Note
dell’autrice: Sigh, eccoci arrivati all’ultimo capitolo. Cominciamo
subito.
Allora:
ANGOLO
DELLE RECENSIONI
BELLIS:
Dunque, da dove cominciare? Intanto grazie per aver recensito e per le note che
mi lasci ogni volta. Sì, anch’io ho immaginato la scena finale con un bel colpo
sulla fronte da parte di Holmes (se solo avesse potuto…). Dai, non rattristarti,
ho in mente un paio di storie originali e poi… per ora non ti dico altro. Non mi
ringraziare per la traduzione, se non ci fosse stato nessuno a leggerla,
probabilmente non l’avrei mai tradotta questa bellissima
storia.
A
presto
Beh,
io direi di cominciare.
Buona
lettura
Capitolo
8
Holmes
si ristabilì abbastanza rapidamente con mio grande sollievo. Presto, fummo in
grado di ritornare alle nostre stanze a Baker Street, anche se con l’ordine
ferreo di riposarsi. Rinforzai quegli ordini con il pugno di ferro ed anche se
Holmes si lamentò diverse volte, non si mise a discutere. Gli ero piuttosto
grato di questo, soprattutto per il fatto che poteva essere orribilmente
testardo quando aveva la mente fissata su qualcosa. Anche se sono sicuro che
direbbe la stessa cosa di me.
Permisi
comunque ad Holmes di spostarsi dal suo letto al divano, sapendo che, se fosse
stato costretto a stare in camera sua, sarebbe stato un paziente perfino
peggiore del normale. Ero felice, comunque, anche solo di averlo con me. La sua
semplice presenza nel salotto aveva riportato la pace nella mia mente ed aveva
sollevato la mia ansia.
Una
sera, con mia grande gioia, Holmes mi chiese il suo violino. Glielo portai e mi
posizionai sulla mia sedia a leggere, mentre lui suonava. A giudicare dalla
giocondità della musica, doveva relativamente essere di buon umore. Mi accorsi
che sentirlo suonare il volino era una delle cose che mi erano mancate durante
il tempo speso in ospedale. Anche se in svariate occasioni aveva messo a dura
prova i miei nervi – specialmente quando suonava a strambe ore notturne- lo
apprezzavo moltissimo.
Se
Murdock fosse riuscito nel suo intento, quel vecchio Stradivari in quel momento
sarebbe stato silenzioso e fermo.
Non
mi ero accorto che la musica si era fermata finché Holmes
parlò.
“Watson,
c’è qualcosa che non va?” Alzai lo sguardo per incontrare i suoi seri ed
inquisitori occhi grigi.
“No,
non esattamente” risposi. Lui inclinò leggermente la testa, scagliandomi una di
quelle saccenti e penetranti occhiate che mi dicevano che non era stato
ingannato dalla mia risposta e che mi incoraggiava a proseguire.
“Soltanto,
continuo a pensare a ciò che è successo. A ciò che sarebbe potuto succedere. Vi
ho quasi perso, Holmes. Di nuovo.”
Holmes
distolse lo sguardo, posandosi il violino sulle ginocchia avvolte da un
lenzuolo.
“Ma
non mi avete perso.” Mi fece notare con gentilezza.
“Lo
so, ma…”sospirai “Non posso evitare di ricordare quanto vicino ci sono
stato.”
Pensavo
che saresti morto. Pensavo che mi avresti lasciato. Di nuovo. Proprio come alle
cascate.
Non
avevo espresso i miei pensieri a voce alta ma, quando alzai lo sguardo e vidi
gli occhi di Holmes nuovamente su di me, mi chiesi se li aveva potuti leggere
sui miei lineamenti come un libro aperto.
Distolse
nuovamente lo sguardo.
“Mi
dispiace, Watson, ma non avevo scelta. Non potevo starmene fermo mentre la
vostra vita era in pericolo. Non finché potevo fare qualcosa.”
Un
calore si sparse nel mio cuore a quelle parole e al muto affetto dietro queste.
Holmes potrebbe non ammetterlo mai, ma dietro quella fredda maschera di logica e
calcoli c’è un affettuoso, premuroso essere umano, con cuore capace di dare
affetto e amicizia come qualsiasi altro.
Sorrisi
leggermente.
“Se
le nostre posizioni fossero state scambiate, avrei fatto la stessa
cosa.”
“Lo
so” replicò semplicemente Holmes, sorridendo di rimando. “ Non vi ho mai
ringraziato per essere stato al mio fianco sia in ospedale che qui. Significa
molto per me.”
“Non
lo dica nemmeno, vecchio mio. Sempre a disposizione.” Holmes ridacchiò
leggermente e prese nuovamente il suo violino. Mentre le stanze del 221/B si
riempivano di musica, sorrisi e continuai a leggere ed i miei tristi pensieri di
poco prima si dispersero come la notte all’alba di un nuovo
giorno.
The
end
Eccoci
qua, alla fine. Spero che la storia vi sia piaciuta.
Ringrazio
Bellis che mi ha sempre recensita e che ha messo la storia tra i
preferiti.
Ringrazio
anche DaTaLoRe che ha lasciato dei commenti ed ha messo il racconto tra i
preferiti.
Ringrazio
bluedragon che ha scritto questa
fantastica storia.
Ringrazio
chi ha semplicemente letto.
Notizia
finale: l’autrice di “Walking in darkness” mi ha dato il permesso per tradurre
questa fiction. Contenti? Spero di sì.
A
presto
Bebbe5