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Autore: Yu_Kanda    02/12/2009    2 recensioni
Un ufficiale Giapponese, Yuu Kanda, viene inviato in Germania prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale per coadiuvare l'alleato Tedesco nelle indagini su alcune fughe di notizie.
Assegnato suo malgrado alle SS del Reich, si trova ad eseguire compiti che non condivide.
Durante una di queste missioni incontra Lavi, del quale fa arrestare un familiare, scatenando una reazione a catena.
[World War II, YAOI, Kanda/Lavi]
[Fanfiction Classificata 2° e Vincitrice del "Premio Fantasia" allo "Zodiac Contest" indetto da redseapearl sul Forum di EFP]
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Rabi/Lavi, Yu Kanda | Coppie: Rabi/Kanda
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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DISCLAIMER: non possiedo alcun diritto su D.Gray-man, è tutto in mano ad Hoshino sensei... Se fosse stato altrimenti... Lavi e Kanda sarebbero assieme da un bel pezzo!


ATTENZIONE
YAOI - se non sapete cosa questa parola voglia dire, o se non gradite le relazioni uomo/uomo questa storia non fa per voi, siete avvisati! Come si dice, se non vi piace NON LEGGETE!

ATTENZIONE! Razzismo e violenza! Per restare fedele al periodo storico scelto mi devo adeguare al modo di pensare del tempo, quindi se i riferimenti al Nazismo e alla sua ideologia vi offendono, non leggete. Ci tengo a precisare che non approvo in alcun modo il loro operato, sto solo usando l'ambientazione come sfondo.




Chapter 2: Macchinazioni




Dopo che Kanda se ne fu andato Lavi rimase per ore a contemplare i libri che bruciavano; il crepitio delle fiamme alimentate dal vento gli dava una sensazione di impotenza, mentre guardava le scintille ricadere, danzando, sulle ceneri di quella montagna di sapere che stava andando perduto per sempre.

Mestamente, voltò le spalle alle pire ormai quasi del tutto consumate, e si diresse verso la sua attuale 'casa'.

Il posto altro non era che un rifugio per dissidenti, e - a suo parere - anche un covo di spie e sediziosi. Era sicuro al novanta per cento che tra la gente che alloggiava lì ci fossero almeno cinque tra soldati Inglesi e Polacchi sotto mentite spoglie, più diversi 'oppositori del Reich' di nazionalità varie facenti parte di imprecisati complotti. Anche il giovane che era diventato un suo caro amico era certamente uno di loro, ma a Lavi importava poco fintanto che non veniva coinvolto nelle loro pericolose macchinazioni.

E adesso era coinvolto.

Completamente.

Sospettava che avessero convinto il vecchio Bookman a passare dalla loro parte venendo meno al ruolo di 'osservatore', e questo era davvero grave. Il suo mentore era famoso per imparzialità e capacità di mantenersi al di sopra degli eventi: lasciarsi coinvolgere in una guerra non ancora 'attiva' che era lì solo per osservare era un terribile segnale di allarme.

Significava che l'anziano studioso temeva per le sorti del mondo.

- Hey, Lavi. - lo salutò l'allegra voce del suo supposto 'amico' quando scivolò silenziosamente dentro l'edificio. - Tutto bene?

Lavi scosse il capo, fissando il ragazzetto dai capelli bianchi in modo molto eloquente.

- Che sta succedendo Allen? - chiese in tono accusatorio. - Perché le SS si muovono?

- Le SS si sono messe in moto? - il giovane Inglese gli rivolse un'occhiata sbalordita. - Quando? Come?

- Da quanto tempo non so, ma poche ore fa hanno preso mio nonno e acceso roghi di libri nella piazza principale. - lo informò Lavi sedendosi su una sedia accanto a lui, l'aspetto davvero stanco e provato.

Allen sembrò molto sorpreso di apprendere una cosa del genere, quasi ne fosse spaventato. Il suo corpo fu chiaramente percorso da un brivido, ed il giovane Inglese fissò Lavi completamente colto alla sprovvista dalla notizia, sbattendo le palpebre con aria scossa.

- Hanno arrestato Bookman? - esclamò voltandosi verso la ragazza che gli era accanto. - Che si fa? - le disse in tono preoccupato.

- Andrò ugualmente a cantare per la 'corte' Nazista. - confermò lei con decisione, posando la mano su quella di Allen in un gesto rassicurante. - Sono sicura che potrò raccogliere moltissime informazioni sui loro piani semplicemente sedendo un po' ai tavoli dopo ogni canzone.

Lavi non riusciva a credere a quello che le sue orecchie avevano appena udito: quindi ciò che gli aveva appena detto non significava nulla per loro?

- E' solo a questo che pensate? - scattò Lavi amareggiato. - Potrebbero deportarlo, o ucciderlo domani, e voi pensate a cantare! - si alzò di scatto, allargando le braccia in un gesto sdegnato di impotenza.

I due amici lo fissarono sconcertati, il giovane che di solito si mostrava sempre allegro appariva così disperato, così spezzato nell'animo che quasi non riuscivano a riconoscerlo. La guerra è crudele, pensarono entrambi, stringendo forte le rispettive mani e scambiandosi uno sguardo d'intesa. Poi Allen si voltò di nuovo verso Lavi, aprendo la bocca per dire all'amico quanto gli dispiacesse per quello che gli era successo quando qualcos'altro catturò la sua attenzione.

- Lenalee... Sii prudente, ti prego. - si intromise la voce di un uomo, appena uscito dalla stanza adiacente.

- Te lo prometto, fratello. - rispose la ragazza cinese sorridendo mentre si preparava ad uscire. - Lavi, mi dispiace davvero... Ma dobbiamo continuare a lottare per la libertà. Presto scoppierà la guerra, non possiamo farci trovare impreparati.

Lavi scosse il capo incredulo, trapassandoli tutti con lo sguardo, seguendo la ragazza che lasciava la stanza con rabbia impotente. Non era così sicuro che questa guerra sarebbe scoppiata tanto presto come sembravano esserlo i suoi sedicenti 'amici'.

"Sicuro", si disse, "sulle nostre spalle però."

- Komui, come procede? - Allen chiese all'uomo Cinese, ignorando le proteste di Lavi, molto più interessato ai risultati delle misteriose ricerche che l'uomo cinese stava conducendo nel più assoluto segreto. Altra cosa che faceva sospettare al giovane che le attività che venivano svolte in quel 'rifugio' non fossero affatto legali.

Questo contribuì ad irritare Lavi ancora di più nel suo attuale stato mentale. Pensava che il ragazzetto Inglese fosse troppo giovane anche solo per capire quel che stava facendo, figurarsi immaginare le conseguenze che quel genere di azioni potevano portare.

- Niente di fatto, non riusciamo a forzare il codice. - rispose l'uomo scuotendo la testa tristemente. - Ma Reever è ottimista, non ci diamo per vinti.

- Certo, continuate a complottare, vedrete la fine che vi aspetta. - borbottò Lavi in tono duro, voltando le spalle ad Allen, deciso a lasciare soli i cospiratori. - Io mi arrangerò da solo con quell'ufficiale.

- Che ufficiale? - all'improvviso l'attenzione dell'Inglese fu tutta concentrata su di lui, ed una mano gli afferrò il polso trattenendolo dall'allontanarsi oltre.

- Oh, adesso ti interessa? - lo apostrofò Bookman jr., rivolgendogli uno sguardo davvero arrabbiato.

- Non puoi fidarti degli ufficiali Tedeschi Lavi, finirai come tuo nonno. - lo ammonì l'Inglese assumendo un'aria grave. Si alzò a sua volta, un'espressione preoccupata dipinta sul suo viso da bambino che faceva apparire la strana cicatrice sul suo occhio sinistro ancora più evidente.

- Immagino di no, ma lui si è offerto di aiutarmi. - Lavi allargò di nuovo le braccia scuotendo la testa più volte, e sospirò. - Non ho molte alternative, devo tentare.

Anche Allen sospirò, chiedendosi come il suo amico potesse essere così pazzo da credere alla parola data da un ufficiale delle SS.

- Chi è questo 'lui', conosci almeno il suo nome? - insistette Allen, pensando a come la cosa poteva essere usata a loro vantaggio se confermata.

- Ho sentito che lo chiamavano Kanda. - mormorò Lavi richiamando alla mente con la sua memoria fotografica l'immagine del giovane Giapponese. Vide l'albino sgranare gli occhi udendogli pronunciare il nome di Kanda spaventato, e non poté fare a meno di provare un brivido di gelo a sua volta. Non l'aveva mai visto così scosso, ed aveva un gran brutto presentimento a riguardo.

- Tu hai parlato personalmente con QUEL Kanda? - rantolò Allen incredulo. Questo era male, pensò Allen, molto male! - Il Comandante dei reparti speciali delle SS? Uno degli uomini più freddi e spietati che ci sono attualmente nei loro ranghi? E si è offerto di aiutarti?

- Bé sì... il nome era Kanda. - ammise Lavi, altrettanto sconvolto da quella rivelazione. Era la prima volta che vedeva l'ufficiale Giapponese, non avrebbe mai pensato che potesse essere così crudele e pericoloso visto il suo contegno calmo e misurato.

- E tu gli hai creduto? - l'Inglese era sempre più sgomento dall'ingenuità dell'amico.

- Perché non avrei dovuto? - si difese Lavi. - Sembrava sincero.

Oh certo, forse. Non ne era più tanto sicuro adesso che sapeva che l'ufficiale Giapponese era un bastardo senza cuore.

- Tu sei pazzo Lavi, ti ha solo preso in giro. - Allen l'afferrò per le spalle, scuotendolo leggermente nel tentativo di riportarlo alla realtà. - Vuole di sicuro usarti contro Bookman. - affermò come se fosse un fatto certo, ricevendo in risposta uno sguardo interrogativo.

"Voi non siete migliori di lui," pensò Lavi liberandosi dalla stretta del giovane albino.

- Dimmelo tu allora, visto che sembri sapere così tante cose di questo Kanda, cosa dovrei fare? - chiese Lavi in tono amaro, vedendo che non c'era soluzione per la situazione disperata in cui si trovava. A quella richiesta, sebbene velata di sarcasmo, Allen sembrò ponderare per un attimo sulla risposta da dare all'amico, strofinandosi il mento con due dita.

- Stai al gioco. - gli suggerì, una strana luce negli occhi chiari che a Lavi non piacque per niente. - Ti ha chiesto di andare da lui? - l'albino era molto curioso di sapere tutti i dettagli; era una situazione pericolosa ma interessante, se Lavi fosse riuscito in qualche maniera ad ingraziarsi il pericoloso Comandante, allora poteva valere la pena di rischiare.

- No, al contrario. Mi ha consigliato di non farlo. - rivelò Bookman jr aumentando le perplessità di Allen con quell'affermazione. - Ha detto che avrebbe 'cercato di ottenerne il rilascio' e di andarmene a casa.

- I Nazisti non fanno mai niente per niente, è strano. - rifletté l'Inglese, strofinandosi il mento con le dita. - Forse si aspetta che tu gli offra qualcosa in cambio.

- E cosa? Informazioni su di voi? Non è che sappia granché, e sareste spariti prima che io abbia finito di parlare... - puntualizzò Lavi lanciando un'occhiata sospettosa agli altri occupanti della stanza, e l'altro giovane sembrò di nuovo pensieroso.

- Si dice in giro che non abbia interesse per le donne, Lenalee non è mai riuscita ad avvicinarlo. Magari apprezza di più qualcos'altro.... - Allen allargò le braccia in segno interrogativo.

- Non sono sicuro di ciò che mi stai suggerendo di fare... - mormorò il giovane, rabbrividendo a quelle insinuazioni. Non poteva negare che Kanda fosse affascinante, ma...

- Non ti sto suggerendo nulla, era solo un'ipotesi sul perché si interessi a te. - precisò Allen, stringendosi nelle spalle ma valutando con attenzione ogni reazione di Lavi. Il ragazzo Inglese avrebbe apprezzato molto di potersi liberarsi di uno come Kanda in un modo così semplice, se davvero Lavi fosse stato il suo tipo e l'ufficiale delle SS fosse attualmente intenzionato ad averlo.

- Non si è affatto interessato a me, anzi voleva liberarsi del fastidio per come la vedo io. - si lamentò Bookman jr, facendo il broncio. - Oh, tutta questa situazione è assurda! - brontolò poi voltando le spalle all'albino, intenzionato ad andarsene a dormire e dimenticarsi dell'intera maledetta faccenda.

- Devi decidere tu. - Allen sospirò, dando all'amico un'affettuosa pacca sulla schiena. - Come hai sottolineato, noi ci sposteremo subito se dovessero trattenerti. Buona fortuna Lavi, ne avrai bisogno. - detto questo l'abbracciò, sperando davvero che non si sarebbe cacciato in guai peggiori, e di conseguenza coinvolgendovi anche tutti loro. Tornò quindi a confabulare con i compagni, lasciando il giovane Bookman da solo con i suoi pensieri.

Lavi annuì, ancora arrabbiato con il suo sedicente amico, lasciandolo senza aggiungere altro ed infilandosi nella sua stanza. Aveva davvero bisogno di dormire prevedendo la splendida giornata che lo aspettava l'indomani.


Lavi fece assai fatica a prendere sonno quella notte: ripensava agli eventi della giornata ed era preoccupatissimo per la visita del giorno dopo al comando delle SS.

Si domandava quanta verità ci fosse nelle parole di Allen, e quante speranze avesse di uscire indenne da quella brutta storia insieme al suo vecchio.

Inoltre... Se davvero la guerra stava per scoppiare, se Hitler si stava muovendo per preparare il terreno ad un'invasione del mondo su vasta scala come temeva Bookman, allora tutti loro erano condannati. Era dunque questa la guerra che il suo mentore bramava tanto di osservare? Un catastrofico conflitto che avrebbe certamente finito per coinvolgere il mondo intero? Lavi non riusciva a crederlo.

L'alba lo trovò ancora a girarsi nel letto, in dormiveglia, preda di incubi funesti.

Sospirando, si vestì e sgattaiolò silenziosamente fuori dal rifugio, salendo sul primo tram disponibile.


Kanda stava andando a fare l'odiato rapporto sull'ingrato compito cui aveva adempiuto il giorno precedente, quando, mentre apriva la porta per uscire, qualcuno gli sbatté addosso cercando di entrare.

Con sua somma sorpresa riconobbe nel seccatore il giovane dai capelli rossi che aveva contribuito ad 'animare' la faccenda "libri da bruciare" il giorno precedente.

E del quale aveva arrestato il nonno.

Già quello. L'aveva scordato.

- Non si usa più bussare? - Kanda apostrofò il giovane in tono brusco, indietreggiando di un passo e sorreggendosi alla porta, per evitare di finire in terra a causa della spinta ricevuta.

- Oh, già, certo... Temevo mi vedessero... - si scusò Lavi grattandosi imbarazzato la testa.

A quell'affermazione Kanda lo guardò più attentamente, ed i suoi occhi si spalancarono per lo stupore: indossava una divisa del Reich!

- Dove l'hai presa! Come hai fatto a... - l'inquisì immediatamente l'ufficiale a metà tra lo sbalordito e il furioso, con un tono tutt'altro che amichevole che fece tremare il povero malcapitato.

- Ecco io non volevo, ma lui ha detto che mi sarebbe stato più facile parlarti. - si giustificò Lavi, sorridendo nella speranza di essere perdonato.

Kanda prese un profondo respiro tentando di calmarsi ed evitare di uccidere seduta stante l'idiota davanti a sé.

- "LUI"? Lui chi? - chiese l'ufficiale Giapponese incredulo.

Kanda aveva già un'idea dell'unico idiota che poteva aver fatto una cosa simile, ma voleva la conferma dalla bocca di quest'altro idiota.

- Oh ecco, non so il nome, è un tipo col volto mezzo coperto. - Bookman jr gesticolò per aiutare la sua descrizione. - E' stato così gentile da aiutarmi, devo avergli fatto pena...

Kanda scosse il capo contrariato: Toma, come sospettava. Se quell'arpia dell'altro Comandante SS assegnato con lui agli ordini del Generale Tiedoll, Howard Link si fosse accorto della cosa avrebbero avuto tutti un mucchio di problemi. Quell'uomo era un gran bastardo quando si trattava delle regole e dei fottuti doveri di un ufficiale delle SS!

Maledizione.

Prese mentalmente nota di uccidere il suo attuale attendente più tardi. Perché gli idioti si riconoscono a vicenda, e lui sapeva bene di essere circondato da idioti, e... Oh, cazzo!

- Vieni dentro e spiegami che succede. - intimò al giovane facendosi da parte, e richiudendo la porta dopo che fu entrato.

- Ecco, è per il mio vecchio. Sono molto preoccupato e volevo sapere se ci sono notizie. - confessò Lavi lanciando uno sguardo speranzoso al Comandante delle SS ed avanzando di un passo verso di lui. Kanda sospirò, avrebbe dovuto saperlo che l'idiota non si sarebbe arreso. Si diresse in silenzio verso la scrivania rovistando tra un mucchio di scartoffie. Afferrò uno dei fogli e l'osservò a lungo prima di parlare ancora.

- E' sotto custodia, ancora non lo hanno interrogato. - disse infine il Comandante delle SS, e Lavi accasciò le spalle, abbattuto, chinando la testa.

- Non c'è niente che si possa fare? - chiese quindi, una vena di disperazione nella voce; l'altro scosse il capo.

- Bisogna solo aspettare. - concluse in tono piatto.

- Se... se è perché non ho nulla da offrirti in cambio, io... Ecco... Puoi avere me. - mormorò Lavi avvicinandosi allo scrittoio senza distogliere il suo unico occhio da quelli scuri dell'ufficiale Giapponese.

Kanda trasecolò, e il fatto che l'altro gli aveva appena dato del tu passò in secondo piano.

- Tu cosa? - esclamò incredulo.

- Non ho che il mio corpo da offrirti, quindi... - Kanda lo stroncò immediatamente.

- E' stato Toma a suggerirti una cosa così intelligente, vero? - notando lo sguardo interrogativo di Lavi l'ufficiale Giapponese si spiegò meglio. - L'imbecille che ti ha dato la divisa.

- Uh, no. Mi è stato detto che non hai interesse per le donne, così io ho creduto che... - Lavi avrebbe davvero voluto scusarsi, ma l'altro non lo lasciò finire.

- No. - Kanda serrò la mascella: ancora quelle dannate voci, se solo avesse pescato chi era che le metteva in giro... - Se considero una perdita di tempo correre dietro alle donne non significa che-- Oh, maledizione! - Kanda si portò una mano al viso.

Perché mai si stava giustificando con questo idiota poi, aveva dell'incredibile!

"DEVO LIBERARMI DI LUI.", gridava la sua mente sentendo che il suo già compromesso autocontrollo stava per abbandonarlo.

All'improvviso ebbe un'idea geniale: avrebbe passato la patata bollente al Generale Tiedoll. Così si toglieva due problemi in un sol colpo, il rapporto, e l'idiota. Ma prima...

- Dimmi chi è stato. - ordinò in tono minaccioso, ma ricevette di nuovo uno sguardo interrogativo. - Chi te lo ha detto! - ringhiò Kanda, e Lavi trasalì al nuovo cambio di tono.

- Ah, ecco... Uno studente che era con me in piazza ieri. - mentì Bookman jr, sperando di essere creduto. - Non so chi fosse, raccontavo l'accaduto e... - Kanda lo prese per un braccio, trascinandolo con sé.

- Andiamo, ti porto da qualcuno che può aiutarti. - scattò in tono furioso, costringendo il povero giovane sotto shock a seguirlo.

Persino gli studenti adesso! Se scopriva la fonte molte teste sarebbero cadute, si ripromise Kanda.


- Mi dispiace! - continuava a lamentarsi Lavi.

- Sta zitto e cammina! - continuava a ripetergli Kanda.

"Maledizione, se lo dice ancora una volta gli sparo qui in corridoio!", pensò Kanda esasperato, le dita che si contraevano per l'irritazione mentre camminava con passo rabbioso per il corridoio trascinando un lamentoso Lavi accanto a sé.

Arrivati davanti all'ufficio del Generale Tiedoll Kanda lasciò andare la manica della sua vittima accingendosi a bussare, quando questa parlò di nuovo.

- Davvero Kanda, mi dispiace! - il tono supplichevole che il giovane continuava a tenere irritò Kanda oltre il limite di sopportazione.

- Chiudi quella dannata bocca! - tuonò l'ufficiale Giapponese. - E non prenderti tutta questa confidenza! Devi rivolgerti a me come Herr Kanda, e non intendo ripeterlo una seconda volta!

- Oh, sì certo, mi dispiace...

Kanda roteò gli occhi, e stava per strangolare Lavi quando la porta davanti a loro si aprì.


All'interno dell'ufficio, Tiedoll stava ascoltando il rapporto di un altro ufficiale, quando entrambi gli uomini udirono un alterco piuttosto concitato proprio al di là della porta.

Il Generale sorrise, riconoscendo la voce di Kanda ed immaginando che l'altro dovesse essere il suo attendente visto che rispondeva in giapponese.

Il suo interlocutore si voltò perplesso, non riuscendo a comprendere una sola parola del discorso ma anch'egli immaginando si trattasse del Comandante Kanda, visto che era l'unico ufficiale a non parlare quasi affatto il tedesco.

Con un cenno del capo chiese al Generale Tiedoll il permesso di aprire la porta, e l'uomo dette il proprio assenso annuendo.


Kanda si voltò di scatto udendo il rumore dietro di sé, e si trovò a fissare il volto perplesso di Howard Link.

- Che sta succedendo? - chiese l'uomo senza scomporsi, fissando Kanda con interesse.

- Niente. - fu la risposta gelida di Kanda. - In ogni caso non ti riguarda.

Gli sguardi dei due ufficiali si incontrarono, e ognuno dei due sostenne quello dell'altro con aria di sfida, entrambi troppo sicuri di sé per concedere qualcosa all'avversario.

Lavi si mosse a disagio, presagendo che sarebbe diventato il bersaglio successivo di quell'uomo con la treccia.

- Chi è questa nuova recluta, non l'ho mai vista prima. - chiese Link accorgendosi solo allora che il giovane accompagnatore di Kanda non era il solito attendente.

Le iridi dell'ufficiale si dilatarono leggermente, e un sottile panico si impadronì di lui: come giustificare la presenza di Lavi?

- Oh, Yuu-kun, entra! - gli arrivò la voce di Tiedoll dall'interno, e Kanda questa volta l'accolse neanche fosse la luce di un faro in una notte senza stelle.

- CHE. - il giovane corrugò la fronte al suono del proprio nome, ma fu grato che il Generale l'avesse sollevato dal rispondere a quella domanda, ed entrò senza proferire parola, seguito da Lavi e da un insoddisfatto Howard Link.







Grazie a tutte coloro che hanno commentato facendomi sapere le loro impressioni e soprattutto ciò che è piaciuto di più della storia! Lo apprezzo moltissimo. Se a volte mi sfugge di aggiungere le risposte ai vostri commenti vi assicuro che non è perchè mi sono scordata di voi, ma che purtroppo il tempo è tiranno e non ho avuto modo di scriverle =___=
Se accade provvedo a rispondere nel capitolo successivo^^;;

Rebychan: Mi stuzzicava troppo vederli in questi panni, per una volta con Kanda in una posizione di potere. YES! Confesso che ho goduto a maltrattare Bookman, toglierlo di mezzo così è stato... appagante! XD Sì lo ammetto. u.u Per adesso ancora non si sa che fine farà il vecchiaccio, ma mi riservo di narrarlo con dovizia di particolari nei prossimi capitoli. Farà il suo dovere, lo prometto. *annuisce*

artemis89: XD Grazie per i complimenti, lieta che i miei sforzi siano apprezzati^^ Quando mi è stata proposta questa ambientazione, non ho potuto fare a meno di immaginare Kanda che bruciava i libri al vecchio Bookman... E non ho potuto resistere, ho dovuto scrivere questa storia XD

Ermellino: Concordo in pieno che Yuu sia dannatamente sexy in uniforme, qualunque essa sia...

Colgo l'occasione per segnalare che ho dovuto fare alcune piccole modifiche al capitolo uno, per una piccola incongruenza di date storiche^^

Come sempre, se ci sono problemi con l'HTML, vi prego di segnalarmelo così che io possa correggere gli errori!
   
 
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