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Autore: kla_cat92    06/11/2009    2 recensioni
Gintoki si trova sempre in situazioni al limite del pensabile...come se la caverà stavolta??
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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salve...ehm, questa è la mia prima ficcy in assoluto..so che gintama non è seguito datutti e non tutti lo conoscono,pero' siccome a me piace un sacco e ho avuto l'ispirazione...eccomi qui!!spero che vi piaccia, e sappiatemi dire(tutto è ben accetto!!)kla-cat

Capitolo 2

 

Per tralasciare almeno per un po’ questi insoliti pensieri  decise che era ora di prendere una boccata d’aria...Schiarirsi le idee con un bel venticello fresco sulla faccia, forse gli sarebbe stato di aiuto, e poi doveva  scoprire dove si erano andati a cacciare tutti, visto che  nessuno dei suoi compagni sembrava accennare a tornare,

Anche se doveva cercare notizie sui suoi amici –nonché dipendenti, ma cio’ non gli importava granchè in quel preciso istante perché possiamo  dire che il tuttofare fosse già abbastanza occupato- preferì tentare di passare il piu’ silenziosamente possibile davanti al negozio della vecchi Otose, sapendo  che gli avrebbe rotto  i cosiddetti  con la storia dell’affitto, anche se,lei addirittura piu’ di altri poteva avere notizie per lo meno su Shin e su Kagura. Passò piu’ silenzioso  di un gatto, un passo felpato degno di invidia, e forse perché la vecchia aveva dei clienti da intrattenere, fatto sta, constato’ nuovamente che anche quel giorno la fortuna si era sbendata e stava per un attimo dalla sua parte, poiché la strega per la prima volta non l’aveva beccato  e non gli aveva stravolto tutti i piani sul nascere come di consueto.

Decise di fare un giro tra le bancarelle di Kabukicho e in particolare quelle che sapeva essere frequentate da Kagura.. Chissà, magari aveva chiacchierato  di cosa avrebbe voluto fare, o fatto, con i venditori.. Ma la sua ricerca non gli diede alcun frutto. Girò un po’ a caso, poi gli venne in mente che shinpachi poteva averlo detto ad Otae o a qualcuno del suo stupido fan club, visto che ne era il capitano.. ma nulla ...il secondo buco nell’acqua. Stava per tornare a casa quando il pensiero di Hijikata lo portò alla shinsengumi.. la sua ultima speranza di avere notizie dei  suoi compagni di avventure. Arrivato al cancello venne salutato da Yamazaki, che gli diede pero’ la brutta notizia che Toushi era partito per una missione con il capitano Kondo e il suo sottoposto con schizzi di  fanatismo per le armi piu’ potenti, maniaco della guerra di Sogo.

 

Gin si crogiolò nella disperazione durante tutto il tragitto di ritorno a casa, dimentico del fatto dell’affitto, della strega e perfino della ragazza. Tutto cio’ gli tornò in mente richiamato dalla voce di Otose:<GINTOKI! MALEDIZIONE, RAGAZZACCIO! SEI SEMPRE INDIETRO CON L’AFFITTOO!>riportandolo alla triste realtà.. Devio’ quindi il discorso,tentando di nuovo la dea bendata  per cercare di prendere 2 piccioni con nemmeno una  fava..<”ah cazzo la vecc..EHMM..ciao Otose!Come  va oggi il bar? Clienti??ah gia’ che ti volevo chiedere una cosa importante, sei proprio capitata a fagiolo!...Senti un po’ ..i miei coinquilini,ne sai qualcosa? Perchè è gia’ 2 giorni che non li vedo .. non è che ti ricordi per caso se ti hanno lasciato detto qualcosa per me, o magari una chiacchierata in  cui io ero poco  attento..e hanno sfrolicato qualcosa sullo sparire?!>Otose, presa alla sprovvista da quella richiesta ci stette un po’ a pensare e   quando stava per dirgli che non si ricordava niente del genere un ricordo di una settimana  fa circa quando i quattro erano venuti da lei e avevano chiacchierato a lungo le appari’ nelle memoria.

Avevano parlato di fare una settimana di vacanze per divertirsi..Ora le tornava in mente cosi’ lo disse a Gin:<mmm...aspetta, una settimana fa circa siete venuti qui a chiacchierare, e i tuoi compari ti chiedevano la possibilità di staccare per una breve vacanza...una settimana per divertirsi, dicendo anche che erano stanchi dopo gli ultimi lavori svolti, e tu hai acconsentito senza pero’ unirti a loro...per restare qui con quel  tuo amico tirapiedi  della shinsengumi..non ti ricordi!?!>..Un flash  gli si apri’ all’istante nella mente..Ma certo!!!  Dove aveva la testa?! E ora gli tornava anche il fatto che uno di quegli impacchi di Zura fosse in casa sua..”per curare  anche se sarebbe meglio prevenire, sperando comunque di trovarla piena al mio ritorno..”gli aveva detto zura lasciandogliela..< quel porta iella..però meno male che ci sei, zura...>

 

 

  Così, sorpassato il pericolo di Otose, e avendo finalmente trovato dove si erano cacciati i suoi tornò a casa. Tutte quelle ricerche, e conseguenti camminate, gli erano costate un bel po’ di energie...Per fortuna le medicazioni alla ragazza le aveva già cambiate..Guardo’ in frigo. Aveva semplicemente una fame da lupi, l’ora di pranzo era passata da un po’, e lui non  aveva messo niente in pancia dalla mattina.

Per fortuna il premuroso Shin gli aveva lasciato qualcosa da mangiare...se no sarebbe svenuto per la mancanza di energie.. Mangiò in fretta e siccome doveva rassegnarsi a non trovare niente di dolce in giro, bevve due sorsi del suo latte alla fragola per tirarsi su il morale. La ragazza era sempre lì su divano e occupava il suo posto prediletto, prefissato per la lettura del jump, che aveva comprato mentre era in giro la mattina stessa..”perché no...visto che oramai era fuori?!”aveva pensato..

 

Cambio’ direzione, ando’ in camera, si distese sul futon e inizio’ a leggere.. Ma dopo poco la stanchezza ebbe il sopravvento anche su Bleach..

Si svegliò che era quasi  ora di cena, rendendosi conto  che se la ragazza  si fosse svegliata, lui probabilmente NO. Quindi, per forza di cose doveva essere ancora là sul SUO divano..

Si alzò, biascicò un accidenti per le ferite che nonostante tutto gli  facevano ancora male e lentamente si avvicinò al divano, dove il minuto demone nero giaceva, ancora priva di sensi.

Girò attorno al sofà e si sedette in terra a gambe incrociate dal lato del viso della “sua” sconosciuta...Guardandola. Era veramente bella, con quei capelli corti  e disordinati che la facevano sembrare quasi ancora bambina. Ora,gli pareva fosse ancor  piu’ bella; se ciò era possibile, perché il suo viso, dapprima contratto in una smorfia di dolore per le ferite  subite, ora era rilassato...Dormiva tranquilla.

Si alzo’ e andò a mangiare quello che aveva avanzato del pasto precedente. Finito di mangiare ando’ in bagno , fece un’altra doccia, successivamente si cambio’ nuovamente le  fasciature perché con tutta l’acqua che avevano assorbito, la maggior parte della pomata se ne doveva gia’essere bello che andata, anche se con piacere notò degli altri  lievi miglioramenti e mentalmente ringraziò per la seconda volta Zura.

Finite queste cose tornò ad occupare il posto sul pavimento accanto al divano che aveva trovato  così comodo prima della cena. Quella ragazza era davvero una calamità lei il fuoco e lui un’inconsapevole falena.

Scopri’ che l’espressione del suo volto era tornata dolorante..Gin sentì un’ondata di senso di colpaattraversargli le ossa e schiantarsi su di lui  come uno tsunami..E, per alleviare i dolori di ENTRAMBI, impulsivamente, ma con delicatezza le prese una mano con la sua, caccarezzandole il dorso sol pollice, mentre con l’altra le scosto’ i capelli  dalla fronte lentamente, lasciandogliela scoperta e poi  posandovi le labbra e tenendole li’ fino a quando  la senti’ rilassarsi.Aveva la febbre.

Era preoccupato, ma contento che le sue attenzioni non fossero state vane.Dopo poco si allontanò, ma giusto il tempo necessario per correre in bagno a riempire la solita bacinella  con l’acqua fredda del lavandino e a prendere una pezza pulita..Poi le fu subito di nuovo accanto, inzuppò  il panno, lo strizzò un poco e glielo mise sulla fronte.. Dunque le riprese la mano, per una muta rassicurazione, e restò lì, la testa appoggiata subito accanto a quella della ragazza, vegliando su di lei per tutta la notte,  rinfrescandole la fronte  e restando sveglio’ più che potè,vedendo le prime luci dell’alba prima di lasciarsi strappare al suo taciturno compito dal sonno, cedendo definitivamente alla stanchezza.          

  
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