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Autore: Hepona    13/06/2005    1 recensioni
Artemide e Minerva sono le discendenti delle più potenti famiglie magiche e insieme vogliono riportare Hogwarts all' antico splendore dei loro Padri. Harry e Draco erano veramente accerrimi nemici? E che cosa c' entrano le Amazzoni e le Sacerdotesse? Tra mostri, sentimenti futuri e passati, incomprensioni e un pizzico d' amore si svolgerà la mia storia
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Pista interrotta e una tregua (28)


La luce che filtrava dalla piccola finestra tonda conferiva una piacevole sensazione di calore e famigliarità al posto. Senza contare le innumerevoli 'cianfrusaglie' che occupavano il pavimento, le mensole e ogni luogo possibile della stanza. Il rumore delle pagine sfogliate si estendeva per tutta la piccola soffitta.

flap-flap-flap

Albert appoggiò il blocco di pergamene che aveva in mano, si alzò, si stiracchiò come un gatto e si risiedette ricominciando a cercare tra le pergamene ingiallite.

Il sole raggiunse lo zenit e continuò il cammino attraverso la volta celeste senza che il soffice suono di pagine girate smettesse.

flap-flap-flap

"Albert!" chiamò Mekare dalla cucina. "Albert vieni giù, é ora di mangiare!"

Albert non rispose, troppo preso dalla sua ricerca.

"Albert?" Mekare era salita in soffitta "Albert, a tavola!"

"Oh, si scusami, non ho sentito" disse Albert poggiando l' ennesimo blocco di fogli sul piccolo tappetto, si stiracchiò con un sospiro d' insoddisfazione.

"Ancora niente, he?"

"No, niente di niente" affermò il cugino.

Mangiarono, al solito con poco appetito spendendo il tempo necessario per mangiare e rimettere a posto le stoviglie per poi risalire nella soffitta e ricominciare a cercare.

Anche quel giorno stava per finire con un niente di concluso.

"Questo è l' ultimo plico" annunciò Mekare "Se non c' è niente neanche qui allora non saprei dove andare a cercare" lo divise a metà e una la diede a Albert.

Erano passati dieci minuti quando Albert esclamò "Forse ci siamo" mise le pergamene che aveva in mano nel piccolo spazio tra sé e sua cugina e cominciò a leggere:


'Credevo di aver visto tutto nella mia via, ma a quanto pare devo ricredermi e riconoscere che una vita, per quanto lunga non è mai abbastanza per dire di sapere tutto di questo mondo. E non posso dimenticarmi che la magia, come tutte le cose è sempre in continua evoluzione creando fenomeni sempre nuovi e affascinanti'


I due cugini alzarono gli occhi per incontrare i rispettivi sguardi.

"Spero che si tratti di quello che cerchiamo" disse seria Mekare

"Lo spero anch' io" sussurrò Albert.

Continuarono a leggere quando a un certo punto "Qui il paragrafo è interrotto" disse Albert girando l' ultimo foglio del plico "Ci deve essere dell' altro." disse deciso

"Purtroppo se c'è non è arrivata a noi, perché quello è l' ultimo foglio che Silente abbia scritto in mio possesso" disse Mekare avvilita.

"Maledizione!" disse lo zingaro, si massaggiò le tempie con le dita "Calma. Ci vuole calma" prese un profondo sospiro "Mekare, cugina mia, a questo punto non so proprio cosa fare"

Rimasero in silenzio per un lungo momento poi Mekare parlò con voce speranzosa "Forse, forse le pergamene non sono andate perdute, ma - ricordi cosa è successo prima che la nostra famiglia riuscisse ad aprire l' ufficio del preside?"

"Sì" disse Albert "Nessuno prima d' allora era riuscito ad aprire quella stanza perché solo il legittimo preside poteva starci e siccome non c' erano più presidi, quella stanza sarebbe rimasta sigillata fino alla rinascita della scuola. Cosa che tra l' altro nessuno credeva possibile... ma non capisco dove vuoi arrivare" disse alla fine, il corpo in avanti e i gomiti sulle gambe incrociate.

"Tutto quello che hai detto è esatto" affermò Mekare "Ma chi ti dice che prima della caduta qualcuno, qualcuno a conoscenza di questo fatto ovviamente, non abbia preso le pergamene e portate in un altro posto?"

"Non so, questo qualcuno deve aver previsto la violazione dell' ufficio del preside e lo scambio di persona, se ha portato via le pergamene. Ma il punto rimane: perché e soprattutto dove"

"Bé, per il posto deve essere possibilmente un luogo dove sia facile mantenere sotto controllo le persone che vengono e che vanno..."

"Una casa?" suggerì Albert

"No, è facile che i ladri possano rubare in una casa, no. Ci vuole un luogo dove anche i ladri hanno paura d' andare"

"I templi abbandonati? Casa tua?"

A quest' ultimo suggerimento Mekare lo guardò male e a Albert scappò un piccolo ghigno.

"Così non aiuti di certo, sai?"

"Posso provare a dirti tutti i posti dove 'sia facile tenere sotto controllo le persone e dove i ladri non rubano per paura', giusto?"

"Sì, ma non è sufficiente per identificare un luogo preciso" Mekare si lasciò sfuggire un sospiro.

"Cos' altro ci può essere? forse più che tenere sotto controllo le persone si tiene sotto controllo quello che sanno?" disse Albert pensando a voce alta.

"Ma certo!" disse Mekare con esultanza alzando in piedi di botto.

"Cosa?"

"Il Tempio Del Consiglio! La Stanza Delle Carte!"

"La Stanza Delle Carte? Ma non è un luogo così inaccessibile" le fece notare il cugino

"Come no. Nessuno che non sia un Sacerdote o Sacerdotessa o che non faccia parte integrante del Consiglio può entrarci"

"Dimentichi che allora Minerva avrebbe dovuto saperlo" continuò Albert ragionando: se le pergamene rubate erano finite in mano al Consiglio allora la Gran Sacerdotessa avrebbe dovuto essere a conoscenza della loro esistenza.

"No. Minerva non lo sa perché è andata via troppo presto dopo la nomina, e anche se tuttora è la Gran Sacerdotessa, il Consiglio ha messo una taglia nascosta sulla sua testa"

"Come lo sai?" chiese Albert un po' sorpreso dalla notizia

"Hai, dimentichi chi sono, la migliore fornitrice d' informazioni del Mercato nero" rispose con un piccolo sorriso la dolce cugina.

"Giusto" affermò Albert con un sorriso gentile "Quindi Minerva non ne sapeva niente..."

"Albert" lo richiamò la cugina con fare curioso "Perché hai detto che la Stanza Delle Carte non è inaccessibile come dovrebbe essere."

"Cugina, ad avere amici come Luis sai per certo che nessun posto è inaccessibile. Quando mi ha raccontato che in una delle sue 'gite' insieme ed uno dei suoi fratelli erano entrati nel Tempio del Consiglio e nella Sala delle Carte." fece una pausa "Basterà chiedergli come ci è arrivato e il gioco è fatto"

"A proposito come sta?" chiese Mekare

"Ho ricevuto una lettera da parte di Florence. Louis si è ripreso, ma lo obbligano a prendere una pozione calmante regolarmente, altrimenti le ferite non posso guarire del tutto se continua a muoversi"

"Dev' essere stato un duro colpo per lui. Veder sparire davanti ai tuoi occhi la persona che ami senza poter fare niente. Non lo auguro a nessuno"

Albert annuì grave.


Ormai era scesa la sera e il cielo aveva acquisito il tipico colore cobalto prima di cedere il posto alla scura notte.

Albert aveva finito di sistemare il suo bagaglio per il ritorno al castello di Hogwarts. Si era procurato alcuni ingredienti per unguenti e pozioni.

"Porta anche questo" gli disse la cugina porgendogli un vasetto con una crema di un forte arancione all' interno. "Aiuterà Louis a guarire più velocemente"

"Grazie, Mekare." disse Albert e gli diede un bacio sulla guancia e un' abbraccio, poi uscì nel nebbioso Bronx Londinese.

Giunse senza troppi problemi al Paiolo Magico, se non si contava una donna di strada che aveva provato prima ad avvicinarlo e poi a derubarlo e il tentativo di un ragazzo di farlo entrare in una rissa... sì, decisamente doveva smettere di andare in giro nel mondo babbano con tutti quei braccialetti addosso, l' oro attirava definitivamente troppo l' attenzione.

Al Paiolo Magico come al solito prese un bicchierino di un liquore preferibilmente forte e poi entrò in Diagon Alley... e da lì si smaterializzò davanti al castello di Hogwarts.



Al castello Draco si stava dilettando nel suo hobby preferito... tormentare Potter. Un vero peccato che adesso il Ragazzo Sopravvissuto non reagisse subito alle sue provocazioni. Infatti era da un po' che il Grifondoro sembrava decisamente insofferente alle sue stilettate, una vera seccatura a parer suo, non c'era divertimento se Potter non si arrabbiava, e Draco stava cominciando a stufarsi dell' inreattivo ragazzo.

"Potter!" disse avvicinandosi al Grifondoro seduto ad un banco dell' aula di Trasfigurazione

Harry si stava prendendo cura della sua bacchetta, ( Florence le aveva finalmente restituite, minaciandoli chiaramente che le avrebbe requisite di nuovo se gliene avessero dato motivo.) dopo i fatti del Ufficio Misteri al suo quinto anno aveva sviluppato una sorta di cura assidua della bacchetta. Era arrivato alla conclusione che non poteva permettersi di avere una bacchetta mal funzionante o in deprecabili condizioni a causa della sua trascuratezza. Alzò a malapena gli occhi per vedere Malfoy entrare dalla porta dell' aula; riportò l' attenzione sul suo lavoro.

"Potter, sei sordo?" cominciò Malfoy

"No, Malfoy ci sento benissimo" rispose inespressivo Harry "Cosa vuoi?"

"Cosa ti dice che voglio qualcosa? Da te poi." rispose Draco con fare annoiato e irritante.

Harry non smise di lucidare la sua bacchetta e non alzò nemmeno lo sguardo su Malfoy né si degnò di rispondergli. Questo irritò non poco Draco, ma non lo diede a vedere, in cambio si mise ad osservare l' aula camminandoci attraverso, fino ad arrivare alla finestra che dava sul lago.

"Sei irritante Sfregiato, lo sai?" disse ad un certo punto con voce calma e senza quel intonazione annoiata, dicendolo come se fosse un dato di fatto.

Harry stavolta si girò a guardare Malfoy, che voltato verso la finestra gli dava le spalle "Anche tu" rispose con la stessa semplice voce usata da Draco.

Dracò si girò a metà, il necessario per vederlo in faccia, e dopo un attimo di silenzio disse "Puoi ingannare quegli idioti che vivono qui, Potter, ma non me" Harry alzò un sopracciglio interrogativo, ma non disse niente, lasciando che il Serpeverde continuasse "Odi quanto me questa situazione: bloccati in un tempo che non ci appartiene senza sapere niente del 'nostro' tempo. Ci trattano come dei prigionieri in gabbie d' oro - zitto, lasciami finire" disse vedendo che Harry aveva aperto la bocca per parlare "Ci proibiscono di andare a più di due metri dal castello, non ci permettono di entrare in aule 'ancora non disinfestate' - potevano inventarsi una balla migliore - e in più non ci dicono niente. Niente Potter." e qui Draco sapeva di aver toccato il tasto giusto, perché vide la mascella di Harry irrigidirsi appena. Aveva capito che il Grifondoro odiava che gli venissero tenuti segreti che lo riguardavano personalmente... la litigata per sapere qualcosa del perché e del come erano finiti lì che aveva avuto con il tipo dai capelli paglia, un certo Morgan, gliel' aveva solo confermato. Stranamente Potter, che cercava sempre di stare calmo e gentile quella volta aveva proprio perso le staffe. Come riuscisse ad andare d' accordo con quel tipo dopo l' accaduto andava al di là della sua comprensione.

"E allora?" disse alla fine Harry "Almeno non cerco di rendere le cose peggiori come fai tu. Non aiuta per niente farci nemici o farci rientrare nelle antipatie di questa gente, dato che adesso sono le uniche persone su cui possiamo... contare" disse l' ultima parola con una certa acredine.

Malfoy lo stava guardando con attenzione, anzi lo stava esattamente studiando, non si era aspettato un ragionamento di quel genere dal Ragazzo d' Oro, un ragionamento così Serpeverde. 'Ma bravo Potter, allora non sei così innocente come fai credere.' pensò Draco con un ghigno quasi compiaciuto "Ti propongo un patto Potter" disse invece.

Questa volta fu il turno di Harry di osservare Malfoy con attenzione, cosa si poteva nascondere questa volta sotto Persona? Malfoy era infido come i serpenti e Harry non doveva dimenticarselo.

"Cosa?"

"Questa situazione comincia a essere alquanto stressante e per quanto possa sembrarti strano non ci tengo a diventare pazzo." fece una pausa inclinando la testa di lato con fare pensieroso "Quella che ti propongo è una tregua, per il tempo in cui staremo qui cercherò di essere cortese con te e con il gruppo di svitati, e collaborerò come posso." fece una pausa aspettando una reazione da parte di Harry "Ci stai?" chiese senza umore.

Harry lo fisso ancora più attentamente "Cosa c'è sotto Malfoy? Come mai questo impulso di bontà improvviso?" aveva finito di lucidare la bacchetta e aveva appoggiato la testa su una mano, dalla sua figura sprigionava solo sicurezza di sé. Ma Malfoy era un maestro del liguaggio corporale e capì il nervosismo di Harry perché non aveva messo via la bacchetta, ben salda nell' altra mano. Si avvicinò al Grifondoro fermandosi a pochi metri di distanza.

"Semplice," disse Draco "prima le ricerche di un modo per farci tornare in dietro finiscono, prima torneremo nel nostro tempo, prima riprenderò la mia vita e tu la tua" fece un pausa "Oppure vuoi restare qui per sempre Potter?"

Si risparmiò una battuta tagliente perché voleva che Harry accettasse e non che rifiutasse su due piedi, come era solito fare con qualsiasi cosa Draco gli proponesse; e questo Harry l' aveva, se non capito, fiutato.

"D'accordo" disse Harry e si alzò, stava per andarsene quando Draco li tese la mano, lui la guardò come non capendo.

"Un patto è un patto" disse Draco.

Harry lo guardo dritto negli occhi e strinse la mano con foga."Un patto è un patto"


Nessuno dei due si accorse dei piccoli osservatori clandestini, che scambiandosi sguardi increduli e confusi, avevano ascoltato tutto quello che Harry e Draco si erano detti prima che i due ragazzi uscissero dall' aula prendendo strade diverse.




Ecco un altro capitolo concluso. Possibile che il tempo e l' ispirazione non bastino mai? (Specialmente il tempo). Finalmente sono arrivate le vacanze di Pasqua tanto agognate e meritate oserei dire.

Sapete che sono su questa fanfiction da quasi due anni? E' incredibile anche per me^^.

Ringrazio particolarmente per i commenti a: Kristima P.I. L' ho già aggiornata se vai a vedere l' ultimo capitolo c' è. Giodan eccoti accontentato. IN realtà il capitolo precedente non è erqa stato programmato, ma ho dovuto scriverlo. Serry_Black è bello sentirti ogni tanto comunque non temere nonno Potter è forte. E anche per questa volta è tutto.

CIAO ALLA PROSSIMA!!

Hepona.


  
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