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Autore: _Mary    16/11/2009    4 recensioni
Fui distolta dalla traduzione dal rumore della porta del mio studio che veniva aperta violentemente.
Alzai gli occhi da quello che, a quanto dicevano le analisi, doveva essere un manoscritto originale della metà dell’undicesimo secolo, giusto in tempo per vedere Philip Hateway, mio carissimo collega al Dipartimento dello Studio dei Reperti Magici, che mi sorrideva sfacciato.

Non posso farci niente, i personaggi che vengono citati anche solo di sfuggita in Harry Potter mi piacciono troppo. Quindi, ho provato ad immaginare Rowena Ravenclaw e un antico manoscritto in cui se ne racconta la vita...
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Corvonero, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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I.

Portai le mani alle tempie, sospirando.

Quel Wright mi aveva fatta impazzire. Ed ero ancora in alto mare con la trascrizione in inglese corrente.

Avevo bisogno di caffè.

E io odiavo il caffè, soprattutto quello della macchinetta del dipartimento. Ma ne ero dipendente. Che cosa dura, la vita.

Sospirai, togliendomi gli occhiali. Lo stile di Wright era pomposo, il suo linguaggio era antico (ovviamente, cosa avrei dovuto aspettarmi?), e avevo deciso di trascrivere i passaggi più importanti.

Gli incantesimi che avevo utilizzato mi avevano confermato che quel manoscritto era autentico. Ovviamente, ciò non significava che, effettivamente, William Wright avesse conosciuto Rowena. In effetti, William poteva essere un uomo dotato di grande fantasia. Avrei dovuto accertarmi almeno della sua esistenza. Magari, frugando tra vecchi registri… sempre che i genitori fossero persone abbastanza importanti da registrare le nascite dei propri figli, ovviamente.

Inforcando nuovamente gli occhiali, rilessi ciò che avevo scritto:

“Altri racconteranno come, non appena vista una splendida fanciulla farsi avanti tra la folla, siano rimasti colpiti dallo splendore dei capelli di lei, dalla luminosità del sorriso o dal dolce tono di voce.

Io, in tutta sincerità, posso tranquillamente affermare che la prima volta che vidi lady Rowena mi parve una lattante come tutte le altre, rossa e raggrinzita come poche altre, in verità.

Mio padre, Tom Wright, accompagnò me, mia madre, mio fratello e le mie cinque sorelle in visita nella dimora di lord Henry, il signore di Adsonville, il paese in cui vivevamo,  in un grigio mattino di novembre. Ci era stato annunciato che, finalmente, la casa degli Edenton aveva un erede. Un’ erede femmina, in verità, ma ormai c’erano poche speranze che lady Helena, così in avanti con gli anni, potesse dare alla luce un altro figlio.

Ero un bambino, all’epoca. Avevo sei anni, ma ricordo con chiarezza il freddo pungente di quella mattina, il cielo ingombro di nubi sopra la mia testa, mia madre in ansia perché voleva che ci comportassimo bene, e il sentiero ripido che conduceva dagli Edenton.

Faticavo a tenere il passo, ed arrivai col fiato corto davanti alla fine del sentiero. Mio padre mi rimbrottò, imponendomi di ricompormi.

Una serva ci introdusse nella dimora di Lord Henry, che si fece incontro a mio padre non appena lo vide. Era impegnato a controllare delle carte, a quanto pareva, ma sorrise e lo accolse con calore.

Salutò mia madre. Io e i miei fratelli ci tenemmo in disparte come ci era stato insegnato fino a quando lord Henry non ci rivolse il saluto.

Io, impacciato nei miei abiti migliori, trovavo tutto esageratamente formale. Mio padre, però, non la pensava così.

Mia madre si informò delle condizioni di lady Helena. Ricordo ancora l’espressione che comparve sul volto di lord Henry:  un mezzo sorriso che non arrivò agli occhi.

Rispose che il parto era stato difficile, ma ora la casata aveva finalmente un erede.

Ricordo che, pur essendo  ingenuo come può esserlo un bambino di sei anni, mi accorsi che lord Henry non doveva essere felice come dava a vedere. Col senno di poi, capii che aveva sperato davvero di avere un figlio maschio.

Gli adulti si dimenticarono momentaneamente di noi, e io cominciai ad annoiarmi. Eravamo lì impalati tutti quanti, sette bambini che non sapevano come comportarsi, timorosi di fare brutta figura. Mio padre teneva molto alla nostra disciplina, e aveva sempre messo in chiaro le sue opinioni su come dovesse essere il nostro comportamento davanti agli estranei. Mia madre, dolce e sottomessa, sorrideva garbatamente al nostro ospite, che discorreva con mio padre. Noi invece ci eravamo rintanati in un angolo, ad ascoltare.

Non passò molto tempo prima che Caris, una delle mie sorelle, desse segni di impazienza. Eravamo comunque bambini, e stare ad ascoltare cosa succedeva a Lontra ci interessava molto poco.

“Sembra che in Cornovaglia si sia avvistato un drago… i babbani erano terrorizzati, ma adesso giù a Londra stanno cercando qualcuno che se ne occupi…” stava dicendo Henry, con aria indifferente.

“Un drago libero? Non invidio chi sarà scelto per andare a prenderlo” rispose mio padre.

“No, infatti… pare sia una giovane femmina, dalle tracce… è più piccola, ma aggressiva” continuò Henry.

Io non capivo: una volta ero andato in visita con mia madre da una sua amica. Era appena nato suo figlio, e, entrati in casa, ci eravamo resi conto del clima di felicità che vi regnava. Tutti erano indaffarati, o comunque non riuscivano a rimanere fermi a lungo. Come poteva Henry aver apparentemente dimenticato che, da qualche parte in quella casa, sua moglie gli aveva appena dato una figlia?

Forse, pensai, Henry ha già gioito stanotte, non appena è nata la bambina.

Continuavo a non capire, comunque. Quando avevo visto l’altro bambino, il padre mi sembrava impazzito dalla gioia. Ricordai che, però, non era ricco come Henry. Forse, quando si era tanto ricchi e potenti si perdeva la capacità di rallegrarsi delle cose…

Stavo ancora riflettendo su questo, fissando lord Henry. Se mia madre mi avesse visto, mi avrebbe sicuramente rimproverato per la mia sfacciataggine,  ma finalmente nella stanza entrò una servitrice, con quello che sembrava un fagotto in braccio.

Rimasi davvero sorpreso nel sentire quanto forte potesse urlare quell’essere minuscolo, non appena mia madre lo prese in braccio,  e quante frasi banali e scontate avesse la capacità di farle dire.

Lord Henry sorrise freddamente alle congratulazioni dei miei genitori. Sembrava che non gli importasse granché di parlarne, e che, più che altro, preferisse finire il suo discorso sul drago.

Ci congedammo poco dopo, ma non prima che mio padre fosse invitato ad una battuta di caccia.

Avrei rivisto Rowena solo sei anni dopo.”

 

 

 

 

 

Salve!!!

Okay, avete il diritto di tirarmi i pomodori e qualsiasi altra cosa vogliate. Non ho aggiornato per troppo tempo, vi ho lasciati con un prologo striminzito, e se qualcuno ha avuto la pazienza di avermi aspettata, gliene sarò eternamente grata ^^

Ringrazio caramella_rosa_gommosa per aver messo questa storia tra le preferite, e Lady Linx per averla inserita tra le seguite.

 

Lady_Linx: ciao! =) Sono contenta che la mia storia ti incuriosisca. Sì, Rowena Ravenclaw mi piace molto più di Priscilla Corvonero XD

 

caramella_rosa_gommosa: ciao! Chi si vede XD OccaraH, puoi chiamarmi come vuoi, la tua recensione mi ha resa così felice…! Comunque, sono contenta che la mia fanfiction ti intrighi, e l’aggiornamento, come hai visto, è arrivato… un po’ in ritardo, ma è arrivato. E tu? Quando aggiorni la tua fic? *-*

 

 

Grazie anche a tutti coloro che hanno letto in silenzio <3

 

Alla prossima! ^^

_Mary

   
 
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