Lo sguardo di Scorpius Malfoy
era indecifrabile. Fisso sulla porta d’ingresso della Sala Grande, sembrava in
attesa di qualcosa. O meglio, di qualcuno.
Ma tra il via vai di studenti,
che andavano e venivano, lei non c’era.
Afferrò svogliatamente un
cucchiaino, cominciando a batterlo a tempo sul massiccio tavolo di quercia.
“Dove ti sei cacciata,
Weasley?”.
Non che gliene importasse
qualcosa, ovvio.
Era solo per la scommessa. Scorpius
sapeva che aveva un certo vantaggio, ma non sottovalutava la furbizia e l’intelligenza
di Rose Weasley. Non escludeva che lei potesse tirargli qualche brutto scherzo.
Quindi… era solo per questo
che voleva averla vicina; perché voleva controllarla.
Il fatto che fosse stranamente
e piacevolmente a suo agio con lei, più che con le altre, anche quando
battibeccavano, non c’entrava nulla.
Lui voleva solamente vincere,
niente altro.
- Scorpius, allora? - lo riscosse una voce - Sei d’accordo?
- Come? –
rispose Scorpius, distratto.
- Ma allora
non mi stai a sentire! – si lamentò Derek Nott, fedele sostenitore di Scorpius,
a metà tra il divertito e l’offeso.
Scorpius non si preoccupò di
rispondergli. Naturalmente, lui non doveva giustificarsi né tantomeno scusarsi
con nessuno. Tornò di nuovo con lo sguardo verso la porta.
- Che ci vuoi
fare, Derek – subentrò Isidore Zabini – E’ innamorato…
Entrambi ridacchiarono, senza
preoccuparsi troppo di dare nell’occhio. Bastò un’occhiata di Scorpius per
zittirli.
- Piantatela.
- Oh, dai,
Scorp… - disse Nott, versandosi un’abbondante dose di succo di zucca nel calice
– Stiamo scherzando. Siamo solo sorpresi da questa cosa con la Weasley…
Nessuno dei suoi amici aveva
fatto domande quando avevano saputo che stava uscendo con Rose. Non avevano
fatto una piega; probabilmente la consideravano una delle tante.
Anzi, Scorpius aveva percepito
una sorta di ammirazione da parte loro, perché stavolta la lei in
questione era Rose Weasley.
La saccente, inarrivabile,
saputella, autoritaria Rose Weasley.
Questo pensiero lo fece
sorridere. Scorpius riportò l’attenzione sulle chiacchiere dei suoi amici, dopo
aver lanciato l’ennesima occhiata verso la porta.
- Però, tutto
sommato non è niente male… - stava dicendo Derek.
- Puoi dirlo
forte, amico – lo assecondò Isidore, sogghignando malizioso – Un giro con lei
me lo farei volentieri anche io…
Derek rise sguaiatamente.
Scorpius ebbe un fremito di irritazione quando comprese chi fosse il soggetto
della discussione. Ma prima che potesse dire o fare qualsiasi cosa, Nott lo
precedette.
- Dovrebbe
solo stare zitta qualche volta. Così sarebbe più semplice apprezzare i suoi
lati più… interessanti… - disse e insieme a Zaini scoppiò di nuovo a ridere,
sotto lo sguardo torvo di Scorpius.
- Spero che
non stiate parlando di mia cugina – li interruppe una quarta persona.
- Albus, non
ti agitare – lo rassicurò Nott – Stiamo solo facendo degli apprezzamenti –
aggiunse, sogghignando.
- Sbaglio –
sibilò a quel punto Scorpius – O vi avevo detto di smetterla?
Il tono di Scorpius fu così
tagliente che i due Serpeverde non ebbero neanche il coraggio di giustificarsi.
Nel frattempo, Albus si era
seduto di fronte a loro. Il modo in cui guardava Scorpius non era tanto
amichevole; ma questo Malfoy lo aveva messo in conto.
Sostenne il suo sguardo, finchè
Albus si decise a parlare.
- Spero che
non sia questo il modo in cui parlate di Rose, quando non ci sono io, Scorp.
Scorpius scoccò un’altra
occhiataccia ai suoi due amici, che sembrarono ritrarsi sulla panca – Sono due
idioti, Al.
- E questo
gli dà il diritto di fare questo genere di commenti su Rose? – borbottò,
infastidito. Non attese una risposta – Scorpius questa cosa non mi piace per
niente. Perché lei? Perché proprio lei? Potevi scegliere qualcun’altra
per i tuoi giochetti. Ma non Rose…
Scorpius riprese a ticchettare
con il cucchiaino sul tavolo. Albus era uno dei suoi migliori amici, ma non
poteva dirgli la verità, altrimenti l’incantesimo risarebbe spezzato e lui
avrebbe perso.
D’altra parte, vederlo così
preoccupato per Rose, preoccupato che lui potesse farla del male
gli creò un vuoto sopra lo stomaco.
- Non la sto
obbligando a fare nulla, Al – fu la semplice risposta di Scorpius.
Albus sospirò, guardandolo
intensamente con i suoi occhi verdi, eredità paterna – Lo so. Ci ho parlato
ieri e sembra convinta a continuare, ma… - scosse la testa, affranto – Lei non
sa come andrà a finire, Scorpius!
- Nessuno lo
sa. – bisbigliò Scorpius, quasi stesse parlando a sé stesso.
- Bugiardo! –
disse Albus, battendo un pugno sul tavolo – Io lo so e lo sai pure tu! Non
appena ti sarai stufato, la mollerai, come succede sempre e lei soffrirà!
Era la prima volta che Albus
alzava il tono con lui. Anzi, era la prima volta che Scorpius vedeva Albus
tanto arrabbiato da alzare la voce a quel modo. Alcuni studenti di Serpeverde
si voltarono a guardarli, curiosi.
- Non mi
sembra che la cosa ti abbia dato fastidio, con le altre – disse Scorpius a
denti stretti.
- Le altre
non sono Rose! – sbottò Albus, rosso in volto – Lo capisci questo?
Derek e Isidore seguivano la
scena, spostando lo sguardo dall’uno all’altro, apparentemente molto
interessati alla scena.
- Albus –
disse Malfoy, tranquillo – Tu sottovaluti tua cugina. Ti è mai passato per la
testa che potrebbe essere lei a lasciarmi?
Albus sospirò – Non lo farà.
Ci ho parlato ieri e sembra molto sicura di volere continuare.
- Davvero? –
chiese Scorpius, leggermente stupito. Leggermente troppo stupito.
- Sì, sì,
davvero! – rispose l’altro. Sembrava essersi dato una calmata – Ma questo non
cambia le cose.
- Albus… -
disse Malfoy inchidandolo con il suo sguardo di ghiaccio – Rose sa decidere per
sé. E’ abbastanza forte da scegliere e affrontare le eventuali conseguenze
della sua scelta. Quindi, fine della questione. Anche perché… sei la persona di
cui si fida di più. Se non ha dato ascolto a te, non lo farà con nessuno altro.
Queste parole scatenarono un
turbinio di pensieri nella mente di Albus.
Se non ha dato ascolto a te,
non lo farà con nessuno altro.
Era davvero così?
Non c’era davvero nessuno che
poteva farle cambiare idea, dissuadendola dal commettere quel clamoroso errore?
Davvero?
Forse no. “Rose si incazzerà
da morire, però”, fu il preoccupato pensiero di Albus.
Albus voleva bene a Scorpius.
Ma adorava Rose. E sapeva come si sarebbe conclusa la loro storia.
Come tutte le altre.
E non avrebbe permesso che
questo succedesse; anche se c’era in mezzo il suo migliore amico.
Scattò in piedi, afferrando il
mantello.
Ma prima di andarsene voleva
avere la prova che quello che stava per fare fosse la cosa giusta.
Così, sporgendosi verso
Scorpius, che lo guardava stranito, chiese a bruciapelo:
- Sei
innamorato di lei, Scorp?
Alla domanda, Scorpius
strabuzzò gli occhi in un’espressione di sorpresa che non gli si addiceva.
Non ci mise più di qualche
secondo a ricomporsi.
Evidentemente, Albus interpretò
il su momento di silenzio come una negazione perché, dopo aver sibilato un
distaccato – Ecco, appunto – schizzò via, lontano da loro.
*
Da più di cinque minuti, Rose era ferma davanti all’entrata della Sala
Grande, indecisa su cosa fare.
In realtà, sapeva bene cosa voleva fare, ci aveva pensato tanto durante la
notte. Ma adesso che doveva metterlo in pratica cambiava tutto.
D’altra parte si trattava di una cosa che lei non aveva mai fatto.
Una cosa che lei aveva sempre criticato e guardato con un misto di disgusto
e compassione, quando lo vedeva fare dalle altre ragazze.
Ma se questo le avrebbe permesso di guadagnare qualche punto nella
battaglia con Malfoy, doveva farlo. Non c’erano alternative.
Così, decisa, mosse tre passi in avanti, senza rendersi conto della figura,
slanciata e familiare che le si era parata davanti.
- Rose.
Rose indurì lo sguardo - Albus.
Contrariamente a quanto si era aspettata, Albus sembrò sollevato di
vederla. Lei, naturalmente, si era riproposta di non rivolgere la parola al
cugino per almeno due o tre giorni, dopo ciò che era accaduto la sera
precedente. Ma il suo proposito era volato via, di fronte all’espressione
seriamente afflitta di Albus.
Forse temendo che lei scappasse via da un momento all’altro, Albus le
afferrò una mano, incrociando le dita con quelle affusolate della ragazza.
- Rose, scusa… davvero. Mi dispiace per quello che è successo ieri. Io… mi
sono espresso male, non ci siamo capiti. Per favore, non essere arrabbiata con
me, per favore - disse tutto d’un fiato.
Rose sospirò; non era in suo programma perdonare il cugino tanto presto. Ma
come poteva resistere davanti a quella richiesta?
- Oh… e va bene. Soltanto perché sono troppo buona, ti perdono - acconsentì
alla fine, facendosi stringere dall’abbraccio sollevato di Albus.
- Sì, sì certo. Sei la cugina più buona e più bella del mondo.
- Smettila di fare il ruffiano! - gli disse Rose, dandogli uno schiaffetto
sul braccio - Tanto non ti crede nessuno.
Albus rise, ma tornò serio poco dopo - Sul serio, Rosie. Io… non sono tanto
entusiasta per la tua storia con Scorpius. Ma… - si affrettò ad aggiungere, a
causa dell’occhiataccia della cugina - Se tu sei felice… va bene, ecco.
Rose sospirò di nuovo; ma stavolta era un respiro sconsolato.
“ Sarei più felice se dicessi di non credere a tutta
questa messinscena, Al. Miseriaccia, possibile che non te ne accorgi?”.
- Scorpius
è il mio migliore amico, Rose - riprese Albus, salutando con la mano due
ragazzi di Serpeverde che stavano andando a fare colazione - Gli voglio bene,
ma so come è fatto. E io farò qualsiasi cosa per non farti stare male.
Qualsiasi.
Rose alzò gli occhi al cielo, infastidita. Come se lei non sapesse
cavarsela da sola…
- Non ce ne sarà bisogno - affermò, convinta.
Albus le sorrise, dandole un buffetto sulla guancia.
- Meglio così, allora. Scappo, adesso.
- Dove vai? - chiese Rose, facendo un passo verso la direzione opposta.
Albus si bloccò, apparentemente preso in contro piede.
- Vado… in guferia - ammise poi - Devo mandare una lettera a casa.
Rose annuì - Saluta tutti da parte mia.
- Certo… lo farò.
*
Come al solito, quando mise piede nella Sala Grande, Rose ebbe l’impressione
che decine di occhi fossero puntati su di lei. Per un attimo incontrò lo
sguardo di Scorpius, seduto in fondo al tavolo di Serpeverde e le sembrò quasi
che lui la stesse… aspettando?
Proseguì dritta e impettita tra i tavoli, nonostante stesse già morendo di
vergogna al pensiero di ciò che stava per fare; quando giunse al tavolo dei
Grifondoro, non si fermò ma proseguì oltre.
“Ci siamo, Rose,
niente panico”.
- Buongiorno,
Scorpius - disse candidamente, mentre prendeva posto tra Malfoy e Zabini, sotto
lo sguardo attonito dei due.
Nott la guardava a bocca aperta, come se fosse una alieno appena sceso
sulla Terra. L’espressione di Zabini non era poi tanto diversa.
Bene.
Quando, finalmente, si voltò a guardare Scorpius, notò con piacere che sul
suo volto impassibile comparivano i segni di un evidente e inaspettato stupore
- Buongiorno, Rose.
- Dormito bene… cucciolo? - Rose si complimentò con sé stessa, abbastanza
soddisfatta di come stesse interpretando il ruolo della fidanzatina.
Un suono soffocato alle sue spalle le fece comprendere che qualcuno stava
ridacchiando.
Molto bene.
Scorpius la fissò per un momento, visibilmente spaesato, mentre biascicava
un poco convinto - Direi… di sì.
Rose sorrise compiaciuta: la situazione aveva raggiunto il livello di
imbarazzo sperato, in meno di quanto lei avesse previsto. Scorpius non avrebbe
sopportato di venire trattato così ancora per molto.
- Non mi dire che hai bevuto solo un bicchiere di succo di zucca! - esclamò
all’improvviso lei, con finto rimprovero - Scorpius, quante volte devo dirti che
la colazione è importante per concentrarsi al meglio?
Scorpius sembrava non credere che tutto ciò stesse realmente accadendo.
- Già, Scorpius - disse Zabini, con le lacrime agli occhi - Quante volte
deve dirtelo?
“Che idiota”, fu il pensiero di Rose, ma non poteva negare che la
stesse aiutando. Scorpius di certo non avrebbe accettato di farsi prendere per
i fondelli dai suoi amici.
E adesso… il colpo di grazia.
- Quindi… - riprese Rose, afferrando, dal vassoio poco distante da loro, un
biscotto alla crema - Devi mangiare… - con uno scintillio maligno negli occhi,
avvicinò impercettibilmente la sua mano al viso pallido di Scorpius - Apri la
bocca.
Stavolta Derek e Isidore non si impegnarono neanche a nascondere le loro
risate.
- C-cosa? - disse Scorpius, facendo una smorfia.
- Ho detto… Apri. La. Bocca. - nonostante l’espressione angelica,
quella di Rose era quasi una minaccia.
Temette (…sperò) che a quel punto Scorpius esplodesse definitivamente.
Continuava a passare lo sguardo dal biscotto, a Rose, ai volti divertiti
dei suoi amici.
Poi, tornò a guardare Rose e… la sua bocca si piegò in un ghigno.
- Va bene - e così dicendo, obbedì.
Merda.
Lui non doveva assecondarla… si sarebbe dovuto arrabbiare, miseriaccia!
“Che bastardo”.
Con una certa riluttanza, Rose infilò, più adatta potrebbe essere l’espressione
“lanciò”, il biscotto nella bocca semiaperta di Scorpius.
Fantastico. Adesso avrebbero tutti detto che lei, Rose Weasley aveva
imboccato Scorpius Malfoy a colazione. Proprio fantastico.
- Buono - disse Malfoy, con voce melliflua, ingoiando il boccone - Grazie,
splendore.
Rose lo guardò indignata. Bastardo, bastardo.
Aveva capito a cosa mirasse Rose: per questo la stava assecondando. Non
avrebbe perso le staffe tanto facilmente, adesso che sapeva.
“Ma tutto ha un limite…”.
La risata sguaiata di Zabini la distolse dai suoi pensieri.
- Scorp, cos’è, adesso ti fai anche servire dalle ragazze, tra le altre
cose? - disse, tra le risate.
Cosa?
Che cosa?
Zabini le aveva appena dato della serva? La serva di Malfoy?
- Scorpius - sibilò tra i denti, cercando di non urlare - Ti dispiace
prepararmi una fetta di pane tostato? Con la marmellata, per favore.
Scorpius tentennò. Probabilmente, nessuna ragazza aveva mai osato tanto.
- Oh, oh - bisbigliò Derek divertito, scambiandosi una’occhiata d’intesa
con Isidore.
Rose sorrise soddisfatta. Stavolta lui non l’avrebbe fatto, a giudicare
dall’espressione di Scorpius.
- Pesca o albicocca?
Dannazione.
- Pesca - rispose senza nascondere il suo fastidio, osservando Scorpius che
intingeva il coltello nel vasetto di marmellata.
- Ecco qui, tesoruccio - le
disse Scorpius, piazzandole davanti una fetta di pane tostato ben spalmato di
marmellata.
Con espressione truce, Rose afferrò la fetta che Scorpius le stava
porgendo, mordendone un pezzo.
Almeno non era male, ammise a se stessa.
- Va bene, ragazzi - esordì ad un certo punto Isidore - Ci dispiace
lasciare questo quadretto casalingo, ma dobbiamo andare. Scorpius, ci vediamo a
lezione. Rose.
Lei li salutò con un gesto non troppo caloroso della mano.
Non appena i due si furono allontanati abbastanza, Scorpius parlò.
- Che cosa ti è preso, Weasley?
Lei lo guardò, continuando a mangiare
- Volevi che facessi la “fidanzata”, Scorpius? Bene. Eccoti accontentato
- disse semplicemente - Perché… la cosa ti ha imbarazzato, per caso?
Malfoy rise, i capelli biondissimi gli ricaddero a ciuffi sulla fronte. Lui
li scansò con la mano, portandoli all’indietro. Per poco a Rose non andò di
traverso il boccone che stava ingoiando.
- Era questo a cui miravi? - disse - Farmi imbarazzare? Ah, Weasley… tu non
sai neanche cosa sia il vero imbarazzo.
Rose corrugò la fronte. La stava minacciando, per caso?
- Puoi andare al diavolo, Malfoy.
- Per adesso mi accontento di portarti a lezione - disse, alzandosi.
Rose rimase seduta al suo posto, versandosi del caffè in una tazza.
- Allora? - la incitò lui.
Rose sollevò il viso per guardarlo in faccia - Io non ho finito. E poi, in
classe ci vado da sola. Non ho bisogno della guardia del corpo, Malfoy.
Scorpius la fissò, alquanto divertito - Come vuoi, Weasley - con un gesto
veloce, le strappò di mano quello che restava della fetta di pane tostato - Ci
vediamo dopo, tesoruccio.
E prima che lei potesse protestare, Scorpius si era già allontanato.
*
- Ti stavo dicendo - disse Dominique, mentre infilavano velocemente i libri
nella borsa, alla fine della lezione di incantesimi con i Tassorosso - Mia
sorella mi ha detto che durante le vacanze di Natale dobbiamo andare qualche
giorno da lei e Teddy.
- Dom… mancano due mesi a Natale! - le fece notare Rose, mentre si
dirigevano verso l’uscita con una loro compagna di Tassorosso.
- Esatto! - esclamò la bionda, aggiustandosi i capelli, già perfettamente a
posto - E’ la stessa cosa che le ho fatto notare. Anche perché… chi se la sente
poi nonna Molly, se ce ne andiamo?
Rose ridacchiò a quel pensiero. Era tradizione che la famiglia si riunisse
alla Tana, durante le feste comandate. Non si ammettevano repliche.
- Porterai anche Scorpius, Rose? - domandò Emily, la loro amica di
Tassorosso.
Rose si sentì avvampare; guardò Dominique sperando che le venisse in aiuto,
ma anche la cugina sembrava in attesa di una risposta.
- Oh, no… no, non credo proprio che sarà possibile, no… - biascicò mentre
uscivano.
“Anche perché probabilmente toneremo a non rivolgerci la parola a Natale”,
avrebbe voluto aggiungere, ma per fortuna si trattenne.
- Ehm… Rose? - la chiamò Dominique, con voce titubante.
- Cosa c’è?
Dominique non parlò, ma le fece un cenno con la testa indicando un punto alla
sua destra.
Rose, prevedendo il peggio, si voltò verso il punto indicatole e lo vide…
Il peggio.
Appoggiato al muro, con le mani in tasca, in una posa molto naturale
terribilmente… sexy, c’era Scorpius Malfoy.
- La prima ad entrare e l’ultima ad uscire. Sei sempre la solita, Rosie -
disse, rivolgendole uno dei suoi sorrisi mozzafiato.
Naturalmente, quel sorriso non sortì alcun effetto su Rose che sapeva quale
fosse il suo scopo; peccato però che non si potesse dire lo stesso di Emily e
Dominique che sembravano semplicemente ammaliate.
- Che cosa… - cominciò bruscamente, ma si riprese in tempo - Che cosa ci
fai qui, Scorpius? - chiese moderando il tono.
- Sono venuto ad aspettarti - rispose, senza smuoversi.
- Ah… e perché?
Dominique le pestò un piede, fulminandola con lo sguardo.
Anche Emily sembrava interdetta dall’atteggiamento così duro di Rose.
Ma Scorpius non si scompose. Sorridendo in modo affascinante, si staccò dal
muro, facendo qualche passo verso di lei; Rose arretrò ma lui fu più veloce,
nel circondarle i fianchi con le braccia.
- Perché non riesco a stare troppo tempo senza di te, Rose, lo sai - le
disse nell’orecchiò, ma abbastanza forte da farsi sentire dalle altre due. Rose
rabbrividì quando sentì le labbra di Scorpius scendere dal suo orecchio lungo
il suo collo…
Per un momento restò impalata, apparentemente incapace di muoversi, mentre
Scorpius si spostava agilmente da un lato del collo all’altro. Oltre la spalla
di lui vide le espressioni allibite di Emily e Dominique e ciò le diede la
forza di ribellarsi.
- Scorpius, finiscila… - disse, puntandogli le mani sul petto e spingendolo
via - Scorpius!
Lui si staccò da lei, indietreggiando di un passo.
Rose sentì la sua faccia andare a fuoco, mentre guardava Scorpius come se
volesse fulminarlo.
Persino il suo collo bruciava, lì dove le labbra di lui l’avevano sfiorata.
Rose avrebbe voluto urlargli contro: aveva in mente così tante maledizioni
che non sapeva quale scegliere.
Questo tentennamento però, diede a Scorpius il tempo di parlare al suo
posto. Inutile dire che non si era minimamente scomposto, anzi. Continuava a
guardarla in modo malizioso, passandosi il pollice sulle labbra, in un gesto,
oggettivamente, molto sensuale.
- Cosa c’è, Rosie? Di solito ti piace… - disse sogghignando, consapevole dell’effetto
che quella bugia avrebbe provocato.
Rose avvampò automaticamente, arrossendo più di quanto già non fosse.
Aprì più volte la bocca per parlare, ma la richiuse ogni volta.
Sapeva di essere con le spalle al muro; non poteva certo dire che non
poteva piacergli visto che Scorpius non aveva mai fatto una cosa del
genere, prima di allora.
Sentì al suo fianco Emily tossicchiare, probabilmente per nascondere una
risatina.
Grazie al cielo, Dominique intervenne in suo aiuto, ponendo fine a quel
silenzio imbarazzante.
Santa Dominique.
- Rose… casomai noi iniziamo andare - disse sua cugina, rivolgendole un’occhiata
preoccupata - Così voi potete… ehm… chiacchierare. Vieni, Emily?
Emily annuì, sorridendo ancora, seguendo la snella e armoniosa figura di
Dominique.
Rose attese, finchè non vide la fluente chioma bionda di sua cugina sparire
dietro l’angolo. Poi, con lentezza snervante, si voltò verso Scorpius, di nuovo
appoggiato al muro, palesemente a suo agio.
Rose era furente. Persino i suoi capelli parevano vibrare per la rabbia.
- Sei proprio uno stronzo, Malfoy - soffiò.
Lui non rise, come faceva di solito.
Si limitò a sogghignare, continuando ad accarezzarsi la bocca.
- Sono un maestro, Weasley. E’ diverso.
- Un maestro stronzo, allora - fu la repentina risposta di Rose, ancora
impalata sul posto. Sentiva che se si fosse mossa, l’avrebbe preso a schiaffi.
- Mettila come vuoi, Rosie.
Lei fece un lungo respiro - Sai, mi sto cominciando a stancare di questa
storia, Malfoy.
Scorpius la fissò un momento preoccupato; dopodichè curvò le labbra in un
sorrisetto.
- Ti arrendi?
Quelle parole risuonarono nella testa di Rose come un campanello.
Era un pensiero luminoso, che segnalava una via di fuga.
Bastava mettere da parte l’orgoglio, dire un semplice sì e sarebbe
stata libera.
Ma Rose Weasley era estremamente orgogliosa…
- Ti piacerebbe, Malfoy - gli disse, sbuffando.
Lui le rivolse un sorriso. Non era un ghigno… era un sorriso vero. Se si
fosse trattato di un altro, Rose avrebbe pensato che lui fosse felice che lei
non si fosse arresa…
Ma lui era Scorpius Malfoy, non poteva essere così.
- Sia chiaro: devi distare da me almeno di tre passi, Malfoy - lo avvertì,
mentre se ne andava - Perché la prossima volta uno Schiantesimo non te lo
toglie nessuno.
Avrebbe voluto essere più dura, ma quello che le uscì fu solamente un tono
vagamente infastidito. Marciò dritta verso la sala di Incantesimi, dopo aveva
la lezione successiva, con la speranza che il prendere appunti riuscisse a
sostituire il lancinante e inspiegabile
pensiero delle labbra di Scorpius sul suo collo.
E da qui, gente, inizia il bello!
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE a coloro che continuano a
leggere la storia, in particolare a voi che la recensite:
Mica: grazie mille, sei troppo gentile!! Mi fa
piacere che le mie storie ti piacciano, spero sia così anche per questa… e cosa
mi dici di questo capitolo? Le cose si stanno iniziando a complicare davvero…
Nabiki93: Più che cotta, direi che Rose è
affascinata… e io aggiungo: chi non lo sarebbe??? Grazie tante per la
recensione, ti aspetto al prossimo!
Musicmylife: ti ringrazio per la fiducia: spero
che questo capitolo non abbia deluso le tue aspettative! In effetti il legame
che lega Al e Rose è forte… ma si può definire qualcosa di più del semplice
affetto?? Ti lascio con questo interrogativo… alla prossima e grazie per il
commento!
Dal prossimo capitolo:
Le due voci provenivano da
destra: Rose si incamminò tra le file di scaffali, facendo attenzione a non
fare rumore. Strinse forte il grande tono che doveva riconsegnare e andò avanti
di qualche passo.
Sì, la voce era sicuramente
quella di Scorpius.
Una risata cristallina squarciò
il silenzio del luogo. Era evidente che il proprietario dell’altra voce fosse
una ragazza.
Una sensazione di indignazione
fu sostituita da vera e propria eccitazione, alla velocità della luce.
Eccola. Voleva la possibilità
di vendicarsi e le era stata servita su un piatto d’argento. Beccato dalla “ragazza”
mentre ci provava con un’altra, fantastico. E il bello era che lui non avrebbe
potuto obiettare, perché, aglio occhi di tutti ormai, loro stavano insieme…
No, troppo facile, pensò Rose.
Con la faccia tosta che si ritrovava Scorpiu Malfoy, questo non sarebbe bastato
a farlo sentire minimamente in imbarazzo.
A meno che…