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Autore: Goten    29/10/2009    14 recensioni
Sotto lo sguardo attendo di Caius, Alice si avvicinò a me, allungò la sua mano, ponendomela con il palmo rivolto verso l'alto. - Per favore, Jasper. Passa con me solo qualche giorno. Non ti chiedo altro. -
Non potei evitare ai miei occhi rossi di affogare nei suoi color oro. La sensazione di fiducia, pace e speranza, fluivano da quella minuta figura davanti a me. Bastava solo un piccolo gesto da parte mia, avrei semplicemente dovuto afferrare la sua mano e godere di quelle emozioni che sembravano irretirmi ogni secondo di più.
Fu un semplice secondo e tutto cambiò, la sua espressione divenne triste, le sue emozioni si spezzarono, diventando affrante. Si sentiva respinta.
Perché? Io ancora non avevo detto nulla... oppure... la risposta era chiara, aveva visto il mio futuro. Lei sapeva che avrei rifiutato la sua mano.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Sai che non lo sò

Storia di: Goten

Beta: Giusy

Paring: Jasper - Alice

Capitoli: Bella domanda! XD Non ne ho idea ^.^

Aggiornamenti: ogni martedì e giovedì

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Capitolo 3


Era riuscita a convincermi a farle fare un giro per Volterra, ben inteso di notte. Tutto taceva attorno a noi, gli esseri umani erano nelle loro case, i bar che circondavano la piazza principale avevano chiuso da poco le serrande. C'era un leggerissimo venticello che portava con sé i profumi tipici del posto.

Sapevo che in realtà non eravamo veramente da soli, le guardie stavano svolgendo il loro lavoro di sorveglianti, ma questo ad Alice non importava.

<< … e così sei il capitano delle guardie di Volterra. >> Spezzò il silenzio con la sua voce all'apparenza fragile.

<< Sì. >> Sospirai. << Ho giurato fedeltà a Caius quasi cento anni fa. >> Avanzammo per un piccolo viottolo, le case lo circondavano ai lati, rendendolo angusto.

<< Capisco. >> Respirò profondamente. << E' molto pacifico qui, durante la notte. >>

<< Già. >> Ogni tanto la osservavo, sembrava riflettesse molto sulle domande da pormi. << Alice, posso farti una domanda? >>

Si voltò verso di me con un piccolo sorriso sul viso. << Certo, puoi chiedermi tutto quello che vuoi. >>

Era bello sentire i suoi sentimenti sinceri. Sembrava che fosse felice del fatto che volessi chiederle qualcosa. << Ho notato che spesso rimani silenziosa. Mi stavo domandando il perché... il tuo modo di agire si discosta totalmente dalle tue emozioni. >> Era vero, le sue emozioni, per quanto fossero positive, erano un groviglio intricato di gioia, felicità e imbarazzo. Mentre esternamente si mostrava silenziosa, pacata e calma.

Spostò lo sguardo dalla mia figura e allungò una mano verso un vaso di fiori di una delle tante case che circondavano la via, ne staccò uno rigirando fra le dita sottili il fine stelo. << Sto cercando di trattenermi. So di essere molto espansiva, Jasper. E so che posso essere fastidiosa. Per questo, non voglio che tu mi consideri tale. >> Era stata una piccola confessione e la domanda che le feci, mi sorse spontanea.

<< L'hai previsto? >> Aggrottai le sopracciglia.

<< Cosa? >> Il suo sguardo limpido m’incantò.

Mi schiarii la voce. << Che cosa sarebbe accaduto se mi avessi mostrato il tuo vero carattere. >>

Alzò le spalle nello stesso momento in cui pronunciò un debole. << Oh... no. Non ho visto nulla. Sto cercando di evitare di avere delle visioni. A volte arrivano e non posso farci nulla, ma se posso, cerco di evitare. >> Abbassò lo sguardo, ed io trattenni a stento la mia mano. Avrei tanto voluto alzarle il viso per rivedere quello sguardo imbarazzato.

<< Perché? >> Mi spostai andando davanti a lei. << Perché non vuoi usare il tuo potere? >> Ero curioso. Se io avessi avuto un potere come il suo, lo avrei usato a mio piacere. Cercando di trarne un vantaggio immenso.

C'era qualcosa che Alice temeva, lo sentivo. C'era una piccola crepa nella sua bolla personale di felicità. Una minuscola crepa che con il passare dei secondi si stava ingrandendo. Cosa non mi stava dicendo quella piccola vampira?

<< Alice? Cosa mi stai nascondendo? >> Le sussurrai piano, suadente.

Paura. Era questo il sentimento che quella cicatrice nella bolla stava espandendo. Paura di cosa? << Perché hai paura? Cosa temi, Alice? >> Avevo fatto un passo nella sua direzione, ero a pochi centimetri da lei. Il suo volto continuava a rimanere fisso su quel fiore che stringeva fra le dita.

<< Ci sono cose che non vorrei sapere, Jasper. Cose che possono ferire, e far male. >>

La sua voce era intrisa di tristezza, così come il suo animo.

Agii d'istinto, le presi la mano e le portai via quel fiore ormai tutto stropicciato dal suo continuo toccare. << A volte ci sono anche cose che vanno affrontate. >> Asserii sicuro, lasciando che la sua mano si appoggiasse delicata nella mia.

Stupore. Era questo quello che Alice stava provando. Ero riuscito a stupirla.

<< Andiamo, ci sono ancora altri posti da vedere. >> Accennai a una smorfia che poco aveva del sorriso, ma bastò per far risplendere il suo viso.

<< Andiamo. >> Sussurrò piano, lasciando la presa della mia mano, accontentandosi di avermi vicino.

Fianco a fianco passeggiammo per tutta la notte, Volterra non mi era mai sembrata così speciale. Le mostrai tutto quello che valeva la pena vedere, il suo ottimismo, e le sue emozioni erano un vero tocca sana per me.

Quando il grande orologio della torre suonò le cinque, ruppe quella notte speciale.

<< E' ora di rientrare. >> Annunciai, notando una lieve nota di rammarico nella mia voce.

Una piccola smorfia di disappunto si dipinse sul suo viso. << E' un vero peccato. Mi stavo divertendo molto. >>

Stavolta non potei evitare ad un lieve sorriso di increspare le mie labbra da sempre così serie. << Me ne sono accorto. >>

Sorrise, un sorriso dolce, per nulla malizioso. Alice Cullen era carina, e piacevole, se non fossi stato legato a Volterra, l'avrei seguita in capo al mondo.

Potevo invitarla dentro il palazzo, non era proibito. C'erano tantissime altre cose che poteva vedere dentro le mura protette, ed io avrei potuto godere ancora un po' della sua piacevole compagnia, oltre che delle sue emozioni.

Stavo per domandarglielo, ma lei fu più veloce, mise una mano davanti alla mia bocca. << Aspetta... >>

Ero immobile, la sua manina premuta contro le mie labbra. Cosa stavamo aspettando?

<< Avrei accettato... ma temo che finché non sistemerai le tue faccende, per me il tuo mondo sarà precluso. >> Mi osservò triste.

Che faccende? Cosa stava dicendo?

<< Jasper?! >> La voce di Maria arrivò dietro di me.

Alice abbassò la mano, spostando lo sguardo verso il sentiero ciottolato.

<< Jasper! E' tutta notte che ti aspetto... che stai facendo? >> Si avvicinò a noi sospettosa.

<< Maria. >> La salutai. << Stavo mostrando Volterra alla signorina Cullen. >> Non so perché la chiamai così e non semplicemente Alice. Seppi chiaramente dalle emozioni che stava provando, quanto questa mia risposta l'avesse ferita.

<< Come mai questa novità? Da quando sei diventato il cicerone di turno, Jasper? >> La sua voce era irritata, ma in realtà era gelosa.

Tutta la tranquillità e la gioia che avevo provato fino a poco prima con Alice, erano sparite. Volatilizzate.

Perfino la piccola Cullen non provava più nulla di tutte quelle emozioni che l'avevano caratterizzata, sentivo in lei solo un’immensa tristezza.

Tutta quella situazione mi diede fastidio. << Non devo rendere conto a te, Maria, quello che faccio. >> Sibilai ostile. << Signorin... >> Mi corressi subito. << Alice, ci vediamo al crepuscolo. >>

Annuì solamente, ma il cambiamento seppur minimo delle sue emozioni, mi aveva fatto piacere.

Mi voltai, tornando verso l'ingresso che mi avrebbe condotto nel palazzo, quindi dentro la mia stanza. Al buio, con le mie eterne emozioni.

<< Non capisco ancora cosa ci facessi con lei. >> Mi ero dimenticato di Maria.

<< La cosa non ti riguarda. >> Continuai a camminare imperterrito. Detestavo quando diventava così gelosa e ossessiva.

Non c'era neanche una minima parte delle emozioni di Alice dentro a Maria. Erano come il giorno e la notte.

Le emozioni di Maria erano un continuo oscillare fra la gelosia e la voglia di stare con me. Arrivati a palazzo, non vedevo l'ora di rimanere chiuso nella mia stanza, da solo. Non volevo più sentire nulla delle emozioni degli altri. Nonostante fosse una cosa impossibile, mi piaceva il fatto di rimanere isolato, ma sembrava che Maria non avesse capito le mie intenzioni.

<< Finalmente da soli. E' da tanto che non stiamo assieme, Jasper. >> Miagolò come una gatta in calore contro il mio corpo.

<< Mi dispiace Maria, ma adesso ho solo voglia di gettarmi sotto una doccia e di rimanere da solo nella mia stanza. >>

La sua rabbia stava crescendo a dismisura, si sentiva respinta. Senza contare che la gelosia nei confronti di Alice non era ancora scemata. Mi sentii in dovere di specificare quel semplice fatto. << Ci tengo a precisare che è stato un ordine di Caius, il fatto che io sia a disposizione di Alice Cullen. Non è stata una mia decisione libera. >>

Le mie parole sortirono l'effetto voluto, la sua gelosia scemò di qualche tono.



Finalmente ero nella mia stanza, al buio e da solo. La doccia era stata piacevole, ma i miei pensieri vagavano senza tregua sulle ore trascorse con la piccola Alice. Erano state belle. Meravigliosamente belle... dentro di me fremevo per rivederla. Volevo riprovare quelle emozioni così positive, ma prima, dovevo adempiere ai miei doveri. E in quel momento, il mio umore andò sotto terra.

Mi vestii e infilai la mantella. Il drappo di guardie poste al mio comando mi attendeva nella sala grande.

<< Ci siamo tutti?... Bene. >> Mi voltai uscendo per primo. Quel giorno avevo le ronde da fare e purtroppo il sole splendeva alto nel cielo. Dovevamo stare più attenti che mai.

Nascosti sotto le mantelle nere a gruppi di due, pattugliavamo la zona. Rimanevamo nell'ombra il più possibile.

Avevo avvistato Heidi, stava ammaliando una comitiva di persone, a quanto pare quel giorno avremmo pranzato in grande stile.

Non potei evitare a un piccolo ghigno di comparire. Già mi pregustavo il sapore del sangue. Avvertivo tutto il mio essere bearsi già solo nell'immaginare la scena.

Qualcosa non andava... delusione, rabbia e sconforto, ma soprattutto delusione.

Rallentai il passo, costringendo di conseguenza l'altra guardia in ronda con me a fare altrettanto.

C'era qualcuno che era deluso. Molto deluso, ma chi? Respirai profondamente concentrandomi.

Era vicino. Chiunque fosse era molto vicino.

Seguii il mio istinto camminando in uno dei vicoli più all'ombra. Trovai quella fonte di delusione, era di spalle, ma non avrei mai potuto sbagliare.

<< Alice? >> Domandai, pur sapendo che fosse lei. Il su odore mi aveva raggiunto.

Non si voltò, avvertii chiaramente il moto di delusione crescere. Perché? Notai Rosalie al suo fianco, il suo rancore nei miei confronti era alto.

<< Alice che succede? Perché sei delusa? >> Non m’interessai né della guardia che mi osservava curioso né della vampira bionda. Qualcosa aveva profondamente turbato e deluso la piccola vampira.

<< Nulla Jasper, nulla... andiamo Rose. >> Non si era neppure voltata.

Lo sguardo color oro di Rosalie era intriso di rabbia. << Stupido. >> Mi sibilò, accelerando il passo, raggiungendo sua sorella.

Ci capivo sempre meno, ma in quel momento accantonai i miei pensieri. Volterra si aspettava di essere protetta e quel compito toccava a me adesso. << Andiamo. >> Ringhiai leggermente irritato, riprendendo il giro di perlustrazione.

Camminammo a passo umano per quasi due ore, tutto era in perfetto ordine, i turisti che venivano a Volterra erano entusiasti delle molteplici foto che potevano scattare, l'acquisto delle cartoline era un business che rendeva ricchi le cartolerie della zona. Le emozioni nell'aria erano così poco intense, nulla aveva a che vedere con quelle di Alice. Sì, c'erano felicità, gioia, ansia, rabbia e ancora stupore nelle varie persone in piazza, ma nessuna di loro aveva quell'intensità che Alice gli metteva. Nessuno.

<< Rientriamo? >> Mi propose il mio compagno di ronda, annuii solamente. Heidi doveva già essere rientrata. La sete cominciava a farsi sentire... non vedevo l'ora di mordere qualche succulento collo. Il bruciore alla gola si sarebbe finalmente placato, ma sapevo benissimo che dopo mi sarei sentito solamente un mostro.




Fanciulle mie adorate ^_^ sono felicissima che la ficci vi piaccia. Oggi non riesco a rispondervi, scusatemi veramente. Ma sono davvero schifosamente felice di vedere le vostre recensioni!! *_* Gongolo ogni volta! *.* Anche perché è la prima Alice Jasper che faccio e spero di riuscire a fare qualcosa di carino ^_^. Ora scappo! Baci!!! E GRAZIE ANCORA DI CUORE PER LE RECENSIONI!!!!

   
 
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