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Autore: crazy640    04/12/2009    11 recensioni
Salve a tutti!!Questo è il SEGUITO di "IO E TE...PER SEMPRE?"ma non è per forza collegata,anche se così troverete qualche piccola stranezza...I personaggi sn + di quelli inseriti.Spero vi piaccia. Il numero 4 di Privet Drive era stranamente silenzioso. Non c'erano passi veloci che correvano su e giu' per le scale,o musica che usciva dalle varie stanze della casa. Non c'era neanche il suono delle risate che aveva caratterizzato quella casa negli ultimi 17 anni. (...)A guardarli adesso sembravano una coppia perfetta,una di quelle che venivano prese ad esempio dai loro amici e conoscenti,ma avevano avuto anche loro dei problemi,e se tutti i loro sogni si erano realizzati era grazie alla fortuna,al destino e alla loro costanza. P.S.Ci sono altri personaggi che non ho potuto inserire nella lista.
Genere: Romantico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Io e te per sempre'
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god only konw

 

 

-Perchè mi sono lasciato convincere?-
Era da giorni che si poneva quella domanda!
Fin da quando aveva deciso di riprendere il posto di Portiere nella squadra del Grifondoro.
Quando James si era presentato nel dormitorio maschile,Ronald aveva fatto finta di essere impegnato nella lettura di un importante capitolo del libro di Difesa,ma il fratello non si era ovviamente fatto spaventare da quei mezzucci.
Si era avvicinato al suo letto ed era rimasto lì,in piedi davanti a lui,a fissarlo per qualche istante, sfidandolo ad alzare lo sguardo e a ricambiare la sua occhiata,ma Ronald avrebbe preferito un'ora supplementare di Pozioni piuttosto che essere costretto a parlare con il fratello.
-Non ti sei presentato alle qualificazioni per il ruolo da Portiere-aveva detto James.
L'altro aveva continuato a fissare la pagina davanti a sè,che ora aveva perso tutto il suo interesse,senza quasi respirare per la tensione.
-Quindi ho pensato di venire di persona a chiederti se volevi il tuo posto in squadra-aveva continuato James.
-Potevi anche risparmiarti il viaggio-si era deciso a rispondere il rosso.
Il silenzio che ricevette in risposta fu assordante;tante volte lui e James avevano litigato,si erano insultati,ma una cosa non avevano mai fatto:trattarsi con tanta freddezza e indifferenza neanche fossero degli estranei.
-Beh oramai sono qui...-
-Quindi?-gli aveva chiesto cercando di non mostrare quanto tutta quella faccenda lo infastidisse.
-Quindi potresti avere almeno la decenza di rispondere!-aveva ribattuto l'altro con asprezza.
Finalmente Ronald aveva alzato lo sguardo dal proprio libro e l'aveva puntato sul fratello, trovando due iridi nere che lo fissavano con altrettanto astio.
-Se volevo fare il Portiere mi sarei presentato alle selezioni,non credi?-gli aveva fatto notare poi.
Aveva visto chiaramente come le narici di James si erano allargate per la frustrazione e la rabbia,e per qualche secondo aveva temuto di doversi difendere dall'attacco del proprio gemello,ma questo si era limitato a stringere i pugni chiusi lungo i fianchi.
Dopodichè,senza una parola,gli aveva voltato le spalle e si era avviato verso la porta del dormitorio per voltarsi quando ormai era davanti alla soglia e tornare ad inchiodarlo con lo sguardo.
-Farò finta di non aver sentito,di non essere neanche mai stato qui...
Ti darò tre giorni di tempo per riflettere e decidere se unirti anche quest'anno alla squadra.
Il primo allenamento è fissato per venerdì...L'attrezzatura ce l'hai ancora,vero?-
Dette quelle parole era tornato a voltarsi ed era uscito dal dormitorio,lasciandolo da solo con i suoi pensieri.
Fosse stato per Ronald avrebbe chiuso in un angolo della sua mente quello spiacevole incontro e lo avrebbe dimenticato il più in fretta possibile...ma aveva commesso il grave errore di parlarne con Rebecca.
Da quando avevano saputo di aspettare un bambino,si erano promessi che non ci sarebbero stati più segreti fra di loro,che avrebbero parlato di tutto quello che succedeva loro,almeno nei limiti del possibile.
Così quando Ronald aveva parlato con Rebecca dell'incontro avuto con il fratello e della sua "offerta",la ragazza si era dimostrata subito entusiasta.
-Devi farlo!-gli aveva detto.
-Ma Becca...E il bambino?-aveva aggiunto con voce più bassa.
Lei aveva scosso la testa.
-Il bambino non arriverà prima di sei mesi...E poi sono certa che sarebbe fiero del suo papà-gli aveva detto con un sorriso convinto.
Il ragazzo l'aveva guardata per qualche secondo,chiaramente sorpreso,prima di scuotere la testa.
-Perchè no?-aveva chiesto lei scontenta.
-E se succedesse qualcosa durante gli allenamenti?O peggio durante le partite?
Se tu ti sentissi male,o se avessi bisogno di me e io fossi impegnato in una stupida partita...No, impossibile,non me lo perdonerei-aveva ribattuto scacciando l'idea all'istante.
Rebecca aveva accennato un sorriso dolce avvicinandosi a lui finchè non potè cingergli la vita con un braccio:come al solito il suo "uomo" si preoccupava per lei.
Da quando sapeva del bambino si era come annullato per pensare a ciò che era meglio per lei e per il bambino;Rebecca amava che fosse così premuroso nei suoi confronti,ma aveva paura che con il passare del tempo avrebbe finito per rimpiangere tutto ciò che si era negato per colpa loro.
Non avrebbe mai potuto perdonarselo se fosse successo...
Gli aveva accarezzato la guancia destra con la punta delle dita,sorridendo ancora di più quando lo aveva visto inclinare il viso e andare incontro al suo palmo.
-Sai quanto ti amo?-gli aveva chiesto.
Ronald aveva accennato un sorriso,gli occhi chiusi.
-Prova un pò a ripetermelo...-le aveva detto in tono scherzoso.
Lei aveva ridacchiato qualche istante prima di ritornare seria.
-E' vero,stiamo per avere un bambino ed è vero anche che la nostra vita cambierà in pochi mesi,ma noi abbiamo soltanto diciassette anni Ronnie-gli aveva detto parlando con voce pacata.
Il ragazzo aveva aperto gli occhi e li aveva fissati in quelli sereni di Rebecca.
-Ci restano solo pochi mesi per vivere la nostra adolescenza,perchè quando arriverà questo bambino non ci saranno concesse deroghe:saremo costretti a crescere e ad affrontare le responsabilità.
Ed è proprio per questo che tu domani indosserai la tua divisa da Portiere e ti presenterai al campo da James...-gli aveva detto con un tono che non ammetteva repliche.
-Becca...-aveva provato a ribattere lui.
-Se la tua paura è quella di non potermi tenere costantemente sotto controllo,tranquillo non ho nessuna intenzione di lasciarti da solo:ho in mente di assistere a tutti gli allenamenti e a tutte le partite dei Grifondoro...Le ragazze sono ammesse agli allenamenti,vero?-gli aveva chiesto poi colta da quel dubbio improvviso.
Ronald si era prodotto in un sorriso ironico,avvolgendole le braccia attorno alla vita.
-Non vedo perchè no...-aveva risposto avvicinando il viso a quello della ragazza.
-Bene...Allora sarò la tua groupie-gli aveva detto Rebecca allacciandogli le braccia al collo.
Un lampo di malizia era apparso negli occhi del ragazzo a quelle parole prima che la risata di Rebecca esplodesse nell'aria.
Ed ora eccolo lì,con indosso la sua divisa da Quidditch,mentre entrava nel campo da gioco.
Era un'azione che aveva fatto tante altre volte in passato,ma ora aveva la sensazione che ci fosse qualcosa di diverso e gli bastò incontrare lo sguardo di James perchè quella sensazione si facesse sentire più forte.
Fece ancora qualche passo sull'erba e si fermò di fronte al gemello,che cercava in tutti i modi di nascondere la sua sorpresa nel trovarselo davanti.
-Credevo non ti saresti presentato-gli disse sincero.
Ronald fece per rispondere,ma un fischio alle sue spalle attirò la sua attenzione;si voltò e sorrise non appena vide Rebecca,unica spettatrice sugli spalti.
Alzò un braccio e le fece un cenno di saluto a cui lei rispose nello stesso modo,prima di voltarsi di nuovo verso James che aveva osservato attentamente i due.
-E' lei che devi ringraziare se ora sono qui-
Senza aggiungere altro,gli rivolse un'ultimo sguardo e si allontanò verso gli altri membri della squadra.

 

Era stato per caso che si era imbattuta in quelle foto.
Impegnata in un lavoro importante,che l'aveva messa molto sotto pressione nelle ultime settimane, Hermione aveva saccheggiato la propria libreria alla ricerca di un libro di Aritmanzia che,era certa,l'avrebbe aiutata a dissipare alcuni dubbi.
Aveva messo sotto sopra la libreria nel suo studio senza alcun risultato,passando così a quella del soggiorno,dove un paio di scaffali erano destinati ai suoi libri,ma neanche lì aveva trovato ciò che cercava.
Leggermente sconsolata,si era fermata nel centro del salotto riflettendo su una possibile soluzione alternativa,un pensiero improvviso le aveva attraversato la mente:forse non tutto era perduto.
Si era così diretta verso la camera di Rose e,dopo aver dato una veloce scorsa alla liberia della figlia aveva finalmente trovato quello che cercava.
Era tornata nello studio che già sfogliava le pagine del libro d'Aritmanzia alla ricerca del capitolo specifico,ma ad un tratto si era bloccata nel centro del corridoio,lo sguardo fisso sul volume.
Chiusa,e probabilmente dimenticata,fra le pagine c'era una striscia di quelle che solitamente escono dalle macchine per le fotografie istantanee,di quelle che puoi averne quattro con una sterlina.
Vi erano ritratti Rose e James.
Mantenendo il tomo con un braccio solo,Hermione aveva preso la striscia e aveva osservato con un sorriso la prima istantanea,in cui i due ragazzi sorridevano felici all'obiettivo.
James era seduto sul piccolo sgabello e teneva Rose sulle ginocchia,mettendola leggermente più in primo piano rispetto a sè stesso;anche se non poteva vederlo,Hermione capì che si stavano abbracciando.
Era confortante sapere che in un periodo così triste per sua figlia,in cui Rose aveva tagliato quasi completamente i ponti con lei e Ron escludendoli dalla sua vita,c'era almeno una persona che si preoccupava per lei,che si impegnava per renderla felice.
Spostando gli occhi sulla seconda foto,però,un sopracciglio le si incurvò per la sorpresa:Rose aveva reclinato leggermente la testa sulla spalla destra di James,ed il ragazzo si era avvicinato a lei,arrivando a posarle un bacio sull'incavo fra il collo e la spalla sinistra.
Camminando senza guardare per il corridoio,diretta però verso il salotto,Hermione si chiese da quanto tempo i due ragazzi fossero così intimi,e se quegli comportamenti fossero normali fra cugini.
Lei non aveva mai visto Ron e Ginny comportarsi in quel modo,con quell'intimità con i loro tanti cugini!
Arrivata al tavolo che solitamente usavano per le cene di famiglia Hermione vi posò il libro,ora non così importante come pochi istanti prima,e sollevò il braccio che stringeva le foto,avvicinandolo al viso mentre fissava la terza foto,in cui il viso di Rose era voltato verso quello di James,un sorriso accennato sulle labbra.
Contrariamente alla foto precedente,una mano della figlia era salita fino al collo di James e ora le sue dita erano perse fra i capelli neri del ragazzo.
Quelli non erano affatto comportamenti affettuosi fra parenti!Quelli erano gesti consueti fra amanti!
Quante volte lei aveva affondato le dita fra i capelli di Ron prima di baciarlo?
Ebbe la conferma alle sue paure guardando l'ultima foto,in cui i due ragazzi,completamente dimentichi dell'obiettivo,si baciavano in un modo che Hermione non potè definire altrimenti se non appassionato.
Continuò a fissare quelle quattro foto a lungo,incapace di staccare lo sguardo,mentre la sua mente continuava a porsi mille domande e centinaia di interrogativi:che significavano quelle foto?
C'era per caso una relazione fra sua figlia e James,oppure era stato un momento di sbandamento,o peggio uno scherzo fra i due ragazzi?
E se c'era una relazione,da quanto tempo andava avanti?Era ancora in corso oppure era un capitolo già chiuso delle loro vite?
Era una cosa seria,anche se non voleva neanche pensare a quella possibilità,o era stato un filarino stupido tipico degli adolescenti?
Quando finalmente riuscì a staccare lo sguardo dalle foto,Hermione capì che c'era un solo modo per sapere la verità,anche se una volta scopertolo Rose l'avrebbe considerata la peggiore madre del mondo.
Continuando a stringere le foto fra le dita della mano sinistra,si avviò verso la camera della figlia e una volta lì si fermò per qualche istante sulla soglia,vincendo le ultime remore della sua coscienza.
-Accio diario-
L'istante dopo un agenda elegante in similpelle blu era stretta nella sua mano destra.Non era protetta da lucchetti o incantesimi di protezione.
Hermione si sedette alla scrivania e aprì il diario.

"Ho la testa che mi scoppia:sono l'unica idiota che si ubriaca con una sola birra!
Questo devo averlo ripreso da mia madre...
Nonostante questo è stata una serata bellissima:io e Jim abbiamo ballato,scherzato e passato tutto il tempo insieme,come una vera coppia.
Ma avrei voluto che la serata si concludesse in un altro modo
"


Quella faccenda andava avanti fin dall'inizio dell'anno!
Come aveva fatto a non accorgersene?Era talmente impelagata nei suoi problemi che non si era accorta di quello che succedeva attorno a sè?

"Studiare con James è diventato controproducente!
Ogni volta che siamo insieme i libri vengono inevitabilmente messi da parte e la mia attenzione è completamente e totalmente su di lui.
Non riesco a capire come sia possibile passare dallo scherzo al prendersi in giro come è successo oggi,al desiderio e la voglia che mi prendono ogni volta che mi bacia.
Fermarci è diventato sempre più difficile,e credo che se non sarà lui a prendere l'iniziativa sarò io a fare qualcosa
"

Con il cuore in gola,Hermione sfogliò velocemente le pagine dell'agenda,alla ricerca della pagina che le interessava.


"Oggi...noi"

Quella semplice annotazione nascondeva tutto un mondo dietro.
Era lampante quello che era successo,ed Hermione si sentì travolta da mille sensazioni diverse: dalla tristezza,per non essere stata accanto a Rose in un momento così importante nella vita di una ragazza,incredulità per il rapporto che si era creato fra i due ragazzi senza che nessuno avesse il minimo sospetto,e rabbia.
Rabbia per averlo scoperto per caso,grazie a delle stupide foto dimenticate in un libro.
Quanto tempo ancora avevano intenzione di tenere quel segreto?Gliene avrebbero mai parlato, oppure avrebbero continuato a vivere la loro relazione nel completo silenzio?
Cercando una risposta a quelle domande aveva continuato a leggere,pagina dopo pagina, seguendo tutto quello che era successo nella vita della figlia nei mesi precedenti, scoprendo una nuova chiave di lettura per i suoi litigi con Ron,comprendendo il sentimento profondo che legava Rose a James e che,in qualche modo,le ricordava il suo amore adolescenziale per Ron.
Il diario si concludeva con l'ultimo giorno di Hogwarts.

"Anche quest'anno è finito...E io non ho nessuna voglia di tornare a casa.
Forse Jim ha ragione:magari se parliamo ai nostri genitori della nostra storia,ci cacciano da casa ed io non sono costretta a dover passare i prossimi due mesi in Grecia con i miei, Hugo e quella bambina.
Mentre preparavamo le valigie ho detto a Jim che è venuto il momento di parlare con Ronnie della nostra storia,se questo è ancora il suo desiderio,ma lui mi ha risposto che è disposto ad aspettare fino al ritorno a scuola.
E io sono d'accordo:cosa sono due mesi in più o in meno?
Cazzo,non ho proprio voglia di tornare a casa..
."

-Hermione!Hermione ci sei?-
La voce di Ron la riscosse da quell'universo parallelo che si era creata nella stanza di Rose.
-Sono qui-rispose con la voce arrocchita dal silenzio.
Sentì i passi di Ron su per le scale e dopo qualche istante apparve sulla soglia della stanza con Eliza in braccio.
-Che ci fai nella stanza di Rose?-le domandò sorpreso.
Per un brevissimo istante Hermione fu indecisa se parlare o meno con il marito di quello che aveva scoperto,ma capì che quella era una faccenda troppo grande e troppo importante per poterla gestire da sola.
-Forse è il caso che tu veda questo-


Era nervoso,come mai lo era stato in vita sua.
Quel giorno stava rischiando tanto,anche l'espulsione se avessero scoperto che si era allontanato da Hogwarts.
Ma non poteva fare altrimenti,non se voleva essere un buon padre.
Quel giorno Rebecca avrebbe fatto la prima vera ecografia e lui non voleva perdersi quell' esame per niente al mondo.
La ragazza aveva provato a dissuaderlo dall'accompagnarla,preoccupata che qualcuno si accorgesse della loro assenza,ma lui non si era fatto convincere in nessun modo.
-Non perderei questo momento neanche per la finale del mondo di Quidditch-le aveva detto.
Quelle parole avevano fatto sorridere Rebecca per l'aspetto ancora ingenuo che Ronald aveva in sè.
-Allora è una cosa seria-l'aveva preso in giro.
Già molto seria:la notte prima dell'ecografia non era riuscito a chiudere occhio.
Continuava a ritornargli alla mente le sensazioni che aveva provato,quello che aveva visto tramite i ricordi di suo padre quando l'uomo si era trovato al suo posto.
Sapeva che la loro situazione era completamente diversa da quella dei suoi genitori,ma la paura,il nervosismo,la tensione erano gli stessi che,ne era certo,aveva provato suo padre diciotto anni prima.
Erano sgattaiolati fuori dal castello attraverso il passaggio sotto il Platano Picchiatore,avevano attraversato tutto il cunicolo e si erano ritrovati nella Stamberga Strillante.
Una volta lì si erano smaterializzati ad Hogsmeade,in una stradina riparata,per evitare di attirare l'attenzione dei passanti su di loro apparendo dal nulla;dopodichè si erano diretti verso lo studio del ginecologo.
Ed ora erano lì:Rebecca semisdraiata sul lettino in attesa della visita e lui che continuava ad andare avanti ed indietro incapace di controllare il nervosismo.
-Sai pagherei oro per vederti il giorno del parto...Sono sicura che lascerai un buco nel pavimento del corridoio a forza di andare avanti ed indietro-gli disse Rebecca scherzosa.
Ronald si era voltato verso di lei e,interrompendo la sua marcia,le aveva fatto una smorfia.
-Ahah,sei davvero divertente lo sai?
Vorrei vedere te al mio posto-le disse.
-Vuoi davvero essere al mio posto amore?Perchè io ti lascio volentieri il posto in sala parto-gli aveva chiesto lei.
Ronald aveva scosso la testa e le si era avvicinato,poggiando entrambe le mani sul rivestimento di carta che copriva il lettino.
-Scusa...E' solo che sono così nervoso che non ho chiuso occhio questa notte-le confessò.
Lei si era messa a sedere e gli aveva scompigliato i capelli con una mano,in un gesto giocoso.
-Tu ti preoccupi troppo-
La dottoressa Harper,la ginecologa di Rebecca arrivò in quel momento,impedendo così a Ronald di ribattere a quelle parole.
La donna,alta e con un fisico slanciato,andò verso di loro e strinse la mano a Ronald con un sorriso accennato,prima di portare lo sguardo su Rebecca.
-Allora Rebecca,come ti senti?-le domandò.
-Bene..Ho ancora un pò di nausea al mattino,ma ormai non sento più il bisogno di vomitare ogni volta che sento odore di pesce.
Però in queste ultime settimane ho avuto dei crampi...-le disse la ragazza.
-Crampi?Perchè non me ne hai parlato?-s'intromise Ronald sorpreso.
-Perchè sapevo che ti saresti agitato e avresti cercato ogni possibile causa su quei libri che stai leggendo-rispose serena Rebecca.
Ronald sbuffò e si grattò la fronte cercando una risposta giusta,ma venne interrotto dalla dottoressa Harper.
-E' normale a questo stato della gravidanza avere dei crampi,ma non è niente di allarmante:è soltanto il tuo utero che inizia ad espandersi per il bambino-le disse in tono professionale.
-Ah ok...-
-Bene siete pronti per vedere il vostro bambino?-chiese loro avvicinandosi alla scrivania e prendendo la bacchetta.
Remore della visita precedente,Rebecca sollevò la maglietta fin quasi al seno e si sdraiò sul letto,poi ben sapendo che quell'esame lo stava preoccupando non poco,rivolse un sorriso rassicurante a Ronald e gli prese la mano,sentendo subito la stretta salda del ragazzo.
-Bene,cominciamo-
La dottoressa Harper avvicinò la bacchetta al ventre di Rebecca e,grazie ad un semplice gesto circolare del polso,un piccolo cono di luce apparve sopra la pancia della ragazza.
Pietrificato,e al contempo eccitato,da quello che succedeva davanti ai suoi occhi Ronald strinse maggiormente la mano in quella di Rebecca,fissando attentamente quell'ologramma davanti a sè.
Grazie ad un altro movimento della bacchetta,il vuoto si riempì:quell'immagine bluastra era sparita,mettendo in mostra un ambiente rossastro e all'apparenza rassicurante.
-Eccolo qui-disse il medico compiendo un altro gesto con la bacchetta.
Ronald strizzò gli occhi e si concentrò sull'immagine e finalmente lo vide:era piccolo,molto più piccolo di quanto si era immaginato,e ad una prima occhiata gli sembrò che la sua pelle fosse trasparente.
Le gambe erano accavallate,la destra sulla sinistra e mentre il braccio sinistro fluttuava nel vuoto,l'altro era portato vicino alla bocca,permettendogli così di succhiarsi il pollice.
Senza che se ne accorgesse,una risatina scappò dalle sue labbra,prima che staccasse lo sguardo dall'ologramma e lo posasse su Rebecca:i suoi occhi erano fissi sull'immagini, spalancati per l'incredulità e Ronald si accorse che era sulla soglia delle lacrime.
Si sporse verso di lei e le diede un bacio fra i capelli,stringendola a sè per qualche istante, sentendo la stessa risatina che poco prima era uscita dalle sue labbra.
-Oh Ronnie...-
Ronald tornò a guardare davanti a sè,cercando già delle possibili rassomiglianze fra sè e quella "ranocchietta".
-Ha il mio naso-disse continuando a guardarlo.
Rebecca rise di nuovo e Ronald ebbe l'impressione di aver colto un sorriso anche dalla dottoressa Harper.
-E' già possibile sapere il sesso?-chiese Rebecca alla donna.
-Non se continua a nascondersi così,ma se proviamo a fargli cambiare posizione...-disse con lo sguardo concentrato sull'ologramma davanti a sè.-Avete delle preferenze sul sesso?-chiese poi la donna.
Sia Ronald che Rebecca scossero la testa.
-Siceramente non ci abbiamo mai pensato,credo sia indifferente-disse poi la ragazza.
Ronald la vide fare pressione con la mano sinistra sulla parte alta del ventre di Rebecca,e curioso,tornò a guardare l'ologramma in cerca di qualche cambiamento.
In futuro avrebbe ripensato tante volte a quel momento,ma non seppe mai trovare una risposta assoluta:forse era stata davvero la pressione esercitata dalla dottoressa Harper,o magari il bambino era stanco e aveva voglia di cambiar posizione,fatto sta che sotto i loro occhi la ranocchietta si mosse.
-E' un maschio-disse il medico confermando l'ipotesi che già si era formata nella mente di Ronald.
Un maschio.
Il rosso abbassò lo sguardo su Rebecca e la trovò pronta ad incontrare il suo sguardo,raggiante.
Fu solo in quel momento che capì cosa aveva provato suo padre quando si era trovato al suo posto:quel senso di totale appartenenza ad una persona,quell'amore totalizzante per qualcuno che ancora neanche aveva mai visto,ma che sarebbe diventato una delle persone più importanti della sua vita.
Era la più bella sensazione che avesse mai provato in vita sua.

 

La reazione di Ron alla scoperta della relazione fra James e Rose era stata esattamente quella che lei si era aspettata.
Inizialmente c'era stata l'incredulità,la ricerca di qualche spiegazione logica davanti a quelle fotografie così chiare e che mostravano in modo lampante il rapporto che c'era fra i due ragazzi.
Poi quando lei gli aveva raccontato di quello che aveva letto sul diario di Rose era subentrata la rabbia:era convinto che Rose fosse stata irretita,circuita da James e dalle sue attenzioni "malsane",messa talmente sotto pressione da non poter fare altrimenti se non cedere.
-So che odierai sentirtelo dire Ron,ma da come lei ne parla nel diario,sembra davvero innamorata-gli aveva fatto notare Hermione,cercando di riportare la giusta ottica nel discorso.
Quell'affermazione era stata seguita dallo sconforto:perchè erano stati tenuti all'oscuro di quello che stava succedendo?
Erano talmente indegni della fiducia della loro figlia da essere tagliati fuori da una questione tanto importante?
-Credi che Harry e Ginny ne siano a conoscenza?-le aveva chiesto poi dando voce ad un pensiero che le vorticava in testa fin da quando aveva scoperto tutto.
Hermione aveva alzato le spalle.
-Non ne ho la più pallida idea-aveva ammesso.
Era sempre stato Ron ad avere l'idea di andare da Harry e parlare con i due amici di quello che avevano scoperto.
-Anche loro hanno il diritto di saperlo,non credi?-
Così,anche se nutrivano ancora delle riserve su quello che stavano per fare,si erano presentati a casa dei cognati e,dopo i soliti convenevoli,avevano affrontato il discorso che li aveva portati lì.
Avevano mostrato loro le foto che avevano trovato e avevano capito all'istante che neanche i due amici sapevano quello che stava succedendo fra i loro figli.
-Oh andiamo,magari è soltanto uno scherzo fra amici...-tentò Harry,poco convinto a sua volta delle sue stesse parole.
-Non ricordo che tu baciassi così tutte le nostre amiche-gli fece notare Ron.
Il moro sospirò frustrato e guardò sua moglie,intenta a sua volta ad esaminare quelle quattro foto.
-Tu che ne pensi?-le domandò.
Ginny alzò la testa verso di lui prima di dare di nuovo le foto ad Hermione.
-Beh a quanto sembra sono più che amici...Molto più che amici-commentò.
Ron e Hermione si erano guardati,quasi cercando l'un l'altra il coraggio per affrontare di nuovo quella storia.
-Ecco veramente c'è dell'altro...-disse Ron impacciato.
Stava davvero affrontando quella conversazione?Stavano davvero parlando dei loro figli e di una possibile relazione?Perchè nonostante avesse passato più di un ora con Hermione a sviscerare quel discorso ancora non riusciva a credere a quello che lei gli aveva raccontato.
Sia Harry che Ginny l'avevano fissato con un'espressione d'attesa sul volto,ma fu Hermione a parlare.
-A quanto pare Rose e James hanno una relazione-
Una risatina ironica era scappata dalle labbra socchiuse di Harry.
-Questo è davvero assurdo-commentò poi.
-Credimi la pensavo anche io così,ma sembra proprio la verità-rispose Ron.
Ginny guardò direttamente Hermione,cercando di cogliere qualcosa dal suo sguardo, qualcosa che ad uno sguardo maschile sarebbe sicuramente scappato.
-Da quanto tempo?-chiese all'amica.
Lei alzò le spalle.
-Dall'inizio dell'anno,se non da prima-
La rossa annuì,assimilando quell'informazione:ripensò a tutte le volte che Rose era rimasta a dormire da loro durante le settimane di vacanza da Hogwarts,e inevitabilmente si chiese che cosa era successo fra i due,che cosa le era sfuggito nonostante fosse proprio sotto i suoi occhi.
-Ma come avete fatto a scoprirlo?-chiese Harry cercando una parvenza di normalità in quel discorso assurdo.
Hermione spiegò loro di come aveva letto il diario di Rose dopo aver trovato le fotografie, riassumendo quello che era contenuto in quelle pagine.
Alla fine del racconto,ci fu qualche istante di silenzio,un silenzio pesante e inconsueto fra i quattro amici.
-Quindi non ci hanno detto nulla perchè avevano paura della nostra reazione...-commentò Harry parlando più con sè stesso che con gli altri.
Ron annuì.
-Beh hanno ragione!Come hanno potuto anche solo pensare di fare una cosa del genere?-
-Si sono innamorati Ron...-commentò Ginny,lo sguardo perso davanti a sè.
-Gin per favore non è il momento di far uscir fuori il tuo istinto romantico.
Stiamo parlando di Rose e James!Sono cresciuti insieme,gomito a gomito ogni istante della loro vita,l'idea che ora quel rapporto sia cambiato è inaccettabile-ribattè il fratello.
La rossa puntò lo sguardo sul volto del fratello e lo fissò con sguardo duro.
-Stai parlando da vero bigotto!-gli fece notare-A chi importa se sono cugini?
Le famiglie di Purosangue si sposano fra cugini da sempre-gli ricordò poi.
-Noi non siamo mica stupidi come loro!-
-Quindi quale sarebbe la soluzione migliore per te?Intervenire e fare in modo che si lascino?-gli domandò battagliera.
-Non sarebbe certo una cattiva idea-
-Ok perchè non cerchiamo di darci una calmata?-intervenne Harry per sedare gli animi.
Ginny sbuffò e allontanò lo sguardo dal fratello,che del canto suo si ritirò in un angolo del salotto,le braccia conserte sul petto e uno sguardo risentito in volto.
-Possiamo restare qui ore a discutere di questa faccenda,ma sarebbe inutile.
Stiamo imbastendo un processo senza neanche preoccuparci di sentire le ragioni di Rose e di James...-disse Harry,cercando di essere razionale come al solito.
Hermione annuì.
-Sono d'accordo con te.
Inoltre non stiamo parlando di due bambini che non si rendono conto delle conseguenze delle loro azioni.
Sia James che Rose stanno per diventare maggiorenni e sono certa che non si sarebbero imbarcati in questa faccenda se non avessero saputo a cosa andavano incontro,cosa avrebbe provocato la loro relazione nella famiglia-convenne la riccia.
Ginny tornò a guardare il marito e annuì.
-Quindi dobbiamo parlare con loro...-
Harry annuì.
Ron sospirò e si passò una mano fra i capelli perfettamente ordinati in un gesto sconsolato.
-So già che questo discorso non mi piacerà affatto...-

 

A guardarlo avrebbero fatto fatica a riconoscerlo.
Lui sempre così gioviale e affabile con tutti,ora mentre saliva in fretta le scale che portavano al dormitorio femminile,aveva un'espressione terribilmente seria sul volto.
L'incontro avuto con Scorpius e Albus lo aveva fatto riflettere,gli aveva aperto gli occhi su quello che sarebbe stato il suo futuro.
E l'ultima cosa che voleva era che quel futuro si realizzasse...Ma fortunatamente sapeva come fare per evitarlo.
Arrivato davanti alla porta di legno del dormitorio bussò alla porta nel suo solito modo e aspettò qualche istante prima di aprire la porta.
Aveva accompagnato Rebecca al dormitorio prima di andare da Al e Scorpius,quindi una volta dentro si guardò intorno,cercandola con lo sguardo.
-Becca?-la chiamò con una nota interrogativa nella voce.
La stanza era deserta:tutti i letti erano vuoti e le tende dei baldacchini erano tirate.
Ronald chiamò di nuovo e finalmente la porta del bagno si aprì e apparve la ragazza,il pigiama già indosso,i piedi nudi.
-Ronnie che ci fai qui?-gli chiese sorpresa.
Ed aveva ragione ad esserlo:si erano lasciati un'ora prima,si erano dati la buonanotte con l'intento di rivedersi la mattina dopo.
Ma Ronald non poteva certo aspettare,non per quello che aveva in mente.
La vide avvicinarsi e fermarsi a pochi passi da lui,un'espressione curiosa sul viso.
-So-sono venuto perchè ho dimenticato di chiederti una cosa-le disse con voce tremante.
La vide aggrottare la fronte,preoccupata da quel tono di voce,per poi annuire.
In quell'attimo di silenzio,Ronald cercò di ricordarsi se c'erano delle regole precise,già stabilite per quello che stava per fare,ma la sua mente era completamente vuota.
-Ronnie,va tutto bene?-gli domandò ancora lei.
-Becca ti ricordi la nostra prima volta?-le domandò non sapendo bene da dove iniziare.
Sorpresa da quella domanda lei accennò un sorriso e annuì.
-Certo che la ricordo-
-Quando il giorno dopo sei venuta in camera mia,dopo che avevamo parlato,mi hai chiesto una cosa...-le disse ancora.
L'espressione di Rebecca cambiò in un'istante mentre le tornavano alla mente quelle ore passate e la sua proposta scherzosa.
-Ronnie...-
-Rebecca vuoi sposarmi?-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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