N. A.
Sorry per il ritardo!!!
Scusate per lo sfogo
dello scorso capitolo ma ne avevo bisogno :).
Comunque, questo ventitré
ha anche note positive, almeno proviamo a cercarle!
Ad esempio, esattamente
sei mesi fa, 23 maggio, ho iniziato proprio questa storia, ho pubblicato il
primo capitolo (a cui sono seguiti molti altri nel giro di poche settimane, non
come adesso che vi faccio penare secoli tra un capitolo e l’altro!!)
In generale grazie a
tutti per i sorrisi che mi avete donato la scorsa volta, mi siete stati tutti
molto vicini. Un bacione a tutti!
Per cui un grazie
speciale a: Patapolo, TheOnlyRealBoss92, Hale1843, Jonas_Princess,
Aurora_Cullen, Stellina_Cadente, Maja89, Mazza.
Un’ultima cosa e poi vi
lascio al capitolo: ho rimpicciolito la scrittura perché ora ho un monitor del
pc nuovo che è più grande del precedente, e i caratteri precedenti mi facevano
bruciare gli occhi @_@!!
Buona lettura!!
Studio del consulente
matrimoniale.
Un classico venerdì
pomeriggio, ossia riunione di tutte le coppie di famiglia.
Questo venerdì pomeriggio:
famiglia Cullen.
“Allora” mormora stancamente
Jasper Hale, alzandosi dalla sua poltrona. “Questa settimana abbiamo la
famiglia Cullen al completo, nonché… la mia famiglia”
Quattro coppie annuiscono
vigorosamente.
“Bene, ora vediamo un po’
nel dettaglio i problemi di tutti. Partiamo dalla coppia che dovrebbe
risultarmi più facile. Papà, mamma, avete problemi nella vostra vita
coniugale?”
“No” risponde Carlisle.
“Sì” risponde Esme.
Il dottore dirige lo sguardo
verso la moglie, sconcertato.
“Cara, abbiamo problemi?”
“Ma certo, Mr. Chirurgo più
blasonato dello stato del Washington!” commenta la vampira, sprezzante.
Carlisle assume uno sguardo
interrogativo.
“Oh, andiamo, per te c’è
solo lavoro, lavoro, lavoro, non ne posso più!”
“Esme, ma non è vero…”
“Oh, sì, e che dire della
nostra vita sessuale? Ridotta all’osso! E perché? Perché lui è sempre stanco,
poverino! Ma ditemi ora da quando in qua un vampiro prova stanchezza?”
“In effetti…” mormora
Jasper, corrucciato. Se i suoi genitori hanno tutti questi problemi, non osa
immaginare gli altri.
Se potesse arrossire, il
dottore lo farebbe all’istante.
“E poi, che dire di quelle
infermiere da quattro soldi. Tutte alte, statuarie, slanciate, e sono così…
umane! Seguono solo i loro istinti quelle brutte… birichine!”
Tutti ridacchiano per il
tremendo insulto.
“Oh, andiamo, Esme, questa
tua gelosia è immotivata. Lo sai che sei l’unica vampira del mio cuore!”
“Lo vedi, Jasper? Non ha
detto donna, ma vampira! Vuol dire che c’è anche un’umana! Carlisle, dimmi
subito chi è codesta rovina famiglie vampiresche, che le mordo il collo, le
trapasso la giugulare da parte a part…”
“Ok, ok, ok!” Jasper riporta la
calma. “Mamma, sei stata molto… ehm… eloquente. Vediamo, adesso è il turno di
Emmett e Rosalie. Qual è il vostro problema?”
Rosalie emette un gemito
irato.
“Cos’era quel suono,
bambola?” chiede fratello orso, stranito.
“Lo sai benissimo, razza di
elettroencefalogramma piatto! Ti fai beffe di me!”
“Come dici?”
“L’ultima volta ti ho
semplicemente detto come avrei voluto chiamare mio figlio se mai fosse nato e
tu… tu hai riso di me!”
“Ma andiamo, era un nome
così ridicolo!”
“Non è vero, era un nome
molto, molto originale, tutti lo avrebbero invidiato!”
“Ehm… non vorrei
interrompere questa squisita diatriba, ma sto morendo di curiosità, qual è
questo nome?”
“Crocifisso Ughetto Rosada
Alvise Bisturi, non è un nome adorabile?”
Il silenzio precipita nella
stanza. Quindi, Emmett scoppia a ridere fragorosamente.
“Te lo avevo detto amore,
guarda che silenzio tombale che hai causato!”
Rosalie pone le braccia
conserte e tira su col naso, palesemente infastidita dai suoi familiari.
“Va bene… Passiamo ad
argomenti più seri, concreti. Edward, Bella, cosa mi dite voi due?”
“Edward è ossessivo e
opprimente!”
“Bella è un’irresponsabile!”
“Ehm… potreste spiegarci
anche a noi?”
“Fosse per Edward Renesmee
sarebbe costretta a diventare una suora di clausura, versione monaca di Monza,
non la lascia mai uscire, non le concede i suoi spazi!”
“Ma piantala, Bella, fosse
per te a quest’ora nostra figlia sarebbe totalmente priva di valori, si
drogherebbe, fumerebbe e… e… e farebbe queste due cose contemporaneamente!”
“Ma non mi dire…”
“Potreste raccontarci un
episodio che avvalori le vostre tesi?” chiede Jasper con tono di supplica.
“Ma certo!” esordisce Bella.
“L’altra sera Nessie ci ha gentilmente chiesto se poteva andare a dormire da
una sua amica…” La mezzo vampira, mano nella mano con il licantropo, arrossisce
vistosamente. “… e io, dato che ho piena fiducia in lei, al contrario di
qualcun altro di mia conoscenza, le ho accordato il permesso…”
“…Senza nemmeno
consultarmi!” interviene Edward. “Vi rendete conto? Cede così candidamente
nostra figlia nelle mani di perfetti sconosciuti e pretende pure che io non mi
arrabbi!”
“Ecco, vedi perché non te lo
ho chiesto? Sei troppo morigerato! In fondo non ha fatto nulla di male, vero
amore?”
La mamma si rivolge alla
figlia, ora più rossa di un peperone.
Tutti gli occhi si incollano
su di lei.
“Ehm… mamma, ti devo dire
una cosa…”
“Dimmi, tesoro…”
“Ecco… sai quella mia amica?
Ecco, non è proprio una… amica… ecco, vedi… lei è… bè l’altra sera ho dormito
da… da Jacob…”
Bella strabuzza gli occhi.
Edward esplode.
“Hai visto? È tutta colpa
tua se è andata perduta la virginea purezza della nostra amata figliola!”
“Oh, come sei esagerato! Io
credo in mia figlia, e sono certo che per tutto il tempo i due si siano fissati
nelle palle degli occhi!”
“Santa ingenuità” borbotta
Emmett.
“Taci” gli sibila Rosalie.
“C’è solo un modo per
saperlo…” decreta Jasper.
Tutti gli occhi si dirigono
verso Jacob e l’adolescente Renesmee.
I due si scambiano uno
sguardo preoccupato, quindi…
“Io avrei voluto!” urla
Jacob. “Ma lei ‘no, non mi sento pronta, ho le mie cose’… le solite scuse. E
intanto io sono rimasto ancora all’asciutto!”
“Sei un cagnaccio
insensibile, Jacob! Ho solo quindici anni, non sono ancora pronta per… quello!”
“Nessie, sono anni che ti
aspetto, ma ormai mi sono stancato!”
“Tu!” Edward si alza in
piedi e afferra il licantropo per il collo.
“Io ti uccido, razza di
lurida bestiaccia puzzolente, devi piantarla di ragionare con il…”
“Oook, basta così, direi che
possiamo concludere qui questo incontro!” interviene Jasper, allarmato.
“Uff, questa vita mi
stressa. E pensare che ora a casa devo sopportare Alice. Non le ho ancora detto
che stamattina uscendo dal garage ho urtato la sua Porsche…”
24a. MAI lavorare come
consulente matrimoniale, anche una apparentemente normale famiglia di vampiri
cela le sue insidie e i suoi intrighi.
24b. MAI urtare la
preziosissima Porsche della tua coniuge, anche se è solo colpa dello stress
causato dal tuo lavoro…