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Autore: Rota    05/12/2009    1 recensioni
[Alla MIA Rei chan, alias Red Diablo ^^]
*Cap. Uno: Un sospiro esce spazientito dalle labbra nascoste dalla felpa scura, scivolando rapido sulla carne sensibile, fuoriuscendo fin troppo celermente, ad indicare una stonatura piuttosto evidente.
-Cosa ti succede, Shino kun? Il gatto ti ha mangiato la lingua?-
Quello sguardo irriverente, quella parlantina spudorata…

*Cap. due: Labbra che schioccano, rumori molesti che si elevano indiscreti in aria, volteggiando leggeri come farfalle impazzite.
Nel buio più totale, la singola macchia di bianco pare brillare di immensa luce, così come nel silenzio più completo anche un solo ansimo poco accennato può diventare estremamente osceno.

*Cap. Tre: La missione, la missione era dunque finita.
Il Nukenin catturato, i soldi della taglia intascati, l’onore dell’intera Konoha salvaguardato. Tutto nella norma, tutto così paradossalmente normale, banale quasi. Era insopportabile come ogni gesto meccanico, ogni singola situazione dovesse venir ripetuta ogni santa volta.
Andata, viaggio, ritorno.
Genere: Romantico, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo Personaggio, Shino Aburame
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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reishino collembolo
Collebola
[650 parole]




Lo sguardo attento e severo del giovane Aburame, ancor celato dall’ombra degli occhiali scuri, si era posato – immancabilmente – sopra di una figura che, col suo quasi isterico esibizionismo, stava violentemente rubando l’attenzione che il povero ragazzo aveva voluto destinare ai suoi amatissimi insetti.
Parlava, parlava e parlava ancora, senza smettere un solo attimo. E dacchè la giornata era bella, il sole alto nel cielo, la Natura stessa in cui si erano immersi alla ricerca di qualche rara specie da addomesticare verdeggiava rigogliosa, lui proprio non riusciva a stare fermo.
Con malcelata rabbia, Shino si rivolse al cugino maggiore.
-Rei, piantala di infastidirmi! Sto cercando di lavorare!-
L’altro Aburame lo guardò, fermandosi nella stessa posizione in cui l’urlo l’aveva colto. Ma u solo un attimo di smarrimento, poi un nuovo sorriso radioso comparve a incurvare le sue labbra sottili.
-La mia sola presenza è causa di tanto sconcerto, cugino?-
Shino replicò stizzito, volgendo lo sguardo altrove per non dover sostenere quei maledetti occhi maliziosi.
-Se pregato di non mettermi in bocca parole non mie… e ora vedi di tacere…-
Giusto il tempo di focalizzare il pensiero su quel piccolo insetto visto sulla foglia di un basso alloro, quand’ecco che due braccia – assolutamente silenziose, quasi discrete – avvolgono il busto di Shino imprigionandolo in un abbraccio.
Rei non disse alcuna parola, nemmeno quando chinò il viso andando a baciare la guancia del proprio parente.
Ma poi non resistette più, la sua vera inclinazione di perfetto rompiballe nonché di oratore provetto vinse la voglia di soddisfare le insane tendenze del cugino minore. Allungò una mano in avanti, andando a prendere delicatamente l’insetto che placido cominciò a camminare sul palmo della sua mano. Sentiva che non v’era assolutamente nulla di cui preoccuparsi.
Sospirò, Rei, prima di soffiare nell’orecchio di Shino.
-Non pensi… che possa essere frustrante per un insetto non poter volare?-
La mano girò, per permettere al piccolo esapodi di continuare la sua camminata trionfale. Shino orami aveva fissi gli occhi su di quello, come rapito al contempo dalla sua nel tentativo di non dare la minima soddisfazione a Rei.
Quanto odiava quando faceva così!
-La Natura li ha creati così, perché così devono essere. Non c’è nulla di sbagliato in questo…-
Il minore incarnava lo spirito scientifico dell’Entomologo così come il maggiore quello dell’amante di ogni creatura vivente dello stesso.
Due facce della medesima medaglia.
Ma l’altro Aburame non demorse, continuando quanto aveva da dire.
-E’ una limitazione crudele… gli insetti sono fatti per volare…-
Uno sbuffo, poi una semplice alzata di spalle.
-Non ci si può far nulla, Rei…-
L’insetto alla fine saltò, librandosi in aria e atterrando sul terreno morbido, liberando così la mano di Rei che andò a poggiarsi nuovamente sulla spalla di Shino.
Sorrise, Rei, accarezzando la guancia del cugino con le labbra morbide.
-Non pensi che per un insetto sia triste non saper volare, Shino?-
Il giovane si irritò, replicando a questa domanda con un moto di stizza piuttosto notevole.
-Non c’è bisogno che ti ripeti… la mia risposta è sempre la stessa…-
Tentò di liberarsi da quella stretta invadente, ma quello che riuscì ad ottenere fu solamente un abbraccio più stretto. Una mano di Rei andò a prendergli il mento, facendogli girare leggermente il viso, così che – finalmente – si potessero guardare negli occhi.
Rei sorrise ancora, inclinandosi lievemente in avanti.
-Vuoi provare a spiccare il volo con me, Shino?-
Ancora un poco, ancora un poco. Quasi le sue labbra toccavano quelle di Shino quand’ecco che si ritrasse, fermandosi all’istante.
-Oppure vuoi rimanere ancorato a terra, nella triste solitudine di ogni collembolo?-
Vide più o meno chiaramente il dubbio attraversare gli occhi chiari del cugino, quasi si stesse veramente domandando se tutto quello fosse una presa in giro o altro.
Alla fine si decise.
-Quanto sei cretino, Rei…-
E annullò la distanza che li divideva.


Colleboli, classe d’insetti privi d’alcuna ala.






Ed eccomi qua, dopo tanto tempo.
Con una one shot, per farmi perdonare ^^
Spero vi sia piaciuta **
   
 
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