Twilight, 'FATE OF LOVE' di samy88 (Cap 8) su EFP Fanfiction

SALVE MIEI ADORATISSIMI LETTORI.
CHE DIRE… SIAMO ARRIVATI ALLA CONCLUSIONE DI QUESTA STORIA. NON PENSAVO CHE SCRIVERE LA PAROLA FINE POTESSE ESSERE COSì TRISTE.
IO NON SO DAVVERO COME RINGRAZIARVI.
MI AVETE SOSTENUTO CON I COMMENTI, INSERENDO LA MIA STORIA TRA LE PREFERITE, LE SEGUITE, E CHI CORRAGGIOSAMENTE HA INSERITO ME TRA I SUOI AUTORI PREFERITI.

IL MIO PENSIERO VOLA A VOI… A TUTTI VOI… CHE DEDICO QUESTO CAPITOLO,
GRAZIE A:

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EPILOGO

EDWARD’S POV

La mia vita.
È iniziata interamente dalla sera dell’incidente.
Eravamo già destinati ad incontrarci quella sera ma ciò non accadde perché lei non venne. La prima elusione al nostro destino. Poi improvvisamente, senza che tu lo voglia, la tua vita cambia, in modo tremendamente radicale. Ed un cambiamento significativo fu proprio l’incidente che causò la mia permanenza comatosa in ospedale. Non ho mai visto quell’evento come un qualcosa di prettamente negativo. Se sono vivo, lo devo solo alla mia Bella. La sua voce era stato l’unico appiglio al quale mi ero aggrappato con tutte le mie forze. Lei, con la sua determinazione, mi aveva tenuto per mano e passo dopo passo mi aveva condotto alla libertà. Era stata la mia ancora di salvezza, il mio spiraglio di luce in quel tunnel buio. La prima immagine,al mio risveglio, fu proprio lei nascosta dietro un vetro timorosa di un mio rifiuto. Come avrei mai potuto rifiutare un dono simile?
Il destino ci diede una seconda opportunità, ahimè, che non sfruttammo completamente. Ci incontravamo di sfuggito nell’ospedale anche se ormai ero irrimediabilmente attratto da lei. Inizialmente era un’attrazione fievole, leggera, sommessamente taciuta dalla paura di conoscere finalmente l’altro. Tuttavia, essa esplose con il ricongiungimento delle nostre mani.
Sono passati ben tre anni da quella sera fatalmente magica e se la rivivo ancora semplicemente con i ricordi incastrati nella mia mente mi sembra ancora di essere travolto come un fiume in piena da una miriade di emozioni, alcune perfino contrastanti.
Quel nostro bacio così dolce accarezzato dai raggi argentei della luna, nostra unica testimone suggellò quell’istante magico. Toccare le sue labbra fu così devastante da mandarmi cuore e mente in incandescenza infiammati da un’irrefrenabile passione.
Quel bacio fu il mio risveglio definito.
Quella sera io rinacqui.
Solo adesso comprendo che l’ho amata sin dal primo momento. Un amore che giorno dopo giorno è diventato infinito, incommensurabile. E così, un susseguirsi di eventi hanno arricchito la nostra vita: le dolci serate passate a coccolarci come due adolescenti, momenti felici, alcuni tristi, altri stravolgenti dall’innata passione che ci accomuna, la mia laurea in medicina, la sua in letteratura, la mia proposta di matrimonio sotto un suo sguardo totalmente stupito, e il coronamento del nostro amore.

Afferro la cornice in argento dalla scrivani bianca accarezzando attraverso il vetro la foto. Essa ritrae Bella nel giorno più felice della nostra vita: il nostro matrimonio. Ricordo ancora il suo viso etereo e sorridente nel percorrere la navata. Era bellissima: avvolta in quel vestito lievemente vaporoso di un bianco puro; i suoi capelli delicatamente raccolti con qualche boccolo riversante sulle sue spalle candide; il suo viso, raggiante, rosso di gioia e stravolto dall’intensità del momento eco del mio. Se ripenso tuttora, a quegli istanti così meravigliosi una pace e una gioia innaturale mi percuote anima e corpo.
Dei lievi tocchi alla porta del mio studio medico mi fanno rinsavire. “Avanti.”
Una testa bionda e riccioluta spunta dalla porta. “Dottor Cullen?”
Poso nuovamente la cornice sulla mia scrivania sfiorando per ultimo con il polpastrello il viso candido di mia moglie.
“E’ l’ora delle visite.” Mi avvisa l’infermiera probabilmente accortasi del mio stato di beatitudine momentanea.
Ah, quanto mi manca la mia Bella. E’ divenuta il fulcro di tutta la mia intera esistenza.
Mi sollevo dalla sedia in pelle nera prendendo dalla scrivania lo stetoscopio. “Adiamo.” Esco dallo studio richiudendomi la porta alle spalle. Entro nell’ascensore salendo al terzo piano. Le porte scivolarono lateralmente rivelando ai miei occhi un reparto perennemente in giubilo.
Dal grande vetro della stanza noto una figura comodamente seduta su una di quelle sedioline piccolissime adattate alla statura di un bambino che legge amorevolmente una storia alle piccole pesti della pediatria. Un sorriso spontaneamente spunta sul mio viso.
Entro nella stanza silenziosamente con passo felpato. Mi abbasso all’altezza del suo viso. “E così il vampiro ravvicinò le sue labbra al collo della ragazza-”
“deponendole dolcemente un bacio.” Conclusi io per lei, baciandole quella candida parte scoperta della spalla che mi mandava ogni volta in visibilio.
“Edward.” Bisbiglia Bella chiudendo gli occhi. Un leggero sorriso le affiora il viso. Alza una mano accarezzandomi la nuca.
Le afferro una mano poggiandone le mie labbra sul dorso. “Ciao amore.”
Lei si alza circondami il collo con le sue esili braccia; dopodiché posa il capo nell’incavo del mio collo inspirando profondamente il mio profumo.
I bambini alle nostre spalle ridacchiano probabilmente colti di sorpresa dalla nostra scenetta alquanto romantica. Purtroppo non riesco mai a contenermi. Voglio che mia moglie si senta costantemente amata.
“Mi sei mancata.” Mormorò con le labbra attaccate alla sua fronte.
Rilascia una risatina disinibita. “Ma non ci vediamo da poco più di due ore.”
Le stringo la vita con maggior vigore. “Così tante?!”
Ride nuovamente sfiorandomi il collo con le sue morbide labbra; un semplice gesto che mi causa ogni volta milioni di brividi lungo la schiena. Nonostante gli anni trascorsi il suo tocco mi sortisce sempre lo stesso effetto.

Una bambina, la piccola Terry, si avvicina indicando con un dito il ventre rigonfio di mia moglie. “Dottor Ci.” mormora timorosa. “Perché la pancia di Bella è gonfia?”
Le vezzeggiai il capo con amore. “Perché qui” Poso una mano sul pancione e quella sensazione di completezza mi travolge in pieno il cuore. “Sta crescendo una bimba.” Alzo gli occhi incrociando lo sguardo commosso di mia moglie. “Il frutto del nostro amore.”
Bella prende delicatamente una mano di Terry e con infinita dolcezza la pone sul suo ventre. La bimba con occhi colmi di curiosità accarezza quella dolce sporgenza. La bambina sorride estasiata e dopo aver dato un bacio di riconoscenza a Bella si dilegua andando incontro agli altri bambini che pullulano l’intero reparto.
Esco da quella stanza mano nella mano con la mia Bella. Una volta fuori le sfioro appena le labbra con le mie desideroso di poter assaporare nuovamente il suo dolce sapore. Le sue mani si perdono tra i miei capelli, le mie invece, sul suo ventre lasciandole lievi carezze circolari.
Il giorno che Bella mi comunicò di aspettare un bambino, per poco non ebbi un infarto dovuto alla gioia. La notizia più entusiasmante e gioiosa che un marito possa ricevere.
Ecco, la mia seconda forza di gravita: mia figlia. Mancano pochi mesi alla sua nascita e mi sento già l’uomo più fortunato dell’intero universo. Ho una moglie stupenda e presto avrò un angelo rosa; entrambe rappresentano il mio tesoro più grande.
Percepisco una spinta al di sotto della pancia. Guardo Bella negli occhi totalmente emozionato. Ogni piccolo calcio è come una violenta scossa alla mia anima. Mia moglie posa le sue mani sulle mie chinando il capo. “Scalcia solo quando ci sei tu.”
Le alzo il viso dal mento con due dita. “Ti amo.”
Lei sorride estatica avventandosi sulle mie labbra. Un bacio casto… colmo d’amore. Mi stacco dalle sue labbra congiungendo le nostre fronti per mantenere i nostri sguardi incatenati. “Anch’io ti amo.” Sussurra rilasciando un sospiro. La sua voce mi percuote con forza il corpo. Sorrido sfiorandole con il dorso della mano una guancia. Bella è la mia ragione di vita.
Non ho alcun dubbio: la nostra unione è il destino dell’amore.

FINE

RINGRAZIO NUOVAMENTE TUTTI DI CUORE.
MI AVETE RESO IMMENSAMENTE FELICE CON IL VOSTRO SOSTEGNO.