“Spiegami
adesso il motivo per cui non puoi stare con
Winry.” La voce di Al si alzò, leggermente
alterata.
Nella camera dei due fratelli, la conversazione continuava, mentre la
ragazza
dai capelli color oro, aveva le gote in fiamme.
Piano,
si staccò dal muro accanto la porta, cominciando a scendere
le scale. Se
dentro di lei la felicità si stava pian piano placando la
tristezza stava
avendo la meglio. Edward aveva già stabilito che tra loro
non poteva esserci
niente. Lei, non aveva voce in capitolo.
Al
fece una faccia sconvolta, degno di chi ha appena visto un fenomeno del
3°
tipo.
“Ma davvero tu non l’hai capito??”
Edward alzò un sopracciglio. “Cosa dovrei
capire?”
“No, assolutamente niente, errore mio.” Alphonse
maledì mentalmente il fratello
per la grande intelligenza
che
si ritrovava.
Ed, non del tutto convinto si girò di nuovo verso la
finestra. “Per questo le
cose resteranno così.”
“Io non posso impedirti di fare quello che vuoi. –
cominciò Al- E’ la tua vita,
Ed. Ma così peggiorerai solo le cose tra te e lei. Ed
arriverà il momento che
la vedrai tra le braccia di un altro e non potrai farci
niente.” Sospirò
il minore.
Per Edward quelle parole furono come una lama tagliente. Ma vere,
purtroppo
vere.
“Tra le braccia... Di un altro? ...Forse è meglio
per tutti però... ” Sussurrò.
Al scosse la testa. “Già. Ma quei tutti esclude
te. E lei. –lo guardò un
secondo, sospirando.- Bhe, fai come vuoi. Io scendo in
cucina.”
Al esce dalla porta senza guardare il fratello, chiudendo
l’uscio.
Scese le scale entrando in cucina. “Ciao Win.”
La ragazza stava apparecchiando la tavola. “Ciao Al.
Dov’è Ed? La cena è
pronta.”
Al, sorrise alla solita preoccupazione della bionda.
“E’ di sopra. Ti
dispiacerebbe andarlo a chiamare?” Chiese indicando il piano
superiore. Winry
lo fissò un attimo il ragazzo, poi sorrise e
annuì. “Certo.”
Piano, cominciò a salire le scale, arrivando alla porta dei
fratelli Elric, bussò.
“Che cosa c’è, Al?” La voce di
Edward la raggiunse.
La ragazza aprì la porta, facendosi vedere.
“Scusami Ed, la cena è pronta.”
Ed la guardò un istante, poi abbassare gli occhi dorati.
“Oh. Scusami Win, ma
non ho fame.”
La ragazza sgranò gli occhi. “T-tu non hai fame??
Ti senti bene, Ed?” Chiese,
quasi sconvolta.
Edward rialzò lo sguardo su di lei, guardandola seria. Quasi
arrabbiato. “Non
ho fame.”
Ci fu un minuto di silenzio, rotto solo dai loro respiri.
“Ok. Ti faccio lasciare qualcosa in frigo se più
tardi avessi fame. Ciao.” La
ragazza uscì chiudendo la porta, respirando affondo. Per un
secondo aveva avuto
paura dello sguardo che le aveva lanciato. Corse di sotto e raggiunse
gli
altri.
Il ragazzo guardò fisso la porta da dove Winry era
praticamente fuggita. “Cuore
maledetto...” Sussurrò.
“Ed?”
Chiese Al, appena la ragazza mise piede in
cucina.
“Non ha fame. Gli lasceremo qualcosa in frigo.”
Dichiarò la ragazza. La nonna
la guardò stupita. “Ed non ha fame? Quel nano sta
male!” Affermò con voce convinta.
“No nonna, sta bene. Ora pensiamo a mangiare.”
Intervenne la ragazza.
L’occhio di falco del minore degli Elric lo capì
subito. “Win, va tutto bene?”
Winry alzò gli occhi verso di lui. “Certo.
Assolutamente.”
“Tu non mi convinci. Al, è tutto
apposto?” Chiese Pinako, vedendo lo sguardo
preoccupato del ragazzo. Non ricevette risposta.
Winry si alzò di scatto, sbattendo le mani sul tavolo.
“Non ho fame. Vado a
fare un giro.” Annunciò.
“Ma è quasi buio!” Obbiettò
Al, alzatosi anche lui.
“Non mi allontano di molto.” Gli arrivò
come risposta, prima che Winry si
fiondasse fuori.
“Tutta colpa del nano.” Borbottò Pinako,
cominciando a mangiare.
Ormai il tramonto era imminente. I capelli della bionda svolazzarono
liberi.
Sentì un brivido percorrerle la schiena e prese una giacca,
lasciata li fuori
in giardino la sera prima.
Edward
era affacciato alla finestra e vedeva ormai il
sole sparire, sentì dei rumori e la sua attenzione si
focalizzò in giardino,
dove la bionda stava camminando senza meta.
“Winry? Dove vai?” La domanda gli sorse spontanea
sulle labbra.
La ragazza guardò in alto, focalizzando la sua figura.
“Ed... Vado a fare un giro.” Rispose vaga.
Ed sentì il panico. Winry da sola, a passeggiare di notte?
NO.
“Tu non vai da nessuna parte, torna qui!” Le
urlò.
La ragazza lo guardò torva. “Scusami?... Torno
subito, vado solo a fare due
passi.” Si giustificò.
“Niente da fare, ti accompagno. Un minuto e
scendo.” E scomparve dalla visuale
della ragazza, che sbuffò sonoramente.
Winry restò interdetta, poi chiuse
gli occhi rassegnata e si mise seduta sul penultimo gradino che portava
all’uscita, per poter aspettare il suo ‘amico
d’infanzia’. Dopo pochi minuti si
sentì da dentro la casa una porta chiudersi; qualcuno scese
velocemente le
scale e in pochi secondi la porta di casa si aprì rivelando
la figura di Edward
che si stava infilando la sua giacca nera.
“Eccomi” Disse Ed,
venendogli incontro. “ Dove vuoi andare?”. La
ragazza lo guardò un po’ confusa
poi abbassò lo sguardo, nervosa. “Veramente io non
avevo in mente nessun posto
in particolare, però non pensavo che sarei uscita con una
guardia del corpo”.
Ed si mise la mano destra davanti alla bocca per cercare di trattenersi
dal
ridere in modo sfacciato. “Già...” si
ricompose subito dopo. “ Ma io da sola
non ti lascio andare... dai cominciamo ad incamminarci”. Ed
si mise le mani in
tasca e cominciò a camminava avanti a se con Winry che gli
stava fedelmente
dietro. La ragazza era in uno stato di completa confusione: lo aveva
sentito e
se ne stava zitta? Doveva dire la sua... doveva chiarire con Ed, ma con
quale
coraggio. Si voltava e lo vedeva così indifferente, come se
nulla fosse e tutto
il coraggio che aveva accumulato svaniva in un batter di ciglia. Ma era
sempre
stato così... era incredibile l’effetto che quel
ragazzo aveva in lei.
“E’ una bella serata...
hai qualche posto in mente Ed?” Chiese lei titubante.
Ed ci pensò su per
qualche
secondo poi una luce gli pervase le due iridi dorate.
“Si, vieni con me”. Le prese la mano
destra con la sua sinistra e poi cominciò a velocizzare il
passo, per poi
girare a destra e poi sempre dritto verso gli alberi e le siepi...
sempre in
alto e sempre tenendo la mano stretta alla ragazza. Winry si
stupì non poco del
gesto del ragazzo ed avvampò appena lo ebbe realizzato.
Seguì l’alchimista
senza dire nulla e senza ritrarre la mano e si lasciò
trasportare
completamente. Era talmente immersa nei suoi pensieri che si accorse in
ritardo
che Edward si era fermato. Alzò gli occhi chiari,
focalizzando il paesaggio.
“Oh... E-Ed ma è-è
bellissimo” Winry guardò intorno a se il
bellissimo
spettacolo del Sole ormai completamente calato mentre le stelle si
facevano più
brillanti e il nero della notte diventava più
spesso mentre le luci della città facevano
risaltare tutte le forme dei palazzi e degli alberi... lo aveva
riconosciuto
quel posto. Ed la stava imitando e con occhi malinconici fissava il
cielo
insieme alle luci rosse e gialle della città.
“Te
lo ricordi questo posto?”chiese il ragazzo senza
guardarla.”Questa era la nostra collina...venivamo sempre qui
da piccoli.” Win
sorrise nostalgica.
“Certo che me lo ricordo... come
dimenticare... Al non ha mai saputo di questo posto anche
perché tu non glielo
permettevi.” Ed sghignazzò a tradimento
“Quando volevamo parlare
tranquillamente venivamo sempre qui. È tutto bello come
allora... sembra che
tutto sia rimasto normale... niente sembra essere cambiato, invece
è tutto
diverso.” Continuò la meccanica con una punta di
malinconia nella voce. Ed la
guardò con la coda nell’occhio poi li chiuse per
respirare e calmare i suoi
battiti troppo veloci. “Tutto diverso... si hai ragione Win.
Adoravo questo
posto, e lo adoro tuttora”. La ragazza rimase sorpresa dal
tono dolce e
rilassato di Ed quindi sorrise di conseguenza con serenità.
“Grazie Ed. Per
avermi portata qui... come aveva il potere di calmarmi allora, lo ha
anche
adesso. Grazie”. Ed la guardò mentre i suoi
battiti aumentavano a tradimento.
Sorrise dolcemente mentre si rivolse all’orizzonte.
“E’ è stato un piacere
Win... dico sul serio.” Entrambi rimasero in silenzio per un
po’ poi la ragazza
prese parola. “Vogliamo tornare? La nonna e Al si staranno
preoccupando.” Si
dette mentalmente dell’ imbecille, ma non resistiva in quella
situazione. Aveva
deciso che ci avrebbe pensato tutta la notte. “E poi se ti
dovesse tornare la fame
e loro hanno mangiato tutto? meglio che torni a metterti qualcosa da
parte.” Ed
la vide che si stava allontanando e andò quasi in panico...
le afferrò
inconsciamente il polso bloccandola all’istante.
“Aspetta.
Restiamo ancora... un po’ qui, ti va?” Winry
rimase incredula all’inizio poi sorrise, radiosa.
“Certo Ed, come vuoi.”
rispose alla presa del ragazzo. “Win come ti
senti?” Chiese l’alchimista di
punto in bianco facendola sussultare. “Io? bene Ed,
tu?” Il ragazzo abbassò il
capo tenendolo chino mentre le due ciocche laterali dei capelli gli
volavano
sul viso e le gote si imporporavano leggermente. “Male... in
questo momento
male.” Winry alzò il capo di scatto e lo
guardò, piena di ansia. “Come mai? T-ti
senti male? Qualcosa non va Ed?”
“Si
Win... ” la guardò negli occhi per qualche istante
poi come se nulla fosse
abbassò il capo pentendosi di quello che stava per dire.
“No... lascia stare,
va già meglio.” La ragazza riabbassò il
capo, poco delusa e non intenzionata a
continuare; Rialzò di poco gli occhi per continuare a
guardare il cielo ormai
quasi del tutto nero. “Ho sempre amato il tramonto, fin da
piccola l’ ho adorato.
Mi affascina e lo considero uno dei momenti più belli della
giornata, anche la
notte è stupenda.” Sussurrò.
“Hai ragione, il tramonto è stupendo...
è la fine di una giornata dura. Le
persone riposano e vanno a dormire al segnale del Sole che se ne va. E
quando
esso risorge tutto il mondo si alza con lui... è questa la
vita, alla fine noi
dipenderemo sempre da qualcosa.” La ragazza lo
guardò con una testa inclinata
da un lato. “Ed... io non mi metto certo a pensare a queste
cose quando penso
al tramonto. No io solamente che è la fine di una giornata
lavorativa, con il
tramonto so di poter andare a dormire. Così che io non pensi
a niente e a
nessuno. Il tramonto è l’inizio della mia
pace.” Aveva parlato quasi senza
riflettere e il suo pensiero non andava semplicemente al suo
significato
primario e Ed lo capì. “Si. ognuno vede la notte
come vuole... però, alla fine,
la notte è qualcosa di più... di
più... ” “Bello, complicato...
romantico? La
notte può avere tanti significati. Dipende dalla
mentalità di come la prendi, da
con chi la passi, dai pensieri che hai. Tutto è
collegato” Ed la guardò per
qualche momento allibito poi sorrise in difficoltà.
“Winry... adesso parli
proprio come me!” rise di cuore.
“Hai ragione... la notte è qualcosa di magico che
ti fa pensare.”
“Oppure che ti fa piangere.” Concluse lei con
sguardo spento, come se si stesse
riferendo a se stessa poi alzò di scatto gli occhi.
“Ma da quanto sono
diventata una filosofa?!”
Edward le sorrise. “Già, me lo sto chiedendo anche
io. Però... E’ bello
sentirti parlare così, Win.”
La ragazza fece una smorfia. “Come? Da depressa trentenne
appena lasciata e
tradita dal marito? No perché sto parlando proprio
così. A differenza che non
ho trent’anni e non sono sposata. Ho giusto la
depressione.”
Il ragazzo la guardò preoccupato. “Sei depressa?
E’ successo qualcosa?”
“No... Lascia perdere, congetture mie... Ora cosa proponi di
fare?” Chiese,
cercando di cambiare discorso.
Ed guardò il cielo. “Direi di tornare a casa,
vorrei coricarmi, sono stanco.”
Sospirò chiudendo gli occhi e cominciando a camminare.
Winry lo seguì. “Grazie che sei stanco. Non mangi
e ti alleni. Così rimarrai
per sempre basso e stanco.” La ragazza ridacchiò
appena, mentre vide la vena
della fronte di Ed pulsare.
“IO NON SONO PIU’ QUEL RAGAZZINO CHE PUOI SCAMBIARE
PER UN NANETTO MINUSCOLO DA
GIARDINO!! CAPITO??!... Non mangio perché...
Perché non ho voglia di mangiare,
ok??” Sbuffò sonoramente.
La ragazza al suo fianco sospirò. “Eh, Edo-chan.
Che bambino che sei. –il
sorriso sulle sue labbra si addolcisce- Se non mangi ti ammali. Fai uno
sforzo,
per favore.”
Edward la guardò, arrossendo appena. “O-Ok, ma
sono un boccone.”
Winry gli sorrise. “Bene, grazie. Ora torniamo a
casa.”
I due ragazzi si incamminarono per la stradina che portava alla loro
casa
gialla, dove una famiglia, seppur piccola, li aspettava.
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Angolo
di yaya e Steph:
(ergo: Dello sclero v.v)
Ed ecco qui il secondo capitolo della storia!
Speriamo tanto che vi sia piaciuta!! ^^
Ed ora: La risposta alle nostre amate recensioni *______*
ladybird0490:
Eyly *_* Ti ringraziamo tantissimo! La prima a commentare, Grazie ^^
Sono contentissima che ti sia piaciuto il primo capitolo e spero che il
secondo
non ti deluderà! Alla prossima! *.*
Siyah:
Grazie mille. Si, Win sa spiare bene (beata lei x°D) Ti
ringraziamo per la
rece. E speriamo che continuerai a seguirci. Alla prossima!^^
Kiri
Dellenger:
Grazie mille ^^ Speriamo che il continuo ti sia
piaciuto, e che continuerai a seguirci. Alla prossima! ^^