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Autore: Miss_Slytherin    20/11/2009    5 recensioni
"Lilian Luna Potter, diversa dagli altri Potter. Fredda, crudele, insensibile, apparentemente senza cuore. Questa è la sua storia, la storia di un Giglio che non è un Giglio, non è puro, non è innocente". Dal primo capitolo: "...vedo ambizione, desiderio di gloria…intelligenza anche…poi…uno spiccato senso di autoconservazione…e se non mi sbaglio quella dovrebbe essere una punta di cattiveria mista ad astuzia…".
Genere: Generale, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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                                                                                                             CAPITOLO 15

                                                                                                                Revenge

 

 

-Ehilà Barbie-.

Cassiopea Sofia Malfoy decise di ignorare quella voce e di proseguire la sua passeggiata verso il Lago in solitudine. Glorya era stata rapita da Derek che voleva tentare di farle cambiare idea nonostante fossero due settimane che la mora Zabini gli ripeteva che sarebbe andata a vivere con suo padre, mentre Lily aveva deciso di imparare a giocare a poker di modo da farsi un po’ di soldi con le partite che si svolgevano il sabato sera nella Stanza delle Necessità. Così la Malfoy aveva deciso di rilassarsi un po’ in riva al Lago in quel tiepido pomeriggio di aprile, libera di stare con sé stessa.

Ma evidentemente Merlino, Dio o chi per lui aveva deciso che non fosse destino, mandandole il flagello di nome Shane Burke. Il Grifondoro infatti l’aveva vista passare e aveva deciso di tormentarla un po’.

-Non far finta di non avermi sentito, biondina Purosangue!-

Niente, si disse Cassiopea, non mollava proprio!

-Che diamine vuoi?- gli chiese seccata voltandosi di scatto.

-Oh oh oh…che modi principessina!- la schernì Shane, approfittando del fatto che si era fermata per raggiungerla.

-I miei modi educati li uso con chi è mio pari- fece Cassiopea sprezzante, riprendendo a camminare; chissà che trattandolo male l’avrebbe lasciata in pace.

-E che lingua velenosa, Slytherin è proprio la tua casa!-

A quanto pareva nulla da fare.

Cassiopea provò allora la tattica del silenzio: non spiccicò parola per tutto il tempo che impiegarono per raggiungere il lago, stendere una coperta sulla riva e sedersi di fronte alle acque scure.

Shane la osservò, mentre messa di profilo cercava di ignorarlo. Aveva il naso lungo il giusto, e ben dritto, le sopracciglia chiare ben disegnate, la pelle d’avorio e diafana; i lunghi boccoli biondi lasciati liberi sparsi lungo la schiena, gli occhi verdemare fieri e fissi di fronte a lei.

-Beh potresti anche sforzarti di fare un po’ di conversazione eh…- commentò lui ironico. Cassiopea lo degnò appena d’uno sguardo, prima di tornare a guardare avanti a sé.

-Potresti spostarti? Questa è la mia coperta, il mio pomeriggio di relax e dunque sei l’ultima persona con cui ho voglia di fare conversazione, senza contare che temo che tu mi possa in qualche modo infettare-.

Shane rise, incurante degli insulti che lei gli aveva rivolto e si spostò di soli dieci centimetri, di modo da non essere più sulla sua coperta ma abbastanza vicino a lei.

-Contenta, mademoiselle?-

-Rimangono sempre il mio pomeriggio di relax e la tua fastidiosa persona- lo rimbeccò lei e, tanto per sottolineare quanto le fosse sgradita la presenza di Shane, estrasse dalla borsa un romanzo appena iniziato e si mise a leggerlo.

Lui rimase a fissarla ostentatamente sapendo che avere il suo sguardo su di sé l’avrebbe infastidita. Infatti cinque minuti dopo abbassò il libro e gli piantò le sue pozze d’oceano addosso.

-Non hai niente di meglio da fare che stare qui a darmi fastidio?-

-No- fece lui strafottente.

-Nulla da studiare?-

-Nah…-

-Nessuna azione stupida da Grifondoro da fare con i tuoi amici?-

-Nada- ribadì lui sorridendole.

-Svolazzare qui e là per il campo con la scopa?- ci riprovò Cassiopea speranzosa.

-Non mi piace volare- rispose Shane.

-Beh, provaci lo stesso, così vai a schiantarti e libererai il mondo dalla tua inutile esistenza- gli consigliò lei acida e tornò alla sua lettura.

Era appena riuscita a concentrarsi sulla vicenda che la stava pian piano appassionando, quando sentì qualcosa di leggero e appuntito solleticarle il collo. Si grattò elegantemente e, senza neanche sforzarsi a ricercare la fonte di quella molestia, disse seccata a Shane:

-Piantala. Mi stai stancando sul serio, Babbano della malora-.

Sapeva di essere molto cattiva e stronza, ma pur di liberarsi di quella piaga avrebbe fatto e detto di tutto.

-Che palle, sei noiosa eh…- sbuffò lui roteando i caldi occhi castani.

-Appunto, sono noiosa, quindi cercati qualcosa di più divertente da fare e fammi la grazia di levarti di torno- ribatté la Malfoy stizzita.

Cassiopea Sofia Malfoy non sapeva quanto Shane Burke potesse essere testardo e, purtroppo per lei, lo avrebbe imparato a sue spese negli anni avvenire.

 

 

                                                                   *****

 

Lily osservò le carte dubbiosa. Non le sembrava proprio che quella combinazione fosse vincente…

-Quanto sei lenta! Ti facevo più sveglia!- soffiò Scorpius Malfoy seccato.

Lily digrignò i denti e rispose irritata:

-Scusa tanto se non ho mai giocato!-

-Sì carina, ma questa è la settima partita che facciamo oggi, senza contare tutte le altre…- la prese in giro Malfoy, tamburellando le dita annoiato sulla scrivania del dormitorio femminile di Slytherin. Lily infatti, dopo lunghi e complessi ragionamenti, era giunta alla conclusione che, se voleva continuare ad avere un reddito personale, avrebbe dovuto procurarselo da sola. Era venuta a sapere quasi per caso delle partite di poker che si svolgevano nella Stanza delle Necessità e, avendo escluso fare la squillo d’alto borgo e andare ad elemosinare per strada, aveva deciso di imparare a giocare per guadagnarsi il minimo necessario. C’era un’unica pecca nel suo grandioso piano: non aveva mai preso in mano un mazzo di carte.

Così si era rivolta al Malfoy, con il quale ormai vigeva un tranquillo scambio di favori. Solo non sapeva ancora cosa le avrebbe chiesto Scorpius in cambio delle lezioni che le stava dando.

-Basta. Per oggi ci rinuncio- annunciò Lily mollando le carte sul tavolo; si stiracchiò e diede un’occhiata all’orologio sul comodino che segnava le sette di sera.

-Fossi in te rinuncerei per sempre…sei negata, ammettilo! E poi perché mai la straricca Lily Potter dovrebbe aver bisogno del poker per tirare su galeoni?- le chiese Scorpius tagliente, parlando come se lui fosse un poveraccio.

-Affari miei Malfoy- ribatté Lily sulla difensiva, ma Scorpius aveva tutta l’intenzione di scoprire la verità e così le ordinò:

-Dimmelo. O smetto di aiutarti-.

-Non mi stai aiutando dato che è prevista una ricompensa per quello che stai facendo- replicò lei prendendo una boccetta di smalto rosso fuoco e iniziando ad applicarlo sul pollice destro.

-Potrei decidere che la mia ricompensa è sapere perché lo fai- ghignò Malfoy, sapendo che l’avrebbe messa in difficoltà: Lily, la ragazzina più riservata sulla faccia della terra, sarebbe così stata costretta a rivelarglielo.

-Ti ho mai detto che non ti sopporto Malfoy?- chiese lei ironica.

-Credo questa sia la duecentesima volta, ma la cosa non mi ferisce minimamente. Ora parla- rispose Scorpius perentorio. Lei sbuffò roteando gli occhi violetti: non voleva proprio confidare a quella Serpe velenosa che suo padre le aveva tagliato i fondi! Ma se non lo avesse fatto lui non avrebbe continuato ad “aiutarla” e così addio vestitino estivo di Chanel che aveva visto in quella vetrina…

Un momento! Nessuno la obbligava a dire la verità, così con espressione che lei riteneva convincente disse:

-E va bene!!! Voglio fare un regalo a James per il suo compleanno ma non voglio chiedere soldi ai miei…sarebbe come se glielo facessero loro in questo modo!- e sfoderò la sua migliore espressione da sorellina amabile.

Scorpius la fissò attentamente e per un unico e glorioso attimo Lily credette di averlo convinto.

-Bugiarda. Il compleanno di tuo fratello è stato a gennaio. Ricordo che una delle stupide ochette di prima piangeva a colazione perché voleva partecipare alla sua festa-.

No. Evidentemente Scorpius non era proprio stupido.

-Inventane una migliore-.

Appunto.

-Sei odioso- fece Lily seccata.

-Lo so- replicò lui con faccia angelica, -su, parla!-

Non vedendo via d’uscita da quella spiacevole conversazione, Lily si decise a dire la verità, intuendo che Scorpius non l’avrebbe lasciata andare finché non avesse parlato. E non era escluso che le propinasse del Veritaserum…

-Okay, i miei mi hanno tagliato i fondi, ma io devo assolutamente avere quel fantastico abitino di Chanel che ho visto…così pensavo di guadagnarmi i soldi con il poker- confessò la piccola Potter, con la faccia di una che è appena stata condannata al patibolo. Come previsto, Scorpius le rise in faccia per poi commentare:

-Povera piccola Lilian…come farà ora? Come comprerà il suo adorato vestitino dato che non riesce a tenere neanche in mano le carte? Oh, come sono dispiaciuto…- e la sua faccina sadica diceva tutto il contrario. Ricordandosi che aveva una vita davanti che non voleva passare ad Azkaban, Lily evitò di strangolarlo con le sue stesse mani in quel preciso momento. Decisione difficile da mantenere, visto che ora l’infimo Malfoy stava dicendo:

-Che vita dura…non poter avere ciò che più si desidera….fortuna che a me non è mai successo…mio padre non mi farebbe mai una cosa del genere…-

-Taci!- gli intimò Lily riuscendo per un pelo a non macchiarsi la pelle intorno all’indice di smalto.

-Tacere?!- Scorpius si finse sconvolto, -perché dovrei farlo ora che ho l’occasione di vendicarmi per tutte quelle volte che mi hai fregato?-

La Potter lo fulminò con lo sguardo ma, sotto i suoi occhi, l’espressione di Scorpius si trasformò da perfida e ilare a perfida e furba. Quale idiozia sta per partorire la sua mente malata ora? si domandò Lily un filo preoccupata mentre lo osservava.

-Ehi Lilian…-

-Potter- lo corresse lei automaticamente ancora chiedendosi cosa stesse architettando Malfoy.

-Cosa saresti disposta a fare per quel vestito?- le chiese Scorpius socchiudendo gli occhi argentati.

-Tutto, altrimenti non avrei sacrificato i miei preziosi pomeriggi liberi dallo studio con te Malfoy. Che razza di domanda è?- rispose Lily scettica.

-E se anziché giocare tu stessa, facendo una pessima figura e facendoti fregare quei miseri galeoni che ti sono rimasti, vincessi io per te…?- le domandò Scorpius scrutandola attento. Sapeva che Lily non si sarebbe fatta raggirare facilmente, ma essendo stato più volte ad Hogsmeade con lei sapeva anche che la sua brama di abiti all’ultimo grido non era da sottovalutare…

-Malfoy, mi consideri così scema da cascare in qualsiasi cosa tu stia pensando di combinare?- fece infatti Lily in risposta.

-Oh no, non mi permetterei mai Sua Maestà…solo che…sai…se giocassi io vincerei di sicuro e tu avresti il tuo vestito- replicò Scorpius e Lily si ritrovò a pensare che era bravo quasi quanto lei nel persuadere le persone.

-So perfettamente che sei la persona più egoista del paese, quindi perché dovresti farlo? Cosa vuoi in cambio?-

-Vedi…c’è il mio amico Thomas…- iniziò Malfoy e subito davanti agli occhi di Lily apparve il viso brufoloso e cicciotto del gemello di Edward, che la scrutava malevolo. Con il passare dei mesi l’odio di Thomas nei confronti di Lily non era affatto diminuito, anzi andava sempre più aumentando e Lily ormai si era fatta un paio di teorie al riguardo. Oltre a non sopportare che ci fosse una Potter a Slytherin, oltre ad odiarla per essere così popolare, Thomas era geloso di tutte le attenzioni che Edward le dedicava, come se per correre appresso a lei sottraesse tempo al fratello. Oppure avrebbe voluto essere lui l’oggetto dei sorrisini e delle battute amichevoli di Lily? Mistero. Certo era che l’antipatia di Thomas era perfettamente ricambiata da Lily che lo considerava amorfo, spregevole e sostanzialmente inutile. Cosa che la perfida Potter non mancava di fargli notare, con il suo ormai leggendario sarcasmo.

-Sì, ho presente l’essere di cui stai parlando. E allora?- chiese Lily, ora vagamente interessata osservandosi le mani compiaciuta.

-Ecco, lui ha un debole per te. Ecco perché ti tratta sempre male, pensa di conquistarsi la tua attenzione così facendo. E si vede lontano un miglio che è geloso di Edward perché è tuo amico…- le disse Scorpius e Lily, pur sforzandosi di trovare una qualche falla in quello che le stava dicendo non trovò nulla che non fosse perfettamente logico. In questo modo si sarebbe spiegato il comportamento che Thomas aveva tenuto con lei per tutti quei mesi.

-E con questo?- Lily non era minimamente orgogliosa del fatto di essersi conquistata il cuore del più brutto dei Nott.

-Se tu passassi un pomeriggio con lui, Thomas ne sarebbe davvero contento. Tu avresti il vestito…-

-E tu cosa ne guadagneresti, Mister Egoismo?- lo interruppe Lily parlando come se lei fosse Madre Teresa di Calcutta.

-Smetterebbe di lamentarsi con me perché tu non lo sopporti, e ciò gioverebbe molto al mio sonno. Thomas ed Edward sanno diventare molto stressanti e il mio fisico ne sta risentendo- rispose Malfoy, dandole ad intendere che per gli affari di cuore di Thomas ci aveva perso il sonno.

Lily stava già per dire di sì: si sarebbe fatta acquistare il vestito da Malfoy e poi, con una scusa o con un’altra avrebbe dato buca a Thomas. Come se lei non avesse nient’altro di meglio da fare che subirsi una patetica dichiarazione d’amore da parte di quel ammasso di tessuto adiposo ambulante!

-Ah, ah…lo so cosa stai pensando cara. Sappi che non avrai il vestito finché Thomas non mi avrà detto di aver passato un intero pomeriggio con te- la bloccò subito Malfoy, come se le avesse letto nel pensiero.

-E come faccio io ad essere sicura che il vestito tu me lo comprerai? Non sei esattamente la persona più onesta del mondo- domandò Lily risentita.

-Appena avrò vinto i soldi, lo potrai vedere e toccare- rispose Scorpius, ormai certo di aver preso Lily in trappola.

-E ti avverto- aggiunse poi Scorpius precedendola, -se farai assumere a qualche malcapitata anima una Pozione Polisucco contenente i tuoi capelli me ne accorgerò. Allora, accetti?-

Lily incrociò le braccia sul petto, offesa. Maledizione a Malfoy! Come diavolo aveva fatto a prevedere ogni idea che le era venuta in mente?

Dicendosi che avrebbe comunque trovato un modo per raggirarlo, Lily annuì di malavoglia.

 

 

                                                                *****

 

Una Lily alquanto seccata si diresse a passo lento verso il parco di Hogwarts.

Scorpius sembrava aver mantenuto la sua parola: aveva vinto a poker la somma che gli serviva, battendo più di una volta quelli del settimo che si erano trattenuti a stento dal cercare di accoppare quel terzino che li aveva svaligiati, e si era poi recato ad Hogsmade a comprare il vestito per Lily. Glielo aveva mostrato ed aveva osservato la gioia pura che aveva illuminato il volto della Vipera mentre stringeva fra le mani la sottile e preziosa seta.

Per questo motivo ora Lily si stava accingendo a passare uno dei pomeriggi più penosi della sua vita, in compagnia di un ragazzo che considerava assolutamente superfluo nella sua vita.

Lo trovò seduto su una panchina di pietra, a guardarsi intorno cercando qualcuno.

Thomas aveva cercato di rendersi più presentabile: si era ingellato i capelli, acutizzando la sua somiglianza con una mucca, si era autosbiancato i denti con un incantesimo così potente che ora sembrava un riflettore da stadio ed aveva cercato di contenere i chili in più con un completo nero. Conclusione: sembrava un maiale pronto per andare ad un funerale. Con una torcia in bocca.

Lily dal canto suo non si era data tanta pena ed aveva adottato un jeans, una camicetta nera e un paio di ballerine coordinate per quella perdita di tempo.

-Thomas!- lo chiamò lei con fare schifato. Non avrebbe certo modificato il suo modo di comportarsi solo perché aveva stretto un patto con Malfoy.

-Lily- rispose lui e la Potter notò che era la prima volta che non la chiamava per cognome. Inoltre sembrava aver perso i suoi modi sprezzanti e scostati, come se davvero si fosse trattato di una maschera che aveva portato per tutto quel tempo.

-Io…ecco…sono qui- disse Lily sedendosi sulla panchina il più lontano possibile da lui.

Furono le tre ore più interminabili che Lily Potter avesse mai vissuto.

Thomas era noioso e non sembrava aver molta voglia di parlare di altri argomenti che non fossero la purezza di sangue dei suoi genitori, il castello dei suoi genitori, i soldi dei suoi genitori e di quanto fossero stati perfetti Slytherin i suoi genitori. A quel punto sapeva più cose Lily sul conto di Theodore e Pansy che i coniugi Nott stessi.

-Bene!- disse Lily stancamente quando ormai il sole stava calando -io ora dovrei proprio tornare al castello…-  e detto questo, senza aggiungere neanche un falso “è stato un piacere” dette le spalle a Thomas, non accorgendosi che Nott aveva ora uno strano sorrisino compiaciuto sul volto.

-Ehi Vipera!- si sentì chiamare Lily appena ebbe messo piede nella Sala Comune di Slytherin e dal tono riconobbe subito Cassiopea.

-Ehi Serpe- l’apostrofò la Potter raggiungendola. Cassiopea sembrava stranamente contenta, anche se quella mattina si era alzata alquanto incazzata per un qualcosa che le aveva combinato un certo Shane Burke, che Lily sapeva essere un compagno di casa di Rose.

-Guarda cosa mi ha regalato mio fratello! Io lo amo quando se ne esce con questi regalini a sorpresa…- le disse la bionda Malfoy e da un sacchetto firmato Chanel estrasse fuori un corto abitino di seta, sulle sfumature del viola, che si intrecciava su schiena e collo. Con orrore Lily capì di aver appena perso inutilmente quattro ore con Nott.

Maledetto Malfoy! imprecò Lily marciando furiosa verso la Sala Grande, dove era certa di trovare Scorpius già a cena. L’aveva ingannata, con l’aiuto di quel viscido di Nott, che ora Lily sapeva non essere minimamente interessato a lei.

Scorpius doveva aver avuto già intenzione di regalare l’abito a Cassiopea sapendo che Lily a quel punto non avrebbe più potuto fare niente per averlo e aveva deciso di punirla facendole perdere un pomeriggio con l’essere che Lily odiava di più dopo di lui. Più ci pensava, più sentiva crescere la voglia di fargli seriamente del male.

Lo trovò seduto a tavola, ma non stava mangiando. Sembrava che la stesse aspettando, con le braccia conserte e un evidente ghigno di soddisfazione stampato sul bel volto regale. Anche se stava per ucciderlo, Lily non poté fare a meno di notare come tutte le altre Slytherin lo guardavano più o meno adoranti. Affianco a lui si trovavano Edward e Thomas; quest’ultimo sembrava ancora più compiaciuto di Scorpius.

Prima Lily che lo insultasse con tutti gli epiteti in suo possesso, Malfoy le disse ironico:

-Hai visto che bel vestito ha ricevuto mia sorella? Erano giorni che diceva di volerlo e così mi sono detto: perché non farla contenta?-

Lily strinse talmente tanto le labbra –unico segno che stava ad indicare quanto fosse incazzata- che Malfoy pensò che se le fosse incollate.

-Sì, ho visto Malfoy…che fratello adorabile che sei! Chi l’avrebbe mai detto…- disse con il veleno intrinseco nella voce e poi decise di infierire su Thomas – visto che non poteva far nulla per farla pagare a Malfoy- dicendo ad Edward:

-Thomas mi ha detto che avete un bellissimo castello in Scozia. Sarei felicissima se quest’estate tu me lo facessi visitare Edward…-

E osservò Thomas impallidire leggermente, mentre Edward sfoderava un bellissimo sorriso all’indirizzo di Lily:- Ma certo…quando vorrai sarò a tua disposizione-.

Se non poté far nulla per vendicarsi di Malfoy –che questa volta era riuscito a fregarla ben bene- Lily poté almeno prendersi una piccola rivincita su Thomas, che la guardò sedersi con Edward con occhi nuovamente astiosi. Era ormai certa che non fossero le sue attenzioni quelle che Thomas agognava di avere.

 

 

Spazio Autrice:

 

Okay, so di essere in mostruoso ritardo. Non dirò che è colpa della scuola- anche se un po’ è così- se posto così tardi, perché mentirei. Il fatto è che la mia ispirazione sembrava essersi andata a fare un viaggio alle Maldive e così ho avuto una specie di blocco creativo. Alla fine mi sono decisa a buttare giù questo schifo di capitolo, sperando che non vi faccia troppo vomitare e che non vi induca a cancellare la mia storia da preferiti e seguite. Sono inoltre consapevole che qui non succede niente di interessante, ma davvero, non sapevo più come andare avanti…siate clementi : (

Che altro dire…beh, niente…no comment a questa schifezzuola. È troppo chiedervi di recensirlo comunque…? Me vi guarda con occhietti speranzosi!!

Ringrazio chi ha solamente letto, chi ha messo la mia fanfiction fra preferiti e seguite e passo ora a rispondere alle recensioni allo scorso capitolo…erano un po’ pochine : ( sigh

 

Lenina blu: grazie davvero di cuore per i complimenti, mi hanno fatto un sacco piacere e sono stracontenta che il mio modo di scrivere ti piaccia. Ma ti ringrazio anche per la “critica” (in senso positivo spero) che mi hai fatto: rileggendo i capitoli passati mi sono effettivamente accorta che Malfoy non prevaleva mai sulla nostra eroina del male e così, come vedi, in questo capitolo gli ho fatto prendere la sua piccola vendetta. Spero che mi dirai cosa ne pensi e intanto ti ringrazio di nuovo per la recensione! Baci, alla prossima!

 

Rebby: ciao!!! Grazie mille per la recensione!!! In effetti Harry era un po’ troppo passivo…insomma, ha sconfitto Lord Voldemort e non riesce a tenere a bada Lily?! E invece, come hai visto, anche lui ha deciso di farsi valere tagliandole i fondi…e come lui, anche Glorya ha tirato fuori i cosiddetti attribuiti : ) sono contenta che la sua parte ti sia piaciuta, e spero mi dirai cosa ne pensi di questa cosa che io oso definire capitolo…baci!

 

979: grazie per la recensione, che devo dire mi è piaciuta tantissimo. Confesso che ho paura di rendere il tutto troppo banale, così cerco di movimentare un po’ la situazione presentando più personaggi diversi…e sono contenta di esserci un po’ riuscita : ) Concordo con te sull’amare Voldy…dai, come si potrebbe preferirgli Harry?! Eppure ho dovuto farlo svegliare un po’, ahimè :P Ti ringrazio in particolare per “l’ancora brava” (elemosino continuamente complimenti, lo so) e spero mi dirai cosa ne pensi di questo “capitolo 15”, che è un po’ insulso, lo so. Baci!!!

  
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