Abrham
camminava con aria pensosa tirandosi appresso la piccola Daneel
che si guardava attorno curiosa come una bimba in un
negozio di giocattoli. Le rivolse uno sguardo imbronciato e poi la costrinse a
cambiare direzione in risposta a un rumore secco sopra
le loro teste - Le scale amano cambiare.- le disse e lei annuì con un rapido
cenno della testolina. Adorabile come poche pensò il ragazzo con un sorriso,
anche se, era il suo odore ad attirarlo. Era dolce e familiare, come quello di - CHARLIE?-.
Il
ragazzo stava venendo loro incontro in compagnia di Emmie. La ragazzina gli si era infilata sotto il braccio
destro e lui le stava dicendo qualcosa all’orecchio. Avvicinandosi Abrham si rese conto che la *sua* piccolina stava singhiozzando
e involontariamente affrettò il passo tirandosi ovviamente appresso Daneel che durante il tragitto aveva preso a braccetto.
L’altro serpeverde si volse verso di lui e alla vista
della sorella ebbe uno scatto sorpreso.
-
Emmie , Joel
è peggiorato?-
-
Eh? No… E’ solo che ha avuto una brutta reazione.-
Il
biondino rilassò le spalle, come si poteva biasimarlo? Era rimasto sfregiato a
vita quel poveraccio, dare i numeri era il minimo che poteva fare. Spostò lo
sguardo verso Charlie per avere notizie di John e
stranamente lo trovò con lo sguardo fisso su Daneel
che ridacchiava come terrorizzata. O meglio sul braccio di
lei stretto al suo.
-
Fratellino?-
-…-
-Charlie?-
Gli
occhi di Charlie si mossero verso i suoi e il licantropo ci lesse una furia omicida
senza precedenti. Aggrottò le sopracciglia e fece per chiedergli spiegazioni
quando il legimante esplose in un - CI STAI PROVANDO CON MIA SORELLA, VECCHIO
MARPIONE?- che lo lasciò senza fiato per una decina di secondi. Diede un salto all’indietro con un “COSA?” di una
miliardo di decibel di potenza circa mentre Emmie
girava la testa da Charlie a Daneel
come scioccata.
-Sorella…-
confermò la povera Daneel con un pigolio, annuendo ad
entrambi. Si senti afferrare al braccio sinistro e un secondo dopo si ritrovò lontana da Abrham tenuta
per mano dal fratello.
-Scusa , ma non è un tuo amico?-
-
Appunto…?-
-
Lo conosco Daneel… Ci sono cresciuto assieme.- Bloccò
l’andatura e si volse verso la ragazza sollevando un dito della mano libera, la
piccola inarcò entrambe le sopracciglia senza capire - So come ragiona, è un
depravato! Avresti fatto la fine dell’agnellino con lui - Erano ancora
abbastanza vicini e Abrham, da vero idiota come solo
lui sapeva essere, si volse verso Emmie abbracciandole la testa con un quasi singhiozzato - NESSUNO AMA IL POVERO LUPACCHIOTTO!-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.
Eppure lei non ci aveva mai creduto nei cosiddetti
presentimenti. Come può il cuore umano reagire al dolore di chi ama prima che
la mente sappia che cosa sta succedendo? No, è impossibile anche per una
strega. Eppure… Jolie si
guardava attorno come se si aspettasse da un momento all’altro di veder
compiere il disastro che sentiva nell’aria, non sapeva perché, ma era sicura
che qualcosa di grave stava per compiersi.
-
Lie se ci beccano gli insegnanti nella Foresta Proibita sono cazzi nostri…-
- Allora torna a scuola Cagnaccio, chi ti ha
detto di venire!-
-
Piccola io ti adoro lo sai, ma è una cosa folle!-
La
ragazza si bloccò per rivolgergli da sopra una spalla uno
sguardo assassino - Ripeto: Perché sei qui? Chi ti ha detto di venire!- Non aveva assolutamente voglia e tempo da perdere con quello
scemo, non quella agitazione che sentiva addosso e che minacciava di mandarla
alla casa dei pezzi molto presto.
-Te
l’ho detto amore mio. Ti adoro e questa è una cosa folle…-
La
ragazza roteò lo sguardo al cielo con fare esasperato, ma perché quello scemo
doveva capitare proprio a lei. Avanzò nella foresta di un altro paio di passi
quando si trovò la strada bloccata dal braccio steso di James,
si girò a guardarlo e lo trovò con la fronte aggrottata e lo sguardo fisso ad
un punto alla loro sinistra. - Che…- Si sporse oltre
la sua spalla e quello che vide rischio di fermarle il circolo del sangue nelle
vene. Harry tenuto a forza in ginocchio da Lorien, il braccio destro aperto da una rovinosa fattura
tagliente - HARRY!-
Vide
il suo capo scattare nella mani di Lorien
che cercava di tenerlo su, lentamente voltarsi verso di lei e metterla a fuoco
con un espressione terrificata - JAMES
PORTALA VIA!-
Jolie sentì chiarmanete James Remus imprecare mentre Lorien
voltava la testa verso di loro, lo sguardo ottenebrato dalla Maledizione che
aveva in corpo. Fece peso sul braccio che teneva su di lei e la spinse dietro
di lui rivolgendole nel processo uno sguardo di puro avvertimento. Non era in grado di tenere testa a suo fratello, doveva lasciare
fare a lui.
-Lorien…-
-
Avada…-
- MERDA!-
Come
in un incubo Harry vide il raggio di morte nascere
dalla bacchetta del fratello minore e abbattersi su James
Remus che lo incasso senza
un urlo al posto di Jolie . Vide il ragazzo crollare
a parte addietro addosso a Jolie e la poveretta
cercare di reggerlo per poi crollare seduta sotto il suo peso. - JOLIE!- urlò Harry fuori di sé . Voleva
spingerla ad alzarsi da sotto James e scappare, ma
era terrorizzata poveretta, l’unica cosa che riusciva a fare e guardare il
fratello e mormorare sotto voce il suo nome.
Appello
allora la bacchetta a sé e lentamente si portò in
piedi, nel male, non poteva permettere a Lorien di uccidere
Jolie. Evocò una stupeficium
quando si accorse che Lollo stava tremando. La sua
bacchetta non riusciva a rimanere ferma e l’Avada
stentava a formarsi in punta.
-Cosa…-
Nonostante
la maledizione, Lorien non riusciva a tollerare
l’idea di fare del male a Jolie .
L’affetto che provava per sua sorella era più forte dell’incantesimo che
portava addosso - …TU SEI PIU’ FORTE!- gli urlò all’improvviso - PUOI FARCELA, PUOI COMBATTERLA!-
-LORIEN!-
singhiozzò Jolie - Tu non vuoi farci del male! Siamo
i tuoi fratelli, ci vuoi bene!-
Lo sguardo di Lorien andò da Jolie
a Harry che gli puntava una bacchetta contro, un
fremito color castagna nelle sue iridi e una preghiera fra i denti
-Uccidimi
fratellone…-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.
-Si
può sapere perché non mi hai mollato?-
Daneel si concesse
una risatina mentre lasciava andare il braccio del fratello. Charlie l’aveva accompagnata fino all’Ufficio di Silente,
ma al momento del commiato invece di lasciarlo andare ed entrare da sola nel camino
se l’era tirato dietro a viva forza. Si guardò attorno e strinse le spalle con
aria innocente - Volevo farti vedere che cosa ti stai
perdendo…-
Lo
prese di nuovo per mano e lo tirò verso le due voci che al loro arrivo li
avevano fatti voltare verso quella che doveva essere la cucina. Daneel era anche uno scricciolo di ragazza, ma aveva una
forza che faceva per venti. Si ritrovò a seguirla e a sbirciare dalla porta.
Hestia era china ai
fornelli, Severus era seduto al tavolo, stavano
semplicemente parlando.
-
Io da ragazzina avevo il baffo-
-
Baffo?-
-Già…
-
-
E hai iniziato a raderti a che età!?-
-
Ma no idiota il baffo è un apparecchio ortodontico, quello con i lacci che escono dalla bocca e
che ti circondano la testa- staccò le mani dalla pentola che stava
vegliando e s’indicò alcuni punti della nuca e le orecchie.
-
Sì mi ricordo.-
-
Sul serio?-
-Era
un po’ difficile non notarti con quel coso, sembravi una tagliola coi piedi!- Hestia
si volse di scatto a lanciargli uno strofinaccio e Piton
rise mentre se lo toglieva dalla testa con un gesto quasi schifato. Charlie guardò la sorella che l’aveva invitato a ritirarsi
in corridoio per non farsi vedere e poi di nuovo la porta
da dove sentiva i genitori ridacchiare come due ragazzini - Pensi che
rimarranno assieme?-
-Credo
di sì… Si vogliono bene.-
-
Sarebbe bello…-
-
Così avremmo una famiglia.-
Charlie chiuse gli occhi - Daneel…-
-
Ti prego…- lo teneva ancora per mano e lo strattonò mentre gli rivolgeva uno
sguardo di pura supplica - Dai una possibilità a
questa famiglia!-
-
Severus da quando dai le sculacciate con gli
strofinacci!?-
-Da
quando me li tirano addosso e sanno di… BROCCOLI, MERDA!-
-
Non ti piacciono!?-
-Sono
la cosa più abominevole apparsa sulla terra!-
-
Mi spiace ormai li ho cotti e ti tocca mangiarli.-
Una
serie di passi e Charlie si trovò davanti il padre
che si bloccò con un sobbalzo - Ehi…- mormorò dopo qualche attimo mentre Hestia compariva alle sue spalle con una bella pentolata di
broccoli fumanti fra le mani che alla vista di Charlie
lasciò cadere per terra.
-
Cazzo!- mormorò alla vista del casino che aveva
combinato.
Piton
ridacchiò e si volse a guardare i suoi figli - Pollo e patate?- chiese e Daneel si staccò
prontamente dal fratello con un enorme sorriso sul viso - Certo!- . Severus la superò pronto per
andare verso la sala da pranzo dove avrebbe fatto apparire le pietanze sulla
tavola già apparecchiata.
-
Hestia aggiungi un posto!-
-Io non lo voglio il pollo!-
-
Mi spiace stasera ti tocca!-
-
Da quando comandi tu?-
-
Chi è che porta i pantaloni in questa casa?-
-Veramente
papà tu porti la palandrana - Hestia si girà a
guardare Daneel e scoppiò a
ridere. Piton si fece indietro dal tavolo e guardò
entrambe le donne - E allora chi è che porta la
palandrana in questa casa, eh?-
-
Tu…-
-E
allora decido io che si mangia!-
Portò
lo sguardo oltre le teste delle *sue* ragazze e abbozzò un sorriso verso Charlie che li guardava dal fondo della stanza, aveva come
l’impressione che la sua vita iniziava in quel momento…