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Autore: bluedragon1836    27/10/2009    5 recensioni
"Non c'è amore più grande di chi da la vita per un amico" dice la Bibbia. Holmes e Watson si trovano più o meno in una situazione simile. Riusciranno a venirne fuori vivi entrambi?
Genere: Dark, Drammatico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Note dell’autrice: Sigh, eccoci arrivati all’ultimo capitolo. Cominciamo subito.

Allora:

 

ANGOLO DELLE RECENSIONI

 

BELLIS: Dunque, da dove cominciare? Intanto grazie per aver recensito e per le note che mi lasci ogni volta. Sì, anch’io ho immaginato la scena finale con un bel colpo sulla fronte da parte di Holmes (se solo avesse potuto…). Dai, non rattristarti, ho in mente un paio di storie originali e poi… per ora non ti dico altro. Non mi ringraziare per la traduzione, se non ci fosse stato nessuno a leggerla, probabilmente non l’avrei mai tradotta questa bellissima storia.

A presto

 

Beh, io direi di cominciare.

 

Buona lettura

 

Capitolo 8

 

Holmes si ristabilì abbastanza rapidamente con mio grande sollievo. Presto, fummo in grado di ritornare alle nostre stanze a Baker Street, anche se con l’ordine ferreo di riposarsi. Rinforzai quegli ordini con il pugno di ferro ed anche se Holmes si lamentò diverse volte, non si mise a discutere. Gli ero piuttosto grato di questo, soprattutto per il fatto che poteva essere orribilmente testardo quando aveva la mente fissata su qualcosa. Anche se sono sicuro che direbbe la stessa cosa di me.

 

Permisi comunque ad Holmes di spostarsi dal suo letto al divano, sapendo che, se fosse stato costretto a stare in camera sua, sarebbe stato un paziente perfino peggiore del normale. Ero felice, comunque, anche solo di averlo con me. La sua semplice presenza nel salotto aveva riportato la pace nella mia mente ed aveva sollevato la mia ansia.

 

Una sera, con mia grande gioia, Holmes mi chiese il suo violino. Glielo portai e mi posizionai sulla mia sedia a leggere, mentre lui suonava. A giudicare dalla giocondità della musica, doveva relativamente essere di buon umore. Mi accorsi che sentirlo suonare il volino era una delle cose che mi erano mancate durante il tempo speso in ospedale. Anche se in svariate occasioni aveva messo a dura prova i miei nervi – specialmente quando suonava a strambe ore notturne- lo apprezzavo moltissimo.

Se Murdock fosse riuscito nel suo intento, quel vecchio Stradivari in quel momento sarebbe stato silenzioso e fermo.

 

Non mi ero accorto che la musica si era fermata finché Holmes parlò.

 

“Watson, c’è qualcosa che non va?” Alzai lo sguardo per incontrare i suoi seri ed inquisitori occhi grigi.

 

“No, non esattamente” risposi. Lui inclinò leggermente la testa, scagliandomi una di quelle saccenti e penetranti occhiate che mi dicevano che non era stato ingannato dalla mia risposta e che mi incoraggiava a proseguire.

 

“Soltanto, continuo a pensare a ciò che è successo. A ciò che sarebbe potuto succedere. Vi ho quasi perso, Holmes. Di nuovo.”

 

Holmes distolse lo sguardo, posandosi il violino sulle ginocchia avvolte da un lenzuolo.

“Ma non mi avete perso.” Mi fece notare con gentilezza.

 

“Lo so, ma…”sospirai “Non posso evitare di ricordare quanto vicino ci sono stato.”

Pensavo che saresti morto. Pensavo che mi avresti lasciato. Di nuovo. Proprio come alle cascate.

 

Non avevo espresso i miei pensieri a voce alta ma, quando alzai lo sguardo e vidi gli occhi di Holmes nuovamente su di me, mi chiesi se li aveva potuti leggere sui miei lineamenti come un libro aperto.

 

Distolse nuovamente lo sguardo.

 

“Mi dispiace, Watson, ma non avevo scelta. Non potevo starmene fermo mentre la vostra vita era in pericolo. Non finché potevo fare qualcosa.”

 

Un calore si sparse nel mio cuore a quelle parole e al muto affetto dietro queste. Holmes potrebbe non ammetterlo mai, ma dietro quella fredda maschera di logica e calcoli c’è un affettuoso, premuroso essere umano, con cuore capace di dare affetto e amicizia come qualsiasi altro.

 

Sorrisi leggermente.

 

“Se le nostre posizioni fossero state scambiate, avrei fatto la stessa cosa.”

 

“Lo so” replicò semplicemente Holmes, sorridendo di rimando. “ Non vi ho mai ringraziato per essere stato al mio fianco sia in ospedale che qui. Significa molto per me.”

 

“Non lo dica nemmeno, vecchio mio. Sempre a disposizione.” Holmes ridacchiò leggermente e prese nuovamente il suo violino. Mentre le stanze del 221/B si riempivano di musica, sorrisi e continuai a leggere ed i miei tristi pensieri di poco prima si dispersero come la notte all’alba di un nuovo giorno.

 

The end

 

Eccoci qua, alla fine. Spero che la storia vi sia piaciuta.

Ringrazio Bellis che mi ha sempre recensita e che ha messo la storia tra i preferiti.

Ringrazio anche DaTaLoRe che ha lasciato dei commenti ed ha messo il racconto tra i preferiti.

Ringrazio bluedragon  che ha scritto questa fantastica storia.

Ringrazio chi ha semplicemente letto.

Notizia finale: l’autrice di “Walking in darkness” mi ha dato il permesso per tradurre questa fiction. Contenti? Spero di sì.

A presto

Bebbe5

 

 

 

 

  

 

  
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