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Autore: Eli87    13/11/2009    11 recensioni
[…]Devo assolutamente ragionare. Dunque, punto primo: io sono una vampira e lui è un umano, secondo: io non gli interesso, beh si vede, lui sta con l’umana, perché mai dovrei interessargli? Uffa. Chiudo gli occhi. Vedo il suo viso, i suoi occhi, il suo sorriso… Non posso pensare a lui. Basta esci dalla mia testa stupidissimo umano!!! […] E se fosse Bella ad essere un vampiro? Sospesa
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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…non potete immaginare quanto mi vergogno a postare dopo tutto questo tempo…

…non potete immaginare quanto mi vergogno a postare dopo tutto questo tempo…

ma devo portarla a termine!

 

il capitolo è corto ma finalmente ho trovato un modo per continuare questa ff =)

 

Capitolo 21– Pericolo

 

-         non so che fine abbia fatto Charlie – risponde con un tono amaro, e poi continua – dopo l’incidente non facevamo altro che litigare e così un giorno se ne andato senza lasciare traccia  –

La mia morte è riuscita a separare anche Renèe e Charlie. I miei genitori erano molto uniti, nonostante la loro estrema diversità di carattere e di pensiero e adesso… Renèe non sa nemmeno dove sia finito.

Una voragine di dolore all’altezza del petto si schiude quando penso a quello che può essergli successo.

Mi sento responsabile di tutto il dolore provocatogli in questi anni.

Mi sento estremamente responsabile, visto e considerato, che io non sono realmente morta come credevano e che avrei potuto fargli sapere, in qualche modo, che stavo bene e soprattutto che sono viva.

-         Tutto bene ? – Edward mi accarezza lievemente una mano.

Annuisco e cerco di sorridergli ma lo sappiamo entrambi che sto mentendo.

-         Lo cercheremo – afferma con un barlume di speranza nei suoi occhi così verdi.

Mi piacerebbe essere come Edward. Lui riesce a trovare sempre la cosa positiva. Lui vede sempre il bicchiere mezzo pieno.

A volte, però, la realtà fa maledettamente male e brucia da morire. Brucia più della gola in fiamme dopo un mese di completo digiuno dalla caccia.

-         – cerco di essere convincente ma risulto falsa persino alle mie orecchie. Non sarà per nulla facile trovarlo, fermo restando che sia ancora vivo.

Edward si alza dal divano e si sposta in veranda.

-         Tesoro posso offrirti qualcosa ? – mi chiede Renèe alzandosi in piedi.

 

-         No, grazie,  mamma – mi fa un certo effetto pronunciare quella parola, all’apparenza così semplice, dopo anni di completo digiuno dal pronunciarla.

 

-         Sicura ? – insiste avvicinandomi un vassoio con dei biscotti ripieni di pezzetti di cioccolato fondente. I miei preferiti, un tempo.

 

-         Sì, ho già mangiato, grazie – più andiamo avanti è più mi rendo conto che non sarà poi così semplice mantenere segreta la mia vera natura.

 

-         Vuoi vedere la tua stanza ? – mi chiede con un leggero sorriso. So che le fa ancora male le sue mani sono strette in pugni.

Mi stupisco ci sia ancora la mia camera.

-         Certo – rispondo per farla felice anche se non so se è proprio una buona idea. So già che ogni singolo particolare mi provocherà un vortice di ricordi.

Apro la porta e entro nella camera.

Non ci posso credere. Ogni singola cosa è rimasta invariata, immutata. È come se il tempo in quella stanza si fosse fermato a quel giorno.

I miei ricordi umani riaffiorano ad uno ad uno e come lame taglienti mi feriscono.

Sulla scrivania ancora la custodia di un cd vuota, un quaderno di matematica aperto. Nello stereo lo stesso cd che stavo ascoltando. Sul letto il mio orsetto di peluche sembra anch’esso contento di rivedermi dopo tutto questo tempo.

Non riuscendo a reggere un minuto di più con una scusa banale abbandono la stanza.

- Bella, tutto bene? -  Mia madre si avvicina premurosa.

- Sì - sospiro chiudendo gli occhi

- Ho soltanto bisogno di una boccata d’aria – mento. La verità è che non sarei mai dovuta venire qui.

Prima che possa parlare, scendo velocemente le scale e raggiungo Edward in veranda.

Fuori sta iniziando a fare buio così non devo preoccuparmi degli sguardi indiscreti del vicinato.

Gli odori di Phoenix sono freschi e gradevoli, sanno i primavera.

-         Bella – inizia Edward in tono duro. Quel tono non mi piace per niente.

 

-         Ho parlato con Carlisle riguardo tuo padre… - la sua voce è spenta e triste.

Uno strano senso di ansia e angoscia mi trapassa il corpo.  Cerco di controllare i miei istinti e mi seggo sul una sedia a dondolo in legno.

So cosa sta cercando di dirmi. Charlie è morto.

-         è morto, vero? – rivolgo lo sguardo altrove, verso un punto indefinito.

 

-         No – dice.

Non ci credo.

Appoggia una mano sulla mia spalla. Se sta cercando di calmarmi direi che non ci sta riuscendo minimamente.

-         allora cosa? – le mie parole risuonano pressoché come un ringhio.

Tutta questa attesa inizia a darmi sui nervi.

-         dobbiamo andarcene di qui, presto –

 

-         Cosa ? E Renèe ? –

 

-         Verrà con noi –

 

-         Edward, vuoi dirmi che diavolo sta succedendo ? – mi alzo di scatto facendo dondolare la sedia.

Appoggia entrambe le mani sulle tempie.

-         Sei in pericolo –

 

-         Ti stanno cercando -

 

   
 
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