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Autore: Avly    29/10/2009    3 recensioni
L'inizio di tutto...o la fine. Un nuovo campionato, una nuova avventura, vecchi e nuovi amici, e non solo...tra demoni e guardiani una nuova sfida attende i nostri blaider...ma questa volta a scendere in campo non saranno solo i bey. Scsate questa è la mia prima fic e spero che vi piaccia...premetto che dal prologo non si capisce molto, ma dopotutto è un prologo no?! Sono graditissimi i commenti, anche se negativi poichè possono aiutarmi con la narrazione. Così la storia sarà un po' di tutti. Anche se leggendo il prologo vi sembrerà di trovarvi una storia di rating superiore, non preoccupatevi! Buona lettura! PS Ho aumentato il rating da verde a giallo poichè non sono molto sicura che situazioni che si verranno a presentare siano adatte ad un rating verde...Comunque magari mi sbaglio, se lo riterrò esagerato lo abbasserò^^
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hilary, Kei Hiwatari, Max Mizuhara, Rei Kon, Takao Kinomiya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3: il torneo inizia

Ciaoo sono tornata! (Noooooo starete pensando) hihi, cmq passiamo alle cose serie…uhm….QUALI COSE SERIE???skerzo allora, grazie al ponte di tutti i santi staremo a casa qualche giorno, e così avrò il tempo di aggiornare il quarto capitolo…che dire…buona lettura!!! E un grazie per esserci!  Un appello: Lenn Chan, dove sei????

 

Interessamenti

 

L’Hotel Kamp si ergeva in tutta la sua maestosità in uno dei migliori quartieri di Helsinki, svettando verso l’alto quasi volesse raggiungere il cielo. – Caspita che posto! – esclamò Daichi seduto dietro a Takao, che intanto non la smetteva di guardare fuori dal finestrino del pullman incantato anche lui ad ammirare quella meraviglia. – Non si può dire che, anche stavolta, il presidente ci voglia trattare male – constatò Rei sorridendo.

- Sì, hai ragione – concordò Mao girandosi poi a guardare l’amica che le era accanto. Non aveva parlato molto. “Strano. Non è da lei. Chissà che le prende” – pensò la cinesina continuando a guardare preoccupata la brunetta al suo fianco. – Hila stai bene? – le sussurrò posandole una mano sul braccio, che fece rinvenire la sedicenne. – Si si Mao stai tranquilla – biascicò Hilary poco convincente. – Bah! Sarà. Comunque è meglio che ti svegli cara mia perché siamo arrivati all’Hotel!

- E non siamo sole – si intromise Julia seduta dietro le ragazze, che si sporse in avanti per poter parlare con loro più da vicino. – Russi a cavallo a ore nove! –

Hilary ebbe un sussulto al solo sentire il nitrito dei cavalli attraverso il finestrino; si voltò immediatamente verso i Neoborg, che erano appena scesi da cavallo con un viso stanco ma erano evidentemente soddisfatti della loro cavalcata. Istintivamente gli occhi della brunetta si posarono preoccupati sul giovane blaider dagli occhi ametista, che appariva più spossato degli altri. Nessuno se ne era accorto a parte lei: Kai aveva ancora problemi alla schiena a causa dell’incontro con Brooklyn che risaliva ad un anno prima. Non si era ancora ripreso del tutto, e sicuramente cavalcare non migliorava la situazione, ma non poteva di certo dirglielo. Loro due non avevano una confidenza tale per cui sarebbe parso normale che lei fosse preoccupata per la sua salute. No, non poteva fare nulla. “Forse se lo dicessi a Takao, lui potrebbe parlargli, dopotutto sono grandi amici…no stupida che ti salta in mente!” – si maledisse la giovane da sola. “Sai benissimo quanto Kai sia orgoglioso, e quanto non sopporti essere compatito o trattato come un malato, in particolare dai suoi amici.”

Persa nei suoi pensieri, non si accorse neanche che Mao e Julia la stavano chiamando invitandola a scendere. – Perdonami Hilary, ma dovremmo scendere – una voce delicata ma decisa si accostò alla brunetta distogliendola dalle sue riflessioni. Hilary si girò lentamente verso la persona che l’aveva chiamata incrociando il suo sguardo con degli splendidi occhi viola e blu. Crystal. – Si scusami mi sono incantata! – tentò di scusarsi la ragazza mentre si accingeva a prendere la sua valigia dal ripiano sopra i sedili. – Aspetta ti aiuto – si offrì la ragazza vedendo la brunetta in difficoltà. “E’ molto gentile “ pensò Hilary tornando a guardarla negli occhi. “Strano che una così sia finita fra i Neoborg, eppure c’è qualcosa che non capisco: come ha fatto a prendere il posto di Serghiej se la terza riserva russa è Ivan? O è davvero fortissima oppure…c’è dell’altro. Se fosse la fidanzata di Kai o Yuri o Boris la sua presenza si spiegherebbe da sola. Eppure…la complicità che condivide con Kai è evidente, basti pensare alla storia del cavallo…no non ci devo pensare, almeno non ora! – Hilary batté più volte le palpebre nel tentativo di scacciare quell’infinità di pensieri, mentre Crystal sorridendo scendeva dal pullman dove l’attendevano i Neoborg.

 

L’Hotel all’interno pareva ancora più grande rispetto a quanto non sembrasse da fuori. Un’ampia hall circolare si apriva come petali di rosa verso varie scalinate circolari in ottone, che portavano ai piani superiori. Un enorme lampadario di cristalli illuminava la stanza rifrangendo la luce in vari spicchi colorati che andavano a decorare i muri finemente dipinti.

- Allora ascoltatemi tutti – prese la parola il presidente Daitenji con un colpo di tosse. – Dunque, New Europa, più Raul e Kim degli F-Sangre al secondo piano – disse mentre Ralph e Raul prendevano le chiavi delle loro stanze e si dirigevano verso la direzione indicatagli dal consierge.

- PPB All Stars e Baihutzu al terzo, mentre Julia, Emily, Mao, Hilary, Mathilda e i BBA al quarto. In quanto ai Neoborg, voi avete il piano alto ragazzi! – detto questo il vecchio si allontanò, per poi voltarsi verso i ragazzi: “La presentazione sarà oggi pomeriggio alle sei nella Sala delle Conferenze. Vi aspetto. Ora riposatevi.”

- Sì, lo faremo grazie mille presidente – ringraziò Hilary mentre il presidente si allontanava.

- Uao! Sentito siamo insieme – esclamò Mao piena di felicità – proprio come quando siamo andate ad allenarci in montagna per la Justice 5!

- Già, però ora andiamo ho un sonno che potrei addormentarmi qui – sentenziò Emily non riuscendo a trattenere uno sbadiglio. – Si andiamo –

Così le ragazze si avviarono, trascinando i loro ingombranti bagagli su per l’ascensore, mentre Takao e Daichi si erano precipitati a gran corsa verso il ristorante dell’albergo. Rimasti soli nella hall, Yuri si rivolse a Crystal con tono duro – Non provare più a metterti contro di me signorina, siamo intesi?! –

Era evidente che la storia del cavallo non gli era andata giu. “Così è come se mi avesse scavalcato. Non potevo dirle di no, dopo che Kai si era intromesso.” Pensò il rosso mentre squadrava con occhio truce sia la ragazza sia Kai, che tremendamente impassibile fissava il proprio capitano negli occhi con un’espressione di rimprovero.

- In quanto a te Kai, mi fa piacere che rivedere i tuoi amici ti abbia ridato l’uso della parola, ma vedi di non prenderci l’abitudine. Sono ancora io il capitano e quindi preferirei non essere messo in ridicolo davanti ai miei avversari. – Yuri non voleva veramente sgridare i suoi due compagni, ma sperava che Crystal capisse il perché di tutto questo. In fondo lo faceva solo per lei…

- Su dai Yuri, adesso mi sembra che tu stia esagerando – si intromise Boris, che da quando Serghiej era stato rimpiazzato, si era preso lui l’incarico di spartiacque tra i due diamanti della squadra.

- No, lascia stare Bo, Yuri ce l’ha con me, anche se non ne capisco il perché – disse Crystal squadrando il rosso con tutta l’intensità che potevano creare i suoi occhi.

- Lo so che sei tu il capitano, ma in questo caso non si trattava di Beyblade, ma di me, vorresti forse dirmi che ciò che faccio deve dipendere da te come negli incontri di Bey? Spero che tu stia scherzando. – detto questo Crystal si allontanò di gran corsa verso la loro stanza seguita a ruota da Boris che cercava di farla ragionare.

- Ho esagerato – ammise sottovoce Yuri non appena la ragazza fu scomparsa dalla visuale.

- Direi di sì – Kai sembrava aver essersi risvegliato dal suo stato vegetativo, e guardando il suo capitano negli occhi gli disse con un tono glaciale – Sai bene quanto la ferisca essere controllata, come a tutti noi del resto. Stare a contatto con Mathilda e le altre non potrà che farle bene. Sei tu che dovresti smetterla di essere così quando si tratta di lei. – Detto questo il dranzerblaider lasciò la hall trascinandosi a fatica verso l’ascensore, mentre Yuri rimaneva inchiodato al centro della grande stanza a fissare Kai allontanarsi. - …e tu dovresti dimostrare ai tuoi amici quanto sei felice di rivederli e non tenerli all’oscuro delle tue condizioni.

 

La stanza dei Gigli dove alloggiavano le ragazze, era una delle più grandi e sontuose. Dava sul cortile interno, che era ricoperto da una soffice coperta di neve, e mentre fuori alcuni bambini si divertivano a fare pupazzi di neve, Hilary e le altre osservavano meravigliate la stanza principesca in cui si trovavano.

Era grande, spaziosa, arieggiata, i cinque letti erano disposti su due file, e accanto ad ognuno c’era un piccolo comodino in legno di faccio chiaro. C’erano due bagni in fondo alla camera, entrambi azzurri, con le mattonelle a mosaico in certi punti, e grandi specchiere luminose. Era tutto perfetto. Julia si buttò sul suo letto distrutta. – Basta sono esausta. Adesso mi faccio una bella dormita, altrimenti non ci arrivo questo pomeriggio alla conferenza. – Sono d’accordo con te, un po’ di sonno non ci farà male – asserì Emily che era veramente stravolta. – Troppi fuso orario, mi sembra di non dormire da due giorni –

- Beh ragazze riposatevi, io vado a farmi un giro. Ci vediamo più tardi. – disse Hilary dirigendosi verso la porta. Aveva bisogno di stare un po’ da sola. Aveva bisogno di pensare. “Ogni tanto fa bene prendersi un po’ di tempo per se stessi” convenne la brunetta lasciandosi la sua camera alle spalle e dirigendosi verso le scale che l’avrebbero portata ai piani inferiori.

 

Hilary stava passeggiando per il cortile dell’Hotel ignara di essere osservata da dietro un albero.

- Allora che ne pensi? – disse il demone dai capelli castani rivolto alla bella ragazza dagli occhi vermigli con la quale stava spiando la sedicenne che si aggirava spaesata per il giardino.

- Non saprei, potrebbe essere interessante. A quanto sono riuscita ad apprendere lei è l’assistente tecnica dei BBA, la squadra in cui milita quel ragazzo a cui ho stretto la mano in aeroporto. Lui è uno di Loro, questo è certo, ma per sapere chi sono gli altri dovremmo sondarli uno per uno, e in questo la brunetta ci potrà essere utile. Gli Scudi Sacri non proveranno ad intralciarci, anche perché se intervenissero mentre sei in compagnia della ragazza sarebbero costretti a dare troppe spiegazioni, ed è proprio quello che vogliono evitare. Sì, divertiti pure con la ragazza, ma sta attento: si tratta pur sempre di un’umana. La sua mente è più debole e arrendevole della nostra. Fanne quello che vuoi, basta che ti porti agli Altri. –

- E tu invece come hai intenzione di procedere? Il ragazzo è rimasto inevitabilmente colpito da te – obbiettò Axel facendo un sorrisino a Samantha. Sapeva quanto l’amica potesse essere diabolica. 

- Questi sono affari miei – ribatté il demone dagli occhi vermigli. – Comunque, se voglio arrivare al Suo Potere dovrò prima capirne tutti i punti deboli. –

- Guarda che non devi giustificarti con noi Samantha – una voce si aggiunse alla conversazione, una voce familiare ai demoni, che però non si voltarono. – Astra! Quante volte ti ho detto di non materializzarti così all’improvviso. Qualcuno potrebbe vederti! – la rimproverò Axel girandosi verso la ragazza appena materializzata.

- Su quanto la fate lunga…sono venuta a riferirvi un’importante scoperta. Ares ne ha individuato un altro. Si tratta di un certo Rei Kon, della squadra cinese. Ora lo sta seguendo. –

- Perfetto, di ad Ares di non mollarlo. Che lo seguisse lui. Tu invece? – la domanda di Samantha non mosse affatto la ragazza, che si limitò a fissarla senza un’espressione gelida.

- Non ne ho individuato nessuno, ma nonostante questo ho incrociato gli Scudi Sacri, e penso mi abbiano riconosciuto – riferì la giovane seguendo con gli occhi l’assistente tecnica dei BBA che intanto era uscita dall’albergo, e si era immersa nel cuore di Helsinki.

- E lei? – chiese il demone ai suoi compagni intuendo che la stavano spiando. – Axel pensa che lei possa portarci al Loro Potere – l’informò Samantha alzandosi e volgendosi finalmente verso Astra.

- Beh Axel, ti lascio campo libero, fai ciò che vuoi, ma ricorda: dobbiamo ottenere i loro cuori prima che il Custode si risvegli. – detto questo Samantha se ne andò, dirigendosi a passo deciso verso il ristorante…

 

- Sei sempre il solito Daichi! – sbottò spazientito il campione del mondo dopo che il rosso aveva mangiato l’ultima fetta del polpettone. – Quella era mia!!! – sei sempre il solito ingordo! -

- Senti chi parla, sei tu che hai iniziato – sbottò il piccoletto, mentre era evidente che lì si stava per scatenare una tempesta.

- Ciao Takao – una voce melodiosa e angelica distrasse il dragoonblaider dalla discussione e nel girarsi verso il suo interlocutore, non potè evitare che il suo cuore accelerasse i battiti. Era Samantha. – Ehm…ciao Samantha – balbettò il moretto mentre si alzava di scatto dalla sedia per far posto alla ragazza. – Ehm…vuoi niente? Ti posso ordinare qualcosa? – domandò il ragazzo, mentre Daichi lo fissava incredulo con la bocca spalancata dalla sorpresa. “Takao che offre da mangiare ad un ragazza. Takao che balbetta? Takao innamorato? Questo è assurdo” pensò mentre Samantha accettava gentilmente l’invito di Takao. Così il campione del mondo si allontanò, lasciando la ragazza e il rosso soli.

- Tu sei un suo grande amico? – gli chiese la giovane rivolgendosi a Daichi, che improvvisamente divenne rosso come un estintore. – Si si…comunque siamo anche compagni di squadra! –

- Sì lo so – rispose divertita la ragazza, mentre intanto stava cercando di entrare nella sua mente, ma invano. Era come se ci fosse un muro invalicabile. E questo poteva significare solo una cosa “Bingo! Se non riesco ad entrare nella sua testa, questo significa che non è un comune umano, quindi ne ho trovato un altro” pensò sorridendo al giovane che continuava a parlare come un fiume in piena delle cose più disparate. “Fatelo star zitto o lo uccido” si disse la ragazza, poco abituata al rumore e alla chiacchiera.

Fortunatamente per lei Takao arrivò portando con sé un vassoio con ogni prelibatezza possibile.

- Eccomi, spero di non averci messo tanto. Buon appetito a tutti! -

- Sì, anche a te – gli rispose la ragazza strizzandogli l’occhio e prendendo una fetta di polpettone.

 

- Su Ares vieni con noi, così poi andiamo insieme alla conferenza – gli chiese Mao mentre lei si stava dirigendo con Lai, Rei e i PPB a fare un giro per l’Hotel e in particolare per la palestra super attrezzata. – Ok, come vuoi tu – asserì il giovane dai capelli dorati avvicinandosi al gruppo. “Sono proprio sciocchi, ma in fondo sarà divertente…” pensò il demone mentre si accingeva ad iniziare una piacevole conversazione con Rei e Max circa il beyblade. “E siamo a due”.

 

Hilary passeggiava per le strade di Helsinki guardando con curiosità ogni vetrina e ogni via. Le piaceva quella città, le infondeva un senso di tranquillità, inoltre percepiva la magia sgorgare da ogni parte. “E’ una città così bella, fredda, ma in cui batte un cuore tanto caldo. La gente è così cordiale, gentile, sì mi piace molto” riflettè mentre i suoi occhi marroni ad un certo punto si posarono sul grande campanile che svettava verso l’alto. – Le cinque e mezza! Cavolo, non me no sono neanche accorta! – disse la ragazza, ricordandosi della conferenza delle sei.

- Devo tornare subito in hotel, avevo l’incontro con Takao alle cinque e venti davanti alla hall -

La ragazza si girò di scatto, ma nel voltarsi, quasi le mancò il respiro, mentre un senso di dispersione si faceva strada a gran velocità dentro di lei. “Dove sono? Non ricordavo che la strada principale fosse questa…da che parte si va?” Il panico attanagliò la brunetta, che non poteva neanche chiedere spiegazioni a qualcuno, visto che non si vedeva anima un’anima viva per le strade. Era come se improvvisamente nel mondo ci fosse solo lei “Certo a quest’ora saranno tutti davanti alla tv per vedere la conferenza. E ora che faccio?”

La sensazione di essersi persa in una città tanto grande, e dove per di più non conosceva nessuno le fece salire i brividi lungo la schiena. “Non mi sono neanche portata il cellulare, avevo in mente di farmi una piccola passeggiata nelle vicinanze dell’albergo, ma devo essermi allontanata, e non mi sono neanche resa conto del fatto che fossero trascorse già più di quattro ore. Ma com’è possibile?”

Improvvisamente percepì qualcosa di freddo sulla testa, come una goccia di acqua gelida. Alzò gli occhi verso il cielo, completamente assediato da scure nuvole, e da cui piovevano incessanti cristalli ghiacciati. Neve.

“Caspita che fortuna! Mi mancava proprio la neve” esclamò la sedicenne, mentre iniziava a sentire freddo. La sensazione di essersi persa non faceva altro che accentuare il freddo e con esso la sua disperazione. Improvvisamente sentì le gambe cederle per la paura. Un atroce dolore alla testa la fece barcollare. Si era persa. Era buio, e oltre al freddo era sola…Le lacrime iniziarono a sgorgarle veloci dagli occhi, andando a invadere quel bel viso “Kai, dove sei…” pensò prima di accasciarsi sul suolo ghiacciato; tuttavia il contatto col ghiaccio non arrivò. Delle forti braccia la sostennero e la aiutarono a tirarsi su. “Non posso crederci è un sogno…Kai mi ha trovata, e in questo momento mi sta tenendo fra le braccia…è troppo bello per essere vero” La brunetta, sostenuta con delicatezza, sentì forse per la prima volta nella sua vita come se il tempo non esistesse. Avrebbe voluto restare così per sempre. Lì, abbracciata al ragazzo che amava da sempre. Lì con lui.

 

- Forza su cerca di svegliarti! – disse Axel scuotendo la giovine che teneva fra le braccia. La ragazza era svenuta subito poco dopo che lui l’aveva soccorsa. “Forse ci sono andato un po’ pesante” pensò il ragazzo, che intanto fissava preoccupato la ragazza priva di sensi. “Samantha aveva ragione. Gli umani hanno una mente più debole. E’ bastato poco per renderla indifesa; comunque non sento la Loro aura quindi si tratta veramente di una semplice umana. Un’umana molto carina.” L’ultimo pensiero fece sorridere il demone, che si ritrovò a ridere in mezzo ad una strada vuota e gelida. “Beh allora sarà più facile.”

Axel tornò a posare gli occhi sulla giovine, che intanto, stretta a lui, stava cominciando a riprendere coscienza. La sedicenne aprì gli occhi, pronta ad incrociare lo sguardo ametista del suo salvatore.

“Occhi di un verde smeraldo, ma…non è Kai…” pensò la ragazza, cercando di mettere meglio a fuoco l’immagine. Era confusa, credeva di essere svenuta fra le braccia del blaider russo, e adesso non sapeva più cosa pensare. Era forse in pericolo? No gli occhi che la guardavano erano puliti, limpidi, ma diversi. Era strano, ma era quasi certa di aver già visto quello sguardo.

- Ma…chi sei? – riuscì ad articolare con difficoltà la ragazza cercando di non apparire troppo spaventata.

- Il mio nome è Axel, ti sei sentita male, riesci a metterti in piedi? – la voce del ragazzo era qualcosa di assolutamente armonioso; era come se la sua voce danzasse leggiadra fra i cristalli di neve, che dolcemente si posavano sul suo viso. – Axel – ripeté la ragazza iniziando a ricordare. “Ma certo! E’ uno degli Obscuras” capì la giovane mentre si rimetteva in piedi distaccandosi dalla presa del giovane blaider.

- Si può sapere che ci fai in giro da sola per le strade buie di Helsinki? Sei un’incosciente! Poteva succederti qualcosa. – le parole di Axel erano dure, ma il suo non aveva l’aria di essere un rimprovero.

- Ecco, è che…mi sono persa, credevo di aver seguito la strada principale, ma poi mi sono ritrovata in una zona che non conoscevo, così…

- Non fa niente dai, lascia stare. L’importante è che non ti sia successo niente. Ora però sarà meglio che ci avviamo verso l’Hotel, io avrei una conferenza alle sei – detto questo Axel si tolse la giacca nera e la fece indossare a Hilary per ripararla dalla neve, che le aveva inumidito i vestiti.

La ragazza rimase stupita dal suo gesto. Non se lo aspettava, ma d'altronde cosa non si poteva aspettare? Quel ragazzo era letteralmente piovuto dal cielo, e lei gli era molto grata per tutto.

Poco dopo i due arrivarono davanti ad una stupenda moto nera e rossa, e lì Axel porse un casco integrale nero alla giovane, che si trattenne dal prenderlo – Beh ti aspetti per caso di arrivare in albergo a piedi? Non è esattamente vicino. Su salta a bordo! – le disse il ragazzo salendo agilmente sulla moto dopo aver indossato il casco.

La sedicenne salì sulla moto e nel mettere le braccia intorno al busto del ragazzo provò un’emozione fortissima, come se al di fuori del gelo che imperversava lei stesse scoppiando di caldo. – Tieniti forte capito?! – le disse il ragazzo mentre metteva in moto, per dirigersi con la ragazza verso l’Hotel Kamp.

Hilary si strinse ancora di più al corpo del ragazzo, e appoggiò la testa, coperta dal casco sulla sua schiena. Si sentiva protetta, al sicuro…che strana sensazione…

 

- Diavolo, perché non se lo porta mai dietro il telefonino! – urlò Takao al vuoto, mentre aspettava l’arrivo della sua amica davanti alla hall insieme a tutti gli altri ragazzi. Il giovane dragoonblaider era molto preoccupato e non la smetteva più di mandare calci furiosi alla neve, che per tutta risposta si spargeva per terra pronta a essere presa a calci ancora una volta.

- E poi spiegatemi una cosa – chiese infuriato alle ragazze che si trovavano con lui – Come è possibile che nessuna di voi sia andata con lei! – la preoccupazione del ragazzo era ben visibile, ma anche Mao e le altre non scherzavano. – La verità è che dopo aver mangiato qualcosa, alcune di noi si sono buttate sui letti, mentre altre sono andate a farsi un giro per l’Hotel – disse Julia, che cercava di far calmare Takao, anche se con scarsi risultati. Nonostante la spiegazione della blaider spagnola, Takao non accennava a calmarsi. Improvvisamente si udì un rumore di zoccoli di cavallo avvicinarsi, e tutti si voltarono per veder arrivare Crystal in sella ad Astro che stremata per la corsa scuoteva la testa sconsolata, assestando nel cuore del campione in carica un forte fendente. – Niente, non l’ho trovata da nessuna parte. Ho perlustrato tutta la zona intorno all’albergo, ma niente, deve essersi allontanata, e poi deve aver perso l’orientamento. Mi dispiace Takao” Le sue parole erano incrinate, come se cercasse di non piangere, e guardava i presenti con occhi lucidi, come se durante la ricerca avesse pianto.

- Spero solo che stia bene – disse Max guardando verso l’orizzonte che si prostrava dinanzi a loro.

- Tra un po’ dovremo iniziare la Conferenza. Che facciamo? – chiese Ralph guardando Takao che gli dava le spalle, e si limitava a fissare il terreno bianco.

- Io vado a cercarla. Ditelo voi al presidente. Perlustrerò Helsinki da cima a fondo, finché non l’avrò trovata.-

Detto questo Takao fece un passo in avanti, ma non riuscì a proseguire, poiché la presa che Samantha gli impresse sul braccio glielo impedì. – Non essere sciocco, non riusciresti mai a trovarla, anzi rischieresti di perderti anche tu, e non voglio che succeda, siamo intesi!? – lo sguardo duro della sedicenne arrestò il ragazzo, che per un momento rimase lì a guardarla, prima di girarsi verso l’uscita e urlare disperato, mentre alcune delle ragazze iniziavano a piangere sconsolate.

- Spero solo che almeno abbia incontrato Axel – disse la ragazza degli Obscuras dai corti capelli ramati.

Gli sguardi di tutti si posarono immediatamente su di lei. – E chi sarebbe questo Axel? – chiese Rei alla giovane, che lo fissava impassibile. – Axel è il nostro quarto blaider, e oggi doveva andare a ritirare la moto alla stazione. – concluse per lei Ares, con cui Rei aveva già avuto modo di parlare. - E’ la nostra unica speranza… - disse Takao, che cercava di trattenere le lacrime, mentre Samantha gli posava una mano sulla spalla per infondergli coraggio. “Forza Axel, quanto ci metti?” pensò Samantha che si sarebbe messa a ridere dal divertimento che infondeva questa situazione. “Quanto sono ingenui, anche Loro infondo non mi sembrano degni del loro nome.”

All’improvviso Rei si girò verso i suoi compagni, e fu solo allora che si accorse dell’assenza di un altro blaider. – Yuri scusa, ma dov’è Kai? – chiese al capitano russo, che per tutta risposta non rispose.

- Ehm…lui…sta arrivando – cercò di mascherare Crystal, che intanto era scesa da Astro. Kai era stato molto chiaro: non voleva che i suoi amici venissero a sapere del suo problema alla schiena, e così aveva detto a Crystal di inventarsi una scusa plausibile, mentre lui andava a farsi controllare dal loro medico. Era stato Yuri ad insistere dopo che l’aveva visto stanco all’arrivo in Hotel. “Speriamo che se la sia bevuta” pensò la ragazza preoccupata sia per Kai, sia per Hilary…

Dopo alcuni minuti, che per Takao parvero interminabili, alcuni ragazzi cominciarono ad entrare e a dirigersi verso la Sala delle Conferenze. Avevano deciso che alcuni sarebbero entrati, mentre altri avrebbero aspettato di ricevere notizie di Axel. Mancavano circa dieci minuti all’inizio della conferenza del Presidente Daitenji e fuori erano rimasti Takao, Max, Rei, Mao, gli Obscuras, Daichi, Crystal e Kai, che era appena arrivato sotto lo sguardo disperato dei suoi amici.

Il blaider dell’aquila rossa era preoccupato, non riusciva a spiegarsi il motivo, ma sentiva che la giovane era in pericolo, anche se ovviamente non ne fece parola con Takao, troppo nervoso per dare ascolto a qualcuno.

Non era preoccupato per la sua schiena, anzi questo pensiero si era totalmente dissolto nel momento in cui aveva udito della scomparsa di Hilary. “Perché sento questa strana sensazione?” si chiese dubbioso, mentre continuava a perlustrare con i suoi occhi ametista il terreno vicino a lui, nella speranza di vedere la sagoma magra e gracile di Hilary.

Il nitrito di Fiamma distrasse tutti dai propri pensieri. L’animale non la smetteva di agitarsi nel recinto in cui si trovava. Il recinto non era lontano dai blaider, che guardarono stupiti il meraviglioso fiore nero alzarsi sulle zampe anteriori e nitrire a più non posso. – Ma che gli prende? – chiese meravigliata Samantha guardando l’animale. Gli sguardi dei presenti si posarono successivamente su Kai, che si avvicinò alla sua cavalla, e cercò di calmarla posandole una mano sul muso. “Cosa vuoi dirmi eh?” le sussurrò con dolcezza il suo padrone attento a non farsi sentire da nessuno. Fissò gli occhi di Fiamma, che lo guardavano con la sua stessa espressione e sembravano volergli dire qualcosa. Il ragazzo si girò di scatto e fu in quel momento che in lontananza intravide i tenui fasci di luce dei fari di una moto. Fiamma doveva averli sentiti quando erano ancora più distanti, ecco perché si era agitata tanto. – Stanno arrivando – disse semplicemente mentre gli altri lo fissavano allibiti. Fu Takao a parlare – Ne sei sicuro? Chi te lo dice? –

- Sta arrivando una moto – rispose il russo, continuando a scrutare le luci del mezzo farsi sempre più nitide.

- Ha ragione lui – esclamò Astra felice – Quella è la moto di Axel, e…guardate…non è solo!! –

Poco dopo Axel e Hilary arrivarono al centro del cortile, circondati da tutti i blaider che non la smettevano più di sospirare e non riuscivano a trattenere le lacrime. La brunetta scese dalla moto aiutata da Axel, che le porse gentilmente la mano. Takao e Mao si gettarono sulla ragazza per abbracciarla.

- Hila ma che hai combinato! Ci hai fatto morire, te ne rendo conto?! Le urlò il compagno di squadra che stava per mettersi a piangere, ma di felicità. Se le fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai permesso, in fondo Hilary era la sua migliore amica.

- Mi dispiace, non so spiegarvi come sia successo…improvvisamente… - tentò di giustificarsi la ragazza, che non riusciva ancora a spiegarsi la sua strana disavventura, ne tantomeno credeva di avere le parole più adatte per dare spiegazioni.

- Su lasciatela stare, è inutile farle domande perché non fareste altro che farla sentire più in colpa – la voce di Axel attirò su di sé tutte le occhiate dei presenti.

Takao si avvicinò al giovane dai capelli castani e gli tese la mano – Grazie, davvero. Non so come ringraziarti per quello che hai fatto. – Il ragazzo la strinse con vigore, e senza aggiungere altro posò lo sguardo sulla brunetta, ancora avvolta nella sua giacca. Si guardarono per qualche istante. Lei doveva ringraziarlo ancora una volta. Le aveva evitato di dover dare delle risposte, a domande a cui non sapeva rispondere, deviando il discorso. La ragazza gli lanciò un leggero sorrisino che lui afferrò al volo prima di allontanarsi con i suoi compagni di squadra verso la Sala delle Conferenze.

 

Fu allora che l’ombra nascosta sopra un albero, agilmente toccò terra, per poi dileguarsi così come era apparsa, senza farsi vedere da nessuno. “Maledetti demoni, si sono conquistati la loro fiducia…Max e gli altri sono i pericolo…dobbiamo trovare il Custode prima di loro” pensò adirata Mariam mentre entrava di soppiatto nella stanza degli Scudi Sacri.

 

- Beh, a questo punto andiamo alla conferenza, tra un po’ ci sarà la presentazione delle squadre – disse Takao che sembrava aver ritrovato il suo buonumore, dopo averlo perso sotto la neve.

Non chiese ulteriori spiegazioni all’amica, che sembrava ancora sconvolta. – Mao, potresti accompagnarla tu in camera? – chiese alla cinese, che si strinse ancora di più alla brunetta. Fu Hilary a scuotere la testa decisa. – No – disse risoluta, con uno sguardo che non ammetteva repliche – voglio venire anch’io alla conferenza. Datemi un minuto per cambiarmi e vi raggiungo. Dopo aver detto questo Hilary passò in rassegna tutti i volti dei suoi amici che la guardavano preoccupati, finché non posò gli occhi su Kai, che accanto a Fiamma la guardava fisso negli occhi, cercando forse di trovare una motivazione plausibile per il suo ritardo. Lo sguardo del ragazzo la imbarazzò molto, e fu ben felice quando Mao la trascinò non sé verso la loro stanza. Tuttavia durante il loro tragitto verso la hall sentì sempre su di sé lo sguardo vigile di Kai. Pochi minuti dopo  Takao e gli altri si avviarono verso l’albergo, anche se prima di entrare nella hall, il campione in carica rivolse la sua mano verso Fiamma, che nel vederlo si scansò. – Scusa! Volevo solo ringraziarti! – le sorrise Takao, come se l’animale potesse davvero comprenderlo.

 

Kai rimase fuori dall’Hotel, a contemplare lo scenario innevato che gli si presentava dinanzi agli occhi, anche se in realtà lui era del tutto estraneo al paesaggio circostante. La sua testa era un turbine di pensieri, che vorticavano velocemente intorno ad unico punto: il campionato. Troppe stranezze si stavano verificando. Possibile che Hilary si fosse davvero persa? E’ così facile smarrire la strada? E poi come mai aveva continuato ad avvertire quella strana sensazione all’altezza dello stomaco, anche dopo il ritorno della brunetta? Non riusciva darsi una risposta soddisfacente, fino a quando ne trovò una “Ma certo, non ero preoccupato per la ragazza, ma per le mie condizioni fisiche. Non può essere che così…”.

 

- Direi che meglio di così non poteva andare! – sentenziò Ares mentre si dirigeva con tutti i suoi compagni verso la sala delle Conferenze. Sì, era vero; erano riusciti a conquistarsi l’amicizia degli umani, e questo poteva essere solo un bene per loro. In fondo non era stato difficile. – Devo ammettere che quando l’ho vista svenire ho davvero creduto di aver esagerato con l’incantesimo, ma poi mi sono ricreduto. – Axel parlava con voce cupa e tetra, quella che era solito ad usare quando non doveva fingere di essere un dolce e bravo ragazzo.

- E dovevi vedere Samantha come si è preoccupata quando Takao aveva deciso di andare a cercare la brunetta! – s’intromise Astra con un briciolo di malignità nella voce, che però non sfuggì a Samantha, che sghignazzò – Sì, in effetti, penso di essere un’ottima attrice, la migliore di tutte; illudere Takao è stato facile, perché quel ragazzo sa vedere solo il buono negli altri, e questa è una debolezza… per uno come lui -

- Ma bravi complimenti! – una voce dura aggredì i demoni, che però non si sorpresero troppo nell’udirla.

- Chi non muore si rivede! I cari Scudi Sacri! Che carini, siete venuti a giocare agli eroi senza macchia e senza paura? – ironizzò Astra squadrando i membri del team di Ozuma con occhi di fuoco.

- Siamo semplicemente venuti qui per fermarvi, e lo faremo statene certi! – urlò verso di loro Dunga con tutta la carica che aveva. – Su calmati amico, guarda che ci sento benissimo anche se non urli – lo derise Ares, mentre mimava il gesto di tapparsi le orecchie.

- Basta ragazzi, non siamo qui per metterci a litigare con questi patetici umani – sentenziò Axel fissando con odio Ozuma. Dopodiché si avvicinò al capitano degli Scudi Sacri e lo guardò dritto negli occhi dicendo – vi distruggeremo in campo, e ci prenderemo i vostri animali sacri, dopo aver sottratto i cuori dei Cavalieri e ovviamente dopo aver trovato il Custode –

- Non credete che sia così facile, noi proteggeremo il Custode e i Cavalieri anche a costo della nostra stessa vita! – disse con voce dura Mariam.  

- Ci credo amica, ma toglimi una curiosità – disse Samantha con un lieve sorrisino che le attraversava le labbra – come mai non avete ancora rivelato nulla ai diretti interessati? Ah, aspetta non me lo dire…avete paura per la loro vita, non è così? Pensate davvero che basti lanciare una qualche stupida trottola per fermarci? Vi sbagliate, e pagherete tutti i vostri errori, ve lo prometto –

Detto questo gli Obscuras superarono i loro avversari, i quali però rimasero immobili fino a quando i passi leggeri dei demoni si spensero lungo il corridoio.

- Che facciamo ora Ozuma? – domandò Jessie rivolto al loro capitano.

- Dobbiamo distruggerli prima che riescano a trovare il Custode – disse in un sussurro Ozuma fissando il vuoto davanti a lui.

- Ma se non si è ancora risvegliato, come facciamo? – chiese dubbioso Dunga

- Non manca molto, ricordate la profezia? “Il Custode dei Portali si rivelerà, quando incrocerà sul suo cammino colui a cui i suoi poteri legherà” Quando incontrerà sul suo cammino il suo animale sacro, ricordiamoci che il Custode non ha un Bit-Power come gli altri, ma possiede una creatura che proviene dai Sette Regni, quindi…

-…quindi stai dicendo che quando la creatura sentirà il richiamo degli altri Bit-Power si mostrerà al Custode, e lui sarà risvegliato?! – provò ad indovinare Jessie con un nodo alla gola.

Tuttavia Ozuma non rispose, ma si limitò ad incamminarsi in silenzio verso la Sala delle Conferenze. Ad un certo punto però si fermò, e senza voltarsi disse – Lo spero Jessie, anche perché se così non fosse non credo che riusciremo ad evitare l’irrimediabile. -

 

Spazio per le risposte!!!

 

Helens: Ciaoooo grazie 1000 per aver letto la mia storia…devo dire che aspettavo con apprensione il tuo giudizio, spero di non deluderti!!  Mi auguro che anche questo capitolo ti piaccia! Baci bacioni!!!

PS: fantastica come sempre nel “Dono dal cielo”, ma mi chiedo solo una cosa: chi è il tipo di Carmen…ti dirò che Yuri un po’ ce lo vedo!!!   Ah…fatti sentire con “Il Regno del Drago Dorato” lo aspetto!!

 

Lirinuccia: ciao, sono felice di averti ritrovata, e mi rende ancora più soddisfatta il fatto che nonostante non ti vadano a genio le KaixHilary, tu abbia deciso di continuare a seguirmi, Grazie!!! Cmq non ti preoccupare, non ci saranno solo loro, e spero che tu riesca a trovare una coppia alla quale affezionarti! Io farò del mio meglio!   Grazie anche per i complimenti, (possibile che non ne sia arrivato neanche uno negativo!?) cmq l’unica cosa che mi disp e che non per qualche anno non posso leggere la tua fic… Spero che continuerai a seguirmi!! Baci

 

Lexy90: grazie per la puntualità, sei proprio mitica! Sono felice che ti piaccia il filone principale della storia, ma ti avverto, non sarà tutto rose e fiori (anzi), ma d'altronde credo che sia proprio questa la cosa bella!! Spero che questo capitolo ti piaccia, e che soprattutto non mancherai di farmi avere il tuo parere, che è molto importante. A presto Baci!!! PS: aspettati presto qualche recensione dalla sottoscritta sulla tua Me Myself e I!! Baci a presto!!

 

Un grazie particolare, va anche a tutti coloro che hanno letto la storia, e spero che continuiate a seguirla! Un appello: se c’è qualche cattiva annotazione, non esitate a farmela sapere!  Vi aspetto!!! Baci

  
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