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Autore: WrongHysteria    20/11/2009    4 recensioni
Ispirata all'omonima canzone dei Paramore. E' la storia di una ragazza che si rifugia in una favola. Ma è meglio la fantasia o la realtà?
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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She lives in a fairy tale, somewhere too far for us to find.
Forgotten the taste and smell of the world that she left behind.
Brick by Boring Brick, Paramore.

Georgia chiuse la porta con un calcio e lanciò la borsa zeppa di libri sul divano, poi sospirò. Che pessima giornata.
I suoi voti scendevano sempre più, così come la sua bravura nelle relazioni sociali. Le erano rimasti ben pochi amici e lei non faceva nulla per tenerseli stretti. Era un brutto periodo; sì, decisamente.
Avrebbe tanto voluto scappare da tutto, rifugiarsi in un angolino dove potesse sentirsi al sicuro. Ma, ovviamente, non poteva. Doveva affrontare la realtà.
A volte si sentiva come una principessa nel suo castello, con un orco cattivo che voleva tenerla tutta per sé. Poteva solo aspettare il suo principe.
Salì le scale con passo pesante, entrò in camera sua e si gettò sul letto, sentendosi esausta.
Già, il principe. L'avrebbe voluto davvero. Qualcuno che si prendesse cura di lei, al posto di una madre assorta nel suo lavoro e di un fratello preso dalla sua band. Qualcuno che la capisse forse sarebbe anche potuto bastare. Che le volesse davvero bene e la rendesse felice, anche solo per un po'.
Georgia era stanca e debole, troppo debole per continuare questi pensieri. Chiuse gli occhi e si addormentò.

Era solo una ragazzina e non sapeva di essere speciale. Come si sarebbe potuto intuire, vedendo solo una serva della famiglia reale?
Eppure era di più, molto di più.
Se ne sarebbe accorta solo dopo. Quando sarebbe caduta dalle scale, e il principe sarebbe venuto in suo soccorso.
Accadde proprio così, sapete? E come nei film, mentre lui l'aiutava a rialzarsi, i loro occhi si incrociarono... e scattò l'amore. Ma il principe quasi non se ne accorse. Innamorarsi di una serva? Non è possibile.
La giovane invece, da brava ragazza romantica qual era, non smise un secondo di pensare a lui, da quel momento in poi. Il ballo si stava avvicinando e lei avrebbe tanto voluto incontrare il principe lì; non sapeva però in che modo sarebbe riuscita a realizzare il suo sogno. Una sola danza con lui, una sola.
La sera del ballo, da qualche lenzuolo regale riuscì a mettere insieme un bellissimo vestito, e rubò un paio di scarpe alla sorella del principe. Era pronta.
Quando entrò nella sala e si diresse verso il suo amato, non si accorse della reazione ch'egli sentiva. Era come se la vedesse per la prima volta; i suoi occhi erano d'amore, solo per lei.
Come in tutte le fiabe che si rispettino, la invitò a ballare e lei accettò. Potete ben immaginare, quindi, cosa successe.
Un orologio iniziò a suonare. Un rintocco. Due. Tre.

Dodici.
Georgia aprì gli occhi, mentre l'ultimo rintocco svaniva nell'aria. Era tutto buio. Cercò di ricordarsi cos'era successo.
Si era addormentata, questo era sicuro. Ma cos'aveva sognato?
Il castello. Il principe. Oooh, beh.
Chiuse di nuovo gli occhi. Forse sarebbe riuscita a tornare in quel sogno.
E così fu.

[...]
La serva Georgia era divenuta finalmente una principessa. Aveva sposato il principe e sarebbe vissuta con lui felice e contenta per sempre, nonostante il re e la regina la detestassero.
L'avrebbe fatto, se non si fosse accorta troppo tardi che era tutto terribilmente noioso.
Se ne stava nel piccolo giardino, la principessa Georgia, seduta tra due salici. Aveva chiesto al marito di trasferirsi in una casetta un po' più piccina e a contatto con la natura. Pensava che sarebbe migliorato qualcosa.
Ma niente è perfetto e lo scoprì solo dopo. Non che non amasse il principe, no. Era solo... vuoto. Era una vita vuota anche quella, priva di significato o di cose che la interessassero.
Anche se aveva ottenuto ciò che voleva, era scontenta.
Beh... forse dovrei dire che era semplicemente umana. L'essere costantemente infelice è parte della natura dell'uomo.
Se ne stava nel giardino, Georgia, quel giardino magico che avrebbe dovuto infonderle un po' di allegria e riusciva soltanto ad annoiarla di più. Avrebbe voluto alzarsi, urlare, qualsiasi cosa pur di rompere la monotonia del "per sempre felici e contenti". Quella falsità era ormai insopportabile.
Afferrò la prima farfalla che le capitò davanti, una blu, dalle ali grandi, e le strappò un'ala. Una scia di brillantini cosparse i suoi piedi.
La farfalla gridò. Un grido acuto e straziante, prima di annerirsi e sparire, come bruciata, lasciando la principessa sola e triste.
Si mise a pensare. A come la felicità fosse tutta finzione, e l'eternità ancora di più.
E tutto, intorno a lei, prese a svanire. I salici si piegarono come mossi da una forza invisibile. I fiori parevano di carta bagnata, leggeri e fragili. I colori sparivano.
La principessa Georgia, spaventata, corse in casa e chiuse la porta che sembrava fatta di cartone. Il cielo si stava facendo scuro, il vento si alzava.
Gli animali della foresta si svegliavano.
Guardando fuori dalla finestra, notò l'essere che più la spaventava. Il lupo cattivo. Quello che nelle fiabe aveva soffiato via la casa dei tre porcellini e mangiato Cappuccetto Rosso. Si avvicinava alla casa. Sembrava trapassarla con gli occhi, alla ricerca... della principessa. La fissò a lungo con i suoi occhi chiari. Mosse un passo ed un altro.
La casa non avrebbe retto, stava già crollando intorno a lei.
La principessa era spacciata.

Georgia si svegliò improvvisamente. Era già mattina ed un sole timido sbucava dalle nubi. Doveva aver piovuto tutta la notte.
Si sentiva improvvisamente meglio sapendo di non essere una principessa costretta a vivere per sempre felice e contenta.
Si alzò dal letto, si stirò e osservò il cielo, assorta.
Forse questa giornata, con le sue nuove consapevolezze, sarebbe andata meglio.
Preferiva affrontare la realtà, piuttosto che l'infelicità di un mondo di fantasia.

Io non so se preferire la fantasia alla realtà. E voi?


A Gigia, sognatrice e romantica come Georgia. E stupida uguale. XD
   
 
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