Il giorno della partita era sempre un momento di festa per gli studenti di
Hogwarts.
In particolar modo, l’adrenalina mista ad un potente carico di eccitazione,
travolgeva i ragazzi delle Case interessate, in questo caso Serpeverde e
Corvonero.
Nonostante le preghiere di Albus, il tempo non era migliorato molto dal
giorno precedente. La tempesta era passata, ma una coltre di nuvole ricopriva
il cielo, dandogli una scura e triste tonalità grigiastra.
Quando Rose scese a fare colazione, gli studenti in Sala Grande erano già
in subbuglio. Si unì ai suoi cugini,
ignorando lo sguardo truce che suo fratello, dopo giorni, si ostinava ancora a
riservarle.
- Sei di buonumore oggi, Rosie? - alzando lo sguardo, Rose si trovò faccia
a faccia con il sorriso smagliante di Dominique.
- Normale, direi - rispose Rose,
confusa, aggiungendo cereali nel suo latte - Perché me lo chiedi, Dom?
- No, così… era per dire… - fece l’altra, sbrigativamente - Allora… oggi
sei costretta a tifare per i Serpeverde - buttò lì, ingenuamente.
Così ingenuamente che a Rose sfuggì il doppio senso di quella frase.
- No - disse infatti, scuotendo la testa - Albus lo sa che ho sempre
simpatizzato per i Corvonero. Di certo non cambierò idea all’ultimo anno…
- Ma io non mi stavo a riferendo ad Albus… - ribattè Dominique, muovendo le
labbra perfette in un sorrisetto malizioso.
Rose arrossì all’istante e prima che potesse rispondere qualcosa, Dominique
si era già buttata in un’altra conversazione con Roxanne.
Furba, la ragazza.
Poco dopo Albus passò al loro tavolo a salutarli, ricevendo pacche sulle
spalle e vari “in bocca al lupo” da tutti i cugini, incuranti degli sguardi di
disapprovazione degli altri Grifondoro.
Quando tutti ebbero finito di rifornirsi di cibo, Rose afferrò il suo bell’ombrello
blu e uscì dalla stanza insieme a Lily, Roxanne e Dominique, non senza prima
aver lanciato uno sguardo verso un determinato tavolo, intenta a cercare lo
sguardo di una determinata persona. Ma
non l’aveva trovato.
Non ebbe neanche il tempo di chiedersi mentalmente dove fosse, che
Dominique le diede un potente pizzicotto
sul braccio.
- Ahia! - si lamentò la rossa - Sei pazza?
Ma l’amica guardava un punto alla sua destra. Lo stesso stavano facendo
Lily e Roxanne.
- Si può sapere che…?
- Rose.
Lei sobbalzò, voltandosi.
- Sco-Scorpius… - inspiegabilmente, si sentì avvampare - Io… non ti avevo sentito arrivare.
- Figurati. La solita… - la canzonò lui.
Okay, non era esattamente un discorso da “fidanzati”, ma per la prima volta
da quando avevano iniziato quella messinscena erano… sinceri.
Rose vide Lily fissare Scorpius ammaliata; questo la fece sorridere.
- Ragazze… vi dispiace se vi raggiungo? - disse Rose, rivolta alle sue
cugine.
- Certo che no! - rispose prontamente Dominique - Ti occupiamo il posto.
Vedete? Ecco perché Rose adorava Dominique.
- Allora… - cominciò Rose impacciata, mentre le cugine si allontanavano -
.Il gran giorno è arrivato…
“Complimenti, Rose. Bel commento. Davvero meraviglioso. Merlino… ma quanto
sei idiota?”.
- Ehm…sì. -rispose lui, poco convinto - Non ti facevo un’accanita tifosa di
Quidditch.
Lei sorrise debolmente. Ritenne più saggio stare zitta piuttosto che
uscirsene con una sciocchezza simile a quella di prima.
- Stai bene… con i capelli in quel modo. -
disse all’improvviso Scorpius, con il suo tono sicuro.
Rose impiegò qualche secondo a capire che in realtà aveva tutte le
caratteristiche di un complimento.
Scorpius le aveva fatto un complimento?
- Grazie - si ritrovò a dire, passandosi dietro l’orecchio una ciocca di
capelli che era sfuggita dalla crocchia in cui li aveva legati - Devo legarli
quando piove, altrimenti con l’umidità diventano ancora più…
- Indomabili? - suggerì lui.
- Già - lei, annuì - Indomabili.
Quando arrivarono nei pressi della porta d’ingresso furono travolti da una gelida folata di vento. Rose rabbrividì,
stringendosi maggiormente nel suo cappotto. Scorpius invece, sembrava
perfettamente a suo agio nella divisa verde argento. Rose si ritrovò ad
ammettere a se stessa che quella divisa lo rendesse alquanto… affascinante, sì.
Rare e fastidiose gocce di pioggia iniziarono a colpirli quando furono
fuori. Rose, istintivamente aprì l’ombrello,
osservando fiotte di studenti incappucciati affrettarsi verso il campo da
Quidditch.
Scorpius continuava a camminarle a fianco; il volto pallido segnato da
alcune gocce d’acqua.
Sarebbe stato scortese se non…
Era buona educazione d’altra parte…
Non poteva mica far finta di niente, no?
- Ehm, Scorpius vuoi… ? - disse Rose, indicando l’ombrello.
Lui scosse la testa, sorridendole - No, non mi spaventano due gocce di
pioggia - disse, caricandosi la scopa su una spalla con un gesto molto…
atletico.
- Come vuoi - rispose Rose, leggermente sollevata.
- Comunque… grazie lo stesso. - disse Malfoy, senza guardarla.
- Prego.
Da lontano, Rose vide Albus svolazzare in aria, facendo acrobazie che le
fecero trattenere il respiro un paio di volte.
- Mio cugino è pazzo - commentò rivolta a sé stessa.
- Tuo cugino è un grande con la scopa - ribatté Scorpius ammirato
- Diciamo che rende onore alla famiglia, sì - fece Rose, sorridendo.
Scorpius si passò una mano tra i capelli umidi, scompigliandoli; Rose
distolse lo sguardo.
- E tu? Come te la cavi con il Quidditch? - le chiese Scorpius, curioso -
Mi sembra di non averti mai vista giocare.
Rose rise - Ritieniti fortunato, allora! A parte gli scherzi… io e le scope
non andiamo troppo d’accordo.
- Aspetta, Wesley - disse lui, fermandosi - Mi stai dicendo che non sai
volare?
Rose sospirò - Ho ripreso qualcos’altro da mia madre, oltre all’intelligenza,
sai? Puoi ridere ora.
Ma lui non lo fece; sembrava piuttosto sorpreso - C’è poco da ridere
Weasley, Questa è una cosa seria…
Ma ormai la mente di Rose era concentrata su altro. Su qualcosa che gli
occhi avevano visto ma che il cervello non aveva ancora metabolizzato.
Rose si bloccò all’improvviso,
alla vista di quel qualcosa. O meglio, di qualcuno.
Qualcuno che le era molto
familiare, ma che tecnicamente, non doveva trovarsi lì; non poteva trovarsi lì.
Rimase ferma per alcuni
secondi, sotto lo sguardo interdetto del suo accompagnatore, lasciando che il
vento le scompigliasse i capelli e le gocce di pioggia le bagnassero il viso.
Finchè quel qualcuno,
vedendola, non le rivolse un sorriso radioso che Rose sapeva, era rivolto solo
a lei.
- Ciao, bellezza!
Rose sorrise, correndogli incontro.
- James!
Gli buttò un braccio al collo, mentre con l’altro reggeva ancora l’ombrello.
Suo cugino la strinse forte, facendole fare un giro mentre le schioccava un
rumoroso bacio sul collo.
- Che ci fai tu qui? - gli chiese Rose, sciogliendo l’abbraccio.
James scrollò le spalle, guardandola furbescamente - Sono venuto a tifare
per il mio fratellino, ti stupisce?
Sinceramente, a Rose stupiva eccome, ma era così felice di rivedere James
che la cosa passò in secondo piano.
James, insieme ad Albus, era il suo cugino preferito. E lei li adorava in
modo differente.
Adorava Albus come fratello; James come… amico.
Gli sorrise, mentre lui la guardava con i suoi occhi verdi, belli e diversi
da quelli del fratello.
- Allora? - disse James, passandole un braccio attorno alle spalle - Come
sta la mia Weasley preferita?
- Direi che me la cavo abbastanza bene. E tu? Te la starai spassando alla
grande, immagino.
James scosse la testa con vigore, una ciocca di capelli scuri scese a
coprirgli la fronte - Come faccio a spassarmela se tu sei chiusa qui dentro?
Rose gli tirò un potente pugno sul braccio, allontanandosi da lui - Scemo.
- Potter! - sopraggiunse una terza voce alle loro spalle - Hai già
nostalgia delle favolose performance dei Serpeverde?
James schioccò la lingua; con una certa sorpresa Rose notò che il cugino
sembrava vagamente infastidito. E ciò era strano perché solitamente rispondeva
alle frecciatine di Malfoy con un certo divertimento. Anzi, spesso era lui
stesso a provocarlo: era sempre stato il suo passatempo preferito.
Ma adesso… cos’era quell’ombra che Rose vedeva negli occhi di James? Astio?
- Ti piacerebbe, Malfoy - rispose con durezza James.
- Vedrai. Prenderò quel boccino prima che tu abbia il tempo di sederti -
rispose Malfoy, passandosi la scopa da una spalla all’altra.
Sembrava non aver notato l’atteggiamento visibilmente ostile di James. O
comunque, lo nascondeva bene.
- Credimi, Malfoy: il boccino d’oro, in questo momento, è il tuo ultimo
problema - ringhiò James, puntando il dito contro il biondo.
A quel punto, Scorpius mostrò un
minimo di spaesamento. Incrociò lo sguardo di Rose, che comprese all’istante
quali fossero le vere intenzioni del cugino.
- James, piantala! - gli ordinò.
- Allora è vero? - gli chiese lui, avvicinandosi a Rose e prendendole il
mento fra le mani per guardarla negli occhi - E’ vero, Rose? Esci con… questo?
Rose spalancò la bocca per la sorpresa. Mai si sarebbe aspettata che persino
James l’avrebbe ostacolata. Anche lui credeva che Rose fosse una ingenua
ragazzina incapace di fare le proprie scelte.
- Questa è una cosa che dovete risolvere in famiglia - annunciò Scorpius -
Ci vediamo, Rose. Potter… è stato un piacere.
Ma James non aveva intenzione di distogliere lo sguardo da lei. Fu Rose a
riscuotersi per prima, indietreggiando e scrollandosi dalla presa di lui.
- Questi sono fatti miei - disse Rose, sentendo la rabbia salire - Non ci
credo che… non posso credere che tu sia venuto qui… per questo! -
aggiunse, indignata.
- Questo è molto più importante di quanto tu creda, Rose - rispose
James, la camicia segnata dalle gocce di acqua.
- Se anche lo fosse, non sarebbero fatti tuoi! - si ritrovò a gridare Rose.
Alcuni passanti, si voltarono a guardarli: per metà erano studenti che stavano
scendendo verso lo stadio, l’altra metà, invece, erano i membri (soprattutto
femminili) del fan club di James.
- Cerca di capire, Rose - il tono di James sembrava più calmo; si passò una
mano sulla fronte in un gesto esasperato - Ti prego, ragiona. Volevi dimostrare
di essere indipendente nelle tue scelte? Bene, lo hai fatto. Ma adesso devi chiudere.
Rose tremava dalla rabbia. E dall’indignazione.
Non sapeva cosa la trattenesse dal lanciare l’ombrello che teneva in mano
contro James.
Prima di fare qualcosa di cui si sarebbe poi pentita, Rose girò sui tacchi
e arrancò giù per la collina, livida di rabbia. Camminava a passo così veloce
che sembrava stesse correndo.
- Aspetta, Rose! Rosie!
Si voltò di scatto - Te lo dico una volta sola, James: stanne fuori.
- No! - rispose lui, corrugando le sopracciglia scure - Non lascerò che…
no, Rose. Devi starmi a sentire… anche tuo fratello…
Ah!
Rose ebbe un’illuminazione. Suo fratello.
Ovvio che era stato lui. Cristallino, limpido come l’acqua. Che stupida che
era stata a non pensarci prima.
Chi altri avrebbe potuto tirarle un tiro del genere se non suo fratello?
Ovvio, che era stato lui. Ovvio.
Hugo sapeva del rapporto che lei aveva con James. Sapeva dell’influenza che
lui aveva su di lei.
Lo sapeva.
Ma non stavolta.
- Hugo! - esclamò Rose, mentre il respiro le si faceva più affannoso - E’
stato lui, vero? Ti ha mandato lui a chiamare!
- Non importa chi è stato! - gridò James di rimando.
- Sì certo. I miei complimenti - disse Rose, fingendo di battere le mani -
Molto maturo da parte vostra. Hugo dovrebbe…
- Non è stato Hugo, Rose - la interruppe James, mentre la pioggia iniziava
a farsi più insistente - E’ stato Albus.
Rose impiegò alcuni secondi prima di recepire e immagazzinare quel
messaggio.
Albus…
Ma lui… le aveva promesso che ne sarebbe rimasto fuori, che sarebbe stato
dalla sua parte se era questo ciò che Rose desiderava. E invece…
Non si era fidato, come tutti gli altri.
Impalata sul posto, Rose non sapeva cosa dire, tanto si sentiva delusa.
James le si avvicinò cauto, il volto addolcito - Lo ha fatto per il tuo
bene, Rosie - ripetè per l’ennesima volta, accarezzandole il viso con due dita
- E io lo appoggio in questo.
Rose alzò lo sguardo, perdendosi in quello profondo del cugino. Di nuovo,
si voltò e iniziò a marciare giù per la collina velocemente, il fango che
schizzava, i pensieri che vorticavano.
All’improvviso quel luogo si fece affollato. Troppo affollato.
Striscioni e stendardi spuntavano da ovunque. E le voci… un brusio
assordante di voci, le martellava nella testa.
Tornò indietro.
Senza guardare neanche dove stesse andando cominciò a camminare, lontano da
quel trambusto che la stava soffocando.
Non gliene importava niente della partita. Doveva andarsene.
Lontano da James e da Hugo. Lontano da Albus…
Ma qualcosa la trattenne bruscamente. Una stretta sulla spalla…
- Weasley, che succede? - Scorpius, imponente nella sua divisa, sembrava
sinceramente preoccupato. Un piccolo solco divideva le sue sopracciglia
corrugate.
- Niente… - fece Rose, scuotendo la testa, tentando di apparire
convincente - Niente… è tutto apposto.
Scorpius si guardò intorno, gli occhi ridotti a fessure - Si tratta di
Isidore? - sfoderò la bacchetta guardandosi ancora intorno - Sono loro, vero?
Stavolta non se la caveranno con poco, io…
- No, no, no… - rispose Rose con vigore - Nott e Zabini non c’entrano
nulla, davvero… io… ho litigato con James, tutto qua.
- Oh, capisco - rispose Malfoy, rinfoderando la bacchetta - Potter…
- Sì - annuì Rose - Questa… ehm… situazione… sta portando alla luce dei
risolti inaspettati.
- Che vuoi dire…? - chiese Malfoy.
- MALFOY! GIU’ LE MANI DA LEI!
Rose non si era neanche accorta che Scorpius aveva mantenuto la presa sulla
spalla.
Ma a quanto pare James sì.
Rose sospirò, chiudendo gli occhi e cercando di mantenere la calma.
E pensare che lei aveva sperato che la discussione si fosse chiusa lì, poco
prima.
Cosa piuttosto divertente se si pensa che in realtà, nonostante le vane
speranze di Rose, la situazione era inevitabilmente destinata a capitolare.
A partire da ora.
Salve a tutti!
Anche questo capitolo ho preferito dividerlo in
due parti. La seconda parte arriverà presto… tra l’altro, siamo già al quinto
giorno! Manca poco allo scadere della settimana!
E le ultime parole di questo capitolo la dicono
lunga…
Che dire? Ecco qui svelato il mistero! Leggendo
le vostre recensioni ho notato che molti erano curiosi di sapere chi fossero l’
“accompagnatore” e “il ragazzo che la chiama “bellezza””.
Ebbene… non sono altri che Scorpius e James.
Vorrei chiedervi un favore: potete togliermi una
curiosità? Avete indovinato chi erano i personaggi “misteriosi”? Oppure chi
immaginavate che fossero?
Come al solito, ringrazio tutti voi che avete
letto e recensito, in particolare:
Musicmylife: Immagino che adesso la situazione
si un po’ più chiara! Nella scorsa anticipazione avevo volutamente cercato di
non svelare troppo! Quindi… sorpresa? O un po’ te lo aspettavi? Spero che il
capitolo ti sia piaciuto! A presto!
GIO_HP4e: Per me è un onore che la scena ti
abbia fatto pensare a Bella ed Edward! Non ambivo a tanto! Comunque… mi fa
piacere che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, mi auguro che sia così anche
per questo! Grazie e alla prossima!
Memi: Così mi
fai commuovere!! Davvero, sono felicissima che la storia ti stia piacendo! Ti
confesso che anche io mi sono particolarmente divertita a scrivere di questa
quarta giornata… Ecco svelato il mistero: il tipo che la chiama “bellezza” è
nient’altro che James! Allora… la tua idea era giusta? Grazie mille ancora,
alla prossima!
Maricuccia:
Grazie, grazie, grazie! Sei troppo buona! A quanto pare, con l’anticipazione
scorsa sono riuscita a metterti fuori strada: a salutarla non era Scorpius, ma
James, come avrai notato. Ebbeni sì, ci si mette anche lui a creare problemi! A presto, se ti va!
Hermione12: E’ James! Te lo aspettavi? Spero che
il capitolo non abbia deluso le tua aspettative! Grazie mille per la
recensione!
Mica: Ti ringrazio doppiamente: sia per i
complimenti che per le critiche costruttive. Hai perfettamente ragione, ho
postato quel capitolo velocemente e sono consapevole che ci sono degli errori
di battitura! Prometto di rimediare al più presto, appena ho un attimo
abbastanza lungo da potermici mettere seriamente!! Per il resto… la frase a cui
ti riferisci tu l’ho trovata perfetta per Scorpius! Abbastanza minatoria, ma
non troppo… violenta! E di questo capitolo cosa ne pensi? Alla prossima, se
vuoi!
Nabiki93: Immagino che la situazione sia
diventata un po’ più comprensibile adesso! Era mia intenzione comunque, creare
una certa suspance …. E vedo che ha
funzionato! Ma adesso c’è un altro mistero da svelare… a presto, cara!
Dal prossimo capitolo:
- Smettila, SMETTILA SUBITO! - gridò Rose, rossa in
volto. I capelli boccolosi stavano liberandosi dall’acconciatura in cui li
aveva sistemati con tanta cura - Quello che è successo questa estate tra noi
non ti da alcun diritto di intrometterti nella mia vita! Chiaro?
Un rumore sordo, simile a quello prodotto da un
oggetto che si schianta sul pavimento, li fece voltare entrambi.
Rose inorridì, “Oh, no…”.