Ciaoo
sono tornata! (Noooooo starete pensando) hihi, cmq passiamo alle cose
serie…uhm….QUALI COSE SERIE???skerzo allora, grazie al ponte di tutti i santi
staremo a casa qualche giorno, e così avrò il tempo di aggiornare il quarto
capitolo…che dire…buona lettura!!! E un grazie per esserci! Un appello: Lenn Chan, dove
sei????
Interessamenti
L’Hotel Kamp si ergeva in tutta la sua maestosità in uno
dei migliori quartieri di Helsinki, svettando verso l’alto quasi volesse
raggiungere il cielo. – Caspita che posto! – esclamò Daichi seduto dietro a
Takao, che intanto non la smetteva di guardare fuori dal finestrino del pullman
incantato anche lui ad ammirare quella meraviglia. – Non si può dire che, anche
stavolta, il presidente ci voglia trattare male – constatò Rei sorridendo.
-
Sì, hai ragione – concordò Mao girandosi poi a guardare l’amica che le era
accanto. Non aveva parlato molto. “Strano. Non è da lei. Chissà che le prende” –
pensò la cinesina continuando a guardare preoccupata la brunetta al suo fianco.
– Hila stai bene? – le sussurrò posandole una mano sul braccio, che fece
rinvenire la sedicenne. – Si si Mao stai tranquilla – biascicò Hilary poco
convincente. – Bah! Sarà. Comunque è meglio che ti svegli cara mia perché siamo
arrivati all’Hotel!
- E
non siamo sole – si intromise Julia seduta dietro le ragazze, che si sporse in
avanti per poter parlare con loro più da vicino. – Russi a cavallo a ore nove! –
Hilary ebbe un sussulto al solo sentire il nitrito dei
cavalli attraverso il finestrino; si voltò immediatamente verso i Neoborg, che
erano appena scesi da cavallo con un viso stanco ma erano evidentemente
soddisfatti della loro cavalcata. Istintivamente gli occhi della brunetta si
posarono preoccupati sul giovane blaider dagli occhi ametista, che appariva più
spossato degli altri. Nessuno se ne era accorto a parte lei: Kai aveva ancora
problemi alla schiena a causa dell’incontro con Brooklyn che risaliva ad un anno
prima. Non si era ancora ripreso del tutto, e sicuramente cavalcare non
migliorava la situazione, ma non poteva di certo dirglielo. Loro due non avevano
una confidenza tale per cui sarebbe parso normale che lei fosse preoccupata per
la sua salute. No, non poteva fare nulla. “Forse se lo dicessi a Takao, lui
potrebbe parlargli, dopotutto sono grandi amici…no stupida che ti salta in
mente!” – si maledisse la giovane da sola. “Sai benissimo quanto Kai sia
orgoglioso, e quanto non sopporti essere compatito o trattato come un malato, in
particolare dai suoi amici.”
Persa nei suoi pensieri, non si accorse neanche che Mao
e Julia la stavano chiamando invitandola a scendere. – Perdonami Hilary, ma
dovremmo scendere – una voce delicata ma decisa si accostò alla brunetta
distogliendola dalle sue riflessioni. Hilary si girò lentamente verso la persona
che l’aveva chiamata incrociando il suo sguardo con degli splendidi occhi viola
e blu. Crystal. – Si scusami mi sono incantata! – tentò di scusarsi la ragazza
mentre si accingeva a prendere la sua valigia dal ripiano sopra i sedili. –
Aspetta ti aiuto – si offrì la ragazza vedendo la brunetta in difficoltà. “E’
molto gentile “ pensò Hilary tornando a guardarla negli occhi. “Strano che una
così sia finita fra i Neoborg, eppure c’è qualcosa che non capisco: come ha
fatto a prendere il posto di Serghiej se la terza riserva russa è Ivan? O è
davvero fortissima oppure…c’è dell’altro. Se fosse la fidanzata di Kai o Yuri o
Boris la sua presenza si spiegherebbe da sola. Eppure…la complicità che
condivide con Kai è evidente, basti pensare alla storia del cavallo…no non ci
devo pensare, almeno non ora! – Hilary batté più volte le palpebre nel tentativo
di scacciare quell’infinità di pensieri, mentre Crystal sorridendo scendeva dal
pullman dove l’attendevano i Neoborg.
L’Hotel all’interno pareva ancora più grande rispetto a
quanto non sembrasse da fuori. Un’ampia hall circolare si apriva come petali di
rosa verso varie scalinate circolari in ottone, che portavano ai piani
superiori. Un enorme lampadario di cristalli illuminava la stanza rifrangendo la
luce in vari spicchi colorati che andavano a decorare i muri finemente dipinti.
-
Allora ascoltatemi tutti – prese la parola il presidente Daitenji con un colpo
di tosse. – Dunque, New Europa, più Raul e Kim degli F-Sangre al secondo piano –
disse mentre Ralph e Raul prendevano le chiavi delle loro stanze e si dirigevano
verso la direzione indicatagli dal consierge.
-
PPB All Stars e Baihutzu al terzo, mentre Julia, Emily, Mao, Hilary, Mathilda e
i BBA al quarto. In quanto ai Neoborg, voi avete il piano alto ragazzi! – detto
questo il vecchio si allontanò, per poi voltarsi verso i ragazzi: “La
presentazione sarà oggi pomeriggio alle sei nella Sala delle Conferenze. Vi
aspetto. Ora riposatevi.”
-
Sì, lo faremo grazie mille presidente – ringraziò Hilary mentre il presidente si
allontanava.
-
Uao! Sentito siamo insieme – esclamò Mao piena di felicità – proprio come quando
siamo andate ad allenarci in montagna per
-
Già, però ora andiamo ho un sonno che potrei addormentarmi qui – sentenziò Emily
non riuscendo a trattenere uno sbadiglio. – Si andiamo –
Così le ragazze si avviarono, trascinando i loro
ingombranti bagagli su per l’ascensore, mentre Takao e Daichi si erano
precipitati a gran corsa verso il ristorante dell’albergo. Rimasti soli nella
hall, Yuri si rivolse a Crystal con tono duro – Non provare più a metterti
contro di me signorina, siamo intesi?! –
Era
evidente che la storia del cavallo non gli era andata giu. “Così è come se mi
avesse scavalcato. Non potevo dirle di no, dopo che Kai si era intromesso.”
Pensò il rosso mentre squadrava con occhio truce sia la ragazza sia Kai, che
tremendamente impassibile fissava il proprio capitano negli occhi con
un’espressione di rimprovero.
-
In quanto a te Kai, mi fa piacere che rivedere i tuoi amici ti abbia ridato
l’uso della parola, ma vedi di non prenderci l’abitudine. Sono ancora io il
capitano e quindi preferirei non essere messo in ridicolo davanti ai miei
avversari. – Yuri non voleva veramente sgridare i suoi due compagni, ma sperava
che Crystal capisse il perché di tutto questo. In fondo lo faceva solo per
lei…
-
Su dai Yuri, adesso mi sembra che tu stia esagerando – si intromise Boris, che
da quando Serghiej era stato rimpiazzato, si era preso lui l’incarico di
spartiacque tra i due diamanti della squadra.
-
No, lascia stare Bo, Yuri ce l’ha con me, anche se non ne capisco il perché –
disse Crystal squadrando il rosso con tutta l’intensità che potevano creare i
suoi occhi.
-
Lo so che sei tu il capitano, ma in questo caso non si trattava di Beyblade, ma
di me, vorresti forse dirmi che ciò che faccio deve dipendere da te come negli
incontri di Bey? Spero che tu stia scherzando. – detto questo Crystal si
allontanò di gran corsa verso la loro stanza seguita a ruota da Boris che
cercava di farla ragionare.
-
Ho esagerato – ammise sottovoce Yuri non appena la ragazza fu scomparsa dalla
visuale.
-
Direi di sì – Kai sembrava aver essersi risvegliato dal suo stato vegetativo, e
guardando il suo capitano negli occhi gli disse con un tono glaciale – Sai bene
quanto la ferisca essere controllata, come a tutti noi del resto. Stare a
contatto con Mathilda e le altre non potrà che farle bene. Sei tu che dovresti
smetterla di essere così quando si tratta di lei. – Detto questo il
dranzerblaider lasciò la hall trascinandosi a fatica verso l’ascensore, mentre
Yuri rimaneva inchiodato al centro della grande stanza a fissare Kai
allontanarsi. - …e tu dovresti dimostrare ai tuoi amici quanto sei felice di
rivederli e non tenerli all’oscuro delle tue condizioni.
La
stanza dei Gigli dove alloggiavano le ragazze, era una delle più grandi e
sontuose. Dava sul cortile interno, che era ricoperto da una soffice coperta di
neve, e mentre fuori alcuni bambini si divertivano a fare pupazzi di neve,
Hilary e le altre osservavano meravigliate la stanza principesca in cui si
trovavano.
Era
grande, spaziosa, arieggiata, i cinque letti erano disposti su due file, e
accanto ad ognuno c’era un piccolo comodino in legno di faccio chiaro. C’erano
due bagni in fondo alla camera, entrambi azzurri, con le mattonelle a mosaico in
certi punti, e grandi specchiere luminose. Era tutto perfetto. Julia si buttò
sul suo letto distrutta. – Basta sono esausta. Adesso mi faccio una bella
dormita, altrimenti non ci arrivo questo pomeriggio alla conferenza. – Sono
d’accordo con te, un po’ di sonno non ci farà male – asserì Emily che era
veramente stravolta. – Troppi fuso orario, mi sembra di non dormire da due
giorni –
-
Beh ragazze riposatevi, io vado a farmi un giro. Ci vediamo più tardi. – disse
Hilary dirigendosi verso la porta. Aveva bisogno di stare un po’ da sola. Aveva
bisogno di pensare. “Ogni tanto fa bene prendersi un po’ di tempo per se stessi”
convenne la brunetta lasciandosi la sua camera alle spalle e dirigendosi verso
le scale che l’avrebbero portata ai piani inferiori.
Hilary stava passeggiando per il cortile dell’Hotel
ignara di essere osservata da dietro un albero.
-
Allora che ne pensi? – disse il demone dai capelli castani rivolto alla bella
ragazza dagli occhi vermigli con la quale stava spiando la sedicenne che si
aggirava spaesata per il giardino.
-
Non saprei, potrebbe essere interessante. A quanto sono riuscita ad apprendere
lei è l’assistente tecnica dei BBA, la squadra in cui milita quel ragazzo a cui
ho stretto la mano in aeroporto. Lui è uno di Loro, questo è certo, ma per
sapere chi sono gli altri dovremmo sondarli uno per uno, e in questo la brunetta
ci potrà essere utile. Gli Scudi Sacri non proveranno ad intralciarci, anche
perché se intervenissero mentre sei in compagnia della ragazza sarebbero
costretti a dare troppe spiegazioni, ed è proprio quello che vogliono evitare.
Sì, divertiti pure con la ragazza, ma sta attento: si tratta pur sempre di
un’umana. La sua mente è più debole e arrendevole della nostra. Fanne quello che
vuoi, basta che ti porti agli Altri. –
- E
tu invece come hai intenzione di procedere? Il ragazzo è rimasto inevitabilmente
colpito da te – obbiettò Axel facendo un sorrisino a Samantha. Sapeva quanto
l’amica potesse essere diabolica.
-
Questi sono affari miei – ribatté il demone dagli occhi vermigli. – Comunque, se
voglio arrivare al Suo Potere dovrò prima capirne tutti i punti deboli. –
-
Guarda che non devi giustificarti con noi Samantha – una voce si aggiunse alla
conversazione, una voce familiare ai demoni, che però non si voltarono. – Astra!
Quante volte ti ho detto di non materializzarti così all’improvviso. Qualcuno
potrebbe vederti! – la rimproverò Axel girandosi verso la ragazza appena
materializzata.
-
Su quanto la fate lunga…sono venuta a riferirvi un’importante scoperta. Ares ne
ha individuato un altro. Si tratta di un certo Rei Kon, della squadra cinese.
Ora lo sta seguendo. –
-
Perfetto, di ad Ares di non mollarlo. Che lo seguisse lui. Tu invece? – la
domanda di Samantha non mosse affatto la ragazza, che si limitò a fissarla senza
un’espressione gelida.
-
Non ne ho individuato nessuno, ma nonostante questo ho incrociato gli Scudi
Sacri, e penso mi abbiano riconosciuto – riferì la giovane seguendo con gli
occhi l’assistente tecnica dei BBA che intanto era uscita dall’albergo, e si era
immersa nel cuore di Helsinki.
- E
lei? – chiese il demone ai suoi compagni intuendo che la stavano spiando. – Axel
pensa che lei possa portarci al Loro Potere – l’informò Samantha alzandosi e
volgendosi finalmente verso Astra.
-
Beh Axel, ti lascio campo libero, fai ciò che vuoi, ma ricorda: dobbiamo
ottenere i loro cuori prima che il Custode si risvegli. – detto questo Samantha
se ne andò, dirigendosi a passo deciso verso il
ristorante…
-
Sei sempre il solito Daichi! – sbottò spazientito il campione del mondo dopo che
il rosso aveva mangiato l’ultima fetta del polpettone. – Quella era mia!!! – sei
sempre il solito ingordo! -
-
Senti chi parla, sei tu che hai iniziato – sbottò il piccoletto, mentre era
evidente che lì si stava per scatenare una tempesta.
-
Ciao Takao – una voce melodiosa e angelica distrasse il dragoonblaider dalla
discussione e nel girarsi verso il suo interlocutore, non potè evitare che il
suo cuore accelerasse i battiti. Era Samantha. – Ehm…ciao Samantha – balbettò il
moretto mentre si alzava di scatto dalla sedia per far posto alla ragazza. –
Ehm…vuoi niente? Ti posso ordinare qualcosa? – domandò il ragazzo, mentre Daichi
lo fissava incredulo con la bocca spalancata dalla sorpresa. “Takao che offre da
mangiare ad un ragazza. Takao che balbetta? Takao innamorato? Questo è assurdo”
pensò mentre Samantha accettava gentilmente l’invito di Takao. Così il campione
del mondo si allontanò, lasciando la ragazza e il rosso soli.
-
Tu sei un suo grande amico? – gli chiese la giovane rivolgendosi a Daichi, che
improvvisamente divenne rosso come un estintore. – Si si…comunque siamo anche
compagni di squadra! –
-
Sì lo so – rispose divertita la ragazza, mentre intanto stava cercando di
entrare nella sua mente, ma invano. Era come se ci fosse un muro invalicabile. E
questo poteva significare solo una cosa “Bingo! Se non riesco ad entrare nella
sua testa, questo significa che non è un comune umano, quindi ne ho trovato un
altro” pensò sorridendo al giovane che continuava a parlare come un fiume in
piena delle cose più disparate. “Fatelo star zitto o lo uccido” si disse la
ragazza, poco abituata al rumore e alla chiacchiera.
Fortunatamente per lei Takao arrivò portando con sé un
vassoio con ogni prelibatezza possibile.
-
Eccomi, spero di non averci messo tanto. Buon appetito a tutti! -
-
Sì, anche a te – gli rispose la ragazza strizzandogli l’occhio e prendendo una
fetta di polpettone.
-
Su Ares vieni con noi, così poi andiamo insieme alla conferenza – gli chiese Mao
mentre lei si stava dirigendo con Lai, Rei e i PPB a fare un giro per l’Hotel e
in particolare per la palestra super attrezzata. – Ok, come vuoi tu – asserì il
giovane dai capelli dorati avvicinandosi al gruppo. “Sono proprio sciocchi, ma
in fondo sarà divertente…” pensò il demone mentre si accingeva ad iniziare una
piacevole conversazione con Rei e Max circa il beyblade. “E siamo a due”.
Hilary passeggiava per le strade di Helsinki guardando
con curiosità ogni vetrina e ogni via. Le piaceva quella città, le infondeva un
senso di tranquillità, inoltre percepiva la magia sgorgare da ogni parte. “E’
una città così bella, fredda, ma in cui batte un cuore tanto caldo. La gente è
così cordiale, gentile, sì mi piace molto” riflettè mentre i suoi occhi marroni
ad un certo punto si posarono sul grande campanile che svettava verso l’alto. –
Le cinque e mezza! Cavolo, non me no sono neanche accorta! – disse la ragazza,
ricordandosi della conferenza delle sei.
-
Devo tornare subito in hotel, avevo l’incontro con Takao alle cinque e venti
davanti alla hall -
La
ragazza si girò di scatto, ma nel voltarsi, quasi le mancò il respiro, mentre un
senso di dispersione si faceva strada a gran velocità dentro di lei. “Dove sono?
Non ricordavo che la strada principale fosse questa…da che parte si va?” Il
panico attanagliò la brunetta, che non poteva neanche chiedere spiegazioni a
qualcuno, visto che non si vedeva anima un’anima viva per le strade. Era come se
improvvisamente nel mondo ci fosse solo lei “Certo a quest’ora saranno tutti
davanti alla tv per vedere la conferenza. E ora che faccio?”
La
sensazione di essersi persa in una città tanto grande, e dove per di più non
conosceva nessuno le fece salire i brividi lungo la schiena. “Non mi sono
neanche portata il cellulare, avevo in mente di farmi una piccola passeggiata
nelle vicinanze dell’albergo, ma devo essermi allontanata, e non mi sono neanche
resa conto del fatto che fossero trascorse già più di quattro ore. Ma com’è
possibile?”
Improvvisamente percepì qualcosa di freddo sulla testa,
come una goccia di acqua gelida. Alzò gli occhi verso il cielo, completamente
assediato da scure nuvole, e da cui piovevano incessanti cristalli ghiacciati.
Neve.
“Caspita che fortuna! Mi mancava proprio la neve”
esclamò la sedicenne, mentre iniziava a sentire freddo. La sensazione di essersi
persa non faceva altro che accentuare il freddo e con esso la sua disperazione.
Improvvisamente sentì le gambe cederle per la paura. Un atroce dolore alla testa
la fece barcollare. Si era persa. Era buio, e oltre al freddo era sola…Le
lacrime iniziarono a sgorgarle veloci dagli occhi, andando a invadere quel bel
viso “Kai, dove sei…” pensò prima di accasciarsi sul suolo ghiacciato; tuttavia
il contatto col ghiaccio non arrivò. Delle forti braccia la sostennero e la
aiutarono a tirarsi su. “Non posso crederci è un sogno…Kai mi ha trovata, e in
questo momento mi sta tenendo fra le braccia…è troppo bello per essere vero” La
brunetta, sostenuta con delicatezza, sentì forse per la prima volta nella sua
vita come se il tempo non esistesse. Avrebbe voluto restare così per sempre. Lì,
abbracciata al ragazzo che amava da sempre. Lì con lui.
-
Forza su cerca di svegliarti! – disse Axel scuotendo la giovine che teneva fra
le braccia. La ragazza era svenuta subito poco dopo che lui l’aveva soccorsa.
“Forse ci sono andato un po’ pesante” pensò il ragazzo, che intanto fissava
preoccupato la ragazza priva di sensi. “Samantha aveva ragione. Gli umani hanno
una mente più debole. E’ bastato poco per renderla indifesa; comunque non sento
la Loro aura quindi si tratta veramente di una semplice umana. Un’umana molto
carina.” L’ultimo pensiero fece sorridere il demone, che si ritrovò a ridere in
mezzo ad una strada vuota e gelida. “Beh allora sarà più facile.”
Axel tornò a posare gli occhi sulla giovine, che
intanto, stretta a lui, stava cominciando a riprendere coscienza. La sedicenne
aprì gli occhi, pronta ad incrociare lo sguardo ametista del suo salvatore.
“Occhi di un verde smeraldo, ma…non è Kai…” pensò la
ragazza, cercando di mettere meglio a fuoco l’immagine. Era confusa, credeva di
essere svenuta fra le braccia del blaider russo, e adesso non sapeva più cosa
pensare. Era forse in pericolo? No gli occhi che la guardavano erano puliti,
limpidi, ma diversi. Era strano, ma era quasi certa di aver già visto quello
sguardo.
-
Ma…chi sei? – riuscì ad articolare con difficoltà la ragazza cercando di non
apparire troppo spaventata.
-
Il mio nome è Axel, ti sei sentita male, riesci a metterti in piedi? – la voce
del ragazzo era qualcosa di assolutamente armonioso; era come se la sua voce
danzasse leggiadra fra i cristalli di neve, che dolcemente si posavano sul suo
viso. – Axel – ripeté la ragazza iniziando a ricordare. “Ma certo! E’ uno degli
Obscuras” capì la giovane mentre si rimetteva in piedi distaccandosi dalla presa
del giovane blaider.
-
Si può sapere che ci fai in giro da sola per le strade buie di Helsinki? Sei
un’incosciente! Poteva succederti qualcosa. – le parole di Axel erano dure, ma
il suo non aveva l’aria di essere un rimprovero.
-
Ecco, è che…mi sono persa, credevo di aver seguito la strada principale, ma poi
mi sono ritrovata in una zona che non conoscevo, così…
-
Non fa niente dai, lascia stare. L’importante è che non ti sia successo niente.
Ora però sarà meglio che ci avviamo verso l’Hotel, io avrei una conferenza alle
sei – detto questo Axel si tolse la giacca nera e la fece indossare a Hilary per
ripararla dalla neve, che le aveva inumidito i vestiti.
La
ragazza rimase stupita dal suo gesto. Non se lo aspettava, ma d'altronde cosa
non si poteva aspettare? Quel ragazzo era letteralmente piovuto dal cielo, e lei
gli era molto grata per tutto.
Poco dopo i due arrivarono davanti ad una stupenda moto
nera e rossa, e lì Axel porse un casco integrale nero alla giovane, che si
trattenne dal prenderlo – Beh ti aspetti per caso di arrivare in albergo a
piedi? Non è esattamente vicino. Su salta a bordo! – le disse il ragazzo salendo
agilmente sulla moto dopo aver indossato il casco.
La
sedicenne salì sulla moto e nel mettere le braccia intorno al busto del ragazzo
provò un’emozione fortissima, come se al di fuori del gelo che imperversava lei
stesse scoppiando di caldo. – Tieniti forte capito?! – le disse il ragazzo
mentre metteva in moto, per dirigersi con la ragazza verso l’Hotel Kamp.
Hilary si strinse ancora di più al corpo del ragazzo, e
appoggiò la testa, coperta dal casco sulla sua schiena. Si sentiva protetta, al
sicuro…che strana sensazione…
-
Diavolo, perché non se lo porta mai dietro il telefonino! – urlò Takao al vuoto,
mentre aspettava l’arrivo della sua amica davanti alla hall insieme a tutti gli
altri ragazzi. Il giovane dragoonblaider era molto preoccupato e non la smetteva
più di mandare calci furiosi alla neve, che per tutta risposta si spargeva per
terra pronta a essere presa a calci ancora una volta.
- E
poi spiegatemi una cosa – chiese infuriato alle ragazze che si trovavano con lui
– Come è possibile che nessuna di voi sia andata con lei! – la preoccupazione
del ragazzo era ben visibile, ma anche Mao e le altre non scherzavano. – La
verità è che dopo aver mangiato qualcosa, alcune di noi si sono buttate sui
letti, mentre altre sono andate a farsi un giro per l’Hotel – disse Julia, che
cercava di far calmare Takao, anche se con scarsi risultati. Nonostante la
spiegazione della blaider spagnola, Takao non accennava a calmarsi.
Improvvisamente si udì un rumore di zoccoli di cavallo avvicinarsi, e tutti si
voltarono per veder arrivare Crystal in sella ad Astro che stremata per la corsa
scuoteva la testa sconsolata, assestando nel cuore del campione in carica un
forte fendente. – Niente, non l’ho trovata da nessuna parte. Ho perlustrato
tutta la zona intorno all’albergo, ma niente, deve essersi allontanata, e poi
deve aver perso l’orientamento. Mi dispiace Takao” Le sue parole erano
incrinate, come se cercasse di non piangere, e guardava i presenti con occhi
lucidi, come se durante la ricerca avesse pianto.
-
Spero solo che stia bene – disse Max guardando verso l’orizzonte che si
prostrava dinanzi a loro.
-
Tra un po’ dovremo iniziare la Conferenza. Che facciamo? – chiese Ralph
guardando Takao che gli dava le spalle, e si limitava a fissare il terreno
bianco.
-
Io vado a cercarla. Ditelo voi al presidente. Perlustrerò Helsinki da cima a
fondo, finché non l’avrò trovata.-
Detto questo Takao fece un passo in avanti, ma non
riuscì a proseguire, poiché la presa che Samantha gli impresse sul braccio
glielo impedì. – Non essere sciocco, non riusciresti mai a trovarla, anzi
rischieresti di perderti anche tu, e non voglio che succeda, siamo intesi!? – lo
sguardo duro della sedicenne arrestò il ragazzo, che per un momento rimase lì a
guardarla, prima di girarsi verso l’uscita e urlare disperato, mentre alcune
delle ragazze iniziavano a piangere sconsolate.
-
Spero solo che almeno abbia incontrato Axel – disse la ragazza degli Obscuras
dai corti capelli ramati.
Gli
sguardi di tutti si posarono immediatamente su di lei. – E chi sarebbe questo
Axel? – chiese Rei alla giovane, che lo fissava impassibile. – Axel è il nostro
quarto blaider, e oggi doveva andare a ritirare la moto alla stazione. –
concluse per lei Ares, con cui Rei aveva già avuto modo di parlare. - E’ la
nostra unica speranza… - disse Takao, che cercava di trattenere le lacrime,
mentre Samantha gli posava una mano sulla spalla per infondergli coraggio.
“Forza Axel, quanto ci metti?” pensò Samantha che si sarebbe messa a ridere dal
divertimento che infondeva questa situazione. “Quanto sono ingenui, anche Loro
infondo non mi sembrano degni del loro nome.”
All’improvviso Rei si girò verso i suoi compagni, e fu
solo allora che si accorse dell’assenza di un altro blaider. – Yuri scusa, ma
dov’è Kai? – chiese al capitano russo, che per tutta risposta non rispose.
-
Ehm…lui…sta arrivando – cercò di mascherare Crystal, che intanto era scesa da
Astro. Kai era stato molto chiaro: non voleva che i suoi amici venissero a
sapere del suo problema alla schiena, e così aveva detto a Crystal di inventarsi
una scusa plausibile, mentre lui andava a farsi controllare dal loro medico. Era
stato Yuri ad insistere dopo che l’aveva visto stanco all’arrivo in Hotel.
“Speriamo che se la sia bevuta” pensò la ragazza preoccupata sia per Kai, sia
per Hilary…
Dopo alcuni minuti, che per Takao parvero interminabili,
alcuni ragazzi cominciarono ad entrare e a dirigersi verso la Sala delle
Conferenze. Avevano deciso che alcuni sarebbero entrati, mentre altri avrebbero
aspettato di ricevere notizie di Axel. Mancavano circa dieci minuti all’inizio
della conferenza del Presidente Daitenji e fuori erano rimasti Takao, Max, Rei,
Mao, gli Obscuras, Daichi, Crystal e Kai, che era appena arrivato sotto lo
sguardo disperato dei suoi amici.
Il
blaider dell’aquila rossa era preoccupato, non riusciva a spiegarsi il motivo,
ma sentiva che la giovane era in pericolo, anche se ovviamente non ne fece
parola con Takao, troppo nervoso per dare ascolto a qualcuno.
Non
era preoccupato per la sua schiena, anzi questo pensiero si era totalmente
dissolto nel momento in cui aveva udito della scomparsa di Hilary. “Perché sento
questa strana sensazione?” si chiese dubbioso, mentre continuava a perlustrare
con i suoi occhi ametista il terreno vicino a lui, nella speranza di vedere la
sagoma magra e gracile di Hilary.
Il
nitrito di Fiamma distrasse tutti dai propri pensieri. L’animale non la smetteva
di agitarsi nel recinto in cui si trovava. Il recinto non era lontano dai
blaider, che guardarono stupiti il meraviglioso fiore nero alzarsi sulle zampe
anteriori e nitrire a più non posso. – Ma che gli prende? – chiese meravigliata
Samantha guardando l’animale. Gli sguardi dei presenti si posarono
successivamente su Kai, che si avvicinò alla sua cavalla, e cercò di calmarla
posandole una mano sul muso. “Cosa vuoi dirmi eh?” le sussurrò con dolcezza il
suo padrone attento a non farsi sentire da nessuno. Fissò gli occhi di Fiamma,
che lo guardavano con la sua stessa espressione e sembravano volergli dire
qualcosa. Il ragazzo si girò di scatto e fu in quel momento che in lontananza
intravide i tenui fasci di luce dei fari di una moto. Fiamma doveva averli
sentiti quando erano ancora più distanti, ecco perché si era agitata tanto. –
Stanno arrivando – disse semplicemente mentre gli altri lo fissavano allibiti.
Fu Takao a parlare – Ne sei sicuro? Chi te lo dice? –
-
Sta arrivando una moto – rispose il russo, continuando a scrutare le luci del
mezzo farsi sempre più nitide.
-
Ha ragione lui – esclamò Astra felice – Quella è la moto di Axel, e…guardate…non
è solo!! –
Poco dopo Axel e Hilary arrivarono al centro del
cortile, circondati da tutti i blaider che non la smettevano più di sospirare e
non riuscivano a trattenere le lacrime. La brunetta scese dalla moto aiutata da
Axel, che le porse gentilmente la mano. Takao e Mao si gettarono sulla ragazza
per abbracciarla.
-
Hila ma che hai combinato! Ci hai fatto morire, te ne rendo conto?! Le urlò il
compagno di squadra che stava per mettersi a piangere, ma di felicità. Se le
fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai permesso, in fondo Hilary era la
sua migliore amica.
-
Mi dispiace, non so spiegarvi come sia successo…improvvisamente… - tentò di
giustificarsi la ragazza, che non riusciva ancora a spiegarsi la sua strana
disavventura, ne tantomeno credeva di avere le parole più adatte per dare
spiegazioni.
-
Su lasciatela stare, è inutile farle domande perché non fareste altro che farla
sentire più in colpa – la voce di Axel attirò su di sé tutte le occhiate dei
presenti.
Takao si avvicinò al giovane dai capelli castani e gli
tese la mano – Grazie, davvero. Non so come ringraziarti per quello che hai
fatto. – Il ragazzo la strinse con vigore, e senza aggiungere altro posò lo
sguardo sulla brunetta, ancora avvolta nella sua giacca. Si guardarono per
qualche istante. Lei doveva ringraziarlo ancora una volta. Le aveva evitato di
dover dare delle risposte, a domande a cui non sapeva rispondere, deviando il
discorso. La ragazza gli lanciò un leggero sorrisino che lui afferrò al volo
prima di allontanarsi con i suoi compagni di squadra verso la Sala delle
Conferenze.
Fu
allora che l’ombra nascosta sopra un albero, agilmente toccò terra, per poi
dileguarsi così come era apparsa, senza farsi vedere da nessuno. “Maledetti
demoni, si sono conquistati la loro fiducia…Max e gli altri sono i
pericolo…dobbiamo trovare il Custode prima di loro” pensò adirata Mariam mentre
entrava di soppiatto nella stanza degli Scudi Sacri.
-
Beh, a questo punto andiamo alla conferenza, tra un po’ ci sarà la presentazione
delle squadre – disse Takao che sembrava aver ritrovato il suo buonumore, dopo
averlo perso sotto la neve.
Non
chiese ulteriori spiegazioni all’amica, che sembrava ancora sconvolta. – Mao,
potresti accompagnarla tu in camera? – chiese alla cinese, che si strinse ancora
di più alla brunetta. Fu Hilary a scuotere la testa decisa. – No – disse
risoluta, con uno sguardo che non ammetteva repliche – voglio venire anch’io
alla conferenza. Datemi un minuto per cambiarmi e vi raggiungo. Dopo aver detto
questo Hilary passò in rassegna tutti i volti dei suoi amici che la guardavano
preoccupati, finché non posò gli occhi su Kai, che accanto a Fiamma la guardava
fisso negli occhi, cercando forse di trovare una motivazione plausibile per il
suo ritardo. Lo sguardo del ragazzo la imbarazzò molto, e fu ben felice quando
Mao la trascinò non sé verso la loro stanza. Tuttavia durante il loro tragitto
verso la hall sentì sempre su di sé lo sguardo vigile di Kai. Pochi minuti dopo
Takao e gli altri si avviarono
verso l’albergo, anche se prima di entrare nella hall, il campione in carica
rivolse la sua mano verso Fiamma, che nel vederlo si scansò. – Scusa! Volevo
solo ringraziarti! – le sorrise Takao, come se l’animale potesse davvero
comprenderlo.
Kai
rimase fuori dall’Hotel, a contemplare lo scenario innevato che gli si
presentava dinanzi agli occhi, anche se in realtà lui era del tutto estraneo al
paesaggio circostante. La sua testa era un turbine di pensieri, che vorticavano
velocemente intorno ad unico punto: il campionato. Troppe stranezze si stavano
verificando. Possibile che Hilary si fosse davvero persa? E’ così facile
smarrire la strada? E poi come mai aveva continuato ad avvertire quella strana
sensazione all’altezza dello stomaco, anche dopo il ritorno della brunetta? Non
riusciva darsi una risposta soddisfacente, fino a quando ne trovò una “Ma certo,
non ero preoccupato per la ragazza, ma per le mie condizioni fisiche. Non può
essere che così…”.
-
Direi che meglio di così non poteva andare! – sentenziò Ares mentre si dirigeva
con tutti i suoi compagni verso la sala delle Conferenze. Sì, era vero; erano
riusciti a conquistarsi l’amicizia degli umani, e questo poteva essere solo un
bene per loro. In fondo non era stato difficile. – Devo ammettere che quando
l’ho vista svenire ho davvero creduto di aver esagerato con l’incantesimo, ma
poi mi sono ricreduto. – Axel parlava con voce cupa e tetra, quella che era
solito ad usare quando non doveva fingere di essere un dolce e bravo ragazzo.
- E
dovevi vedere Samantha come si è preoccupata quando Takao aveva deciso di andare
a cercare la brunetta! – s’intromise Astra con un briciolo di malignità nella
voce, che però non sfuggì a Samantha, che sghignazzò – Sì, in effetti, penso di
essere un’ottima attrice, la migliore di tutte; illudere Takao è stato facile,
perché quel ragazzo sa vedere solo il buono negli altri, e questa è una
debolezza… per uno come lui -
-
Ma bravi complimenti! – una voce dura aggredì i demoni, che però non si
sorpresero troppo nell’udirla.
-
Chi non muore si rivede! I cari Scudi Sacri! Che carini, siete venuti a giocare
agli eroi senza macchia e senza paura? – ironizzò Astra squadrando i membri del
team di Ozuma con occhi di fuoco.
-
Siamo semplicemente venuti qui per fermarvi, e lo faremo statene certi! – urlò
verso di loro Dunga con tutta la carica che aveva. – Su calmati amico, guarda
che ci sento benissimo anche se non urli – lo derise Ares, mentre mimava il
gesto di tapparsi le orecchie.
-
Basta ragazzi, non siamo qui per metterci a litigare con questi patetici umani –
sentenziò Axel fissando con odio Ozuma. Dopodiché si avvicinò al capitano degli
Scudi Sacri e lo guardò dritto negli occhi dicendo – vi distruggeremo in campo,
e ci prenderemo i vostri animali sacri, dopo aver sottratto i cuori dei
Cavalieri e ovviamente dopo aver trovato il Custode –
-
Non credete che sia così facile, noi proteggeremo il Custode e i Cavalieri anche
a costo della nostra stessa vita! – disse con voce dura Mariam.
-
Ci credo amica, ma toglimi una curiosità – disse Samantha con un lieve sorrisino
che le attraversava le labbra – come mai non avete ancora rivelato nulla ai
diretti interessati? Ah, aspetta non me lo dire…avete paura per la loro vita,
non è così? Pensate davvero che basti lanciare una qualche stupida trottola per
fermarci? Vi sbagliate, e pagherete tutti i vostri errori, ve lo prometto –
Detto questo gli Obscuras superarono i loro avversari, i
quali però rimasero immobili fino a quando i passi leggeri dei demoni si
spensero lungo il corridoio.
-
Che facciamo ora Ozuma? – domandò Jessie rivolto al loro capitano.
-
Dobbiamo distruggerli prima che riescano a trovare il Custode – disse in un
sussurro Ozuma fissando il vuoto davanti a lui.
-
Ma se non si è ancora risvegliato, come facciamo? – chiese dubbioso Dunga
-
Non manca molto, ricordate la profezia? “Il Custode dei Portali si
rivelerà, quando incrocerà sul suo cammino colui a cui i suoi poteri
legherà” Quando incontrerà sul suo cammino
il suo animale sacro, ricordiamoci che il Custode non ha un Bit-Power come gli
altri, ma possiede una creatura che proviene dai Sette Regni,
quindi…
-…quindi stai dicendo che quando la creatura sentirà il
richiamo degli altri Bit-Power si mostrerà al Custode, e lui sarà risvegliato?!
– provò ad indovinare Jessie con un nodo alla gola.
Tuttavia Ozuma non rispose, ma si limitò ad incamminarsi
in silenzio verso la Sala delle Conferenze. Ad un certo punto però si fermò, e
senza voltarsi disse – Lo spero Jessie, anche perché se così non fosse non credo
che riusciremo ad evitare l’irrimediabile. -
Spazio per le risposte!!!
Helens: Ciaoooo grazie 1000 per aver letto la
mia storia…devo dire che aspettavo con apprensione il tuo giudizio, spero di non
deluderti!! Mi auguro che anche
questo capitolo ti piaccia! Baci bacioni!!!
PS: fantastica come sempre nel “Dono dal
cielo”, ma mi chiedo solo una cosa: chi è il tipo di Carmen…ti dirò che Yuri un
po’ ce lo vedo!!! Ah…fatti
sentire con “Il Regno del Drago Dorato” lo aspetto!!
Lirinuccia: ciao, sono felice di averti ritrovata, e
mi rende ancora più soddisfatta il fatto che nonostante non ti vadano a genio le
KaixHilary, tu abbia deciso di continuare a seguirmi, Grazie!!! Cmq non ti
preoccupare, non ci saranno solo loro, e spero che tu riesca a trovare una
coppia alla quale affezionarti! Io farò del mio meglio! Grazie anche per i complimenti,
(possibile che non ne sia arrivato neanche uno negativo!?) cmq l’unica cosa che
mi disp e che non per qualche anno non posso leggere la tua fic… Spero che
continuerai a seguirmi!! Baci
Lexy90: grazie per la puntualità, sei proprio
mitica! Sono felice che ti piaccia il filone principale della storia, ma ti
avverto, non sarà tutto rose e fiori (anzi), ma d'altronde credo che sia proprio
questa la cosa bella!! Spero che questo capitolo ti piaccia, e che soprattutto
non mancherai di farmi avere il tuo parere, che è molto importante. A presto
Baci!!! PS: aspettati presto qualche recensione dalla sottoscritta sulla tua Me
Myself e I!! Baci a presto!!
Un grazie particolare, va anche a tutti
coloro che hanno letto la storia, e spero che continuiate a seguirla! Un
appello: se c’è qualche cattiva annotazione, non esitate a farmela sapere! Vi aspetto!!! Baci