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Autore: lafranca1995    22/11/2009    5 recensioni
“Oh rufy …” disse lei avvicinando il suo viso a quello del ragazzo. Le loro labbra erano sempre più vicine, potevano sentire i loro respiri a pochi centimetri di distanza. Le distanze tra loro furono annullate dalla mora che gli stampò un bacio in bocca. Dal canto suo Rufy non capiva quel gesto, ma gli piacevano le sue labbra, erano così morbide e poi sapevano di fragola! Questo era completamente diverso dal bacio dato la volta prima! Ma cosa rappresentava? Un gesto d’amicizia? Più tempo passava e più il bacio si faceva intenso. Hoshi si mise a cavalcioni sopra di lui. Le sue labbra si muovevano in sincronia con quelle della ragazza, in una maniera incomprensibile che non aveva mai provato prima. La lingua soffice e calda della mora si fece largo nella bocca umida di lui, regalandogli emozioni sensazionali alle quali lui non era abituato. Non riusciva ancora a capire il perché di quel gesto, ma tutto ciò gli piaceva e gli faceva battere il cuore in una maniera strana, lo faceva sentire bene, in pace con se stesso e con il mondo … Le mani di Hoshi si intrecciarono nei suoi capelli neri come il carbone mentre lui restava come pietrificato, incapace di compiere qualsiasi movimento. ATTENZIONE: SPOILER!
Genere: Romantico, Triste, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nuovo personaggio, Roronoa Zoro
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Improvvisamente nella stanza scomparve tutto, si ritrovò in una stanza completamente bianca, con di fronte a lei quella ragazzina che tante volte aveva visto, quella ragazzina che non era altro che la sua parte malvagia, quella ragazzina che attivava sempre l’Akai Fu …
 
“Tu sei me … io sono te … se muori tu, muio anche io …” disse la bambina.
 
“E con questo? Non mi lascerò controllare di nuovo da te … se devo morire che così sia …” disse Hoshi guardando con disprezzo la ragazzina.
 
“Non ti lascerò sprecare la vita in questo modo … io voglio vivere! Se hanno attivato il sigillo dentro di te, allora vuol dire che tu sei destinata a vivere fino alla vecchiaia e di certo non permetterò che tu ed io moriamo prima!”
 
“Il destino farà il suo corso e tu non interferirai questa volta … se devo morire, che così sia!”
 
“NO! Fammi prendere il controllo del tuo corpo, solo così la scamperemo! Diventerai mille volte più forte, riuscirai a levarti quel collare di Agalmatolite e sarai salva! C’è solo un prezzo da pagare … la vita del tuo bambino!” disse la bambina ghignando.
 
“NO! Che senso avrebbe vivere senza mio figlio? Nessuno! Perciò non ti lascerò uccidere mio figlio solo per salvare la mia vita!”
 
“Sciocca che non sei altro …”
 
Improvvisamente tornò alla realtà e si rese conto che non era passato che un attimo … la guardia si trovava ancora di fronte a lei, pronta a premere il grilletto della mitragliatrice e Shalulia aveva quell’insopportabile sorriso stampato sul volto.
 
“Addio nullità …” disse Shalulia dando l’ordine di premere il grilletto.
 
Non seppe come, forse la forza della disperazione, ma riuscì a prendere il corpo di Usop e quello di Alex e a schivare tutti i proiettili, cadendo al suolo un po’ per la presenza di Agalmatolite e un po’ per il dolore lancinante al ventre.
 
“Ma … come diavolo ci sono riuscita?” si chiese Hoshi con il fiatone.
 
“Oh … bhe devo ammettere che mi hai spiazzata! Ma questo non basterà a farti rimanere viva!” disse Shalulia pronta a dare il nuovo ordine alla guardia di sparare. Partì un’altra raffica di colpi; Hoshi chiuse gli occhi, questa volta non aveva più la forza materiale per schivarli, ma stranamente non arrivarono e si sentì solo un gran casino di guardie che dicevano frasi del tipo:
 
“Ma non è possibile!” oppure “E questo chi diavolo è?”
 
La mora riaprì gli occhi di scatto ritrovandosi davanti la figura di Rufy che con il  suo corpo aveva parato tutti i proiettili, rispedendoli al mittente.
 
“R-Rufy …” disse Hoshi sul punto di singhiozzare. Tremava e piangeva, proprio come quando Mizuakai aveva abusato di lei …
 
“Tranquilla, ora qui ci penso io …” disse il moro incavolatissimo. Poco prima era entrato in una stanza a dir poco orribile, piena di cadaveri di povera gente, ma per fortuna non c’era quello della sua Hoshi, così aveva continuato a cercare, finchè non l’aveva  trovata …
 
“Collier Shot!” disse Sanji, arrivato in quel momento, colpendo al collo una delle guardie.
 
“Taglio dell’orco!” disse Zoro, anch’esso arrivato in quel momento, affettando due delle guardie.
 
“Rufy, a questi ci pensiamo noi!” disse Zoro pronto a farli fuori.
 
“Si, tu occupati della dolce Hoshi-chan, di Usop e dell’altro!” disse Sanji pronto a  combattere.
 
“Si …” disse il capitano avvicinandosi velocemente alla sua ragazza.
 
“Ehi … tutto apposto?” chiese il ragazzo di gomma accarezzandole una guancia.
 
“Rufy … Usop … Alex … il bambino … mi fa tanto male la pancia …” disse la mora stringendosi forte al moro e singhiozzando. Il capitano prima diede uno sguardo ad Usop ed ad Alex e poi strinse a sua volta forte la mora. Doveva aspettare Chopper, lui non poteva fare nulla se non provare ad infonderle un po’ di coraggio e protezione …
 
Immediatamente si sentì debole, chiaro segno che la ragazza aveva al collo un collare di Agalmatolite.
 
“Dovrei per prima cosa levarti questo coso qua …” disse Rufy pensando ad un modo per sfilarglielo, ma non facendosi venire in mente nulla.
 
“Capitano! Siamo qui!” dissero Robin e Nami entrando nella stanza e vedendo Zoro e Sanji vittoriosi nell’aver sconfitto quasi tutte le guardie.
 
Shalulia stava tentando di scappare, ma venne bloccata dalla navigatrice, che le puntò il suo Perfect Klima Attack contro.
 
“Tu non ti muovi da qui razza di farabutta!” disse la rossa con aria minacciosa.
 
“Ehi, come osi rivolgerti a me così?” disse il drago Celeste indignata.
 
“Non sei nella posizione di dirmi cosa devo fare o come devo rivolgermi! Ti conviene darmi le chiavi del collare della MIA AMICA se non vuoi fare una brutta fine!” disse Nami, con il tono più minaccioso che riusciva a fare.
 
“E .. e va bene … ma la pagherete, tutti quanti, con la vita! L’ammiraglio vi farà fuori!” disse Shalulia dando un mazzo di chiavi in mano alla rossa.
 
“Robin, pensaci tu, io mi preoccupo di tenere buona questa!” disse Nami evitando accuratamente lo sguardo di Zoro.
 
“Si …” disse l’archeologa prendendo il mazzo di chiavi e andando a liberare dal collare prima Hoshi e poi quel ragazzo di nome Alex.
 
“Ehi …  ehi … tranquilla, ora arriverà Chopper e vedrai che è tutto a posto …” disse Rufy, cercando di tranquillizzarla, anche se lui era più agitato di lei.
 
“Mi fa tanto male la pancia … prima, mi ha colpita … ho paura, per il bambino …” disse la mora tra i singhiozzi.
Rufy digrignò i denti, guardando Shalulia tenuta sotto tiro da Nami e, sciogliendo l’abbraccio alla mora, si avvicinò verso il drago celeste.
Aveva un’espressione minacciosa dipinta sul volto, un espressione che avrebbe fatto crollare un palazzo. Metteva a dir poco paura …
 
“Tu …” disse il ragazzo di gomma con la voce che gli tremava e non di paura, ma di rabbia.
 
“Tu …” ripetè nuovamente ancor più adirato.
 
“Ricordati … ricordati che sono un drago celeste e non puoi toccarmi!” disse Shalulia, terrorizzata da quella faccia.
 
“E sai a me quanto me ne frega …” disse il capitano che ormai era a pochi passi da lei.
 
“Te lo lascio Rufy …” disse Nami, avvicinandosi alla ragazza mora seduta a terra.
 
“Tu .. non puoi toccarmi …” disse il drago celeste, tremando di paura.
 
“Te l’ho già detto, non me ne frega nulla di chi sei tu … la pagherai! CARAAAAA!!!!!” gridò il ragazzo di gomma sferrandole un pugno in pieno viso, che la fece volare contro un muro.
 
“Rufy …” dissero Nami e Robin, capendo ciò che il ragazzo stesse provando in quell’istante.
 
“E non credere che abbia finito … pagherai per tutto ciò che le hai fatto, per ogni singola lacrima che le hai fatto versare, pagherai per tutto!” disse avvicinandosi al drago celeste e afferrandola per il colletto del vestito, la tirò su di peso.
 
“Se ha perso MIO figlio, giuro che ti verrò a cercare all’inferno!!!!” disse il moro colpendola con quanta più potenza avesse e spedendola contro un altro muro che andò in frantumi, facendola finire sotto le macerie …
 
“Tieni Hoshi … indossa questo …” le disse Nami, dandole la sua felpa. La ragazza fece a mala pena in tempo a mettersela, che perse i sensi. Troppe emozioni, troppe lacrime, troppo dolore … per quel giorno aveva passato troppe cose ...
 
                                                                 ***
 
Sanji correva a per di fiato con in schiena Hoshi priva di sensi e ai lati Chopper con su di una spalla Usop e sull’altrq Alex, mentre dieto c’erano Robin e Nami . Gli era stato affidato l’incarico di portare le ragazze al sicuro prima che succedesse il gran casino. L’ammiraglio era arrivato e ora Rufy e gli altri erano impegnati a combatterlo.
 
“Maledizione! Come abbiamo fatto a cacciarci in questa situazione? Come?” chiese Sanji scuotendo la testa.
 
“E’ tutta colpa mia ragazzi …perdonatemi …” disse Nami con voce triste.
 
“No … Nami ….”  Disse Hoshi aprendo leggermente gli occhi e, per quanto ci riuscisse, accennò un sorriso.
 
“Hoshi …” disse la rossa guardando la ragazza che in quelle condizioni tentava comunque di tirarla su di morale. Era davvero una persona unica …
 
“Non … non …è colpa tua …. “ disse, prima dare una violenta spinta a Sanji, scendendo dalle sue spalle.
 
“Dobbiamo arrivare al più presto alla nave! Devo curarli!!” disse Chopper preoccupato per le sorti dei tre ragazzi, peccato che si accorse di Hoshi scesa brutalmente dalle spalle di Sanji, che testa calda!
 
“Hoshi! Che diavolo vuoi fare?” chiese Sanji, fermandosi di botto insieme a coloro con il quale scappava.
 
“Io … mi meraviglio di voi! Perché stiamo scappando? Gli altri dove sono?” chiese visibilmente preoccupata per le sorti dei compagni. Se tutto era andato come previsto era arrivato un ammiraglio. Sperava vivamente che avesse ritardato … lei li conosceva bene …
 
“Proprio due minuti fa … è arrivato uno strano ammiraglio che lanciava laser …” disse Robin, optando per dirle tutto. Mentirle sarebbe stato inutile.
 
Hoshi dal canto suo sgranò gli occhi a quelle parole. Non poteva essere …
 
“Kizaru …” mormorò appena, cominciando a correre nella direzione opposta con foga. Era visibilmente agitata e forse anche un poco disperata. Lui a differenza di Aokiji non aveva un briciolo di pietà.
 
“FERMA HOSHI!!!!” gridarono Sanji e Chopper, andando all’inseguimento della ragazza. Di conseguenza andò anche Alex, trovandosi privo di sensi sulla spalla di Chopper …
 
“Maledizione! Proprio ora che eravamo riusciti a scappare!” esclamò Nami, seguendo anche lei la giovane Ninja, insieme a Robin. Di certo non avrebbero lasciato una compagna sola.
 
E dopo una corsa affannata erano finalmente giunti nel loco, dove Brook stava tentando di proteggere a tutti i costi il povero Zoro, che risentiva ancora da Trhiller Bark … lui aveva preso molto più dolore a differenza di Hoshi, che era ormai quasi guarita. Rufy si trovava invece impegnato con una copia di Kuma, insieme a Franky, ma tutto sembrava inutile …
 
“RUFYY!” gridò Robin, essendo giunta sul posto insieme agli altri. Chopper posò il corpo di Alex poco distante da li, raggiungendo Brook, cercando di aiutarlo a proteggere Zoro.  Sanji posò invece Usop vicino ad Alex, andando da Rufy …
 
“RAGAZZI! L’ORDINE ERA DI SCAPPAREEE!!!” gridò il capitano a dir poco disperato. Stavano perdendo e non potevano far altro che fuggire …
 
“ Muori …” sibilò l’ammiraglio, pronto a spaccare la testa a  Zoro che si trovava proprio sotto di lui, con una pedata.
 
“KIZARU!!!!” gridò Hoshi con il fiatone, dovuto alla corsa e alle numerose ferite riportate.
 
“Uhm … ma guarda … la traditrice della marina … la principessa di Strawberry!” esclamò l’ammiraglio, ricordandosi bene di quella mocciosa, o meglio, di colei che si era trasformata in lei …
 
“ NON TOCCARLO!” gridò nuovamente, facendo un rapido scatto in direzione dell’ammiraglio, cercando di colpirlo con un calcio al viso che purtroppo non servì a nulla …era fatto interamente di luce, aveva ingerito un Rogia.
 
“Uhm … basta … direi che è ora di farla finita ….” Mormorò Kizaru, con il solito tono calmo, andando a trirar un colpo proprio dietro la testa della ragazza, che la fece volare contro una copia di Kuma con il quale Rufy stava combattendo.
 
“HOSHI!!!!” gridò il capitano disperato ormai, andando a recuperare la ragazza.
 
“Merda … Rufy … dobbiamo scappare di qui … l’ammiraglio … Kizaru … è troppo forte! Non ce la faremo!” disse agitata la mora, mentre si asciugava un rivolo di sangue che le usciva dalla bocca.
 
“Lo so … ci stiam provando … ma-“ non fa in tempo a finire la frase che afferrò il corpo della ragazza, facendo un rapido balzo verso destra, per evitare che la ragazza rimanesse coinvolta in un attacco portato dalla copia di Kuma.
 
“Hoshi! Devi scappare da qui! Va via! ANDATE TUTTI VIA! L’ORDINE E’ SCAPPARE!” gridò verso i compagni, cercando di far rimettere in piedi la sua fidanzata.
 
“ZOROOOOOOOOOOOO!” gridò Usop, ripresosi un pochino, sputando sangue a terra … il suo compagno era in pericolo, difatti non riusciva quasi più a muovere
 
Kizaru stava per tirargli il colpo di grazia, nessuno sa più come fermarlo ed è proprio ora che accade l’inaspettato … il rivestitore di navi, l’ex vice capitano di Gold D. Roger, spuntò fuori a sorpresa, salvando Zoro e cominciando a scontrarsi con Kizaru.
 
“ Scappate ragazzi …” mormora l’ex vice capitano di Gold D. Roger, cercando di tenere a bada l’ammiraglio della marina.
 
“RAGAZZI! SCAPPIAMO!” gridò Rufy, cercando di aiutare Hoshi a correre, cominciando la sua fuga, cosa che fecero tutti i compagni, cercando di scampare alla sconfitta certa. Peccato solamente che le due copie di Kuma tentarono di mettergli i bastoni tra le ruote a tutti i costi. Fortuna che sembra arrivare il Kuma originale … fortuna o sfortuna? Al destino decidere ciò …
 
“ Oddio … ma quanti ce ne sono …” disse Hoshi con tono spaventato, indietreggiando un poco insieme a Rufy.
 
“Maledizione … ma da dove saltano fuori?” si chiese il ragazzo, che ovviamente non si ricordava quello che li aveva attaccati a Trhiller Bark, essendo svenuto.
Al contrario, Hoshi e Zoro sembrano ricordarsi di costui, e anche molto bene!
 
“ Dove vi piacerebbe andare se doveste fare un viaggio?” chiese Kuma, comparendo improvvisamente di fronte a Zoro, Chopper e Brook.
 
“N-No!” esclamò lo spadaccino, sgranando gli occhi. Kuma allungò una mano, andando a toccare Zoro, che improvvisamente sparì, lasciando allibiti tutti i compagni.
 
“Z-Zoro …” balbettò Nami, mentre il labbro inferiore cominciava a tremolarle. Gli occhi le si inumidirono, cominciando a riempirsi di lacrime. Zoro era sparito e prima che lei riuscisse a chiaricici …
 
“ NOOOO! ZOROOOO!” gridò Rufy, sgranando gli occhi, ma tuttavia rimase immobile, senza muovere un singolo muscolo.
 
“Deve avere … una qualche abilità segreta …” mormorò Robin, cercando di scervellarsi.
 
“Ha chiesto dove gli piacerebbe andare se volesse fare una vacanza! E’ evidente che l’ha spedito da qualche parte con un abilità speciale!” disse Hoshi intelligentemente, o meglio, ci sarebbe arrivata anche Robin se solo avesse sentito la frase del pirata.
 
Kuma si avvicinò ad Usop, che pareva agonizzante a causa della ferità.
 
“USOPPPP!” gridò Nami, cercando di mettere in guardia l’amico, peccato solamente che Brook si frappose tra lui e l’orso, sparendo per salvare un compagno … la stessa sorte toccò anche a Sanji, Usop, Franky, Alex e Chopper … erano rimaste le tre ragazze più il capitano.
 
“NO! NO! NOOOOOOOOOOOOOOOO!” gridò Rufy, andando ad attivare la sua tecnica speciale, il Geard Secondo.
 
“Fermati … fermati … fermati … FERMATI!!!” gridò nuovamente Rufy, partendo all’attacco, lasciando Hoshi li per terra, con gli occhi sgranati. Il corpo del moro aveva assunto il solito colorito rossastro, andando a divenir praticamente incandescente.
 
“Nami! Scappiamo!” disse la giovane ninja, con le lacrima gli occhi, avvicinandosi a Robin e Nami, afferrandole per un polso.
 
“Ma … si!” tentò di dire la navigatrice. Ormai non c’era altro che potevano fare. Anche lei aveva il volto terrorizzato, come Robin e gli altri presenti. Erano spariti uno dopo l’altro, nemmeno il tempo di realizzare …
 
“ ALMENO VOI SALVATEVI! PAGHERAI BASTARDO!” gridò il capitano, prima verso le tre ragazze e poi verso di Kuma.
 
Non fece in tempo ad attaccarlo che si ritrovò davanti a Nami.
 
“AAAH!” urletto terrorizzato da parte della navigatrice, mentre indietreggiò un poco. Robin e Hoshi ai suoi lati.
 
“CAZZO! SCAPPATE!” gridò la ninja, tentando di attaccarlo, ma velocemente il componente della flotta dei sette si parò davanti alla navigatrice, facendo per colpirla con la sua mano.
 
“Rufy aiutam-“tentò di dire, con lo sguardo terrorizzato, verso il capitano che pareva correre verso di lei … peccato che la frase non venne mai terminata dalla ragazza, spedita anche lei in chissà quale parte del mondo.
 
“NAMIIIIIIIIII!”  gridò disperato il capitano, tentando di acchiapparla, ma niente … anche lei sparì senza che lui potesse fare nulla.
 
“NOOOO!” grido da parte di Rufy, mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime.
 
“Basta … SMETTILA TI PREGO!” sembrò quasi supplicarlo … un capitano che si abbassa a tanto, bhe … in questa situazone è necessario!
 
“ Rufy … ROBIN SCAPPIAMO ALMENO NOI!” urlò Hoshi, capendo i sentimenti del fidanzato. Veder sparire i propri compagni sotto i propri occhi non è una bella cosa per nessuno, tanto meno per il capitano …
 
“Dove vi piacerebbe andare se voleste fare un viaggio?” la solita domanda di Kuma, che questa volta si parò davanti a Nico Robin.
 
“WAAAAAAAA! LASCIALE STARE!!!!” il ragazzo di gomma ormai non ci vedeva più dalla rabbia e dalla disperazione, e con un ultimo tentativo provò a fare uno scatto verso l’archeologa, porgendole la mano … tutto inutile, anch’essa sparì sotto gli occhi di cappello di paglia, impotente di fronte a tanta forza …
 
Hoshi osservò la scena allibita, cadendo sulle ginocchia, con lo sguardo fisso nel vuoto e la bocca lievemente spalancata.
 
“N-No … n-non c-ci credo …” balbettò un poco, incredula di fronte alla scomparsa dei suoi compagni.
 
“Basta … basta … basta … BASTA!” singhiozzò il povero Rufy, inginocchiandosi a terra e cominciando a sbattere i pugni al suolo, con le lacrime che ormai gli rigano il viso.
 
“R-Rufy …” balbettò la ninja, voltando lo sguardo terrorizzato verso di lui, mentre Kuma pareva averla puntata …
 
“No … anche lei no … NON TE LO PERMETTERO’!!!!” gridò furioso il ragazzo di gomma, attivando nuovamente la sua speciale tecnica, il Gear Second, aumentando velocità e potenza. Altro rapido scatto, tentando di porgere la mano verso la ragazza.
 
“Non mi lasciare …” sibilò la mora, allungando un braccio verso il fidanzato, tentando di afferrare la sua mano, guardandolo con occhi carichi di terrore … e lui non potè resistere a quello sguardo, il cuore gli si strinse in una morsa, mentre anche la persona più importante spariva sotto i suoi occhi …
 
Cadde sulle ginocchia, andando a piegar il busto in avanti, mentre i palmi delle mani si poggiarono sul terreno … le lacrime ormai uscivano dai suoi occhi senza fermarsi …
 
“Non sono neanche riuscito a salvarli, neanche uno!” si disperava, mentre Kuma si avvicinava finalmente a lui.
 
“Non ci vedremo mai più cappello di paglia … questo è un addio …” disse il membro della flotta dei sette.
 
“YAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!” urlo di disperazione, prima di sparire anche lui, finendo chissà dove …
 
 Ed ecco che ora la ciurma di cappello di paglia era sparpagliata per il mondo …. Era giunta la fine per loro?
Il destino è strano, si diverte a giocare con la sorte delle persone, ti illude, fino all’ultimo, facendoti credere che vada tutto bene, mentre poi alla fine, scopri che va tutto uno schifo, ma quando te ne sei accorto, è ormai troppo tardi …
 
                                                     ***
 
Tre giorni dopo …
 
“ Ma … dove mi trovo? E’ forse un sogno?” si chiese una giovane ragazza, mentre apriva gli occhi lentamente. Per quanto era rimasta priva di sensi? Bhe …parecchio.
 
“ Ma … RUFY? AMICI MIEI?” gridò tutto d’un tratto, ricordandosi di cià che era successo. Quel Kuma … li aveva fatti sparire uno dopo l’altro, mandandoli chissà dove.
 
“Eh? Hoshi?” Chiese una voce da dietro un albero, notando la ragazzina sdraiata a terra, confusa, spaurita, triste …
 
“C-Carl?” Chiese la principessa, girandosi verso quella voce che avrebbe riconosciuto ovunque. Come poteva dimenticarsi di suo cugino? Di colui al quale aveva lasciato il suo regno?
 
“ Cuginetta, cosa ci fai qui?” le chiese sorridente, mentre si avvicinava a lei, tendendole una mano così da aiutarla ad alzarsi.
 
“Io … ero nell’arcipelago Saboody … non dovrei essere qui! I miei compagni mi aspettano!” esclamò disperata, mentre fissò il cugino con gli occhioni lucidi, piena di ferite. Il suo corpo avrebbe resistito ancora a breve ...
 
“Calmati Hoshi … sei a Strawberry … sei a casa, non la riconosci? La tua isola, il tuo regno! Non preoccuparti … se vuoi tornare dai tuoi compagni ti daremo una mano noi, cosa ne pensi?” gli chiese il ragazzo continuando a sorriderle, mentre attendeva che afferrasse la sua mano.
 
“Ok Carl … andiamo …” disse quasi in un sussurro, afferrando la sua mano. E forse fu questo il suo più grande errore, dar fiducia alla figura di colui che sembrava suo cugino … tutto divenne nero e una sottospecie di essere dalle sembianze disumane comparve davanti alla ragazza, stringendole il braccio nella sua morsa.
“Ma … TU NON SEI CARL!” gridò improvvisamente, cercando di tirargli un calcio, ma niente, sembrava essere intagibile, come se avesse mangiato un logia.
 
“ Infatti … io non sono Carl …. Sono colui che racchiude i tuoi incubi … sei finita sull’isola dove i tuoi peggiori incubi diventano realtà!” esclamò l’oscuro figuro, ridendo malvagiamente.
 
“No… tu non sei reale!” gridò la mora, andando a fare un piccolo sorrisino.
 
“Questo lo dici tu principessa … osserva, guarda, quella è Strawberry, è il tuo regno … distrutto dalla furia distruttiva di Gairo!” disse l’essere, andando a ghignare sadicamente.
 
“Gairo è morto … non mi inganni, SO CHE NON SEI REALE!” urlò la ragazza, andando a socchiudere gli occhi, per poi riaprirli e trovarsi in un isola completamente deserta. Evidentemente aveva creduto in se stessa, aveva capito che tutto ciò che stava vedendo non poteva essere una cosa vera …
 
Si portò le mani sul ventre leggermente rigonfio, andando a sorridere tra se e se.
 
“Almeno tu dovresti stare bene … sono sola, è vero … ma tu … mi darai la forza di andare avanti …” il tutto venne detto quasi in un sussurro, mentre calde lacrime le rigavano il viso.
 
1 mese dopo ….
 
“WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!” gridò la povera principessa oscura, mentre un gruppo di rinoceronti la stavano inseguendo.
 
“AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!” gridò nuovamente, cercando di correre alla massima velocità. Cavoli se sembravano imbattibili! Era riuscita a metterne K.O. solo una cinquantina! Quel bimbo che portava dentro di lei la stava debilitando al punto di non riuscire più a combattere.
 
“PIU’ VELOCE! PIU’ VELOCE! PIU’ VELOCE!” continuava a gridare, mentre quei cosi la stavano quasi per raggiungere. Oddio, sembrava proprio la fine, eppure, qualcosa o meglio, qualcuno, sembrava voler intervenir in suoi aiuto.
 
“Tecnica a due spade! Takanami!!!” gridò una voce di un ombra avvolta nell’oscurità, facendo fuoriuscire un attacco di spirito che spazzò via i rimaneni rinoceronti, lasciando sbigottita la povera moretta.
 
“Io … questa tecnica la conosco!” esclamò, fermandosi di botto, cercando di riconoscere quella figura nel buio.
 
“Tutto bene … Hoshi?” chiese quella persona, cominciando a fare qualche passo in sua direzione.
 
“ Non dirmi che … ZORO!” esclamò la principessa, facendo un balzo verso l’amico, andando a stritolarlo in un abbraccio.
 
“Evitiamo questi slanci di affetto …” ruggì lo spadaccino, storcendo la bocca.
 
“Non sai che bello rivederti! Credevo che non vi avrei mai più ritrovati!” esclamò la rgazza, con piccole lacrime che le rigavano il volto.
 
“ Nessuno ha pensato che quel vecchio aveva diviso una vivre card tra tutti? E’ così che ho ritrovato te, Nami e Nico Robin!” asserì l’uomo, indicandogli due donne nel buio.
 
“Hoshi!!!” disse Nami, correndo verso la sorellina.
 
“Piccoletta …” mormorò Nico Robin, facendo un leggero sorriso.
 
“WAAA! SORELLONEEEE!” gridò la mora, buttandosi letteralmente tra le braccia delle due, presa da uno slancio d’affetto improvviso.
 
“Credevo che non vi avrei riviste mai più!!!” esclamò, abbracciandole con foga.
 
“Smettila di dire queste cose … lo sapevi che prima o poi ci saremmo rincontrati … e ora! Andiamo a recuperare la Sunny! Non dista molto da quest’isola … dopo di che, recupereremo tutti gli altri … compreso il tuo Rufy!” disse Nami, tirando fuori la linguetta.
 
E così, uno dopo l’altro, riuscirono a ritrovare ogni singolo compagno, tutti, tranne Rufy …
 
                                                     ***
 
Cinque mesi dopo ….
 
-Riuscirò a ritrovarvi amici, ve lo giuro ….-
 
“FERMATi MALEDETTO!” gridò un uomo, inseguendo un ragazzo dal cappello di paglia che era scappato da un ristorante senza pagare.
 
-Ormai ho girato tantissime isole! Perché ancora non li ho trovati? Perché? Sono sette mesi che giro! Diamine! A quest’ora dovremmo essere tutti insieme a festeggiare per essere tutti vivi e la gravidanza di Hoshi dovrebbe essere giunta quasi al termine … perché ancora non li ho trovati? Perché? Perché?- pensava Rufy. Questi erano i pensieri che ormai lo assillavano da ben sette mesi, da quando quel Kuma l’aveva sparpagliati per il mondo.
 
“VUOI FERMARTI RAGAZZINO!!!” gridò il proprietario del ristorante che rincorreva Rufy da diversi minuti, ma il ragazzo di gomma aveva tutt’altri pensieri per la testa.
 
-Dovrei essere quasi giunto alla barca che ho rubato alla marina! Anche su questa isola non ci sono, perciò devo continuare a viaggiare!- pensò Rufy determinato, ma subito si rattristò.
 
-Ma chi voglio prendere in giro … non so neppure dove sono, non so nemmeno se sto girando in tondo, senza i miei compagni di ciurma non vado da nessuna parte …- pensò nuovamente, saltando sopra la sua barca della marina e salpando. In quei mesi aveva rischiato di naufragare più volte, ma il desiderio di ritrovare i suoi compagni superava qualsiasi cosa.
 
-Hoshi … dove sei?- pensò il ragazzo guardando il cielo. Le  nuvole si muovevano velocemente, creando strani giochi ottici … gli mancavano i suoi compagni, gli mancavano da morire. Cinque mesi erano tanti, troppi per lui …
 
Con mille pensieri che gli giravano per la testa, si addormentò, pensando a loro, come sempre, ma soprattutto pensando a lei, il suo pensiero fisso da mesi ….
 
                                                   ***
 
Mille voci gli giunsero all’orecchio, voci che lui conosceva bene. Non era possibile, erano loro! Quante volte aveva sognato questo momento? Quante? Troppe, impossibile contarle tutte…
Aprì gli occhi, sperando di trovarsi di fronte i suoi compagni, ma niente di tutto ciò accadde. Non c’era il cuoco provolone, non c’era la navigatrice isterica, non c’era l’archeologa tranquilla, nemmeno la renna timida, lo scheletro canterino, lo spadaccino orgoglioso, il cecchino fifone, il carpentiere ballerino, la ninja che gli aveva rubato il cuore … non c’era nessuno di tutti loro, era rimasto solo ….
 
“Hoshi….” Disse il moro, chiudendo gli occhi e cercando di immaginarsi il viso di Hoshi, sorridente e perfetto come sempre. Era così bella, così perfetta, così … così … non aveva parole per definirla, sapeva solo che in quel momento voleva solo stringersela tra le braccia, coccolarla, infonderle coraggio, amore …
 
“Rufy …” disse una voce alle sue spalle. La sua immaginazione gli stava giocando proprio brutti scherzi… si trovava in mare aperto, anche se lo desiderava con tutto il cuore era impossibile che i suoi ciurmati fossero li. Doveva rassegnarsi, ci avrebbe impiegato troppo tempo a ritrovarli o non l’avrebbe addirittura mai più rivisti …
 
“Rufy!” disse di nuovo quella voce. Era … angelica … e questa volta il suo tono era un po’ tremante. Non poteva essere reale, era sicuramente frutto della sua immaginazione! Doveva smetterla i illudersi, si faceva solamente del male.
 
“RUFY!!!!” gridò questa volta la voce alle sue spalle. Qualcuno l’abbracciò da dietro, avvolgendolo in un caldo quanto tenero abbraccio. Quella sensazione … non poteva essere altri che lei …
Girò piano la testa, lentamente. Aveva paura di starsi immaginando tutto, di ricevere un'altra volta una delusione e questa volta non avrebbe retto il colpo …
 
“Mi sei mancato Rufy … tanto ….” Disse sempre quella voce. Poteva sentire una grossa pancia aderire sulla sua schiena e sentiva anche delle calde gocce salate inumidirgli la spalla. Questo non era un sogno! Era la realtà.
 
Girò completamente la testa, potendo finalmente scorgere la figura di una ragazza.
 
“H-Hoshi?” disse incredulo, mentre sentiva che gli occhi gli si stavano inumidendo. Sperava solamente che tutto ciò non fosse un sogno…
 
“Si amore, sono io, sono io! Finalmente ti ho trovato! Ti abbiamo trovato!” disse poggiando la testa su una sua spalla, mentre calde lacrime le cadevano dagli occhi nocciola.
 
Il moro si girò, potendo finalmente osservare la sua amata in tutto il suo splendore. In quei cinque mesi di tempo era diventata ancor più bella se possibile e il pancione, dove stava crescendo suo figlio, le donava terribilmente …
Quanto aveva aspettato questo momento, quanto aveva desiderato abbracciarla, quanto aveva desiderato riassaporare a pieno il suo odor di fragola, quanto aveva desiderato solo poterla guardare in quelle iridi nocciola che gli avevano fatto perdere la testa.
 
“Io … non ci credo, dimmi che non è un sogno …” disse il ragazzo dandosi più volte dei pizzicotti, ma lei rimaneva la, fissa davanti a lui che lo guardava con gli occhi velati di lacrime e un espressione di pura felicità sul volto.
 
“Non è un sogno, capitano ….” Disse Nami, affiancando l’amica. Il ragazzo guardò più in la e poté scorgere la figura di tutti i suoi ciurmati … c’erano tutti, non mancava nessuno e c’era anche la loro amata nave! Non era possibile, come diavolo avevano fatto a ritrovarsi tutti? E perché lui era stato l’ultimo?
 
“Rufy!!!” disse la mora scoppiando in lacrime e buttandosi letteralmente tra le braccia del ragazzo. Nascose il viso tra i suoi pettorali, cominciando a singhiozzare.
 
“Mi sei mancato da morire amore! Ho avuto paura! Avevo paura di perderti, ho avuto la stessa paura che ho provato ad Impel Down!” disse la ragazza singhiozzando.
 
Il moro, altro non potè fare che alzare un braccio e portare una sua mano sopra la testa della ragazza, accarezzandogliela, mentre l’altra la strinse in un forte abbraccio, per quanto il pancione permettesse.
 
“Anche tu mi sei mancata da morire … amore ….” Disse il ragazzo di gomma, mentre una calda e solitaria lacrima gli solcava il viso.
 
“Ho capito che senza di te non posso stare … tu ormai sei come una droga per me, non permetterò mai più a nessuno di separarci, mai più … lo giuro ….” Disse il ragazzo in tono dolce. Non c’era che dire, Rufy aveva finalmente capito appieno il significato della parola ‘amore’.
 
 
E così si conclude questa storia ricca di emozioni …. O forse no?
 
 
“Weeeeeeee! Weeeeeeeeeeee! Weeeeeeeeeeee!” un pianto di bambino proveniva dall’interno di una stanza, mentre fuori c’era la maggior parte della ciurma ad attendere che qualcuno uscisse per fargli sapere qualcosa. La figura di Chopper si intravide mentre apriva la porta, uscendo con un bel sorrisone.
 
“Complimenti Rufy! Sei diventato papà di un bellissimo maschietto!” esclamò, indicandosi Hoshi distesa sul letto, con un bel bimbo in braccio dai capelli neri neri, con gli occhi uguali a quelli della mamma … un nocciola intenso!
 
“ Ha ha! Che bello! Chissà se mangia come me!” disse il ragazzo di gomma, con un sorrisone a trentadue denti.
 
“Come si chiama Hoshi?” le chiese tutto pimpante, non vedendo l’ora di sentire il nome deciso dalla ragazza.
 
“Io avevo pensato di chiamarlo … Shanks, che ne pensi?” gli chiese, facendogli un debole sorriso.
 
E il nostro capitano non potè far altro che saltare di gioia, nel mentre tutta la ciurma festeggiava il lieto evento… un re dei pirati, papà … chissà quanti casini ci sarebbero stati d’ora in poi su quella nave, ma questa è un’altra storia, che forse in futuro si racconterà … per ora l’avventura di Hoshi termina qui … ma abbiamo ancora una cosa in sospeso, Alex? Che fine ha fatto? Semplicemente è stato ritrovato dalla sua ciurma e gira per i mari nella speranza di rincontrare Hoshi, anche lui colpito da quella stramba ragazza … possiamo finalmente mettere la parola fina a questa storia signori!
 
 
The End!!!




Ehm ............... ehm .......................... .-. Ho deciso di postare l'ultimo capitolo, anche se avevo perso la voglia di scrivere. Il blocco dello scrittore.Perdonatemi per l'attesa, ma alla fine è giunto il The End. Spero comunque che a qualcuno sia piaciuta, anche se sto migliorando il mio modo di scrivere. Quando avrò raggiunto un buon livello magari scriverò altre storie, per ora ... Bye!


:P  By Vegetina
  
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