Disteso per terra,
le katane ancora in mano, il petto coperto di sangue. Il respiro lento,
affaticato, gli occhi semiaperti illuminati dai raggi del sole che filtravano
dalla fenditura che aveva aperto con un potente attacco. Presto
“E’ questo il mio destino?”
Si trovò a pensare Kaku.
Non aveva la forza per parlare. Non aveva la forza per alzarsi, respirare, vivere. Giaceva nella pozza di sangue che gli si era formata dietro la schiena, a terra.
“Ma dopotutto, che me ne importa… A nessuno importa”
Non aveva famiglia, parenti, e gli unici amici che aveva li aveva già rinnegati, tradendoli il giorno della fine dei cinque anni della loro missione sottocopertura. Nessuno avrebbe pianto per lui, nessuno l’avrebbe ricordato, se non come un traditore. Anzi, forse avrebbero persino gioito della sua dipartita.
“Com’è ingiusta
Tossì, schizzando sangue, macchiandosi le labbra e il viso di rosso.
“… Il momento in cui ogni sofferenza finisce, e giungiamo alla pace eterna”
Infine,
Questa fanfic la dedico alla mia povera zia, morta il 25 di questo mese per un cancro, unidici giorni dopo il suo compleanno. Spero che ora tu sia in un posto migliore: questa vita non è stata giusta con te, spero che la prossima lo sia. Mi manchi tanto <3