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Autore: Fuuma    02/12/2009    6 recensioni
Si rese conto che qualcosa in questo Inverno sarebbe stato diverso. Che non sarebbe stato più così rigido, così bianco e così lungo.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: The appearances of winter

Serie: L'attimo fuggente - Dead Poets Society

Genere: Angst

Rating: PG

Prompt: Inverno inoltrato

Character: Todd Anderson, Neil Perry

Pairing: Neil/Todd (implicit)

Warning: Shounen ai (ma non necessariamente)

Conteggio Parole: 556

Disclaimers: I personaggi di Dead Poets Society appartengono agli aventi diritto.

La frase "Andai nei boschi per vivere con saggezza, vivere con profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto." è di Thoreau

Flashfic scritta per l'Avvento@FW.it


.The appearances of winter.

Siamo anime libere, intrappolate in una società moralista.

Costretti all’omologazione, abbiamo condannato il nostro reale essere all’estinzione.

 

Sarebbe stato un altro inverno rigido, ricoperto da un finto candore che avrebbe reso il paesaggio una distesa di bianco infinita, identica in ogni metro quadrato che circondava la prestigiosa accademia Welton, uguale a quella dell’anno prima e di quello prima ancora. Illusoriamente perfetta.

Eppure, qualcosa di diverso c’era.

Doveva esserci.

Lo sentiva nell’aria pungente delle notti del Vermont, mentre attraversava gli ettari del bosco che conduceva alla Grotta Indiana ed il fiato si condensava in nuvole nivee che gli sbattevano continuamente in faccia, passo dopo passo, annebbiandogli in continuazione la vista.

Lo percepiva con ogni parte del suo corpo, stampando le proprie impronte sul sentiero e calpestando quelle dei suoi compagni, chiudendo le fila di un gruppo di ragazzi ammantati di nero che vagavano, padroni della notte.

Gli eredi dei Poeti Estinti e Poeti Estinti a loro volta.

Oh sì, qualcosa di diverso dopotutto c’era, portato a galla da uno sguardo birbante, un sorriso contagioso e gesti spontanei.

Da Neil, dai suoi sogni o, forse, soltanto dalla sua voglia di essere se stesso per poche ore nella notte, senza che imposizioni, giudizi antiquati e conformismo contaminassero i suoi pensieri. La sua Voce.

Aveva diciassette anni. Li avevano tutti. Ma avevano anche loro idee e personalità.

Avevano altro, oltre ai doveri affibbiati da una società cieca e sorda.

Avevano il professor Keating dalla loro parte.

Avevano la poesia.

Avevano (aveva) Neil.

E cosa c’era di più piacevole del guardarlo parlare? Ogni sua parola colava come oro a colorare le pareti rocciose della Grotta, perfino quando il suo era un semplice ripetere parole e frasi che erano state del loro professore. Lo sguardo nocciola brillava di luce propria, vivido e colmo di una bruciante passione, ricadeva su ognuno di loro (su di lui) convincendoli che niente, niente, avrebbe potuto sconfiggere la forza del suo animo.

Cos’era più bello del sentirlo ridere e gioire della propria risata? Le labbra sottili si ammorbidivano in una curva che scopriva entrambe le arcate dei denti e, spontanea e genuina, la risata rimbombava nella loro testa (nella sua) forte almeno quanto uno Yawp, forse meno barbarico, ma altrettanto efficace.

Cosa c’era di più stimolante dell’ammirare la sua Vita? Che, in parte, era anche la loro (la sua).

La neve danzava, vorticava ed alle volte si univa alla forza delle loro poesie. Altre si insinuava nei cappucci dei giacconi o giù per la schiena, strappando grida infastidite, imprecazioni ed altre risate.

Gli alberi scheletrici si contorcevano verso un cielo ingrigito, privi di foglie, rabbrividivano e ondeggiavano al vento ululando nella notte buia.

Ma che poteva importare?

Anche tra le quattro pareti delle loro stanze all’accademia, avevano la Setta a cui aggrapparsi e, pensando a questo, divenivano invincibili.

Immortali.

Come le parole d’inchiostro di Thoreau o di Walt Whitman, che resistevano al passare degli anni ed al mutare delle stagioni.

Sarebbero andati nei boschi per vivere con saggezza, vivere con profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non erano vissuti.

Pensando a questo, l’inverno non sembrava più così rigido e così monotono e così lungo e così inutilmente bianco.

Pensando a questo…

 

«Todd, Neil è morto.»

 

…l’inverno appariva così bello…


.THE END.

   
 
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