#2
Titolo: What Have You Done?
Genere:
Drammatico
Avvertimenti:
What
if, One-shot, Shonen Ai
Rating:
Arancione
Ambientazione:
Suna,
in un tempo imprecisato prima del ritorno di Naruto a Konoha all’inizio dello
Shippuden.
Musica: What Have You Done – Within Temptation (www.youtube.com/watch?v=owsbM3WtkAY)
Ringraziamenti:
che
mondo sarebbe, senza Silentsky?
Ringraziamento speciale anche a Seiten
Taisen90 per aver messo questa raccolta tra le preferite e a sushi
precotto_chan per averla aggiunta alle seguite.
Dedica:
a
Maria e a Silentsky
Note:
partecipa al 7 FOTM indetto dal Fan Fiction World Forum. Il limite minimo parole è 750, quello massimo di
1750
Numero di parole:1316
What Have You Done?
L’aria vibra, pulsa, tutto freme senza
sosta, in uno spasmo finale che infrange la staticità e costringe il tempo a
distruggere le barriere della fissità.
E tutto torna a scorrere, come un
fiume in piena che inghiotte ogni cosa.
Sgrani gli occhi e ti guardi le mani,
fissi lo sguardo sulla pelle che un tempo doveva essere candida, ma ora ti si
mostra ricoperta di sangue caldo, purpureo, che ancora gocciola vischioso dalle
dita, allargandosi sulla sabbia e riflettendo il tuo volto sconvolto in un
grottesco specchio vermiglio.
I grumi rossi si addensano ad ogni
istante che trascorri in quella posizione, inginocchiato a terra, le mani poco
distanti dal viso e gli occhi sgranati, le labbra tirate in un ghigno di
incredulo disgusto.
Goccia dopo goccia, sanguigni granelli
di sabbia cadono sul terreno come in una clessidra, si infrangono con un tonfo
soffocato e si riuniscono e ondeggiano, riflettendo impietosi la tua colpa.
Le labbra tremano e la voce fatica ad
uscire, le corde vocali vibrano e bruciano, strappandoti singulti sconnessi.
Provi a contrarre le dita e speri che
appartengano a qualcun altro. Preghi che il sangue che impregna i tuoi abiti,
cola dai tuoi palmi e si incrosta sul tuo viso siano quelli di un altro
assassino, che tu stesso hai eliminato, per vendetta.
Perché non puoi essere stato tu.
Non puoi aver davvero compiuto un atto
del genere.
Non di
nuovo.
Non puoi aver davvero lasciato che il
tuo spirito si perdesse.
Non di
nuovo.
Non puoi aver davvero permesso che lo
Shukaku reclamasse il sangue di una nuova vittima.
Non di
nuovo.
-Gaara,
è arrivato il Team 10 da Konoha-
Alzi lo
sguardo e per un istante ti soffermi su di lui.
La mano
trema appena, stringendosi attorno all’impugnatura del pennino che tieni tra le
dita.
Stai
per spezzarlo, esattamente come due anni prima hai spezzato le sue ossa.
Soffocando
semplicemente l’aria in un pugno di sabbia.
What Have You Done Now?
Ti prendi la testa tra le mani.
Il sangue si mischia ai tuoi capelli
rossi e ti cola lungo la fronte, scivolandoti sulle palpebre e scendendo lente
sulle guance, in una patetica imitazione di vere lacrime.
Serri le mascelle e qualcosa dentro di
te si muove, si passa la lingua vischiosa sui denti aguzzi e muta il suo
respiro in un gorgoglio di soddisfazione.
Stai di nuovo per perdere il controllo
e lo sai.
E lo Spirito lo sente.
Agita la coda dentro di te, la sbatte
con forza contro la tua cassa toracica, fino a quando non riesci più a
distinguere quale sia il battito del tuo cuore.
Tutto si confonde, turbina in un
vortice, un gorgo nero di sabbia e sangue.
Il respiro accelera e le scariche che
dai nervi arrivano fino al cervello si fanno sempre più veloci ed intense.
La giara vibra e la sabbia dentro di
essa si agita, si alza in turbini e mulinelli, ricadendo con uno schiocco e
rialzandosi con un sibilo.
E lo Shukaku allunga i suoi artigli e
ringhia, prendendo il sopravvento su di te.
Lo
guardi, mentre il sole sorge all’orizzonte, scivolando sulla sabbia dorata, lampeggiando
sui granelli appena sollevati dalla brezza e adagiandosi sulla sua tenuta verde.
Senti i
colpi ritmati dei suoi calci, avverti lo spostamento d’aria provocato dai suoi
pugni e lo schiocco delle gocce di sudore che colano dalla sua fronte ad ogni
flessione.
Rimani
a fissarlo, senza nemmeno respirare.
Senza nemmeno capire il perché.
Lui
alza lo sguardo e sgrana gli occhi nel vederti.
Alza la
mano e la agita.
Ti
allontani, quasi spaventato, dalla
finestra, lasciando che le tende azzurre ti nascondano alla sua vista.
Ma
senti la sua voce che ti chiama.
-Vieni
ad allenarti con me!-
What Have You Done Now?
Urli e allarghi le braccia, mentre il
corpo ti scivola via dalle mani e la tua coscienza si disperde in cerchi
concentrici, increspando la superficie vermiglia delle pozze di sangue sulla
sabbia.
Il ringhio del Tasso ti vibra nella
gola e ti lacera le corde vocali.
Tutto si appanna, tutto diviene rosso.
Come un fiamma che si alza, la sabbia
esplode fuori dalla bocca della giara e ti abbraccia, simile alle spire di un
serpente.
Lo Shukaku prende forza, la sua sete
si fa violenta e incontrollabile.
Il sangue che si è sparso sul terreno
non gli basta più, ne vuole ancora, ancora e ancora, fino a quando non sarà
sazio, fino a quando non avrà fatto affogare ogni Nazione in quel liquido
immondo, vischioso e purpureo, ma perfetto, liscio e brillante come la
sfaccettatura di un rubino.
Il Tasso ringhia e si agita e ti
lacera. Gli artigli affondano sempre di più, le zanne si chiudono attorno al
tuo cuore e lo divorano, lo masticano.
Senti gli occhi gonfiarsi, li avverti mentre
cercano di uscire, hai l’impressione che fra poco esploderanno; gli arti si
contraggono, le ossa bruciano e la pelle si scioglie.
E la sabbia ti avvolge ancora una volta.
E lo Shukaku ti brama ancora una volta.
E il Tasso si sostituisce a te.
Ancora una volta.
What Have You Done Now?
Ridi e ghigni, come un mostro, come un lupo
che ha appena avvistato la sua preda.
I tuo colpi si fanno sempre più precisi,
sempre più potenti.
Rock Lee sgrana gli occhi e non capisce, ti
chiama e ti prega e ti supplica.
Hai orecchie per ascoltarlo.
Ma non hai cuore per capirlo.
Lo Shukaku ora è divenuto te e tu sei
divenuto il Tasso.
Non sei più nessuno, sei solo un Spirito che
brama sangue.
E allora attacchi, ghigni e ridi come un
folle.
Ad ogni schizzo di sangue la pazzia si fa
sempre più profonda, il ringhio dello Shukaku si fa sempre più feroce.
Ancora sangue, ancora ancora ancora!
La sabbia lo avvolge e tu soffochi l’aria con
un gesto semplice e terribile.
E allora senti l’osso che si spezza e l’urlo
che infrange l’aria.
Ancora ti chiama e ti prega e ti supplica.
Ti implora di ritornare in te.
Ma chi
sei tu?
Tu, il Demone che Ama Solo Se Stesso?
Non lo ascolti.
Non è la sua
voce che senti.
Il Tasso ringhia e sfodera gli artigli, fa schioccare
le mascelle.
Un attacco, un altro e un altro ancora.
L’eccitazione ti infiamma, ti scorre nelle
vene come un fuoco inestinguibile.
E quello che doveva essere un semplice
allenamento si trasforma in un funerale di lacrime, sudore e sangue.
Il Loto di Konoha cerca di aprire i Cancelli,
ma glielo impedisci.
Lo avvolgi nella sabbia, lo stringi nel tuo
abbraccio che di dorato possiede solo il colore.
Un barlume sembra accendersi dentro di te.
Un bambino dai grandi occhi azzurri ti guarda
con orrore, stringendosi al petto il suo orsacchiotto di pezza.
Rimani fermo un istante.
Il bambino non dice una parola, non ne ha
bisogno.
Ti sta pregando in silenzio.
Ti stai
supplicando in silenzio.
Ma non ti ascolti e ridi e ghigni.
Il Tasso ora è il Demone.
Il Demone si è inchinato al Tasso.
Serri la mano.
Il pugno si chiude.
E tutto diviene sangue.
What Have You Done Now?
Una lacrima scorre lungo la guancia
del bambino.
Il cuore ti esplode nel petto, il
ringhio dello Shukaku ti lacera la gola, i suoi artigli ti stritolano la testa.
Non senti più nulla, tutto attorno a
te si contrae e implode.
Quando lo Spirito ha fame, tu lo
nutri.
Quando il Tasso ha sete, tu lo sazi.
Che ora si cibi di te!
Che ora anneghi nel tuo sangue!
La sabbia ti avvolge, mentre la follia
scoppia come un tuono dentro di te.
E ridi e piangi e ghigni e urli.
Il bambino apre la mano.
Tu,
Gaara, apri la mano
La sabbia ti avvolge.
Chiude gli occhi e serra la mano.
Tu,
Gaara, chiudi gli occhi e serri la mano.
E tutto si fa sangue.