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Autore: Melgor    24/11/2009    2 recensioni
Vampiri, lupi mannari, streghe e altre oscure creature soprannaturali combattono per la supremazia sul mondo... in diretta televisiva. Tra questi mostri c'è il vampiro Durcala Fonustare, discendente del grande Dracula, che, nonostante il suo impossibile sogno di diventare buono, vuole diventare il vampiro più potente. Ma oscuri segreti si celano dietro questo (molto) apparentemente “innocuo” programma chiamato “Carnage”... tra sangue, splatter, budella squarciate, combattimenti disumani, ancora splatter, cannibalismo e verbi mal coniugati c'è sempre tempo per una comicità demenziale. Se questa FF non vi farà ridere, almeno vi farà vomitare
Genere: Azione, Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Beh, sono arrivato al terzo capitolo di questa storia così fuori dagli schemi, riuscendo a disgustare mia cugina. Come posso non ritenermi soddisfatto? La trama arriva tra poco, per i suoi amanti (ma a cosa serve la trama poi... mah) ed è già introdotta in questo capitolo. Prendetelo, buttate via la carte e gustatevelo!


1° Backstage, parte 2

Colei che brama di bramare vendetta...





Il corpo di Perdita venne scagliato improvvisamente ad un centinaio di metri di distanza dal licantropo, che si ritrovò davanti ad un Durcala che sbavava ringhiando (e ringhiando, dato che non poteva cambiare espressione). -Matinas! Ti ho sempre detto che sono l'unico a cui puoi darla!- gridò alla vampira che, dolorante dopo la collisione col terreno, si rialzava. Il capo-branco si raddrizzò gli occhialoni viola, non gradendo per niente l'intromissione di quel vampiro così poco stiloso. -Ehi, fratello, c'hai problemi?- chiese, strafottente, sputando ai piedi di Ducala -Io e la tipa dobbiamo scopare, quindi vattene affanculo!-. Durcala gli ruggì in faccia, e il licantropo dovette affidarsi a tutte le proprie forze per resistere all'orrenda zaffata che lo colpì. -Non osare insultare il mio padrone!- esclamò Matinas, improvvisamente servizievole verso il vampiro -Tu non sai che lui è l'ultimo erede del grande Dracula!-. Durcala si voltò verso di lei, il volto contratto in una smorfia di delusione. -Ma... quella doveva essere la sorpresa finale, quella che colpisce il lettore alla fine di una storia!- balbettò. La vampira strinse le spalle. -Dettagli. Comunque- continuò, rivolgendosi al capo-branco -non sai che terribili poteri potrebbe scagliarti contro! Quindi fuggi! E questo- aggiunse sussurrando, dando un biglietto al mannaro senza che Durcala la vedesse -è il mio numero. Chiamami-. Il capo-branco intascò il biglietto ridacchiando, poi chiese, incuriosito: -Ma stai scherzando? Davvero sei l'ultimo erado del vampirazzo?-. Durcala annuì, tronfio d'orgoglio. -Beh, modestamente ho ucciso tutti gli altri eredi per rimanere l'ultimo. Sai com'è, per la fama...- spiegò, alitandosi sulle unghie e strofinandole sulla giacca. -Allora te smazzo di brutto!- ruggì improvvisamente il licantropo, mentre i suoi denti diventavano improvvisamente affilati e sulle mani spuntavano lunghi e terribili artigli. -Idiota...- commentò sommesso Durcala -Lo sai che l'Inquisizione non permette gli scontri al di fuori di un'arena ufficiale-. Il capo-branco parve contrariato, ma si ritrasformò rapidamente. -Ok, frattello,- disse allora, ghignando -allora ti smazzerò di brutto al programmuncolo... come cazzo si chiama...

CARNAGE!!!

Tutti sapevano cosa comportava la pronuncia di quella parola. Il branco di truzzi mannari si raggruppò, guaendo (pur essendo in forma umana), mentre il terreno si ricopriva di crepe, ed un cratere andava ad innalzarsi. -Perfetto!- urlò una voce dall'alto del cratere, talmente forte da spaccare i vetri delle case di tutto l'isolato -Tra cinque giorni, venerdì 13/17, si sfideranno il vampiro Durcala e il licantropo Groove!-. Quella voce si sarebbe potuta riconoscere a chilometri di distanza. -Sapevo che il commentatore avesse incredibili poteri misteriosi- sussurrò Perdita, sgomenta -ma non pensavo che tra questi ci fosse la capacità di riconoscere una persona da 100 metri di altezza!-.



-Chi sei?- risuonò profonda una voce nell'oscurità. -Sono Cita.- rispose una voce più acuta, da bambina -Cita Otulriv-. -Da dove vieni?- -Oradea, Transilvania, Rom...- -Sì, per quello c'è google maps- la interruppe la voce più profonda, con un gesto della mano. -Ma dimmi, cosa ti conduce qui?- chiese poi, con un evidente accenno di curiosità nella voce. -Sono venuta qui per vendicarmi di quell'idiota di Durcala Fonustare.- rispose l'altra, il tono della voce sensibilmente infuriato.-Perché ti vuoi vendicare?- -Mi ha fatta a pezzi e seppellito ogni mio brandello ad un chilometro di distanza da quello prima. Il mio orecchio era a Timbuctu-. -Eccellente... eccellente...- sussurrò la figura, giocherellando con le dita. -Hai finito questa cazzo di intervista?- chiese scocciata Cita. -Beh, scusami, è che mi hanno detto di fare domande ad una decina di vampiri a caso, ma l'unica che abbia detto qualcosa di interessante sei tu!- esclamò il giornalista aggiunse, beccandosi un'occhiataccia dalla ragazzina. -Ora vattene- sibilò acida. Il giornalista corse via mentre Cita proseguiva per le buie via di Londra. Il volo vampirico per Shred City non sarebbe partito prima del giorno dopo, e non aveva voglia di farsela a nuoto fino al nuovo continente, ma durante la notte di potevano davvero fare brutti incontri. Come ad esempio una schifosa strega.

-Ehi, bambina, non è che gradisci un bel biscottino?-. La candida vecchietta che aveva davanti sarebbe riuscita nel suo inganno, se non continuasse a sghignazzare sotto i denti e non tenesse una scopa sotto le chiappe. -Inculati la tua scopa, vecchia pedofila- sibilò Cita, superandola. La strega si fece verde dalla rabbia. -Come osi, piccola insolente!- urlò, tendendo la mano raggrinzita. -Vediamo...- disse tranquilla la ragazzina -secondo le leggi dell'Inquisizione, se mi attacchi con un incantesimo ho diritto di ucciderti. Davvero vuoi ritrovarti con quella scopa in culo?-. La strega sibilò, e dalle sue mani proruppe un raggio violaceo, che disintegrò il terreno attorno alla ragazzina. Ma lei non era sopra di esso. Cita era andata con calma alle spalle della vecchia, sfruttando la propria rapidità vampirica, e aveva tranquillamente afferrato la scopa. -La prossima volta sceglierai una bambina meno cattiva...-. L'urlo ambiguo della vecchia riempì disgustosamente l'intera città.

  
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