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Autore: Gan_HOPE326    18/11/2009    7 recensioni
Ino Yamanaka.
Chi è la sola, unica persona di cui questa ragazza possa essere realmente innamorata?
Andiamo, e non è ovvio?
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Ok, un’idea davvero perversa, questa XD. Ma non potevo fare a meno di scriverla… tra parentesi, se qualcuno volesse trarne una bella fic seria, gliene do facoltà. Basta che mi informi, ed ha la mia benedizione.

Sono pazza di te

di Gan_HOPE326

I capelli biondi sparsi sul cuscino, fatta eccezione per pochi fili dorati che graziosamente le ricadevano sulle labbra rosee socchiuse da cui soffiava il leggero respiro del sonno, le braccia nude e candide piegate vicino al petto, le gambe che emergevano dal taglio inclinato della tunichetta di cotone per scivolare affusolate sulle lenzuola e terminare in due piedi sottili e curati accavallati l’uno sull’altro, Ino Yamanaka dormiva di un sonno profondo ed elegante; come una scultura perfetta, pareva viva, eppure destinata a non svegliarsi mai. Porte e finestre della stanza erano chiuse, solo pochi raggi di luce filtravano, trasformando il buio in una dolce penombra che carezzava quel corpo dando risalto alle sue forme. Shikamaru compì i pochi passi che lo separavano dal letto in un’eternità di tempo, senza mai riuscire a staccarle gli occhi di dosso. Perso nell’ammirazione di quel corpo incantevole. Avanzò, carezzandola, divorandola con lo sguardo, finché non poté sedersi sul letto, accanto a lei.

Ino non fece un movimento. Il suo capo scivolò leggermente, seguendo l’inclinazione del materasso, che si era affossato sotto il peso del nuovo arrivato.

Allora, con un gesto strano, tremante, combattuto tra la fretta, l’ansia del ladro che prende ciò che sa non essere suo e il desiderio di assaporare con lentezza un piacere irripetibile, Shikamaru tese la mano verso il corpo della ragazza. Esitò un ultimo attimo, quindi la posò sul suo fianco, poco sotto il seno, dove finiva il top e cominciava la pelle nuda. La fece scivolare leggermente, poi con più sicurezza, intorno all’ombelico. Sempre rapito, ipnotizzato, dalla vista della bellezza. E infine si fece abbastanza audace da chinarsi a posarle dei brevi baci sul collo, e su per la nuca, sulla piega del mento, su, fino al lobo dell’orecchio che sfiorò appena con le labbra.

Qui il ragazzo indugiò un momento. Lei non poteva sentire la sua voce; ma non fu che un gesto istintivo, il suo, qualcosa che non poté trattenere, una dichiarazione che sgorgava dal profondo del cuore.

- Sono pazza di te. – sussurrò.

Cercò la sua bocca, piegando leggermente la testa. E nel momento in cui le loro labbra si sfiorarono ci fu un fremito, come se fosse scoccato qualcosa tra i loro due corpi, anzi tra le loro due anime, una scintilla, un’energia, e Shikamaru si ritrovò a fissare gli occhi di Ino, azzurri, spalancati. La ragazza sorrise leggermente, con una strana aria, quasi imbarazzata. L’altro, invece, restò a dir poco impietrito.

- Ino. – bisbigliò – Tu...

- Eh. – fece l’altra – Dai, non fa niente, no?

- Non fa niente? Questo non puoi certo dirlo tu!

Shikamaru saltò su e si voltò bruscamente, dando le spalle ad Ino, che, ormai perfettamente sveglia, si stava frettolosamente alzando dal letto, sbarazzandosi delle lenzuola che le si erano imbrogliate attorno alle gambe.

- L’hai fatto davvero. – disse il ragazzo, incredulo – Dio, l’hai fatto davvero.

- Eddai, Shika…

- STA’ ZITTA! – ruggì improvvisamente l’altro. Era furibondo. Puntava il dito contro Ino mentre si allontanava da lei, dirigendosi verso la porta con lenti passi all’indietro – Non voglio sentire una sola parola. Non puoi permetterti di farmi una cosa del genere. Di… usarmi così. Per i tuoi giochetti. I tuoi sporchi giochetti da pervertita!

- Shika, guarda che mi offendo.

- Pensa! Pensa se mi avessero visto!

- Shika…

- NON! DIRE! NULLA! Tu…

Spalancò la porta, esitò sulla soglia un momento, tenendola aperta con una mano, una sagoma immobile stagliata contro la luce accecante dell’esterno. Concluse con poche parole, tremanti di rabbia:

- Tu provaci ancora e lo dirò a tutti. E tutti sapranno che razza di persona sei.

E uscì, sbattendosi la porta alle spalle. Ino si lasciò cadere riversa sul letto, all’indietro, gettando lo sguardo verso il soffitto. Sospirò. Tese una mano aperta verso l’alto, osservando attentamente la punta delle sue dita affusolate, poi le strinse lentamente, nel gesto di chi cerca di afferrare qualcosa, ma stringe solo l’aria.

Non c’era riuscita. Di nuovo, non c’era riuscita.

Che rabbia. Avrebbe voluto piangere.

Se solo la Tecnica del Capovolgimento Spirituale fosse durata un po’ di più…

FINE

  
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