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Autore: Ernil    11/11/2009    10 recensioni
Fra il 9 gennaio 1960 e un indeterminato giorno di quasi estate del 1998, Severus Snape è riuscito a infilare una delle vite più meravigliose che siano mai state raccontate.
Questa è la sua storia.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Lily Evans, Severus Piton, Voldemort
Note: Raccolta, Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Capitolo II

I capelli gli nascondevano quasi del tutto il viso, e a Severus andava bene così. Era il più bravo e il più strano della classe, ma questo non lo rendeva gradito alle maestre. Lo guardavano storto, e mormoravano fra loro quando lo vedevano.

Severus camminava a testa bassa, guardando solo i suoi piedi, che calzavano delle scarpe da ginnastica logore sulle punte, e lavate così tante volte che il colore blu era quasi sparito, a vantaggio di un azzurro stanco e scolorito.

Era un giorno caldo e il sole gli batteva a picco sulla nuca mentre si dirigeva lentamente verso casa. La cartella sformata gli pesava sulle spalle... oh, beh, sperava solo che non gli avessero di nuovo messo dentro i sassi.

Con un gesto nervoso, si tolse i capelli che gli si erano appiccicati alla fronte sudata. Gli sembrava che i piedi gli si solidificassero nell’asfalto a ogni passo che faceva. Sudava dentro la sua giacca troppo grande.

« Ehi, Strambo! »

Severus quasi si paralizzò, e istintivamente contrasse tutti i muscoli. Conosceva quella voce e non era del bambino che voleva incontrare in un caldo pomeriggio afoso. Proprio no.

« Dico a te, sai ».

Severus poteva immaginare il ghigno che accompagnava quella voce. Rimase immobile, nell’afa pesante, sentendo i battiti del suo cuore rimbombargli dentro le orecchie con tragica precisione.

Oh, no. Non di nuovo.

« Voltati quando ti parlo, stronzo ».

Severus deglutì il nulla della sua gola secca. Poteva sempre scappare. Avrebbe voluto lasciare lì lo zaino e mettersi a correre più veloce di quanto avesse mai fatto in vita sua

I passi sull’asfalto erano sempre più vicini, e Severus, senza voltarsi, sapeva che un gruppo di bambini stava attraversando la strada, diretto proprio verso di lui.

Non poteva lasciare lì la cartella, non di nuovo.

Suo padre l’avrebbe ammazzato, quella volta.

Lentamente, quasi ruotasse sui cardini, sì voltò.

« Non scappi, stavolta, Strambo? »

Era più vicino di quanto pensasse. Il fiato del ragazzino andò a colpirlo in faccia. Sapeva di gomma da masticare e di tante di quelle caramelle che Severus non sarebbe mai riuscito a contarle – o mangiarle.

Non fece un passo indietro, anche se era praticamente certo che il suono della corsa del suo cuore fosse ben udibile da tutti quelli che lo avevano appena accerchiato, come un marchio d’infamia.

Cagasotto, come gli aveva detto suo padre quando era tornato a casa senza cartella e con un occhio nero. Fottuto cagasotto…

Il pugno gli arrivò mentre si soffermava sugli occhi blu scuro del ragazzino, e lo mandò a terra. Non aveva il fisico del lottatore, decisamente.

Come diceva suo padre: oh, merda.

Cadde con un piccolo gemito sulla strada, incendiata dal calore del sole. Si toccò la bocca. Niente sangue, meglio così. Suo padre l’avrebbe doppiamente ammazzato se avesse sporcato la camicia.

Questo non toglieva che facesse male. Inspirò a fondo dal naso e, tenendosi una mano sul labbro che andava gonfiandosi, alzò lo sguardo su James “Jam” Harper. “Jam” era in onore di come riduceva gli avversari (1).

E il resto degli amichetti ammiccanti attorno a lui, talmente grossi e stretti a cerchio attorno a lui da impedirgli quasi di vedere il sole.

Deglutì.

« Non provi a scappare? » chiese James. « Nemmeno un po’? »

Severus non disse niente per un lungo istante.

« Che cosa vuoi? » chiese infine, con voce un po’ incerta. Non era sicuro che fosse quello il modo di trattare con gli avversari.

Jam Harper sorrise e alzò le spalle.

« Qualcosa da fare per il pomeriggio » disse, fra le risate degli altri. « Per esempio... » e gli tirò un calcio in pancia « ...questo ».

Severus strinse i denti, ma gli occhi gli si riempirono di lacrime mentre si prendeva lo stomaco con le mani. Harper rise e fece per dire qualcos’altro, quando si udirono alcune voci cristalline in fondo alla strada.

Severus, mettendosi faticosamente a sedere, vide Harper impallidire e voltarsi. Un attimo dopo il gruppo era sparito in direzione delle voci – probabilmente le madri dei ragazzi, preoccupate per i loro pargoli.

Ansimando, sudato e spaventato, Severus si mise a sedere sull’asfalto. Era caldo, sì, ma meglio che tentare di alzarsi subito. Guardò il cielo limpido.

Forse avrebbe fatto meglio ad andare. Era già in ritardo... e casa sua era fin troppo lontana, per un bambino di otto anni che sente che potrebbe morire di sete da un momento all’altro. E, dannazione, doveva anche andare in bagno.

Svogliato e lento e dolorante, tentando di non sforzare i suoi praticamente inesistenti muscoli addominali, Severus si sollevò e raccattò da terra la sua cartella sformata. Si tastò il labbro. Non faceva più tanto male, ma sembrava gonfio.

Lentamente, si mise la cartella in spalla e si avviò a passo lento verso casa.

Ogni passo era come smuovere un quintale. Passò davanti ai giardini curati e silenziosi di quelle tante villette a schiera, guardando con invidia le piscine gonfiabili, o annusando l’aria colma di profumi di torte e gelati per la merenda.

Merda, erano già le quattro... era in ritardo.

La risata che udì lo bloccò più di quanto la voce di Jam Harper potesse mai fare. Rimase fermo con un piede a mezz’aria, gli occhi spalancati. Si voltò velocemente.

All’inizio della via, c’era una famigliola.

Erano padre, madre e due bambine. E veniva verso di lui.

Istintivamente, Severus si nascose dietro una delle curate siepi che costeggiavano il marciapiede.

La famiglia doveva aver appena svoltato l’angolo, e nessuno di loro lo vide. Prudentemente, Severus si sporse e li osservò da dietro la siepe.

Sembravano felici. Il bambino si sorprese a guardarli con invidia.

La bambina dai capelli rossi ripeté la risata e Severus si rifugiò di nuovo dietro la siepe, i denti stretti. Oh, dannazione, non aveva mai creduto che ci fosse qualcosa di tanto doloroso nel sentire la felicità di un altro... come se una mano gli stesse stringendo il cuore.

Le voci erano allegre e ora stavano ridendo tutti. Severus si morse la lingua e si affacciò ancora una volta da oltre la siepe. La famiglia stava entrando in una villetta.

Severus seguì con lo sguardo la figure delle due bambine seguire i genitori sul vialetto; fu la bambina dai capelli rossi a chiudere con entusiasmo il cancello.

Severus si sentì inspiegabilmente chiuso fuori.

La bambina non lo aveva notato, e ora stava correndo verso la porta di casa, coi capelli rossi che catturavano i raggi del sole.

La porta sbatté, e il silenzio tornò in quella via tanto pulita e perbene.

Dimentico del labbro gonfio e del livido che andava a formarsi sul suo stomaco, Severus rimase per quasi un minuto immobile ad osservare la villetta, la porta chiusa. 

Poi sbatté le palpebre e si diresse di corsa verso casa sua, due isolati più in là, ma non prima di aver guardato il numero civico.

Era il sette. Severus rimase a fissare quel numero per un altro lungo attimo. Ascoltare quella risata e quelle voci era stato doloroso e prezioso e anche se era in ritardo e suo padre l’avrebbe presa male, Severus si sentì all’improvviso più leggero al pensiero che sarebbe potuto tornare, un giorno o l’altro, ad ascoltare qualcosa di stranamente consolante come quella risata infantile.

Sette, sette, sette. Sì, sarebbe potuto tornare.

Sarebbe tornato.

 

(1) “Jam”, in inglese, significa “marmellata”.

 

 

 

Note dell’Autrice:

*si schiarisce la gola*

Ehm, allora, ho deciso che in questa fanfic non mi farò auto-pimping XD Se volete vedere le altre mie fic fate un salto nel mio account.

Volevo solo ringraziare chi ha messo la storia fra i preferiti o le seguite, e farvi sapere che, dato l’affetto che nutro per questa storia, il calore con cui è stata accolta... beh, sembra che la mia parlantina oggi si sia inceppata. Semplicemente, grazie.

 

 

Piccola Hermione, ciao! Comincio col ringraziarti per aver letto e recensito ^___^ Sono felice che il primo capitolo ti sia piaciuto, e ti posso assicurare che il seguito ci sarà... più capitoli di quanti tu possa immaginare XD Spero che mi seguirai. Che lo seguirai, questa è la storia di Severus. Un bacio.

Alih, una slasher! In questo mondo di eteromani XD Un vero piacere incontrarti, compagnah. Ti ringrazio per aver messo la fanfic nei Preferiti, e per la bella recensione che mi hai lasciato. Come vedi, il secondo chap è stato un po’ più lungo XD Ma non dimentichiamo che questa è una raccolta, quindi i capitoli si aggireranno tutti sulle tre o quattro pagine, non di più (beh, credo. La situazione potrebbe sfuggirmi di mano ^^”). Naturale che puoi permetterti, e naturale che diventerà una Severus/Lily. Quell’”eventualmente” era perché, essendo questa la storia della vita di Sev Canon, non ci sarà nulla di effettivo. Ma sicuramente ci sarà l’amicizia e l’amore di Snape per Lily. Un grande bacio!

979, ehi, che nick originale XD Fan dei Depeche? Ancora meglio, io sono una neofita, mi sto facendo una cultura su di loro XD Sono felice che il primo capitolo ti sia piaciuto ù__ù Fa sempre paura postare l’inizio della storia ^___^ Un bacio!

Gelb, ciao, tesoro! Sì, è una grande impresa, ma sono sempre stata un po’ suicida *scuote la testa rassegnata* Ho un mucchio di tempo per mettere in luce tutti i lati di Snape, e starò super attenta all’OOC. Il fatto è che Snape è difficile anche se lo maneggi da una vita... darò spazio anche a Tobias, comunque, pur mantenendo la visione di Severus sui fatti. Eileen me la sono sempre vista come una donna magra, esattamente come Severus, e molto fragile. Beh, la Rowling non ci ha detto niente... vedremo! Un bacio.

Lady Lynx, ciao! Davvero ti sei recentemente appassionata a Snape (sorry, preferisco il nome inglese ^^”)? Questa è cosa buona e giusta ù__ù Te lo dice qualcuno che si è innamorata di lui anni e anni fa... XD Il rating probabilmente rimarrà così per un bel po’, ma capisci che quando comincerò a parlare di Mangiamorte non sarà rose e fiori. Comunque, postando un capitolo a settimana, ciò avverrà più o meno a *fa due conti*... Agosto XD Incrociamo le dita ^___^ Un bacio! 

Sklupin, ehilà ^^ te lo aspettavi, eh? Beh, sì. Amo troppo Severus. Diciamo che era prevedibile. Questa storia covava sotto le ceneri da tanto, troppo tempo. Un paio d’anni, più o meno. E sono felice che il primo capitolo ti abbia colpita come volevo: sarà *davvero* un kolossal, e durerà mesi e mesi. Questo è solo l’inizio! Grazie, e un bacio. 

Emme, ahaha, ma che cosa ti scrivo? XD XD Attenta a te, o i miei lettori ordiranno ai tuoi danni per avere i capitoli XD Beh, se vuoi recensire non mi offendo XD *oggi mode sclero ON* Un grande bacio, tesorah.

Piccola Vero, ciao! Se Severus è il tuo personaggio preferito, andremo molto, molto d’accordo XD Grazie per aver aggiunto la fic ai preferiti! ^_____^ Un bacio!

Geilie, ciaooo XD Questa fic è piena di vecchie conoscenze XD Crepi il lupo XD Io e Emme avremo bisogno di molto, molto sostegno psicologico (io sono già in sfollo di mio, la cosa non potrà che peggiorare XD). Grazie per seguirmi anche qua, mon amour, anche se non ci sarà slash ç___ç *piange* Dannata Rowling che lo fece etero ç_ç XD Finora, comunque, sono io a essere invidiosa di mamma Row! Lei ha i diritti di Snape! Mondo ingiusto... XD Un bacio!

 

 

   
 
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