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Autore: Miss_Slytherin    04/11/2009    3 recensioni
"Lilian Luna Potter, diversa dagli altri Potter. Fredda, crudele, insensibile, apparentemente senza cuore. Questa è la sua storia, la storia di un Giglio che non è un Giglio, non è puro, non è innocente". Dal primo capitolo: "...vedo ambizione, desiderio di gloria…intelligenza anche…poi…uno spiccato senso di autoconservazione…e se non mi sbaglio quella dovrebbe essere una punta di cattiveria mista ad astuzia…".
Genere: Generale, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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                                                                       CAPITOLO 11

                                                                                                                         Queens

 

 

-Va avanti- ordinò perentoria la Regina.

Caroline Anastasye Cavendish si osservò una mano con aria critica: quell’incompetente di un estemagica le aveva fatto una pessima manicure.

-…e allora Lily Potter ha detto che tu avresti voluto vedere il Mantello dell’invisibilità di Potter, così che lui glielo consegnasse…- proseguì Grace Salinger, raccontando per filo e per segno quale diabolico piano Lily Potter avesse architettato ai danni di suo fratello. Uno dei suoi informatori si era trovato al tavolo dei Grifoni il lunedì precedente, ed aveva ascoltato la conversazione fra la piccola Potter e suo fratello; sempre la stessa persona era stata presente alla scenata che Beatrice Venci aveva fatto alla Principessa di Slytherin nella Sala Comune rosso-oro. Appena era venuta a sapere l’episodio fin nei minimi dettagli, Grace Salinger era accorsa a raccontarlo a Caroline, che ora la stava ascoltando con un’espressione indecifrabile sul bel volto di dea.

La Regina di Slytherin si sentiva arrabbiata ma anche stranamente soddisfatta. Lily Potter aveva osato utilizzare il suo altolocato nome per i suoi intrighi, facendola passare, anche se stava fingendo, per una delle sue complici; d’altra parte il piano architettato sarebbe stato degno persino di lei, Caroline. Aveva sfruttato i punti deboli dell’avversario, tralasciando il fatto che si trattasse di suo fratello, senza il minimo scrupolo; aveva lusingato e finto per conquistarsi l’appoggio di Edward Nott traendo vantaggio dal suo debole per lei. E tutto per i suoi scopi. Si era dimostrata, in breve, una degna erede.

Grace Salinger osservava preoccupata gli occhi glaciali della Regina, in attesa di una sua risposta; si augurava che Caroline non scatenasse le sue ire su di lei. Tutti sapevano che diventare la vittima della Regina incazzata era cosa da non augurare neanche al proprio peggior nemico.

Fu con sommo stupore che Grace vide le perfette labbra della Regina stiracchiarsi in un sorriso compiaciuto. Si stava appunto domandando se potesse avere l’ardire di chiederle per quale motivo apparisse così soddisfatta, quando Caroline parlò:

-Voglio parlare con Lily Potter. Trovamela e portamela qui. Subito-

Grace Salinger scattò in piedi e si diresse rapida verso la porta del dormitorio del settimo anno di Slytherin; quando la Regina comandava, bisognava obbedire.

 

 

                                                                *****

 

Lily Luna Potter, alias la Progenie di Satana, sedeva tranquilla ad un tavolo della biblioteca ed era intenta a leggere il quarto capitolo del tomo di Trasfigurazione. Il giorno seguente avrebbe avuto un’interrogazione, e voleva essere ben preparata; perciò si trovava da sola.

-Lily? Lily Potter?-

Lily alzò gli occhi scocciata dalla pagina che stava studiando, e si trovò davanti uno dei bracci destri della Regina, alias Grace Salinger, che la fissava con i suoi grandi occhi scuri; lunghi boccoli neri le incorniciavano il volto pallido facendola assomigliare ad una bambola di porcellana.

-Sì?- rispose Lily con la giusta quantità di irritazione; va bene che Grace era molto vicina alla Regina, ma aveva comunque interrotto il suo studio.

-Caroline vuole vederti- annunciò con un tono da bravo segretario del primo ministro; ci mancava solo che tirasse fuori un proclama da recitare ad alta voce.

-Quando?- chiese Lily cercando di non mostrarsi sorpresa, benché l’annuncio recatole da Grace l’avesse lasciata un attimo perplessa.

-Ora- replicò Grace, aspettandosi che Lily scattasse in piedi da buon soldato. Tuttavia la Potter rimase seduta, studiandola per qualche attimo, e poi le domandò ancora:

-Cosa vuole?-

-Non lo so! Devi subito andare da lei- rispose la Salinger oltraggiata, come se Lily le avesse posto una domanda intima…che ne sapeva lei dei piani della Regina? Il suo ruolo era quello di ambasciatrice e basta. Anzi, stava già impiegando troppo tempo, e così decise di sollecitare quella che tutti avevano iniziato a chiamare la Principessa di Slytherin:

-Beh? Cosa aspetti? Andiamo!-

-Puoi riferire a Caroline che in questo momento sono impegnata e che sarò lieta di incontrarla quando avrò terminato di studiare- rispose Lily e, senza più degnarla di uno sguardo, tornò a studiare Trasfigurazione.

Grace Salinger rimase lì impalata ancora per ben dieci minuti, scioccata. Lily Potter osava anche solo pensare di non accorrere immediatamente alla convocazione di Caroline? Ma chi pensava di essere?

Aspettandosi a buon ragione che Caroline non avrebbe gradito una risposta di quel tipo e che probabilmente se la sarebbe presa con lei anche se non c’entrava nulla, Grace insistette gentilmente:

-Forse non mi hai capita. Caroline vuole vederti subito-.

Lily la osservò, chiedendosi se aveva qualche ritardo mentale, e poi ripeté, come qualche volta faceva con quella testa dura di Malfoy:

-Sì, ho capito. Caroline vuole parlare con me, ma io sono impegnata, perciò le dirai che quando avrò finito di studiare la incontrerò volentieri- e per la seconda volta tornò a concentrarsi sui suoi appunti.

Con la morte nel cuore, Grace Salinger si avviò di nuovo verso la Sala Comune di Serpeverde, ben sapendo che la Regina non sarebbe per niente stata contenta del messaggio che aveva da riferirle.

Rimasta sola, Lily Potter alzò la testa dal libro e si mise a guardare fuori dalla finestra, pensosa. Che cosa poteva mai volere Caroline Cavendish da lei? Possibile che si interessasse agli intrighi e agli inganni che Lily organizzava quotidianamente, che prestasse attenzione a ciò che lei combinava? In cuor suo la giovane Potter avrebbe voluto correre a sentire che cosa la Regina aveva da dirle, ma sapeva che se si fosse comportata in quel modo avrebbe perso di dignità. Doveva dimostrarle che lei non era come tutte le dame di corte che l’attorniavano, pronte ad eseguire ogni suo ordine; doveva capire che Lily era una sua pari e che come tale andava trattata.

Risvegliandosi dai suoi pensieri, tornò a studiare, la questione della Cavendish accantonata in un angolo della mente; avrebbe affrontato ogni cosa a suo tempo.

Lily rimase in biblioteca fino alle sette di sera, ovvero fin quando non fu sicura di essere ben preparata. Poi, con estrema calma, andò in dormitorio, posò i libri, diede una spazzolata ai capelli e, dopo essersi assicurata di avere un aspetto decente, uscì per recarsi nella stanza privata della Cavendish.

Bussò lievemente, senza insistenza, e attese che qualcuno le rispondesse dall’interno. Stava quasi per andarsene, non ricevendo alcun segno di vita, quando una voce disse:

-Avanti-.

Lily aprì la porta ed immediatamente una leggera zaffata di prezioso profumo femminile le arrivò alle narici. La stanza di Caroline Cavendish rispecchiava l’eleganza e la raffinatezza con cui la Regina era solita comportarsi e vestirsi: toni chiari sul panna e bianco per moquette e pareti, leggermente più scuri per gli interni; l’unica nota di colore era la trapunta verde scuro.

-Lily Potter- disse la Regina, sdraiata sul letto intenta a sfogliare pigramente una rivista. Quel sabato non aveva avuto molta voglia di fare vita sociale e così aveva dedicato l’intero pomeriggio alla cura del corpo.

Lily non disse niente, ma per tutta risposta fece un passo avanti, non sapendo che in questo modo si stava offrendo ad un esame accurato della Regina. Per quel pomeriggio di studi Lily aveva optato per una tenuta casual, sebbene ricercata: un vestitino trasversale di pesante lana color porpora, calze scure e ballerine intonate al vestito; aveva raccolto i capelli in una coda alta dalla quale aveva lasciato scendere alcune ciocche che le dessero un’aria distratta.

Caroline prese nota di tutto ciò, e poi disse:

-Mi hanno riferito molte cose interessanti su di te…-

Lily tacque ancora, aspettando che Caroline proseguisse. Immaginava che la Regina si sarebbe arrabbiata per il ritardo con cui Lily si era presentata nella sua stanza, ma il volto da dea della Cavendish sembrava sereno, o quanto meno indifferente.

-Voglio che tu sia la prossima Regina- annunciò Caroline, diretta, guardandola in volto. Se si aspettava che Lily si mostrasse sorpresa o quant’altro, rimase delusa.

-Perché?- fu l’unica cosa che la giovane Potter chiese.

-Questo posto ha bisogno di una Regina. Ha bisogno di qualcuno che crei un’elité di gente che conta che tutti possano invidiare, ha bisogno che ci sia una ragazza a dettare moda e legge, che faccia sospirare i ragazzi al suo passaggio, che faccia morire di invidia le altre ragazze. Questo posto ha bisogno di mantenere la sua fama di scuola per snob e ricchi- rispose Caroline, senza smettere di osservare il viso di Lily in cerca di qualche emozione.

-Questo lo so- replicò Lily, cercando di non sembrare troppo scocciata,- intendevo dire perché io- aggiunse. Sapeva benissimo perché, ma voleva che la Regina glielo spiegasse. Se Caroline sapeva che Lily era consapevole di essere la sua naturale erede non lo diede a vedere, e rispose:

-Ti ho osservato. Hai undici anni, ma ti comporti come se fossi già adulta: vesti come un’adulta, gestisci le tue relazioni come un’adulta. Hai classe, e stile, eppure sei perfida…io sono a conoscenza di qualsiasi cosa che tu abbia fatto da quando sei arrivata qui. E soprattutto sei Slytherin-.

Lily ora era davvero sorpresa. Si era aspettata di doversi conquistare il ruolo di Regina con le unghie e con i denti, di dover progressivamente rubare la scena a Caroline. Ed ora era Caroline stessa ad offrirle il suo posto.

-Sei ancora imperfetta tuttavia- aggiunse Caroline, e notò che Lily strinse leggermente le sottili labbra, -hai bisogno di essere istruita, di conoscere ogni anfratto di questo castello, che ti siano svelati tutti i segreti dei suoi abitanti…io posso fare questo. Io posso rivelarti i punti deboli di ogni studente, di ogni professore, di modo che tu possa sfruttarli quando ne avrai bisogno. Conosco ogni luogo, ogni stanza…so tutto-.

Ammaliata. Lily era ammaliata ora. Ascoltava Caroline parlare, con quella sua voce suadente da cobra che sta per attaccare, e davanti ai suoi occhi si aprivano scenari meravigliosi: feste in cui lei prevaleva sulle altre in bellezza e potere, dove i ragazzi cadevano ai suoi piedi, dove le ragazze la guardavano ammirate. S’immaginava di camminare tronfia per i corridoi, con il suo stuolo di dame al seguito, di poter ottenere tutto ciò che desiderava con uno schiocco delle dita. Si vedeva mentre con una sola occhiata suscitava brama, desiderio, gelosia, invidia…sentiva già di godere del potere che avrebbe saputo esercitare sulle persone…

Hogwarts poteva offrire questo. All’apparenza era una scuola di magia, nella quale venivano tramandati i segreti dell’arte magica, ma in realtà era lo scenario di amori, tragedie, lacrime, risate, invide e intrighi. Passerella per le reginette, teatro di corteggiamenti ed innamoramenti, dietro le cui quinte si muovevano secchioni e snob, ragazze bellissime e ragazze anonime, ragazzi invisibili e affascinanti, coloro che inseguivano la gloria della popolarità e coloro i quali invece ne portavano lo stendardo con arroganza.

Hogwarts era tutto questo, e lei, Lilian Luna Potter stava per diventarne la Regina.

Vanità. Il peggior peccato di uno Slytherin. Lily ne era già schiava.

-Pensi di essere all’altezza?- domandò Caroline, che l’aveva osservata in silenzio, scorgendo chiaramente nei suoi occhi violetti ogni pensiero che le era passato per la testa.

-Ovvio- rispose Lily con sufficienza. Un tiepido sorriso da parte di Caroline Anastasye Cavendish suggellò il patto di insegnamento che avrebbe condotto Lilian Luna Potter ad essere l’Imperatrice assoluta della Scuola di Stregoneria e Magia di Hogwarts.

 

 

                                                                          *****

  

La mattina seguente, Hogwarts vide Caroline Anastasye Cavendish entrare in Sala Grande accompagnata da Lily Potter. Accompagnata, e non seguita. Fu questo particolare che fece spalancare parecchie mascelle: da quando la Cavendish aveva messo piede ad Hogwarts non era mai entrata in Sala camminando al fianco di qualcuno. Sempre attorniata da dame di compagnia e corteggiatori, si trovava sempre un passo davanti a loro, come a sottolineare che per quanto potessero sembrare vicini a lei, in realtà sarebbero sempre rimasti un passo indietro.

Naturalmente quell’ingresso era stato programmato accuratamente, di modo che fosse lampante agli occhi di tutti il suo significato: Lily Potter era nelle grazie della Cavendish. Ad indicare questo legame c’erano i vestiti abbinati, il passo coordinato, persino l’acconciatura simile. L’unica differenza era costituita da un foulard: quello che Caroline aveva al collo era rosso scuro, mentre Lily ne portava uno legato in vita, a mo’ di cintura sui suoi jeans Cavalli, di una tonalità più sfumata.

Il loro arrivo scatenò reazioni e commenti differenti nei vari tavoli, persino a quello dei professori ci fu chi commentò a bassa voce, temendo di essere udito dai colleghi: -Oh mio dio, finita la dittatura della signorina Cavendish inizierà quella della signorina Potter?-

James Potter guardò sua sorella al fianco di Caroline e chiese, un po’ stupidamente:

-Ma allora si conoscevano davvero…?-

Beatrice, intenta a spalmarsi della marmellata su un toast lo guardò impietosita per poi rispondergli:

-Ovvio che no idiota!-. Dal canto suo non sapeva se mettersi a ridere o a piangere: James moriva ancora dietro alla Cavendish, e questo non andava per niente bene, ma d’altra parte il fatto che quello sarebbe stato l’ultimo anno di permanenza di Caroline a scuola e che il suo ruolo sarebbe passato a Lily era molto positivo: James non si sarebbe di certo innamorato della nuova Regina…Beatrice Venci sapeva essere una persona molto paziente, quando voleva, e soprattutto quando il suo cuore glielo consentiva. Le altre Gryffindor invece guardarono la nuova “coppia” con il disgusto di chi apparentemente si rifiuta di sottomettersi all’egemonia sociale di una Slytherin, ma segretamente la maggior parte di loro sarebbe corsa a comprare il foulard che Regina e Principessa portavano in quel momento.

A Tassorosso ci fu qualche ragazza che scoppiò a piangere, vedendo il suo sogno di diventare Regina sfumare d’improvviso; a Corvonero invece si diffuse un sentimento di quieta rassegnazione, di chi si sta preparando a seguire la moda della nuova Regina ma anche di chi ha messo da parte la segreta ambizione di poterlo essere lei stessa. Non è scritto da nessuna parte che anche le intelligenti e colte Ravenclaw non desiderassero spiccare per bellezza e fascino.

Slytherin invece fu patria di sentimenti più contrastanti. I volti delle ragazze dal sesto anno in giù si accesero di invidia mentre lo stesso pensiero attraversava le loro menti:cosa aveva fatto di tanto speciale quella Lily, tanto da potersi meritare l’onore di camminare con la Cavendish? Che cosa la rendeva degna di diventarne l’erede?

I ragazzi invece squadravano la Potter, immaginandosela cresciuta, già donna…

L’unico a storcere le labbra fu Scorpius Hyperion Malfoy. Benché fosse un ragazzo e di conseguenza lui di dittature al femminile e di egemonie sociali non ne capisse un benemerito cavolo, aveva colto ugualmente il significato nascosto dietro l’arrivo di Caroline con Lily.

Come in tutti i ragazzi, anche in Scorpius Caroline risvegliava certi istinti che a tredici anni non si dovrebbero neanche possedere, e questo bastava per meritarsi il nome che tutte le avevano affibbiato. Naturalmente lui non si sarebbe neanche sognato di correrle dietro come un volgare Grifondoro, ma questo non escludeva che non la trovasse una Purosangue affascinante, di classe ed elegante. Ma spostando poi i suoi occhi grigi su Lily Potter, che nel frattempo aveva raggiunto Glorya e Cassiopea, si chiese se la Cavendish fosse impazzita. La volgare sanguesporco come futura tiranna di Hogwarts? Ma stava scherzando? Quella spocchiosa, arrogante, presuntuosa, testarda piena di sé ragazzina di undici anni in cui lui non trovava nulla di speciale, anzi semmai la considerava l’undicesima piaga d’Egitto, era destinata a far cadere ai suoi piedi ogni essere possedente cromosoma Y della scuola? Descrivendo nella sua mente Lily Potter, Scorpius non si accorse di aver descritto la sua fotocopia.

 

 

                                                        *****

 

 -Ehi Vipera, mi passi quell’enorme volume polveroso denominato Incantesimi per Principianti?-

Cassiopea Malfoy alzò appena gli occhi verdemare su Lily Potter, alias la Serpe, quando le espresse quella richiesta. Lily le passò il volume continuando a scrivere sulla sua pergamena, sulla quale stava svolgendo una relazione per Lumacorno; a fianco a lei Glorya Zabini di tanto in tanto sbuffava sulle carte astrali.

Si era ormai a fine febbraio e le tre Slytherin stavano occupando il pomeriggio facendo i compiti.

-Basta- annunciò la Zabini seccata, spingendo via il saggio di astronomia; quando era stufa di qualcosa o era particolarmente irritata, si ravvivava la chioma corvina con un gesto secco della mano e così fece anche in quell’occasione. Cassiopea la imitò e dopo aver messo un punto conclusivo, chiuse anche lei libri e pergamene. Lily cercò di continuare a studiare, ma sentendosi due paia d’occhi puntati addosso, esclamò:

-E va bene! Chiudo anch’io- e mise da parte i compiti di Pozioni.

I volti di Glorya e Cassiopea si aprirono in due identici sorrisini perfidi e poi la Zabini, voltandosi verso Lily, iniziò a dire:

-È giunto il momento di fare un discorso, cara la mia Slytherin…- e Cassiopea annuì convinta.

-Ebbene, abbiamo notato che Caroline Cavendish nutre una certa…-

-Simpatia?- le venne in aiuto la Malfoy.

-Sì, simpatia. Ora, ci tenevamo a chiarire alcuni punti fondamentali…- proseguì Glorya, e Lily le guardò stranita.

-Cioè?- chiese, vedendo che né la biondina né la moretta accennavano a continuare.

-Io non ti porterò mai i libri- annunciò Cassiopea, riferendosi evidentemente a Grace Salinger, che era stata vista più volte camminare carica di libri non suoi.

-Né prenderò appuntamenti per te, neanche fossi la tua segretaria!- aggiunse Glorya sdegnata, pensando a Clarissa Dixon nota scrivana di corte.

-E tanto per la cronaca, io avrò sempre un profumo più buono del tuo- questa era di nuovo Cassiopea.

-E se voglio camminare un passo davanti a te, lo farò!- sottolineò la Zabini alzando il mento altezzosa. Lily spostò lo sguardo da una all’altra e lentamente sorrise: le stavano facendo capire che, se anche fosse diventata Regina, loro avrebbero mantenuto un ruolo di parità rispetto a lei. Le stava bene: al contrario di Caroline, Lily pensava che le amiche fossero ben più che semplici serve; inoltre Cassiopea era già diventata il capo degli informatori, mentre Glorya si faceva recapitare almeno una decina di riviste di moda diverse.

-In breve, trovati altre dame di corte- concluse Cassiopea e Lily questa volta scoppiò a ridere, per il suo tono serio.

-Tranquille, siete troppo intelligenti per svolgere un ruolo così di bassa lega- disse poi, e si sorrisero complici.    

 

Spazio Autrice:

Okay, potete uccidermi. Anzi, fatelo. Me lo merito, dato il mostruoso ritardo con cui posto. E poi, detto sinceramente questo capitolo fa pena. È solo che sono stata risucchiata dal vortice della scuola, delle relazioni sociali…l’ispirazione mi è mancata e…va bene, basta, la smetto. Non ci sono giustificazioni per questa schifezzuola. Non oso neanche sperare che vi piaccia.

Mi rifarò con il prossimo, giurin girello! (me con la mano sul cuore)

Sono un po’ di fretta, perciò passo subito a ringraziare sunflower_, Rebby, Iceathena, 979, BlackFra92, Kattiva97 e Red_Apple per le recensioni a What I want, when I want. Ah, dimenticavo, mi scuso sin da ora per eventuali errori grammaticali o di impaginazione, ma davvero non ho avuto il tempo di rivedere e correggere!! Sorry!

 

Sunflower_: nooo non oserei mai picchiarti, altrimenti se ti spezzo le manine come fai a darmi la mia droga, alias Unsuspecting Lovers? Ecco appunto.

James è un maschio, dunque non può che essere stupido, insensibile, senza cuore, privo di tatto…e privo di neuroni; solo lui poteva essere così tonto da chiedersi in questo capitolo: ah ma allora si conoscevano davvero? …infatti. Beatrice è persino troppo per lui ma si sa, noi ragazze amiamo fare carità e ci prendiamo a cuore i casi più disperati…

Penso seriamente di essere anch’io una Slytherin (in inglese fa più figo, non trovi?) convinta questo spiegherebbe come mai Lily diventa sempre più adorabilmente stronza…purtroppo a noi Serpi del mondo Babbano, non è concesso snobbare la famiglia e dunque ci tocca sorbirsela…e magari anche i miei fossero simpatici come i Weasley! Macchè…vabbè lasciamo perdere queste questioni familiari, sigh *_*

Non penso che Scorpius possa essere bigamo e di certo non oserà tradire me per fare altri pargoli con te…mi spiace, arrivi tardi (ma poi te hai uno Scorpius centomila volta più figo del mio, prendili lui prima che te lo frego io :P)

So che come risposta alla tua deliziosamente ironica recensione fa pena, ma ahimè anch’io son di fretta : ( grazie mille, al prossimo aggiornamento! Baci!

 

Rebby: non ti scusare cara, anch’io come vedi vado di fretta perciò chiedo perdono se non posso rispondere adeguatamente, ma mi devo limitare a ringraziarti di cuore : ( al prossimo cap, baci!

 

Iceathena:  oddio se Lily potesse ti ucciderebbe per quel Dolores Umbridge! :P ma comando io, quindi di ringrazio tantissimo per la recensione e ti confesso che anch’io sono indecisa sulle questioni di cuore di Lily…chissà cosa deciderà di fare la mia mente malata d’autrice! : ) ancora grazie mille, ti aspetto al prossimo cap con un’altra bella recensione! Baci!!

 

979: si ora Lily è la figlia del Diavolo, ma pian piano spodesterà suo padre :P sono contenta che il cap scorso ti sia piaciuto, grazie mille per la recensione (e scusa per la risposta scarna) baci! Alla prossima!

 

BlckFra92: my darliiiiing! Questa volta sono io ad invocare in ginocchio il tuo perdono, dato che non ho materialmente il tempo di rispondere passo per passo alla tua strabellissima, lunghissima, perfettissima, simpaticissima recensione!!! Prometto che alla prossima dedico un’intera pagina di word solo per te! Scusa scusa scusa!!!

Rinnovo la speranza che la suina non ti abbia uccisa, mi prostro ai tuoi piedi per le tue recensioni che non riusciranno mai ad uccidermi (mi spiace, dovrai continuare a lasciarmene :P) ti abbraccio le ginocchia con fare pietoso per invocare ancora la tua clemenza e spero nonostante tutto lo schifo di risposta che ti dedico per questo capitolo di vederti al prossimo! Baci e…scusa scusa scusa!!!!

 

Kattiva97: ciao!!! Sono contenta che la ff ti piaccia, spero che anche questo capitolo sia stato all’altezza degli altri!!! Grazie mille per la recensione, spero me ne lascerai tante altre!!! Baci!!!

 

Red_Apple: ahahaha ammetto che ho goduto anch’io a scrivere quella frase, la sadicità di Lily dovrà pur derivare da qualcosa no!? :P ti ringrazio ancora tantissimo per la recensione, che come tutte le altre tue (non sono sicura che questa frase sia grammaticalmente corretta) mi fa davvero tanto piacere leggere!! Grazie grazie grazie!!! Alla prossima, un bacio enorme!!!

  
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