INTERMEZZO.
“ AMORE & GELOSIA
AD HOGSMADE”
Passavano gli anni, ma Hogsmade
non cambiava mai. Sembrava sempre saltata fuori da una
vecchia cartolina natalizia, con neve e la gente imbacuccata fino alle orecchie
che andava e che veniva, apparentemente incurante del freddo. Abrham sollevò lo sguardo al cielo e chiuse gli occhi
quando un fiocco di neve colpì la punta del suo naso. C'era un odore nell'aria,
un odore molto particolare che sapeva di conoscere. Si
guardò attorno in attesa che spuntasse da qualche
parte e spalancò la bocca. Adorava mangiare la neve a quel modo, il perché?
Sinceramente non lo sapeva,aveva talmente stranezze
con cui fare i conti che questa era semplicemente la più lieve del mazzo a sua
disposizione. Mosse un paio di passi di lato, verso sinistra e poi a destra,
bloccandosi al suono di quella vocina -Ti verrà una congestione così.-
Spalancò gli occhi e abbassò il capo... Ecco di chi era quell'odore.
-Ciao Daneel.-
disse prima di voltarsi, il dorso della mano sinistra premuto ad un angolo
della bocca.
Girò la testa e la ragazzina si allargò in
un sorriso di saluto. Piccola e puccettosa
proprio come la ricordava, gli strappò un espressione intenerita. Indossava un adorabile berretto di lana azzurra
da cui spuntavano una nuvola di boccoli neri,
molto probabilmente causati dall'umido portato dalla neve - Sei come tuo
fratello.- le disse dopo qualche secondo di studio, tornando ai suoi occhi -
Anche lui si arrufa a questo
modo.-
Daneel
portò una mano al capo -Secondo te perché porto il
capello?-
-Toglilo, non ti
stanno male i boccoli.-
Dany
sollevò un sopracciglio -Davvero?-
-Sì...-le si portò di fronte e le sfilò
dalla testa il capello, lo guardò per un secondo, poi se lo ficcò in tasca
-Molto meglio.- sentenziò con aria soddisfatta, prima di guardarsi attorno -
Piccola che fai qui?- le chiese guardandola dall'alto
in basso -A parte ingozzarti?-
Avava
in mano uno di quei dolcetti su bastoncino che cambiano
colore e gusto a seconda dei desideri del proprietario, la ragazza se lo riportò
alla bocca e lo ciucciò con aria offesa - Sono con mio padre, doveva incontrare
qualcuno ai Tre Manici di scopa.- accennò alla locanda - Sai per Lorien, per aiutarlo.-
Abrham
annuì rapidamente -Già il prof... Come sta?-
-Con un un piede
nella fossa, ma comunque testardo come un mulo, anzi
peggio.-
Le sopracciglia bionde del licantropo si
sollevarono - Che è successo?-
In
due parole Daneel lo mise a corrente di quello che
era successo, dei suoi sforzi per trovare Luna e del modo in cui Lollo si era rifiutato di parlarle, il ragazzo guardò in
alto poi diede una specie di fischio colpito -Bè, lo
biasimi?- le chiese tornando a guardarla - Non si è voluto far vedere mezzo
morto dalla donna che ama, l'ha fatto per lei...-
-Sì però...- A lei Luna aveva fatto una
paurosa.
-Secondo me è da
ammirare.-
Daneel
sollevò entrambe le mani con un gesto di resa e Abrham
colse al volo l'occasione per dare un morso al
dolcetto, che quel movimento gli aveva fatto arrivare sotto al naso. Daneel gli lanciò uno sguardo sconvolto, che meno di mezzo
secondo dopo divenne imbarazzato.
Poteva dire di
avere una bella cotta per Lorien, ma Abrham con il suo faccino da tenera canaglia, non le
passava di certo indifferente. Lasciò la presa al
bastoncino e il ragazzo si tolse di bocca -Scusa, il mio canino ogni tanto prende
il sopravvento.- guardò il viso della ragazza farsi perplesso - Se mi passi
qualcosa sotto al naso, la prendo al volo tipo cane.-
-Lupo...- lo corresse
Dany.
Abrham
si spettinò con la mano libera- Già... Lupo.-
-Un giorno di questi allora giochiamo a fressbe.-
Il ragazzo le rivolse uno sguardo assorto
prima di annuire e tirare fuori la lingua con fare decisamente
lupesco -Sì! Sì! Padroncina, giochiamo... TIRA
LA PALLA! TIRA LA PALLA!- esclamò contento per poi
scoppiare a ridere alla faccia da "Ok, me lo
sono giocato!" di Dany- Non lo so, ogni
volta che mi eccito per qualcosa mi viene da gridare "tira la
palla." Di nuovo colpa del mio io
canino...-Riprese in bocca e si volse incamminandosi verso I tre manici di
scopa.
O
almeno ci provò perché qualcosa di freddo s'infranse contro i suoi capelli.
Si volse con un sopracciglio sollevato e
trovò Daneel ancora in posizione di lancio -EH?-
-Davvero non credevo di prenderti.-
-Piccola...-
-AAAAAH!-
Attraversarono correndo mezza Hogsmade e senza rendersene conto passarono di fronte a Charlie. Questo, che stava risalendo una
via laterale del paese assieme a John e Jolie si sentì
immediatamente aferrare, da John per il cappuccio
della giacca e da Lie al braccio sinistro e rispedire
indietro. Cozzò con la schiena contro il petto del ragazzo,che per impedirgli di muoversi gli passò un braccio attorno
alle spalle.
-Sono davvero
così prevedibile?- chiese ad entrambi.
John, che aveva da qualche giorno ripreso
a parlare, o meglio, a bisbigliare, si abbassò per sussurrargli ad un orecchio
-Tappo come se non lo sapessimo come sei fatto.-Jolie
annuì con un sorriso mentre lo lasciava andare e il povero Serpverde
si rassegnò a seguirli. O meglio, a non opporsi a John che se
lo trascinava appresso tendendolo per le spalle.
-Sarà colpa
vostra.-
-Cosa?- gli
chiese Lie.
-Il sicuro
attentato alle virtù di Daneel.-
-Esagerato.- soffiò John - Abrham non mi sembra così porco.- fece spallucce - O almeno,io sono molto peggio.-
Jolie
lo indicò -Esatto.- annuì guardando Charlie - Fra voi
due, sei tu quello più in pericolo a stare con un tipo come 'sto qui...-
John mimò una risata mentre Charlie cambiava colore e cercava di divincolarsi dalla sua
presa - E mollami!- gli intimò mentre gli assestava una bella gomitata alla
cieca, all'indietro -Mica siamo fidanzati sul serio.- John gli rivolse uno
sguardo che era tutto un programma e serrando la presa attorno alle sue spalle
si abbassò di nuovo per parlargli in un orecchio- Allora è una vera sorpresa, perché
non ti credevo così largo di vedute.-
-Cos...-
-E
dai.-
-Dai che...-
John scosse il capo per di schioccargli a
tradimento un bacio su una guancia e lasciarlo andare. Meglio non sfidare la
sorta, si era reso conto che con Charlie finire
all'ospedale era fin troppo facile. Entrò ai Tre manici di Scopa e un secondo
dopo nè uscì bianco come uno
spettro. Afferrò Jolie per le spalle e costringendola
a camminare all'indietro la spinse verso la strada.
-John?- gli chiese la rossina,
prima di venire presa di peso da Charlie -Che vi prende?-
-Nulla.- squittirono in coro i due mentre
con un piede John chiudeva la porta del locale -Andiamo, su.-
-E
dove? Voglio qualcosa di caldo, sto morendo di freddo!-
-Da Madama Piediburro.-propose
Charlie e John annuì con abbastanza forza da farsi
male al collo.
-Alla sala da tè!?-
chiese Jolie sotto shock -Voi due?-
-Saremo rozzi Jolie,
ma un tè senza fare rumore siamo capaci di berlo.-
Charlie
rivolse uno sguardo al compagno "Io sì, ma su di te avrei qualche
dubbio." John gli fece segno verso la porta
dei Tre Manici e lui riprese a tirare Jolie.
-Ragazzi?-
Ted
e Emmie che si stavano
facendo largo fra la folla rivolsero loro uno sguardo perplesso. John si sentì
morire e Charlie riprese con più forza a cercare di
trascinare via Jolie. Ted beccò lo sguardo di avvertimento
di John e dopo aver scambiato un’occhiata con la sorella decise di entrare nel
locale. Quello che vide rischiò di ucciderlo sul posto –OH MERLINO ONNIPOTENTE.- sillabò in direzione del polipo
avvinghiato ad una sciaquetta tassorosso
– CHE CAZZO STAI?-
James
gli rivolse uno sguardo angelico e Ted si girò verso Jolie –ANDIAMO DA
MADAMA PIEDIBURRO!-
Era
fin troppo chiaro che cosa voleva fare James, cercare
di far ingelosire Jolie, peccato che piccola che
sfogasse i nervi a suon di pugni “ Si
ritroverà in una fossa senza nome, altroché!” – Maledizione…- biascicò
bloccando al volo Victoire e tirandosi dietro anche
lei,
la
piccola gli rivolse uno sguardo perplesso mentre le guanciotte
le si coloravano di rosso e lui scrollando il capo le spiegò in un sussurro perché
non doveva aprire quella porta.
-OH…-
-Già…-
La
ragazza guardò la mano di Ted poggiata sulla sua
spalla sinistra , arrossì ferocemente e si volse a
guardarlo –Ah…- cominciò… la stava
abbracciando! Cercò di farglielo notare, prima di dirsi “Bè, meglio godersi il momento in attesa di tempi migliori.”
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Avete
la stessa stabilità emotiva di un gruppo di scimmie urlatrici.-
Jolie
sbuffò sulla sua tazza da tè che
allontanò da sé senza assaggiare, si alzò e senza badare ai tentativi di
trattenerla e uscì dalla graziosa sala da tè. Aveva voglia di una burrobirra che
diavolo. Scese in strada seguita dalle urla di richiamo degli
amici e senza voltarsi si diresse verso il locale.
-MERDA!-
urlarono in coro Ted e Charlie.
La videro entrare nel locale , stare un paio di
secondi ed uscire paonazza in viso – Siamo morti.- si dissero guardandosi per
un secondo e arretrando assieme mentre Jolie avanzava
verso di loro -… Piccola, calmati.-
-Era
questo che volevate nascondermi!?-
Teddy
e Charlie si aggrapparono l’uno all’altro.
-BASTARDI!-
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Decisamente
il suo piano aveva sortito l’effetto voluto, sorrise e si avvicinò al divano
dove Jolie era stesa a braccia conserte. Scosse la
testa e si sedette sul bordo del cuscino, accanto alla sue
ginocchia -… Lo so che non stai dormendo…- la ragazza volse la testa verso
lo schienale -… Jolie.-
-Non
voglio parlare con te.-
-Non
serve parlare…Basta che ascolti…- Si alzò per mettersi a cavalcioni
sulle sue gambe e le appoggiò le mani ai lati della testa – Piccola…-le disse
ad un soffio dal naso - … Ammettilo con te stessa una volta
per tutte…-
-Che
dovrei ammettere?-
-Che
sono per te quello che più pensi.-