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Autore: Gwillion    15/06/2005    1 recensioni
Un ragazzo... il suo amore, la sua promessa sposa. E le parole non dette che li dividono.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Rodolphus Lestrange
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli alberi fischiavano malevoli. Il vento era cupo e crudele. Rodolphus si voltò. Lo avevano seguito? La notte sibilava intorno a lui. E le tracce di antiche rovine si confondevano nelle tenebre. LeStrange stringeva la bacchetta fra le dita. Era davvero solo? Lo avevano lasciato andare così... senza quasi provare a fermarlo? Non era quello che voleva... E poi scorse la luna, immobile lungo il sentiero.
La maschera del mangiamorte brillava, quasi di luce propria. La sagoma ammantata di nero rimaneva immobile, come un mistero insoluto.
- Chi sei? - sibilò figura - Perché ti trovi qui? -
- Il mio nome è Rodolphus LeStrange. - rispose il giovane, e avrebbe tentato un accenno d'inchino, ma si disse che era troppo pericoloso distogliere lo sguardo dall'altro, anche solo per un istante - E mi trovo nella foresta perché non tutte le lezioni che desidero apprendere vengono insegnate al castello di Hogwarts. -
- Per questo hai abbandonato la sicurezza del tuo giaciglio? Per il sapere? - sussurrò l'altro, avvicinandosi d'improvviso.
- Il sapere fine a se stesso è nulla. Ed io so al servizio di chi voglio porre il mio. - mormorò il giovane, con un lampo fiero negli occhi.
- Sembra che tu abbia preparato attentamente le tue parole... - disse il mangiamorte studiandolo.
- Non sapevo che vi avrei incontrato, stanotte. -
- Sai cosa può farti questa? - sussurrò l'altro, sollevando la bacchetta. E la sua voce era strana e roca.
Rodolphus non rispose. I suoi occhi erano fissi sulle dita bianche e affusolate che stringevano la bacchetta. Dita... troppo note...
- Può farmi... più male di quel che credi... Bellatrix. - mormorò il giovane, con voce soffocata.
- Non è a Bellatrix, che devi rendere conto del tuo operato, stanotte. -
- Non è a lei? - sussurrò l'altro venendo avanti.
- No! Tu devi imparare... che esistono solo maschere... nella notte... -
Ma Rodolphus aveva raggiunto la donna, e aveva poggiato le dita sui fianchi di lei.
- Non è vero. - sussurrò il giovane - E io ti riconosco... oltre le vesti di mangiamorte. -
Gli occhi della donna scintillavano vividi oltre la maschera. Ma lei non si scostò dalla stretta dell'altro.
- Ciò che siamo non è nulla nelle tenebre, - disse lei, piano - e il nostro solo compito è servire il Signore Oscuro. -
- E' per questo che non hai voluto confidarmi il tuo segreto? Perché temevi che io non mostrassi... la tua stessa dedizione? - mormorò lui, mordendosi appena le labbra - Temevi che non fossi all'altezza, che accettassi di seguirti solo per accondiscendenza, o per interesse... Ma io sono qui, e non perché ti ho seguito. -
- Perché sei qui... - ripetè la donna, mentre la maschera scivolava via dal suo viso.
- Perché non posso accettare di rimanere passivo e inerte, e fra le due parti in lotta io ho scelto la notte. -
Le labbra della giovane erano rosse nel volto pallido. La bocca di Rodolphus ebbe un tremito.
- E poi... sarebbe un crimine così grave volerti seguire? Io... ti amo, Bellatrix. -
- Non sai a cosa stai andando incontro, giovane LeStrange... -
Rispose lei, ma le loro bocche già si sfioravano.
- Imparerò. - disse lui, e all'improvviso la stringeva quasi fino a farle male - Io sono veloce ad apprendere. E poi ormai è tardi... per me, come per te. -
- Tardi... - ripetè Bellatrix, con voce roca, mentre lui si chinava a baciarla, sino a toglierle il fiato. I secondi passarono lenti, e poi le loro bocche tornarono a sciogliersi.
- Non sei stato sorpreso di vedermi... - mormorò poi la giovane, lasciando scivolare le dita lungo il volto angoloso dell'altro.
- Sapevo che la notte ci avrebbe chiamato entrambi. Solo non conoscevo ancora il tempo e il modo. -
I loro occhi si fissarono. Ancora una volta il tempo sembrava come fermarsi.
Poi non parlarono. Scivolarono verso il sentiero che portava nell'oscurità. Insieme.

FINE
  
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