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Autore: Rein94    10/11/2009    5 recensioni
Sulfus si rende conto dei propri sentimenti per Raf,ma lei è innamorata di Raoul, un terreno... La versione a fumetti si è fermata proprio a questo punto,ed è da qui che parte la mia storia!
[Raf/Sulfus ~ FF Ispirata alla Versione a Fumetti]
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 9
 
Raf POV

Sento freddo. Non so dove sono, ma è tutto buio. Non sono sicura di essere sveglia, tutto è così surreale…per prima cosa intorno a me c’è il silenzio più totale, ma è un silenzio strano…come dire…carico, teso. Mi sento come se non avessi il pieno possesso del mio corpo, e non sono sicura di essere in grado di aprire gli occhi. Mi gira la testa. C’è un odore forte qui, ed è un odore familiare. Solo che…dov’è che l’ho già sentito? Non è certo quel tipo di odore che potrei definire gradevole, eppure…mi piace. Non so perché, ma mi fa sentire bene, come se fossi al sicuro. Ripasso mentalmente tutti i posti che conosco, cercandone inutilmente uno che mi riporti alla mente quest’odore. A dire il vero, più che un posto mi ricorda…Ma certo, è zolfo! Mi fa venire in mente quella dannatissima stanza ormai così lontana, mi fa tornare in mente te. Ora il punto però è un altro: cosa ci fa l’odore di zolfo qui…ehm, a proposito, dove sono? Allora, vediamo…sono partita per cercare Zolfanello City, fino a qui ci sono, e poi i miei ricordi si fanno confusi. Mi sembra di ricordare un temporale, o qualcosa del genere…poi mi sembra di essere caduta…ah, già; qualcuno mi ha presa in braccio e poi…mi sono ritrovata qua. Cerco di scrollarmi questa sensazione di debolezza addosso, e apro lentamente gli occhi. Un piccolo raggio di luce fioca filtra dalla minuscola finestrella in alto, quasi sul soffitto della stanza. Non è un granché come posto; è abbastanza piccolo e ci sono crepe un po’ dappertutto, ma non è nemmeno così male. Dopotutto c’è un letto – quello dove sono sdraiata sopra -, e non è nemmeno così scomodo. Ora che ci penso, come ho fatto ad arrivare qui? Qualcuno mi ci ha sicuramente portato, ma chi? Forse la stessa persona che mi ha presa in braccio? Chiunque sia stato, devo ringraziarlo. Appoggio una mano sul materasso, e mi metto seduta. Cavoli, che mal di testa. Mi metto una mano sulla fronte e mi accorgo che c’è qualcosa appoggiato sopra. È una piccola pezza bagnata, probabilmente per far scendere la mia temperatura…chissà che è stato? Deve essere qualcuno di veramente gentile, per ospitarmi in casa sua e prendersi così tanta cura di me. Mi sforzo di alzarmi anche se mi sento le gambe molli, e appoggiandomi al muro comincio a camminare verso la piccola porta davanti a me. Sento il mio respiro ansante, e comincio ad avvertire dei brividi di freddo sulla pelle e sulla mia fronte sudata. Arrivo con passo incerto fino alla porta, e cerco di appoggiarmi. Mi lascio scivolare lungo la superficie fredda e ammaccata, con l’orecchio teso a percepire ogni minimo suono. Niente, il silenzio più assoluto. Oh, aspetta…ora sento qualcosa…il suono mi arriva distante, ma sento delle voci. Qualcuno sta parlando. Quante persone sono? Hmm…vediamo…direi due, forse tre. Si, devono essere tre, delle quali una sicuramente è una ragazza. Ha una voce troppo acuta e stridula per essere un ragazzo. Gli altri due…non riesco a sentirli bene a dirla tutta. Credo che stiano alzando i toni, forse stanno litigando. Sento dei passi che si avvicinano decisi verso la porta, e comincio ad avere un po’ di paura. È vero che tra quelle persone potrebbe esserci quella che mi ha salvato, ma dopotutto non ho la più pallida idea di dove sono, e sono debole. I passi si fermano all’improvviso. Qualcuno urla qualcosa su una bambola o roba del genere; sembra che ci sia un litigio. Sento che la febbre mi sta salendo di nuovo, la mia vista torna a farsi sfocata e i suoni intorno a me diventano ovattati. Cerco di farmi forza sulle braccia e sulle gambe per tirarmi su, ma non riesco a stare in piedi da sola. “Ti ho detto di fermarti!” mi arriva questa voce, che suona come una cantilena stanca e ripetuta, seguita da un esclamazione irritata “Falla finita! Voglio solo vederla, ok? Non rompere!” Se già prima avevo problemi di stabilità, ora sento che le mie gambe non reggeranno oltre il peso del mio corpo. Sono perfettamente conscia che potrebbe essere solo un’illusione causata dalla febbre, ma la voce che ho sentito è forte, presente, vera. Bè, l’odore di zolfo c’è. Quindi perché non potrebbe esserci anche LUI? Voglio aprire la porta; se è davvero lui voglio vederlo e abbracciarlo, ne ho il bisogno assoluto. Sento altri passi superare quelli che già si erano avvicinati, e fermarsi proprio davanti alla porta. “Scordatelo, bello. La mia bambolina sta male, quante altre volte te lo devo ripetere? E poi è mia. Non voglio assolutamente che tu la tocchi. Nessuno può, è solo mia” Questa voce è bassa, calda, sicura, ma soprattutto minacciosa. Minacciosa ed estremamente…come dire…possessiva. Spingo la porta con tutte le mie forze – che a dirla tutta non sono un granché – e cado praticamente addosso alla schiena di un ragazzo che non avevo mai visto prima. Anzi…non è un ragazzo, è un diavolo, mi correggo mentalmente guardandolo un po’ meglio. Si gira stupito verso di me, e mi abbraccia. È…come dire…caldo. Ehi, aspetta un momento! Cosa?! Chi diavolo è questo? E perché mi abbraccia? Scuote leggermente la testa e schiocca la lingua, rifiutandosi di lasciarmi andare “No, bambolina, lo sai che dovresti riposare…sei ancora debole…” Se continua a stringermi così, finirò per soffocare. Alzo leggermente lo sguardo, quanto basta per vedere un altro diavolo, praticamente paralizzato, che mi fissa sgomento. Si avvicina una ragazza, sempre un diavolo, e gli appoggia una mano sulla spalla. Faccio appena in tempo a capire che quella mano, che tutta quella confidenza, mi da un fastidio tremendo che focalizzo l’immagine. Quei capelli, quella stella, quegli occhi…mi batte il cuore così forte, mi sento così…così viva che vorrei piangere. Allungo una mano tremante verso di lui, e se…e se svanisse? E se non fosse reale? “S – sul…” mi sento debole, troppo per tenere gli occhi aperti. Vedo che anche lui si sta avvicinando, e il leggero tocco fra le nostre mani che si sfiorano è l’ultima cosa che percepisco prima di perdere il contatto con la realtà.

Sulfus POV

Mi sento…così…così…non sono sicuro che esista un nome, né una descrizione precisa per definire il mio attuale stato d’animo. Credo…di essere felice. Come potrei non esserlo, dato che lei è qui a due passi da me? Però…Però sta ansimando pesantemente. O meglio, lo stava facendo fino a tre secondi fa, prima di svenirmi davanti. Probabilmente ha la febbre. Prima di svenire, mi ha visto. Credo che ci abbia messo un po’ a riconoscermi, ma le ho letto negli occhi lo stesso desiderio, lo stesso bisogno di sentire il contatto con la mia mano. E poi è caduta. Così, all’improvviso. Ha chiuso gli occhi ed è finita in braccio a quell’altro, il bambolotto. La traduzione di tutto questo? Non solo ho permesso che stesse male (che lei, il mio angelo, soffrisse) ma sono stato buono buono – immobile come un pesce lesso -  aspettando che cadesse addosso a quello là come un sacco di patate. Naturalmente, lui ha colto l’occasione per abbracciarla. Non è mica tonto come me; che quando potevo baciarla me la sono svignata come un codardo con la coda fra le gambe! Ok, ok. Devo calmarmi perché sto impazzendo. Solo perché le sue braccia sono in contatto con il petto di quell’individuo da strapazzo, solo perché è lui a sorreggerla per impedirle di cadere, solo perché non ci sono io al suo posto, non significa affatto che io sia infastidito; o meglio, geloso. Il forte impulso di distruggere quel tipo…com’è che si chiama? (e pensare che mi aveva pure detto di ricordarmi il suo nome) Ah, già; Zylaax. Comunque dicevo che la voglia che ho di strozzarlo e stringere Raf a me non  c’entra niente con la gelosia. Io, geloso? Queste due parole non potrebbero mai trovarsi all’interno della stessa frase senza stonare. Io sono il tipo per cui le ragazze combattono, io sono quello che la gelosia la fa provare (ed è amara, si; amara e pungente), ma di essere così geloso, non me l’aspettavo proprio. Ammetto che quel terreno a cui avrei spaccato volentieri tutti i denti  non mi piaceva per niente, ma dopo la dichiarazione di Raf mi ero…tranquillizzato un po’ forse. Credevo che i problemi sulla chiarezza dei nostri sentimenti non ci fossero più, non mi aspettavo certo che mi piombasse questo qua fra capo e collo!
Accidenti Raf…cosa cavolo mi hai fatto? Mi rovinerai la carriera splendente di Guardian Devil che avevo davanti…Non che me ne importi più molto, ormai. Soprattutto perché se vorremo stare insieme veramente, dovremo rinunciare all’immortalità. Ma io…io potrei mai chiederti un sacrificio tanto grande? …COSA DIAMINE STO FACENDO? Sto divagando inutilmente. Per ora la priorità assoluta non è nemmeno abbracciarti, o strapparti da quel diavolo. L’unica cosa che importa è che tu guarisca, e se si tratta di te tutto il resto passa in secondo piano. Sono così irritato, arrabbiato…dovrò chiedere aiuto al bambolotto rimbecillito...Ora calmati Sulfus, respira. Mi giro quando sento la risatina soffocata di Shion, poco dietro di me. Deve proprio divertirsi da matti, a vedermi ridotto così. Faccio un grande sospiro per reprimere la rabbia, e mi rivolgo a Zylaax. “Senti, mi sembra chiaro che io e te non ci piacciamo neanche un po’.” Mi guarda, curioso di sapere dove voglio arrivare “Ma ora la salute di Raf è più importante, non credi?” Sembra non capire bene quello che gli sto dicendo “Raf? E chi è?” Gli lancio un’occhiata seccata ed eloquente, sperando che nonostante il suo basso grado di intelligenza riesca a capire cosa intendo. “No, aspetta. Si chiama Raf?! Tu conosci la mia bambolina?” Che voglia…irrefrenabile…di rispondergli male che ho…primo perché continui a ripetere che lei è tua, e secondo perché ne parli come se fosse un pupazzetto da buttare una volta che ci si stufa di giocarci. A questo punto è Shion che si fa avanti, e si sporge verso Zylaax per guardare meglio Raf. “Così…è questa l’angioletta che stavi cercando? Il tuo grande amore proibito? Però, è carina per essere uno zuccherino volante. E se è venuta a cercarti fin qui, ha anche un caratterino niente male.” Continua a fissarla, e riprende a ridacchiare fra sé. “Certo che comunque…non è proprio da te! Voglio dire, sembra così…così…angelica!” La situazione è parecchio strana. Lei ride, io la fulmino con lo sguardo, Raf è svenuta e Zylaax mi fissa. Più che curioso, come era prima, ora sembra…arrabbiato. “Ascoltami bene. Finché la mia bambolina non si riprenderà ti farò restare, dato che a quanto pare aveva qualcosa da dirti. Ma appena ti avrà parlato, te ne devi andare. Mettiti bene in testa che lei è mia.” Non mi sta bene, non mi sta bene per niente! Ma questo è l’unico posto a Zolfanello City dove Raf può riposare. Da qualunque altra parte la prenderebbero di mira. Quindi mi conviene cercare di resistere e trattenermi.
Quando si sarà svegliata, la porterò via con me.

FINE! Si lo so che questo nn è nnt di che…diciamo k la febbre nn ispira dei bei capitoli XD farò meglio cn il prossimo ^^
  
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