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Autore: Death_Devil    12/11/2009    4 recensioni
È il 1600, Londra in una casa situata nella campagna, pioveva a dirotto l’intera abitazione era allagata,
nessuno si aspettava nulla di buono da quella giornata, infatti era nato lui, Carlise Cullen, un piccolo bimbo dagli occhi vispi e allegri, era grande gioia per la madre, Elisabeth Cullen sorrideva, incurante del grande dolore che provava, sembrava che l’affetto che provasse per lui riusciva a placare la sofferenza.
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Carlisle Cullen

The Story

-Prologo-

È il 1600, Londra in una casa situata nella campagna, pioveva a dirotto l’intera abitazione era allagata, nessuno si aspettava nulla di buono da quella giornata, infatti era nato lui, Carlise Cullen, un piccolo bimbo dagli occhi vispi e allegri, era grande gioia per la madre, Elisabeth Cullen sorrideva, incurante del grande dolore che provava, sembrava che l’affetto che provasse per lui riusciva a placare la sofferenza.

Questo non valse però per Martin Cullen il padre, un uomo dalla stazza grossa, forte e molto affascinante era invidiato da tutte le donne del paese, peccato ciò non valse  anche per il suo carattere; infatti era solito a mentire, e trattava tutti con estremo sgarbo .

Elisabeth invece non gli assomigliava per nulla, era calma e sincera , definita da tutti un angelo, nessuno capiva come potevano andare d’accordo l’unica cosa che speravano era che il piccolo  Carlise bon assomigliasse all’energumeno .

PoV Martin

Erano passati ben venti anni da quella notte, il mio giovane soldato stava diventando un uomo, lui non era come gli altri, era contrario persino al mio lavoro, cacciare vampiri e streghe  per ripulire il mondo da ogni male era il lavoro migliore che si potesse fare, era un rammollito, proprio come la madre …

Eravamo (io e il mio plotone di caccia ) quasi arrivati a uno dei covi di vampiri più grandi mai scoperti, le gambe mi tremavano, ma non potevo far vedere che avevo paura e il capo di quella spedizione.

Ormai eravamo arrivati, entrai nella grotta che si prospettava triste e cupa, una cinquantina di uomini mi seguivano, si sentì un suono sordo, erano arrivati, ma noi sapevamo come ucciderli …

<< a morteee >> gridava la folla che stava dietro di me, rallentai il passo mentre tutti combattevano, infatti  tutti quelli in prima fila erano i primi a lasciarci, la mia vita valeva più di quella di tutti, non potevo di certo morire così .

I vampiri erano cinque, l’intero esercito era in difficoltà, uno si avvicinò a me, mi guardava, era pronto a mordermi , fortunatamente un mio sottoposto mi salvò, dopo qualche minuto il vampiro morì; così avvenne anche per gli altri quattro .

Eravamo rimasti solamente in dieci << buon lavoro ragazzi, ottimo lavoro a tutti >> dissi

<< Grazie capitano !! >> mi risposero i nove, tutti quanti tornavamo a casa eravamo davvero felici

<< ciao papà >> chi parlava era Carlise che sorrideva, era diventato davvero grande, una folta chioma bionda e un sorriso lucente lo caratterizzavano, peccato che quel sorriso era destinato a scomparire

<< sei solo un rammollito, perché non vieni con me, è questo il tuo destino, tu dovrai sostituirmi prima o poi … >> dissi

<< non mi capirai mai .. >> aggiunse scappando di casa.

Così ebbi l’idea di seguirlo , era diretto per la città , infatti fu là che si fermò, era seduto in terra aspettava qualcuno.

Passarono diverse ore dopodiché una giovane ragazza si avvicinò a lui, insieme a lei corse via tra la folla, mi sfuggirono .

Come al solito dovevamo organizzare una spedizione … << Carlise oggi verrai alla caccia di streghe >> .

<< Padre vi prego, la prossima volta giuro che verro con voi rendendomi degno del cognome che porto >> disse, non capivo cosa aveva di tanto importante da fare, mi ero stufato, presi la cinghia e iniziai a frustarlo .

Piangeva, piangeva e ancora piangeva senza sosta ma, non mi lasciava la soddisfazione di lasciare un grido di dolore; passarono svariati minuti gli diedi uno schiaffo e lo minacciai, a quanto pare non serviva a nulla, nella sua schiena si erano formate varie corpuscoli e bolle dovuti alle frustate, credo che mi odiasse, l’odio rende più forti infatti ciò non mi preoccupava

<< La spedizione durerà svariati mesi, se non anni, ricordati che se non ce la farò a sopravvivere sarà solamente colpa tua >> dissi,ma non rispose e girò la testa verso il camino

Commenti dell’autore :

Spero questo mio capitolo vi piaccia, è l’inizio di una storia molto avvincente che ho in mente.

Ovviamente non è molto avvincente questo prologo perché serve a farvi entrare nella storia, ma vi assicuro che se mi darete modo di continuarla (incoraggiandomi ciè postando su la vostra impressione) sono sicuro vi piacerà molto …

Grazie anticipate Un grande ringraziamento vo alla mia Beta alla prossima

 

  
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