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Autore: Miss_Slytherin    26/10/2009    7 recensioni
"Lilian Luna Potter, diversa dagli altri Potter. Fredda, crudele, insensibile, apparentemente senza cuore. Questa è la sua storia, la storia di un Giglio che non è un Giglio, non è puro, non è innocente". Dal primo capitolo: "...vedo ambizione, desiderio di gloria…intelligenza anche…poi…uno spiccato senso di autoconservazione…e se non mi sbaglio quella dovrebbe essere una punta di cattiveria mista ad astuzia…".
Genere: Generale, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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                                                                      CAPITOLO 9

                                                                                                                 My eyes in your eyes     

                                                    

Beatrice Venci non aveva mai visto il suo migliore amico James con un’espressione così abbattuta sul bel volto. Per tutto il primo giorno di lezioni se n’era stato zitto zitto, aveva rinunciato a prendere in giro gli Slytherin, non aveva organizzato nessuno scherzo per festeggiare il nuovo anno (e successivamente finire in punizione) e quella sera non se n’era andato in giro a caccia di quattordicenni da irretire, ma anzi se ne stava seduto di fronte al fuoco, con le ginocchia strette al petto.

Beatrice non gli aveva chiesto nulla, né aveva interpellato Fred, l’altro componente del nuovo Trio Miracoli; aspettava che fosse lui a dirle qualcosa. Ma visto che non sembrava averne intenzione, gli si sedette accanto, mangiucchiando una sfogliatella al caramello fumante come post dessert, e gli chiese:
-James…stai bene?-

Lui distolse lentamente gli occhi azzurri dal fuoco, e con diretta sincerità le disse:

-No-.

Beatrice ne fu sorpresa: si sarebbe aspettata una battuta scherzosa che anche se riuscita male avrebbe cercato di deviare la sua attenzione dalla domanda.

-Che cosa è successo?- gli domandò accorata, guardandolo negli occhi, castano nell’azzurro.

-Credevo che le vacanze di Natale avrebbero aiutato Lily a riavvicinarsi a noi e invece…- e le raccontò cos’era successo la sera della vigilia, e il giorno dopo…e il modo in cui erano continuate le vacanze.

-…ha sempre finto…- ripeté, continuando a fissarla, come se distogliendo gli occhi dai suoi sarebbe successa una catastrofe.

Beatrice era stupefatta: aveva trascorso qualche settimana dai Potter durante le vacanze estive del loro secondo anno, quando Lily aveva ancora nove anni. L’aveva trovata una bambina molto vivace, allegra, che le aveva fatto un sacco di domande sull’Italia; ci si era affezionata anche lei. Ed ora…

-James- disse in un soffio la bruna italiana, e spalancò le braccia. Non sapeva cosa dire per consolarlo, ma avrebbe potuto donargli un po’ del suo calore.

James la osservò ancora per un attimo, e poi senza esitazione, si tuffò nel suo abbraccio.

 

 

                                                                                                 *****

 

-Io ti venero, lo sai?-

Glorya Zabini fissava estasiata la sua migliore amica Lily Potter che, come Cassiopea Malfoy, se ne stava finemente stravaccata sul suo letto. Generalmente non parlavano molto prima di andare a dormire, ma per quella sera avevano fatto un’eccezione, per raccontarsi le vacanze.

-Cioè, i tuoi ti dicono che stai per avere un nuovo fratello o una nuova sorella e tu dici “ lo sapete che esistono i preservativi??”- proseguì la Zabini, dato che la Malfoy non era in grado di porre domande, essendo scossa dalle risate.

-Beh, sì…cosa dovevo dire? Evviva balliamo la samba??- rispose Lily con un mezzo sorriso, sniffandosi un polso; aveva già rubato un po’ del nuovo profumo di Cassiopea e non riusciva a smettere di annusarsi.

-No…però…- Cassiopea di sforzò di mettere insieme due parole di senso compiuto, -potevi dire…che so…bravi!-

-Sì bravi…magari li abbracciava pure…- la rimbeccò Glorya, al posto di Lily.

-No adesso non esageriamo…!- ribatté Cassiopea, seria, fingendo di tremare.

-Ah, e poi io esclamo “chi non lo vorrebbe in giro un altro Potter stereotipato…” e mio zio Ron fa: “cristo, sembra una frase alla Draco Malfoy!”- e dopo questa ci vollero almeno una decina di pacche sulla schiena di Cassiopea per evitare che si strozzasse per le troppe risa. Se lo immaginava suo padre dire una cosa del genere alla vista di un altro mini Potter in giro.

-E le vostre, di vacanze invece?- chiese poi la Potter, quando la Malfoy si fu ripresa.

-Ho quasi castrato mio fratello- annunciò Cassiopea, fiera.

-Tu sei il mio idolo- l’approvò Lily.

Glorya le guardò mentre discutevano di altre menomazioni a cui sottoporre l’ignaro Scorpius, indecisa se rivelare il segreto suo e di Derek. Era sicura che Cassiopea l’avrebbe stretta a sé per un brevissimo momento, essendo un tantino più espansiva di loro, mentre Lily l’avrebbe guardata dritto negli occhi, senza fare nient’altro. Ma poteva? Poteva liberarsi di questo peso, dividendolo con loro? Sì.

-Io ho spezzato in due la bacchetta di mia madre. Voleva provare su Derek un nuovo incantesimo di cui non oso neanche immaginare le conseguenze…-.

Le sue due amiche rimasero un attimo in silenzio, poi Lily chiese con voce calma:

-Perché voleva fare del male a Derek?-

-Vedete…- Glorya iniziò esitante, -mia madre beve, tanto e di tutto. E quando è ubriaca, non si rende conto di ciò che fa-.

Cassiopea e Lily reagirono esattamente come Glorya si era aspettata: la biondina l’abbracciò di slancio, ma la lasciò andare quasi subito, per tornare a sedersi a gambe incrociate mentre Lily aveva incastrato i suoi occhi viola in quelli nocciola della Zabini. Non l’avrebbe abbracciata, né le avrebbe detto parole consolatorie, ma sarebbe rimasta lì immobile, un punto fermo. Stabile.

Glorya aveva bisogno di entrambe, aveva bisogno che Cassiopea la mantenesse umana, con i suoi brevi slanci di affettuosità, ed aveva bisogno che Lily continuasse a guardarla, che le dicesse io sono qui.

 

                                                                            *****

 

-Perché hai di nuovo un braccio ingessato?- chiese Scorpius Malfoy, senza accennare ad aiutare Derek che aveva qualche difficoltà a mettersi il pigiama.

-Perché anziché di stare lì a fissarmi non alzi il tuo regale sedere e mi aiuti?- lo rimbeccò Zabini cercando in tutti modi di infilarsi la manica destra.

-Sì, se aspetti Scorpius puoi anche andare a dormire nudo…- intervenne Edward, che dopo aver aggiunto dieci cuscini in più al suo letto decise di dare una mano a Derek.

-Grazie, non ci speravo più!- esultò il suddetto invalido guardando astiosamente Scorpius.

-Beh, ho visto che ti stava già aiutando Edward e non ho ritenuto saggio alzarmi…perché hai il braccio ingessato?- insistette Scorpius; sapeva essere estremamente testardo…ma anche rompipalle come definizione andava bene.

-Due parole: mia madre- disse Zabini e non ebbe bisogno di aggiungere altro, perché sia Scorpius che Edward sapevano. Si guardarono per un breve istante, ghiaccio, nocciola e verde fusi insieme, e poi Edward per alleggerire la tensione del momento disse:

-Spacchiamo la clessidra del Grifondoro senza farci beccare?-

Scorpius e Derek la giudicarono un’ottima idea e così si misero a pianificare una nuova diabolica retata ai danni dei grifoni.

Thomas che stava fingendo di dormire nel suo letto, aveva in realtà seguito la loro conversazione, chiedendosi di che cosa mai stessero parlando quei tre. Thomas aveva un’unica qualità: era un bravo attore. Sapeva fingersi amichevole quando era con Derek, Scorpius e Edward, ma dentro di sé covava una bruciante rabbia. Li guardava scambiarsi anche solo poche frasi e capiva quanto fossero legati. Sebbene nessuno dei tre, da bravi purosangue com’erano, fosse portato a gesti d’amicizia, c’erano brevi attimi in cui coglieva lo spesso filo che collegava quei tre ragazzi apparentemente diversi. Scorpius, il più freddo di tutti, algido, superbo, privo di emozioni; Edward, lo scaltro dongiovanni, tagliente e ironico, che stava già allungando le mani su Lily Potter, benché fossero entrambi giovincelli ed infine Derek, riservato, scostante, cortese, eppure in fondo all’animo perfido. Legati da un’empatia che non era immediatamente visibile. Bastava anche solo vedere il loro modo di camminare alla stessa velocità, di stare seduti, vicini eppure lontani allo stesso tempo, di studiare allo stesso tavolo della biblioteca senza parlare eppure consci della presenza altrui per coglierla.   

E poi c’era lui Thomas, non bello, non furbo, non perfido quanto loro, solo una figura marginale, che si muoveva ai lati delle loro personalità emergenti.

Con chi Thomas Nott avrebbe potuto fondere i suoi spenti occhi verdi in uno sguardo di complicità?

 

                                                                                ****

 

Caroline Cavendisch sfogliava annoiata le pagine di Fabulous Witch, alla ricerca di qualche abito decente da far ordinare ad Hogsmade. Mmmh, magari quel pantalone di raso nero, si disse osservando con più attenzione la seconda pagina.

Qualcuno ebbe l’ardire di interrompere quell’importantissima attività della Regina rivolgendole la parola:

-Caroline…?-. Era Clarissa Dixon, sua presunta amica. La slanciata Slytherin dal corto caschetto biondo cenere e dagli occhi color cioccolato aspettava di ricevere un qualche cenno.  Caroline dal canto suo sollevò appena un delicato sopracciglio biondo ad indicarle che la stava ascoltando.

- C’è Mike Gallowey che vorrebbe uscire con te questo week end- la informò la Dixon, indicandole un tipo abbastanza aitante che la fissava come un ebete dall’altro capo della Sala Comune di Slytherin. Caroline lo osservò cinica, come si studia un animale in gabbia: abbastanza alto, capelli neri accuratamente acconciati con il gel, occhi castani poco profondi; la sua famiglia possedeva una catena di ristoranti di lusso sparsi in tutto il paese.

- Sbaglio o me l’aveva già chiesto?-veva già chiesto?possedeva una catena di ristoranti sparsi in o abbastanza aitante  aspettava di ricevere un qualche cenno.pers Caroline si rivolse a lei come ci si rivolge ad un dipendente ed infatti Clarissa le rispose da brava segretaria:

-Sì, una il 20 novembre alle 20:53 e una il dodici dicembre alle 18:36. Cosa devo riferirgli?-

Caroline fece finta di pensarci su, conscia che Mike Gallowey la stava ora guardando speranzoso e poi disse distaccata:

-Digli di ritentare il mese prossimo, magari sarà più fortunato. E segnati la data e l’ora di oggi- aggiunse, prima che Clarissa partisse in quarta per riferire il messaggio allo sfortunato Gallowey.

Caroline tornò soddisfatta alla lettura del giornale, poi, decidendo che quel pantalone di raso le piaceva proprio, ordinò a Grace Salinger di telefonare alla filiale di Hogsmade di Fabulous Witch affinché gliene tenessero uno da parte. Estrasse uno specchietto brillantinato dalla borsa e diede una rapida occhiata alla situazione trucco: sì, gli occhi celesti che ricambiarono il suo sguardo erano perfetti.

 

                                                                                                                          *****

 

Dominique Weasley stava rileggendo tranquilla gli appunti di Incantesimi in vista dell’interrogazione del giorno seguente, anche se conosceva a memoria ogni parola che vi era scritta.

Sebbene avesse ereditato gli occhi celesti di sua madre, i suoi capelli però erano di una strana tonalità a metà fra il tipico rosso Weasley e il biondo dei Delacour, un mix che sapeva affascinare i ragazzi. Era una brava studentessa, ligia al dovere e allo studio, com’era stata sua madre ai tempi di Beauxbatons, dato che oltre ad essere straordinariamente bella aveva anche un cervello. A differenza di Fleur però, possedeva una vena malandrina, forse presa trasversalmente da suo zio George, che la rendeva più sbarazzina della sua progenitrice.

Come Remus Lupin era stata la coscienza del primo quartetto Malandrino della storia, così Dominique fungeva da moderatrice di James, Fred e Beatrice, evitando sia a loro che a sé stessa una punizione al giorno. La tentazione di unirsi ai loro scherzi era stata sempre troppo forte da reprimere, ma visto che aveva deciso di cedervi, perché non farlo con un minimo di giudizio? Indubbiamente era più furba di James e Fred che, messi insieme, avevano zero sale in zucca e per i quali bastava che un piano fosse divertente e possibilmente pericoloso.

Il suo consueto ripasso serale fu interrotto dall’arrivo di Bea, che si buttò sgraziatamente sul suo letto, sparpagliando per terra tutte le pergamene.

-Tu sì che sai cosa vuol dire sedersi con grazia- osservò Dominique ironica, capendo che ormai non avrebbe concluso più nulla. Aveva un leggerissimo accento francese, che dava una strana cadenza musicale al suo modo di parlare.

Beatrice le fece una buffa smorfia, poi tornò seria. Dominique, vedendo la sua espressione cambiare, le chiese:

-Tutto bene?-

-Mmmh…- fece l’italiana-.

-Suuu…- la esortò Dominique, sapendo che quando Beatrice attaccava con quei tipi di mugugni poteva continuare in eterno.

-Mmmh…-

-Ti avviso, non ho tutto il tempo di questo mondo- l’avvertì Dominque, sperando in quel modo di accelerare il percorso di confessione della sua migliore amica.

Beatrice la guardò, mischiando il castano dei suoi occhi all’azzurro di quelli di Dominique, e dopo un teatrale sospiro, annunciò:

-Credo che mi piaccia James-.

Ci mancò poco che Dominque appiccasse accidentalmente fuoco ai suoi preziosi appunti.

-È il tuo migliore amico!-

-Lo so…- sospirò Beatrice afflitta.

-Non ti guarda neanche come ragazza!-

-Tu sì che sai come consolarmi…-

-Lascialo perdere, è un idiota e ti farà soffrire- proseguì imperterrita Dominque sebbene stesse parlando di suo cugino. Okay, sarà stato anche suo cugino, ma era comunque un’idiota che avrebbe fatto soffrire Beatrice. Passarono tutta la sera a discutere di lui, ma quando Beatrice si mise a letto, era sempre più convinta di essersi presa una colossale cotta per James Sirius Potter.

 

                                                                          *****

 

-Complimenti Ginny, questa sera hai davvero superato te stessa!- disse Hermione lasciandosi andare contro lo schienale della sedia e tenendosi la pancia come se stesse per scoppiarle da un momento all’altro. Quel venerdì sera lei e Ron erano stati invitati a casa dai Potter per la consueta cena che si teneva settimanalmente a MayFair e Ginny li aveva sorpresi con un mix di cibi giapponesi, indiani e messicani; sebbene lei non potesse mangiarli per via del bambino, si era impegnata per loro.

-Già, pensavo ci avresti avvelenati ed invece…- commentò Ron, battendosi lo stomaco soddisfatto. Per quel commento si prese un tovagliolo in faccia da Ginny che intanto sorrideva per quei complimenti; da quando era rimasta incinta si era dovuta allontanare dal lavoro presso il giornale sportivo per cui scriveva e di conseguenza aveva molto più tempo da dedicare ai suoi hobby.

-Sì, ora che ne direste di assaggiare il dolce di Hermione?- propose il Bambino Sopravvissuto, adocchiando bramoso la torta che i Weasley avevano portato come dessert.

Mentre le due donne erano in cucina ad occuparsene, Ron borbottò:

-Potevi non proporlo, sta sicuro che ora vomitiamo tutto quello che abbiamo mangiato…-

-Dai Ron, dobbiamo darle un po’ di fiducia…- sussurrò l’ex Prescelto guardando Hermione che amorevolmente suddivideva in parti uguali quello che sembrava un informe confuso ammasso di cioccolato, panna e Merlino solo sa cos’altro.

-La pensavo anch’io così ma…Hermione come casalinga è negata! Vorrei ricordati quegli orribili cosi di lana che lei spacciava per abiti da regalare agli elfi di Hogwarts per liberarli…- fece Ron, con tono cospiratorio; se sua moglie l’avesse sentito tessere un quadro così poco lusinghiero delle sue doti domestiche sarebbero stati guai.

-Eh, come scordarseli…- convenne Harry e poi si interruppe di colpo, all’arrivo delle due signore. Hermione pose davanti a loro i piatti con la loro porzione, e li osservò mentre assaggiavano il primo boccone, sfidandoli a dire qualcosa.

Ad Harry e Ron quella roba sembrò peggio della Pozione Polisucco che erano stati costretti a bere al secondo anno, l’unica differenza era che questa volta non potevano correre al lavandino a sputare tutto. Si sforzarono entrambi di mandare giù l’impasto malefico, ed Harry trovò persino il coraggio di bofonchiare:

-Ehm…buono! Brava Hermione!- mentre Ron si limitò ad annuire con fare convinto. Hermione, forse per premiare i loro notevoli sforzi per soddisfarla, disse con un sorriso:

-Okay potete ficcarvi un dito in gola e rimetterla…-

L’ex Trio Miracoli si guardò, in un turbinio di smerlando, azzurro cielo e castano dorato, e poi scoppiò a ridere, complice. Erano sopravvissuti insieme a Lord Voldemort e ai suoi Horcrux, avevano battuto Mangiamorte e creature demoniache, avevano riso, pianto e sofferto insieme, si erano odiati a volte, altre avevano sentito l’incessante bisogno l’uno dell’altro, eppure erano ancora lì, seduti alla stessa tavola, ancora in grado di ridere.

 

 

                                                                       *****

 

-Sei un coglione-.

Draco Lucius Malfoy buttò il fumo fuori dalle sensuali labbra, direttamente in faccia ad uno scocciato Blaise Zabini, che si sventolò una mano davanti al viso.

-Cazzo Draco, soffia quello schifo da un’altra parte! E poi qui non si può neanche fumare- sbottò, puntando il dito sulla parete opposta, dove torreggiava un divieto di fumo grande quanto una casa.

I due ex Slytherin sedevano ad un elegante tavolino posto in un separè del Dissolue Âme Club, sorseggiando un aperitivo in attesa della cena; Draco vi aveva aggiunto la consueta sigaretta, che insieme al completo giacca pantalone nero, la costosa camicia grigia dai primi tre bottoni aperti, gli conferiva un’aria elegantemente seducente. Se possibile, l’età l’aveva reso ancora più affascinante, con le sue leggere rughe intorno alla bocca.

Blaise non era da meno ed entrambi si attiravano gli sguardi delle poche signore presenti, essendo il Dissolue Âme Club un luogo di ritrovo per nobili purosangue.

-Non cambiare discorso. Sei un vigliacco. L’hai visto bene il braccio di tuo figlio, e hai fatto finta di niente-.

-Non sono cazzi tuoi- fu la gentile risposta di Zabini.

Draco assottigliò gli occhi color del ghiaccio, e si avvicinò pericolosamente al volto di quello che, pur essendo un emerito imbecille immaturo, rimaneva pur sempre il suo migliore amico:

-Ascoltami bene. Se io vedo di nuovo che Derek ha anche solo un graffio o che Glorya sta piangendo fosse anche solo per un cazzo di Troll a scuola, io ti vengo a prendere dovunque tu sia e ti spacco la faccia chiaro? Sei un padre, comportati come tale- e detto questo, lo fissò ancora a lungo, blu nel ghiaccio, per imprimergli bene il messaggio. Fu Zabini a distogliere gli occhi per primo, imbarazzato. Draco aveva ragione. Draco sapeva cosa voleva dire avere un padre assente. Draco sapeva e per questo metteva da parte il suo naturale menefreghismo verso tutti e tutto per prenderlo per i capelli e porlo di fronte alla realtà.

Gli amici fanno anche questo. Si fanno odiare per le parole veritiere che dicono, vorrebbero poter girare la faccia dall’altra parte, fregarsene, lasciare che ti rovini la vita con le tue stesse mani. Ma non si comportano così, perché sono veri amici. E Draco Lucius Malfoy, sebbene altero, freddo, era un vero amico. Nel bene e nel male.

 

Spazio Autrice:

Sono consapevole del fatto che questo capitolo fa pena. Non succede niente di particolarmente utile alla storia e si tratta più che altro di una raccolta su vari momenti di diverse amicizie, della Next e della “Old” generation. L’ho introdotto perché mi serviva una breve pausa fra gli avvenimenti dei capitoli 7 ed 8 e quelli che succederanno in quelli seguenti. Mi auguro vi sia piaciuto lo stesso…

Allora, a costo di essere ripetitiva, ringrazio chi ha messo la mia fanfiction fra preferiti e seguite anche se non lascia commenti, anche se mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Grazie! Poi, passiamo alle recensioni sul capitolo “Christmas”, lasciatemi da Rebby, Red_Apple, 979, BlackFra92 e Lady Lynx; inserisco anche UCB, che si è letta d’un colpo tutta la fanfiction (graziee) e che ha lasciato una recensione al capitolo “Slytherin ad Chanel”.

Rebby: hai ragione!!! Ho sbagliato i calcoli…ma ahimè la matematica non è decisamente il mio forte, sigh! Sospetto anch’io che la nascita di Ginny sia un miracolo della natura, ma sai com’è, alla zia Row tutto è concesso!!! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, aspetto un tuo commento anche a questo nono J grazie per la recensione, baci!!!

Red_apple: noo non chiedermi perdono, io sono già ultracontenta per tutte le altre recensioni che mi hai lasciato!!! :) lieta di aver soddisfatto le tue aspettative riguardo la reazione di Lily…ma d’altra parte in quale altro modo avrebbe potuto reagire la nostra eroina del male?? :P ed Harry che rischia l’infarto non potevo proprio non metterlo…muamuamua (risata diabolica). Ripeto, a costo di essere pallosa, sono strafelice che la fanfiction ti piaccia e spero che questo nono capitolo sia all’altezza di tutti gli altri…e soprattutto di aver postato velocemente :) baci, alla prossima!!!

979: allooora premetto che ho dipinto volutamente Lily come un mostro all’inizio del capitolo (comunque, ti rassicuro, so che non vuoi certo offendere la mia fanfiction e le reazioni che hai avuto sono quelle che volevo suscitare :) ) perché infondo lei è ancora una bambina, e se da una parte è perfida e insensibile per natura, dall’altra è ancora immatura e come tale ha delle reazioni immature. Sono contenta che però nella seconda parte si sia “ripresa”, ho inserito le lettere proprio per abbassare un po’ il livello di acidità della parte precedente. Confesso che ci ho messo un bel po’ a scrivere la parte di Harry e Ginny soli, ma almeno il mio sforzo è stato ripagato :P per quanto riguarda Gossip Girl confesso che non l’ho mai visto quindi mi sembra insolito che a molte persone la mia fanfiction lo richiami alla mente, ma finché è una cosa positiva ben venga!!! Ti ringrazio per la recensione, e ti aspetto alla prossima! Baci!!

BlackFra92: my darliiiiing (che figo questo termine, lo voglio usare anch’io!!!)

Come al solito non mi hai delusa, lasciandomi le mie adorate recensioni chilometriche…grazieeee!!!! Temevo che “agglomerato di cellule” fosse un po’ forte come espressione, ma a quanto pare no…che bello, sei rimasta in stato comatoso per l’idiotissima uscita di Ron. Sìì, me felice!!! Poi, ho notato con piacere che ti sei accorta della “citazione dotta” che ho preso dalla filastrocca del Cappello Parlante al primo anno di Harry…proprio pensando a quei versi ho deciso di mettere in evidenza come Lily, Cassy e Glorya si stiano legando da un’amicizia vera e profonda; spero ti sia piaciuto il pezzo su loro tre di questo capitolo!! E siccome non sono stata abbastanza ripetitiva, ripeto appunto: sono contenta che il natale in casa Malfoy ti sia piaciuto, ho cercato di rendere Scorpius un po’ più umano e Cassiopea come una normale bambina di undici anni, sebbene un attimo dopo ritorna Vipera; e anche che Glorya e Derek appaiano più maturi rispetto alla loro età, proprio a causa della madre. In conclusione sono strafelice di tutta la tua lunghiiiiiiiiiissima recensione : ) okay, anche questa volta ho occupato mezza pagina di word…perciò, esigo un’altra recensione così per questo capitolo!!! :P un bacio enorme, alla prossima!

Lady Lynx: sìì che bello anche te condividi la mia antipatia per Ginny!!! Ho sperato fino all’ultimo che Harry rinsavisse e scegliesse un’altra, ma purtroppo la zia Row non ci ha concesso questa grazia e ce la dobbiamo tenere…sigh!

Volevo mettere una vendetta in stile Lily per Albus, ma mi sono detta che Lily l’aveva già bastonato abbastanza per questo capitolo e così mi sono astenuta :) mi auguro di trovare un’altra delirante recensione a questo capitolo, un bacio!

UCB: ciao!!! Davvero la mia fanfiction ti ha tenuta incollata al pc tutta la sera?!?!? Wow, è fantastico….grazie grazie grazieee!!! Sono contenta che il modo in cui rendo Lily ti piaccia, anche perché ce la sto mettendo tutta per renderla originale e diversa rispetto alle altre, essendo che a me in prima persona non piace come la descrivono in altre fanfiction. Concordo sul fatto che ci sia un po’ di Lily in tutti noi (me per prima, se no come mi verrebbero in mente certe cose?!) e sono felice che sia anche un personaggio attuale, in cui ci si possa rispecchiare. Perciò ancora grazie! Ti confesso che anche a me all’inizio non piacevano quelle sulla next, anche perché la maggior parte tratta di Rose e Scorpius, ed è per questo che ho deciso di scriverne una un po’ più innovativa…in conclusione, ancora grazie per la recensione, spero che questo nono capitolo ti sia piaciuto e di ricevere anche solo due parole di commento (ma non sentirti assolutamente obbligata!). Baci!!!

  
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