Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: sunrise92    09/11/2009    1 recensioni
". Io non presto attenzione alle loro parole, la mie mente è impegnata a contemplare l’immagine di quel sorriso. Un sorriso capace di illuminare tutto intorno a se, un sorriso luminoso come il sole, il suo sorriso. Il sorriso di Cedric Diggory."
Sto effettuando un'operazione di revisione e correzione della storia, non escludo che il finale possa cambiare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cedric Diggory, Hermione Granger
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 7
Riappacificazioni e Delusioni



Intorno a me regna, come al solito, il buio, il silenzio e il gelo, e come al solito mi sento vuota, sola e spaventata.
È il tipico scenario del sogno, che ormai accompagna ogni notte di questo mio anno ad Hogwarts, ormai ci ho fatto l’abitudine, ma questa volta è più realistico.
Il buio è più intenso e il freddo è così penetrante che riesco a fatica a correre verso… verso… non c’è nessuna luce verso cui correre! Nessun calore che possa riscaldare il mio corpo freddo e tremolante. Non c’è niente intorno a me. Sono sola, completamente sola. Mi accascio a terra e piango. Improvvisamente sento un forte dolore squarciarmi il petto. Sento qualcosa di freddo stringermi il cuore e comprimerlo sempre di più.
So che tutto ciò è un sogno, ma non riesco a svegliarmi. È come se qual sogno mi avesse rapito e non volesse più lasciarmi andare. Inizio a gridare, ma la mia voce risuona nel vuoto che mi circonda.
All’improvviso sento una forza sconosciuta riportarmi alla realtà. Finalmente riesco a riaprire gli occhi.

Davanti a me trovo il volto preoccupato di Ginny, che nella mano destra stringe un bicchiere di acqua ormai vuoto.
La mia dolce compagna si stanza, ha infatti provato a svegliarmi in tutti i modi, ma senza successo. Solo quando mi ha lanciato dell'acqua sul viso finalemente sono riuscita a scappare dal mio incubo.
Abbraccio velocemente la mia migliore amica e scoppio a piangere senza dire nulla, Ginny mi stringe, trasmettendomi attraverso il suo silenzio tutto l'affetto che prova verso di me.
La giornata prosegue peggio di come è iniziata. A colazione Ron non mi degna nemmeno di uno sguardo, mentre Cedric mi lancia sguardi carico di odio.
Dopo le lezioni cerco di avvicinarmi ai due ragazzi, ma tutti i miei tentativi sono vani: mi evitano o mi ignorano. Però entrambi sono così gentili da permettermi di leggere nei loro volti il disgusto che provano nei miei confronti.
Dopo i vari ed inutili tentativi di riappacificarmi con i miei migliori amici, il mio umore, già a terra, inizia a sotterrarsi vivo.
Mi dirigo in giardino e mi siedo su una panchina di fronte il lago. Poggio i piedi sulla panchina e abbasso la testa in modo da rintani nel mio guscio. Ripenso alla bruttissima serata di ieri, ripenso al mio primo bacio. Ripenso alle liti che hanno rovinato tutto.
Ripenso al volto di Cedric, furioso, ed una lacrima scende veloce, arrivando a bagnare la mia divisa. Ciò che mi fa più male è che queste liti mi appaiono prive di senso e di un vero motivo.
Non riesco proprio a capire perché tutto questo astio nei miei confronti. Cosa ho fatto di male? Prima che questa lacrima possa essere accompagnata da altre, una voce mi costringe ad alzare il viso.
< Hermione?>
Alzo la testa, e vedo Harry ritto davanti a me. Nel suo sguardo leggo tanta preoccupazione e affetto.
< Hei! >
rispondo, alzandomi in piedi e sistemandomi di fronte al famoso grifondoro.
< Herm io non sono d’accordo con quello che pensa Ron. E ieri se solo avessi potuto gli avrei impedito di sparare cavolate. Comunque tu sai come è fatto Ron! Fra poco si renderà conto di aver combinato una stupidaggine e verrà a chiederti scusa. Non ti preoccupare e ricordati che io ti voglio davvero bene! >
Istintivamente abbraccio Harry e senza dire una parola gli dimostro che anche io gli voglio un mondo di bene. Sono sicura che senza Harry e la sua amicizia non potrei vivere. Il bel grifondoro ricambia il mio abbraccio, stringendomi forte.
< Herm io ti conosco e so che se il tuo umore è così a terra non è SOLO colpa di Ron. Ieri è successo qualcosa di cui non sono informato? >
Mi chiede mantenendomi stretta tra le sue braccia. Harry riesce sempre a capirmi, a volte anche troppo bene. Mi allontano dalla sua stretta e mi risiedo sulla panchina. Aspetto che imiti il mio gesto ed inizio a raccontare, per filo e per segno, l’emozionante serata del Ballo…
< Ah! capisco. >
È l’unica risposta che il bambino-sopravvissuto, mi rivolge dopo un ora di racconto.
< Se tu capisci illumina anche me. Perché tutti sembrano avere un buon motivo per odiarmi? >
< Herm, io non posso dirti niente, devi capire da sola quello che è successo. E non so come fai ancora a non arrivarci, è così evidente! Ma ti posso dire con certezza che nessuno ti odia, anzi… >
Non termina la frase e credo che non è nelle sue intenzioni farlo. Così decido di cambiare discorso.
< Harry come va con l’indizio della seconda prova? >
Il sorriso che il ragazzo accanto a me, aveva mantenuto per tutta la conversazione sparisce, al suo posto rimane solo una triste espressione di rassegnazione.
< Ancora non sei riuscito a decifrarlo? Harry la prova è fra due giorni. Devi farcela >
Harry non fa in tempo ad aprire bocca che una voce, che potrei riconoscere tra mille, lo chiama.
< Potter >
Il mio amico si gira, e lo stesso faccio io. Davanti a noi c’è Cedric Diggory, che non mi degna nemmeno di uno sguardo.
< Diggory >
Risponde il grifondoro al tassorosso.
< Hai risolto l’indizio della prova? >
< Ci sto lavorando. >
< Bene allora prendi il tuo uovo e vai a pensarci su nel bagno dei prefetti. Un bel bagno spesso aiuta a chiare le idee >
Suggerisce il tassorosso e se ne va, facendo finta che io non esista.

Dopo il lungo pomeriggio trascorso a parlare con Harry, arriva l’ora di cena. Il mio migliore amico mi costringe a sedermi a tavola vicino a lui e Ron.
Ma credo che anche lui ora se ne penti. L’atmosfera è gelida, intorno a noi tutti gli studenti chiacchierano, ridono, scherzano, mentre il nostro gruppetto mangia in silenzio.
Io non ho per niente fame, anzi tutto il cibo presente sul tavolo mi provoca una forte sensazione di nausea.
Ad un tratto, mentre sto giocando con le due carote presenti nel mio piatto, Ron mi chiama
< Hermione, senti, io… io..  >
Alzo lo sguardo e vedo il viso del giovano grifondoro assumere una colorazione rossiccia, simile a quella dei suoi capelli.
< Si dimmi Ron >
Incito il ragazzo a continuare. Finalmente ha deciso di parlarmi, mi sento davvero sollevata e sorrido, per la prima volta in questa orribile giornata. Ma il sorriso comparso sul mio viso si spegne subito appena i miei occhi incrociano lo sguardo carico di rancore di Cedric.
< Herm io.. io… volevo.. chiederti scusa. >
Le parole di Ron riportano i miei occhi al tavolo dei grifondoro. Ron che chiede scusa è un grande evento. Certamente commette errori tantissime volte, ma pochissime riesce a vincere la sua testardaggine e chiedere scusa.
< Grazie Ron! Scuse accettate. Ero stufa di non poterti più parlare >
Rispondo sincerante al mio migliore amico dai capelli rossi. Guardo Harry che sorride ed annuisce, sono sicura che tutto questo lo devo a lui.
< Comunque devi sapere che io non sono d’accordo a questa tua relazione, ma ho capito che sono tue scelte e che se vuoi stare con Krum, io lo accetterò. Poi anche io ero stufo di non parlarti >
Mi devo accontentare delle scuse. Almeno non mi farà più scenate, almeno per ora.
< Bhè, come ho già detto sei perdonato. Comunque giusto per informazione, io e Victor non stiamo insieme. >

Informo così i mie amici del mio primo bacio e dei fraintendimenti che ci sono stati.

Con Ron va tutto bene. Siamo tornati amici e da quando gli ho raccontato la storia del ballo sembra più felice, e anche io lo sono.
Ma Cedric continua a non parlarmi. Le cose peggiorano di giorno in giorno. Devo fare qualcosa non riesco più a sopportare questa situazione.
Ogni volta che chiudo gli occhi rivedere quello sguardo deluso, mi provoca una fitta dolorosa al petto. In quest’ultimo periodo, Cedric era diventato il mio confidente, la persona con cui parlavo di ciò che mi faceva stare male.
Ma ora è proprio per colpa sua che sto male. Mi manca troppo! Ho bisogno di essere consolato da un suo sorriso. DEVO parlargli!
Non ora, però. Fra poche ore ci sarà la seconda prova e devo aiutare Harry. Il suggerimento del tassorosso ci ha aiutati a capire che la prova si svolgerà nel lago nero, e che i partecipanti dovranno stare un’ora in apnea. Impossibile.
Sono ormai due giorni che consultiamo e riconsultiamo gli stessi libri, ormai sappiamo a memoria ogni pagina di ogni libro dell’intera biblioteca di Hogwarts, ma niente ancora non sappiamo come fare.
Se non troviamo al più presto una soluzione Harry perderà, o peggio potrebbe succedergli qualcosa di brutto durante la prova.
< Possiamo farcela, allora ripensiamo agli indizi >
cerco di incoraggiare i miei disperati amici, che appena apro bocca mi fulminano con uno sguardo.
< Dobbiamo cercare meglio, dobbiamo riconsultare tutti i libri, dobbiamo... >
< Andare dal preside. Signorina Granger il professore Silente desidera vedere voi e il signor Weasley. >
un vocione mi interrompe. È il professor Moody, che ci avverte che il preside vuole vederci. Che cosa potrà volere ORA Silente?Proprio ora? Harry è ancora in alto mare, dobbiamo rimanere qui.
< Ma mancano poche ore alla prova e… >
Provo a controbattere, ma è inutile, il professore mi interrompe prima che possa finire.
< … e si presume che il signor Potter abbia trovato come affrontarla al meglio. Signor Paciock aiuti il signor Potter a riordinare i suoi libri. Granger e Weasley con me. >
Dice facendoci segno di seguirlo. Io e Ron guardiamo Harry preoccupati il grifondoro risponde ai nostri sguardi salutandoci, mestamente, con la mano destra.
< Torneremo presto Harry >
Gli dico ma il professore ridacchia, mentre mi fa segno di seguirlo.
Attraversando il corridoio che porta al gargoyle che sorvegliava l’ingresso dello studio del Preside, passiamo dinanzi una panchina sulla quale è seduta una coppia di studenti impegnati a scambiarsi saliva. Gli studenti di Hogwarts non hanno proprio ritegno.
Il professore si ferma davanti ai due, sbatte violentemente il bastone a terra. Oh ed ora perché si è fermato? Non solo ci ha costretti ad abbandonare Harry proprio ora, ma ci fa anche perdere tempo. Uffa. Io non lo capisco proprio.
I due ragazzi, sentendo il fastidioso rumore, si ricompone velocemente mostrandoci così i loro visi.
Non posso credere ai miei occhi, anzi non voglio crederci. Cedric e Cho si alzano in piedi, arrossendo, di fronte al professore, che sorride compiaciuto.
Sento un forte dolore al centro esatto del petto, come se un pugnale si fosse conficcato nel cuore, e la ferita lasciata da questa arma brucia e fa male tanto male. Mi sento così amareggiata e...
delusa.
< Signorina Chang, il preside desidera parlare con voi. Può venire nel suo studio?  >
Moody invita anche Cho nell’ufficio del preside; la corvonero annuisce ancora tutta rossa in viso, e si incammina dietro allo strambo professore, salutando Cedric con una mano .
Guardo il tassorosso negli occhi, nei quali per una frazione di secondo, mi pare di cogliere dispiacere, ma forse è solo la mia mente perché l’attimo dopo ecco che ritorna lo sguardo pieno di odio, al quale mi ero abituata in questi giorni.
Una lacrima scende veloce, rigando la mia guancia, ma altrettanto velocemente viene fermata dalla manica della mia divisa.

Nell’ufficio del preside oltre a noi c’è anche la sorella di Fleur, insieme ai presidi delle tra scuole. A parlare è Silente:
< Signori scusateci per il disturbo ma dobbiamo chiedervi un favore. Sareste così disponibili nell’aiutarci a preparare la seconda prova del torneo? Sapete abbiamo bisogno di voi.  >
Non so a cosa si riferisce ma all’imponente figura di Silente non si può dir di no così tutti rispondiamo in coro.
< Certo!  >
Il preside sorride soddisfatto e i ringrazia
< Grazie per la vostra disponibilità. Ora non vi dirò quale sarò il vostro compito. Sarebbe inutile, servirebbe solo a spaventarmi, tanto fra poco lo capirete da soli. Comunque vi dico solo di non preoccuparvi è tutto controllato. Grazie di nuovo. >
Detto questo, alza la bacchetta, sussurra qualcosa e… buio.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: sunrise92