CAPITOLO
9
My eyes in your eyes
Beatrice
Venci non aveva mai visto il suo migliore amico James con
un’espressione così abbattuta sul bel volto. Per
tutto il primo giorno di
lezioni se n’era stato zitto zitto, aveva rinunciato a
prendere in giro gli
Slytherin, non aveva organizzato nessuno scherzo per festeggiare il
nuovo anno
(e successivamente finire in punizione) e quella sera non se
n’era andato in
giro a caccia di quattordicenni da irretire, ma anzi se ne stava seduto
di
fronte al fuoco, con le ginocchia strette al petto.
Beatrice
non gli aveva chiesto nulla, né aveva interpellato Fred,
l’altro componente del nuovo Trio Miracoli; aspettava che
fosse lui a dirle
qualcosa. Ma visto che non sembrava averne intenzione, gli si sedette
accanto,
mangiucchiando una sfogliatella al caramello fumante come post dessert,
e gli
chiese:
-James…stai bene?-
Lui
distolse lentamente gli occhi azzurri dal fuoco, e con diretta
sincerità le disse:
-No-.
Beatrice
ne fu sorpresa: si sarebbe aspettata una battuta
scherzosa che anche se riuscita male avrebbe cercato di deviare la sua
attenzione dalla domanda.
-Che
cosa è successo?- gli domandò accorata,
guardandolo negli
occhi, castano nell’azzurro.
-Credevo
che le vacanze di Natale avrebbero aiutato Lily a
riavvicinarsi a noi e invece…- e le raccontò
cos’era successo la sera della
vigilia, e il giorno dopo…e il modo in cui erano continuate
le vacanze.
-…ha sempre finto…-
ripeté, continuando a fissarla, come se distogliendo gli
occhi dai suoi sarebbe
successa una catastrofe.
Beatrice
era stupefatta: aveva trascorso qualche settimana dai
Potter durante le vacanze estive del loro secondo anno, quando Lily
aveva
ancora nove anni. L’aveva trovata una bambina molto vivace,
allegra, che le
aveva fatto un sacco di domande sull’Italia; ci si era
affezionata anche lei.
Ed ora…
-James-
disse in un soffio la bruna italiana, e spalancò le
braccia. Non sapeva cosa dire per consolarlo, ma avrebbe potuto
donargli un po’
del suo calore.
James
la osservò ancora per un attimo, e poi senza esitazione, si
tuffò nel suo abbraccio.
*****
-Io
ti venero, lo sai?-
Glorya
Zabini fissava estasiata la sua migliore amica Lily Potter
che, come Cassiopea Malfoy, se ne stava finemente stravaccata sul suo
letto.
Generalmente non parlavano molto prima di andare a dormire, ma per
quella sera
avevano fatto un’eccezione, per raccontarsi le vacanze.
-Cioè,
i tuoi ti dicono che stai per avere un nuovo fratello o una
nuova sorella e tu dici “ lo sapete che esistono i
preservativi??”- proseguì
-Beh,
sì…cosa dovevo dire? Evviva balliamo la samba??-
rispose
Lily con un mezzo sorriso, sniffandosi un polso; aveva già
rubato un po’ del
nuovo profumo di Cassiopea e non riusciva a smettere di annusarsi.
-No…però…-
Cassiopea di sforzò di mettere insieme due parole di
senso compiuto, -potevi dire…che so…bravi!-
-Sì
bravi…magari li abbracciava pure…- la
rimbeccò Glorya, al
posto di Lily.
-No
adesso non esageriamo…!- ribatté Cassiopea,
seria, fingendo di
tremare.
-Ah,
e poi io esclamo “chi non lo vorrebbe in giro un altro Potter
stereotipato…” e mio zio Ron fa:
“cristo, sembra una frase alla Draco Malfoy!”-
e dopo questa ci vollero almeno una decina di pacche sulla schiena di
Cassiopea
per evitare che si strozzasse per le troppe risa. Se lo immaginava suo
padre
dire una cosa del genere alla vista di un altro mini Potter in giro.
-E
le vostre, di vacanze invece?- chiese poi
-Ho
quasi castrato mio fratello- annunciò Cassiopea, fiera.
-Tu
sei il mio idolo- l’approvò Lily.
Glorya
le guardò mentre discutevano di altre menomazioni a cui
sottoporre l’ignaro Scorpius, indecisa se rivelare il segreto
suo e di Derek.
Era sicura che Cassiopea l’avrebbe stretta a sé
per un brevissimo momento,
essendo un tantino più espansiva di loro, mentre Lily
l’avrebbe guardata dritto
negli occhi, senza fare nient’altro. Ma poteva? Poteva
liberarsi di questo
peso, dividendolo con loro? Sì.
-Io
ho spezzato in due la bacchetta di mia madre. Voleva provare
su Derek un nuovo incantesimo di cui non oso neanche immaginare le
conseguenze…-.
Le
sue due amiche rimasero un attimo in silenzio, poi Lily chiese
con voce calma:
-Perché
voleva fare del male a Derek?-
-Vedete…-
Glorya iniziò esitante, -mia madre beve, tanto e di
tutto. E quando è ubriaca, non si rende conto di
ciò che fa-.
Cassiopea
e Lily reagirono esattamente come Glorya si era
aspettata: la biondina l’abbracciò di slancio, ma
la lasciò andare quasi
subito, per tornare a sedersi a gambe incrociate mentre Lily aveva
incastrato i
suoi occhi viola in quelli nocciola della Zabini. Non
l’avrebbe abbracciata, né
le avrebbe detto parole consolatorie, ma sarebbe rimasta lì
immobile, un punto
fermo. Stabile.
Glorya
aveva bisogno di entrambe, aveva bisogno che Cassiopea la
mantenesse umana, con i suoi brevi slanci di affettuosità,
ed aveva bisogno che
Lily continuasse a guardarla, che le dicesse io
sono qui.
*****
-Perché
hai di nuovo un braccio ingessato?- chiese Scorpius
Malfoy, senza accennare ad aiutare Derek che aveva qualche
difficoltà a
mettersi il pigiama.
-Perché
anziché di stare lì a fissarmi non alzi il tuo
regale
sedere e mi aiuti?- lo rimbeccò Zabini cercando in tutti
modi di infilarsi la
manica destra.
-Sì,
se aspetti Scorpius puoi anche andare a dormire nudo…-
intervenne Edward, che dopo aver aggiunto dieci cuscini in
più al suo letto
decise di dare una mano a Derek.
-Grazie,
non ci speravo più!- esultò il suddetto invalido
guardando astiosamente Scorpius.
-Beh,
ho visto che ti stava già aiutando Edward e non ho ritenuto
saggio alzarmi…perché hai il braccio ingessato?-
insistette Scorpius; sapeva
essere estremamente testardo…ma anche rompipalle come
definizione andava bene.
-Due
parole: mia madre- disse Zabini e non ebbe bisogno di
aggiungere altro, perché sia Scorpius che Edward sapevano.
Si guardarono per un
breve istante, ghiaccio, nocciola e verde fusi insieme, e poi Edward
per alleggerire
la tensione del momento disse:
-Spacchiamo
la clessidra del Grifondoro senza farci beccare?-
Scorpius
e Derek la giudicarono un’ottima idea e così si
misero a
pianificare una nuova diabolica retata ai danni dei grifoni.
Thomas
che stava fingendo di dormire nel suo letto, aveva in
realtà seguito la loro conversazione, chiedendosi di che
cosa mai stessero
parlando quei tre. Thomas aveva un’unica qualità:
era un bravo attore. Sapeva
fingersi amichevole quando era con Derek, Scorpius e Edward, ma dentro
di sé
covava una bruciante rabbia. Li guardava scambiarsi anche solo poche
frasi e
capiva quanto fossero legati. Sebbene nessuno dei tre, da bravi
purosangue
com’erano, fosse portato a gesti d’amicizia,
c’erano brevi attimi in cui
coglieva lo spesso filo che collegava quei tre ragazzi apparentemente
diversi.
Scorpius, il più freddo di tutti, algido, superbo, privo di
emozioni; Edward,
lo scaltro dongiovanni, tagliente e ironico, che stava già
allungando le mani
su Lily Potter, benché fossero entrambi giovincelli ed
infine Derek, riservato,
scostante, cortese, eppure in fondo all’animo perfido. Legati
da un’empatia che
non era immediatamente visibile. Bastava anche solo vedere il loro modo
di
camminare alla stessa velocità, di stare seduti, vicini
eppure lontani allo stesso
tempo, di studiare allo stesso tavolo della biblioteca senza parlare
eppure
consci della presenza altrui per coglierla.
E
poi c’era lui Thomas, non bello, non furbo, non perfido
quanto
loro, solo una figura marginale, che si muoveva ai lati delle loro
personalità
emergenti.
Con
chi Thomas Nott avrebbe potuto fondere i suoi spenti occhi
verdi in uno sguardo di complicità?
****
Caroline
Cavendisch sfogliava annoiata le pagine di Fabulous Witch,
alla ricerca di qualche abito decente da far ordinare ad Hogsmade.
Mmmh, magari
quel pantalone di raso nero, si disse osservando con più
attenzione la seconda
pagina.
Qualcuno
ebbe l’ardire di interrompere quell’importantissima
attività della Regina rivolgendole la parola:
-Caroline…?-.
Era Clarissa Dixon, sua presunta amica. La slanciata
Slytherin dal corto caschetto biondo cenere e dagli occhi color
cioccolato
aspettava di ricevere un qualche cenno. Caroline
dal canto suo sollevò appena un delicato sopracciglio biondo
ad indicarle che
la stava ascoltando.
-
C’è Mike Gallowey che vorrebbe uscire con te
questo week end- la
informò
-
Sbaglio o me l’aveva già chiesto?- Caroline si
rivolse a lei come ci si rivolge ad un dipendente ed
infatti Clarissa le rispose da brava segretaria:
-Sì,
una
il 20 novembre alle 20:53 e una il dodici dicembre alle 18:36. Cosa
devo
riferirgli?-
Caroline
fece finta di pensarci su, conscia che Mike Gallowey la stava ora
guardando
speranzoso e poi disse distaccata:
-Digli di
ritentare il mese prossimo, magari sarà più
fortunato. E segnati la data e
l’ora di oggi- aggiunse, prima che Clarissa partisse in
quarta per riferire il
messaggio allo sfortunato Gallowey.
Caroline
tornò soddisfatta alla lettura del giornale, poi, decidendo
che quel pantalone
di raso le piaceva proprio, ordinò a Grace Salinger di
telefonare alla filiale
di Hogsmade di Fabulous Witch affinché gliene tenessero uno
da parte. Estrasse
uno specchietto brillantinato dalla borsa e diede una rapida occhiata
alla
situazione trucco: sì, gli occhi celesti che ricambiarono il
suo sguardo erano
perfetti.
*****
Dominique
Weasley stava rileggendo tranquilla gli appunti di Incantesimi in vista
dell’interrogazione del giorno seguente, anche se conosceva a
memoria ogni
parola che vi era scritta.
Sebbene
avesse ereditato gli occhi celesti di sua madre, i suoi capelli
però erano di
una strana tonalità a metà fra il tipico rosso
Weasley e il biondo dei
Delacour, un mix che sapeva affascinare i ragazzi. Era una brava
studentessa,
ligia al dovere e allo studio, com’era stata sua madre ai
tempi di Beauxbatons,
dato che oltre ad essere straordinariamente bella aveva anche un
cervello. A
differenza di Fleur però, possedeva una vena malandrina,
forse presa
trasversalmente da suo zio George, che la rendeva più
sbarazzina della sua progenitrice.
Come
Remus Lupin era stata la coscienza del primo quartetto Malandrino della
storia,
così Dominique fungeva da moderatrice di James, Fred e
Beatrice, evitando sia a
loro che a sé stessa una punizione al giorno. La tentazione
di unirsi ai loro
scherzi era stata sempre troppo forte da reprimere, ma visto che aveva
deciso
di cedervi, perché non farlo con un minimo di giudizio?
Indubbiamente era più
furba di James e Fred che, messi insieme, avevano zero sale in zucca e
per i
quali bastava che un piano fosse divertente e possibilmente pericoloso.
Il suo
consueto ripasso serale fu interrotto dall’arrivo di Bea, che
si buttò
sgraziatamente sul suo letto, sparpagliando per terra tutte le
pergamene.
-Tu
sì
che sai cosa vuol dire sedersi con grazia- osservò Dominique
ironica, capendo
che ormai non avrebbe concluso più nulla. Aveva un
leggerissimo accento
francese, che dava una strana cadenza musicale al suo modo di parlare.
Beatrice
le fece una buffa smorfia, poi tornò seria. Dominique,
vedendo la sua espressione
cambiare, le chiese:
-Tutto
bene?-
-Mmmh…-
fece l’italiana-.
-Suuu…-
la esortò Dominique, sapendo che quando Beatrice attaccava
con quei tipi di
mugugni poteva continuare in eterno.
-Mmmh…-
-Ti
avviso, non ho tutto il tempo di questo mondo-
l’avvertì Dominque, sperando in
quel modo di accelerare il percorso di confessione della sua migliore
amica.
Beatrice
la guardò, mischiando il castano dei suoi occhi
all’azzurro di quelli di
Dominique, e dopo un teatrale sospiro, annunciò:
-Credo
che mi piaccia James-.
Ci
mancò
poco che Dominque appiccasse accidentalmente fuoco ai suoi preziosi
appunti.
-È
il tuo
migliore amico!-
-Lo
so…-
sospirò Beatrice afflitta.
-Non ti
guarda neanche come ragazza!-
-Tu
sì
che sai come consolarmi…-
-Lascialo
perdere, è un idiota e ti farà soffrire-
proseguì imperterrita Dominque sebbene
stesse parlando di suo cugino. Okay, sarà stato anche suo
cugino, ma era
comunque un’idiota che avrebbe fatto soffrire Beatrice.
Passarono tutta la sera
a discutere di lui, ma quando Beatrice si mise a letto, era sempre
più convinta
di essersi presa una colossale cotta per James Sirius Potter.
*****
-Complimenti
Ginny, questa sera hai davvero superato te stessa!- disse Hermione
lasciandosi
andare contro lo schienale della sedia e tenendosi la pancia come se
stesse per
scoppiarle da un momento all’altro. Quel venerdì
sera lei e Ron erano stati
invitati a casa dai Potter per la consueta cena che si teneva
settimanalmente a
MayFair e Ginny li aveva sorpresi con un mix di cibi giapponesi,
indiani e messicani;
sebbene lei non potesse mangiarli per via del bambino, si era impegnata
per
loro.
-Già,
pensavo ci avresti avvelenati ed invece…-
commentò Ron, battendosi lo stomaco
soddisfatto. Per quel commento si prese un tovagliolo in faccia da
Ginny che
intanto sorrideva per quei complimenti; da quando era rimasta incinta
si era
dovuta allontanare dal lavoro presso il giornale sportivo per cui
scriveva e di
conseguenza aveva molto più tempo da dedicare ai suoi hobby.
-Sì,
ora
che ne direste di assaggiare il dolce di Hermione?- propose il Bambino
Sopravvissuto, adocchiando bramoso la torta che i Weasley avevano
portato come
dessert.
Mentre le
due donne erano in cucina ad occuparsene, Ron borbottò:
-Potevi
non proporlo, sta sicuro che ora vomitiamo tutto quello che abbiamo
mangiato…-
-Dai Ron,
dobbiamo darle un po’ di fiducia…-
sussurrò l’ex Prescelto guardando Hermione
che amorevolmente suddivideva in parti uguali quello che sembrava un
informe
confuso ammasso di cioccolato, panna e Merlino solo sa
cos’altro.
-La
pensavo anch’io così ma…Hermione come
casalinga è negata! Vorrei ricordati
quegli orribili cosi di lana che lei spacciava per abiti da regalare
agli elfi
di Hogwarts per liberarli…- fece Ron, con tono cospiratorio;
se sua moglie
l’avesse sentito tessere un quadro così poco
lusinghiero delle sue doti
domestiche sarebbero stati guai.
-Eh, come
scordarseli…- convenne Harry e poi si interruppe di colpo,
all’arrivo delle due
signore. Hermione pose davanti a loro i piatti con la loro porzione, e
li
osservò mentre assaggiavano il primo boccone, sfidandoli a
dire qualcosa.
Ad Harry
e Ron quella roba sembrò peggio della Pozione Polisucco che
erano stati
costretti a bere al secondo anno, l’unica differenza era che
questa volta non
potevano correre al lavandino a sputare tutto. Si sforzarono entrambi
di
mandare giù l’impasto malefico, ed Harry
trovò persino il coraggio di
bofonchiare:
-Ehm…buono!
Brava Hermione!- mentre Ron si limitò ad annuire con fare
convinto. Hermione,
forse per premiare i loro notevoli sforzi per soddisfarla, disse con un
sorriso:
-Okay
potete ficcarvi un dito in gola e rimetterla…-
L’ex
Trio
Miracoli si guardò, in un turbinio di smerlando, azzurro
cielo e castano
dorato, e poi scoppiò a ridere, complice. Erano
sopravvissuti insieme a Lord
Voldemort e ai suoi Horcrux, avevano battuto Mangiamorte e creature
demoniache,
avevano riso, pianto e sofferto insieme, si erano odiati a volte, altre
avevano
sentito l’incessante bisogno l’uno
dell’altro, eppure erano ancora lì, seduti
alla stessa tavola, ancora in grado di ridere.
*****
-Sei un
coglione-.
Draco
Lucius Malfoy buttò il fumo fuori dalle sensuali labbra,
direttamente in faccia
ad uno scocciato Blaise Zabini, che si sventolò una mano
davanti al viso.
-Cazzo
Draco, soffia quello schifo da un’altra parte! E poi qui non
si può neanche
fumare- sbottò, puntando il dito sulla parete opposta, dove
torreggiava un
divieto di fumo grande quanto una casa.
I due ex
Slytherin sedevano ad un elegante tavolino posto in un
separè del Dissolue Âme
Club, sorseggiando un
aperitivo in attesa della cena; Draco vi aveva aggiunto la consueta
sigaretta,
che insieme al completo giacca pantalone nero, la costosa camicia
grigia dai
primi tre bottoni aperti, gli conferiva un’aria elegantemente
seducente. Se
possibile, l’età l’aveva reso ancora
più affascinante, con le sue leggere rughe
intorno alla bocca.
Blaise
non era da meno ed entrambi si attiravano gli sguardi delle poche
signore
presenti, essendo il Dissolue Âme
Club un
luogo di ritrovo per nobili purosangue.
-Non
cambiare discorso. Sei un vigliacco. L’hai visto bene il
braccio di tuo figlio,
e hai fatto finta di niente-.
-Non sono
cazzi tuoi- fu la gentile risposta di Zabini.
Draco
assottigliò gli occhi color del ghiaccio, e si
avvicinò pericolosamente al
volto di quello che, pur essendo un emerito imbecille immaturo,
rimaneva pur
sempre il suo migliore amico:
-Ascoltami
bene. Se io vedo di nuovo che Derek ha anche solo un graffio o che
Glorya sta
piangendo fosse anche solo per un cazzo di Troll a scuola, io ti vengo
a prendere
dovunque tu sia e ti spacco la faccia chiaro? Sei un padre, comportati
come
tale- e detto questo, lo fissò ancora a lungo, blu nel
ghiaccio, per
imprimergli bene il messaggio. Fu Zabini a distogliere gli occhi per
primo,
imbarazzato. Draco aveva ragione. Draco sapeva cosa voleva dire avere
un padre
assente. Draco sapeva e per questo metteva da parte il suo naturale
menefreghismo verso tutti e tutto per prenderlo per i capelli e porlo
di fronte
alla realtà.
Gli amici
fanno anche questo. Si fanno odiare per le parole veritiere che dicono,
vorrebbero poter girare la faccia dall’altra parte,
fregarsene, lasciare che ti
rovini la vita con le tue stesse mani. Ma non si comportano
così, perché sono
veri amici. E Draco Lucius Malfoy, sebbene altero, freddo, era un vero
amico.
Nel bene e nel male.
Spazio
Autrice:
Sono
consapevole del fatto che questo capitolo fa pena. Non succede niente
di
particolarmente utile alla storia e si tratta più che altro
di una raccolta su
vari momenti di diverse amicizie, della Next e della
“Old” generation. L’ho
introdotto perché mi serviva una breve pausa fra gli
avvenimenti dei capitoli 7
ed 8 e quelli che succederanno in quelli seguenti. Mi auguro vi sia
piaciuto lo
stesso…
Allora, a
costo di essere ripetitiva, ringrazio chi ha messo la mia fanfiction
fra
preferiti e seguite anche se non lascia commenti, anche se mi
piacerebbe sapere
cosa ne pensate. Grazie! Poi, passiamo alle recensioni sul capitolo
“Christmas”, lasciatemi da Rebby,
Red_Apple, 979,
BlackFra92 e Lady
Lynx; inserisco anche UCB,
che si è letta d’un colpo tutta la
fanfiction (graziee) e che ha lasciato una recensione al capitolo
“Slytherin ad
Chanel”.
Rebby:
hai ragione!!! Ho sbagliato i calcoli…ma ahimè la
matematica non è decisamente
il mio forte, sigh! Sospetto anch’io che la nascita di Ginny
sia un miracolo
della natura, ma sai com’è, alla zia Row tutto
è concesso!!! Sono contenta che
il capitolo ti sia piaciuto, aspetto un tuo commento anche a questo
nono J grazie per
la recensione, baci!!!
Red_apple:
noo non chiedermi perdono, io sono già ultracontenta per
tutte le altre
recensioni che mi hai lasciato!!! :) lieta di aver soddisfatto le tue
aspettative riguardo la reazione di Lily…ma
d’altra parte in quale altro modo
avrebbe potuto reagire la nostra eroina del male?? :P ed Harry che
rischia
l’infarto non potevo proprio non
metterlo…muamuamua (risata diabolica). Ripeto,
a costo di essere pallosa, sono strafelice che la fanfiction ti piaccia
e spero
che questo nono capitolo sia all’altezza di tutti gli
altri…e soprattutto di
aver postato velocemente :) baci, alla prossima!!!
979:
allooora premetto che ho dipinto volutamente Lily come un mostro
all’inizio del
capitolo (comunque, ti rassicuro, so che non vuoi certo offendere la
mia
fanfiction e le reazioni che hai avuto sono quelle che volevo suscitare
:) )
perché infondo lei è ancora una bambina, e se da
una parte è perfida e
insensibile per natura, dall’altra è ancora
immatura e come tale ha delle
reazioni immature. Sono contenta che però nella seconda
parte si sia “ripresa”,
ho inserito le lettere proprio per abbassare un po’ il
livello di acidità della
parte precedente. Confesso che ci ho messo un bel po’ a
scrivere la parte di
Harry e Ginny soli, ma almeno il mio sforzo è stato ripagato
:P per quanto
riguarda Gossip Girl confesso che non l’ho mai visto quindi
mi sembra insolito
che a molte persone la mia fanfiction lo richiami alla mente, ma
finché è una
cosa positiva ben venga!!! Ti ringrazio per la recensione, e ti aspetto
alla
prossima! Baci!!
BlackFra92:
my darliiiiing (che figo questo termine, lo voglio usare
anch’io!!!)
Come al
solito non mi hai delusa, lasciandomi le mie adorate recensioni
chilometriche…grazieeee!!!! Temevo che
“agglomerato di cellule” fosse un po’
forte come espressione, ma a quanto pare no…che bello, sei
rimasta in stato
comatoso per l’idiotissima uscita di Ron.
Sìì, me felice!!! Poi, ho notato con
piacere che ti sei accorta della “citazione dotta”
che ho preso dalla
filastrocca del Cappello Parlante al primo anno di
Harry…proprio pensando a quei
versi ho deciso di mettere in evidenza come Lily, Cassy e Glorya si
stiano
legando da un’amicizia vera e profonda; spero ti sia piaciuto
il pezzo su loro
tre di questo capitolo!! E siccome non sono stata abbastanza
ripetitiva, ripeto
appunto: sono contenta che il natale in casa Malfoy ti sia piaciuto, ho
cercato
di rendere Scorpius un po’ più umano e Cassiopea
come una normale bambina di
undici anni, sebbene un attimo dopo ritorna Vipera; e anche che Glorya
e Derek
appaiano più maturi rispetto alla loro età,
proprio a causa della madre. In
conclusione sono strafelice di tutta la tua lunghiiiiiiiiiissima
recensione : )
okay, anche questa volta ho occupato mezza pagina di
word…perciò, esigo
un’altra recensione così per questo capitolo!!! :P
un bacio enorme, alla
prossima!
Lady
Lynx: sìì che bello anche te condividi la mia
antipatia per Ginny!!! Ho sperato
fino all’ultimo che Harry rinsavisse e scegliesse
un’altra, ma purtroppo la zia
Row non ci ha concesso questa grazia e ce la dobbiamo
tenere…sigh!
Volevo
mettere una vendetta in stile Lily per Albus, ma mi sono detta che Lily
l’aveva
già bastonato abbastanza per questo capitolo e
così mi sono astenuta :) mi
auguro di trovare un’altra delirante recensione a questo
capitolo, un bacio!
UCB:
ciao!!! Davvero la mia fanfiction ti ha tenuta incollata al pc tutta la
sera?!?!? Wow, è fantastico….grazie grazie
grazieee!!! Sono contenta che il
modo in cui rendo Lily ti piaccia, anche perché ce la sto
mettendo tutta per
renderla originale e diversa rispetto alle altre, essendo che a me in
prima
persona non piace come la descrivono in altre fanfiction. Concordo sul
fatto
che ci sia un po’ di Lily in tutti noi (me per prima, se no
come mi verrebbero
in mente certe cose?!) e sono felice che sia anche un personaggio
attuale, in
cui ci si possa rispecchiare. Perciò ancora grazie! Ti
confesso che anche a me
all’inizio non piacevano quelle sulla next, anche
perché la maggior parte
tratta di Rose e Scorpius, ed è per questo che ho deciso di
scriverne una un
po’ più innovativa…in conclusione,
ancora grazie per la recensione, spero che
questo nono capitolo ti sia piaciuto e di ricevere anche solo due
parole di
commento (ma non sentirti assolutamente obbligata!). Baci!!!