CAPITOLO 14
Parents
Il
tiepido raggio di sole filtrò attraverso la finestra
lasciata
socchiusa e Astoria Greengrass in Malfoy aprì lentamente gli
occhi. Tese un
braccio alla sua sinistra ed incontrò quella che le
sembrò una spalla.
-Hai
la mano gelida-.
Astoria
sorrise senza voltarsi, richiudendo gli occhi. Draco
Lucius Malfoy non avrebbe mai imparato a dire buongiorno e questa, nel
bene e
nel male, era una consapevolezza che accompagnava Astoria da circa
vent’anni. I
primi risvegli con lui nel dormitorio di Slytherin, quelli a Malfoy
Manor,
quelli da fidanzati e quelli da sposati erano stati tutti
caratterizzati da una
frase apparentemente sarcastica che in realtà nascondeva un
messaggio: io, con la mia strafottenza, sono
ancora
qui.
Draco
socchiuse un occhio argentato, sentendo la mano di Astoria
che si spostava, lasciando una scia di brividi freddi. Astoria aveva
sempre
avuto le mani ghiacciate. La ricordava da studentessa, quando la
sbirciava
mentre se le scaldava vicino al fuoco con i lunghi capelli castani a
coprirle
il viso e quando era lui invece a scaldargliele, tenendole fra le
proprie.
Ricordava le mille paia di guanti che le aveva regalato, persi nei
meandri di
Slytherin prima e in quelli di Malfoy Manor dopo. La ricordava il
giorno delle
nozze, in una bellissima domenica di giugno, il cui sole non era stato
in grado
di modificare la temperatura delle mani della sposa che gli stava di
fronte.
Ricordava tante notti con le sue mani sulla schiena, ghiacciate eppure
roventi
di passione. E ricordava serate all’opera, a teatro, a cena
dai parenti e
conoscenti, sempre con le sue mani fredde sulle proprie. E giornate con
i
bambini, con Scorpius che non voleva mai darle la mano
perché diceva che
avrebbe ibernato pure le sue e con Cassiopea che invece agognava quella
stretta
nonostante la freddezza.
I
bambini…ricordava quand’era nato Scorpius,
l’orgoglio che aveva
invaso il suo petto, l’emozione nel vedere i propri occhi
argentati incastonati
nel visino pallido di suo figlio,
la
fierezza di mostrarlo al mondo come l’erede di Malfoy,
l’amore per il suo
essere semplicemente Scorpius. E poi Cassiopea che aveva rivolto il suo
primo
sorriso sdentato a lui, la cui prima parola era stata il suo nome, i
suoi
boccoli biondi, gli occhi di Astoria…sua figlia,
colei che gli aveva rubato il cuore e l’aveva chiuso nel
proprio .
Quel
giorno li avrebbe rivisti,
sarebbe andato ad Hogwarts insieme ad Astoria. Dovevano
aiutare altri due
figli, altri due bambini, che erano stati dimenticati dai propri
genitori.
*****
Fu un leggero
solletichio a svegliare Harry James Potter.
Ginny si era
addormentata con la testa appoggiata sul suo
petto con i lunghi capelli rossi legati in una coda, ma alcune ciocche
dovevano
esserle sfuggite durante la notte. Un inconsapevole sorriso
piegò le labbra del
Bambino Sopravvissuto mentre poggiava delicatamente una mano sul ventre
di sua
moglie. Una nuova vita stava crescendo lì dentro, il
cuoricino di suo figlio o
di sua figlia batteva al di sotto di quella pelle tesa. Improvvisi
flashback di
James, Al e Lily gli invasero la mente mentre carezzava la pancia
rigonfia di
Ginny.
James a un
anno, che combinava la prima di una lunga serie
di malefatte, con i capelli neri spettinati, gli occhi azzurri vispi e
il
sorriso da malandrino che avrebbe reso fiero suo nonno e fatto mettere
le mani
nei capelli a sua nonna…la prima scopa giocattolo, che Harry
gli aveva regalato
consapevole di averne posseduta una anche lui quando ancora aveva due
genitori…le
risse con gli altri bambini all’asilo…Ginny che lo
sgridava mentre Harry
sorrideva di nascosto…gli scherzi ad Al e le coccole a
Lily…la partenza per
Hogwarts, gli occhi emozionati quando era salito
sull’Espresso…
Albus che
appena nato l’aveva fissato con occhi identici
ai suoi, nei quali Harry si era sentito perduto…il suo
essere pacato e sereno,
logico e razionale tanto quanto suo fratello era scatenato e
indomabile…la
ricerca segreta di affetto, di un bacio, di un abbraccio, di
rassicurazioni… …l’ammirazione
per James e i fiori che puntualmente regalava a Lily e a
Ginny…galante e
romantico già a sette anni… l’affetto
che talvolta nascondeva ai genitori…la
paura di deluderli, di non renderli orgogliosi di lui…il non
voler finire a
Serpeverde per questo…la gioia nell’essere
assegnato a Grifondoro come loro
due…
Lily neonata
cicciotella e morbida, inguaribile curiosona
che aveva imparato a camminare a soli nove mesi per la voglia di
scoprire il
mondo…il suo rannicchiarsi a palla in braccio ad Harry, il
suo voler per forza
pettinare i capelli a Ginny…le gare di corsa con James che
la lasciava vincere
perché altrimenti si metteva a piangere…le
passeggiate con Albus che se la
teneva per mano timoroso di perdersi la sua sorellina…e poi
il cambiamento
graduale, da maschiaccio a signorina, da bambina espansiva a ragazzina
chiusa,
riservata, scostante…ed infine a seguace della moda, astuta
e scaltra Serpe, a
raffinata ed elegantemente snob studentessa di Hogwarts.
Quel sabato
Ginny avrebbe potuto tentare di abbracciare
James, che avrebbe sicuramente sfuggito il contatto temendo di essere
visto dai
suoi amici, Albus li avrebbe subissati di parole –come se non
bastassero le
lettere- mentre Lily…chissà, era
un’incognita.
-Buon giorno
tesoro-.
Ginny lo
strappò dolcemente dalle sue riflessioni,
illuminandolo con un sorriso. Harry ricambiò, e la strinse a
sé. Ancora un
momento di perfetta immobilità.
*****
Blaise Zabini
si alzò piano dal letto per non
svegliare…Sara? Cinthia? Oppure Leila? Non ricordava bene
come si chiamasse la
giovane assistente con cui era andato a letto la sera prima.
L’importante era
non svegliarla, altrimenti avrebbe dovuto subirsi il solito terzo
grado: perché
vai via, dove vai, quando ci vediamo…tutte cose trite e
ritrite per l’ex Serpe.
Mezz’ora
dopo rientrava a Villa Maelle, dove trovò Lysa
addormentata sulla poltrona, i lunghi capelli scuri a coprirle il viso.
Blaise
la guardò e non provò nulla, se non una certa
pietà.
Non amava sua
moglie, né l’aveva mai amata. Il loro era
stato un matrimonio combinato, dove i sentimenti dei due sposi non
erano stati
assolutamente tenuti in considerazione. Lysa era la classica ragazza
purosangue
di buona famiglia, che Laurence Zabini aveva ritenuto perfetta per suo
figlio,
e così Blaise l’aveva sposata senza battere
ciglio. Quello che suo padre
ordinava doveva essere fatto. C’era però una
sostanziale differenza fra Blaise
e Lysa: lei con il tempo aveva imparato ad amarlo, era diventata
dipendente da
lui, fragile ed insicura com’era sempre stata, mentre Blaise
no. Si era
limitato ad adempiere ai suoi doveri, dando un erede maschio che
continuasse il
nome degli Zabini ed aveva poi “concesso” a sua
moglie un secondo figlio, o
meglio figlia, che Lysa aveva a lungo desiderato. Si era sempre
premurato di
mantenere alto il nome degli Zabini e che economicamente parlando non
mancasse
nulla alla sua famiglia, ma i suoi compiti di marito e padre finivano
lì. Mantenendo
una reputazione da perfetto uomo sposato padre di famiglia, si era
segretamente
creato un vasto harem di ragazze che lo
“distraessero” dal lavoro e dai
continui impegni mondani. Nel corso degli anni aveva avuto numerose
relazioni
preoccupandosi che Lysa lo venisse a sapere nella speranza che lo
lasciasse, ma
la bella e delicata Stanford non lo aveva lasciato andare, si era
aggrappata
ferocemente a lui credendo che un giorno le cose sarebbero cambiate. Ma
non era
stato così.
Per questo
motivo Blaise stava ora per compiere l’unico
gesto paterno della sua vita. Divorziando da Lysa, i ragazzi avrebbero
sicuramente avuto vita migliore, senza un padre che fosse fonte di
dolore e
squilibrio per la loro madre. E così, libero da ogni impegno
familiare, avrebbe
potuto rifarsi una vita…
Blaise Zabini
passò davanti a sua moglie per raggiungere
la sua camera personale. Si cambiò d’abito e,
presa una manciata di Polvere Volante,
partì per Hogwarts.
*****
-Stai per
spaccare il calice- fece notare Cassiopea Malfoy
disinteressata.
Glorya Zabini
sollevò lo sguardo di scatto su di lei,
rendendosi poi conto che la sua amica non stava mentendo: teneva le
dita
serrate intorno al calice con eccessiva forza,
tant’è che le sue nocche erano
sbiancate. Lasciò andare la presa, ma il macigno sullo
stomaco restava. Quel
giorno, 25 marzo, suo padre sarebbe venuto ad Hogwarts ad annunciarle
che la
vita come lei l’aveva conosciuta stava per finire. Era
naturale che si sentisse
agitata, ma per tutta la mattina non aveva lasciato che questo
sentimento
trapelasse; lei era Glorya Zabini
ed
era forte.
-E tu se non
mangi qualcosa finirai per svenire- fece ancora
la bionda Malfoy, rivolta questa volta a Lily Potter, che continuava a
giocherellare con il cibo da un quarto d’ora senza toccare
nulla neanche per
sbaglio.
Lily
sollevò un sopracciglio e disse, sarcastica:
-Mammina,
menomale che ci sei tu!-
Cassiopea per
tutta risposta le fece una brutta smorfia,
che si pietrificò quando vide due persone a lei note entrare
in Sala Grande. Draco
Lucius Malfoy e sua moglie Astoria avevano appena fatto il loro
ingresso ed ora
si stavano guardando intorno, cercando qualcuno. Il loro sguardo si
soffermò su
Cassiopea e Scorpius che sedevano vicini e a quel punto i due coniugi
Malfoy si
avviarono a passo spedito verso di loro; alcuni dei vecchi insegnanti
li
avevano riconosciuti ed avevano fatto loro un cenno di saluto
accompagnato da
un gesto della mano che stava a significare che avrebbero parlato dopo.
-Papà!
Mamma!- fece Cassiopea sorpresa, passandosi
nervosamente una mano fra i boccoli biondi; se avesse saputo che sua
madre
sarebbe venuta a trovarli si sarebbe messa qualcosa di più
adatto…
-Cassiopea,
Scorpius…- fece Draco scoccando un sorriso di
sbieco a sua figlia, mentre Astoria stava salutando il suo primogenito;
il suo
sguardo cadde poi sulla persona seduta alla sinistra di sua figlia
ovvero…
-Una Potter? A Slytherin?-
esclamò Draco Lucius con un
evidente sorpresa nella voce strascicata. Lily, sentendosi chiamata in
causa,
sollevò la testa verso di lui incontrando così
occhi del tutto identici a
quelli di Scorpius.
-Lieta di
conoscerla signor Malfoy, Lilian Luna Potter-
disse Lily affabile tendendogli una mano da perfetta signorina educata.
Draco,
forse troppo stupito per poter articolare alcun pensiero coerente, la
strinse
mormorando come un automa:
-Piacere mio,
signorina Potter…-
Mentre stava
realizzando che Lilian Luna Potter,
figlia di Harry James Potter, era
seduta affianco a sua
figlia, Cassiopea Sofia Malfoy,
Scorpius intervenne dicendo, evidentemente sarcastico:
-Che
maleducati, non abbiamo neanche fatto le
presentazioni…papà, questa è Lily
Potter-.
-Ti ringrazio
Malfoy, ma come vedi ho già fatto da sola-
replicò Lily con un tono così chiaramente ironico
che Draco non poté fare a
meno di sorridere. Con Cassiopea ci avrebbe parlato dopo riguardo
l’argomento
“amicizie”…
-Cassiopea!-
intanto Astoria stava criticando sua figlia,
-non vorrai mica dirmi che usi quella roba per andare in giro per
Hogwarts!?-
le disse indicando il suo abbigliamento.
-Parla di
quel bellissimo dolcevita, signora Malfoy? Io lo
trovo adorabile- intervenne Glorya, a difesa dell’amica a cui
fece un
microscopico occhiolino; Astoria strinse le labbra guardandola, ma non
replicò
nulla.
Il Portone
della Sala Grande si spalancò di nuovo dopo
neanche dieci minuti e questa volta a rimettere piede ad Hogwarts
furono i
coniugi Potter.
Ginny Weasley
ebbe appena il tempo di guardarsi intorno
con nostalgia che subito i suoi due figli corsero ad abbracciarla,
facendo
attenzione a non schiacciarle il ventre rigonfio; Harry invece
dispensò carezze
sui capelli corvini di James ed Al prima di volgere lo sguardo al
tavolo degli
Slytherin alla ricerca di una chioma rossa a lui familiare. La
individuò
accanto ad un uomo alto, dai capelli biondo platino che gli ricordavano
pericolosamente…Draco Lucius
Malfoy?!
-Ehi! Un
momento! Che diavolo ci fa il Platinato vicino a
mia figlia?!- esclamò costernato riconoscendo il suo peggior
nemico dei tempi
della scuola. Subito si diresse a razzo verso il tavolo degli
Slytherin,
incurante delle occhiate adoranti e degli urletti ammirati che
seguirono il suo
passaggio e, piazzandosi a fianco a sua figlia, disse:
-Lily!-
Sentendosi
chiamare Lily si voltò e, riconosciutolo, fece,
non senza una certa sorpresa nella voce:
-Papà?
Che ci fate voi qui?-
-Siamo venuti
a parlare con te e i tuoi fratelli…tu
guarda, il tavolo degli Slytherin non è cambiato di una
virgola- rispose Harry
ironico, alludendo all’espressioni apatiche e talvolta
maligne delle Serpi.
-Già,
siamo sempre gli stessi adorabili snob- replicò Lily
sorridendogli melensa e di fianco a lei una ex Serpe a caso rise.
-Pienamente
d’accordo…signor Potter- disse Draco salutando
Harry con un cenno del capo; Harry ricambiò il suo saluto e
poi tornò a
rivolgersi a sua figlia:
-Ti
aspettiamo a Grifondoro. Io e tua madre dobbiamo
parlarvi- e fece per allontanarsi, ma Lily lo bloccò dicendo:
-Io a
Grifondoro non ci vengo. Se volete parlare con me lo
faremo da un’altra parte…non vorrei uscirne
contaminata da quella Sala- e il
suo tono era chiaramente sprezzante. Udendo quelle parole, Draco
credette
seriamente che lo Sfregiato stesse per schiattare, ma con evidente
self-control
Harry replicò rigido:
-Bene, ci
vediamo in cortile- e detto questo le diede le
spalle, di modo che lei non potesse vedere la sua espressione.
-Però,
che lingua biforcuta signorina Potter-.
Draco si
rivolse a lei, questa volta sorpreso
positivamente; forse era giunto il giorno in cui un Potter-Weasley
mostrasse un
minimo di sale in zucca.
-Non sai
quanto, papà- fece Scorpius guardando malevolo la
rossa che per tutta risposta gli sorrise velenosa.
Fu in quel
momento che il Portone della Sala Grande si
aprì per la terza volta per lasciare entrare
un’altra ex Serpe. Blaise Zabini
non degnò nessuno di neanche mezzo sguardo finché
non giunse al tavolo verde
argento dove con sua grande sorpresa trovò il suo migliore
amico con rispettiva
consorte.
-Draco,
Astoria…che piacere vedervi qui- disse loro
recuperando la sua tipica compostezza.
Salutò
poi Glorya, che si era irrigidita fino
all’inverosimile quando l’aveva visto, e Derek che
al suo contrario si era
sforzato di apparire meno teso. Lily colse tutto ciò e per
cercare di
rassicurare l’amica le diede l’ultimo pezzetto di
crostata ai lamponi.
-Bene,
vogliamo cercare un posto tranquillo…?- propose il
bel Zabini ai suoi figli che, sempre senza una parola, si alzarono e
fecero per
seguirlo.
-Concordo e
propongo il Lago- rispose Draco sfrontato,
imponendo la sua presenza all’amico; Blaise provò
ad opporsi ma Astoria, che
sapeva essere strafottente quanto il marito, lo prese per un braccio
dicendo:
-Ottima idea,
il Lago mi sembra perfetto…-
*****
-Allora…come
procedono le cose qui a scuola? Il
campionato?- chiese Harry tutto interessato mentre si sedeva sul prato
accanto
ad Albus; Lily aveva steso a terra una coperta e vi si era seduta sopra
per non
sporcarsi i pantaloni grigi a vita bassa di erba.
-Alla grande,
pa’! L’altra volta ho preso il Boccino con
una presa che neanche tu ti saresti mai inventato…- disse
James tutto eccitato,
passandosi una mano fra i capelli corvini, e partì in quarta
con il racconto
dell’ultima partita in cui avevano stracciato Tassorosso, con
il supporto dei
commenti di Albus. Mentre gli uomini parlavano di sport Ginny,
benché volesse
partecipare alla discussione, si rivolse a Lily, che si guardava
intorno con
aria annoiata:
-Lily…tutto
bene cara?-
-Sì
mamma, va tutto alla perfezione- fu la risposta della
piccola Potter e non ci fu verso di cavarle altro dalla bocca, se non
monosillabi. Lily era distratta, oltre a non aver nulla da dire con il
resto
della sua famiglia: pensava a Glorya, che in quel momento stava
affrontando un
discorso ben più difficile delle chiacchiere leggere che
attorniavano lei…
-Allora,
mamma, com’è andata l’ecografia?- chiese
Albus a
Ginny, distraendola dalle sue riflessioni su Lily.
-Bene!
È tutto a posto, sappiamo anche qual è il sesso
del
bambino…- rispose la signora Potter, con gli occhi
illuminati di gioia.
-Davvero? Che
figata queste tecnologie Babbane!!! E cosa
aspettate a dircelo?- domandò James tutto allegro anche lui;
dopo un iniziale
stupore, James ed Albus erano stati presi dalla contentezza per questo
nuovo
bambino.
-Che dici
Harry, glielo diciamo?-
-Mmmhh…-
il Bambino Sopravvissuto fece finta di pensarci,
-ma no…secondo me meglio l’effetto
sorpresa…-
-Già,
ora che mi ci fai pensare…perché rovinargli
questo
momento?- ribatté Ginny perfida.
-Eddai!
Ditelo! Non è giusto che voi lo sappiate e noi
no!- fece James capriccioso.
-…e
io che pensavo che avesse superato la fase del pesto i
piedi per terra se non fate come dico…- commentò
Lily acida di sottofondo, ma
Harry la sentì e il suo sorriso si congelò
momentaneamente; quella ragazzina lo
stava ferendo quasi più di quanto aveva fatto
Voldemort…
-E va
bene…visto che insistete…ve lo dico…-
acconsentì
Ginny, che pur avendo sentito le parole di Lily aveva deciso di
ignorarle.
Quest’ultima dal canto suo si decise a prestarle attenzione
solo in quel
momento: se proprio doveva avere un altro fratello/sorella era meglio
prepararsi psicologicamente all’evento…
-Sono due!
Due gemelli!- annunciò Ginny e come previsto ad
Albus e James la mandibola partì verso il suolo alla
velocità della luce; Lily
si limitò ad inarcare un sopracciglio.
-Lo sapevo io
che reagivano così…occhio James, una talpa
si è beccata in testa la tua mandibola…-
sghignazzò Harry osservando divertito le facce
dei suoi due figli; aveva
deciso di non guardare Lily.
-Due?
Cioè, non bastava uno…- chiese la piccola Potter
distaccata –e cosa
sarebbero, di
grazia? Due maschi, due femmine…-
-Un maschio e
una femmina…- rispose Ginny, accigliata.
Aveva sperato in una reazione più entusiasta da parte di
Lily: credeva che
avendo avuto mesi per abituarsi alla novità avrebbe potuto
cambiare idea. E
invece…sua figlia le diede il colpo di grazia dicendo:
-Mamma, vuoi
fare come Nonna Weasley? Così, per sapere…se
hai intenzione di fermarti a cinque…-
-Ora basta-
disse Harry serio –non ho intenzione di
tollerare questi tuoi comportamenti-.
Lily lo
guardò, sorpresa: ora prendeva questo tipo di
decisioni?
-E cosa
vorresti fare, papino? Schiaffeggiarmi?- chiese
ironica.
-Oh
no…non lo farei mai….farò di
peggio…- rispose Harry,
sorridendo pericolosamente; a Ginny venne in mente che
quell’espressione di
solito era accompagnata da una malandrinata…
-Cara la mia
Lily, scordati il rifornimento mensile di
galeoni. Non credo che tu te li stia meritando- disse Harry maligno e
osservò
compiaciuto il volto della sua piccola Satana pietrificarsi.
-Cosa?!-
esclamò orripilata Lily- vuoi togliermi i soldi?
Non puoi farmi questo!- strillò poi indignata; ai suoi
genitori ricordò tanto
la piccola Lily, che strepitava quando non otteneva ciò che
voleva.
-Oh
sì che posso. E lo farò…- rispose
Harry goduto. James
e Al si sorrisero trionfanti: la giustizia esisteva!
*****
-Voglio che tu mi
porti a vivere con te-.
Glorya Zabini
fissò suo padre dritto negli occhi. Sentì
Derek che si irrigidiva al proprio fianco, evidentemente sorpreso: non
avrebbe
mai creduto che sua sorella potesse fare una richiesta del genere.
Anche Blaise
evidentemente, perché la fissò con tanto di bocca
socchiusa. Draco e Astoria la
guardarono, sinceramente dispiaciuti: a nulla erano valse le parole
dure che
Draco aveva rivolto a Blaise, cercando di convincerlo a non lasciare
Lysa.
Sapeva che l’avrebbe devastata, ma Blaise ormai aveva deciso:
non poteva andare
avanti così. Draco si era incazzato, aveva urlato, aveva
tirato fuori
-Glorya
tesoro…forse non ci siamo capiti…-
provò a dirle
Blaise, credendo che sua figlia non avesse compreso le sue precedenti
parole.
-Oh
sì che ho capito, papino…tu
vuoi liberati di mia madre, di Derek e di me. Non ci hai mai voluti e
non ti
sei mai dato pena di nascondercelo. Sbaglio?- chiese Glorya, tagliente.
Blaise
abbassò gli occhi senza dire nulla e così Glorya
proseguì:
-No, non
sbaglio a quanto pare. Ma sappi una cosa…io con
quella pazza di mia madre non ci resto, chiaro? Cadrà in
depressione, e lo sai,
e tenterà di farmi del male. Derek dovrà
proteggermi e così sarà lui a
prendersi Schiantesimi al posto mio…e non mi guardare
così, sai benissimo cosa
succede quando ti chiudi la porta alle spalle- aggiunse, vedendo la
sorpresa
dipingersi sul volto del suo pseudo-padre.
-Beh, sai una
cosa? Io non ci sto. Perciò tu mi porterai
con te- disse poi la piccola Zabini, risoluta. Il nervosismo che
l’aveva presa
quella mattina era scomparso ed ora Glorya aveva solo voglia di urlare,
spaccare qualcosa, gridare al mondo che suo padre era un emerito
bastardo. Ma
non lo avrebbe fatto, lo avrebbe punito imponendogli la sua presenza.
-Glorya…non
penso che tu sia nella posizione per potermi
dire cosa fare…- le fece notare Blaise, quasi ammirato: sua
figlia aveva
coraggio da vendere, al suo contrario.
-No?- chiese
Glorya sarcastica, -tu pensi che se io
raccontassi ad un giudice tutto quello che mia madre fa, non mi
affiderebbero a
te? Lo credi davvero? Sei un illuso papà-.
Derek non
sapeva cosa fare. Glorya aveva perfettamente
ragione a desiderare che il loro inferno personale finisse, ma Lysa era
pur
sempre sua madre…non poteva abbandonarla.
-Glorya…non
puoi abbandonare nostra madre…- le sussurrò
Derek, sperando di convincerla.
Glorya lo
perforò con i suoi occhi scuri, pieni di
disillusione. Occhi di una bambina cresciuta troppo in fretta, di una
bambina
che aveva imparato troppo presto che le favole non esistono, che la
realtà è
più dura di quanto immaginassi, e che solo chi sa restare in
piedi può andare avanti.
-Posso, e lo
farò- annunciò Glorya e detto questo
voltò le
spalle a suo fratello, che la guardò allontanarsi con il
cuore dalle parti dei
piedi, e a suo padre, che non aveva previsto questo insospettabile
carattere di
ferro di Glorya Zabini, undicenne.
Spazio
Autrice:
Salve, eccomi
qui con un nuovo capitolo! Prima che mi
dimentichi vorrei ringraziare LaPazza7 che mi ha messa fra gli autori
preferiti!!! Grazie grazie grazieee!!
Okay, passo
subito a ringraziare anche chi mi mette fra
preferiti e seguite…vedere quel numero che sale mi da sempre
tantissima forza!
Grazie anche a voi!!!
Ed ora le
rispose alle recensioni…ah, mi scuso se sono
breve e se non riesco a dire neanche due parole esplicative su questo
capitolo
che è comunque bello spesso…ma ho una montagna di
roba da studiare! Sorry!!!!
BlackFra92:
Darliiing!!! Non ti preoccupare se non puoi
lasciarmi recensioni lunghissime!! Per me vanno bene anche solo due
parole in
croce, davvero!!! Ti capisco benissimo, anch’io sono oberata
di cose da studiare…perciò
mi posso limitare solo a ringraziarti di cuore per la
recensione…grazie!!! Al
prossimo capitolo, baci!!!
Zia alice: io
ti lovvo, faccia da… :P
_Le_3_Sclerate_The_Best:
Mary: ahah
sì non c’è più religione in
questo mondo…un
Malfoy che si fa battere in pozioni da una Potter!!!! Sono contenta che
il
capitolo ti sia piaciuto, grazie per la recensione, spero me ne
lascerai
un’altra anche a questo!!! Baci!!
Ashley: sono
stra contenta che il capitolo ti sia
piaciuto, e non preoccuparti se non riesci a recensire ogni volta,
l’importante
è che continui a seguirmi!! Purtroppo non ho moltissimo
tempo per risponderti,
perciò chiedendo perdono posso solo augurarmi che anche
questo capitolo ti sia
piaciuto e ringraziarti per la recensione! Grazie grazie grazie!!! E
sorry per
la brevità della risposta!!!
DarlingAry:
già, comunque venga descritta Lily
è…Lily.
Sono d’accordo con te. Si il finale dell’altro
capitolo è l’inizio di un altro
pezzo e mi è servito per introdurre Shane che come hai detto
tu rivedremo ben
presto…grazie per la recensione, al prossimo capitolo
spero!!! Baci!!!