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Autore: Hagne    27/10/2009    3 recensioni
Eccomi qua con una nuova storia tutta da leggere naturalmente su Edward & Bella . Una nuova Bella dovrà fronteggiare un destino al quale neanche l'uomo può rivoltarsi . In una cornice più oscura e tenebrosa ci sarà il nostro Edward più accattivante e con meno ,ma molto meno autocontrollo . Il vampiro perciò dovrà fronteggiare la nuova studentessa dalla bellezza ultraterrena e dal profumo inebriante che sembra aver sconvolto il mondo , il motivo ? Leggete e lo scoprirete .. baci baci gold eyes ........
Genere: Romantico, Dark, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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twilight

twilight

< Questo è il posto più vulnerabile del castello > seduta accanto a suo marito , Bella seguiva attentamente il piano di battaglia di suo fratello Jasper .

La cartina sulla quale il vampiro cerchiava i luoghi più a rischio erano diventati talmente tanti che cominciava ad agitarsi a disagio sulla comoda poltrona .

Erano troppi . Troppo estesi .

Il castello era sperduto tra le montagne , circondato da una fitta foresta che poteva benissimo dare un riparo ai nemici .

E il laghetto ghiacciato dietro  al castello non era certo sicuro per loro .

Non lo avevano esplorato . Non sapevano se era collegato a qualche altra uscita .

Non sapevano nulla ed Alice li aveva avvisati che il giorno seguente Leah sarebbe tornata con Vincent ed un esercito di vampiri .

Certo , loro erano l’ultima famiglia rimasta di vampiri puro sangue , affiancata per di più da  un gruppo sostanzioso di licantropi .

Ma i vampiri in sé non erano un problema .

Erano di infimo livello , perciò avrebbero impiegato pochi attimi a distruggerli tutti .

Il problema erano Leah e Vincent .

Istintivamente si portò una mano alla cicatrice che il vampiro puro le aveva inferto , ricordandole quando quel mostro fosse potente e spietato .

Se per ucciderlo si era dovuta autodistruggere come poteva la sua famiglia pensare anche solo di ferirlo ?

la voce suadente di suo marito , e il braccio che le cinse dolcemente le spalle le ricordò che Edward poteva udire i suoi pensieri , e che dunque era stato partecipe delle sue intuizioni .

Possibile che non ci fosse una via di uscita ?

E se Leah fosse divenuta ancora più forte dato che nel suo corpo circolava il sangue di un puro ?

Infondo i legami di sangue erano inviolabili .

Lo stesso legame che aveva lei con Edward rendeva entrambi invincibili in confronto a  qualunque altro vampiro  .Il suo sangue era letale per chiunque altro

all’infuori di Edward.

 Per non parlare che lei stessa era una rarità tra i vampiri .

Né del tutto umana , né del tutto creatura dannata .

Ma più forte di ambedue . Forse poteva ancora una volta tentare di combattere Vincent da sola  , ma stava di fatto che non era in forze .

Al contrario , era più debole di quanto fosse mai stata  .

Come poteva anche solo supporre una simile possibilità ?

< Tu resterai dentro con i bambini > fu a quel punto che il borbottio di sottofondo scemò , e i suoi occhi bicolore si puntarono, ostili ,  sul viso perfetto del marito .

< Cosa hai detto ? > l’intera tavolata di vampiri che le stava attorno la fissò con uno sprazzo di inquietudine, mentre la presa sulla mano di Edward diminuiva notevolmente .  

< Non mi hai sentito ? HO detto che resterai dentro con i bambini , mi sembrava ovvio >

Ovvio ? Un lampo di rabbia saettò per le sue iridi d’oro e sangue , non scalfendo minimamente l’espressione pacifica di suo marito .

Come poteva anche solo pensare di non farla combattere ?

Non sarebbero riusciti neanche ad avvicinarsi a Vincent senza di lei .

Sarebbero stati in pericolo , e questo non l’avrebbe mai permesso .

< E invece ci riusciremo . Utilizzeremo i poteri dei bambini e i tuoi ovviamente , ma starete tutti nel castello . Non sei in forze per ingaggiare battaglia amore > .

Colpita e affondata .

Ecco qual’era il punto . Sarebbe stata inutile , di peso , un intralcio .

Quella continuava ad essere anche da vampira una dannazione .

Era la più forte tra di loro , ma non poteva aiutarli perché i suoi poteri erano instabili dopo aver trasformato il corpo di sua sorella Alice per farle avere la piccola Isabella .

Con un sospiro di sconforto scivolò via dall’abbraccio di Edward , trascinandosi con occhi bassi  verso l’uscita della sala .

Sotto lo sguardo dispiaciuto di Jacob e della sua famiglia , ma soprattutto , sotto lo sguardo preoccupato e malinconico di suo marito .

Forse , si disse , era meglio andare a giocare con i bambini .

Questo era tutto ciò che poteva fare ora come ora .

Patetica .

 

 

 

 

 

 

 

 

Erano passate parecchie ore dal quasi litigio con  sua moglie , seduta ora in mezzo ai bambini che le correvano sorridenti intorno , contenti di averla tutta per loro .

Ma il sorriso della vampira non era luminoso come tutte le altre volte .

Era opaco , spento come lo sguardo lontano che rivolgeva al vuoto , perso in quei tristi pensieri che captava con sempre più apprensione .

< è successo qualcosa alla zia ? > chinò il capo quando la piccola Esme  sbucò da dietro le sue spalle , guardando con attenzione la donna poggiata ai piedi del divano , intenta ad abbracciare  Seth ed Edward con fare affettuoso .

< è solo un po’ stanca . Domani sarà una lunga giornata > cercava di mascherare con un sorriso dolce , per quanto fosse possibile , la preoccupazione  per i pensieri pessimistici e autolesionisti di Bella .

Perché sua moglie continuava a torturarsi così ?

Non capiva che la voleva chiusa nel castello solo per proteggerla ?

Non capiva che lo faceva per il suo bene ?

Lasciò che la piccola raggiungesse assieme a Isabella , appena comparsa alla sua sinistra , sua moglie .

Sepolta dalle braccine che i piccoli stringevano al collo candido della vampira malinconica .

Non capiva che il solo pensarla in pericolo lo avrebbe distratto ?

Non lo capiva ?

< La mamma non vuole mai aiuto  , ma vuole sempre aiutare gli altri > con un sussulto appena accennato accolse la voce melodiosa di suo figlio , scivolatogli affianco senza che neanche se ne fosse accorto .

Inclinò di lato il capo , fronteggiando il bambino che raddolcì  palesemente lo sguardo sempre ostile  nel guardare la madre .

< La mamma vuole sempre fare di testa sua . Vuole sempre che tutti siano felici e per far sì che ciò accada , fa sempre qualcosa che nessuno si aspetterebbe .   Come per esempio trovarmi  un fratello in meno di un giorno senza avermi interpellato  > un sorriso sghembo si delineò istintivamente sulle sue labbra quando colse la stizza nell’ultima frase borbottata da suo figlio , preso ora dal fulminare il marmocchio di otto anni che rotolava , ridente , tra le braccia pallide  della madre  .

< Tua madre ha un gran cuore . E non lamentarti , neanche a me ha chiesto se volevo o no che Seth diventasse mio figlio . Lo ha fatto di sua iniziativa e comunque non sarei mai riuscito a dirle di no neanche volendo > .

Era vero .

Anche se sua moglie lo avesse interpellato ancor prima di decidere di crescere  il figlio di Leah come suo , non sarebbe mai stato in grado di negare qualcosa a quel viso da bambola , né alla voce flautata della vampira .

< è vero , la mamma è sleale a volte . Con un sorriso riesce a farmi fare di tutto > scompigliò affettuosamente i capelli del figlio che , sorridente si attaccò a mò di Koala alla sua gamba

, facendo le fusa ogni qual volta lo accarezzava .

< Sai papà siamo fortunati ad avere la mamma . Molto, molto fortunati > il tono serioso  di suo figlio lo convinse a riportare lo sguardo su sua moglie , circondata dai bambini che speravano di  ricevere le sue attenzioni .

Suo figlio aveva ragione .

Fin da umana sua moglie era stata unica .

A partire dalla sua bellezza e bontà d’animo .

Era stata capace  di ammansire un’intera  famiglia di vampiri .

Era stata capace  di affrontare con forza una malattia che la feriva ogni giorno.

Era stata capace  di scombussolare il mondo delle più antiche fiere del mondo conosciuto con la sua sola presenza .

Era riuscita a dare la vita al mostriciattolo che gli ordinava  di prenderlo in braccio se non voleva che quella sera dormisse sul divano .

Era riuscita a far innamorare il vampiro , l’umano che ora la osservavano con devozione e amore .

Era riuscita a scalfire il suo cuore di ghiaccio .

Era riuscita a farlo ridere , spaventare , impensierire con un solo sguardo .

Era riuscita a fargli battere quell’organo muto che aveva dimora nel suo petto .

Era riuscita a far commettere ad uno dei reali oscuri il più famoso e leggendario peccato di sangue .

Dare vita ad un essere che poteva ucciderli tutti con un solo , insignificante , battito di quelle lunghe ciglia corvine  .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ennesimo fulmine illuminò le muscolose braccia che la cingevano in un abbraccio , mentre il respiro gelido di suo marito le solleticava la nuca . < Perché non dormi ? > rigirandosi tra le braccia di Edward si perse qualche minuto nella contemplazione di suo marito .

Bello come un dio greco , così bello da toglierle il fiato .

Lo stesso dio greco che ora le accarezzava teneramente la guancia , sfiorandole la fronte in un bacio pieno di promesse .

< Edward ha paura dei fulmini , forse è il caso che vada a vedere come stanno lui e Seth > il lampo di gelosia che saettò per le iridi auree del marito non le sfuggì

.Come si trattenne dal ridere quando la presa sulla sua vita si intensificò e il vampiro affondò il viso tra i suoi capelli , intrecciando le gambe con le sue nella ricerca di un contatto intimo .

< Stai qui con me > il mugolio tra i suoi capelli la fece sogghignare , ma a nulla valsero le suppliche di suo marito .

Perché tre secondi dopo era già sulla porta con indosso una vestaglia color ghiaccio .

< Sai che ti odio vero ? > alzò un sopracciglio al sibilo del vampiro , appoggiandosi con una spalla alla porta per meglio osservare l’espressione rabbuiata del marito .

< Ma davvero ? Vorrà dire che andrò a dormire con i bambini . Buona notte tesoro > sgattaiolò fuori dalla camera da letto di Edward prima che un basso ringhio la facesse ridere a crepapelle in mezzo al corridoio .

E la per nulla velata minaccia del marito la fece sorridere candidamente , prima di tornare a vagare con i pensieri sull’infausto giorno successivo .

Era per questo che non riusciva a chiudere occhio . Dopo aver ceduto alle suppliche di suo marito , si era convinta a rimanere con i bambini ed Eveline nel castello .

Avrebbe utilizzato il potere per rintracciare i vampiri all’esterno ed eventualmente avvilupparli nella sua tela .

Non era poi così inutile dopotutto .

Avrebbero utilizzato il potere della piccola Isabella , ovvero quella di nascondere la loro presenza al nemico , e quello di Rosalie se fosse stato necessario .

Persuadere il nemico ad andarsene . Ma questa era solo una remotissima possibilità .

E suo figlio ? Non ricordava esattamente che potere avesse ,ma sapeva che era forse più pericoloso del suo . Aveva un vuoto nella testa che la terrorizzava , perché sapeva infondo al cuore che doveva essere legato alla qualità extra del suo bambino così speciale come lei .

< Stai fermo > fu strappata alle sue elucubrazioni dalla voce soffocata di suo figlio, ed aprendo un piccolo spiraglio della porta che dava alla cameretta dei  bambini , potè vedere le esili figure dei due scalciare sotto un pesante piumone verde .

< Perché devi dormire con me ? hai paura dei fulmini ? > accostò l’orecchio nel sentire il tono canzonatorio di Seth , adducendo quel tremore sotto le coperte al corpicino vibrante  di suo figlio .

< Cosa dici ? C’è un terremoto > < Ah si ? Sotto di noi e basta ? Perché io non vedo tremare nulla > < E tu che ne sai che l’epicentro è sotto di noi ? > attenta a non far alcun tipo di rumore , si chinò sul grazioso lettino , sfilando dolcemente la coperta per vedere i due tirarsi a vicenda i capelli .

< E così che si dorme ? > due paia di occhi si puntarono sul suo volto , e ancor prima che potesse proferir parola si trovò i due bambini in braccio .

Entrambi aggrappatisi alle sue spalle con occhi fiammeggianti .

< Staccati dalla mamma > < Anche lei è mia mamma . Lo ha detto lei > < Sono io che decido qui non..> < Zittitevi e venite a letto dannazione > ad interrompere il litigio dei due  fu suo marito , comparso con indosso un pigiama di seta nero che doveva aver preso sul momento dato che lo ricordava con solo dei boxer .

< Coraggio , è già tanto che non vi faccio dormire sotto la pioggia > con un sorriso fuggevole sulle labbra seguì Edward fino alla sua stanza, stendendosi nel letto matrimoniale con ancora i due attaccati addosso come cozze .

< Vedete di non muovermi troppo , e lasciatemi abbraccia mia MOGLIE > < Lei è anche NOSTRA MADRE > con uno sbuffo coprì tutti con la pesate coperta , sentendo il braccio destro del marito cingerle le spalle , chiudendo in un abbraccio tutti e tre .

< Buonanotte > tre grugniti seguirono la sua voce , prima che il discreto russare di  Seth , il ronfare silenzioso di suo figlio .

E il non dormire di suo marito la cullasse nel mondo dei sogni per un ultima notte di serenità .  

Il cielo aveva preso un incredibile sfumatura nerastra nonostante fossero solo le 5 di mattina , e la luce rossastra dell’alba sembrava oramai essere stata inghiottita dalle nubi cariche di pioggia .

< Siete tutti in posizione ? > la sua voce irruppe con un fragore inquietante nel gelido parco del castello , mentre i suoi occhi dorati seguivano le figure esili della sua famiglia allinearsi ai suoi lati .

Edward stanno arrivando.  

Ancor prima che il suo fine udito potesse captare  i passi pesanti della lupa e del suo esercito il pensiero di sua moglie lo avvisò del pericolo incombente .

La vampira che aveva nascosto assieme alla compagna umana di Black e ai bambini all’interno del suo castello . Al sicuro .

< Pronti all’impatto con il nemico > i lupi che componevano la seconda fila cominciarono a trasformarsi alle sue spalle , mentre suo fratello Jasper dettava ordini a destra e a manca , man mano che enormi figure cominciavano a delinearsi all’orizzonte .

E non appena la sua ombra e quella degli altri vampiri puri venne oscurata dalla mole massiccia dei licantropi , velocissime sagome pallide si disposero a cerchio attorno alla donna dalla profonda cicatrice che le sfigurava il volto abbronzato  .

< Guarda guarda chi abbiamo qui . Come va Cullen ? Dov’è la tua adorata mogliettina ? > un ringhio sommesso fu tutto ciò che offrì al sorriso sgangherato della donna , portatasi una mano a nascondere un sorriso di scerno probabilmente indirizzato a lui . < C’è anche il mio adorato fratellino e quel traditore di Jacob .

Ci siamo proprio tutti . Questa scena mi ricorda molto dodici anni fa , chissà se finirà allo stesso modo > .

12 anni fa .

Una sola immagine , talmente nitida da farlo strozzare con il suo stesso respiro occupò per pochi secondi la sua mente .

L’esile figura ricoperta di sangue che un ragazzo scuoteva con foga per le piccole spalle .

La figura che lo fissava con occhi spenti , vacui , morti .

Irrigidì la mascella , scuotendo il capo per scacciare quel fastidioso formicolio che sentì espandersi all’altezza del petto , mentre con un cenno del capo invitava i fratelli a prepararsi per lo scontro corpo a corpo .

< A quanto pare non avete intenzione di parlare . Ma che scortesi . Vorrà dire che passeremo subito  alle maniere forti > bastò quella voce gracchiante e isterica a fargli assottigliare lo sguardo ,

acquattandosi in posizione di attacco per essere pronto a balzare su uno dei tanti vampiri che sembravano intimoriti dal loro schieramento .

Ma mentre il suo ringhio seguiva quello dei fratelli , scagliatisi contro i nemici , un particolare lo colpì come una scudisciata .

La mancanza di quel tanto temuto vampiro puro che però non sembrava essersi fatto avanti .

Mancanza che lo gettò nel panico , facendo traballare le sue certezze sull’esito di quella battaglia , e rendendolo così facile preda del vampiro di classe inferiore che tentò di azzannarlo alla gola .

Crack .

Questo fu tutto ciò che emise il corpo ora privo di testa del mostro che aveva provato a morderlo , e che ora giaceva immobile di fronte ai suoi occhi sgranati .
Sgranati non per la testa del vampiro  rotolatogli fino ai piedi , ma per la esile figura che montava un enorme animale dal pelo perlaceo e dai familiari occhi neri che non fece fatica a riconoscere .    

 < Cosa diavolo ci fate voi qui ? > incenerì con lo sguardo suo figlio , issato sul piccolo Seth che sussultò al suo sibilo , mentre il bambino ricambiava astioso l’occhiata fiammeggiante .

< Ovvio . Proteggo la mamma . L’ho fatto da quando sono nato e non smetterò proprio adesso > scivolando di lato per stritolare tra le mani il cranio di un vampiro particolarmente fastidioso , diede uno scappellotto al mostriciattolo che gli ringhiò contro , furioso .

< Tornate subito dentro , non è posto per voi questo > l’ennesimo gruppetto di vampiri si ritrovò smembrato dalle sue mani che come impazzite squarciavano con gli artigli qualunque cosa gli capitasse a tiro , mentre con la coda dell’occhio seguiva i movimenti pesanti di Seth e della sua piccola fotocopia che senza pietà mozzava la testa dei nemici .

< Ma io e Seth vi vogliamo aiutare > perfino il piccoletto cominciò a sbuffare e a dimenarsi sulle enormi zampe , spintonandolo  con il muso peloso  come a volerlo convincere .

E poi suo figlio commise un colpo basso che gli fece digrignare i denti .

Perché quel piccolo demonio sgranò gli enormi occhioni scuri , così simili a quelli della moglie da umana che , sconfitto , fu costretto a cedere ai due .

< vedete di starmi vicini > un ruggito del nuovo figlio acquisito lo fece ghignare lievemente , prima che la sua attenzione tornasse all’esercito di vampiri che continuava a cadere come piccoli pezzi del domino .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

< Coma sta andando ? > la voce di Eveline penetrò nell’oscurità del suo mondo , facendole roteare le iridi ceche nel punto in cui l’umana era seduta assieme alle bambine .

< Per il momento siamo in vantaggio , anche se stanno facendo un po’ di fatica nel controllare Leah . Il problema è che non riesco a  vedere Vincent > su quell’ultima frase il suo tono si fece incerto , lo notò lei , come lo notò la diciottenne che sentì stringere contro di sé le piccole vampire .

Dove diavolo poteva essere ?

 Storcendo la bocca per la stizza,  cominciò a vagare con lo sguardo nel nero che la circondava , scavalcando alcuni puntini minuscoli ed insignificanti per cercare quello viola del vampiro puro .

Ma per quanto tentasse , per quanto desiderasse sapere dove quel bastardo fosse , le sue ricerche risultavano sempre vane ed inconcludenti .

Dannazione .

Seguì con apprensione i punti verdi e rossicci dei suoi figli , sorridendo nel vedere quello scarlatto che rappresentava suo marito , costantemente vicino ai piccoli .

La battaglia stava volgendo decisamente a loro vantaggio , se non per qualche resistenza di Leah che però sembrava oramai sfiancata dalle fiamme di suo padre e dagli attacchi massicci di Emmet .

Per non contare dell’agilità di Esme , Rosalie e Alice , le uniche donne presenti sul campo .

Mentre lei era dovuta rimanere nel castello per non  metterli in agitazione .

Persino Carslie l’aveva pregata di restare con le bambine e l’umana al sicuro nel maniero , assicurandole che il pensiero di saperla sana e salva avrebbe sicuramente rincuorato tutti .

Tutti ma non se stessa .

Con passo marziale cominciò a percorrere in lungo e in largo la camera da letto  nella quale si erano chiuse a chiave , mordendosi il labbro inferiore con i canini ogni qual volta vedeva il puntino massiccio di Leah avvicinarsi pericolosamente ai bambini .

Avrebbe dovuto utilizzare i suoi poteri per polverizzare quella dannata .

Avrebbe dovuto  sospingere i fili scarlatti a rinchiudere in una morsa la lupa fino a squartarla e ridurla in minuscoli pezzettini .

Avrebbe potuto fare tutto questo ma non senza svenire , ed ora non era né il tempo e il luogo .

Doveva essere vigile , doveva essere gli occhi della sua famiglia dal momento che Alice non poteva vedere nulla con la presenza dei lupi .

Doveva essere un sacco di cose in quel momento , ma l’unica cosa che sentiva di essere era un inutile palla al piede per se stessa e per suo marito .

< Bella > si voltò nel sentire la voce fievole di Eveline , sorpresa di sentir vibrare i corpicini delle vampire e dell’umana che l’affiancavano .

< Cosa c’è ? > < Abbiamo sentito un rumore nelle segrete > aggrottando le sopracciglia tese le orecchie , sbiancando di colpo quando udì dei passi veloci , troppo veloci per essere umani  e lo scricchiolio di una porta .

Possibile che ci fossero dei passaggi segreti dei quali non era a conoscenza neanche Edward ?

Come potevano averli scoperti i nemici se nessuno di loro era mai stato nel castello ?

< Zia > < State tranquille bambine ci sono io > non riuscì a convincere se stessa con il tremolio nella sua voce , figurarsi le vampire e la povera Eveline .

Chi diavolo poteva essere ?

Aguzzò la vista , vedendo tre puntini sfrecciarle vicino .

E non appena divennero nitidi e ben visibili , non potè far altro che ordinare alla piccola Isabella di utilizzare il suo potere prima che la porta venisse scardinata e una chioma biondo-rossiccia e dorata affiancassero quella serica e chiara di Vincent .

< Ciao mia piccola burattinaia > fu costretta ad interrompere il contatto con il suo mondo quando sentì la voce suadente e strascicata del puro , assottigliando gli occhi bicolore quando riconobbe ai lati del vampiro due donne che mai e poi mai si sarebbe aspettata di vedere in quel frangente .

< Tiffany , Tanya che dispiacere rivedervi > mentre la prima le sorrise in modo melenso , la seconda le  rifilò un ringhio gutturale che fece arretrare l’umana dietro di lei .

 < Come siamo acide tesoro . Non sei contenta di vedermi sano e salvo > una fila di affilati canini le fecero temere il peggio , non per sé , ma per il sussurro terrorizzato di Eveline che fu lesta a coprire con un ruggito .

< Dovevo capirlo che c’eri tu dietro a tutto questo . Solo tu potevi sapere dei passaggi segreti che neanche Edward conosceva > Tanya non la degnò di uno sguardo , solo Tiffany continuava a guardarla con quella specie di smorfia invidiosa che la irritò più del dovuto .

< Oltre che a riscaldare il letto di tuo marito dovevo pur far qualcos’altro no burattinaia ? > la frecciatina della vampira non la scalfì minimamente , il suo unico pensiero al momento era far fuggire al più presto Eveline e le bambine .

Perché fino a quando Isabella avesse mantenuto il suo potere , nessuno di quei tre bastardi si sarebbe accorto di loro .

Ma a giudicare dal terrore negli occhi dorati della bambina , le restava poco tempo per trovare una via di fuga per le tre .

< Cos’hai ? Ti vedo pensierosa > non rispose al tono accusatorio di Vincent , così come non prestò attenzione alle due vampire prese dall’incenerirla con lo sguardo .

Perché i suoi occhi erano attratti dallo spesso mobile di legno che troneggiava nella sua camera da letto . L’immenso armadio dalla consistente capienza .

In pochi secondi fece un paio di calcoli prima di rendersi conto che sia Eveline che le bambine sarebbero entrate comodamente lì dentro .

Ma come farcele entrare senza destare il minimo sospetto nei tre .

La risposta fu talmente chiara da farla sorridere tristemente .

Sorriso che non sfuggì ad Eveline che la fissava con sguardo confuso e preoccupato .

Con il mento indicò l’armadio all’umana , lanciandole un occhiata eloquente che la diciottenne sembrò capire .

E non appena fu sicura che il suo comando era ormai chiaro nella mente della diciottenne

 , si decise a portare lo sguardo sui tre vampiri ed infine capì .

Da quella stanza non ne sarebbe mai uscita viva .

Non avrebbe più potuto riabbracciare Edward e i suoi figli .

Ma almeno Eveline e le bambine sarebbero sopravvissute.

Con un ghigno diabolico oscurò la sua vista, ritornando nel suo mondo per un ultima volta .

E mentre i fili scarlatti serravano nella loro stretta i tre vampiri ora in preda a ruggiti animaleschi , spinse Eveline verso il mobile , chiudendo dietro a sé l’armadio e sbriciolando tra le dita la chiave .

Prima che un capogiro la facesse vacillare e due gelide mani la afferrassero

 per le braccia , reggendola .

< credevi davvero di ucciderci con questo stupido trucco > sotto lo schiaffo che Tiffany le rifilò fu costretta a voltare il capo , così come si morse le labbra a sangue quando Tanya la afferrò per i capelli , esponendo il suo collo alla vista eccitata di Vincent .

< Hai un ultimo desiderio > < Silenzio > il suo ruggito sembrò far trasalire i tre ,ma l’unico scopo che aveva avuto quel gesto era quello di zittire  l’urlo che le bambine ed Eveline inghiottirono tra le lacrime .

< Non voglio sentire le vostre voci un minuto di più > si giustificò con quell’ultima frase , prima che i canini del vampiro le perforassero il collo .

Prima che venisse completamente prosciugata dal suo sangue .

Prima che il suono di uno sparo le facesse risalire alla mente la sua morte più di dodici anni fa .

E come quella volta  , non era stata totalmente inutile .

Perché , anche se era morta , aveva salvato qualcuno che amava .

 

 

 

 

 

 

Eveline vide dallo spioncino dell’armadio il vampiro che aveva ucciso la migliore amica del suo ragazzo venire issata sulle spalle della  donna dai capelli biondo-rossicci .

E li vide dirigersi con sorrisi estatici verso il laghetto dietro il castello .

Le  bastò un solo attimo per capire cosa i tre avessero intenzione di fare .

Perché quando vide i vampiri allontanarsi dal castello dopo aver concluso la loro opera , issatasi sulle spalle le due bambine singhiozzanti , si mise a correre verso il laghetto ghiacciato , riuscendo ad intravedere una figura candida sprofondare nel nero dell’acqua senza fondo .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il corpo che stava stritolando cadde a terra con un tonfo sordo quando i suoi artigli si schiusero sotto la visione che lo mandò in bestia .

Perché , ritti di fronte a lui , avanzavano con passo elegante Vincent e le due vampire che si erano contese per secoli il suo cuore e che mai l’avevano avuto .

Le vampire che ora vedeva gongolare con un espressione estasiata sui bei volti albini .

< Papà > sentì i passetti incerti di suo figlio e di Seth , ritornato umano ,  dietro di sé , prima che i bambini si aggrappassero alla sua camicia strappata e Leah cadesse in ginocchio sotto il pugno  di Emmet .

Ma ancor prima che la sua mano saltasse

alla gola del vampiro,un particolare presente sul volto del mostro lo fece sbiancare e perdere un battito .

Perché la macchia rossastra che la lingua di Vincent leccò con avidità aveva un profumo familiare , di fiori e sole .

Il profumo della vampira alla quale non sentiva più battere il cuore.

< Mamma ? > bastò il sussurro terrorizzato di suo figlio a rievocare in lui i lontani ricordi di quella notte in cui tutto finì per lui e il suo amore  .

E anche se era ancora giorno ,

anche se la lotta appena conclusasi con la loro vittoria non era tra licantropi e vampiri ,

nell’aria c’era sempre quel profumo che Isabella aveva lasciato dietro a sé .

La scia di sangue e morte che lo aveva fatto capitolare sotto quella perdita che il suo cuore , questa volta , non voleva accettare.

Ma il sorriso di Vincent sembrava presagire proprio questo .

Lo sguardo vittorioso di Tiffany , esiliata dalla sua famiglia dopo la sua fuga , lo gettò nella disperazione .

E il sorriso perfido e vendicativo di Tanya abbatté  le sue uniche incertezze.

Perché quando tentò di captare i pensieri di sua moglie , tutto ciò che sentì fu un silenzio spettrale che gli fece sbarrare gli occhi .

Non di nuovo .

Vincent cadde in ginocchio in preda a spasmi , mentre gli occhi rossi venivano invasi da vene nere che inghiottirono tutta l’iride , e il corpo si riduceva in un cumulo di cenere .

Non di nuovo .

Con un ruggito disperato Rosalie e Alice si scagliarono sulle due vampire , smembrandole e bruciandone i resti .

Non di nuovo .

Leah fu decapitata da un Jacob piangente .

Non di nuovo .

E l’urlo stridulo della piccola Isabella ed Esme lo fece accorrere a quel piccolo laghetto dove Eveline si era buttata alla ricerca della donna che lo aveva lasciato nuovamente solo e con il cuore spezzato .

Il gelo delle acque non lo scalfì , né l’oscurità dell’acqua quasi nerastra gli impedì di vedere Eveline trascinare dietro a sé qualcosa di pesante .

Con un gesto secco del capo invitò l’umana a risalire prima che fosse a corto d’aria , e fu allora , quando la figura della diciottenne scomparve che si rivelò al suo sguardo disperato il corpo di sua moglie .

E d’improvviso l’acqua sembrò schiacciarlo quando afferrò la mano della donna  , attirandola a sé .

Smise di nuotare quando non sentì più il battito seppur innaturale provenire dal petto muto della vampira .

Uscì lentamente  fuori dall’acqua quando i richiami di suo figlio si fecero sempre più terrorizzati e strozzati .

Lasciò in quel lago la sua vita e il suo cuore quando , stesa la moglie sulla neve , si ritrovò ad osservare il suo riflesso negli occhi bicolori della vampira spenti , vacui , morti  come 12 anni fa .

Ma questa volta non avrebbe potuto salvarla .

Nulla avrebbe potuto ridargliela .

Niente . Era finita . E questa volta per sempre .

Quella verità lo schiacciò come un macigno , tanto che fu  costretto a chinarsi su quel gelido corpo che stringeva così forte da spezzarlo in due .

Mentre si lasciava andare in un pianto senza lacrime , abbracciando con disperazione quella donna che mai più avrebbe potuto amare .

La vampira che mai più avrebbe potuto guardare con devozione .

La moglie che mai più avrebbe potuto baciare su quelle labbra fredde e blu come il ghiaccio .

Come poteva averlo lasciato di nuovo solo ? 

Come aveva potuto abbandonarlo dopo avergli ridonato la vita per la seconda volta ?

Con che diritto gli strappava il cuore per ridurlo in cenere ancora  ?

Con che coraggio lo privava dell’unica cosa che in 100 anni era riuscito ad amare più della sua stessa vita ?

Chi lo odiava a tal punto da privarlo dell’unica cosa che per lui contava a quel mondo ?

Chi ?

Con un gemito strozzato affondò il viso nei capelli bagnati della moglie , singhiozzando come un bambino.

Ma quella volta non era solo .

Quella volta c’era qualcun altro a soffrire come lui .

Quel piccolo bambino che sentì afferrare tremante la mano della vampira prima di chiamarlo con voce tremante.

< Papà > seppur a fatica alzò lo sguardo ferito su suo figlio, gemendo di dolore nel vedere gli occhi scuri del bambino venire inondanti dalle lacrime .

 Perché ora non aveva la forza per consolarlo .

Non aveva la forza di abbracciarlo .

L’unica cosa che voleva fare era morire assieme a lei .

Solo questo .

< Me l’hanno tolta . Me l’hanno portata via > man mano che il bambino urlava , la voce stridula ed isterica di suoi figlio non faceva altro che ingigantire lo squarcio che sentiva pulsare nel petto .

Lo squarcio dal quale il suo cuore era stato rubato un ultima volta e ridotto in frantumi  .

< Papà , la mamma tornerà, lei torna sempre per me . Torni sempre vero mamma ? > seguì con sguardo spento la manina del piccolo sfiorare il volto esangue della vampira nel tentativo di voltarlo verso di sé .

 E come in un flash back rivisse la morte della moglie .

Una seconda volta .

Una seconda volta che gli fu fatale .

E l’urlo che proruppe nel suo petto si unì a quello infantile di suo figlio .

Prima che il mondo divenisse di un’intensa sfumatura grigiastra .

Prima che i pianti isterici che lo circondavano smisero di frantumargli l’anima .

Prima che il tempo si fermasse per tutti tranne che per lui  .

 

Come in trans rialzò il volto dal grembo della moglie , guardando la realtà sbiadire davanti ai suoi occhi vacui . Tutto svanì .

Il castello . I lupi . La sua famiglia .

Il cielo. Il lago. La foresta .

Tutto .

Tutto fuorchè il cadavere che stringeva spasmodicamente a sé e il bambino che era accoccolato sul petto della vampira .

< Dove siamo ? > quasi stentò a riconoscere la propria voce , stanca ,  come ingrigita dall’ennesima perdita di quell’amore che era destinato a non riavere più .

< Una volta sola ho fatto questo .

 Quando ero piccolo la mamma mi aveva preso un gattino .

Per sbaglio è scappato e una macchina lo ha investito . Non sapevo come né perché , ma non appena desiderai che il gattino tornasse in vita , mi ritrovai sul marciapiede con in braccio il regalo della mamma . L’unica cosa è che , almeno a quanto aveva detto zia Alice , ero rimasto

fuori casa per più di una settimana e che mamma aveva avuto un crollo nervoso per questo .

Non avevo capito cosa avevo fatto fino a quando la mamma mi confessò  che non ricordava nulla del gattino > .

La voce di suo figlio si affievolì un poco sull’ultima frase , convincendolo ad incrociare gli occhi lucidi del piccolo aggrappato alle spalle della madre con aria disperata .

< Non ho mai detto niente alla mamma perché sapevo che si sarebbe preoccupata , e così ho tenuto tutto per me . Ho deciso di non utilizzare mai più quel potere perché le conseguenze sarebbero state  catastrofiche . Ma ora , io…..papà mi vuoi bene ? > sussultò alla domanda speranzosa del bambino , cingendo lui e il cadavere in un abbraccio affettuoso , mentre poggiava il capo su quello del figlio .

< Certo > gli sembrò di scorgere un lieve rossore sulle gote pallide del piccolo Edward , prima che un braccio del piccolo  lo stringesse assieme al corpo privo di vita della madre  .

< Era quello che volevo sentire . Proteggi la mamma fino al mio ritorno papà .

Ti voglio bene > un fruscio di foglie seguì il sussurro di suo figlio , prima che il buio lo inghiottisse e un buco allo stomaco lo convinse a chiudere le palpebre incredibilmente stanche .

 

 

 

 

 

 

< Che diavolo fai Edward ? > quando riaprì gli occhi fu sorpreso di trovare di fronte a sé suo fratello Emmet  intento a scagliare con un pugno Leah dall’altra parte del giardino , mentre il piccolo Seth azzannava alla gola un vampiro che aveva tentato di attaccarlo alle spalle .

Cosa diavolo stava succedendo ? Dov’era Bella ?

Bella .

Senza darsi il tempo anche solo di capire dove diavolo fosse finito ,  lasciò il campo di battaglia di corsa , scardinando l’entrata del maniero tanta era la foga con la quale vi entrò  .

In un battito di ciglia raggiunse la stanza da letto della moglie , udendo all’interno tre voci che non tardò a riconoscere .

Con un pugno sfasciò la porta ,azzannando con un ruggito le due vampire che tenevano prigioniera sua moglie .

E nel mentre che il suo braccio trapassava da parte a parte uno sbigottito Vincent , l’urlo di gioia di Emmet lo informò della loro vittoria sul nemico .

< Edward > .

Quella voce .

Con una lentezza snervante si voltò verso la vampira semisdraiata , quasi avesse paura che la moglie scomparisse .

Ma lei era vera .

Era reale il corpo caldo che stringeva in una morsa di ferro .

Erano reali i capelli dal profumo di sole e fiori nei quale annegò il viso .

Era reale il viso che tempestò di baci .

Erano reali le labbra rosse che baciava con disperazione .

< Sei viva , sei viva > come una litania continuava a ripetere quella frase che per lui significava tutto .

Sua moglie era viva .

Sua moglie lo stava abbracciando .

Sua moglie gli sussurrava ti amo con quella dolcezza che adorava .

Sua moglie non era morta .

Anche se non capiva come fosse successo .

Anche se non capiva cosa fosse in realtà accaduto .

Ora come ora non desiderava trovare risposta a nessuna di quelle domande .

< Mamma > fu costretto a separarsi dalla moglie quando il piccolo Seth si gettò piangente tra le braccia di Isabella , mentre la sua famiglia e i licantropi li raggiungevano , liberando le tre figure chiuse nell’armadio .

Avevano vinto .Sua moglie era viva .

Le bambine stavano bene .

Tutto era andato per il verso giusto , ma allora perché sentiva che qualcosa non andava ?

C’era qualcosa di sbagliato .

Quel qualcosa che lo faceva sentire per metà vuoto .

Ma cosa ?

Confuso cominciò a vagare con lo sguardo nella stanza , in cerca di un qualcosa che neanche lui sapeva in realtà cosa fosse .

Finchè non notò l’assenza di una familiare capigliatura ramata e di un paio di enormi occhi color cioccolato .

Gli occhi di suo figlio che stranamente non si trovava in quella stanza .

< Bella ? > tese la mano alla moglie per permetterle di rialzarsi con in braccio Seth , e chissà perché il braccio destro che la vampira aveva lasciato lungo il fianco stonava .

Quel braccio doveva cingere la vita di loro figlio .

Il figlio che non riusciva a trovare .

< Dov’è ? > d’un tratto la possibilità che qualcuno potesse averlo ferito lo gettò nel panico .

Ansioso cominciò a captare i pensieri preoccupati della sua famiglia , ma il visino di suo figlio non compariva in nessuno delle loro menti, neanche in quella della moglie.

< Dov’è Edward ? > alla sua domanda d’improvviso calò un silenzio strano , quasi confuso .

Confuso come lo sguardo che Bella gli lanciò .

< Stai bene ? Non credo di capire …> < Nostro figlio Edward dov’è ? è stato ferito ? Allora?> prendendola per le spalle la scosse con rabbia , cominciando davvero a perdere le staffe quando la preoccupazione negli occhi bicolore della vampira mutò in paura .

< Edward calmati , la stai spaventando > la mano di suo fratello Emmet lo invitò a smetterla di scuotere in maniera così brutale la moglie , ma i suoi occhi dorati rimanevano piantati in quelli smarriti di Bella.

< Dov’è nostro figlio Edward ? > al suo sussurro vide le labbra della moglie dischiudersi con lentezza , quasi avesse paura di parlare , fino a quando non la vide scuotere il capo e stringere al petto il piccolo Seth .

< Chi è Edward ? >

 

 

 

 

 

 

 

 

4 ANNI DOPO

< Edward corri > la voce squillante di Alice lo fece saltare in aria come una molla , e le mani che continuava a torturarsi da ore scattarono al corrimano che sfiorò nella sua corsa verso la camera da letto al piano superiore .

< Corri zio Edward , è bellissimo > sotto il sorriso giocoso di sua nipote Isabella entrò come una furia nella stanza davanti alla quale sua madre Esme camminava con aria estasiata .

< Entra, entra , Bella ti sta aspettando > non appena pose piede nella stanza , un intenso profumo di miele e muschio gli addolcì lo sguardo , soprattutto quando udì un pianto infantile che gli scaldò il cuore .

< Edward > in un batter di ciglia si affiancò al candido letto dove sua moglie , con il volto arrossato per lo sforzo , teneva la mano di un Seth dodicenne . < Come stai amore ? > un sorriso stanco fu tutto ciò che sua moglie gli offrì prima di indicargli il fagottino che Alice cullava tra le braccia .

< Lo vuoi vedere ? > l’emozione nella voce di sua sorella era evidente , così come gli occhi lucidi di suo figlio Seth e sua moglie .

< Dammelo su > non appena le pallide braccia del piccolo folletto gli cedettero il fagottino, due enormi occhi color cioccolato si scontrarono con i suoi , mentre un ciuffo ramato cadeva dolcemente sulla fronte pallida del bimbo .

< è bellissimo vero ? > era bellissimo ?

Era proprio come lo ricordava .

Lo sguardo ostile e dolce di quel marmocchio che

con un ghigno lo osservava compiaciuto .

 < Come lo chiamiamo mamma ? > < Tu che ne pensi ? > < Edward , lo chiameremo Edward >

.

Lasciò che Isabella prendesse in braccio il piccolo ,mentre tutta la sua famiglia si riuniva attorno al letto e suo figlio Seth si chinava ad osservare il suo nuovo fratellino .

< Ahia > questo fu tutto ciò che potè dire quando si chinò a baciare la moglie , prima che il bimbo gli mordesse il dito con i piccoli dentini , e un sorriso affettuoso si delineasse

sulle sue labbra .

< Ben tornato > .

THE END

 

 

 

 

ECCOMI QUI …è FINITAAAA.

QUASTO è IL FINALE Più ADATTO SECONDO ME ,AMARO ALL’INIZIO E DOLCE ALLA FINE .

BENE E ANCHE QUESTA è FATTA .

VI RINGRAZIO DI CUORE PER AVERMI SEGUITO FINO A QUI , DAVVERO , SONO CONTENTA CHE LA MIA STORIA VI SIA PIACIUTA .

COME AL SOLITO CI HO IMPIEGATO UN Po’ MA FINALMENTE L’HO CONCLUSA , ANCHE SE UN Po’ MI DISPIACE . XD

UN RINGRAZIAMENTO A TUTTI PER AVER SEGUITO, COMMENTATO , AGGIUNTO TRA I PREFERITI , DAVVERO GRAZIE A TUTTI DI CUORE .

SPERO CHE QUESTA STORIA ABBIA TROVATO UN CANTUCCIO NEL VOSTRO CUORE , COME LO HA NEL MIO .

DAVVERO GRAZIE A TUTTE PER I BELLISSIMI COMMENTI E PER IL SOSTEGNO .

VI SALUTO CON UN ABBRACCIO VIRTUALE , UN GRAZIE INFINTO E CON LA PROMESSA DI SCRIVERE ALTRE FIC .

Grazie ancora. Baci baci . Gold eyes.

 

  
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