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Autore: MissFalco    08/11/2009    0 recensioni
E' una cosa stupida, già lo so. Però mi piace. Ditemi cosa ne pensate voi, ok? Ambientato poco dopo la fine di Breaking Dawn. Siate clementi...
Era il silenzio che seguiva una lunga battaglia, che non aveva ne vincitori, ne vinti. Se proprio dovevo fare una stima delle vittime, avrei detto che era lei ad aver perso, seguendo un certo ragionamento. Mentre, dal altro lato, ero io il perdente. 
Genere: Romantico, Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Sorpresa
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Quella dannata visione mi aveva lasciato allibito. Non lo credevo possibile, ne tantomeno accettabile.
Mi chiusi in un silenzio ostinato, e mentalmente ordinai lo stesso ad Edward, spiegandogli i miei motivi.
Sapevo che i Cullen volevano a tutti i costi scoprire quel nome, ma non ebbero più occasione di chiedermelo, visto che la trasformazione in vampiro ben presto entrò in una delle fasi più dolorose.
Jasper fu il primo ad avvertire il cambiamento del mio umore e balzò sulla sedia.
- Bruce! - esclamò, avvicinandosi al mio letto.
- Stammi lontano. - ringhiai. Il mio volto, ne ero certo, aveva assunto lo stesso colorito delle tende di seta bianca della mia stanza. Sentivo sulle labbra il sapore ferroso del sangue.
Gemetti, e crollai in avanti. Stando seduto sul letto potei solamente chinarmi con la testa tra le gambe.
- Tutti fuori. Non siamo utili ora. - ordinò la voce di Carlisle.
Da quel momento in poi tutto fu luce e ombre. A tratti tornavo cosciente e in non poche occasioni vidi che Adriel evitava il mio sguardo. Sapevo il perchè, e ne scherzavo, ma rifiutavo ogni volta di specchiarmi per ammirare il cambiamento che avveniva in me.
Altre volte gridavo fino a che non perdevo la voce. Certi momenti il dolore era così forte che non riuscivo nemmeno a muovermi.
Quella tortura durò la bellezza di due settimane, e poi passò così com'era venuta.
L'ultima crisi svaporò in piena notte, in uno dei tre giorni che i Cullen dedicavano alla caccia, motivo per il quale mi svegliai solo nella stanza.
Percepivo il mondo intorno con una chiarezza e una comprensione che mai avevo creduto possibile.
Con cautela mi alzai, ponderando bene ogni movimento. Sondai la cicatrice sul collo e le mie dita avvertirono solo una lieve linea. Passai poi alla ferita sul torace e con somma soddisfazione vidi che si era completamente chiusa e ritirata.
Sorridendo mi alzai in piedi, e il mondo girò vorticosamente. Afferrai di scatto il comodino per non cadere a terra e chiusi gli occhi. Lasciai passare 10 minuti buoni, e sondai il mio corpo.
Parte del mio organismo era ancora vivo, il sangue umano fluiva ancora. Perplesso aprii gli occhi e mi guardai le gambe. Non le avvertivo più, così come non avvertivo il bacino e parte del braccio destro.
Digrignai i denti, e mossi un passo. Niente.
Gemetti. La trasformazione non era ancora finita.
Strinsi così forte il comodino che un bel pezzo di mogano da 400 dollari si staccò dal resto del mobile. Osservai sconcertato la mia mano. Mossi appena le dita su quel frammento e il tempo di contare "1-2-3" era polvere.
Balzai verso la porta terrorizzato. Il mio passo era troppo veloce e non sapevo ancora controllarlo, per cui ebbi solo la capacità di distruggere alcuni dei prezziosi mobili di Esme. Tutto quel fracasso avrebbe messo in moto una mandria di bufali incazzati neri, ma non Adriel.
Sentii i suoi passi ovattati sfiorare le scale e poi il tappeto del corridoio.
- Non posso lasciarti solo 20 minuti che mi distruggi parte dell'arredamento di Esme. - ridacchiò. Non le risposi, e trattenni il respiro.
Mi aiuto ad alzarmi e, contrariamente a quanto mi aspettavo, mi porto di sotto, in cucina.
Sui fornelli nuovi di zecca stava una macchinetta napoletana per il caffè, e a quella vista sorrisi. Una particolarità di Adriel e che non riesce a non mangiare il cibo umano, e se c'è una cosa che adora quasi quanto il sangue è il caffè fatto all'italiana.
- Vuoi un po' di caffè? - mi chiese, accarezzandomi i capelli.
- Sì, un po'. - dissi, girando il capo per baciarle il palmo della mano.
Lei sorrise e si chinò per baciarmi le labbra.
Più tardi, mentre sorseggiavo quel caffè, vidi Adriel spingere qualcosa verso di me.
- Cos'è? - chiesi, sfiorando la carta di quel pacchetto.
- Un piccolo pensiero mio e di Nessie. - disse ridacchiando. - E' lei che ha avuto l'idea, io ho solamente finanziato. -.
Scartai il regalo, e mi ritrovai tra le mani una preziosissima copia de "Il gioco dell'angelo" di Zafòn.
- Adriel...! E'... -.
- Proprio quello che desideravi. Sì, lo sappiamo. - sorrise, alzandosi.
Non capivo il significato di quel regalo, ma guardavo ugualmente estasiato la copertina.
- Bruce, c'è una cosa che devo dirti. Carlisle vorrebbe essere lui a parlartene, ma preferisco far scegliere a te. Vuoi aspettare che tornino gli altri, o posso parlartene da sola? -.
Non le risposi, ma capii cosa voleva dirmi. Chiusi gli occhi, e gemetti.
Subito sentii le sue braccia circondarmi, e rifugiai il viso contro il suo collo.
- Dannazione, Adriel, ho paura! - sussurrai, aggrappandomi a lei.
- Bruce...io te l'avevo detto! Stupido, stupido, stupido! - disse, con la voce rotta dal pianto inespresso.
- Mi ami? - le chiesi, senza osare guardarla negli occhi.
- Da morire! -.
- E allora non dirmi mai più una cosa simile. Volevo questo, che ti piaccia o no. - mormorai, staccandomi da lei.
- So quello che vuoi dirmi, l'ho capito. La parte più brutta della trasformazione inizia ora. Ma voglio aspettare anche Carlisle e gli altri. Voglio sentire tutti i vostri pareri, anche se non mi faranno cambiare opinione. -.
Gli occhi rosati di Adriel erano lucidi, e pieni di dolore.
- Tutto questo... -.
- ...per poter restare con te! Ti amo più della mia vita, Adriel! Senza di te sarei perso! - gemetti, chinandomi in avanti.
Nonostante il dolore ridacchiai. - Non si vive senza sofferenze, ma se questo è il prezzo da pagare per poter stare al tuo fianco fino alla fine del tempo, lo pago volentieri. -.
- Bruce... -.
Le sorrisi attraverso le lacrime, poi persi i sensi dal dolore.

Il mio mondo era stato oscurato, non ne ricordavo nemmeno la ragione. Sapevo soltanto che alla fine, dopo tanta sofferenza, mi aspettava una ricompensa enorme, della durata del tempo.
In quel buio a tratti appariva la luce, che illuminava tutti i miei ricordi d'infanzia. Ricordi umani.
Non li voglio cancellare pensai, stringendo i denti.
Ripresi conoscenza, e avvertii la presenza attorno a me di due persone, ma non vi prestai la minima attenzione. Era un altro il mio scopo.
Scavai nella mia mente alla ricerca dei più piccoli ricordi della mia vita da umano, e ritrovai cose che pensavo aver dimenticato da tempo.
Mi dissero che la seconda fase della trasformazione durò 5 giorni, durante i quali credettero che fossi morto. Sorrisi a Bella, e le raccontai quanto avevo fatto.
Quando aprii gli occhi sulla mia nuova vita, ogni istante di quella passata era impresso con il fuoco nella mia memoria.

- Fa che non sia morto... -.
Adriel...
- Non è morto, Adriel. E' vivo, lo sento. Ascolta il suo spirito. Non è andato via. -.
- E allora perchè...? -.
- ...non ti risponde? E' semplice. Ha da fare. -.
Ridacchiai alle parole di Alice, e aprii gli occhi sorridendo ad entrambe.
Alice rise, Adriel balzò dalla sedia in uno strillo di gioia.
Mi si fiondò contro, baciandomi.
- Sei vivo, sei vivo! - ripeteva, baciandomi.
La strinsi a me, memore del fatto che ora ero più forte di lei.
- Mia piccola, dolce Adriel... - sussurrai.
Lei rise, felice e finalmente rilassata.
- Sai che non ti abbandonerò mai. Come hai potuto credere che fossi morto? -.
- Bruce, perdonami! Ti amo, ti amerò per sempre!! - disse lei, singhiozzando.
Sorrisi e ridacchiai. - Lo so. -.
Alzai lo sguardo sulla porta e rimasi di stucco. Uno specchio rifletteva la mia immagine, e il me stesso di quel mondo aveva uno sguardo assassino.
- Diavolo... Sembro... -.
- ...il cattivo di un film. - completò Bella, entrando. Mi sorrise e indicò lo specchio.
- Complimenti Bruce. Sei davvero bello. -.
- Ma come mai sono cambiato tanto? - domandai, sbirciando la mia espressione. Non ero arrabbiato, eppure il mio riflesso ringhiava minaccioso.
- Non lo sappiamo, però è un bell'effetto, no? - ridacchiò Alice.
Risi.
L'universo non aveva più segreti. Ogni più piccola particella sembrava rispondere ai miei comandi.
- E' magnifico... - sussurrai, alzando il volto di Adriel.
- Sei ancora più bella, amore mio... - mormorai, baciandola delicatamente. - Sono certo che avrò tutto il tempo di scoprire quanto bello è il tuo volto, tesoro. Ora però vorrei capire perchè sembro un diavolo scatenato. -.
- A me non importa saperlo. Prima eri un angelo. La tua voce dolce, i tuoi occhi teneri, la tua pelle di velluto... Oh, Bruce, eri il paradiso per me! Ora sei una persona diversa: la tua voce è più profonda e mi fa impazzire. I tuoi occhi sono diabolici, pieni di passione, amore, odio...colmi di ogni sentimento che provi! Il tuo corpo ora è il marmo, la pietra, il diamante che risplenderà nei miei giorni per sempre... Ti importa davvero scoprirlo? - disse Adriel, accarezzandomi le labbra.
Le sorrisi e la baciai. - No. - risposi sulle sue labbra.
- E allora andiamo a caccia, diavolo scatenato. Se prima eri il mio paradiso...ora sei diventato il mio inferno personale. Credo che sarà stupendo farsi torturare da te. - ridacchiò lei, prendendomi per mano.
Rimasi allibito. Adriel che faceva allusioni erotiche?!
- Che è successo mentre agonizzavo?! - chiesi, fermandola.
Alice e Bella si lanciarono uno sguardo divertito poi scoppiarono a ridere.
- Sai, Bruce...credo che il tuo dono sia magnifico, senza difetti. Però io ho qualche anno di esperienza in più. - sorrise Alice.
- Mentre ti aspettavamo, ho avuto una visione. Aro genuflesso, ai tuoi piedi, che ti chiede perdono. Al tuo fianco c'è Adriel, che se la ride. -.
- E significa...? -.
- Significa che Aro Volturi ha deciso di chiedere umilmente perdono ad Adriel, e contemporaneamente ti da pieno potere su di lui. -.
- Cosa?! -.
- Già... Il fatto strano è che ha chiesto anche di noi. Ci ha invitati in Italia, senza esclusione. Pensa che ha perfino invitato Jacob e il resto del branco! - disse Bella, ridacchiando.
- Qualcosa sta macchinando. - ringhiai. - Ed è tanto abile da mascherare le sue decisioni a te. Perdonatemi, ma non mi fido. -.
- Bruce, aspetta prima di tirare conclusioni affrettate. - disse Adriel, stringendomi la mano.
- Proprio tu parli... - feci, guardandola negli occhi.
- Mentre eri steso lì, Edward ci ha rivelato ciò che hai visto. Tu hai visto la testa mozzata di Aro. -.
- E allora? -.
- Beh, abbiamo sfruttato le cose a nostro vantaggio. Ho chiamato Aro, raccontandogli tutto. Si è incazzato, ma percepivo la sua paura anche dal telefono. Sa che se mi vengono i 5 minuti, corro a Volterra e lo faccio secco, assieme a quella puttanella di Jane. -.
Alice rise della mia faccia.
- Gli ho spiegato come tu abbia visto la sua morte, e come sia possibile evitarla. Perchè tu non hai visto me al fianco del corpo esanime di Aro, sbaglio? -.
- No, non sbagli. Non ho visto bene, so solo che era un vampiro molto potente. -.
- Bene. Ora ascoltami attentamente. Ci ho ragionato su e ho chiesto ad Alice di guardare il mio futuro, di spingersi più in la di quanto abbia mai fatto. -.
- E...? -.
- E ha visto qualcosa che mi mette in pericolo. -.
- Cosa?! -.
- E quel qualcosa è proprio Aro. -.
- COSA?! -.
- Ma non nel modo che tu credi. Aro mi chiederà scusa, e mi darà qualcosa da proteggere, un qualcosa che gli umani stanno cercando da tempo. Ciò mi metterà in pericolo. -.
- Adriel non girarci intorno. Dimmi la verità. -.
Adriel mi guardò negli occhi e sospirò. - Bruce, rischierò la vita. Forse morirò. -.
La mia mente fece due più due. Chiusi gli occhi, e davanti a me vidi la scena completa, ricca di particolari.
Adriel, morta, tra le mie braccia. Aro al mio fianco che piange dalla rabbia. Vidi la mia rabbia, il mio dolore. Vidi il mio corpo alzarsi, udii la mia voce ruggire. E vidi di nuovo la testa di Aro volare via.
- NO!! NO!! NO! NO NO NO NO NO!!!! - gridai, portandomi le mani tra i capelli.
- BRUCE! Ascoltami, ti prego!! Non ho finito!! - urlò Adriel, scuotendomi.
Ma dai miei occhi non riuscivo a scacciare via il suo volto senza vita.
- No... - gemetti, cadendo in ginocchio.
- Bruce, ascolta! Non tutto ciò che vedi si avvera, questo è un fatto! E sai come l'ho capito? Mi dicesti tempo fa che saremmo andati a Volterra in estate, mentre l'invito di Aro è per il mese prossimo! Capisci? -.
Annuii senza convinzione.
- Io non devo morire, posso anche rifiutare quell'incarico. Però ti dico che non è mia intenzione rinunciare. Ho l'occasione di fare qualcosa di utile, di viaggiare. Avrò un motivo valido per continuare a combattere dopo secoli! Ti prego, non farne un dramma. Avrò te al mio fianco! E poi non credo proprio che Aro ci tenga a morire, quindi farà di tutto per proteggermi. -.
S'inginocchiò al mio fianco e mi abbracciò. - Amore mio, ti prego. Non fare così, non ti lascerò solo. Hai fatto un grande sacrificio per stare con me per sempre, e ora la mia vita è la cosa che proteggerò di più al mondo assieme a te! -.

Sera gente! Chiedo scusa, ma ho avuto un bel da fare con la scuola, e stare al pc mi era quasi impossibile. Però una cosa buona c'è, non è l'unico capitolo che ho scritto. Assieme a questo, a breve termine, pubblico anche il seguente. =)
Un grazie di cuore a Simona_Cullen, che di sicuro mi ha dato per dispersa ancora una volta xD Non temere, c'è ne vuole per farmi fuori!
Beh, io vado perchè ancora una volta la scuola chiama.
Baci a tutti,
L'Autrice.
  
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