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Autore: PattyOnTheRollercoaster    02/11/2009    2 recensioni
E' mai possibile che io m'innamori sempre della persona sbagliata? Prima Bella, che rischiavo di tramortirla con una carezza, ma adesso abbiamo superato il limite!
L'unica persona che mi dovrebbe odiare e con la quale io non dovrei avere niente a che fare... mi piace.
Questa è la storia più patetica che abbia mai sentito, ed è la mia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5.Fight

“Che cos’è un Assassino?” chiesi.
“Un cacciatore di Vampiri” rispose lentamente Carlisle aggrottando le sopracciglia. “Pensavo che si fossero estinti, però. Gli Assassini, come li chiamiamo noi, sono esseri umani geneticamente modificati, per così dire”. Al mio sguardo interrogativo continuò la spiegazione: “Quando i Vampiri erano numerosi e molto forti la razza umana ha sviluppato una specie di autodifesa, dato che i Licantropi non erano sufficienti ad eliminare noi Vampiri. Così sono nati gli Assassini. Un Assassino ha tutte le caratteristiche di un essere umano come tutti gli altri, ma può riconoscere i Vampiri al solo toccarli. In più è forte, veloce e ha i sensi fini quanto i nostri. Con il tempo i Vampiri hanno imparato a riconoscere anche loro un Assassino, perché c’era sempre la possibilità che l’umano che volevano cacciare fosse uno di loro. Così si è stabilita quella specie di scossa elettrica, che altro non è che una specie di repulsione fra i due corpi”. Carlisle fece una pausa. “Edward, se hai incontrato un Assassino è probabile che non sia solo. Dobbiamo assolutamente rintracciarli e dirgli come stanno le cose. Se non siamo un pericolo per gli umani allora non hanno motivo di darci alcun fastidio. Chi è l’Assassino che hai incontrato?”.
Quindi Matthew era un Assassino. Ma la cosa che più mi premeva era un’altra: “Carlisle, diventare Assassini quindi è una questione genetica?” chiesi.
“Non saprei dirti, perché?” mi chiese incuriosito.
“E’ il fratello di Lilan”.
“Oh … capisco” disse Carlisle. “Forse il fatto che tu non riesca a leggerle nella mente è una specie di autodifesa. E’ probabile che lo sia anche lei”.
“Ma non ho mai sentito una scossa quando l’ho toccata” obbiettai.
“Non so cosa dirti. I Vampiri sono diminuiti negli ultimi anni, forse lei è un’Assassina solo per metà, perché non servono più contromisure contro di noi” disse Carlisle. “Mi informerò”.
“E da chi?” chiesi incredulo.
“Sei troppo giovane per conoscere tutte le comunità di Vampiri e altre creature che conosco io” disse Carlisle sorridendo vago.

“Ma lo sai cosa vuol dire tagliare i ponti?” mi chiese Rosalie a braccia conserte.
“No, non lo so!” esclamai.
“Vuol dire che non la devi più rivedere! Vuol dire stop! Vuol dire che adesso, quando arriva, tu le fai ciao ciao con la mano e le sbatti la porta in faccia!”.
“Solo tu potresti fare una cosa così maleducata!”.
Eravamo in cucina, linda e pulita come sempre, e fra Rose e me era scoppiata una brutta lite. Dopo la scoperta degli Assassini e di Matthew, Rosalie, Emmett e Jasper affermavano che non dovevo più rivedere Lilian. Invece Alice, Carlisle ed Esme dicevano che dovevamo conoscere il gruppo di Assassini e che, forse, far vedere che io e Lil eravamo amici sarebbe servito a convincerli che non eravamo pericolosi per gli umani. Probabilmente gli Assassini non erano nemmeno in molti, non si trattava quindi di evitare una battaglia, ma piuttosto di rimanere in Inghilterra. Era uno dei pochi posti dove potevamo abitare come persone normali e non come pipistrelli che uscivano solo di notte, se si escludevano Forks e Denali.
“Ok, calmiamoci” disse Jasper facendo ricorso al suo potere e rilassandoci tutti quanti.
“Non ti sopporto quando lo fai” disse Rosalie a Jasper.
“E tu sei troppo nervosa” replicò lui. “Rilassati, diglielo anche tu Emmett”. Emmet per tutta risposta si schiarì la voce e guardò altrove.
“Comunque abbiamo più possibilità di convincerli se quella ragazza resterà amica di Edward” osservò Alice. “E poi scusate, che c’è di male? Se vogliamo vivere come gli umani allora dobbiamo anche conoscerli, no?”.
“Sono d’accordo con Alice” disse Esme. “Prima o poi diventeremo tutti immuni come Carlisle, quindi tanto vale fare pratica”.
Emmet inarcò le sopraciglia, pensieroso. Si stava convincendo.
Quando Lil arrivò nessuno disse nulla, ma tutti si presentarono. Jasper, per curiosità, provò a farla rilassare grazie al suo potere ma, in seguito, mi disse che secondo lui non aveva funzionato, a parte il fatto che non era molto nervosa, quindi non avevamo prove per capirlo. Aveva però funzionato su di me, che mi sentivo addirittura allegro.
“Mi spiace che ogni volta che vengo qui ti faccio annoiare” disse Lil quando fummo nella mia stanza. “Magari un giorno potremmo uscire assieme. Possiamo andare da qualche parte a fare un giro”.
“Si. Quando?” chiesi.
“Domani” esclamò Lil battendo una mano sul tavolo.
“Domani, ok. Mi devi portare in un bel posto. Io la volta scorsa ti ho portata alla casa sull’albero” dissi.
“Va bene, penserò ad un bel posto”.
Purtroppo quella sera successe il finimondo e il mio appuntamento con Lily andò all’altro mondo. Quel pomeriggio, con stupore di tutti noi, Matthew era venuto a prendere Lil da ripetizioni (come se non potesse tornare a casa da sola) e ci aveva squadrati tutti per bene. La sera, mentre discutevamo sul da farsi,  qualcosa piombò sul tetto di casa nostra.
“Cos’è stato?” chiese Alice guardando verso il soffitto.
“Ci sono degli umani sul nostro tetto” disse Jasper annusando l’aria.
“Non te ne approfittare” disse Emmet con un ghigno.
“Aspettate.” ci interruppe Carlisle, “Stanno entrando in casa”.
“Proprio ora dovevano arrivare i ladri” sbuffò Emmet alzandosi. Andò di sopra ma, dopo pochi secondi, sentimmo delle grida e, improvvisamente, Emmet passò volando oltre la porta e si schiantò contro il muro, lasciando una grossa crepa. Ci alzammo di scatto dalla cucina, dov’eravamo, e andammo a vedere chi era. Una ragazza e sei ragazzi, fra i quali riconobbi Matthew, avanzavano nella stanza.
“Matthew” sussurrai. Lui mi lanciò un occhiataccia. Senza preavviso mi si lanciò addosso e mi sbatté contro il muro. Non mi aspettavo una tale forza. Poteva davvero eguagliarmi.
“Se non stai lontano da mia sorella ti uccido! Hai capito?” ringhiò.
“Aspetta, noi non …” cominciai, ma venni interrotto da un pungo fortissimo. Nel frattempo gli altri Assassini si erano messi a lottare contro gli altri.
“Cosa le vuoi fare? Stronzo! Non pensavo che ci fossero Vampiri da queste parti” disse schiacciandomi ancora di più contro il muro e stringendomi la gola con una mano. A quel punto reagii. Spinsi Matthew lontano e, prima che potesse avvicinarsi ancora, gli tirai un calcio.
“Ascoltami Matthew! Noi non siamo come gli altri”. Mi rendo conto solo adesso che non devo essere sembrato molto convincente, soprattutto dopo avergli dato un calcio.
“E’ nella natura di un vampiro. Non potete contenervi!” disse lui. Cercò di colpirmi ma lo schivai. Cominciammo una lotta furiosa nella quale, probabilmente, potevo con un po’ d’impegno avere la meglio, ma avevo paura di colpire Matthew. Mi resi conto che aveva un corpo resistente quasi quanto il mio. Quando per caso lo colpii al viso e gli si ruppe il labbro, uscii un poco di sangue ma quando guardai meglio, dopo nemmeno un minuto, la ferita era guarita.
Osservai di sottecchi Jasper, che cominciava spazientirsi. Per fortuna aveva altro a cui pensare e non poteva concentrarsi sull’odore di sangue che quegli umani emanavano. Improvvisamente lo vidi saltare sulla parete e appendersi sul lampadario.
Mi rilassai. Ecco, lo aveva rifatto. Jasper scese con lentezza dal soffitto e toccò terra con eleganza.
“Ascoltate Assassini” disse con voce pacata, “noi non siamo come gli altri Vampiri. Non vogliamo far del male agli esseri umani e ci mescoliamo con loro per essere più simili possibili alla vostra razza. Ci cibiamo regolarmente del sangue degli animali. Carlisle è dottore, non ha mai bevuto nemmeno un goccio di sangue umano, così come Emmet, Rosalie ed Esme. Edward ha avuto una compagna umana” disse indicandoci uno per uno. “Non avete ragione di cacciarci né di temerci. Viviamo in pace con gli umani da anni, e non abbiamo mai destato sospetti”. Stava tralasciando un punto importante della mia storia con Bella, come il fatto che lei mi avesse scoperto, e questo non dovrebbe saperlo nessun essere umano. Non importa, era per una buona causa. “Come sapete, nemmeno Lilian sospetta nulla. Possiamo quindi vivere in pace, non trovate?”.
Mescolate al suo potere di rilassamento le parole di Jasper erano molto convincenti. Gli Assassini si osservarono un po’ imbarazzati. Quello che supponevo fosse il capo, che avrà avuto una trentina d’anni, avanzò nel disordine della sala.
“Hm … scusateci. Non avevamo idea che i Vampiri si potessero cibare anche di sangue animale, così, quando abbiamo saputo che c’erano dei Vampiri nel quartiere, abbiamo pensato che fossero qui per … altri scopi”.
“Capisco” disse Carlisle. “Bene, penso che il problema sia risolto. Se vorreste …”. Un gemito lo interruppe. Matthew si piegò in due e cadde a terra, una macchia di sangue che si allungava sulla maglia.
Con un balzo Emmett prese Jasper, che già era irrequieto, e lo trascinò via. Esme, Rosalie e Alice scapparono dalla stanza coprendosi il viso. Smisi di respirare, sentivo ancora l’odore del sangue di Matthew, ma non così forte come prima. Carlisle si mise subito al suo fianco.
“Cosa succede?” chiesi allarmato. “Pensavo che le vostre ferite guarissero da sole”.
“Fino ad un certo punto” disse la ragazza avvicinandosi preoccupata a Matthew. “Se sono troppo gravi non guariscono del tutto. Non siamo dei Licantropi”.
“Chiamate un ambulanza” disse qualcuno. Carlisle scappò a prendere qualcosa per fermare l’emorragia, ma non riuscì a farlo con il dovuto successo. L’ambulanza portò Matthew all’ospedale, con lo sconforto mio e degli altri Assassini, e il sollievo di Jasper.
La mattina dopo chiamai Lil e le dissi che Matthew era in ospedale, in cura con Carlisle. Si fiondò da lui, ma Matthew dormiva. Volle parlare con Carlisle ma non vi fu verso, finché non arrivai io.
“Signora” dissi all’infermiera sorridendo, “si tratta di suo fratello, e sono sicuro che il dottor Cullen non abbia problemi a riferire il suo stato ad un parente”. L’infermiera ci lasciò passare e Lil mi guardò stupita.
“Come hai fatto?”.
“E’ il mio sex appeal” dissi sorridendo.
“Ma va’!” esclamò lei appena un po’ più contenta.
Trovammo Carlisle nel suo ufficio. “Ciao Lilian. Accomodati” disse indicando la sedia di fronte a lui. Lil obbedì, leggermente nervosa. “Sta’ tranquilla, Matthew è a posto. Ha subito un danno allo stomaco ma nulla che potrà dare problemi in futuro. L’operazione ha avuto successo e tuo fratello sta già rispondendo bene alle cure”. Lilian tirò un sospiro di sollievo grosso come una casa. “Dovremmo tenerlo qui per un po’ però, almeno finché non siamo sicuri che abbia ripreso le forze”.
“D’accordo” disse cauta. “Cosa gli è successo?”.
“I suoi amici mi hanno informato che una banda di teppisti l’ha picchiato, poi sono scappati” disse Carlisle, come avevamo accordato tutti assieme. Lil annuì con le sopracciglia corrucciate. “Adesso è sotto sedativi, ma credo che si sveglierà fra una o due ore al massimo”.
“D’accordo. Grazie” disse Lil alzandosi. “Davvero, molte grazie. Se posso fare qualcosa, qualsiasi cosa …”.
“Puoi andare a trovare Matthew, per ora. Ti farò sapere se mi serve un giardiniere o una cuoca” disse Carlisle sorridendo.
Lil sorrise. “Ok” disse lasciando la stanza con espressione un po’ ebete.
Era stata una cosa molto strana. Dopo l’operazione di Matthew avevamo parlato con gli Assassini. Erano persone ragionevoli, in fondo. Non erano molto informati sui loro nemici, ma potevamo lasciar correre, piuttosto che scatenare una lite inutile.
Quando vivi per più di cento anni finisci per diventare una persona molto tollerante.




Eccomi qua per un'altro capitolo! Scusate per l'attesa, pensavo di aggiornare domenica, ma alla fine ho avuto da fare. -.-'' B'è, spero di avervi soddisfatte con la storia dell'Assassino. Questa cosa dell'umano geneticamente modificato mi frullava in testa da un po', così ho deciso di usarla qui. ^^ La seconda opzione sarebba stata quella di una specie di associazione segreta che combatteva Vampiri e altre creature, ma poi ho pensato che faceva troppo film d'azione! XD Così ho lasciato perdere.

Bimba sognatrice: grazie per la recensione! Sono contenta che il mio modo di scrivere ti coinvolga così tanto, sei molto gentile! ^^ Spero che la storia continui a piacerti in questi capitoli. Nei prossimi vedremo la fermezza di Lil dare grandi prove, perchè ne dovrà sopportare di cose! Poverella! XD B'è grazie mille ancora, un bacio!

vannagio: wii! Grazie per la recensione! ^^ Sono felice che tu abbia notato la forte differenza di carattere che c'è fra Lil e Bella, perchè l'ho fatta apposta. Pensavo che sarebbe curioso sapere come se la cava Edward con una tipa un po' meno arrendevole XD Comunque, la parte di Emmett e Jasper anche secondo me è divertente (anche se io, ovvamente, sono di parte XD), secondo me quei due assieme fanno stra-ridere! XD Grazie ancora per aver recensito, ciao! ^^

KissyKikka: heylà, ci rivediamo! XD Grazie mille per i complimenti! All'inizio pensavo che il personaggio di Lil non avrebbe avuto molti fans, siccome è così diverso da Bella, ma sei già la seconda persona che mi dice che è simpatico ^^ Il commento di Carlisle sulla cadenza del passo è stato, devo proprio dirlo, un'idea fortunata! Mi è venuto in mente che probabilmente, con un udito fine come quello dei vampiri, il passo di ogni persona doveva risultare differente. :) Grazie mille per avermi fatto notare l'errore d'inglese (tipico di me -.-'') e non preoccuparti, mice ce l'ho con te! XD Anzi, meglio che tu me lo abbia detto! Ci vediamo in giro! ^^

Un saluto ai tutti i lettori, grazie mille per leggere questo mio strano sclero! XD
Patty.
   
 
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