"Why do the birds go on
singing
Why do the stars glow above
Don't they know it's the end of the
world
It ended when I lost your love"
Aveva fatto tanti
progetti mentre era a Seattle.
Alcuni meno importanti,come rimodernare la sua
camera e rifornire il proprio guardaroba con abiti che non le dessero un'aria da
bambina,era riuscita a portarli a termine senza alcun problema.
Ma alcuni
erano rimasti solo progetti...
Durante i mesi del suo soggiorno
americano,Alice aveva fantasticato a lungo su come sarebbe stato il suo ritorno
a scuola a settembre,sull'impressione che avrebbe fatto a tutti gli altri
studenti vederla camminare mano nella mano con Luke,vederli stringersi e
baciarsi come una vera coppia di innamorati.
Aveva pensato spesso a tutte
quelle cose che per più di un anno si erano negati a causa del segreto e della
malattia di sua madre.
Ma c'erano cose che la sua immaginazione non aveva mai
partorito,qualcosa a cui non aveva mai voluto pensare nonostante fosse una
minaccia ben visibile fra le nubi rosa dell'amore: Mandy Greengrass.
Sapeva
che per mesi la ragazza aveva preso il suo posto accanto a Luke,o almeno quelle
erano le sue intenzioni,sapeva che aveva provato ad irretirlo in tutti i
modi,fossero leali o scorretti non importava,trovando sempre un secco rifiuto da
parte del ragazzo,arrivando ad autoinvitarsi nella sua villa di campagna per
l'estate.
Non era segreto che i genitori di Luke consideravano Mandy la loro
futura nuora e che considerassero la storia fra Luke e lei come un'infatuazione
passeggera,quasi fosse una bomba ad orologeria in cui i minuti scorrevano
velocemente prima di arrivare allo zero.
"Mi fido di Luke"
Questo di era
ripetuta Alice fino alla noia durante i due mesi estivi,in cui erano stati
costretti alla separazione ancora una volta;quello era il suo mantra,anche
quando vedeva una sua foto con Mandy ad un ricevimento importante su "La
Gazzetta".
Aveva continuato a dirsi che non erano altro che imposizioni della
famiglia,che Luke ne avrebbe fatto volentieri a meno di partecipare a quei
ricevimenti pomposi e noiosi,ma ogni volta restava con lo sguardo fermo più a
lungo del dovuto su quelle foto,osservando la stretta possessiva della mano di
Mandy sul braccio di Luke.
Ed ogni volta,un pensiero le attraversava la
mente...
Il giorno della partenza per Hogwarts,come tutti gli altri studenti
si era trovata sul binario circondata da bauli,cercando di liberarsi dei propri
genitori che,questa volta più del solito, sembravano restii a lasciarli
andare.
Quando finalmente l'Espresso era partito,si era fermata nel suo
scompartimento soltanto per posare il baule,prima di iniziare a percorrere il
Treno su e giù alla ricerca dei Serpeverde e di Luke in particolare.
Era
arrivata quasi alla fine del Treno quando aveva visto uscire Scorpius da uno
scompartimento con le tende tirate ad oscurare i vetri.
-Scorpius-lo
chiamò.
Il ragazzo si voltò e per qualche istante ebbe qualche difficoltà a
ricordare il suo nome,ma poi la sua fronte tornò a distendersi e lei capì che
l'aveva riconosciuta.
-Alice-disse infatti.
Lei annuì e accennò un
sorriso.
-Che ci fai da queste parti?Non dovresti essere dai tuoi amici
grifoni?-le domandò con un piccolo ghigno,in risposta al suo.
La ragazza alzò
le spalle.
-Sto cercando Luke...Mi sembrava stupido perdere altro tempo visto
che non ci vediamo dal pranzo alla Tana per Pasqua-
Il biondo annuì e le
indicò con un cenno della testa la strada dietro le proprie spalle.
-Giusta
osservazione...
Vieni ti mostro la strada-le disse voltandole le spalle e
incamminandosi verso i vagoni occupati dai Serpeverdi.
Camminarono per
qualche istante in silenzio uno avanti all'altra e,una volta arrivati davanti
alla porta chiusa dello scompartimento,Alice si fermò lanciando uno sguardo
avanti a sè.
I ragazzi,tutti in tuniche verde-argento erano stravaccati sui
loro sedili,impegnati nelle più diverse occupazioni:c'era la versione Serpeverde
di Rose che leggeva un libro di Erbologia,un paio di occhiali in bilico sulla
punta del naso,qualche ragazzo che ascoltava la musica con gli auricolari,e
tanti altri studenti che si accontentavano di far baccano.
Alice mosse lo
sguardo nello scompartimento finchè non vide Luke.
Era seduto ad una poltrona
sul lato sinistro del Treno,lo sguardo perso nel vuoto quasi stesse inseguendo i
propri pensieri,già con indosso l'uniforme della scuola.
E poi vide
lei.
Gli era seduta accanto,ed il suo braccio era stretto come al solito
attorno a quello di Luke, con il solito gesto possessivo che aveva visto tante
volte sulle foto.
Era intenta in una conversazione con qualcuno seduto di
fronte a lei e la sola cosa che Alice riuscì a pensare era che sembravano una
fottuta coppia sposata:la mogliettina che faceva le pubbliche relazioni e il
marito che si limitava a restare fermo impalato al suo fianco neanche fosse un
semplice ornamento.
Perchè era seduto lì accanto a lei e non era venuto a
cercarla?
Non sentiva la sua mancanza?Aveva passato mesi a dirle che non
vedeva l'ora di riabbracciarla, di esserle di nuovo accanto,perchè ora che ne
aveva la possibilità era seduto accanto a quella...a quella
succhiasangue?
-Io entro,vieni con me?-le domandò Scorpius,facendole così
ricordare della sua presenza.
Alice staccò lo sguardo dalla "coppietta" e si
guardò la punta delle scarpe per qualche istante prima di scuotere la
testa.
-No,credo sia meglio che torni nel mio scompartimento...Devo ancora
cambiarmi-disse usando quella scusa patetica per tirarsi fuori da quel momento
imbarazzante.
Il biondo annuì,senza aggiungere altro per evitare di metterla
ulteriormente in imbarazzo.
Rialzato lo sguardo sul suo viso di
porcellana,Alice accennò un sorriso e lo salutò prima di voltargli le spalle e
tornare sui propri passi.
Di nuovo sola,mentre attraversava l'Espresso,con il
rumore che proveniva dai vari scompartimenti a farle compagnia,Alice ricordò
qual'era la sua paura più grande ogni volta che posava lo sguardo sulle foto de
"La Gazzetta":possibile che non fossero altro che vuote parole quelle che Luke
le aveva ripetuto per settimane?
A quel pensiero sentì di nuovo scendere i
brividi freddi lungo la spina dorsale....
Non parlare con Ronald
per James era qualcosa di innaturale.
Fin da quando l'Espresso si era
staccato dalla banchina,e i loro genitori erano apparsi moderatamente lontani,il
gemello se ne era andato in un altro scompartimento insieme a Rebecca,chiarendo
fin dal primo istante come sarebbe stato il loro rapporto quell'anno.
Forse
la colpa era anche la sua,visto che aveva fatto un solo tentativo di parlare con
Ronnie e spiegargli la sua relazione con Rose,ma dopo il rifiuto categorico del
fratello di ascoltare,come poteva tornare da lui e affrontare di nuovo
quell'argomento che li stava facendo allontanare così tanto?
Nelle prime
settimane di scuola,davanti al silenzio prolungato di Ronald,James aveva avuto
modo di riflettere sul comportamento del fratello:aveva capito che non era
ferito per la sua relazione con Rose,ma per il silenzio e per la poca fiducia
che aveva riposto nel loro rapporto.
Sapeva di avere le sue colpe.
Fin da
quando erano bambini,Ronald gli aveva sempre confidato tutto,anche la cosa più
insignificante che accadeva nella sua vita,mentre c'erano state volte in cui
James aveva preferito il silenzio,mantenere qualche mistero fra sè e quel
fratello che lo conosceva così bene,quasi avesse paura che concedere tanto di sè
stesso volesse dire automaticamente perdersi.
Ma ora sentiva la mancanza di
quel rapporto così esclusivo.
Non poteva parlare a nessuno di quelle
sensazioni,di quegli stupidi sentimenti perchè nessuno sapeva il vero motivo
della freddezza che si era creata fra i due fratelli e l'unica che ne era
conoscenza,Rose,si sarebbe sentita colpevole per avergli chiesto di mantenere il
silenzio anche con il proprio gemello.
Dimenticandosi volutamente che fin
dall'inizio erano d'accordo a mantenere la segretezza sulla loro
relazione.
-Perchè non provi a parlargli di nuovo?-gli propose Rose un sabato
mattina subito dopo colazione.
Fin da quando erano tornati ad Hogwarts,Ronald
aveva abbandonato il posto che occupava da sei anni di fronte a Rose e James e
si era andato a sedere accanto ad Albus,che dopo la sorpresa del primo momento
si era abituato subito alla novità,con Rebecca alla sua sinistra.
-Per dirgli
cosa?E' evidente che non vuole parlarmi...Conoscendolo preferirebbe
un'interrogazioni di Pozioni piuttosto che restare con me per più di due
minuti-aggiunse chiaramente amareggiato.
Rose sospirò e scosse la
testa,facendo ondeggiare i gonfi boccoli che le ricadevano sulle spalle.
-Da
quando hai questo atteggiamento così disfattista?-gli domandò.
-Da quando mio
fratello ha smesso di parlarmi-rispose lui senza pensarci neanche
un'istante.
-Beh tu allora costringilo,no?-ribattè la ragazza.
James alzò
lo sguardo sul volto di Rose e la fissò per qualche secondo con le sopracciglia
leggermente corrucciate.
-Che vuoi dire?-le chiese poi,domandandosi che cosa
stesse passando per la testa della sua ragazza.
Rose scosse di nuovo la testa
con il solito gesto sconsolato che usava sempre quando lui le chiedeva di
rispiegarle per la decima volta un passaggio troppo difficile di
Difesa.
-Qual'è la cosa che conta più di ogni altra cosa per Ronald?-domandò
lei fissando gli occhi neri del ragazzo.
-Il Quidditch-rispose senza
esitazione James.
Rose annuì.
-Anche...Ma io stavo parlando di
Rebecca.
Perchè invece di andare direttamente da tuo fratello non provi a
parlare prima con lei?
Magari riesce a sciogliere le sue resistenze...-gli
disse certa della sua idea.
James riflettè qualche secondo sulle parole di
Rose e annuì,mentre le sue labbra si stendevano in un sorriso.
-Sai se non
fossimo in pubblico ti bacerei...-le disse abbassando di un mezzo tono la
voce.
Rose accennò un sorriso e abbassò leggermente la testa,osservandolo
sorridere di sottocchi: la prima resistenza alla loro relazione era arrivata
prima del previsto e da una persona inaspettata,ma di una cosa Rose era
assolutamente certa.
Avrebbero portato Ronald alla "ragione" e gli avrebbero
fatto capire che non c'è niente di sbagliato nel loro amore...E una volta
raggiunto quell'obiettivo,avrebbero trovato nel gemello una grande fonte di
aiuto per la lotta ai loro genitori.
-Jack-
-Elisabeth-
Ronald scosse la
testa,prima di portare alle labbra una mela verde e darle un morso.
-Perchè
no?E' tradizionale-ribattè Rebecca.
-Appunto!Sai quante ragazze si girano se
urli il nome Elisabeth in Sala Comune?-le fece notare lui.
Erano nel giardino
interno,decisi a godersi il sole che ogni tanto faceva capolino fra le nuvole
grigie:Ronald era seduto sull'erba con la schiena contro il tronco di un'albero
e Rebecca, dopo aver cambiato più volte posizione,si era ritrovata con la testa
sulle gambe del ragazzo.
Rebecca storse le labbra chiuse verso
sinistra,pensierosa,riflettendo sulle parole del ragazzo:in effetti non aveva
tutti i torti,lei stessa ne conosceva tre.
-Ok che ne dici di Poppy?-propose
ancora la ragazza.
-Ah no!Non metterò il nome di un fiore a mia figlia...La
prenderebbero in giro a vita-si oppose subito.
-Allora quale sarebbe il nome
giusto per una ragazza secondo te?-gli chiese lei leggermente seccata di vedersi
rigettare ogni proposta.
-Rebecca è un bel nome...-commentò dando un altro
morso alla mela e tamponandosi l'angolo sinistro della bocca.
-Non dirmi che
sei uno di quei padri presuntuosi che impongono il proprio nome ai figli?-gli
domandò con un sorriso divertito sulle labbra,prendendolo in giro.
Il rosso
le fece una smorfia che la fece ridere e che fece nascere un sorriso anche sulle
proprie labbra.
-Stavo solo dicendo che per i tuoi genitori non è stato
difficile trovare un nome che si accordasse bene con il tuo cognome,tutto
qui-replicò lui.
La ragazza sospirò,restando qualche istante pensierosa alla
ricerca di nuovi nomi.
Entrambi sapevano che mancava ancora molto tempo e che
avrebbero dovuto pensare a cose più importanti della scelta del nome,ma parlare
di una cosa tanto futile come il nome per il loro bambino li rilassava e li
allontanava dai problemi.
Preoccupata che i reagenti chimici avessero una
qualche azione negativa su di lei o sul bambino, Rebecca aveva lasciato il corso
di Pozioni,fra la sorpresa di suo padre e il rammarico della Preside,che la
considerava una delle studentesse più dotate,e aveva optato per Erbologia, che
era la sua seconda materia preferita e verso la quale aveva un deciso
talento,ereditato chiaramente dal padre.
Nonostante avessero lezioni
diverse,Ronald si faceva trovare fuori dalla sua aula ad ogni lezione per
portarle i libri e per dimostrarle che era lì a sua disposizione per ogni suo
bisogno.
-Finirò per abituarmi a tutte queste attenzioni...-lo aveva avvisato
lei mascherando lo scherzo sotto l'ammonimento.
Il rosso si era limitato a
sorridere e ad alzare le spalle.
-Bene,perchè io non ho nessuna intenzione di
smettere-aveva risposto tranquillo.
Quelle attenzioni la lusingavano,ma
Rebecca sapeva bene cosa si nascondeva dietro di esse: quando Ronald le aveva
parlato del litigio con James e Rose,lei aveva pensato che questo si sarebbe
risolto in breve termine,ma aveva dovuto ricredersi quando si era trovata in
compagnia dei tre ragazzi.
Per la prima volta da quando li conosceva si era
sentita di troppo,a disagio.
Aveva provato a parlare con Ronnie di quella
situazione,ma il ragazzo le aveva detto che non aveva intenzione di cambiare
idea e che al momento era impegnato in cose più importanti del "filarino" fra
Rose e James.
-Anche i tuoi genitori se la sono cavata bene con i vostri
nomi...-commentò Rebecca muovendo la testa sulle gambe di Ronald per incontrare
il suo sguardo.
Il ragazzo si lasciò scappare un suono ironico dalle labbra
dischiuse,prima di allontanarsi una ciocca di capelli rossi che gli era caduta
davanti agli occhi.
-Hanno solo usato i nomi di famiglia,sono tutti bravi
così-scherzò.
-A me piace il tuo nome-disse semplicemente lei alzando le
spalle.
-Che ne dici di Emily?-le chiese lui deciso a cambiare
discorso.
Rebecca sospirò e si issò a sedere,voltandosi poi verso di lui per
fissare il suo volto con aria di rimprovero,neanche dovesse confrontarsi con un
bambino di cinque anni.
-Quando la smetterai di comportarti così?-gli domandò
infatti.
-E tu quando la smetterai di farmi sempre le stesse domande?-chiese
a sua volta lui.
-Ronnie,senti,so che sei rimasto ferito dal comportamento di
James,ma...-
Il rosso scosse la testa con decisione e fece per parlare,ma lei
lo bloccò alzando una mano davanti ai suoi occhi in modo che lui potesse vederla
e ascoltasse quello che aveva da dirgli.
-No,adesso parlo io!Qualsiasi cosa
stia succedendo fra Rose e James non è affar nostro...Hanno deciso di stare
insieme,bene che lo facciano pure.
Ma questo non deve complicare i rapporti
fra te e tuo fratello-gli disse in tono serio.
-Quale rapporto?Lui mi ha
tagliato fuori dalla sua vita per mesi!-ribattè il ragazzo deciso a non cedere
senza aver almeno provato a combattere.
Rebecca sospirò rumorosamente e tirò
su con il naso,riordinando le idee in quel breve lasso di tempo.
-Hai
dimenticato di quando hai passato mesi,l'anno scorso,senza parlargli perchè mi
credevi interessata a lui?
Se lui fosse stato testone quanto te,non avresti
avuto modo di chiedergli perdono-gli fece notare lei.
-Vuol dire che lui è
migliore di me,okay?-sbottò Ronald chiaramente irritato.
Quelle parole le
fecero capire che era passato ancora troppo poco tempo,che c'erano ancora dei
nervi scoperti su quella ferita perchè ne potessero parlare
liberamente.
Magari un giorno avrebbero riso e scherzato ricordando quei
momenti,ma ora era ancora troppo presto.
In silenzio Rebecca gli si avvicinò
e gli poggiò il mento sulla spalla sinistra,accarezzandogli i capelli con una
mano,sapendo che sarebbe bastato quel poco a calmarlo.
-Beh dovrai pur dirlo
a qualcuno...Non puoi portare da solo questo peso-gli disse con voce
bassa.
-Pensi che finirò con l'impazzire?-le domandò lui ironico.
Lei gli
diede un piccolo pugno sul braccio sinistro.
-Vuoi fare il serio per almeno
due minuti?Parlo seriamente!
Io non so come farei se non potessi parlare di
quello che sta succedendo con Rachel-gli confessò.
Ronald aggrottò la fronte
e la fissò sorpreso.
-Ci sarei sempre io-le ricordò.
Rebecca accennò un
sorriso e,dopo qualche altro istante,annuì.
-Hai ragione,ma non sarebbe la
stessa cosa...Non fraintendermi Ronnie,ma lei è una ragazza: posso parlarle
anche di cose che tu non capiresti o non riterresti importanti-gli
spiegò.
-Ad esempio?-
-Che diresti se ti dicessi che questa mattina ho
scoperto di pesare due chili di più?-gli domandò mettendolo alla prova.
-Che
è normale e che è un segno che il bambino sarà forte come tutti i Potter-le
disse senza esitazione.
Rebecca annuì,un sorriso saputo sul
volto.
-Proprio come immaginavo...Ascolta,ti amo anche solo per aver detto
quelle cose,ma ci sono dei momenti in cui la razionalità non serve:non ho
bisogno di sentirmi dire che "è normale".
Voglio qualcuno che mi dica che mi
ricordi che per i prossimi sette mesi continuerò ad ingrassare,indipendentemente
dal mio volere,così ci penserò su due volte prima di soddisfare ogni voglia di
questo qui-disse accompagnando le ultime parole con una carezza al ventre ancora
piatto.
Ronald,riflettè qualche istante sulle sue parole per poi accennare un
sorriso e muovere la testa verso di lei finchè le loro nuche non si
incontrarono;per qualche secondo chiuse gli occhi,riflettendo sulle parole della
ragazza:qualcuno con cui parlare.
Beh in fondo anche lui aveva delle cose di
cui non poteva parlare con Rebecca:nonostante continuasse a mostrarsi sempre
forte e sicuro di sè,almeno con lei,c'erano dei momenti, specialmente quando era
solo, in cui la paura lo assaliva e lo portava a chiedersi se non stessero
facendo la cosa sbagliata.
Già,ma con chi poteva parlarne ora che aveva perso
il suo confidente abituale?
-Ok forza,qual'è il problema?-
Due occhi verdi
incontrarono due iridi di ghiaccio che lo fissavano noncuranti,e per qualche
istante il verde-argento ebbe qualche dubbio che quelle parole fossero state
effettivamente pronunciate.
La cena era finita da neanche mezz'ora ed erano
pochi i Serpeverde che erano già ritornati alla Sala Comune,preferendo perdersi
in giro per il Castello a caccia di attività proibite o di divertimenti
sconvenienti.
-Di che parli?-gli domandò Luke affondando sempre di più nella
poltrona di pelle nera che era sistemata accanto al camino spento.
Se c'era
una cosa che l'amico non era mai riuscito a fare era mentigli:poteva essere un
grande mago,e sarebbe sicuramente diventato un grande Mago oscuro,ma non sarebbe
mai riuscito a mentire al suo migliore amico.
Forse quello era il suo punto
debole...
-Da quanto siamo qui?-gli domandò Scorpius restando in piedi
davanti a lui.
-Qui?Intendi ad Hogwarts?-chiese per essere sicuro di aver
capito bene.
Il biondo annuì.
-Neanche una settimana,perchè?-
-In tutto
questo tempo non hai detto neanche una parola sulla Grifondoro...Non hai fatto
il gesto di andarla a cercare neanche una volta-gli fece notare
lui.
Chiaramente a disagio per quelle parole,Luke si mosse sulla poltrona e
allontanò lo sguardo da quello dell'amico.
-Sai che è venuta a cercarti
mentre eravamo sull'Espresso?-gli domandò ancora Scorpius.
Fulmineo lo
sguardo ritornò sul volto efebico di Scorpius,con un espressione incredula che
gli trasfigurava i tratti del viso.
-Oh...Davvero?-chiese.
L'altro
annuì.
-Ma quando ti ha visto abbracciato alla tua fidanzata,ha preferito non
interrompere l'idillio- commentò sarcastico.
-Non è la mia fidanzata-ribattè
subito l'altro.
-Davvero?Eppure la voce che gira è un'altra...Da quello che
arrivava quest'estate alla Tana stavate già facendo il giro delle gioiellerie di
Diagon Alley alla ricerca dell'anello di fidanzamento perfetto-gli disse
poggiando un piede su un bracciolo della poltrona nera e sporgendosi verso
l'amico.
-Falla finita-
-Mi raccomando non dimenticarti di mandarmi
l'invito all'indirizzo giusto...Non vorrei perdermi il vostro matrimonio per
niente al mondo-commentò imperterrito Scorpius.
-VAFFANCULO Scoprius!Perchè
non vai a rompere le palle al tuo di Grifondoro?-sbottò Luke puntando sul
ragazzo due occhi pieni di rabbia.
Scorpius lo fissò qualche istante prima di
annuire e tornare in posizione eretta;l'attimo dopo gli voltò le spalle e si
avviò verso la porta della Sala Comune.
-Credi di essere migliore di me
soltanto perchè ti sei ribellato a tuo padre?-si sentì chiedere.
Tornò a
voltarsi e vide che Luke era in piedi,a pochi metri dalla poltrona che aveva
occupato fino a quel momento,lo sguardo ancora su di lui.
Alzò le
spalle.
-Almeno adesso nessuno mette più bocca nelle mie decisioni.
Tu
puoi dire lo stesso?-gli chiese conoscendo già la risposta.
Vide lo sguardo
di Luke abbassarsi sul pavimento e per qualche istante restarono in silenzio,
l'uno incapace di andarsene ritenendo insoluta la questione e l'altro non in
grado di dar voce alle proprie frustrazioni.
-E' solo che è così
difficile...-riuscì alla fine a dire il moro.
Non era solo difficile,era
anche spaventoso e Scorpius lo sapeva bene visto che c'era passato a sua volta
non meno di due mesi prima.
Conosceva la sensazione di immobilità e di
frustrazione che si sentiva nella posizione di Luke, e sapeva che dopo,quando
sarebbe venuto il momento di lottare per far valere i propri diritti sarebbe
stato ancora peggio,ma ora che era veramente libero avrebbe affrontato quel
percorso ancora mille volte se serviva a renderlo un "uomo" libero.
Ora
poteva vivere la sua vita come aveva sempre voluto,Luke poteva dire lo
stesso?
-Lo so.
Ma sempre meglio che permettere agli altri di gestire la
tua vita,non credi?-
Tornò a voltargli le spalle e senza altro ripensamento
si avviò verso l'uscita della Sala Comune.
Alla fine,dopo aver riflettuto a lungo sul consiglio
di Rebecca gli era venuta in mente una sola persona.
E,forse proprio a causa
del discorso che aveva avuto con la ragazza,sentiva un bisogno impellente di
parlare,di sfogarsi con qualcuno perchè questi condividesse quello che gli stava
succedendo.
Così aveva attraversato il passaggio segreto sotto il Platano
Picchiatore e si era ritrovato nella Stamberga Strillante,cercando di non
riportare alla mente quello che era successo l'ultima volta che era stato lì con
James e Daniel.
Salì una rampa di scale facendo attenzione ai gradini
scricchiolanti e mezzi rotti che minacciavano di crollare sotto la minima
pressione e si fermò davanti alla porta che ben ricordava,battendo due colpi ben
distinti sul legno marcio.
-Al,sei qui?Sono Ronald-disse per evitare
situazioni imbarazzanti.
Il silenzio che arrivò dall'altra parte lo portò a
chiedersi se non avesse sbagliato stanza,o se addirittura non avesse sbagliato
posto:magari Albus era ad Hogwarts nella Sala Comune o nella Stanza delle
Necessità e lui lo stava cercando lì!
Poi dei rumori dall'interno gli fecero
capire che non si era sbagliato.
-Entra-
Aprì la porta e cercò di
abbracciare con lo sguardo tutta la stanza,alla ricerca di qualcosa di
inconsueto,trovando il letto ancora in perfette condizioni,suo fratello con
indosso un paio di jeans blu scuro ed una camicia a righine verdi e rosse,in
piedi a pochi centimetri dal letto che lo fissava.
-Ehi-lo salutò il rosso
chiaramente a disagio.
Al gli sorrise e si sedette sul letto,invitandolo a
fare lo stesso.
-Se devo essere sincero,non eri la persona che stavo
aspettando-gli confessò continuando a sorridere.
Ronald annuì e tese i
muscoli facciali in un sorriso forzato,posando lo sguardo sulle proprie mani
giunte sulle ginocchia.
-Lo so...voglio dire lo immagino-si affrettò a
rettificare.
Sempre più divertito dall'imbarazzo del fratello Al sorrise e
gli diede una pacca sulla schiena.
-Sta tranquillo fratellone...Respira-disse
cercando di tranquillizzarlo.
Ronnie annuì,le labbra serrate una contro
l'altra.
-E' successo qualcosa?-gli domandò ancora il moro continuando a
guardarlo.
Ronald restò in silenzio,non trovando le parole adatte per
iniziare il discorso:aveva deciso di parlarne con Albus,ma come?
Non era
certo una cosa che si è soliti dire tutti i giorni,e non sapeva quale sarebbe
stata la reazione del fratello...Oddio che casino!
-Sto per scoprire il
motivo della lite fra te e Jim?-tentò Al.
Ronald scosse la
testa.
-No,questa è una cosa che riguarda soltanto me-gli disse prima di
coprirsi il volto con entrambe le mani.
Ma che gli era saltato in mente?Come
poteva presentarsi dal fratello e dirgli una cosa del genere dopo che per anni
lo aveva escluso dalle sue confidenze?
-Sai forse è stata una cattiva
idea...Magari è meglio se...-disse scoprendosi di nuovo il volto e facendo il
gesto di alzarsi in piedi.
Albus scosse la testa e lo fece risedere posando
una mano sulla sua spalla destra e spingendolo gù.
-Assolutamente!Non avrai
mica intenzione di andartene dopo avermi messo l'ansia?Che ti succede?-gli
domandò.
Ronald fissò il muro davanti a sè e restò in silenzio:forse non
c'era un modo giusto per dare una notizia del genere,forse doveva soltanto
buttarla fuori tutto d'un fiato.
Renderla reale anche per Albus.
-Rebecca
è incinta-disse dopo aver preso un respiro profondo.
Voltò la testa per
incontrare lo sguardo del fratello e lo vide spalancare gli occhi per la
sorpresa.
-Ahi!Questa davvero non me l'aspettavo...-gli confessò il moro-Da
quanto?-domandò poi.
-Otto settimane-
Al fece un veloce calcolo che lo
portò a strabuzzare ancora di più gli occhi.
-Due mesi?Fossi stato al tuo
posto avrei aspettato ancora un pò per dirlo a qualcuno!Sai che hai poco tempo
per prendere una decisione?-gli fece notare dandogli un buffetto sul
petto.
Ronald deglutì cercando il coraggio per annunciargli anche la seconda
parte della "rivelazione",ma ad Albus bastò il silenzio prolungato per
capire.
-Non dirmelo...-gli disse.
L'altro annuì,tornando a posare lo
sguardo sul fratello.
-Volete tenerlo?-chiese per essere certo di aver capito
bene.
Ronald annuì ancora una volta.
Percorso da una scarica inaspettata
di adrenalina,Albus si alzò in piedi e iniziò a camminare per la stanza davanti
al rosso.
-Ma non potevi stare attento?-
-E tu credi che quella fosse la
prima volta che io e Rebecca andassimo a letto insieme?Sono mesi che lo facciamo
e non c'erano mai stati problemi!
Ma quella volta era estate,non potevamo
usare i nostri poteri e dopo aver provato un paio di volte con i contraccettivi
babbani abbiamo deciso di lasciar perdere...-gli raccontò.
"Che potrà mai
succedere?"si ricordò di aver pensato.
Il fratello lo guardò neanche avesse
di fronte un'alieno.
-Davvero non sai come si infila un preservativo
babbano?-gli chiese.
L'altro scosse la testa.
-Abbiamo sempre usato gli
incantesimi contraccettivi,perchè dovrei saperlo?
Tu lo sai?-gli domandò a
sua volta.
-E' una delle prime cose che devi imparare in una relazione
gay!-ribattè l'altro.
-Niente condom niente sesso,quanto odio questa
regola-s'intromise una voce dalla porta della stanza.
I due ragazzi si
voltarono verso la porta e mentre Albus sorrise alla vista di Scorpius,Ronald si
irrigidì:il biondo era un caro amico di Rebecca e soprattutto i loro padri erano
amici di vecchia data,cosa avrebbe pensato di tutta quella
situazione?
-Stiamo ripassando la teoria?-chiese Scorpius avvicinandosi ad Al
e dandogli un bacio veloce sulle labbra.
I due fratelli scossero la testa
all'unisono,restando entrambi in silenzio,portando il Serpeverde ad aggrottare
la fronte.
-Allora cosa?Hai qualche problema con Rebecca,Ronnie?Se vuoi posso
darti qualche dritta...- gli disse guardando il rosso.
-No grazie tutto
bene-
Scorpius portò lo sguardo su Albus,fissandolo con aria interrogativa e
questi sospirò.
-Rebecca è incinta-gli confidò.
-ALBUS!-lo riprese il
fratello.
-Scusa,ma io non ho segreti con Scorpius...E poi quando mamma e
papà lo verranno a sapere si accorgerebbe della tua assenza-gli disse
serafico.
Ronald scosse la testa cercando di non lasciarsi andare alla rabbia
e alzandosi voltò le spalle ai due ragazzi.
-Da quanto?-sentì chiedere al
biondo.
-Due mesi...E sembra che vogliano tenere il bambino-
Ad
accompagnare quelle parole arrivò un suono ironico da parte di Scorpius che lo
fece irritare:era talmente assurdo che loro avessero preso quella
decisione?
Che volessero davvero quel bambino?
-Sai credevo che fra
tutti,tu saresti stato l'unico che avrebbe capito i motivi per cui avevamo fatto
questa scelta-disse voltandosi e fissando lo sguardo sul volto del
fratello.
Albus restò in silenzio,in attesa che l'altro
continuasse.
Ronald tirò su con il naso cercando di calmarsi e si passò una
mano fra i capelli scoprendo per un'istante la fronte.
-Quando Rebecca mi ha
detto di questo bambino ho pensato "Ecco,la mia vita è finita".
Ho
diciassette anni e fra sette mesi sarò padre.
Sono spaventato...Ho una paura
fottuta di non essere all'altezza,di star facendo la cosa sbagliata,che forse è
ancora troppo presto.
Ho addirittura paura che un giorno mio figlio mi possa
rinfacciare di avergli fatto vivere una vita d'inferno!
Poi però penso a
Rebecca-
Spontaneo un sorriso era nato non appena aveva pronunciato quel
nome.
-Penso che non ho mai amato nessuna come lei e che se amerò questo
bambino anche solo la metà,allora sarò un buon padre.
So che non sarà facile
all'inizio,che dovrò vedermela con mamma e papà e che probabilmente il Professor
Paciock vorrà la mia testa su un piatto d'argento,ma sono certo di poter
affrontare tutto questo-
Albus fissò suo fratello per qualche altro istante
prima di respirare rumorosamente.
-Quando mamma e papà lo scopriranno,fammi
un favore...Tieni fuori il mio nome-gli disse.
Ronald sorrise e annuì,prima
che il moro lo abbracciasse per la prima volta in anni.
-Andrà bene...E se
anche dovessero volere la tua testa,prometto che mi prenderò cura del mio
nipotino-
Lo trovò nel corridoio del ritratto della Signora
Grassa.
Stanca di vederla con quell'aria depressa e triste,le sue amiche
l'avevano trascinata a vedere gli allenamenti di un gruppetto di Grifondoro del
quarto anno che sperava di entrare della squadra.
Alla fine era riuscita a
divertirsi e a dimenticare i cattivi pensieri per un paio d'ore,al punto da
sfoggiare un timido accenno di sorriso mentre ritornava verso la Torre insieme
alle sue amiche.
Ma questo scomparve non appena lo vide fare un passo verso
di lei.
-Alice-la chiamò,a rendere più cihare le sue intenzioni.
Lo fissò
in silenzio,a lungo,per essere davvero certa che fosse davanti a sè,del resto
dopo due settimane in cui non lo aveva visto se non di sfuggita per i corridoi o
nella Sala Grande era normale che lo scambiasse per
un'allucinazione.
-Allie,vieni con noi?-le domandò Kelly,una sua compagna di
stanza.
Era davvero tentata di entrare nella Torre senza parlargli,ignorarlo
come lui aveva fatto con lei, ma ovviamente non lo fece.
Forse era colpa
della sua stupida parte Grifondoro...
-Andate avanti,vi raggiungo fra un
attimo-disse rivolta verso il gruppetto d'amiche,che per tutto il tempo non
aveva fatto altro che spostare lo sguardo da lei a Luke.
Il silenzio venne
interrotto dal rumore della porta che si apriva e lasciava passare le ragazze e
che successivamente si richiudeva,poi calò il gelo.
Era venuto per
lasciarla?
Non aveva bisogno di tanta delicatezza,aveva capito fin dal primo
giorno qual'era il destino della loro storia.
-Hai intenzione di restare lì
in silenzio oppure dirai qualcosa?-gli chiese interrompendo il lungo
silenzio.
Luke alzò lo sguardo e la fissò per qualche secondo,i denti che
mordicchiavano la parete morbida del labbro inferiore.
-Volevo chiederti
scusa per il mio comportamento degli ultimi giorni-si decise a dire.
Evitava
il suo sguardo,per la prima volta da quando lo conosceva:aveva qualcosa da farsi
perdonare?
Era forse stato di nuovo a letto con la Greengrass?
-Non ce ne
era bisogno...-gli disse continuando a mantenere il piglio duro.
L'ultima
cosa che voleva era fargli capire quanto il suo comportamento l'avesse ferita e
quanto ancora la facesse stare male.
Non gli avrebbe permesso di umiliarla
fino a quel punto.
Luke scosse la testa e fece un passo verso di
lei,facendola istintivamente arretrare,gesto che lo lasciò
sconcertato.
-Perchè scappi da me?Hai paura che ti faccia del male?-le chiese
confuso.
Alice scosse la testa.
-No,ma non c'è bisogno di stare così
vicini...La tua fidanzata non approverebbe-aggiunse.
-Mandy non è la mia
ragazza,lo sai bene-ribattè lui deciso.
Alice annuì,un gesto inutile fatto
giusto per farlo felice.
-Dimmi che mi credi-chiese infatti lui.
La
ragazza alzò le spalle,prima di riportare lo sguardo su di lui.
-Perchè ti
importa quello che penso io?In fondo neanche io sono la tua ragazza-gli fece
notare.
Luke aggrottò la fronte e la vide annuire di nuovo.
-Del resto lo
abbiamo sempre saputo che non sarebbe durata,e che la lontananza sarebbe stata
un grande problema...-elencò lei.
-Ma di che cazzo stai parlando?-
-E'
finita.
Se mai è davvero iniziato qualcosa fra di noi-disse con voce fredda
Alice.
Una voce che Luke non gli aveva mai sentito prima di allora.
Una
voce che era quasi innaturale per la ragazza e che sarebbe durata ancora per
poco.
-Ora se vuoi scusarmi...Devo andare-gli disse infatti prima di dargli
le spalle.
Fece in tempo a fare un passo che una mano si strinse attorno al
suo polso e la fece voltare di nuovo verso il ragazzo.
Si ritrovò con il
volto di Luke ad una minima distanza dal suo e,nonostante il suo cuore e la sua
anima la stessero implorando di avvicinarsi a sua volta e baciarlo,restò
immobile,fissandolo con occhi vuoti.
-Ascolta so di aver sbagliato,ma ti
prometto che saprò farmi perdonare se mi dai un'altra possibilità...-le disse
parlando in modo concitato.
-L'ho già fatto,ricordi?-gli fece notare cercando
di liberare il polso dalla sua stretta.
Con un ultimo strattone riuscì ad
allontanarsi da Luke e per mettere maggiore distanza fra di loro arretrò di un
paio di passi.
Gli voltò di nuovo le spalle e si avviò verso il ritratto
della Signora Grassa,che aveva assistito a tutta la conversazione
attentamente,quando la sua voce gli arrivò flebile,neanche fosse stata
trasportata dal vento.
-Io ti amo...-
Già,anche lei,ma a volte l'amore non
bastava a tenere insieme due persone.
Salve a tutti!!!!I'M BACK!!!
Mi dispiace per quelli che credevano di essersi,finalmente,liberati di me ma sono ancora qui pronta a darvi il tormento con le mie storie...Ok ora la smetto con i miei scleri!
Prima di tutto,volevo ringraziare qll che hanno aspettato pazientemente e nn mi hanno tirato i pomodori quando hanno trovato l'avviso al prosto di un nuovo aggiornamento,siete i fans(posso chiamarvi così?) migliori che una mezza scrittrice come me poteva avere!
Ora veniamo alla storia:siamo alle battute finali,mancheranno 5 capitoli al massimo per dare un senso a tutte le storie e,anche se so che credete che ci vorrebbe + tempo x risolvere tutte le questioni lasciate insolute,vi prometto che non sarete insoddisfatti della fine.
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e chiedo scusa per eventuali errori di ortografia e battitura.
La frase in corsivo all'inizio del capitolo è tratta da "End of the end di Skeeter Davis.
E ora i ringraziamenti:Kikka'15(Già sarebbe il minimo se a qualcuno venisse una crisi isterica,ma cercheremo di far comportare i nostri in modo civile e maturo...Per quanto possibile),Lotti_(Il grande problema di Alice è l'insicurezza;puoi ripeterti fino alla noia che sai di essere amata,ma alla fine hai bisogno di un gesto,di qualcosa che dimostri effettivamente qst amore,a riprova di tt qll che vedi e senti;Ovviamente Ronald e Rebecca nn si presenteranno a casa Potter con il pancione,anche perchè prima di dare il grande annuncio ne combineranno un'altra ancora + grande!),Sweey(Lieta di averti fatto felice!Hai proprio ragione...E pensare che ve li avevo presentati come dei secchioni noiosi,ora si sn trasformati nell'esatto opposto!Anche io adoro Al e Scorpius,lo sai,e anke se nn darò a loro lo spazio concessogli negli scorsi capitoli,avranno anche loro una piccola chiusura che sn certa nn vi dispiacerà),Ginevrapotter'90(Grazie per i complimenti!Tranquilla rispetto il tuo parere su Rose e James,del resto nn tt le coppie possono piacere a tutti;anche se nn ho raccontato in prima persona la 1 volta di Dan e Lily prometto di farmi perdonare nei prox capitoli...),Sunshine'86( Il mio scopo era proprio metterti la pulce nell'orecchio...Cmq x il momento posso dirti ke ci sarà un salto temporale abbastanza consistente e che,al contrario di qui,nn ci saranno i seniors,a meno di situazioni in cui è richiesta la loro presenza...In realtà,come Ronald ti ha spiegato poc'anzi,la gravidanza nn è stata causata dall'incantesimo contraccettivo,ma da i contraccettivi babbani a cui non erano abituati),Luthien241(St.Harry e St Ginny!Beh in effetti almeno il processo di beatificazione dovremmo iniziarlo dopo tt qll che hanno passato in qst fiction!Una dichiarazione d'amore da parte di Scorpius?Io ci provo,ma nn assicuro nulla.Del resto il ns biondino è convinto che le parole nn servano in certe situazioni e ultimamente gli sto dando sempre + ragione),Nefene(E nn è ancora tutta!Vedrai che altro combineranno prima della fine...Credo davvero che Scorpius,con Albus,abbia scoperto una parte di sè che non credeva di avere:sapere di essere amato,incondizionatamente,lo ha portato a cambiare e a migliore sè stesso),Angel_SG(Credo che Ronnie e Rebecca siano la coppia + zuccherosa, ma nn importa xkè in mezzo al caos delle altre coppie ci sta bene un pò di zucchero),IRE'89(Chi avendo a disposizione Albus o Scorpius nn lo chiuderebbe in camera da letto e butterebbe la chiave dalla finestra?Io sarei la prima a farlo!Credo sarà davvero dura raccontare la reazione di Ginny,ankè se la immagino meno drammatica di quella di Molly alla scoperta di Eliza,ma nn riesco proprio ad immaginare cm descrivere la sua delusione verso quel figlio che ama tanto e che secondo lei si è tagliato le ali da solo...Sarà una dura lotta!PArliamo di Mandy e Luke:io nn credo che il suo problema sia la solitudine:forse è davvero un pò innamorata di Luke e cerca,in modi sbagliatissimi certo,di far ricambiare i propri sentiment;dall'altra parte c'è lui che sta perdendo sempredi + le speranze di vincere quella battaglia contro la sua famiglia e che io inizio a vedere cm un codardo xkè nn ha il coraggio di battersi per ciò che ritiene importante).
Bene per il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...
"Who knew"
Baci,Eva.
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