08/11/2009
7 recensioniPrologo
Chiuse gli occhi reclinando la testa all'indietro, sullo schienale della poltrona in pelle nera, con fare stanco. Di fronte a lui, sulla scrivania, si stagliava una pila di dispacci da parte del quartier generale ed altri fogli di ordine burocratico.
Odiava quella parte del lavoro. Se fosse stato possibile avrebbe lasciato quell'infausto compito a Tashigi. Perché doveva perdere tempo dietro a quegli insulsi pezzi di carta invece di essere a caccia di qualche pericoloso ricercato?
Sbuffò sonoramente, prese un sigaro dal primo cassetto e lo accese. Inalò con piacere l'odore sprigionato da quel dolce fumo cancerogeno mentre si dissipava nell'aria in piccole spirali. Si rigirò tra le mani l'accendino, facendo sprigionare la piccola fiamma ad intermittenza. L'osservava accendersi e spengersi con intensità mentre i suoi pensieri si focalizzavano su un certo moccioso il cui corpo era animato dal quello stesso elemento.
Chissà dove si trovava in quel momento.
Dei passi frettolosi nel corridoio lo ridestarono da quei pensieri. La porta della sua cabina si aprì di colpo rivelando la figura trafelata di Tashigi.
"Comm...odoro...anf Smoker anf!" disse tra un ansito e l'altro.
"Che c'è?" chiese visibilmente irritato da quell'intrusione.
"La nave dell'ammiraglio Akainu è in avvicinamento. Ha richiesto espressamente la sua presenza signore!"
"Arrivo"
Si alzò con una brutta sensazione e seguì Tashigi fino al ponte. A Smoker, Akainu, non era mai piaciuto. Era un uomo crudele e senza scrupoli che perseguiva la cosiddetta via della Giustizia Assoluta. Cos'era venuto a fare? E perché non era stato avvisato anticipatamente del suo arrivo?
Quella storia gli puzzava. Doveva essere successo qualcosa di grosso.
Non appena messo piede sul ponte si trovò circondato da un ingente gruppo di marines, tutti con il fucile puntato contro di lui. I suoi uomini erano stati tutti disarmati.
Il commodoro non si scompose, ma si limitò a chiedere freddamente.
"Tashigi che sta succedendo?"
"Signore non lo so! Non ci è stato comunicato nulla!"
Certo. Era ovvio. Avevano voluto coglierlo di sorpresa.
"Commodoro" la voce appena levatasi era strascicata e divertita. Smoker vide l'ammiraglio dirigersi verso di lui seguito da un giovane marine che teneva tra le mani delle manette di agalmatolite.
"Non riesci proprio ad immaginare perché siamo qui?" chiese sempre più divertito l'uomo.
Se avesse potuto il Commodoro lo avrebbe incenerito con un solo sguardo. Fissò minacciosamente Akainu i cui occhi neri sembravano privi di vita, come quelli di uno squalo.
"No, non riesco proprio ad immaginarlo".
Mentì. Conosceva il motivo. Sapeva che prima o poi gli avrebbero scoperti. Era solo questione di tempo.
"Sei vuoi posso spiegartelo io." poi con fare ufficioso continuò "Commodoro Smoker, lei è in arresto perché colpevole di aver una relazione con il Comandante della seconda flotta di Barbabianca, Portuguese D. Ace, detto Pugno di Fuoco. Tra una settimana sarà processato e sarà stabilita la sua condanna."