  
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