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Autore: Hagne    12/11/2009    1 recensioni
Nulla viene concesso gratuitamente.
Nulla verrebbe donato così facilmente se dietro ad esso non ci fosse un tranello ben celato, quasi sformato, per poter assumere fattezze più dolci ma non meno pericolose.
Questo è ciò che accade in questa storia. Un patto. Un uomo consumato dall'amore. Una donna che nulla aveva se non il proprio dolore. Degli specchi che tutto sembrano fuorché semplici superfici lucide. Creature misteriose, maledette e quant'altro in questa favola, triste e dolce.
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Faceva freddo .
Stretta nel mio  pesante maglione nero giocherellavo distrattamente con la tazza di metallo che Antoniette, premurosa come al solito , mi aveva riempito di calda cioccolata .
Ancora ora , distesa su uno dei banchi che occupavano l’osteria oramai vuota  osservavo avvinta la bizzarra neve azzurra che ricopriva tutta la città , mentre  con la coda dell’occhio seguivo i movimenti fluidi di Aquerius ,  il padre della ragazza gatto che , buttato sul bancone un panno bagnato , aprì la piccola porticina che sapevo , conduceva nella stanza dell’uomo .
-  Clara .
Leggermente sorpresa dal richiamo dell’uomo  mi voltai verso di lui , intento a reggere tra le forti braccia una delle due casse di abiti che stavano sul bancone .
- Mi aiuteresti ?
Seppure non mi fidassi ancora dell’uomo acconsentì ad aiutarlo , seguendolo a distanza di sicurezza  per non sfiorarlo .
Non sapevo perché ma quella creatura mi indisponeva più di quanto fosse  lecito .
Forse era quella strana luce che adombrava gli occhi chiarissimi  , quasi trasparenti dell’uomo  , ogni qual volta lo sorprendevo a fissarmi .
O forse quel sorriso inquietante che ne deformava i lineamenti .
Non lo sapevo e sinceramente non mi importava .
Fui strappata alle mie elucubrazioni quando andai a sbattere contro la possente schiena dell’uomo , balzando all’indietro , quasi mi fossi bruciata al contatto con la casacca lercia del padre di Antoniette .
Immobile in mezzo ad una piccola ma ordinata stanzetta , dove , sulla parete di fronte era appeso un quadro che mi lasciò piacevolmente sorpresa .
Senza degnare di uno sguardo l’uomo  mi accostai alla piccola scrivania di legno scuro , al di sopra della quale si trovava il ritratto di una donna a dir poco bellissima .
Tesi una mano con la quale sfiorai i lunghissimi capelli bianchi della donna che , un sorriso placido sulle carnose labbra blu elettrico , guardava davanti a sé con espressione stanca e dolce nell’insieme .
Persi diversi minuti nella contemplazione di quella pelle pallidissima messa in risalto dal sontuoso abito smeraldo che indossava .
Gli occhi di un inquietante quanto stupefacente azzurro pallido , lontani , vacui .
Le forme sinuose del fisico slanciato , sensualmente disteso su un arazzo , arricchito da gioielli d’oro zecchino e da  enormi  zaffiri incastonati in bracciali e catene d’oro bianco .
Ma uno di quegli ornamenti attirò particolarmente  la mia attenzione .
Una pietra nera ,  grossa quanto una noce , lucida e perfettamente sferica , sorretta da una pesante catena di uno strano metallo blu .
Era il primo gioiello che saltava all’occhio e che , stranamente , mi attraeva .
-  Lei è la regina degli abissi .
Sobbalzai al sussurro fin troppo vicino dell’uomo , ritraendomi quando lo vidi tendere una mano verso la donna che accarezzò con occhi colmi di commozione e  completa sottomissione .
- è bellissima vero ?
F fu lo sguardo spiritato  dell’uomo a  farmi schiacciare contro la parete , pronta a correre verso la porta se Aquerius avesse in qualche modo tentato di farmi del male .
-  Questa invece è il regalo degli abissi alla sua regina .
Non appena vidi le dita affusolate e spaventosamente ossute dell’uomo sfiorare il cristallo nero che la donna portava al collo , rizzai le orecchie , attenta a non perdermi neanche parola .
- Gli abissi la diedero alla regina Anemone per chiederla in sposa .  Una pietra molto potente e rara , nata da una lacrima che il mare versò in una notte di tempesta . La pietra dei desideri .
 Aggrottai le sopracciglia in sincrono con l’uomo , sentendomi stranamente in ansia per le parole che Aquerius  stentava a mettere in riga , quasi gli costasse fatica .
-  Ma qualcuno la ingannò , sottraendogliela e lasciandola piangere per anni negli abissi .
Non provai pena per la donna , né per l’espressione affranta dell’uomo .
Quella tragica storia d’amore non mi convinceva .
C’era qualcosa che l’uomo nascondeva .
C’era qualcosa di cattivo dietro gli occhi azzurro pallido della regina degli abissi .
Nel suo falso sorriso dolce .
Nella sua bellezza inquietante  ,  per nulla delicata e candida come la sua pelle .
C’era qualcosa in quella donna e nel padre di Antoniette che sembrava avvertirmi di stare attenta e alla larga da loro .
-  Clara !
Schizzai fuori dalla stanza nel sentire la voce dolce della ragazza gatto al piano superiore  , e mentre correvo incontro alla donna  che ogni giorno di più mi ricordava Melanie , una fitta pioggia si abbattè sul tetto della locanda  e  sull’intera cittadina .
 
 



°°°

 
 
 
- Si è fatto tardi , perché non ritorna ?
Rialzai il volto dalla barretta di cioccolato che stavo mangiucchiando   al lamento sconsolato di Antoniette , seguendo i suoi occhi azzurri puntati  insistentemente sulla porta di legno scuro della locanda .
-  Dove è finito quello sciocco di Ian ? Mi sto preoccupando .
In effetti era notte fonda ormai , ed  Ian non si era fatto vedere per l’intera mattinata .
 Guardai la ragazza gatto con le sopracciglia aggrottate , turbata dal  notare come le iridi chiare della donna si facessero lucide man mano che i minuti passavano .
 Possibile che gli fosse accaduto qualcosa di grave ?
 Che qualcuno lo avesse arrestato ?
Smisi di rimuginarci su quando Antoniette scoppiò letteralmente in lacrime , abbracciandomi  in cerca di conforto , conforto che tentai di darle con una timida pacca sulla spalla .
-  Gli è successo qualcosa  , ne sono sicura . Cosa posso fare Clara ?
 Semplice .
 Districandomi delicatamente dalla presa ferrea della ragazza gatto  indossai velocemente il mio impermeabile giallo canarino abbandonato sul tavolo  , assicurandomi di essere armata .
-  Cosa vuoi fare ?
Lanciai un occhiata rassicurante  ad Antoniette prima di chiudermi la porta alle spalle ed uscire sotto la pioggia battente .
Cosa si può fare quando si è perduto qualcosa ?
 Semplice , si va a  cercarlo .
Ed era quello che avevo intenzione di fare .
Pensandoci bene , avrei cercato anche quel piccolo mostriciattolo di Nicholas che mancava da più di tre giorni .
Cominciai ad avviarmi per la strada principale , non sorprendendomi nel trovarla completamente deserta .
Solo un pazzo si sarebbe messo a passeggiare sotto quella fitta pioggia senza uno scopo preciso .
Il pazzo che stranamente vidi corrermi di fianco , svoltando in un vicolo buio dal quale sentì giungere diverse voci maschili .
Senza prestargli la minima attenzione decisi di lasciare la via principale per dare un occhiata alla foresta, ma un odore acre mi fece voltare verso le grosse risate maschili provenienti dalla stretta viuzza .
L’odore di sangue .
Incuriosita ritornai sui miei passi , scorgendo una familiare e tozza figura che riconobbi come Mega fesso .
Cosa ci faceva quell’idiota in giro a quest’ora ?
 Facendo attenzione a non attirarne l’attenzione mi affacciai  sul vicolo buio , riconoscendo cinque figure ammantate di nero prese a parlare animatamente con Mega fesso .
Figure che capì dai mantelli essere gli Inquisitori .
Ma non furono nè l’uno , né gli altri a farmi sussultare , ma la figura inginocchiata a terra vicino ad un carro blindato .
Il ragazzo dal labbro spaccato e dai polsi stretti da pesanti manette che guardava malamente gli uomini incappucciati con i suoi grandi occhi fuxia .
Senza perder tempo mi imbucai nella viuzza , attirando su di me sette paia d’occhi che presero a fissarmi con incredulità .
- Cosa diavolo ci fai qui ?
Con un cenno infastidito della mano zittì l’urlo furioso di Ian , mentre vedevo Mega fesso indietreggiare ed incespicare per la velocità nei propri passi  , visibilmente pallido .   
- Tu !
Sorrisi debolmente dall’espressione terrorizzata dell’energumeno , ignorando bellamente gli incappucciati che presero ad indicarmi e a ciarlare a voce sempre più alta .
Uno di questi si fece avanti , cominciando a studiarmi con espressione assorta .
-  è lei .
I sibili spaventati nei quali proruppero i compagni dell’uomo in nero mi fecero aggrottare le sopracciglia , specialmente quando li vidi armeggiare con delle spade affilate.
- Scappa Clara !
Ebbi appena il tempo di registrare il grido soffocato di Ian prima di ritrovarmi con la punta di una balestra alla gola , particolare che non mi spaventò più del dovuto .
-  Ora devi seguirci al castello , il padrone sarà molto contento nel sapere che finalmente ti abbiamo trovata .
Pensava davvero di avermi in suo potere ?
Sciocco .
Con un urlo atroce l’incappucciato si piegò in due sotto il calcio che gli sferrai in mezzo alle costole  mentre gli anelli ricevevano l’ordine dal mio cervello di azionarsi e di avvolgere il mio corpo con un sottile strato di metallo nero lucido .  
- Strega !
Sorrisi sotto il casco nero che mi aveva celato il volto nel sentire l’urletto isterico di Mega fesso , appiattitosi contro la parete  mentre gli Inquisitori mi circondavano nella vana speranza di mettermi in difficoltà .
-  Prendetela !
Scansai con aria annoiata il fendente dell’uomo , sfilandogli la spada con la quale lo trafissi , e il fiotto di sangue che schizzò via dalla ferita mi imbrattò il petto e le mani , ma non me ne curai .
Con un balzo mi portai dietro altri due , mozzando loro le teste  , retrocedendo sotto il colpo di un bastone chiodato che l’ultimo degli Inquisitori ancora in vita mi lanciò come un boomerang .
Idiota .
Con un piccolo balzo gli fui davanti e senza battere ciglio affondai la spada nel suo ventre , sentendo l’ ultimo alito di vita dell’uomo soffiare  poco distante dal mio orecchio destro .
Spinsi via il cadavere dell’inquisitore , scavalcandone altri due , mentre guardavo apatica la figura tremante di Mega Fesso .
-  Non ti avvicinare hai capito ? Non ti avvicinare ! -  urlò  con voce tremula Mega Fesso   mentre mi piegavo sulle ginocchia per esaminare le ferite di Ian .
Non erano particolarmente gravi , ma non erano comunque da prendere sotto gamba .
Sorrisi candidamente al mio enorme amico , sbriciolando tra le dita le pesanti manette di metallo che gli imprigionavano i polsi .
- Stai bene?
A seguito del sussurro smorzato di Ian  sentì le braccia muscolose del ladro stringermi con apprensione , quasi avesse paura potessi scomparire da un momento all’altro .
In fondo potevo capirlo .
Antoniette mi aveva confessato che Ian era un nobile caduto in rovina dopo la venuta di William e dello stregone del nord , che dopo aver perso la sorella di appena  nove   anni, suo unico familiare , si era dato al saccheggio e ad una vita sregolata .
Come biasimarlo d’altronde ?
Essere soli al mondo è orribile , e io lo potevo capire meglio di chiunque altro .
Con un sospiro lo aiutai ad alzarsi , poggiando entrambi sul carro blindato per non perdere l’equilibrio data l’impressionante mole del ragazzo  finchè un sibilo acuto mi spinse ad impugnare maggiormente la lama nella mia mano destra .
Ma quando affondai la spada nel ventre di Mega Fesso , sopraggiunto alle mie spalle , mi accorsi di un particolare bizzarro .
Perché la mia arma non era l’unico oggetto contundente che trapassava da parte a parte il corpo muscoloso dell’uomo , una falce spessa tre dita aveva squarciato la spalla dell’energumeno che si accartocciò sotto il mio sguardo apatico .
- Stai bene Clara ?  
Mi ritrovai completamente circondata dalle forti braccia  di Ian che mi schiacciarono  contro il petto palpitante del giovane  quando lo scalpitio di zoccoli attirò lo sguardo di entrambi sull’elegante figura incappucciata issata sopra un enorme stallone nero .
Per quanto tentassi di liberarmi dalla stretta ferrea del ladro , dovetti arrendermi all’evidenza che Ian non mi avrebbe mai e poi mai lasciato fino a quando l’inquietante sagoma non avesse palesato le sue vere intenzioni .
-  Clara  !
Mi irrigidì , così come la presa di Ian attorno alla mia vita quando vedemmo Antoniette correre trafelata verso di noi , sventolando una mano davanti al viso angosciato ,intravedendo anche la possente schiena di Aquerius rincorrere la minuta figura della figlia .
Ma nessuno , eccetto me , si accorse dei movimenti fulminei sopra le nostre teste .
Perciò non mi fu difficile scivolare via dalla presa del ladro , sorpassare il cavallo nero con il cavaliere in un battito di ciglia  per ferire l’incappucciato che sembrava avere tutta l’intenzione del fare del male alla ragazza gatto.
L’impressionante quantità di sangue che zampillò via dalla figura mi offuscò per pochi secondi la vista , ma non abbastanza da farmi abbassare la guardia , perché , dopo aver scostato con un calcio al volto uno dei tre che mi erano di fianco , affondai la lama nella schiena di quella che mi accorsi dall’urlo essere una donna .
Mi ritrassi quando il primo incappucciato che avevo atterrato provò a piantare affilati coltelli nella mia  schiena , ma uno dei tre , sorprendendo  me e i miei compagni , si frappose tra di noi , spintonando l’amico con voce grave .
- I bambini non si toccano !
Vidi una grande mano scura posarsi sul metallo lucido del casco che , accortosi dell’assenza di ostilità si ritrasse , lasciando che le dita affusolate dell’uomo affondassero nei miei capelli .
- Specialmente se sono così belle .
Mi ritrovai a ricambiare il sorriso affettuoso di un uomo dall’altezza spropositata  mentre udivo una sorta di ringhio giungere da sotto il cappuccio del cavaliere .
- Tranquillo Alec , non te la tocco .
Rimasi confusa dal commento scherzoso dell’uomo che , piegatosi sulle possenti gambe muscolose  mi prese in braccio con una dolcezza tale da lasciarmi quasi…colpita .
- Cosa credi di fare ?
Mi sporsi da sopra la spalla dell’uomo incappucciato quando vidi Ian afferrare una mazza chiodata e scagliarsi contro colui che mi reggeva con un sol braccio , ma uno stridio acuto sembrò gelare l’aria e lo stesso ladruncolo che aveva tentato di salvarmi .
- Svelti , sta per arrivare .
Senza che potessi in qualche modo oppormi  mi ritrovai in sella al cavallo , stretta da un braccio del cavaliere che vidi spingere il cavallo al trotto   , mentre con la coda dell’occhio vedevo i tre incappucciati costringere Antoniette , Ian ed Aquerius a salire sul carro blindato e a seguirci lungo una stradina sterrata che non avevo la benché minima idea di dove portasse.
Ma chissà perché senti le palpebre farsi sempre più pesanti finchè non sprofondai in un sonno profondo , riuscendo comunque a percepire una lieve carezza sulla mia testa , forse del Gigante Buono che avevo appena  incontrato .
 
 
 
 
 
 
 
°°°
 
 
 
 
 
Dormivo , o forse no .
Mi trovavo davvero a camminare sull’acqua o forse no .
Non lo sapevo .
Tutto mi sembrava così irreale .
Fino a pochi minuti prima  ero stata sequestrata assieme ad Antoniette , Aquerius e Ian da un bizzarro gruppo di incappucciati ed ora stavo camminando a piedi nudi su un immenso specchio d’acqua cristallina .  
Stavo forse sognando ?
Possibile .
Ma quel sogno sembrava così reale da farmi credere di non stare  immaginando tutto .
Dove mi trovavo ?
Cosa ci facevo lì ?
Mi fermai in mezzo al nulla , cercando il confine  di quell’orizzonte azzurro che sembrava senza fine .
Perché ero in quel luogo ?
E perché avevo un così brutto presentimento ?
- Ti stavo aspettando .
Udì alle mie spalle una voce femminile terribilmente melodica e dolce , talmente mielosa da farmi storcere il naso per il fastidio .
Con una lieve torsione del busto scorsi una slanciata figura venirmi incontro , uscendo dalla fitta nebbiolina che fino a poco prima l’aveva avvolta , e fui sorpresa di ritrovarmi davanti la regina degli abissi .
Mi voltai del tutto , guardando con occhio critico la stupenda creatura immortale che ricambiava con finto piacere il mio sguardo impassibile .
Era molto più bella di quanto ricordassi  , a dirla tutta era di una bellezza a dir poco imbarazzante , e il dipinto non le rendeva affatto giustizia .
I lunghi capelli chiari  si allargavano in una pozza di bianco candore ai piedini nudi , mentre un sontuoso abito dorato avvolgeva le forme  scolpite della pelle d’alabastro .
Il viso dai lineamenti dolci era vistosamente truccato .
Un numero esorbitante di catene e pietre preziose tintinnavano sui polsi , sul collo e sulle braccia , anche se non erano nulla in confronto alla corona di diamanti neri che le adornava il capo .
Le labbra blu elettrico erano tese in una linea dura e gli occhi di quell’opaco azzurro sembravano volermi incenerire .
Ma perché ?
- Lui è mio .
D’un tratto l’espressione di finta cortesia della donna svanì , divenendo talmente dura da stupirmi per il cambiamento repentino dei lineamenti divenuti quasi mostruosi .
- Lui ama me e non te , sta assieme a te solo perché si sente in colpa . Lui è mio !
Provai ad indietreggiare , ma a nulla valsero i miei tentativi di fuggire quando mi ritrovai con le manine ingioiellate della donna strette attorno alla mia gola .
-  Lui ama me . Tu non dovresti neanche esistere , nessuno ti vuole , nessuno ti ha mai voluto, sei tu che me lo hai portato via .
Tu che sei la sventura dei due mondi  .
Annaspai in cerca d’aria quando l’ossigeno non riuscì a riempire più i miei polmoni che , sprovvisti d’aria , cominciarono a bruciare come non mai , ma come al solito  non avvertì alcuna sorta di dolore .
E dovette accorgersene pure la regina degli abissi poiché la vidi assottigliare lo sguardo con fare rabbioso , graffiandomi con le lunghe unghie laccate di nero  mentre un insolito pizzicore agli occhi mi  rendeva la vista offuscata .  
-  Scoprirai ben presto che la tua esistenza ha rovinato più di una vita .
Sei stata tu a spezzare l’equilibrio dei mondi .
Sei stata tu a portarmelo via .
Sarai tu a portare la distruzione .
Tu , lurida…
-  Clara !
Sobbalzai alla voce terrorizzata di Antoniette , sbattendo gli occhi per meglio inquadrare il piccolo focolare attorno al quale , mi accorsi solo in seguito , i miei compagni e gli incappucciati erano seduti .
- Stai bene tesoro ? Hai cominciato a fare strane smorfie .
Per puro istinto mi portai una mano alla gola , accorgendomi con sorpresa di avere alcuni graffi al lato del collo , proprio dove la regina degli abissi mi aveva stretto .
Come era possibile ?
-  Clara ?
Scossi il capo , allontanando la mano di Ian con un leggero tremore nel braccio destro .
Cosa mi stava succedendo ?
Cos’era quella strana sensazione che mi faceva tremare da capo a piedi ?
Che fosse…paura ?
- Ci vedremo alla baia tra qualche giorno . Dancan , lascio a te il comando.
Una voce che mai avevo sentito , graffiante e gelida ,mi convinse ad alzare lo sguardo .
 E feci in tempo a vedere l’incappucciato di nome Alec saltare in sella al suo cavallo prima di dileguarsi nella foresta nera accanto al laghetto dove ci eravamo accampati .
-  Non preoccuparti scricciolo  , riusciremo a scappare vedrai  .
Annuì per puro istinto al sussurro di Ian , portando la mia attenzione sulla graziosa donna dai lunghi capelli rossi e dagli occhi color topazio che vidi fulminarmi ,come l’uomo dal codino che fece scintillare sotto gli occhietti acquosi diversi pugnali .
L’unico che sembrava non avere cattive intenzioni era il Gigante Buono, anche lui sprovvisto di cappuccio .
Aveva un viso dai lineamenti aristocratici , una mascella pronunciata , la pelle incredibilmente scura e due magnifici occhi verde acqua che ebbero la capacità di rilassarmi .
- Vieni qui piccoletta .
Attirata dalla voce affettuosa dell’uomo mi trascinai al fianco del brigante, lasciando che le braccia muscolose dell’energumeno mi attrassero al petto muscoloso e duro del  trentenne .
Alan , quell’abbraccio mi ricordava tanto quello di mio zio Alan, il fratello di mio padre .
L’unico tra i miei parenti a starmi veramente a cuore oltre al mio adorato cuginetto Nicholas .
- Dormi piccoletta , ti proteggerò io finchè Alec non torna
Mi accucciai contro l’uomo , affondando il volto nella giacca profumata del brigante .
Finchè qualcosa di morbido non cominciò a spingere sulla mia gamba , quel qualcosa che riconobbi come il mio adorato Nicholas .
Trascinandolo per le zampette lo nascosi contro il mio collo , stritolandolo in una presa dolce  mentre le carezze del Gigante Buono mi conciliavano il sonno .
E i suoni cominciarono a farsi indistinti , il nasino umido di Nicholas sfiorò i graffi sul mio collo ,
rendendoli meno dolorosi .
Mi sembrò persino di sentire una sorta di ringhio abbandonare la boccuccia acuminata del mio cucciolo , e mi strinsi maggiormente contro il Gigante Buono quando mi sentì fissata dall’unica persona in quel gruppetto che riusciva a destabilizzarmi .
La creatura marina che , nascosta nel buio , pareva guardare con un sorriso le ferite sulla mia giugulare .
 
 
 
 
 
 
 
 
Continua…
  
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