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Autore: sihu    28/11/2009    5 recensioni
sono passati sette anni da quando la ciurma di cappello di paglia si è sciolta in modo misterioso prima di realizzare i propri sogni. per setti anni i nostri eroi hanno vagato soli per mare per poi incontrarsi alla ricerca di un tesoro. qualcuno però manca all'appello ed è proprio il responsabile della divisione del gruppo. se volete scoprirne di più di tutti questi misteri non vi resta che leggere.. CAPITOLO DUE: “Ragazzi non andremo su quell’isola.” disse deciso Rufy, mettendo fine ai loro progetti. “Capitano sei impazzito?” chiese Chopper confuso chiedendosi se Rufy non avesse la febbre. Nessuno fiatava, tutti aspettavano che Rufy parlasse. “No, il nostro viaggio finisce qui.” precisò il capitano dopo un lungo silenzio che sembrava non finire mai.
Genere: Suspence, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO SEI
TEMPO DI DECISIONI E DI MOLLARE GLI ORMEGGI

Nami si era svegliata presto quella mattina ed era salita sull’albero maestro a vedere in mare. Era lontana da tutto e da tutti eppure allo stesso tempo così vicina. Stare lassù la faceva sentire al sicuro e allo stesso tempo in pace con se stessa.
Aveva passato tutta la notte a ripensare alle parole della sera prima, cercando di capire cosa fosse giusto fare. Quella discussione l’aveva lasciata piuttosto scossa. Non voleva perdere i suoi compagni una seconda volta ma allo stesso tempo non voleva avere nulla a che fare con Rufy.
Doveva riflettere e trovare un buon compromesso in grado di risolvere quella terribile situazione nel migliore dei modi. Sarebbe stato terribile separarsi ancora dai suoi compagni come era già successo.
“Nami, tra un po’ la colazione è pronta” chiamò Usop con voce ancora impastata dal sonno, sbracciandosi per attirare l‘attenzione della ragazza. Nami rimase ancora un paio di minuti immersa nei propri pensieri, cercando di prepararsi a quello che sarebbe successo di lì a poco. Dopo la colazione, o forse anche durante, la discussione sulla destinazione del loro viaggio sarebbe certamente ripresa e lei non era ancora sicura di avere trovato una buona risposta.
Una volta scesa dall’albero maestro Nami notò che Usop era ancora lì, non si era mosso nemmeno di un passo.  Era teso e nervoso, si vedeva lontano un miglio che qualcosa lo tormentava e che voleva parlarne con la navigatrice. La ragazza sospirò e si sedette al fianco del cecchino. Ad amico non si nega mai una spalla su cui piangere o sfogarsi.
“Che c’è Usop? Centra con la discussione di ieri sera?” chiese Nami appoggiando la testa sulla spalla di Usop.
“Caspita che intuito!” rispose lui con fare ironico.
“Ti va di parlarne?” chiese ancora la ragazza, guardando Usop negli occhi. Il ragazzo abbassò subito lo sguardo, quasi gli pesasse. Nonostante tutto quel tempo erano ancora in grado di capirsi al volo. Usop aveva intuito che la ragazza di riferiva al loro vecchio capitano.
“Di Rufy? No grazie. È fuori dalla mia vita, non conta più nulla per me. Dovrebbe essere così anche per gli altri..” sbottò Usop incrociando le braccia. Nami lo fissò per un po’, e nonostante la serietà del momento non poté fare a meno di scoppiare a ridere. Nemmeno lei riusciva a spiegarsi come mai i loro compagni volessero a tutti i costi trovare Rufy. Che potevano volergli dire?
“Ti capisco benissimo, anche io la penso come te. Gli altri però vogliono delle risposte. Fino a che non le avranno resteranno pensierosi e tristi e finirebbero per prendersela con noi perché abbiamo impedito loro di averle.” disse Nami sospirando. Era convinta che Rufy non avrebbe dato loro delle risposte, che li avrebbe fatti stare ancora peggio di quanto aveva già fatto in passato.
“Io non voglio che la nostra ciurma si divida di nuovo. Ci siamo appena ritrovati!” esclamò Usop con le lacrime agli occhi. Nel suo sguardo sconsolato e nei suoi gesti tristi Nami rivide gli stessi dubbi e la stessa sofferenza che l’aveva attanagliata quella notte.
“Nemmeno io lo voglio, per questo penso che la decisione migliore sia andare ad Alabasta.” spiegò Nami. Alla fine aveva capito che era la cosa migliore da fare. Lo doveva ai suoi amici, era l’unico modo per non perderli. Doveva fare in modo che si convincessero da soli, che sbattessero la testa e che capissero che razza di persona era i loro ex capitano Rufy.
“Vuoi vedere davvero Rufy?” chiese Usop dubbioso. Conosceva bene Nami, e sapeva che nemmeno lei aveva una gran simpatia per Rufy al momento.
“Non ne ho la minima intenzione! Ma è giusto che gli altri abbiamo la possibilità di vederlo, di fargli domande e di avere risposte. Solo così potranno mettersi l’anima in pace una volta per tutte. Io penso che me ne rimarrò sulla nave.” spiegò Nami sorridendo. Usop la fissò per un po’ senza dire nulla, poi iniziò ad annuire piano.
“E dopo faremo rotta sul tesoro?” chiese Usop con un tono stranamente serio che di solito non gli apparteneva.
“Ovvio!” rispose Nami con un sorriso che gli andava da una parte all’altra del viso. Usop annuì ancora e la ragazza lo abbracciò. Proprio in quel momento vennero raggiunti dagli altri. Sanji aveva deciso che la giornata era troppo bella per stare rinchiusi tra quattro pareti, così aveva preparato ogni cosa per fare colazione sul ponte della nave.
“La mia dolce principessa Nami. Hai passato una notte piacevole?” urlò Sanji avvicinandosi ai ragazzi. Alle sue spalle c’erano gli altri, tutti un po’ assonnati e silenziosi ma anche stupiti per le leccornie che il cuoco aveva disposto sulla tavola.
“Diciamo di si, anche se più che dormire ho pensato.” rispose Nami senza smettere di sorridere. I ragazzi si sedettero a tavola e iniziarono a mangiare senza dire nulla. Tutti loro temevano quella discussione e stavano cercando di rimandarla il più possibile.
“Dobbiamo decidere che fare..” iniziò Robin con un tono insicuro che di solito non gli apparteneva.
“Mi sembra di capire che si tratta di scegliere tra cercare Rufy e fargli domande e andare per la nostra strada.” continuò Franky per lei.
“Rufy è il nostro passato, non possiamo ignorarlo. È giusto che capiamo se esiste qualche ragione valida che lo ha portato ad agire così.” rifletté Brook. Era evidente che la decisione per loro era presa e che volevano sapere che ne pensavano anche Nami e Usop. Nami si voltò verso il cecchino, che ascoltava i compagni e teneva la testa bassa.
“Nami, Usup voi che ne pensate?” chiese Sanji tornando serio. Lo sguardo di tutti si portò su Nami e su Usop. Entrambi erano immobili e silenziosi. I due ragazzi erano certo quelli che avevano sofferto di più per la loro separazione.
“Io non voglio più sapere nulla di Rufy. Per quanto mi riguarda ha sbagliato e non si merita la nostra attenzione. Però non voglio perdere voi..” disse alla fine Usop, ormai completamente in lacrime. I ragazzi sembrarono colpiti da quelle parole.
“Io e Usop prima abbiamo parlato sul ponte. Non condividiamo l’idea di cercare Rufy e di vederlo, ma sappiamo che per voi è importante.” spiegò Nami.
“Quindi?” chiese Robin timidamente.
“Quindi va bene andare a cercarlo, voi farete tutte le domande che volete ma io e Nami non vogliamo saperne nulla di lui.” concluse Usop sorridendo. I ragazzi si scambiarono dei grossi sorrisi, poi corsero ad abbracciare Nami e Usop, coscienti di quanto fosse stato difficile per loro prendere quella decisione.
“Dopo ripartiremo per la nostra avventura.” promise Sanji.
“Dici davvero Nami?” chiese Franky fissando la ragazza. Non gli sembrava vero che avesse preso quella decisione.
“Certo Nico Robin, dobbiamo lasciarci il passato alle spalle. Se per farlo a voi serve rivedere quel verme va bene.” spiegò Usop. I ragazzi fissarono quei due loro compagni con occhi nuovi.
“Allora è deciso, rotta verso Alabasta!” urlò Brook brandendo il suo bastone.
“Ci conviene muoverci però, prima che riparta per chissà dove.” rifletté Nami pensierosa.
“Ad Alabasta!” urlarono insieme i ragazzi.
 
Zoro ed Ace erano seduti al tavolino di una locanda, troppo occupati a parlare tra loro per prestare attenzione alle splendide ragazze che non toglievano loro gli occhi di dosso da ore. Una barista continuava a ronzar loro intorno con insistenza ma i due ragazzi sembravano non volerne sapere nulla.
“Buon giorno!” salutò Zoro vedendo spuntare dal nulla il suo capitano che aveva l’aria di uno che non dormiva da un bel po’. Nonostante la stanchezza sul volto di Rufy c’era il suo solito sorriso che si illuminò ancora di più alla vista del fratello.
“Ace! Che dite di bello?” esclamò il ragazzo, felice di rivedere il suo amato fratellone.
“Sei tu quello che dovrebbe avere qualcosa da raccontare.” rispose il moro con le lentiggini alzandosi per abbracciarlo come si deve.
“Uffa, quante volte lo devo dire che tra me e Bibi non c’è assolutamente nulla. Smettetela con questa storia.” brontolò Rufy sbuffando. Zoro e Ace si guardarono e scoppiarono a ridere senza ritegno, mentre Rufy si guardava intorno fingendosi offeso.
“A lei lo hai detto?” chiese malizioso Zoro indicando al nuovo arrivato una sedia.
“Diciamo di si..” iniziò Rufy grattandosi la testa mentre si lasciava cadere sulla sedia con poca grazie.
“Come l’ha presa?” chiese Ace beccandosi un’occhiataccia dal fratello. Era arrivato da poco e sapeva già tutto, Zoro aveva proprio deciso di mettere i manifesti e di raccontare i fatti suoi al mondo. Mancava solo che anche la marina gli mandasse un messaggio o una lettera per informarsi circa gli sviluppi della sua vita sentimentale. A volte Zoro sapeva essere per davvero peggio di una donna dal parrucchiere.
“Pensavo peggio.” rispose Rufy mantenendosi sul vago.
“Ma scusa, se sei venuto qui per dirle che non puoi avere una storia con lei perché siete spariti insieme per due giorni?” chiese Zoro sempre più curioso e sempre più malizioso.
“Usa un po’ di fantasia..” mormorò Ace scambiandosi un’occhiata di intesa con lo spadaccino. Rufy cominciò a tossire nervosamente, senza ne confermare ne smentire le insinuazioni dei due.
“Uffa, ma voi non avete proprio niente di meglio da fare?” balbettò alla fine, rosso in viso e decisamente nervoso, sperando di convincerli a cambiare discorso.
“Una questione seria ci sarebbe..” iniziò Zoro facendosi d‘improvviso serio. Si immaginava come sarebbe finita la loro conversazione.
“Sentiamo.” rispose Rufy mettendosi comodo e rubando del cibo dal piatto di Ace come faceva di solito. Stranamente il fratello non lo rimproverò ma lo lasciò fare.
“Non so se ti piacerà però.” continuò lo spadaccino indeciso se raccontare tutto o meno.
“Di che si tratta?” chiese il capitano impaziente.
“Novità sui ragazzi.” rispose Ace venendo in aiuto di Zoro. Rufy smise di mangiare e rimase immobile.
“Si sono fatti vivi gli informatori?” chiese dopo un lungo istante di silenzio. Ace e Zoro si scambiarono un’occhiata prima che uno dei due si decidesse a rispondere.
“No, Ace li ha incontrati. Sembra che li abbiamo mancati di qualche giorno al faro della reverse mountain.” spiegò Zoro, bene attento alle reazioni del suo capitano. Sapeva bene che bastava poco per farlo scattare.
“E quindi?” chiese Rufy cercando di nascondere l’ansia che lo aveva assalito. Nella sua testa si erano formate mille domande. Che ci facevano insieme al faro? I suoi informatori gli avevano detto che erano separati, su isole diverse e con obiettivi diversi.
“Viaggiano di nuovo insieme e hanno cominciato a farsi delle domande. Forse sarebbe ora che tu dessi loro delle risposte.” spiegò meglio Ace, avendo cura di scegliere bene le parole, l’ultima cosa che voleva era che finissero a pugni. Il suo adorato fratellino aveva un cuore grande, ma era anche l’essere più testardo che avesse mai conosciuto.
“Abbiamo fatto questo discorso molte volte, ormai dovreste conoscere la mia idea in proposito.” rispose Rufy gelido. Perché tutte le volte dovevano finire a parlare del passato? Aveva preso una decisione tanti anni prima, era stata una decisione difficile e ora doveva portarla avanti. Doveva farlo per i suoi compagni, per fare in modo che non succedesse nulla di male a loro.
“Ma Rufy ragiona..” implorò Ace, cercando inutilmente di fare ragionare il fratello. La gente intorno a loro aveva preso a guardarli, curiosa.
“No, la mia idea rimane la stessa.” rispose Rufy alzandosi dal tavolo. Improvvisamente gli mancava l’aria, sentiva il bisogno di uscire e fare due passi da solo senza Zoro o Ace intorno. Voleva solo rimanere da solo e pensare.
“Idiota.” mormorò Zoro a bassa voce.
“Zoro, domani mattina presto partiamo. Ace se vuoi venire con noi sei bene accetto.” comunicò Rufy con una voce priva di espressione mentre si allontanava dai due ragazzi. Zoro lo guardò andare via scuotendo la testa, poi sospirò. Doveva aspettarselo che sarebbe finita così, eppure non aveva ancora smesso di sperare che tutto tornasse come era stato un tempo, tanti anni prima.
“Ha la testa dura.” commentò Ace con un mezzo sorriso. Anche lui sapeva come sarebbe finita ancora prima di iniziare.
“Sapevamo tutti e due come avrebbe reagito.” mormorò Zoro alzando le spalle.
“Non hai intenzione di fare niente tu?” chiese Ace, fissando attentamente lo spadaccino per cercare di indovinare le sue prossime mosse.
“Per il momento No. Alla fine non è ancora successo nulla, quel branco di babbei ha solo ripreso a navigare insieme..” disse Zoro dopo averci pensato un po’ su.
“Ma se dovesse trovarvi e fare domande?” chiese ancora Ace.
“Quando quel giorno arriverà vedrò di pensare a cosa fare.” rispose Zoro alzandosi anche lui e lasciando Ace solo.
Zoro prese a camminare per le vie di Alabasta mentre la sua mente correva veloce. I suoi compagni avevano ripreso a navigare insieme, ma questo non voleva dire assolutamente nulla. Tutti loro erano arrabbiati a morte con Rufy e non sapevano come erano andate veramente le cose, probabilmente non avevano nessuna intenzione di cercarli. Zoro alzò le spalle. In più c’era da considerare che l’oceano era grande, e lui e Rufy erano dannatamente bravi a non farsi trovare. La probabilità di trovarseli di fronte era molto basse, anche se forse solo in quel caso Rufy si sarebbe finalmente deciso a fare i conti con il passato.
ANGOLO DELL'AUTRICE:
graaazie mille per essere arrivati a leggere fino a qui nonostante la mia prolungata assenza.
ringrazio chi ha commentato lo scorso capitolo e quell'anima gentile che mi ha contattata per mail: sono queste piccole cose a rendere davvero felice un'autrice! XD
SAISAI_GIRL: grazie mille per il commento.
beh, ogni autore ha le sue fisse, una delle mie quando scrivo di one piece è Ace. adoro quel personaggio, e quando scrivo una storia mi viene naturale dargli importanza, pur senza  inserirlo nella ciurma ufficiale. che vuoi che ti dica, questa è pazzia pura.. SONO MATTA! XD
riguardo Rufy e Bibi, spero che tu abbia capito.. non mi andava di alzare il rating della storia! XD il prezioso cappello di paglia al momento è ancora a casa di Crocus al faro, su questo niente mistero! XD
MILENA83: grazie mille per il commento.
sei stata davvero un tesoro a recensire, e spero che lo farai anche se erano secoli che non aggiornavo! XD
SMEMO92: grazie mille per il commento!
Zoro ed Ace ci hanno provato anche sta volta, ma hanno solo ottenuto di alterare Rufy e fargli decidere di andarsene.. come faranno gli altri a incontrarlo? XD

GRAAAZIE MILLE, AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO! XD
  
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