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Autore: Nihal    16/11/2009    3 recensioni
Come si può notare dal titolo, la trama sarà quella di Death Note (solo una parte), ovviamente con i personaggi di Naruto!
Sasuke Uchiha è uno studente brillante, ma annoiato. Durante una giornata di scuola, trova un quaderno che provoca la morte delle persone. Basta scrivere sopra il loro nome…
Il suo sguardo, però, fu attirato da un piccolo oggetto situato dietro ad un cespuglio. Raccogliendolo, si rese conto che doveva trattarsi di quel quaderno che era stato buttato giù dalla finestra quella mattina. Fece per buttarlo di nuovo a terra, quando la scritta sulla copertina, attirò la sua attenzione. Gli sembrò davvero una trovata insulsa. Chi mai avrebbe chiamato il proprio quaderno Death Note?
Prima classificata all'Anime Contest indetto da ValeHina e vincitrice del premio attinenza
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Choji Akimichi, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Shikamaru Nara, Shino Aburame
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 5

 

Avevano annunciato di proposito le loro scoperte in televisione, in modo da far sentire Kira braccato.

“Bene. Come avete notato, il piano di S è andato a buon fine. Questo, però, implica che le possibilità che Kira sia uno dei nostri famigliari, sono molto alte.”

Le espressioni degli agenti, prima decisamente sollevate per la vittoria ottenuta il giorno precedente, si demoralizzarono nuovamente. Nessuno, ancora, riusciva ad accettare quel fatto. Non volevano credere che i loro famigliari potessero essere coinvolti nella questione.

Nel malcontento generale, furono scelti gli agenti che avrebbero controllato tutte le attività dei sospettati.

“È impossibile che qualcuno dei nostri parenti possa aver fato questo! Dovremmo avere un po’ di fiducia in loro, visto che li conosciamo da tanto!”

Ancora una volta, Naruto Uzumaki non era riuscito a tacere al momento giusto. La maggior parte degli agenti, in realtà, la pensava come lui, ma, a parte, qualche borbottio di disapprovazione, nessuno aveva avuto il coraggio di protestare apertamente di fronte a quella misura drastica. Ignorando il giovane, Fugaku concluse l’elenco degli agenti che si sarebbero occupati di questa attività.

“… e infine, Shino Aburame si occuperà di Sasuke Uchiha, ovvero mio figlio.”

L’atmosfera era molto tesa. Tutti sapevano che era necessario, ma tutti, allo stesso modo, disapprovavano quella scelta obbligata. Come poco prima, però, nessuno dissentì apertamente. Neanche Naruto.

Persino Fugaku Uchiha, il poliziotto più integerrimo che quell’ufficio avesse mai conosciuto, aveva delle remore su quel piano. Peccato che fosse l’unico attuabile.

’Adesso possiamo solo aspettare i resoconti degli agenti.’

Ormai Gai Maito, insieme al computer che trasmetteva gli ordini di S, faceva pianta stabile nell’edificio. Naruto si era anche premurato di procurargli una sedia e una scrivania, in modo che trovasse il suo soggiorno più confortevole.

Al momento, anche se il capo ufficialmente era Fugaku, l’indagine era portata avanti da S, colui che più aveva progredito nell’indagine, fino a quel momento.

“S, credo che adesso ci meritiamo la tua fiducia. Io vorrei vederti.”

Era l’ennesima volta che l’Uchiha faceva la stessa richiesta e otteneva sempre una risposta negativa.

“S si mostrerà quando lo riterrà opportuno e a chi lo riterrà opportuno. Bisogna dare spazio ai giovani, rispettate il suo volere!”

Sorvolando sul commento del portavoce di S, Fugaku decise di lasciar perdere, per il momento. C’erano cose più importanti di cui occuparsi e, sicuramente, non potevano trascurarle solo perché erano curiosi di vedere il volto del tanto famoso detective.

Con lui avevano fatto diversi passi avanti nell’indagine, passi che da soli non avrebbero mai compiuto, quindi non potevano lamentarsi.

Quello era il caso più difficile che fosse capitato in Giappone, anzi, molto probabilmente, era il più difficile che fosse capitato ovunque. Ormai, era diventato un fenomeno di portata mondiale. Nessuno era più al sicuro e, quella consapevolezza, provvedeva ad incrementare il panico generale. Stavano, però, anche aumentando le schiere di persone che sostenevano ed idolatravano Kira e che, nel tentativo di aiutarlo e di emularlo, tentavano di fare piazza pulita di quelli che, secondo la loro opinione, erano da considerarsi criminali. Di conseguenza il lavoro per la polizia aumentava, sottraendo elementi importanti del corpo della polizia, che sarebbero stati utili per indagare nel caso principale.

’Posso capire che la situazione non vi piaccia, ma io devo mantenere l’anonimato, per ora. È una seccatura anche per me, ma non posso mostrarmi al primo che capita.’

Il problema era che gli agenti lo capivano eccome, ma non trovavano giusto il fatto che loro dovessero mostrarsi, mettendosi così in condizione di essere uccisi da Kira, mentre lui potesse rimanere nell’anonimato. Molti iniziavano a diffidare di questo fantomatico detective che non aveva neanche il coraggio di uscire allo scoperto. Nessuno protestava, però, perché quello, era un sacrificio che si doveva fare. Per quanto avevano capito, le persone innocenti non venivano uccise. Tuttavia, era anche vero che, se queste ultime ostacolavano Kira, come aveva fatto S, lui non si faceva scrupoli ad assassinarle. Quindi le loro vite erano da considerarsi tutte in pericolo.

“Eppure, secondo me, ciò che sta facendo Kira non è del tutto sbagliato. Il modo che sta usando forse lo è, ma il suo scopo, infondo, non è lo stesso che abbiamo noi, cioè punire i criminali?”

All’affermazione di Naruto tutti si voltarono increduli verso di lui.

Era evidente che era troppo giovane e non capiva come funzionavano le cose. Non poteva permettersi certe affermazioni. Lui era un assassino e, come tale, andava fermato, non difeso.

“Uzumaki, ti rendi conto di ciò che hai detto?”

“Sì! Io non dico che il suo metodo sia giusto, sostengo solo che, a mio parere, non è partito da un ideale del tutto sbagliato; e sono sicuro che altri, qua dentro, la pensino come me!”

Fugaku osservò tutta la sua squadra, come sfidandoli a dare ragione a Naruto. Nessuno osò fiatare, ovviamente non volevano contraddire il loro capo. Eppure, degli agenti si azzardarono a lanciare qualche occhiata di sostegno all’Uzumaki, che capì che qualcuno condivideva la sua idea. Forse addirittura il loro superiore non era del tutto in disaccordo con lui, ma non avrebbe potuto dirlo, ad ogni modo. Il suo compito era quello di catturare Kira, non quello di psicanalizzarlo.

Ormai c’erano già troppe persone che ritenevano giusto il lavoro di colui che era soltanto un pazzo psicopatico. Le sette che lo idolatravano ne erano un chiaro esempio. In così poco tempo era diventato un culto, persino i media si stavano schierando a suo favore. Un lampante esempio era SakuraTv, che si proclamava portavoce di Kira.

Strano che quest’ultimo, il quale con le sue azioni dimostrava un palese disprezzo contro i criminali, non avesse ancora fatto strage di dirigenti televisivi, che, anche se criminali non erano, stavano sfruttando in maniera davvero poco etica questo fenomeno.

Probabilmente sarebbe arrivato ad uccidere anche loro, comunque. Era soltanto questione di tempo. Tempo che non avevano, perché le morti aumentavano a dismisura e loro navigavano ancora in alto mare.

“Per Kira non sarebbe difficile ucciderci. Potrebbe facilmente scoprire i nostri nomi.”

Il dubbio che assillava tutti, fu esposto da Neji Hyuga, uno degli agenti più giovani, ma anche uno di quelli più svegli.

“Forse è il nostro destino morire in questo caso.”

Era anche uno dei più catastrofici.

Nato in una famiglia povera, era da sempre stato convinto che il destino non si potesse cambiare. Questo suo principio era stato smentito più volte; seppur le sue finanze fossero limitate, era riuscito ad entrare, grazie al suo talento, nella migliore università di Tokyo, laureandosi a pieni voti; in seguito, era entrato nella polizia federale, dove la sua carriera stava facendo una rapida ascesa.

La sua concezione sul fato, tuttavia, non era mai cambiata. Aveva il terribile dono di riuscire a deprimere il prossimo con le sue allegre constatazioni.

’Io avrei una proposta da farvi, in tal senso…’

S, che fino a quel momento non aveva più parlato, si fece sentire. Gli agenti avevano pensato che si fosse messo a dormire.

Al suono della sua voce, un sorriso smagliante si aprì sul volto di Gai Maito, che probabilmente conosceva la suddetta proposta.

“Sentiamo.”

’Dovreste crearvi delle nuove identità, almeno come poliziotti. In parole povere dei distintivi con dei nomi diversi dal vostro. Ovviamente dovrete aspettare qualche giorno, prima che questi siano pronti, ma è l’unica soluzione che vi posso proporre.’

Un’idea come quella era venuta in mente anche a Fugaku. Non l’aveva presa in considerazione, per il semplice motivo che non voleva mostrare a Kira che avevano paura di lui. Purtroppo, la situazione volgeva in una maniera tale che, ormai, quella era l’unica soluzione fattibile. Non poteva rischiare la vita dei suoi agenti per una pura questione d’orgoglio. Ciononostante, lui avrebbe mantenuto la sua identità. Non si sarebbe nascosto dietro un falso nome. Credeva nella giustizia e credeva nel sacrificio in nome di essa.

Dopo un’iniziale discussione, l’ufficio si era diviso in due fazioni: la prima, molto numerosa, che richiedeva questi nuovi distintivi; la seconda, composta soltanto da Fugaku, Naruto e Neji, che dichiarava di volerne fare a meno. Ovviamente ognuno di loro aveva una ragione diversa. Il primo, la riteneva una questione d’orgoglio, il secondo, voleva che tutti conoscessero il vero nome del futuro capo della polizia giapponese e il terzo, riteneva che il destino avrebbe deciso la sua sorte e che era inutile cercare scappatoie.

“Il mio compito, per oggi, è finito, quindi me ne vado! Che la forza della giovinezza sia con voi, prodi agenti!”

Detto ciò, il portavoce di S sparì, uscendo come un ciclone dall’ufficio, sbattendo la porta dietro di sé e lasciando gli agenti sbalorditi. Stavano ancora fissando l’uscio, quando Fugaku li richiamò all’attenzione. Dovevano lavorare, non potevano perdere tempo.

Così ognuno riprese le proprie mansioni.

 

 

 

 

 

Oggi avevo un po’ di tempo, così ho deciso di aggiornare un paio di storie!^^

Per prima cosa, ringrazio chi segue questa storia e chi l’ha messa tra i preferiti  tra le seguite.

Spero che questo capitolo vi piaccia!^^

Mi defilo!

Ja ne,

 

Nihal

  
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