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Autore: KikiWhiteFly    16/11/2009    7 recensioni
Buon Inu Yasha and Kagome Day a tutti i fan della coppia! ^^
«Inu Yasha... Io non pretendo di essere lei», gli aveva detto una notte di luna piena, quando i pensieri si erano trasformati in parole e poi in poesia. «Pretendo di essere almeno un po' parte di te»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Frammenti.



[Seconda Parte]








    8. Desideri.




Inu Yasha adesso fissa la luna che maestosa si erge in cielo, illuminando l'accartocciato tappeto di stelle. Adora la sua epoca: non bisogna circondarsi di tutti quegli agi e quei lussi moderni. Inu Yasha preferisce di gran lunga sentire i fili d'erba pizzicargli dolcemente la schiena piuttosto che il materasso in lattice che gli risulta scomodo, ora come ora.

Eppure, adesso si trova in pianta stabile sulla Terra – almeno per un po', per una bella rimpatriata di famiglia – e tutte queste cose non le calcola: si volta dalla parte di Kagome che, dal canto suo, si estende in lungo e in largo sull'ampio rettangolo, enumerando le numerose innovazioni dell'era moderna.

«Ah, sarebbe bello restare qui!»

Kagome estende le braccia in alto, sorride di malinconia.

«Io lo farei per te»

Stavolta inarca un sopracciglio, piuttosto sbigottita. Inu Yasha incrocia le gambe, mettendosi a sedere come un bambino. «C-Come?»

Chiede lei, prestandogli più attenzione. Inu Yasha non ritorna sulla frase, indi si limita ad uno sbuffo e un'espressione di quelle che la concedono vinta, al diavolo tutto.

«Lo faresti solo per me? Mi ameresti così tanto, Inu Yasha?»

Emozione nei suoi occhi – lucidi, come due fari che illuminano la coperta scura – e tremore sulle sue labbra... Scorbuticamente il mezzo demone le concede un'espressione di sufficienza, non mancando di risparmiarle una lunga lista di difetti, enumerando invece quanto fossero belle le cose naturali, tutt'altra cosa rispetto all'opera più distruttiva che costruttiva dell'uomo moderno.

«Che domande, ragazzina...»

Dice, quando Kagome gli butta le braccia al collo: è travolto dal suo entusiasmo. Che domande, ragazzina – si ripete, investito dal suo profumo simile ai frutti di bosco che crescono d'Inverno sugli alberi.




  1. Cambiamenti




Il mezzo demone pulisce la Kusanagi, passando con le unghia ben limate sul contorno di Tessaiga, limitandosi a pensare che in quel momento gli farebbe piacere vedere il vecchio Totosai.

Lui gli ricorderebbe quanta poca cura ha verso quella spada e gli rimprovererebbe la poca meticolosità. Eppure sarebbe sempre pronto a lucidargliela, con l'usuale occhio attento di sempre. «Ti manca così tanto?»

Kagome gli scrolla le spalle, appoggiandosi con la guancia alla stoffa del suo kimono. Inu Yasha non l'ha sentita entrare, troppo perso nei ricordi per poter distinguere la sua debole forza. «No... Non troppo»

Mente spudoratamente, forzando un sorriso – già è falso il sol gesto.

«Allora... Torniamo a casa?»

Inclina il capo di lato, stringe la sua mano nella propria, alzandosi un po' sulle punte per stampar sopra le sue labbra il segno inciso delle proprie.

«E tu?»

«Io?» si indica Kagome, stringendosi nelle spalle magre. «Io vorrei far crescere nostro figlio tra demoni e mostri, tutt'altra cosa rispetto al pericolo moderno, no

Ironizza lei, lasciandolo inebetito. «Ripeti».

È con una parola che lui palesa il suo stupore – scetticismo? – elaborando mentalmente le nuove informazioni. «Ah, non ti preoccupare. Conosco suo padre: saprà proteggerlo»

E gli da un pizzicotto che InuYasha avverte sonoramente sulla propria epidermide.

Sì, è tutto vero.



  1. Uguali



«Sesshoamaru, vieni subito qui!»

Kagome è austera e comanda a bacchetta chiunque, specialmente se si tratta di un allegro birbante mezzo demone - mezzo umano che si arrampica come una scimmietta tra i rovi di un albero di vecchia data, esultando di gioa per chissà quale motivo.

«Perché sennò cosa mi fai?»

La provoca il monello, facendole perdere gli ultimi bulloni rimasti nella sua scatola cranica; in un attimo di profonda ira gli scaglia contro una frase che ha usato troppe volte nella sua vita:

«A cuccia!» Ma non succede nulla. Il bambino mostra un'espressione piuttosto interrogativa e Kagome capisce in un millesimo di secondo quanto possa essere legata ancora al passato. Sorride di tenerezza, appoggiando stancamente una mano alla corteccia levigata dell'arbusto. «Sei proprio uguale a tuo padre, Sesshoamaru»

Ed è tenerezza nel timbro di voce: vi è solo quel sentimento, null'altro.




  1. Sogno – Realtà


Kagome si appresta a coprire e curare il suo bambino – loro – mescolando in una ciotola di legno le erbe mediche che la vecchia Kaede le ha consigliato.

Le palpebre si chiudono, ma l'istinto materno è più forte rispetto ai bisogni umani... Bacia la fronte del piccolo, poi si sistema accanto a lui, stringendolo tra le proprie braccia.

«Inu Yasha, puoi venire anche qui»

Lui, racchiuso nel suo piccolo bozzolo di solitudine ora esce allo scoperto, entrando nell'umile antro che poi si scopre essere la loro abitazione. Si sistema accanto al bambino ma dal lato opposto, così da avere un quadro completo della sua vita... L'osserva, mentre si premura di spostare una ciocca di capelli di un bambino che è lui in miniatura. Prova a sfiorarle i capelli corvini, suscitandole una reazione epidermica che sa molto di umano: arrossisce. Tenera e debole carne, così forte di fronte a nemici agguerriti, così debole rispetto ad un gesto del tutto meccanico, naturale, legato dal profondo legame che li tiene uniti. «Guarda Inu Yasha: non si vede tutti i giorni un sogno reale»

Le loro mani intrecciate, nel reciproco tentativo di provare a combaciare. Inu Yasha ghigna, ma in modo diverso rispetto al solito.

«Già, hai ragione.»




  1. Alla fine...




«Inu Yasha, sai cosa ti dico?»

Il tramonto davanti a loro non è mai stato così vivo: come se un pittore matto quel giorno avesse cosparso su un quadro una serie di sfumature arancio-rossastre, prendendo in mano la sua tavolozza e giocando coi colori come se fossero dadi.

E aveva lanciato un rosso scarlatto, che Kagome quasi dovette ripararsi nella stoffa di Inu Yasha, quasi avesse paura di tale – fulgente – splendore.

«Sarei tornata comunque qui» afferma, piuttosto convinta.

«Per il tramonto?»

Ironizza lui, suscitando una risata cristallina sulle sue labbra.

«Anche...» gli lancia un'occhiata furba. «... Ma in realtà penso che avrei avuto una vita troppo ordinaria, restando nel mio mondo. Forse a quest'ora sarei laureata, prenderei uno stipendio invidiabile, sarei con le mie amiche in un elegante salone o magari in una dispendiosa boutique di prima scelta.»

Inu Yasha inarca un sopracciglio, palesa un'evidente scetticismo – non riesce ad afferrare bene il significato di alcune parole, ma non l'ammetterà mai – e la osserva, mentre continua ad elencare una serie di pregi, mentre pensa ad un'ipotetica vita coniugale e lavorativa.

«Rimpianti?»

Gli sembra di cogliere una sfumatura agrodolce nel suo timbro di voce, quasi Kagome avesse voglia di voltar pagina, fantasticare in merito ad un probabile bivio.

«Eccome» soffoca una risatina, mentre lo vede dipingersi un'espressione cagnesca in volto. «A quest'ora sarei in manicomio, sicuramente

La sua risata ora si fa più cristallina, libera fluttua insieme all'anidride carbonica che esce direttamente dalla sua bocca. Lui, interrogativo, l'osserva e pensa che qualunque cosa dica, se la fa ridere un motivo c'è.

«Baka... Tutto questo per dirti che ti amo»

E sente le sue labbra – decise – sovrapporsi inaspettatamente sulle proprie. Non può che assecondare il suo desiderio, godendosi quell'attimo di assoluta perfezione.



Perché loro si amano – così è scritto nel libro del destino.

E continueranno ad amarsi per le prossime lune, i prossimi tramonti, i prossimi giorni.

Perché ogni giorno sarà diverso e uguale al precedente.






~Fine.




Finita *-*

Scusate il ritardo, ma qualcuno di voi mi conosce, e sa che la puntualità non è proprio una mia indole XD. Detto ciò, ho riassunto un po' tutte le fasi dall'amore... dall'innamoramento vero e proprio [Cuore] alla sofferenza [Lei], all'amore fisico [Prima volta]... Poi l'amore inizia a maturare, così come potete notare nella seconda parte ;D.

Insomma: un tributo a Inu Yasha e Kagome, e alla loro vita insieme.

Spero di tornare presto con qualcos'altro, attualmente sono in fase di ri-correzione di alcune fic, quindi spero di tornare su questo fandom presto (Magari aggiornando Deep down in his heart... Lo so, è una vita e mezza che non aggiorno quell'Inu YashaxKagome ;_;)


Grazie per i commenti:


ryanforever [ ci si becca ovunque ;D... come vedi anche io ho dato il mio contributo U_U... Queste idee pazze possono venire solo a me e alla mia socia malefica – roro XD. Grazie mille comunque!^^]

Kimly [Clà *-*]

Red S i n n e r [Lo chiami commento breve? XD Grazie cara, inerzie in confronto alle tue *_*]

Emiko92 [Emi, cara *_*. Felice di averti fatta sciogliere, prossimamente ti voglio dedicare qualcosa sìsì u__ù *annuisce convinta*, non assicuro il risultato ma l'impegno sì *O*. Un bacione, è sempre un piacere ricevere le tue rece <3]

Rinalamisteriosa [ AW! Io invece leggo spesso qualcosa di tuo <3... Grazie mille, sei stata pucciosa(?) nel commento *_*. Terrò d'occhio anche la tua, mi piace *O*]

Bellatrix Indomita [Oh, io pensavo di aver peccato di cattiveria. Sai, quando giudichi non sai mai se essere troppo buona o troppo “cattiva”, io cerco sempre d'essere abbastanza obbiettiva. Comunque sia, ti ringrazio molto, spero che il finale sia stato d'effetto XD]


Un grazie alle preferite: B_Green, Farfalla_Bianca92, kohoshi, Nicole2210095 e Onigiri.

Un grazie alle seguite: fiocco e Rinalamisteriosa.

(L)

Alla prossima ;D


Kiki.




   
 
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