Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Angel23    06/11/2009    1 recensioni
Orochimaru vuole conquistare il mondo con l'aiuto dei suoi alleati, ma Jyraia e Tsunade sono pronti a contrastarlo, con due squadre: quella di Sakura, Hinata e Tenten e un'altra, composta da Naruto, Neji e Sasuke. I ragazzi hanno abilità particolari come i loro avversari e ci sarà una grande guerra, ma se nascessero dei sentimenti tra i ragazzi? Cosa accadrà?
Genere: Romantico, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Arte medica

 

L’Haruno s'inginocchiò accanto ai ragazzi e tolse un ago dal braccio del biondino per esaminarlo, ma dopo pochi secondi tutti i pungiglioni sparirono in una nuvola di fumo.

«Oh no!!».

«Sakura cosa succede?! Dicci qualcosa!» le chiese spaventata la Meiji.

«Gli aghi sono spariti in modo che non avessimo un campione del veleno su cui fare un antidoto, ma se lo estraggo dai loro corpi potrò crearne uno. Dobbiamo sbrigarci, questa sostanza agisce molto velocemente» spiegò preoccupata la rosa.

Tenten con la forza del pensiero sollevò Hinata che era la più leggera, Neji prese Naruto sulle spalle e lo stesso fece Sakura con Sasuke e si diressero verso la casa delle ragazze che oltre ad essere più grande, non era molto lontana. Camminarono per mezz’ora tra le buie e fredde strade di Londra, tutto era silenzioso e le ragazze erano impaurite da quei posti lugubri. Dopo aver girato ad un altro angolo, si ritrovarono davanti all’abitazione delle giovani e attraversato il giardino, Ten Ten prese le chiavi e aprì la porta.

«Io porto Hinata nella sua camera. Sakura, Sasuke starà nella tua stanza e Neji, ti farò vedere dove lascerai Naruto».

Tutti e tre attraversarono il soggiorno, salirono le scale e ognuno si diresse verso una camera, dove lasciarono i loro amici e si riunirono in corridoio.

«Ho osservato gli effetti del veleno, dovremmo avere ancora qualche giorno per poterli curare, ora li visiterò e farò una lista delle cose che mi serviranno» spiegò Sakura.

«Come fai a sapere tutte queste cose?» domandò Neji.

«Mio padre è un medico, Tsunade ha continuato a insegnarmi e ho già curato delle persone che avevano dei veleni in corpo».

«Già, ora però non perdiamo tempo» intervenne la mora.

L’Haruno aveva visitato tutti gli amici e nel salotto fece un resoconto agli altri due:

«I sintomi sono gli stessi per tutti e tre: la temperatura si sta alzando sempre di più, il colore dei loro volti sta diventando sempre più pallido e faticano a respirare,  perciò devo rimuovere immediatamente il veleno o potrebbero morire».

«Dicci cosa dobbiamo fare» rispose calmo lo Hyuga.

«Neji vai a prendere Naruto che è il più grave e portalo sul tavolo della cucina».

Il ragazzo si alzò dal divano e si diresse nella stanza dove avevano lasciato il biondino.

«Ten nel frattempo devi occuparti di Sasuke e Hinata: prendi degli asciugamani, bagnali e mettiglieli sulla fronte per cercare di far scendere la temperatura».

La ragazza andò nel bagno ed eseguì gli ordini della rosa che nel frattempo era andata in cucina per liberare il tavolo, poi prese una bacinella dal mobile sotto il lavandino, una boccetta con del liquido anestetico, alcune siringhe e bagnò con acqua fredda un asciugamano. In quel momento entrò nella stanza il moro che teneva sulle spalle il biondino e lo adagiò sul tavolo.

«Cos’altro posso fare per aiutarti?».

«Stammi vicino e nel caso in cui si muovesse, ho bisogno che lo tieni fermo» gli rispose seria la rosa.

Sakura prese la boccetta con del liquido celeste e con una siringa ne prelevò un po’ e infilò l’ago nel braccio di Naruto.

«Questo è un potente anestetico che non gli farà sentire dolore durante l’operazione» spiegò la giovane.

Poi prese il panno bagnato e lo mise sulla fronte dell’amico, gli aprì la camicia e avvicinò le mani al suo petto, chiuse gli occhi e si concentrò. Dopo alcuni secondi tra le sue mani comparve una sfera verde che fece entrare nel petto del ragazzo e quando fuoriuscì, era piena di un liquido viola scuro. Neji osservava il procedimento con sguardo impassibile e controllava che Naruto non si muovesse e non reagisse, mentre la rosa era completamente immersa nel suo lavoro e stava versando il veleno nella bacinella rettangolare, rosa. Ripeté quest' operazione fino a riempire il contenitore e poco dopo si fermò per controllare le condizioni del ragazzo, avvicinando le mani al suo corpo che vennero avvolte da una luce verde chiara.

«Bene, ho estratto tutto il veleno. Neji per favore riportalo nella camera di Ten e portami Hinata, al resto ci penserà la mia collega».

Il moro fece come gli aveva detto la giovane e dopo aver preso Naruto, si diresse nella camera della mora e adagiò sul letto il biondino, lo coprì e gli riposò un asciugamano bagnato sulla fronte. Dopo uscì dalla stanza ed entrò nella camera vicino dove era stata sistemata sua cugina e trovò anche Tenten seduta sul bordo del letto.

«Com’è andata?» chiese impaziente.

«Penso bene. Ora è il turno di Hinata. Sakura ha detto che tu penserai a Naruto».

Lei annuì e si diresse nella camera accanto mentre lo Hyuga prese la cugina e si diresse in cucina.

Sakura poggiò sul banco vicino al lavandino la bacinella con il veleno e ne prese un’altra identica alla precedente, buttò la siringa che aveva già usato per sostituirla con una nuova. Il suo collaboratore entrò nella stanza con la prossima pazienza e la posò sul tavolo per poi allontanarsi e lasciare spazio alla rosa che eseguì le stesse azioni che aveva effettuato con il biondo: asciugamano bagnato sulla fronte per abbassare la temperatura, puntura con l’anestetico, creò una bolla verde che fece penetrare nel petto della ragazza, la estrasse piena di un liquido violaceo e la mise nella bacinella che era vicino a lei. Sakura ripeté questo procedimento per almeno tre volte prima di riempire la bacinella e Neji notò che la bolla era più piccola rispetto alle precedenti e senza utilizzare la sua abilità innata, si accorse che la giovane stava utilizzando gran parte del suo chakra e sarebbe diventato pericoloso per lei spingersi oltre il suo limite.

Dovrò stare attento che non esageri e si faccia del male” pensò lo Hyuga.

«Neji… Hinata ora non è più in pericolo di vita, portami l’Uchiha» disse affaticata.

«Sakura non devi esagerare così, altrimenti rischi di crollare e poi non potrai più aiutarli».

«Se non lo faccio non potrò aiutarli comunque, visto che loro non avranno un poi».

L’Uchiha mi ucciderà se lascerò che accada qualcosa a Sakura, ma lei ha ragione in questo momento… Non c’è altra possibilità e può farla soltanto lei quest'operazione delicata”.

Lo Hyuga annuì e ritornò al piano di sopra a prendere il moro e riportare la cugina nella sua stanza. Sakura nel frattempo preparava un’altra bacinella e una siringa nuova ma era molto affaticata: cominciava a girarle la testa e la vista ad annebbiarsi così si sedette su una sedia per riposare.

Non posso mollare ora! Ce la posso fare! Forza Sakura!”.

Neji ritornò con il moro sulle spalle, lo poggiò sul tavolo e la prima cosa che notò la rosa era la sua espressione tormentata e si muoveva molto.

«Non sarà facile con lui» disse pensierosa l’Haruno mentre si alzava dalla sedia.

Sakura cercò di fargli l’anestesia ma non riusciva a trovare la vena perché il paziente non stava fermo, nonostante ci fosse anche Neji a trattenerlo.

«Dovrò operare senza anestesia» disse seria.

«Io lo terrò fermo».

La giovane creò una sfera verde e quando la fece penetrare nel corpo del giovane, lui lanciò un grido di dolore ma Sakura doveva continuare e dopo aver estratto la bolla con il veleno, la mise nella bacinella.

«Che succede?! Ho sentito Sasuke urlare» intervenne la Meiji preoccupata.

«Ten aiutaci a tenerlo fermo. Non ho potuto fargli l’anestesia quindi sente il dolore».

La ragazza si avvicinò e aiutò i due amici con l’operazione.

Dopo un quarto d’ora la bacinella era piena fino all’orlo del liquido viola scuro e Sasuke era sul tavolo della cucina con la fronte e il petto imperlato di sudore.

Finalmente è finita” pensò la rosa.

«Neji porta Sasuke al piano di sopra e controlla che tutti siano tranquilli».

Il moro sparì presto con il paziente, lasciando sole nella cucina le due ragazze.

«Ce l’hai fatta» disse felice la Meiji.

«Ora devo fare l’antidoto».

«Non dovresti riposarti un po’? Ora non sono più in pericolo di vita, giusto?».

«No, ma la febbre non gli è passata e ci vuole qualcosa per far passare i residui del veleno e i suoi sintomi al più presto».

«Sakura stai crollando! Sia io che Neji siamo preoccupati perché sei pallida e ci siamo accorti benissimo che sei arrivata troppo oltre il tuo limite».

«Io non ho limiti. Prima viene la salute dei pazienti e dopo la mia».

Sakura uscì dalla stanza sotto gli occhi preoccupati dell’amica e si diresse in giardino per cercare di far crescere le piante che le servivano, ma il suo chakra era stato quasi tutto prosciugato, perciò all’inizio non ottenne risultati e solo dopo alcuni minuti riuscì a far crescere alcune piante. Nel frattempo la Meiji era in cucina e Neji era con lei:

«Ten Ten ti vedo strana, cos’hai?» chiese preoccupato, avvicinandosi.

«Sakura pensa prima al bene dei suoi pazienti e non al suo e sono preoccupata».

«Vedrai che Sakura se la caverà, sembra una che non si arrende e ormai non deve fare molto, solo preparare quell’antidoto».

«Hai ragione. Spero che si riprendano presto gli altri» disse con gli occhi che le diventarono lucidi.

«Vedrai che Sakura riuscirà a curarli» cercò di rassicurarla il ragazzo.

«E se non ci riuscisse?».

Dagli occhi le sfuggì una lacrima che aveva cercato di trattenere, inutilmente. Lo Hyuga le si avvicinò e l’abbracciò dolcemente mentre lei si abbandonò al pianto e ricambiò la stretta.

«Fa bene sfogarsi» disse il ragazzo.

In quel momento Sakura entrò in cucina con un mazzo di erbe in mano e appena li vide, si fermò imbarazzata:

«Ops! Scusate!».

La mora si rese conto in quel momento che si trovava tra le braccia del giovane, così si allontanò dolcemente da Neji e sorrise all’amica:

«Non è come pensi. Cosa dobbiamo fare per l’antidoto?».

L’amica ancora imbarazzata, poggiò tutte le erbe sul tavolo e cominciò a preparare una pentola con dell’acqua a bollire.

«Ora non mi serve più aiuto, potete andare a dormire. Io finisco qui e dopo darò a tutti e tre la medicina» spiegò la rosa.

«Sei sicura?» chiese l’amica.

«Certo! Tu e Neji potete dormire sui divani» suggerì l’Haruno.

«E tu dove dormirai?» domandò il moro.

«Non ti preoccupare, nella mia camera c’è una poltrona comodissima» disse sorridendo.

«Va bene, allora buona notte!» risposero in coro i due ragazzi.

Ten Ten si diresse verso un divano e l’amico in quello accanto, tutte due con una coperta e dopo aver spento la luce:

«Ora sei più tranquilla?» chiese lo Hyuga.

«Sì, grazie a te» rispose un po’ rossa e lui sorrise, ma a causa del buio lei non lo vide.

Neji allungò la mano e prese quella della giovane, così si addormentarono.

Sakura in cucina stava organizzando gli antidoti: iniziò a mettere le erbe medicinali nella pentola che bolliva con l’acqua per far rilasciare le loro sostanze curative e nel frattempo calcolò la quantità di veleno contenuta in ciascuna bacinella che era quella presente nel corpo dei giovani. Dopo un quarto d’ora spense il fuoco e con un mestolo metallico prese l’antidoto e lo versò in dei beker graduati per calcolare la dose necessaria per ciascuno dei suoi pazienti. Versò il contenuto dei recipienti in vetro in alcuni bicchieri di plastica che poggiò su un vassoio argentato e circolare, poi si diresse al piano di sopra. Entrò nella stanza in cui riposava Naruto che non stava fermo nel letto e continuava a muoversi, così gli fece bere la medicina. Nella seconda camera c’era Hinata e quando le toccò la fronte, come Naruto era bollente e le diede subito l’antidoto. Infine arrivò nella sua camera, dove Sasuke era imperlato di sudore e si muoveva nella branda: agitato e parlando nel sonno. Sakura si sedette sul bordo del letto e gli mise una mano sulla fronte per sentire se la febbre era molto alta, ma a quel contatto il moro si svegliò e le afferrò la mano, spaventandola:

«Sasuke! Sono Sakura, stai tranquillo» gli disse dolcemente, cercando di calmarlo.

«Sakura… Ma cosa… succede?... Mi sento caldissimo» riuscì a rispondere dopo averle lasciato la mano e recuperata un po’ di lucidità.

«Avevi del veleno in corpo che ti ha fatto venire la febbre alta, ma io ti ho operato e ora devi prendere questa cura» gli disse avvicinandogli il bicchiere.

«Okay».

Dopo averlo detto, allungò le mani per prenderlo ma gli tremavano e venne aiutato dall’Haruno che glielo avvicinò alle labbra e lui la bevve.

«Ora dormi, domani mattina starai benissimo» spiegò sorridendo.

Sasuke chiuse gli occhi e si riaddormentò subito, stavolta senza incubi. La rosa osservò dormire tranquillo il ragazzo che aveva i capelli neri spettinati e alcune ciocche sul viso, le labbra piene che avevano ripreso un bel colorito roseo e un’espressione calma si delineava sul suo volto. Sakura sorrise e si diresse verso l’armadio da cui prese una coperta in lana, inclinò un po’ lo schienale della poltrona rosa davanti al letto e dopo essersi messa comoda, si addormentò immediatamente mentre l’orologio a pendolo al primo piano segnava le quattro e mezza di mattina.

 

Ciao! Scusatemi per il ritardo a pubblicare ma sono stata veramente impegnata con la scuola ^^ Ringrazio tenny_93, alechan_96, SnowDra1609 per aver recensito il capitolo precedente. Alla prossima puntata!

Angel23

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Angel23