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Autore: Rain e Ren    25/10/2009    0 recensioni
Una storia che avevo gia postato e che ora ho deciso di ripresentare.
[ Anno 1977, inizia l’ultimo anno per i Malandrini e per tutti i loro amici e nemici. Ma le sorprese che questo intenso anno scolastico riserverà ai nostri protagonisti non saranno poche, e porteranno sconvolgimenti anche in un futuro lontano che alcuni non vivranno mai.
Intrighi, mistero, discendenze antiche, la Guerra sempre più vicina e soffocante e tanto altro. Una storia dove persino i Quattro antichi fondatori di Hogwarts avranno voce in capitolo. Voce che pronuncerà parole che saranno ricordate e portate avanti negli anni da chi vivrà in prima persona la realtà di quell’epoca, da chi, la Leggenda del Bambino-Sopravvissuto, non la vivrà mai sulla propria pelle. Una voce che, anni dopo, arriverà fino a Harry Potter, Ron Weasley e Hermione Granger.]

Questa storia abbraccia inoltre il periodo che va dal 1960 (anche se solo a tratti o flashback) fino ad oltre il 1998 (nell’epilogo). Ci saranno quindi le avventure dei genitori di Harry Potter e di tutti i loro amici e nemici.
Genere: Generale, Romantico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok…dato che vedo molti di voi con i mani fucili, asce, cannoni, pugnali, frecce e quant’altro inizio davvero a chiedermi se sopravvivrò a voi oggi

Ok…dato che vedo molti di voi con i mani fucili, asce, cannoni, pugnali, frecce e quant’altro inizio davvero a chiedermi se sopravvivrò a voi oggi.  Ma dato che sono una persona coraggiosa (BUGIARDAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!) ho deciso di apparire comunque per postare.

Innanzitutto…io non ho idea di come faccia Alice, la mamma di Neville, di cognome. E quindi ne ho inventato uno. Scusatemi.

In secondo luogo vi chiedo umilmente perdono per il tempo assurdo che ci ho messo per aggiornare. Purtroppo, come potete vedere, questo capitolo è abbastanza descrittivo, il che ha richiesto una notevole quantità di tempo. Inoltre la scuola mi sta distruggendo…e il lavoro pure…quindi…

 

E ora:

 

x ilenia23: Ciao…allora…come faccio a mettere quei ghirigori per separare una parte dall’altra? Facile! Vai su Inserisci e poi su Simboli. E fatto. Poi… … Si si…il mistero su Rose si infittisce sempre di più. Chi è? Cosa ci fa davvero a Hogwarts? Qual è il suo passato? Tutte le domande avranno risposta, ma ci vorrà un po’. In realtà è un po’ complicato da spiegare. Questa storia non si fermerà con l’omicidio di James e Lily da parte di Voldemort, ma andrà oltre. Fino alla fine del settimo libro “ Harry Potter e i Doni della Morte.” Certo tutta la storia subirà dei cambiamenti, ma saranno lievi e non incideranno, se non alla fine, con la storia narrata dalla Rowling. Spero che potrai presto darmi una tua opinione. Davvero. Alla prossima. Grazie del commento. Baci baci…Ciau.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3. Tutto come sempre…?

 

 

La mattina dopo quel brutto incubo e la chiacchierata notturna con James Potter, l’alba si levò placida illuminando piano piano tutto il castello di Hogwarts, e facendo aprire gli occhi alla dolce Lily Evans. Intorno a lei, le sue compagne ancora dormivano profondamente. Bè, Jami a parte che nemmeno le cannonate riuscivano a buttarla giù dal letto sembrava che anche Tonks, la loro nuova amica, avesse il sonno pesante. E questo fece intuire alla rossa che quell’anno, alla mattina, ci sarebbe stato un po’ di putiferio in quella stanza. Ma nonostante questo Lily sorrise serena: era tornata a Hogwarts! E sembrava che tutto il resto, tutti i problemi, si fossero dissolti come fumo.

Un leggero picchiettio proveniente dalla finestra a lei più vicina la fece volare e lì, con un giornale nel becco, stava Eirlys, la sua civetta bianca come la neve. Lily andò ad aprirle e il bellissimo animale planò nella stanza arruffando le piume scarmigliate dalla velocità; si appollaiò sul letto della ragazza e poggiò il giornale su di esso. La rossa sorrise dolcemente alla civetta prima di prendere dalla valigia ancora mezza piena un pacco di biscotti e allungarne un paio verso di lei che mangiò con gusto.

Lily prese la Gazzetta del Profeta che Eirlys le aveva portato e lo sfogliò pigramente. Da ogni pagina maghi e streghe si muovevano velocemente mentre i loro borbottii si ammassavano e confondevano; le pagine del giornale, tutte in pergamena, erano state macchiate dall’inchiostro e riportavano notizie tutte simili tra loro: morti, stragi, sparizioni… Erano mesi ormai che le pagine dei quotidiani magici e babbani riportavano sempre le stesse notizie in serie. Sempre tutto uguale. L’unica cosa ch’era col tempo cambiata era la frequenza con la quale questi avvenimenti si susseguivano. Prima uno ogni due mesi, poi un paio al mese, alla settimana e così via, fino ad arrivare a quel momento, fino a quanto la velocità stava aumentando vertiginosamente, e morti e scomparsi non si contavano più.

Tuttavia Lily sapeva benissimo che ciò che i giornali riportavano non era che un piccola parte della realtà. C’erano ancora tante cose che restavano nell’ombra, volti senza nome privi di vita sporcati dal fango, mani senza identità macchiate del sangue di innocenti. E dietro a tutto questo, come un generale che guida un esercito, c’era lui, il cui nome faceva rabbrividire il mondo: Lord Voldemort!

Un nome, una Guerra!

Quello che lui voleva, il suo Regno del Terrore, stava ormai per giungere alla Genesi. L’Inizio di un’Era che, certamente, sarebbe nata e cresciuta nel Terrore, nella Vendetta, nell’Odio. Ma che avrebbe trovato sulla sua strada l’Amore, la Giustizia e la Speranza. Perché ci sarebbe stato sicuramente qualcuno che avrebbe combattuto, anche a costo di morire, per i propri ideali.

 

š

 

L’alba, vista da Hogwarts, era sempre uno spettacolo più unico che raro. Era meraviglioso osservare il sole salire lento nel cielo, illuminare tutto con la sua calda luce e poi brillare accecante, riflesso nell’acqua del Lago Nero.

Rose Turner, che quel giorno avrebbe tenuto la sua prima lezione, guardava con gli occhi accessi dalla nostalgia lo spettacolo che le si presentava davanti, e che più di mille volte, in passato, era stato testimone di promesse e baci rubati come fossero gli ultimi della propria vita. Ricordi di tempi passati, di tempi ormai dimenticati dalla memoria, fatti occultare al tempo. Aveva 17 anni allora. Solo 17 anni. Ora, invece, gli anni erano passati letali, benché ne il suo fisico ne il suo viso mostrassero traccia alcuna.

Con gli occhi ora chiusi assaporava l’attimo come fosse l’ultimo. Ogni profumo, ogni rumore. Si era sentita sola in quegli anni passati lontana da Hogwarts, lontana da casa sua. E ogni notte, prima di coricarsi, aveva pensato a loro, a tutti loro. Ai suoi amici ormai morti. All’uomo che aveva amato e che ancora continuava ad amare… Le lacrime le pizzicarono gli occhi. Quei pensieri facevano ancora troppo male, come sale su ferite sempre aperte. Ma forse era giusto così. Forse quello era il prezzo da pagare per aver amato. E nonostante tutto non v’era mai stata traccia di pentimento nei suoi occhi dorati. No, non c’erano stati segni di rimorsi o rimpianti., solo gioia e dolore. Ma mai vendetta, odio o quant’altro.

Sentimenti che invece avevano offuscato e reso schiavo Lui

Fisso intensamente il sole salire nel cielo e rischiarare un nuovo giorno. Non sentiva alcun bruciore nelle iridi dorate. In quel momento non sentiva proprio nulla. I ricordi, le emozioni e il passato avevano preso il posto sul presente, catapultandola ancora una volta in un mondo lontano che a volte credeva esser stato soltanto un sogno.

Un Sogno…

Né bello né brutto. Soltanto un Sogno…dal quale, inesorabilmente, si era dovuta svegliare.

Ed era passata la sua vita. Il tempo e gli anni era trascorsi rapidi. Nuove Generazione avevano visto la luce del sole. Altre erano morte. E nonostante tutto Hogwarts era sempre la stessa. Abbarbicata su quella collina, protetta dal mondo Babbano. Terra magica che mille e più segreti aveva conservato, amica silenziosa e fidata che mai aveva tradito. Se le mura avessero mai potuto parlare… Oh, quanti segreti avrebbero svelato?! Quanti racconti fantastici, storie meravigliose avrebbero potuto narrare?! Quanti misteri avrebbero trovato soluzione così, semplicemente?!

Sarebbe stato bello…e facile! Ma facile non doveva, non poteva essere. Mai era stato così. Mai sarebbe stato così. E ora che il suo tempo stava volgendo a termine, le sembrava quasi di sentire i ticchettii della Clessidra del Destino che segnava il tempo che le restava. A lungo aveva sperato che quel momento giungesse in fretta. Era stanca di vivere, di vedere morte e dolore, di dover asciugare lacrime e lavare via il sangue degli innocenti. Aveva continuato a farlo per un tempo indeterminato, anche se le sue mani ormai erano più sporche del terreno macchiato. Ma ora che i secondi della sua vita si potevano contare sul palmo della mano riusciva finalmente a vedere il disegno completo, il quadro integrale. Comprendeva il Destino, il Futuro…e le sue cause.

Ad altri sarebbe spettato il compito di realizzare quella ch’era, per ora, solo un’Illusione!

 

š

 

La Sala Grande era sempre silenziosa a quell’ora della mattina.

Era presto, e nessuno era ancora sveglio; tutti riposavano ancora nei loro caldi letti, chi con i sogni, chi con gli incubi. Altri, invece, camminavano furiosamente nelle loro stanze, eccitati per l’inizio del nuovo anno scolastico.

Ma Lily Evans non rientrava in nessuna delle due categorie. Sveglia dall’Alba, la ragazza era scesa a far colazione molto presto; era ormai da anni che quell’abitudine si ripeteva, continua e mai noiosa. L’era sempre piaciuto il silenzio che aleggiava nella grande Sala quando non v’era ancora nessuno in giro per il Castello. Le trasmetteva una quiete incredibilmente rilassante.

Tuttavia, quel giorno, sembrava che qualcosa non sarebbe andato così. Perché quella mattina, nella Sala Grande, c’era qualcosa di arcano e terribile. Il silenzio non era più un normale silenzio. C’era qualcosa nell’aria, qualcosa che, lieve ed impalpabile, spirava sfiorandola dolcemente. E sapeva di mistero, di promesse e di segreti. Le sembrava quasi che il tempo si fosse fermato, e i secondi avessero iniziato a riavvolgersi lentamente, dandole il tempo di assaporare pienamente quell’attimo.

La mano che sosteneva il succo di zucca di bloccò a mezz’aria. Gli occhi sempre vigili e attenti si chiusero dolcemente. I lunghi capelli ramati presero a muoversi piano mentre un vento arcano soffiava improvvisamente nella Sala Grande.

 

Il Vento del Destino…

 

E per Lily Evans fu un Segno. La prova che, quell’anno, non sarebbe stato come gli altri. Lo poteva sentire distintamente che sarebbe stato così: era il Vento a suggerirglielo! Poteva sentire chiaramente la sua dolce e suadente voce mormorarle piano all’orecchio. La sentiva chiaramente…ma non riusciva a comprendere il discorso completo. Solo stracci di parole, farfalle di discorso…

Tese l’orecchio cercando di capire. Inutile: non comprendeva! E allora decise di lasciar perdere, di godere di quel momento magico il più possibile. prima che tutto scomparisse.

Improvvisamente il vento si alzò, facendo oscillare tutto ciò che trovava sul suo cammino. Ma lei resisteva. Immobile, come se si trovasse nell’occhio del ciclone, come se il vento non la sfiorasse nemmeno. Poi un rombo, potente e distruttivo, si abbatté su di lei. Ma non lo sentì. Era come se si trovasse in una bolla d’aria, protetta dall’intero mondo esterno.

Un attimo dopo tutto cessò. In Vento, il rumore… Non rimase nulla.

Aprì piano gli occhi, quasi con paura: non sapeva che aspettarsi! Ma davanti a lei non c’era nulla. Solo il silenzio della Sala Grande alla mattina presto. Solo questo. Niente più.

Tutto era scomparso. Si guardò attorno più volte chiedendosi se avesse solo sognato o se fosse successo davvero. Qualcosa si agitava ancora dentro di lei, suggerendole che era tutto vero, che non se l’era solo immaginato. Un fremito in fondo all’anima. La consapevolezza di qualcosa…

 

š

 

ORARIO DELLE LEZIONI

 

LUNEDÌ

 

MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

Pozioni Doppie

Grifondoro/Serpeverde

Trasfigurazione Doppie

Grifondoro/Serpeverde

 

Antiche Rune

Grifondoro/Corvonero

Difesa

Grifondoro/Corvonero

 

Pozioni Doppie

Grifondoro/Serpeverde

Aritmanzia

Grifondoro/Tassorosso

Trasfigurazione

Grifondoro/Tassorosso

//

//

Difesa Doppie

Grifondoro/Serpeverde

 

 

Quando questo orario arrivò nelle mani degli studenti del settimo anno di Grifondoro, quella mattina a pranzo, si poterono distintamente sentire un non ben identificato numero di mascelle sbattere violentemente o sul tavolo o sul pavimento a seconda dei casi.

“ MA SONO TOTALMENTE FUORI DI TESTA?!” Urlò, tanto per fare un esempio, Sirius Black beccandosi un’occhiata poco rassicurante da parte della professoressa McGranitt.

“ Effettivamente…” Si trovò d’accordo Remus leggendo i rileggendo l’orario. “ …questo orario è un tantino…come dire…”

“ Impossibile?”

“ Assurdo?”

“ Massacrante?”

“ Pesante. La parola che stavo cercando è pesante.” Precisò Lupin senza far troppo caso alle espressioni completamente out dei suoi amici. Eh, la vista di quell’orario li aveva prosciugati completamente. E, sinceramente parlando, non poteva dar loro torto. Ma non erano le ore complessive di studio che lo preoccupavano maggiormente, bensì il gruppo con il quale le avrebbero condivise. Quasi tutte le ore, infatti, le dovevano fare con i Serpeverde il che, naturalmente, equivaleva ad un inferno gratuito per tutti.

Ma la cosa che più le rendeva perplesso era come erano state disposte le materie. Doppie ore di continuo, buchi qua e là e…e mancavano ben 2 giorni interi di lezioni. E questo non era normale. Da sempre, i professori di Hogwarts, erano pignoli e precisi. Non sgarravano mai un giorno, un’ora. E sicuramente non potevano essere così imbecilli da dimenticarsi intere giornate. No, c’era davvero qualcosa che non quadrava quella mattina.

A partire dalla professoressa McGranitt che, a labbra strette e con le nocche bianche, sorseggiava molto nervosamente il suo tè mattutino. Doveva esserci qualcosa che la turbava parecchio. E forse non si trattava propriamente di qualcosa, bensì di qualcuno. Altrimenti perché i suoi occhi avrebbero continuato a saettare verso la nuova insegnante di Difesa?

Questa, dal’altra parte, sembrava non sentire nemmeno le occhiate che la McGranitt le lanciava quasi volesse fulminarla. O forse, semplicemente, non vi stava facendo caso?! Beveva tranquillamente il suo succo di zucca con un’espressione così placida che sembrava quasi assente dal mondo reale in quel momento. Eppure Remus era sicuro che, dietro quell’apparente pacatezza, si nascondesse qualcosa di più. Chissà perché aveva la strana sensazione che quella donna li stesse osservando tutti, uno ad uno, e che li stesse gia studiando! Si, era certo almeno di questo: quella donna nascondeva qualcosa!

Proprio in quel momento la professoressa Turner alzò gli occhi incrociando quelli del giovane Lupin. Occhi malinconici i suoi, placidi e delle stesso colore dell’acqua del Lago. Solcati da una linea di dolore, ma forti e determinati come pochi al mondo.

Fu questo che Rose vide in quelle iridi azzurre. E vide molto altro ancora. Sondò direttamente l’anima del ragazzo, così da poter cercare ogni più piccolo segreto, ogni debolezza e ogni forza. Ma forse, quello che semplicemente stava cercando, era un Segno. Anzi, Il Segno! E parve scorgerlo nel profondo di lui, negli angoli che nessuno avrebbe mai raggiunto. Proprio com’era successo la sera prima con Lily. La stessa identica sensazione. Per entrambi.

Remus scosse piano la testa e distolse lo sguardo dalla donna. Qualcosa, in quegli occhi dorati, l’aveva inquietato. Era qualcosa che non sapeva spiegare, qualcosa a cui non era in grado di dare un nome. Ma esisteva. C’era. E questo gli fece accapponare la pelle.

 

š

 

Se c’era una materia amata dagli studenti di Hogwarts questa era Difesa Contro le Arti Oscure.

Affascinante da sempre era, in teoria, l’unica lezione – tranne Incantesimi – in cui gli studenti potevano usare e apprendere la magia in modo pratico. In realtà era solo uno scassamento totale dato che, da epoca a epoca, pochi erano stati gli insegnati davvero qualificati. Circa ogni anno si cambiava professore anche se, da quando i Malandrini avevano messo piede in quella scuola, gli insegnanti potevano anche essere 3 o 4 all’anno.

Tuttavia, forse, quell’anno qualcosa sarebbe stato diverso. Rose Turner non era una che si faceva mettere i piedi in testa dagli altri, anzi. Sapeva come tenere a bada certi elementi. Ricordava perfettamente di essere stata anche lei così, anni addietro, e perciò sapeva quali erano i giusti metodi. Anche per questo sorrise entrando nella classe gia piena di studenti. La sua camminata, sicura e calibrata, rispecchiava appieno la sicurezza che sentiva dentro di se. I lunghi capelli si muovevano ad ogni passo formando sinuose onde di caramello, e il viso a uovo non portava alcun segno d’incertezza. Sotto braccio teneva soltanto quello che gli studenti riconobbero al volo come il registro per l’appello. Niente libri, niente quaderni, niente di niente.

“ Buongiorno a tutti!” Esclamò ad alta voce richiamando l’attenzione generale su di se.

Ogni volto, ora, era puntato su di lei e sul suo viso giovanile. Sembrava una giovane donna alla sua prima esperienza nel mondo del lavoro. E chi pensava questo quel giorno dovette ricredersi.

Rose li osservò uno ad uno.

Grifondoro sulla destra. Serpeverde sulla sinistra. Nella norma. Pareva quasi che ci fosse un muro divisorio fra i ragazzi delle due Case. Ma questo non la sorprendeva. Era sempre stato così. E le vecchie abitudini sono dure a morire.

“ Io sono la nuova professoressa di Difesa. Mi chiamo Rose Turner…cosa che voi saprete sicuramente se ieri a cena avete ascoltato il professor Silente. Aggiunse sorridendo quasi impercettibilmente. “ Mi sono giunte alcune…vocisi, chiamiamole pure così…” E i suoi occhi saettarono su un gruppo di studenti posizionato in fondo all’aula che sembrava sentirla a stento. “ Alcune voci su questa cattedra ed è bene che sappiate fin da ora che non ci credo minimamente alle leggende di corridoio. Quindi, se avete intenzione di giocarmi da subito qualche brutto tiro mancino, è meglio che vi avvisi fin da ora che sarà tutto inutile. Si inizia a settembre e si finisce a giugno.

Il suo tono di voce era vellutato ma serio. E c’era qualcosa nella sua voce, qualcosa di…di…di magico… La classe, solitamente una delle peggiori dati gli individui che la formavano, era stranamente placida. Gli occhi fissi sulla nuova professoressa; nessuna espressione che non si potesse definire vuota animava i loro volti.

Tuttavia Narcissa Black, Cissy per gli amici, sembrava resistere almeno in parte a quello strano torpore che l’aveva colta all’improvviso. Le sue palpebre continuavano a muoversi veloci e ritmiche, quasi la ragazza fosse stata presa da un tic. Voleva resistere.

Rose piegò le labbra carnose in un sorriso. In gamba, la ragazzina. Tuttavia le sarebbe bastato poco per sottometterla senza alcun sforzo. Non si stava impegnando; non voleva rendere schiavi del suo potere quei ragazzini. Non era questo il suo intento. Al momento le bastava renderli innocui, placidi…e vedere chi riusciva a resisterle. Pochi, certo, ma pochi erano gia molti in quella situazione. E quei pochi erano i più logici.

Narcissa e Bellatrix Black, Lucius Malfoy, Severus Piton, Lily Evans, Jami Sanderson e i Malandrini.

Gli occhi di Rose fissavano questi ragazzi intensamente.

Erano diversi, fra loro. Tanto li divideva gli uni dagli altri. Eppure il destino di tutti era gia segnato. Ed era comune. La stessa strada, solo per vie differenti. Una stessa strada che li avrebbe un giorno portati a rincontrarsi in un luogo comune. E forse quel giorno sarebbe stato l’ultimo. Gli si stringeva il cuore a guardarli. Erano tutti così giovani…

La donna chiuse piano gli occhi e l’incantesimo si dissolse così com’era iniziato. Gli studenti non parvero rendersi conto di niente. Tuttavia gli occhi di alcuni erano ben fissi su di lei. Come se avessero capito…o solo immaginato.

“ Ora ho una domanda per voi.” Iniziò Rose come se nulla fosse stato. “ Quanta pratica avete fatto in questi sei anni passati a Hogwarts?”

Se avesse chiesto loro di andare sulla luna con un paio di ali sarebbe stato lo stesso.

La parola pratica non era nel vocabolario degli studenti. Tantomeno in Difesa. Gia era stato tanto che avessero fatto teoria, figuriamoci pratica.

“ Domanda retorica!” Mormorò a se stessa. “ Proprio per questo motivo io e Silente abbiamo deciso di istituire il Club dei Duellanti. Sapevo da subito che voi non avete la minima idea di cosa sia un vero duello. Rivolse loro un sorriso sornione. Sapeva che non avrebbero osato ribattere. Forse alcuni avrebbero potuto farlo, ma sarebbe stato scoprire la carte fin dall’inizio. E a qualcuno la cosa non sarebbe di certo andata giù se così fosse stato.

La mano alzata di Alice Knight, Grifondoro, le fece alzare un sopracciglio. “ Si?”

“ Scusi ma…cosa sarebbe, con esattezza, questo Club dei Duellanti?” Chiese curiosa. Rose la fissò per un solo, lunghissimo istante. Anche da lei percepiva qualcosa, come una vibrazione. Ma era debole. Troppo. Sicuramente il suo nome avrebbe avuto rilevanza nel futuro, ma non era lei che stava cercando.

“ Il Club dei Duellanti, signorina Knight,” Ed era un vero mistero per gli studenti capire come lei gia conoscesse i loro cognomi. “ è un Club che verrà creato entro la fine del mese. Sarà aperto a tutti, indipendentemente dalla Casa o dal cognome.” E i suoi occhi saettarono sui Serpeverde quasi fosse un’ammonizione. “ Io stessa ne sarò la direttrice e, certamente, sarei molto lieta di avere i nominativi di quanti fossero interessati al più presto. Soprattutto per chi vorrebbe, in futuro, divenire un Auror…diciamo che sarà utile unirsi a noi. Per ora non so dirvi giorni e orari, ma faremo certamente in modo che non coincidano con altre attività quali Quidditch e altre.

Un’altra mano alzata; questa volta apparteneva a Jami Sanderson. “ E cosa impareremo in queste…lezioni?!

Uno strano ghigno si delineò sulle labbra della professoressa. “ Tutto ciò che c’è da sapere sui duelli, signorina Sanderson. Dalle regole di base e teoriche a quelle più avanzate e pratiche. Ci saranno anche una serie di combattimenti fra voi…tanto per saggiare se siete portati o meno.

Stavolta fu Jami a ghignare, e l’occhiata che lei e Lily si scambiarono non passò certo inosservata a Rose. Così come non le sfuggirono quelle dei Malandrini o di Alice Knight verso il ragazzo che le stava seduto affianco. Furono molte, quel giorno, le occhiate che gli studenti si scambiarono fra loro. C’era chi, gia lo sapeva, avrebbe intrapreso la strada di Auror. Chi ancora non era deciso sul suo futuro. Chi aveva gia preso una strada sbagliata. Ma negli occhi di tutti c’era il futuro. Oscuro, misterioso, affascinante…  C’era una strada da prendere, una decisione da affrontare. E ognuno di loro l’avrebbe fatto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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