Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: KyubiKonanOfAkatsuki    25/10/2009    1 recensioni
[Prequel di Kowaii Kitsune]Come è nato il CP9? Perché Lucci è il più forte assassino mai visto dalla sua creazione, e qual'è il perché della sua rivalità con Jyabura? In questa storia, racconterò la nascita del CP9 aggiungendo il mio OC alla vicenda. [Kaku si tranquillizzò al tono di voce di Kokitsune, ora più o meno incolore. Lei era fatta così, ma dopotutto nella visita medica della scorsa settimana le erano stati riscontrati chiari segni di schizofrenia, ma a lei non sembrava importarne molto. Kalifa sosteneva che la sua amica era perfettamente normale e non era pazza, ma a volte non ne sembrava convinta neanche lei.
Kokitsune: -Aspetta, ora tocca a me farti qualche domanda… Che ne so, pensi che io sia pazza?-
Kaku: -No, assolutamente… Perché?-
Kokitsune: -Lo so che lo pensi. Tutti lo pensano. Anche Kalifa, ma per bontà o forse pietà non me lo dice! Io ti faccio pietà, ammettilo!-
Suonava aggressiva, di nuovo nervosa...]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cipher Pool 9, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
New

xAmericanpeople95: Non preoccuparti, Kokitsune è abituata a prenderle!

Kokitsune: -Lucci dà un cattivo esempio ai bambini, accidenti!-

Lucci: -I bambini sono anche tuoi, io do il cattivo esempio, tu dai il buono-

Kokitsune: -Giustificazione del cavolo! Quasi quasi ti lascio, tra le cosiddette ‘Supernova’ c’è un tipo niente male! Oh, Apoo…-

Lucci: -Ko, hai dei gusti assurdi!-

Io il liceo l’ho iniziato abbastanza bene. Spero di continuare decentemente, adesso XD

 

 

I soccorsi fecero fatica a farsi strada tra la moltitudine di Marines che circondavano i quattro amici. Se non si sarebbero sbrigati, Kokitsune sarebbe sicuramente morta per la perdita di sangue, ma qualcosa stava avvenendo al suo corpo: il buco nella spalla causato dallo shigan si era riempito di fuoco azzurro, che rigenerava il tessuto muscolare e la pelle, dalla bocca spalancata fumo argenteo profumato d’incenso li avvolgeva, mentre lei si liberava della stretta di Jyabura. Le zampe, il collo il ventre e la pancia si squamarono di robuste placche bianche, il collo le si allungò così come il resto del corpo. Anche il muso subì dei cambiamenti, diventò più lungo e dotato dei soliti baffi di fuoco, tra le lunghe orecchie nere due corna da cervo. Aveva ora anche una lunga coda, color inchiostro, che sferzava impaziente l’aria.

 

Kokitsune: -Toglietevi dai piedi-

Kalifa: -Ma… Cosa sei tu?!-

Kokitsune: -Che strano… Mi hai dato della COSA. Ero convinta di essere un ‘chi’ per te-

 

Le sue parole lasciarono Kalifa sbigottita, più di quanto non lo fosse stata per la trasformazione, che aveva reso l’amica alta più di tre metri e lunga cinque. Le aveva parlato con un tono che mai aveva usato, freddo e distaccato. Come Lucci.

 

Kokitsune: -E voi che avete da guardare?-

 

Squadrò Kumadori e Jyabura con profondo disgusto, prima di battere ancora la coda per terra e librarsi in aria senza nemmeno usare il Geppou, ma qualcosa le serrò una caviglia…

 

Jyabura: -Dove credi di andare?! Hai bisogno di cure!-

 

Senza neanche curarsene, volò in direzione di Lucci, che intanto si preparava al combattimento. Il lupo teneva ben stretta la zampa della belva: ormai erano già a parecchi metri di altezza, e lui non sapeva ancora usare in Geppou alla perfezione. Il vento era fortissimo, e lui non poteva stare lì per tutto il tempo, perché Kokitsune l’avrebbe potuto facilmente sganciare da un momento all’altro. Con un forte movimento del braccio, si spinse verso gli artigli del drago-volpe e si aggrappò con l’altra mano. Poi si tirò velocemente su e si sedette a cavalcioni sulla lunga schiena, cingendole il collo con le braccia. Sembrava che Kokitsune, tanta era la voglia di combattere Lucci, non se ne fosse accorta.

 

Jyabura: -Fai retromarcia! Quello ti ammazza! I soccorsi sono giù che ti aspettano!-

 

La belva, come risposta, eseguì un giro della morte nel tentativo di far cadere Jyabura, che però rimase ben saldo a lei, che aprì le fauci e sputò una fiammata di fuoco azzurro verso il suo nemico, che schivò abilmente.

 

Lucci: -… Ecco cosa intendevano, quando ti chiamavano il ‘demone drago’! Ma ancora non capisco… Perché il demone drago di Roger?-

 

Kokitsune si avvolse a Lucci, stringendolo tra le sue spire. Lupo e Leopardo incrociarono lo sguardo.

 

Jyabura: -TU! E’ tutta colpa tua, se ora Ko è ridotta in questo stato!-

Lucci: -Ngh… Dopo farò i conti anche con te, cagnaccio rognoso!-

 

Jyabura colpì forte il volto del ragazzo con un pugno, facendogli sanguinare il naso. Non poteva reagire, e inoltre doveva liberarsi alla svelta dalla stretta mortale del Drago, prima che lo soffocasse. Si trasformò il leopardo e morse una delle placche di Kokitsune, senza però scalfirla minimamente. Allora il Lupo, che tuttavia non poteva lasciar morire Lucci, prese il drago per le corna e le tirò a sé. Lei allentò la presa, abbastanza affinché il ragazzo potesse scivolar via e arrivare sano e salvo a terra.

 

Lucci: -VOI! Delle catene di agalmatolite, presto!-

Marine: -Agli ordini!-

 

Lucci le prese e raggiunse di nuovo Kokitsune, che nel frattempo si dimenava furiosa in cielo, cercando di disarcionare Jyabura. Le si avvicinò e le gettò le catene attorno al collo, dopo averla colpita forte alla fronte con una gomitata che la stordì.

 

Jyabura: -Tu… Ti saresti meritato di morire!-

Lucci: -Tu lo sarai di certo, tra poco. La tua amichetta precipiterà nel vuoto, e tu con lei-

 

La profezia di Lucci si realizzò: i due ora cadevano come macigni verso il pavimento, ma i Marines avevano prontamente preparato una specie di tendone per attutire la caduta. La belva perse le sembianze animalesche, acquistando lineamenti e pelle umana. Jyabura non aveva mai visto la compagna umana, senza pelliccia… Normale. Perse anche lui i sensi, una volta che il suo corpo raggiunse la stoffa, così dura dopo una caduta di mille metri d’altezza.

 

-----------------------------------------------------------------

    

Quando si risvegliarono, erano tutti e due nei lettini di un ospedale. Kokitsune vicino alla finestra, con una flebo, il corpo fasciato dal collo in giù. Sembrava che dormisse, russando lievemente. Jyabura era nel lettino accanto, perfettamente sveglio. A differenza della compagna, aveva solo una fascia sulla fronte. Notò che aveva ancora la catena di agalmatolite stretta al collo, e pensò di togliergliela: si alzò dal lettino e si avvicinò piano a lei. La pelle lattea, i capelli castani sciolti e arruffati, le labbra nere semi aperte. Gli venne istintivo poggiarle una mano in corrispondenza del cuore. Batteva ancora, all’impazzata. Le appoggiò la testa al petto, respirava regolarmente. Non poté non provare una fitta di sollievo. Una mano gli afferrò il polso, una mano fasciata e umana…

 

Jyabura: -Ko…?-

Kokitsune: -Fa… Freddo. Abbracciami-

Jyabura: -A… Abbracciarti?-

Kokitsune: -Sì… Tu sei il mio migliore amico… *coff* No?-

 

Kokitsune era brava a fare domande imbarazzanti. Lui obbedì, imbarazzato, stando attento a non urtare il tubicino della flebo attaccato al braccio di lei. Tremava, doveva essere la catena al collo che la indeboliva.

 

Jyabura: -Aspetta, ti devo togliere la catena-

Kokitsune: -La *coff* cosa?-

Jyabura: -Hai dimenticato tutto… Anche che ti ho salvata?-

 

Un colpo di tosse di lei coprì le ultime parole di Jyabura.

 

Jyabura: -La catena… Insomma, ora te la levo-

 

Individuò i ganci che tenevano chiuso l’oggetto (dovette affondare le mani nella ‘criniera’ di Kokitsune, cosa che lo fece arrossire ancora di più) e la liberò: le erano rimasti dei segni rossi attorno al collo, ma sarebbero andati via in un paio di giorni.

 

Kokitsune: -Kon kon… Che strano… Ora sento cal…-

 

Tossì convulsamente, prima di spalancare la bocca e rilasciare da essa un’impressionante quantità di fumo. Jyabura si preoccupò, pensando alla trasformazione, ma non successe nulla.

 

Kokitsune: -… Caldo. Ora non *coff* lo sento più-

 

Era come se dovesse ‘evacuare’ il troppo calore nel corpo. Era il potere del Kon Kon modello Kyuubi Ryuko: le fiamme azzurre rigeneravano il corpo, dovevano aver iniziato a lavorare alla spina dorsale fracassata, ma dovevano essere parecchio calde. Il fumo fece scattare l’allarme antincendio, che cominciò a ‘far piovere’ dentro la stanza.

 

Jyabura: -Non dovresti bagnarti! Prenderai freddo e ti ammalerai!-

Kokitsune: -Oh… E cosa pensi di fare, a riguardo?-

 

Kokitsune stava recuperando la sua solita malizia e impertinenza: buon segno.   

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: KyubiKonanOfAkatsuki