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Autore: Mimi18    29/10/2009    7 recensioni
La prima volta che la vide fu al suo terzo anno, quando Astoria si era seduta con aria spaurita sullo sgabello di legno di fronte a tutta la Sala Grande ed aveva osservato con il naso arricciato per il disgusto il rovinato cappello parlante, che la McGranitt le aveva poggiato sbrigativa sul capo.
Quel giorno aveva acconciato i lunghi capelli biondo sporco in due treccine alte. Solo in seguito avrebbe scoperto che era stata Daphne a pettinarla, quella mattina, in occasione del suo primo giorno di scuola.
L’avrebbe scoperto solo quando, correndo con un sorriso di sollievo verso il tavolo dei Serpeverde, gli si sarebbe seduta accanto, arrossendo sotto lo sguardo incuriosito che lui le rivolgeva e balbettando sconclusionata le risposte alle domande che gli altri membri della casa le porgevano.
(Draco e Astoria)
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ho notato che ci sono davvero pochissime FF su Sasuke Uchiha e Ino Yamanaka

Astoria Greengrass

21. Non tutto va come previsto

Non betato, non riletto, scritto in un momento di insanità mentale e voglia di lemon. Soprattutto sul finale, vi avverto.

Astoria sollevò il capo, fronteggiando con sguardo decisamente altezzoso il viso imbruttito dalla permanenza ad Azkaban di Alecto Carrow.

Le rughe, notò con particolare divertimento la ragazza, erano più marcate del solito e le narici dilatate sembrava dovessero espirare fumo da un momento all’altro.

Chiunque in quell’aula tratteneva il respiro; chi per le risate, rischiando di diventare di un vivace color rosso porpora, chi per la sfacciataggine che Astoria aveva utilizzato solamente pochi attimi prima, il sorriso beffardo e di superiorità che caratterizzava la famiglia Greengrass e, ovviamente, ogni singola Serpe.

Tracey, al suo fianco, aveva camuffato la sua risatina singhiozzante in un pessimo colpo di tosse, guadagnandosi una gomitata ammonitrice dalla biondina.

«Provi a ripetere ciò che ha detto, Greengrass» Astoria strizzò il naso in una brutta smorfia, cercando di celare per quanto le fosse possibile il disgusto per l’odore nauseante dell’alito di Alecto: un mix tra cipolle, burro e pomodoro; davvero per nulla di classe, pensò roteando gli occhi lei.

«Ho detto» iniziò con tono stanco, di chi quelle cose le aveva ormai pronunciate milioni di volte «ho detto che lei, signorina Carrow, dovrebbe essere dal suo signore e non qui, a farci annusare il suo odore nauseabondo senza sapere nemmeno di cosa tratti in realtà la materia, ecco»

Dietro di lei, Reed Harper scoppiò a ridere sguaiatamente, battendo il pugno sul tavolo e facendo sobbalzare così la ragazza riccioluta seduta al suo fianco.

Tracey, dal canto suo, ignorò gli ammonimenti di Astoria per imitare il compagno di casa, seguita a ruota da tutti gli altri.

Alecto boccheggiò in modo quasi infantile e patetico, mentre il nervosismo prendeva possesso del suo corpo.

La mano tremò impercettibilmente quando sollevò la bacchetta, puntandola dritta tra gli occhi di Astoria.

Quest’ultima sollevò un sopracciglio scettica, estraendo con estrema lentezza la propria.

Udì chiaramente il frusciare delle vesti, e capì che anche Harper e Tracey si erano uniti a lei.

«Vuole per caso uccidere uno studente, Alecto?» domandò con un tono ricco di ribrezzo, mentre i suoi occhi verdi squadravano con aperto sarcasmo i compagni di classe.

Piton non era certo il più grande preside del mondo, ma non aveva mai permesso che uno studente venisse punito con maniere così dure – almeno, non i Serpeverde.

«Se schianterà me» continuò quella imperterrita, leccandosi il labbra con evidente eccitazione causata dal momento «verrà schiantata a sua volta. Lo sa questo, vero?»

Alecto Carrow cacciò un ringhio basso, tanto che avrebbe tranquillamente potuto venir scambiata per Fenrir Greyback.

Premeva dalla voglia di far fuori quella ragazzina di una bellezza fasulla, con i suoi boccoloni biondi e la bocca troppo larga.

Astoria Greengrass si era beccata numerose punizione, finendo spesso in gruppo con quell’idiota di Neville Paciock. Era una traditrice del suo sangue, che sapeva troppe cose e piaceva a troppe persone.

Quella bisbetica ragazzina era stata frustata da Gazza solamente una settimana prima e già sembrava che la corda le mancasse. La voglia di ucciderla, in quel momento, le pompava il sangue nelle vene, mentre il cuore batteva troppo velocemente per potersi tranquillizzare.

«Sai dov’è la stanza della punizione, Greengrass. Vacci, e portati dietro questi idioti» con un cenno del capo indicò Reed e Tracey, che sollevarono il capo con la stessa altezzosità della bionda capogruppo.

Astoria sorrise con divertimento estremo, mentre i suoi occhi calavano sul calendario alle spalle di Alecto Carrow.

Marzo. Mancavano pochi mesi alla fine della scuola e di Harry Potter nessuna traccia, oltre quel semi rapimento a Natale.

Aveva la certezza che fosse vivo e che, ovviamente, sarebbe arrivato. Avrebbe salvato ognuno di loro come sempre, ne era certa.

«Harry Potter vincerà di nuovo, volevo che lo sapesse»

Tra le urla, gli insulti e gli sputi di Alecto addosso al suo corpo, ai suoi vestiti ed i suoi amici, Astoria lasciò la classe, il solito passo da ballerina e l’aria di superiorità che mai l’abbandonava.

 

Uscì dalla cella delle punizioni un’ora più tardi. La carne della schiena le bruciava tanto da farle lacrimare gli occhi, mentre vistoso graffi attiravano l’attenzione degli studenti più piccoli.

Alcuni di loro ebbero addirittura l’ardore di ridacchiare, riconoscendola come una Serpeverde.

«Sparite, se non volete essere cruciati bambocci» Aveva accolto con un sospiro di sollievo le mani fredde di Draco a sfiorarle la schiena, un toccasana per quelle ferite ancora sanguinanti.

Lasciò che il ragazzo la trascinasse dietro una colonna dell’ingresso, chiudendo gli occhi e rispondendo al bacio impacciato e casto del giovane rampollo.

«Ti sei cacciata ancora nei guai» non era una domanda, solamente un muto rimprovero che la fece sorridere di cuore.

Sentì il petto riscaldarsi mentre Draco la stringeva a sé, stando ben attento a non urtare le ferite fresche.

«Non ho resistito, ho avuto un buon maestro» ridacchiò della sua stessa battuta, mentre l’altro alzava gli occhi al cielo scocciato. Da qualche tempo Astoria era diventata la Regina del sarcasmo sottile e perfido, proprio quello che utilizzava lui stesso due anni prima.

Nessuno avrebbe mai potuto dire che dietro quel viso di porcellana e la bocca rossa a forma di bocciolo si sarebbe potuta nascondere la più velenosa delle Serpi.

«A volte sono ancora scioccato da questo tuo cambiamento»

Astoria gli morse il labbro con giocosità, mentre lui le sollevava la gonna a scacchi e le accarezzava la coscia nuda.

Non aveva mai portato i collant, quell’anno, troppo bisognosa del contatto nudo tra le loro pelli.

Ogni volta erano sospiri e gemiti repressi, un piacere che quasi la stordiva come se fosse una droga.

Beh, Draco era una droga. La più potente e pericolosa di tutte, a voler ben dire.

«Ti piaccio in ogni caso» sospirò contro il suo collo, facendolo rabbrividire.

I momenti che passava con lei, che fossero litigate, sesso o semplici scambi di pensieri, avevano sempre il potere di estraniarlo dal mondo intero.

Si sentiva un pappamolla, ormai, ma Astoria riusciva sempre a non fare pesare questo suo nuovo aspetto.

«Harry Potter arriverà, Draco, e allora potremo avere tutto ciò che ci meritiamo» lo allontanò con uno strattone deciso, sistemandosi con meticolosità la cravatta verde e argento.

Gli occhi verdi assottigliati andarono oltre il cielo al di là della finestra e con un sorriso malandrino, le sembrò di vedere un drago volare libero lassù, lontano da ogni inibizione e violenza.

Era solo un’illusione, si convinse lasciando che Draco le baciasse il lobo dell’orecchia, ma decisamente piacevole.

«Slavato da San Potter?» chiese il biondo con la sua voce strascicata, seguendo il profilo della giovane tra le sue braccia.

Questa ridacchiò ancora, uscendo dal loro nascondiglio.

«Meglio lui che Weasley, giusto?»

 

N/a:

Sono assolutamente di fretta. Vi dirò solo che i capitoli non sono più venticinque ma ventitré, perché ho esaurito l’ispirazione – come avrete visto, credo.

Mi concentrerò per entrambi i prossimi capitoli sulla battaglia di Hogwarts e, purtroppo, devo dire che non so quando li posterò.

Cercherò di fare il prima possibile, in ogni caso. ;)

Ringrazio di cuore le persone che hanno recensito lo scorso capitolo, sperando di non ricevere troppi pomodori per quest’ultimo.

Cà.

 

   
 
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