CAPITOLO 15
Revenge
-Ehilà
Barbie-.
Cassiopea
Sofia Malfoy decise di ignorare quella voce e di proseguire la sua
passeggiata
verso il Lago in solitudine. Glorya era stata rapita da Derek che
voleva
tentare di farle cambiare idea nonostante fossero due settimane che la
mora
Zabini gli ripeteva che sarebbe andata a vivere con suo padre, mentre
Lily
aveva deciso di imparare a giocare a poker di modo da farsi un
po’ di soldi con
le partite che si svolgevano il sabato sera nella Stanza delle
Necessità. Così
Ma
evidentemente Merlino, Dio o chi per lui aveva deciso che non fosse
destino,
mandandole il flagello di nome Shane Burke. Il Grifondoro infatti
l’aveva vista
passare e aveva deciso di tormentarla un po’.
-Non far
finta di non avermi sentito, biondina Purosangue!-
Niente,
si disse Cassiopea, non mollava proprio!
-Che
diamine vuoi?- gli chiese seccata voltandosi di scatto.
-Oh oh
oh…che modi principessina!- la schernì Shane,
approfittando del fatto che si
era fermata per raggiungerla.
-I miei
modi educati li uso con chi è mio pari- fece Cassiopea
sprezzante, riprendendo
a camminare; chissà che trattandolo male l’avrebbe
lasciata in pace.
-E che
lingua velenosa, Slytherin è proprio la tua casa!-
A quanto
pareva nulla da fare.
Cassiopea
provò allora la tattica del silenzio: non
spiccicò parola per tutto il tempo
che impiegarono per raggiungere il lago, stendere una coperta sulla
riva e
sedersi di fronte alle acque scure.
Shane la
osservò, mentre messa di profilo cercava di ignorarlo. Aveva
il naso lungo il
giusto, e ben dritto, le sopracciglia chiare ben disegnate, la pelle
d’avorio e
diafana; i lunghi boccoli biondi lasciati liberi sparsi lungo la
schiena, gli
occhi verdemare fieri e fissi di fronte a lei.
-Beh
potresti anche sforzarti di fare un po’ di conversazione
eh…- commentò lui
ironico. Cassiopea lo degnò appena d’uno sguardo,
prima di tornare a guardare
avanti a sé.
-Potresti
spostarti? Questa è la mia
coperta,
il mio pomeriggio di relax e dunque
sei l’ultima persona con
cui ho
voglia di fare conversazione, senza contare che temo che tu mi possa in
qualche
modo infettare-.
Shane
rise, incurante degli insulti che lei gli aveva rivolto e si
spostò di soli
dieci centimetri, di modo da non essere più sulla sua
coperta ma abbastanza
vicino a lei.
-Contenta,
mademoiselle?-
-Rimangono
sempre il mio pomeriggio di relax e la tua fastidiosa persona- lo
rimbeccò lei
e, tanto per sottolineare quanto le fosse sgradita la presenza di
Shane,
estrasse dalla borsa un romanzo appena iniziato e si mise a leggerlo.
Lui
rimase a fissarla ostentatamente sapendo che avere il suo sguardo su di
sé
l’avrebbe infastidita. Infatti cinque minuti dopo
abbassò il libro e gli piantò
le sue pozze d’oceano addosso.
-Non hai
niente di meglio da fare che stare qui a darmi fastidio?-
-No- fece
lui strafottente.
-Nulla da
studiare?-
-Nah…-
-Nessuna
azione stupida da Grifondoro da fare con i tuoi amici?-
-Nada-
ribadì lui sorridendole.
-Svolazzare
qui e là per il campo con la scopa?- ci riprovò
Cassiopea speranzosa.
-Non mi
piace volare- rispose Shane.
-Beh,
provaci lo stesso, così vai a schiantarti e libererai il
mondo dalla tua
inutile esistenza- gli consigliò lei acida e
tornò alla sua lettura.
Era
appena riuscita a concentrarsi sulla vicenda che la stava pian piano
appassionando, quando sentì qualcosa di leggero e appuntito
solleticarle il
collo. Si grattò elegantemente e, senza neanche sforzarsi a
ricercare la fonte
di quella molestia, disse seccata a Shane:
-Piantala.
Mi stai stancando sul serio, Babbano della malora-.
Sapeva di
essere molto cattiva e stronza, ma pur di liberarsi di quella piaga
avrebbe
fatto e detto di tutto.
-Che
palle, sei noiosa eh…- sbuffò lui roteando i
caldi occhi castani.
-Appunto,
sono noiosa, quindi cercati qualcosa di più divertente da
fare e fammi la
grazia di levarti di torno- ribatté
Cassiopea
Sofia Malfoy non sapeva quanto Shane Burke potesse essere testardo e,
purtroppo
per lei, lo avrebbe imparato a sue spese negli anni avvenire.
*****
Lily
osservò le carte dubbiosa. Non le sembrava proprio che
quella combinazione
fosse vincente…
-Quanto
sei lenta! Ti facevo più sveglia!- soffiò
Scorpius Malfoy seccato.
Lily
digrignò i denti e rispose irritata:
-Scusa
tanto se non ho mai giocato!-
-Sì
carina, ma questa è la
settima partita
che facciamo oggi, senza contare tutte le altre…- la prese
in giro Malfoy,
tamburellando le dita annoiato sulla scrivania del dormitorio femminile
di
Slytherin. Lily infatti, dopo lunghi e complessi ragionamenti, era
giunta alla
conclusione che, se voleva continuare ad avere un reddito personale,
avrebbe
dovuto procurarselo da sola. Era venuta a sapere quasi per caso delle
partite
di poker che si svolgevano nella Stanza delle Necessità e,
avendo escluso fare
la squillo d’alto borgo e andare ad elemosinare per strada,
aveva deciso di
imparare a giocare per guadagnarsi il minimo necessario.
C’era un’unica pecca
nel suo grandioso piano: non aveva mai preso in mano un mazzo di carte.
Così
si
era rivolta al Malfoy, con il quale ormai vigeva un tranquillo scambio
di
favori. Solo non sapeva ancora cosa le avrebbe chiesto Scorpius in
cambio delle
lezioni che le stava dando.
-Basta.
Per oggi ci rinuncio- annunciò Lily mollando le carte sul
tavolo; si stiracchiò
e diede un’occhiata all’orologio sul comodino che
segnava le sette di sera.
-Fossi in
te rinuncerei per sempre…sei negata, ammettilo! E poi
perché mai la straricca
Lily Potter dovrebbe aver bisogno del poker per tirare su galeoni?- le
chiese
Scorpius tagliente, parlando come se lui fosse un poveraccio.
-Affari
miei Malfoy- ribatté Lily sulla difensiva, ma Scorpius aveva
tutta l’intenzione
di scoprire la verità e così le ordinò:
-Dimmelo.
O smetto di aiutarti-.
-Non mi
stai aiutando dato che è prevista una ricompensa per quello
che stai facendo-
replicò lei prendendo una boccetta di smalto rosso fuoco e
iniziando ad
applicarlo sul pollice destro.
-Potrei
decidere che la mia ricompensa è sapere perché lo
fai- ghignò Malfoy, sapendo
che l’avrebbe messa in difficoltà: Lily, la
ragazzina più riservata sulla
faccia della terra, sarebbe così stata costretta a
rivelarglielo.
-Ti ho
mai detto che non ti sopporto Malfoy?- chiese lei ironica.
-Credo
questa sia la duecentesima volta, ma la cosa non mi ferisce
minimamente. Ora
parla- rispose Scorpius perentorio. Lei sbuffò roteando gli
occhi violetti: non
voleva proprio confidare a quella Serpe velenosa che suo padre le aveva
tagliato i fondi! Ma se non lo avesse fatto lui non avrebbe continuato
ad
“aiutarla” e così addio vestitino estivo
di Chanel che aveva visto in quella
vetrina…
Un
momento! Nessuno la obbligava a dire la verità,
così con espressione che lei
riteneva convincente disse:
-E va
bene!!! Voglio fare un regalo a James per il suo compleanno ma non
voglio
chiedere soldi ai miei…sarebbe come se glielo facessero loro
in questo modo!- e
sfoderò la sua migliore espressione da sorellina amabile.
Scorpius
la fissò attentamente e per un unico e glorioso attimo Lily
credette di averlo
convinto.
-Bugiarda.
Il compleanno di tuo fratello è stato a gennaio. Ricordo che
una delle stupide
ochette di prima piangeva a colazione perché voleva
partecipare alla sua
festa-.
No.
Evidentemente Scorpius non era proprio stupido.
-Inventane
una migliore-.
Appunto.
-Sei
odioso- fece Lily seccata.
-Lo so-
replicò lui con faccia angelica, -su, parla!-
Non
vedendo via d’uscita da quella spiacevole conversazione, Lily
si decise a dire
la verità, intuendo che Scorpius non l’avrebbe
lasciata andare finché non
avesse parlato. E non era escluso che le propinasse del
Veritaserum…
-Okay, i
miei mi hanno tagliato i fondi, ma io devo assolutamente avere quel
fantastico
abitino di Chanel che ho visto…così pensavo di
guadagnarmi i soldi con il
poker- confessò la piccola Potter, con la faccia di una che
è appena stata
condannata al patibolo. Come previsto, Scorpius le rise in faccia per
poi commentare:
-Povera
piccola Lilian…come farà ora? Come
comprerà il suo adorato vestitino dato che
non riesce a tenere neanche in mano le carte? Oh, come sono
dispiaciuto…- e la
sua faccina sadica diceva tutto il contrario. Ricordandosi che aveva
una vita
davanti che non voleva passare ad Azkaban, Lily evitò di
strangolarlo con le
sue stesse mani in quel preciso momento. Decisione difficile da
mantenere,
visto che ora l’infimo Malfoy stava dicendo:
-Che vita
dura…non poter avere ciò che più si
desidera….fortuna che a me non è mai
successo…mio padre non mi farebbe mai una cosa del
genere…-
-Taci!-
gli intimò Lily riuscendo per un pelo a non macchiarsi la
pelle intorno
all’indice di smalto.
-Tacere?!-
Scorpius si finse sconvolto, -perché dovrei farlo ora che ho
l’occasione di
vendicarmi per tutte quelle volte che mi hai fregato?-
-Ehi
Lilian…-
-Potter-
lo corresse lei automaticamente ancora chiedendosi cosa stesse
architettando
Malfoy.
-Cosa
saresti disposta a fare per quel vestito?- le chiese Scorpius
socchiudendo gli
occhi argentati.
-Tutto,
altrimenti non avrei sacrificato i miei preziosi pomeriggi liberi dallo
studio
con te Malfoy. Che razza di domanda è?- rispose Lily
scettica.
-E se
anziché giocare tu stessa, facendo una pessima figura e
facendoti fregare quei
miseri galeoni che ti sono rimasti, vincessi io per te…?- le
domandò Scorpius
scrutandola attento. Sapeva che Lily non si sarebbe fatta raggirare
facilmente,
ma essendo stato più volte ad Hogsmeade con lei sapeva anche
che la sua brama di
abiti all’ultimo grido non era da sottovalutare…
-Malfoy,
mi consideri così scema da cascare in qualsiasi cosa tu stia
pensando di
combinare?- fece infatti Lily in risposta.
-Oh no,
non mi permetterei
-So
perfettamente che sei la persona più egoista del paese,
quindi perché dovresti
farlo? Cosa vuoi in cambio?-
-Vedi…c’è
il mio amico Thomas…- iniziò Malfoy e subito
davanti agli occhi di Lily apparve
il viso brufoloso e cicciotto del gemello di Edward, che la scrutava
malevolo.
Con il passare dei mesi l’odio di Thomas nei confronti di
Lily non era affatto
diminuito, anzi andava sempre più aumentando e Lily ormai si
era fatta un paio
di teorie al riguardo. Oltre a non sopportare che ci fosse una Potter a
Slytherin, oltre ad odiarla per essere così popolare, Thomas
era geloso di
tutte le attenzioni che Edward le dedicava, come se per correre
appresso a lei
sottraesse tempo al fratello. Oppure avrebbe voluto essere lui
l’oggetto dei
sorrisini e delle battute amichevoli di Lily? Mistero. Certo era che
l’antipatia di Thomas era perfettamente ricambiata da Lily
che lo considerava
amorfo, spregevole e sostanzialmente inutile. Cosa che la perfida
Potter non
mancava di fargli notare, con il suo ormai leggendario sarcasmo.
-Sì,
ho
presente l’essere di cui stai parlando. E allora?- chiese
Lily, ora vagamente
interessata osservandosi le mani compiaciuta.
-Ecco,
lui ha un debole per te. Ecco perché ti tratta sempre male,
pensa di
conquistarsi la tua attenzione così facendo. E si vede
lontano un miglio che è
geloso di Edward perché è tuo amico…-
le disse Scorpius e Lily, pur sforzandosi
di trovare una qualche falla in quello che le stava dicendo non
trovò nulla che
non fosse perfettamente logico. In questo modo si sarebbe spiegato il
comportamento che Thomas aveva tenuto con lei per tutti quei mesi.
-E con
questo?- Lily non era minimamente orgogliosa del fatto di essersi
conquistata
il cuore del più brutto dei Nott.
-Se tu
passassi un pomeriggio con lui, Thomas ne sarebbe davvero contento. Tu
avresti
il vestito…-
-E tu
cosa ne guadagneresti, Mister Egoismo?- lo interruppe Lily parlando
come se lei
fosse Madre Teresa di Calcutta.
-Smetterebbe
di lamentarsi con me perché tu non lo sopporti, e
ciò gioverebbe molto al mio
sonno. Thomas ed Edward sanno diventare molto stressanti e il mio
fisico ne sta
risentendo- rispose Malfoy, dandole ad intendere che per gli affari di
cuore di
Thomas ci aveva perso il sonno.
Lily
stava già per dire di sì: si sarebbe fatta
acquistare il vestito da Malfoy e
poi, con una scusa o con un’altra avrebbe dato buca a Thomas.
Come se lei non
avesse nient’altro di meglio da fare che subirsi una patetica
dichiarazione
d’amore da parte di quel ammasso di tessuto adiposo ambulante!
-Ah,
ah…lo so cosa stai pensando cara. Sappi che non avrai il
vestito finché Thomas
non mi avrà detto di aver passato un intero pomeriggio con
te- la bloccò subito
Malfoy, come se le avesse letto nel pensiero.
-E come
faccio io ad essere sicura che il vestito tu me lo comprerai? Non sei
esattamente la persona più onesta del mondo-
domandò Lily risentita.
-Appena
avrò vinto i soldi, lo potrai vedere e toccare- rispose
Scorpius, ormai certo
di aver preso Lily in trappola.
-E ti
avverto- aggiunse poi Scorpius precedendola, -se farai assumere a
qualche
malcapitata anima una Pozione Polisucco contenente i tuoi capelli me ne
accorgerò. Allora, accetti?-
Lily
incrociò le braccia sul petto, offesa. Maledizione a Malfoy!
Come diavolo aveva
fatto a prevedere ogni idea che le era venuta in mente?
Dicendosi
che avrebbe comunque trovato un modo per raggirarlo, Lily
annuì di malavoglia.
*****
Una Lily
alquanto seccata si diresse a passo lento verso il parco di Hogwarts.
Scorpius
sembrava aver mantenuto la sua parola: aveva vinto a poker la somma che
gli
serviva, battendo più di una volta quelli del settimo che si
erano trattenuti a
stento dal cercare di accoppare quel terzino che li aveva svaligiati, e
si era
poi recato ad Hogsmade a comprare il vestito per Lily. Glielo aveva
mostrato ed
aveva osservato la gioia pura che aveva illuminato il volto della
Vipera mentre
stringeva fra le mani la sottile e preziosa seta.
Per
questo motivo ora Lily si stava accingendo a passare uno dei pomeriggi
più
penosi della sua vita, in compagnia di un ragazzo che considerava
assolutamente
superfluo nella sua vita.
Lo
trovò
seduto su una panchina di pietra, a guardarsi intorno cercando
qualcuno.
Thomas
aveva cercato di rendersi più presentabile: si era ingellato
i capelli,
acutizzando la sua somiglianza con una mucca, si era autosbiancato i
denti con
un incantesimo così potente che ora sembrava un riflettore
da stadio ed aveva
cercato di contenere i chili in più con un completo nero.
Conclusione: sembrava
un maiale pronto per andare ad un funerale. Con una torcia in bocca.
Lily dal
canto suo non si era data tanta pena ed aveva adottato un jeans, una
camicetta
nera e un paio di ballerine coordinate per quella perdita di tempo.
-Thomas!-
lo chiamò lei con fare schifato. Non avrebbe certo
modificato il suo modo di
comportarsi solo perché aveva stretto un patto con Malfoy.
-Lily-
rispose lui e
-Io…ecco…sono
qui- disse Lily sedendosi sulla panchina il più lontano
possibile da lui.
Furono le
tre ore più interminabili che Lily Potter avesse mai vissuto.
Thomas
era noioso e non sembrava aver molta voglia di parlare di altri
argomenti che
non fossero la purezza di sangue dei suoi genitori, il castello dei
suoi
genitori, i soldi dei suoi genitori e di quanto fossero stati perfetti
Slytherin i suoi genitori. A quel punto sapeva più cose Lily
sul conto di
Theodore e Pansy che i coniugi Nott stessi.
-Bene!-
disse Lily stancamente quando ormai il sole stava calando -io ora
dovrei
proprio tornare al castello…- e
detto
questo, senza aggiungere neanche un falso “è stato
un piacere” dette le spalle
a Thomas, non accorgendosi che Nott aveva ora uno strano sorrisino
compiaciuto
sul volto.
-Ehi Vipera!-
si sentì chiamare Lily appena ebbe messo piede nella Sala
Comune di Slytherin e
dal tono riconobbe subito Cassiopea.
-Ehi
Serpe- l’apostrofò
-Guarda
cosa mi ha regalato mio fratello! Io lo amo
quando se ne esce con questi regalini a sorpresa…- le disse
la bionda Malfoy e
da un sacchetto firmato Chanel estrasse fuori un corto abitino di seta,
sulle
sfumature del viola, che si intrecciava su schiena e collo. Con orrore
Lily capì
di aver appena perso inutilmente quattro ore con Nott.
Maledetto
Malfoy! imprecò Lily marciando furiosa verso
Scorpius
doveva aver avuto già intenzione di regalare
l’abito a Cassiopea sapendo che
Lily a quel punto non avrebbe più potuto fare niente per
averlo e aveva deciso
di punirla facendole perdere un pomeriggio con l’essere che
Lily odiava di più
dopo di lui. Più ci pensava, più sentiva crescere
la voglia di fargli
seriamente del male.
Lo
trovò
seduto a tavola, ma non stava mangiando. Sembrava che la stesse
aspettando, con
le braccia conserte e un evidente ghigno di soddisfazione stampato sul
bel
volto regale. Anche se stava per ucciderlo, Lily non poté
fare a meno di notare
come tutte le altre Slytherin lo guardavano più o meno
adoranti. Affianco a lui
si trovavano Edward e Thomas; quest’ultimo sembrava ancora
più compiaciuto di
Scorpius.
Prima
Lily che lo insultasse con tutti gli epiteti in suo possesso, Malfoy le
disse
ironico:
-Hai
visto che bel vestito ha ricevuto mia sorella? Erano giorni che diceva
di
volerlo e così mi sono detto: perché non farla
contenta?-
Lily
strinse talmente tanto le labbra –unico segno che stava ad
indicare quanto
fosse incazzata- che Malfoy pensò che se le fosse incollate.
-Sì,
ho
visto Malfoy…che fratello adorabile che sei! Chi
l’avrebbe mai detto…- disse
con il veleno intrinseco nella voce e poi decise di infierire su Thomas
– visto
che non poteva far nulla per farla pagare a Malfoy- dicendo ad Edward:
-Thomas
mi ha detto che avete un bellissimo castello in Scozia. Sarei
felicissima se
quest’estate tu me lo facessi visitare Edward…-
E
osservò
Thomas impallidire leggermente, mentre Edward sfoderava un bellissimo
sorriso
all’indirizzo di Lily:- Ma certo…quando vorrai
sarò a tua disposizione-.
Se non
poté far nulla per vendicarsi di Malfoy –che
questa volta era riuscito a
fregarla ben bene- Lily poté almeno prendersi una piccola
rivincita su Thomas,
che la guardò sedersi con Edward con occhi nuovamente
astiosi. Era ormai certa
che non fossero le sue attenzioni quelle che Thomas agognava di avere.
Spazio
Autrice:
Okay, so
di essere in mostruoso ritardo. Non dirò che è
colpa della scuola- anche se un
po’ è così- se posto così
tardi, perché mentirei. Il fatto è che la mia
ispirazione sembrava essersi andata a fare un viaggio alle Maldive e
così ho
avuto una specie di blocco creativo. Alla fine mi sono decisa a buttare
giù
questo schifo di capitolo, sperando che non vi faccia troppo vomitare e
che non
vi induca a cancellare la mia storia da preferiti e seguite. Sono
inoltre
consapevole che qui non succede niente di interessante, ma davvero, non
sapevo
più come andare avanti…siate clementi : (
Che altro
dire…beh, niente…no comment a questa
schifezzuola. È troppo chiedervi di
recensirlo comunque…? Me vi guarda con occhietti
speranzosi!!
Ringrazio
chi ha solamente letto, chi ha messo la mia fanfiction fra preferiti e
seguite
e passo ora a rispondere alle recensioni allo scorso
capitolo…erano un po’
pochine : ( sigh
Lenina blu: grazie
davvero di cuore per i
complimenti, mi hanno fatto un sacco piacere e sono stracontenta che il
mio
modo di scrivere ti piaccia. Ma ti ringrazio anche per la
“critica” (in senso
positivo spero) che mi hai fatto: rileggendo i capitoli passati mi sono
effettivamente accorta che Malfoy non prevaleva mai sulla nostra eroina
del
male e così, come vedi, in questo capitolo gli ho fatto
prendere la sua piccola
vendetta. Spero che mi dirai cosa ne pensi e intanto ti ringrazio di
nuovo per
la recensione! Baci, alla prossima!
Rebby: ciao!!!
Grazie mille per la
recensione!!! In effetti Harry era un po’ troppo
passivo…insomma, ha sconfitto
Lord Voldemort e non riesce a tenere a bada Lily?! E invece, come hai
visto,
anche lui ha deciso di farsi valere tagliandole i fondi…e
come lui, anche Glorya
ha tirato fuori i cosiddetti attribuiti : ) sono contenta che la sua
parte ti
sia piaciuta, e spero mi dirai cosa ne pensi di questa cosa che io oso
definire
capitolo…baci!
979: grazie per
la recensione, che
devo dire mi è piaciuta tantissimo. Confesso che ho paura di
rendere il tutto
troppo banale, così cerco di movimentare un po’ la
situazione presentando più
personaggi diversi…e sono contenta di esserci un
po’ riuscita : ) Concordo con
te sull’amare Voldy…dai, come si potrebbe
preferirgli Harry?! Eppure ho dovuto
farlo svegliare un po’, ahimè :P Ti ringrazio in
particolare per “l’ancora
brava” (elemosino continuamente complimenti, lo so) e spero
mi dirai cosa ne
pensi di questo “capitolo