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Autore: Pflaume    26/11/2009    4 recensioni
Quello che cercherò di fare in questa ff, è ricostruire il periodo che va dal settimo anno dei Malandrini fino alla morte di Lily e James. Ci sono già molte storie su questi anni, ma dopo aver riletto tutti e sette i libri di Harry Potter, la mia mente ha iniziato a fantasticare e mi sono venute moltissime idee che potrebbero approfondire avvenimenti che la Rowling accenna soltanto. Per esempio: in che circostanze Lily e James sono sfuggiti per tre volte a Voldemort? Come si sono messi insieme? In che modo Regulus Black ha capito di aver sbagliato tutto? Che rapporto aveva con il fratello? Perché Minus ha voltato le spalle ai suoi amici? Cercherò di raccontare tutto questo e altro ancora restando fedele ai libri e ritagliando un po'di spazio per tutti i personaggi più importanti. I commenti sono graditissimi! =)
Genere: Romantico, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Lily Evans, Regulus Black, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il primo settembre era a memoria d’uomo un giorno assai bizzarro per la stazione di King’s Cross

Salve a tutti! Sono una vecchia autrice di EFP che fino ad un paio d’anni fa pubblicava di tanto in tanto una storiella. Qualche tempo fa, in circostanze misteriose (che esagerata! XD), ho deciso di cambiare “identità” creando questo nuovo account (e a noi cosa importa??! nd tutti) Questa è la prima fan fiction che scrivo dopo un bel po’di tempo, perché ho avuto come un’illuminazione una sera e non ho potuto fare a meno di iniziare a scriverla. Se va come penso mi dilungherò abbastanza: forse deciderò addirittura di fare un seguito (dipende dal mio tempo libero e da quello che mi direte voi ovviamente). Beh… Iniziamo subito col primo capitolo allora! Ringrazio in anticipo tutti quelli che riusciranno ad arrivare fino alla fine (e che magari lasceranno anche un commentino :-D )!

 

 

Un nuovo, demenziale anno malandrino

 

Il primo settembre era a memoria d’uomo un giorno assai bizzarro per la stazione di King’s Cross. Quando non succedeva qualcosa di veramente inspiegabile, si potevano comunque scorgere tra la folla strani gruppetti di individui che si aggiravano con aria circospetta, chiaramente a disagio. Campagnoli probabilmente: era chiaro come il sole che passare tra tutta quella gente li metteva a disagio. Si era sparsa la voce che in quella zona di Londra si tenesse una specie di raduno, quasi una fiera dove era possibile esporre qualsiasi stramberia. A prova di ciò, si vedevano spesso ragazzini che spingevano allegramente grossi carrelli zeppi di libri dall’aria antica, gabbie di gufi, manici di scopa fin troppo curati, bauli che sembravano provenire da qualche museo sul fenomeno dell’emigrazione del XIX secolo… Per di più parlavano sicuramente una specie di dialetto, perché alcune parole che dicevano erano assolutamente incomprensibili: Quidditch, Tassorosso, Hogwarts, babbani, Grifondoro, Hogsmeade, Serpeverde, Corvonero… Sì, un modo di esprimersi decisamente provinciale.

 

Quell’anno però si respirava un’aria diversa, più tesa del solito. I gruppetti di campagnoli vestiti in modo eccentrico tendevano a stringersi tra loro, guardandosi attorno quasi spaventati. I ragazzini stavano perlopiù riparati tra il padre e la madre, che lanciavano ai figli occhiate apprensive.

 

“Tesoro… Guardami! Sii serio per una volta…” una signora sulla cinquantina si rivolse ansiosa al figlio dall’aria decisamente scanzonata. “James!”

 

“Ti sto ascoltando mamma! Dimmi…” disse il ragazzo guardandosi attorno come in cerca di qualcuno.

 

“James… Devi promettermi che quest’anno non farai nulla di pericoloso. Parlo sul serio. Ad Hogwarts sei al sicuro ed è là che devi restare! Il clima è cambiato… Non è più tempo di ragazzate, intesi?” la donna afferrò il braccio del figlio per attirare la sua attenzione, rivolta decisamente ad altro. Il ragazzo annuì distrattamente mettendosi in punta dei piedi per avere una visuale più ampia sulla folla della stazione.

 

“Andy, non pensi che dovresti riprenderti il tuo mantello per quest’anno?” la signora Potter cercò l’appoggio del marito che fino a quel momento era rimasto in silenzio limitandosi a spingere il grosso carrello del figlio.

 

L’uomo sorrise. “Penso che in questi tempi il mantello dell’Invisibilità possa essere una delle migliori difese che possiamo dare a James. Nostro figlio non è più un bambino, sono sicuro che non lo userà per esporsi ad inutili pericoli.

 

Il ragazzo si voltò verso il padre dedicando finalmente un po’di attenzione alle preoccupazioni dei genitori. “Non mi caccerò in nessun guaio, contenti? Al massimo andrò a farmi un giretto nelle cucine!” sapeva che non avrebbe mai rispettato la promessa, ma i suoi genitori non avrebbero mai dovuto sapere dei suoi vagabondaggi notturni nel parco di Hogwarts.

 

Il suo tono non dovette essere troppo convincente, perché la signora Potter lo squadrò irritata. “Non dovresti essere così sicuro di te. L’omicidio dei Prewett dovrebbe farti capire fino a che punto è precipitata la situazione. Gli ricordò grave.

 

Lo sguardo di James si rabbuiò. Conosceva la famiglia Prewett. La figlia più giovane frequentava l’ultimo anno quando lui iniziava il primo. Si fermò davanti al muro che separava i binari 9 e 10 assieme ai genitori e guardò la madre con un’espressione insolitamente adulta. “Mamma… Ad Hogwarts c’è Silente, non devi stare in pensiero per me. Non c’è luogo più sicuro in tutta la Gran Bretagna! Dovrei essere io a preoccuparmi per voi piuttosto: si dice che il Signore Oscuro stia cercando l’appoggio di tutte le più importanti famiglie Purosangue del paese…

 

“…Ed il rifiuto non è contemplato tra le possibili risposte, già. Per questo i Prewett sono finiti così, non c’è dubbio alcuno. Concluse cupamente per lui Travis Potter attraversando con aria noncurante la barriera magica. Moglie e figlio lo seguirono in fretta, sparendo improvvisamente dalla King’s Cross babbana. “Ma non preoccuparti, non penso che Tu-sai-chi abbia bisogno di noi per il momento.” Aggiunse rassicurante.

 

Il binario 9 e ¾ era affollato come sempre, ma se al di là del muro la tensione era appena percepibile, qui non si vedevano altro che volti ansiosi e occhiate diffidenti. I genitori di James Potter non erano certo gli unici a raccomandare ai figli di tenersi fuori dai guai: c’era addirittura una madre che faceva promettere ad un ragazzino minuscolo di mandare una lettera alla famiglia ogni sera. La maggior parte degli studenti era in effetti seguita dall’intera famiglia e dai parenti più stretti, quasi dovessero salutarsi per l’ultima volta.

 

Il ragazzo che si avvicinò ai Potter trascinando il suo enorme carrello sembrava invece completamente solo. Era piuttosto alto e decisamente di bell’aspetto, come non potevano fare a meno di notare molte ragazzine nei paraggi.

 

“Felpato! Eccoti finalmente!” esclamò James sorridendo in direzione del suo migliore amico, che gli tirò un’amichevole pacca sulla spalla.

 

“Ci si rivede finalmente vecchio Malandrino! Buongiorno signori Potter!” ribatté Sirius allegro.

 

“Come mai non sei passato a trovarci ragazzo? Hai trovato una casa tutta per te quest’estate?” chiese Travis cordiale. Il giovane Sirius aveva infatti trascorso praticamente tutta l’estate precedente e le vacanze di Natale a casa dei Potter, dopo aver abbandonato per sempre la sua famiglia.

 

“Sono stato da mio zio Alphard, sì… È l’unico Black con un briciolo di cervello in testa.” Rispose Sirius guardando scontroso una donna poco distante che salutava con una formale stretta di mano e un veloce abbraccio un ragazzo poco più giovane di lui. Sua madre e suo fratello. Due persone -insieme a suo padre- per le quali lui aveva cessato di esistere nel momento in cui era fuggito da casa, stufo delle loro idee sul sangue puro e dei loro stupidi pregiudizi.

 

Il signor Potter evitò di fare commenti, ma conoscendo personalmente Walburga Black, la madre di Sirius, non poté che essere d’accordo col giovane amico di suo figlio. “Non te ne preoccupare troppo. Ormai sei abbastanza grande per potertela cavare senza di loro e la nostra casa sarà sempre aperta per te!” disse appoggiandogli una mano sulla spalla. Sirius gli fu grato per quelle parole e gli rivolse un sorriso sincero.

 

“RAGAZZI! Ehi, da questa parte!” chiamò da qualche parte dietro di loro una voce molto nota. I Potter e Sirius si voltarono e videro un ragazzo grassoccio che si sporgeva da un finestrino dell’Espresso Hogwarts agitando un braccio nella loro direzione. “Io e Remus vi abbiamo tenuto un posto in questo scompartimento!” gridò ben felice di far sapere a tutti che conosceva i due brillanti Grifondoro. James e Sirius lo salutarono con un cenno.

 

La signora Potter guardò il suo orologio da taschino. “Direi che è quasi ora. Meglio se salite!”

 

“Sì, andiamo subito!” disse in fretta James notando in quel momento chi stava salendo sul treno. “Vi saluto allora! Ci vediamo a Natale…” il ragazzo abbracciò la madre, che lo strinse a lungo e poi il padre.

 

“Ricordati Jamie… Ricordati… Niente sciocchezze quest’anno! O verrò personalmente a prenderti a Hogwarts per farti passare il resto dei tuoi giorni chiuso il cantina a lavorare come un Elfo Domestico!” si raccomandò la signora Potter vagamente minacciosa.

 

“E cerca di vincere il campionato di Quidditch!” aggiunse il signor Potter guadagnandosi un’occhiata di rimprovero da parte della moglie.

 

“Agli ordini!” scherzò James portandosi la mano alla fronte nell’imitazione di un saluto militare e avviandosi insieme all’amico verso la porta del treno più vicina.

 

“Ciao Sirius! Fa giudizio anche tu!” sentirono gridare.

 

Sirius ridacchiò. “Imparerò dal piccolo e dolce Jamie” rispose quando ormai non potevano più sentirli. Ma James non rispose per le rime, perché ormai era già sparito dentro al treno seguendo una certa ragazza dai capelli ramati che aveva già intravisto prima. Sirius alzò gli occhi grigi al cielo e si infilò le mani nelle tasche dei jeans. “Wow… Inizia un nuovo, demenziale anno malandrino!” pensò con un mezzo sorriso.

 

 

 

Che dire? Questo primo capitolo non dice molto… Mi è servito per introdurre un po’la storia e i personaggi, la fan fic vera e propria inizierà con il prossimo capitolo! =) Spero di ricevere qualche commento tanto per sapere se l’idea può interessare a qualcuno, così mi viene voglia di continuare ! ^__^ (Tradotto: vi pregooo! *___*)

 

 

 

 

  
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