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Autore: bleberry    06/11/2009    0 recensioni
chi non ha mai sognato di essere un vampiro? quante volte il mondo dell'oscurità con iu suoi miti e segreti ci ha affascinato, fatto sognare? qunate volte, rientrando a casa avreemmo voluto incontrare un bevitore di sangue in grado di sedurci con la voce e di donarci l'oscuro dono? e se tutto ciò accadesse per puro caso? senza un master a giuidarvi, con una vita umana che vi andava più che bene, cosa fareste?
Genere: Commedia, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL VAMPIRO

 

La sera precedente Laura non aveva mangiato. Ci aveva provato ma aveva vomitato tutto il sangue freddo portatole da David.
Per cui quando si alzò, la sua seconda notte da vampiro aveva una gran fame. Sentiva il brontolio dello stomaco come se fosse nelle sue orecchie.
Le erano anche venute una serie di strane idee su come procacciarsi il cibo e più tardi le avrebbe proposte a David.
Erano tutte idee che seguivano una logica quindi lui sarebbe stato contento.
Sentì dei rumori provenire dal bagno, probabilmente stava facendo la doccia.
Mise la vestaglia e si diresse in cucina, l’orologio segnava le sette e mezza. “Sono mattutina “ pensò.

“Però” disse una voce roca dietro di lei “Sei mattutina”
Laura sobbalzò, non conosceva quella voce, si girò velocemente, nessuno.
“Niente paura piccola” ancora una volta la voce proveniva da dietro di lei.
Si voltò di nuovo e lo vide.
“Sono il master che tanto anelavi” disse il ragazzo si colore davanti a lei aprendo le braccia come un invito.
Indossava un paio di jeans scuri e una maglietta verde, come se non risentisse del freddo della stagione. La pelle scura rifletteva la luce della lampada dando al giocane un’ apparenza eterea. Il corpo era alto,ben proporzionato, i capelli scuri tagliati molto corti e  le sue zanne erano magnificamente bianche.
“Ah…” disse lei stupita.
“Cosa c’è piccola? Sono troppo bello?” disse lui ridendo
“No…Oddio si, sei veramente bellissimo, ma ti immaginavo un po’ diverso…” disse lei imbarazzata.
“ Se non sei soddisfatta posso anche andarmene…” disse lui con aria di sufficienza.
“No, resta…Io mi chiamo Laura” disse lei allungando la mano.
“Karl” rispose lui stringendola “E sono la tua risposta provvisoria”
“Come provvisoria?” chiese lei stupita.
Karl rise, scomparve e riapparve disteso sul piccolo divano in salotto.
“Provvisoria piccola, perché non appena torna il mio master chiederemo a lui”
“Tu hai un master?”
“Si, tutti ne hanno uno, tranne te…Piccola ma ti rendi conto di ci che hai fatto?”
“Sinceramente no…” disse lei avvicinandosi.
“Tu hai infranto ogni singola regola del codice vampiresco”
“E secondo te io lo sapevo?”  chiese lei.
“Laura” la voce di David li raggiunse. “Sei già sveglia?” chiese mentre entrava in cucina con solo l’asciugamano addosso.
“Si” rispose lei andandogli incontro “ E…”
“E io sono Karl…” rispose il vampiro apparso improvvisamene dietro a David stringendolo tra le braccia. “…E tu bocconcino devi essere David…” ne annusò i capelli e parlò ancora “Dio che buon odore che hai…”
“Lasciami” disse David
“Lascialo” disse Laura quasi all’unisono.
Karl sorrise sadico continuando a stringerlo, “Sai piccola che gli umani non dovrebbero sapere di noi? Sai che sono così fragili che si possono rompere solo a sfiorarli? “
“Lascialo” intimò nuovamente lei
“Non posso, è troppo divertente vederti con quella faccia…” rispose lui lasciando però andare David e comparendo dietro a Laura “Ah piccola, quanto ci divertiremo insieme…E tu bocconcino quanto ci troverai interessanti…”
“Karl,” lo interruppe Laura prendendolo per un braccio “Non …”
“Che frettolosa” disse lui “Aspetta che David si vesta e poi ti spiegherò ogni cosa” 

David tornò in cucina dopo essersi vestito e la prima cosa che vide fu Laura che vomitava nel cesto della pattumiera.
“Cosa diavolo…” disse ad alta voce.
“E’ troppo precipitosa…” gli rispose prontamente Karl, “Le stavo facendo vedere come fingere di mangiare e lei si è mossa troppo in fretta senza capire il meccanismo”
“Se adesso dilla così aulica” disse lei dopo essersi ripresa “In realtà è venuto in cucina, ha addentato una mela e l’ha mangiata…Così ho pensato di poterla mangiare e l’ho fatto…Invece mi stava facendo uno scherzo”
“Già, infatti” disse Karl ridendo “Scusami piccola, ma non ho resistito, volevo vedere la tua reazione…Ma parliamo di cose serie adesso, sedetevi”
I due si sedettero al tavolo e Karl cominciò a parlare:
“Tra i vampiri esiste un codice che deve essere assolutamente rispettato.
1)Non si può creare più di un vampiro per secolo.
2)E’ il master della nazione a decidere chi sarà il nuovo vampiro per bellezza,  abilità e fattori primari…”
Si interruppe e fissò Laura “Senza offesa piccola, sei carina ma non eccezionale e non possiedi nessuno dei fattori primari…”
“E quali sarebbero questi fattori?” chiese David tappando la bocca di Laura
“Non avere parenti e non avere troppe relazioni…Ci teniamo alla segretezza… continuando
 4)non si uccide mai una vittima, nel ventunesimo secolo sarebbe troppo pericoloso…
 5)ci sono determinate regole che si imparano son la pratica, tipo come bere, quando smettere ecc…Dal punto di vista amministrativo abbiamo finito qui…” 
“Ah…dunque il tuo master è…” disse Laura
“Il master della nazione, il più anziano di Inghilterra…Sul suolo inglese saremo rimasti si e no in 7 vampiri…Sai, non tutti riescono ad adeguarsi ai tempi che cambiano. Attualmente il mio master è al meeting del consiglio, la tua istruzione è perciò nelle mie mani sino al suo ritorno.”
“Ho capito” disse Laura
“Perfetto, ora vai a vestirti, ho la macchina di sotto ti porto a caccia”
“Macchina?” chiese David
“Si bocconcino, ti aspettavi forse che fossi arrivato volando?”
“Si” rispose David con la faccia imbronciata “E smettila di chiamarmi bocconcino”
“Oh bocconcino, sei così puro…” continuò Karl
“Vado a cambiarmi…” disse Laura “Importunalo, fa a lui del male e anche se non so come fare giuro che ti uccido”  aggiunse prima di uscire fissando Karl.
“Che temperamento focoso” disse Karl sogghignando.
“Già” rispose David arrossendo “Dove andrete a caccia?” chiese.
“La porto fuori città…C’è un locale in campagna, una specie di discoteca dove ci andiamo a nutrire, è un posto tema…”
“Ah”
“Tranquillo, la terrò d’occhio, tu puoi anche andare a dormire senza pensieri bocconcino.”
“Non posso venire?”
“Non ti piacerebbe, e poi saresti in pericolo…Non posso sapere quanti vampiri ci saranno e sarebbe un peccato se qualcuno ti assaggiasse prima di me”
“Potresti smettere di molestarmi?” chiese David
“No” rispose lui baciandolo velocemente sulle labbra “Adoro giocare con gli umani…Dì alla piccola che l’aspetto di sotto sulla macchina rossa, buona notte David” 

Karl attese in macchina per 10 minuti. In quel frangente aveva comunicato con il suo master e l’aveva aggiornato sulla situazione. L’umano era ancora in vita e lui era arrivato in  tempo per istruire lei prima che la fame la portasse a fare una sciocchezza.
Si era comportato in maniera odiosa ma nessuno dei due sembrava averne risentito, adesso stavano per andare a caccia.
Laura salutò David sulla porta con un bacio, Karl sentì che lo stava rassicurando e di non preoccuparsi, poco dopo raggiunse la macchina e si sedette davanti vicino a lui.
“Una Mercedes rossa?” chiese “pensavo foste discreti.”
“L’unico modo per non farsi notare è quello di farsi notare troppo…” rispose lui sorridendo “Tu non hai paura se guido veloce vero?”

  
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